ilTorinese

Campionato Italiano Assoluto UnipolSai: è Sara Curtis show!

Si conclude la terza giornata del Campionato Italiano Assoluto UnipolSai: è Sara Curtis show che si prende il pass olimpico nei 50 Stile Libero!

La scena è ancora una volta di un’incredibile Sara Curtis (CSR) che stravolge gli animi durante le qualificazioni dei 50 Stile Libero, prendendosi in un solo colpo il pass olimpico (tempo limite 24″6) e un pazzesco record italiano, dopo aver stabilito quelli cadette nei 50 dorso (28″10) e nei 100 stile libero (54″31), che cancella il 24″72 siglato da Silvia Di Pietro per il quarto posto a Roma 2022. Non finisce di stupire la 17enne di Cuneo, nel pomeriggio vince i 50 stile libero, nuotando ancora una volta sotto al limite olimpico (24″6) e sotto al vecchio record italiano. “Sono contenta di questo successo e ovviamente del tempo – racconta l’allieva di Thomas Maggiora – Diciamo che il record di questa mattina era un po’ inaspettato. Pensavo di poter andare forte ma non a questi livelli. Sono felicissima e ancora incredula per quanto avvenuto”.

Tra le grandi prestazioni della giornata troviamo il sesto posto nella finale junior dei 100 dorso Sabina Sandrone (RN Torino) con 1’04’’46. Nella finale B di questa distanza vince Anita Gastaldi (CS Carabinieri/Vo2 Nuoto) con 1’02’’03 mentre è quarta Martina Biasioli (CN Torino) con 1’02’’68. Quarta poi nella finale A Giada Gorlier (Aquatica Torino) che conclude in 1’01’’32.

Nella finale junior dei 200 Dorso si classifica ottavo Marco Ruggiero (CN Torino) con 2’06’’96.

Si classifica invece sesta nella finale junior dei 200 Farfalla femminili Agnese Pilloni (Sisport) con il tempo di 2’20’’68. Nella finale B di questa distanza chiude in ottava posizione Deva Ciliberti (RN Torino) con 2’16’’39, nella finale A troviamo il quinto posto di Cristina Caruso (CSR) con 2’13”65 mentre al settimo posto Beatrice Demasi (RN Torino) con 2’14’’57.

Nella finale B dei 200 Rana maschili conclude in seconda posizione Gabriele Mancini (GS Marina Militare/CN Torino) con il crono di 2’15’85.

Seconda, nella finale junior dei 50 stile libero, Lucia Tassinario (Team Dimensione Nuoto) con 26’’10.

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Foto Deep Blue Media

L’eternità per ritrovarsi: il nuovo romanzo di Arianna Frappini

Informazione promozionale 

L’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa

 

L’AUTRICE    Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino nel 1997. Già da piccola dimostra il suo talento  per la scrittura e,alla domanda quando nasce questa passione,  lei ama rispondere che è nata con lei, che c’è  dal primo istante e che poi l’ha certamente coltivata e potenziata.

Senza impegno e studio non si va da nessuna parte, sostiene, però neppure senza la dote di fondo, quella particolare connessione che la collega al suo mondo interiore e alla dimensione in cui esistono i suoi personaggi ed esiste pienamente anche lei stessa. Ha pubblicato diverse poesie con altri autori in iniziative dell’Aletti editore e una raccolta personale, “Di una vita”, nel 2013. Ha anche scritto e condiviso tre  romanzi: L’ultimo dono prima di morire (Albatros, 2020), Il soldato che amava l’alba (Zona, 2022) e L’eternità per ritrovarsi (Albatros, 2023). Si dedica a tempo pieno alla scrittura e gestisce il blog personale Oltre con due rubriche: Libri senza pregiudizi, di riflessioni e di recensioni di libri di letterature poco conosciute (soprattutto araba) e tutti quelli capaci di essere ponti tra culture e di andare al di là delle apparenze, e Emozioni da lupi sulla musica di Ermal Meta.

IL LIBRO Il suo nuovo romanzo è L’eternità per ritrovarsi ed è una sorpresa e un regalo bellissimo e inatteso anzitutto per lei. Riprende le vicende del suo primo libro, L’ultimo dono prima di morire (che non è imprescindibile aver letto prima, ma è utile), vent’anni dopo e abbiamo il piacere di ritrovare i personaggi molto maturati con i loro figli, i loro nipoti, le loro responsabilità e la loro capacità unica di essere una famiglia sui generis, una famiglia tra Spagna e Impero turco,che  deve accogliere nuove persone, abbracciare altri dolori, contemplare altre perdite e ricordarsi che una sola cosa può essere più forte dell’odio e della vendetta: l’amore, oltre qualsiasi pregiudizio. E, in una famiglia tanto accogliente e stupenda, c’è posto per tutti. C’è posto per Mita, una ragazza fiorentina che si trova  prigioniera dei corsari e che crede di aver perso tutto sul ponte della nave dove vede  il padre assassinato dai suoi amici e che trova l’amore e una nuova casa, per scoprirsi più forte di quello che credeva. C’è posto per Alejandra, la divertente domestica di Mita, che non ha mai perso la fede ed è riuscita a reagire  e a farsi amare con la sua forza, il suo coraggio e il suo sorriso. C’è posto per tutti quelli che vogliono restare, tornare, arrivare. E, soprattutto, ancora una volta, c’è posto per loro, per coloro che hanno creato tutto questo e che tengono in piedi il loro amore, insegnandolo agli eredi: Pedro, Maria, Masuud, Aisha e Ali ci insegnano che l’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa.

 

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Per visitare il blog dell’autrice:

https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/

 

Askatasuna, Valle (Pd): “Novelli benecomunisti in Regione”

In  conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari l’assessore Marrone ha rivendicato il colpo di mano di ieri, con cui ha inserito nella legge sui beni comuni una norma che prova a limitarne l’efficacia in caso di beni che siano stati oggetto di occupazione abusiva, senza nascondere di aver agito alle spalle tanto dei suoi colleghi di maggioranza quanto del Presidente Cirio.

«La legge Marrone&Caucino probabilmente rimarrà priva di effetti pratici, poco più che una petizione di principio, perché non è certo la Regione a poter disporre dei beni dei Comuni.

Tuttavia l’atto assume un preciso significato politico: approvata senza che Cirio ne sapesse nulla, chiarisce sin da ora chi comanderà davvero nella prossima Giunta in caso di vittoria delle destre. C’è chi preferisce gli sgomberi con i manganelli, anziché gli strumenti della partecipazione e della co-progettazione, grazie ai quali l’immobile viene restituito alla comunità».

 

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale

Focus settimanale Covid

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE 

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all0.9%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è all’1%.

Si registra un andamento stabile rispetto al periodo precedente e la situazione rimane ampiamente sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.080.558 dosi, di cui 3.347.669 come seconde, 2.966.879 come terze, 838.097 come quarte, 269.027 come quinte, 50.461 come seste.

Tra giovedì 29 febbraio e giovedì 7 marzo sono state vaccinate 158 persone: 4 hanno ricevuto la prima dose, 0 la seconda, la terza, 17 la quarta, 79 la quinta, 56 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 29 febbraio a mercoledì 6 marzo i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 7.

Suddivisi per province: Alessandria 0, Asti 0, Biella 0, Cuneo 1, Novara 0, Vercelli 1, VCO 0, Torino città 2, Torino area metropolitana 2.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 51 (15). Questa la suddivisione per province: Alessandria 2 (-2), Asti 1 (invariato), Biella 2 (invariato), Cuneo 9 (0), Novara 3 (-2), Vercelli 4 (+3), VCO 2 (-2), Torino città 13 (-2), Torino area metropolitana 15 (-10).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 29 febbraio-6 marzo l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 1.2 (-22.7%) rispetto a 1.6 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 1.3 (invariato). Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 0.4 (-20%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 0.8 (-27.3%). Nella fascia 60-69 anni è 1.4 (-12.5%). Tra i 70-79 anni è 2.5 (-7.4%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 3.5 (-51.4%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 29 febbraio-6 marzo l’incidenza nella fascia di età 0-2 anni è 1.2nella fascia 3-5 è 1.1nella fascia 6-10 anni è 0.6 (la scorsa settimana non si erano registrati casi in queste 3 fasce)Nelle fasce di età 11-13 e 14-18 anni non si sono registrati casi.

“EXPOSED Torino Foto Festival” dal 2 maggio al 2 giugno

Torino capitale della Fotografia

Si terrà sotto la Mole la prima edizione 

Nei giorni scorsi, c’erano tutti i rappresentanti delle non poche Istituzioni coinvolte alla conferenza di presentazione di “EXPOSED Torino Foto Festival”, nuovo “Festival Internazionale” di Fotografia, la cui prima edizione si terrà in città, dal 2 maggio al 2 giugno. Un mese intero, oltre 20 mostre temporanee (di cui 8 gratuite) in più di 20 sedi, ma anche incontri, talk ed eventi pensati ad hoc nelle sedi delle principali Istituzioni Culturali torinesi: la prima edizione, per il 2024, sarà dedicata – rifacendosi a uno degli argomenti centrali nella tradizione fotografica italiana – al tema “New Landscapes – Nuovi Paesaggi” e propone, spiegano gli organizzatori, “una riflessione sull’evoluzione odierna del ‘medium’ fotografico e delle principali sfide e innovazioni del mondo dell’immagine”. Le principali Istituzioni coinvolte nella promozione dell’evento vanno dalla Città di Torino, a Regione Piemonte, Camera di commercio, Intesa San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’organizzazione è affidata a Fondazione per la Cultura Torino.

Il pass per tutte le iniziative in programma sarà unico e valido per tutta la durata del Festival, acquistabile a 25 euro, anche se molti eventi (come detto) saranno ad ingresso libero.

La “Direzione Artistica”, selezionata attraverso una procedura internazionale ad evidenza pubblica, è affidata all’olandese Menno Liauw e all’artista visivo palermitano (oggi residente a Zurigo) Salvatore Vitale, rispettivamente “direttore” e “direttore Artistico” di “FUTURES”, piattaforma internazionale che comprende 19 importanti istituzioni artistiche europee “con impatto e influenza nel mondo della fotografia”. Per il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo “questo Festival è una scommessa che andrà bene”“La fotografia – ancora Lo Russo – è uno dei linguaggi più universali e nel momento in cui in molte parti del mondo si alzano barriere e si segnano differenze, questo è un segnale di apertura che va al di là dell’evento artistico”. Evento che vedrà coinvolte un po’ tutte le più importanti location subalpine, da “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, alle “OGR”, al “Castello di Rivoli”, al “Cinema Massimo”, passando per l’“Ex Galoppatoio”, il “Polo del’900”, la “Pista 500 della Pinacoteca Agnelli”, via via fino alle “Gallerie d’Italia”, al “MAO – Museo d’Arte Orientale” e alla “Fondazione Sandretto Re Rebaudengo”, solo per citarne alcune.

Per info e per quanto riguarda il programma completo degli eventi: “EXPOSED Torino Foto Festival” –  www.exposed.photography –  info@exposed.photography.

Per quanto riguarda le esposizioni gratuite, da segnalare al “Binario 2” delle “OGR” A View from Above”, la mostra collettiva co-prodotta da “EXPOSED” e “OGR Torino” che, adottando la prospettiva verticale come punto di osservazione principale del paesaggio, esplora il modo in cui il nostro sguardo su ciò che ci circonda è mediato dall’obiettivo fotografico e come questo rapporto sia cambiato negli ultimi decenni. Al “Polo del ‘900”, invece, la fotografa portoghese Mónica de Miranda, vincitrice della prima edizione di “EXPOSED Grant for Contemporary Photography 2023”, sarà protagonista della mostra inedita “As if the world had no East”, in cui l’artista riflette sulla modalità di creazione di nuovi paesaggi, nel contesto geografico dell’Angola, al fine di “decostruire la comprensione occidentale dei meccanismi di costruzione della memoria, della storia e della conoscenza del territorio”. Da non perdere infine a “Palazzo Birago”, sede istituzionale della “Camera di commercio di Torino”, la mostra “Tender Loving Care” della polacca (residente a Londra) Kalina Pulit, progetto in stretto dialogo con la proiezione del cortometraggio omonimo realizzato dall’autrice stessa, che verrà proiettato nelle sale del “Cinema Massimo” e che “riflette sul concetto di appartenenza, sul dualismo tra sfera privata e pubblica, in un’epoca in cui questo confine è sempre più sottile”.

“Vogliamo concentrarci – sottolinea il direttore artistico Menno Liauw – su un approccio innovativo e inclusivo per attrarre un pubblico eterogeneo, sia locale che internazionale, attraverso un programma diversificato che comprenda diversi approcci alla fotografia: da quella classica a quella contemporanea, ‘cross-media’, installativa e performativa. La collaborazione e la collettività sono aspetti chiave e sottolineano la natura multidisciplinare e caleidoscopica di ‘EXPOSED’. Visioni, approcci, idee e progetti diversi rendono il Festival  e di conseguenza la città di Torino  un punto d’incontro inclusivo e aperto al mondo”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Logo “EXPOSED”

–       Rappresentanti delle Istituzioni coinvolte

–       Kalina Pulit: “Tender Loving Care”, Still da video

Quella dei “Rigorini”… Che bella storia!

Nelle Sale espositive del “Collegio San Giuseppe” di Torino, mostra dedicata a una fra le più prestigiose “dinastie di artisti” torinesi

Fino al 23 marzo

Di padre in figlio. E, perché no? Di nonno a nipote, passando per il figlio – padre. La “dinastia” dei Rigorini si inserisce nel gruppone ben nutrito delle “famiglie artistiche” che hanno fatto la storia dell’arte subalpina. Dagli Edel agli Alloati, dai Reduzzi ai Guasco ai Cambursano fino ai Caffaro Rore e alle più celebri Casorati e Olivero Pistoletto, tutte sono state ricordate in più o meno recenti mostre tenute negli spazi espostivi del “Collegio San Giuseppe” di via San Francesco da Paola, a Torino. E ampiamente, anche i Rigorini, hanno avuto spazio in molteplici Collettive, realizzate nelle Sale dell’Istituto diretto dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Ora a Luigi Rigorini sr(Galliate, 1879 – Torino, 1956), ad Antonio Rigorini (Torino, 1909 -1997) e a Luigi Rigorini jr (Torino, 1960), il “San Giuseppe” dedica, fino a sabato 23 marzo, una rassegna a tre (“Una dinastia di artisti: i Rigorini”) volta a presentare l’enorme e grandiosa operazione artistica compiuta dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino ai giorni nostri da nonno, figlio e nipote.

Tre generazioni (e non mettiamo limiti alle vie del Signore) accomunate da una passione infinita per l’arte, diventata “gene” predominante del DNA di una famiglia “venuta su” da sempre fra tele, pennelli e colori e da sempre assuefatta all’odore di bottega, all’aria forte di quel vivo mondo artistico che piacevolmente (per chi ben lo conosce) sa di trementina e plastilina. Curata da Donatella Taverna, Francesco De Caria e Fratel Alfredo Centra, veri Genii loci del “San Gip”, la mostra pone in rilievo, attraverso i lavori esposti, quello che “da sempre – sottolinea a ragione De Caria – è il carattere comune delle tre generazioni, la ‘fedeltà al vero’: un ‘vero’ però trasfigurato secondo canoni funzionali agli equilibri del dipinto e, soprattutto nell’ultima generazione, alla composizione che spinge l’immagine ai limiti dell’astratto”.

Se, infatti, con Luigi sr (allievo all’“Accademia Albertina” di Ernesto Smeriglio e, in seguito, docente lui stesso di “Ornato” all’“Albertina”) si abbraccia un arco temporale lungo di secoli, attento a lezioni che vanno dal “manierismo rinascimentale” al “barocco” e all’“art nouveau” (che meraviglia quel “Sovrapporta con putti” e il ritratto in pieno stile “liberty”della moglie “Pierina Airoldi Rigorini” del Natale del 1900!), nei dipinti del nipote Luigi jr (oltreché pittore, titolare oggi di una delle più note botteghe di “restauro” della città) si avvertono, infatti – complice la scuola del Mazzonis, di cui fu allievo e che probabilmente gli trasmise l’attitudine del “pensare grande”in quella predilezione per quadri solitamente di grandi dimensioni – urgenti ipotesi di fuga da una realtà fine a sé stessa, per diventare invece specchio simbolico, attraverso potenti contrasti di luci e ombre, di universi (fortemente spirituali o legati al mondo del mito) che paiono testé usciti “dalle mani del Creatore”per concretizzarsi in forme di singolare e assoluta meraviglia. O di potenza artistica e visemozionale esplosiva, come in quello stupendo “Jesus”, olio su tela del 2020, in cui la luce squarcia il buio del dolore nella sagoma del Cristo ripiegata sul volto di Maria, Madre dalla mano carezzante protesa a diventare un tutt’uno con la gamba del Figlio e in alto quella corona di spine che si fa corona di luce. Di speranza, di preghiera e perdono. Dal mito greco, avvolta fra penombra e magici chiarori, ecco invece la ninfa-sacerdotessa di “Fonte sacra”, in attesa di responsi, “serena, assorta – sottolinea Alfredo Centra – come una dea che regge il destino dei comuni mortali”.

Pittore, illustratore (soprattutto per la “Cartiera Italiana” e per “Gros-Monti”), nonché restauratore sopraffino (di opere preziose custodite in “Palazzo Madama”, in “Galleria Subalpina” e alla “Fondazione Pietro Accorsi”), Antonio Rigorini si muove, senza mai cedere al canto ammaliante (spesso stonato) delle “Sirene” dell’avanguardia artistica, fra “segni” perfetti di stampo accademico e un’istintiva predilezione – a tratti – per la “primitiva” pittura fiamminga (quanto Bosch nei suoi “Borghi antichi” e nei “Mulini a vento”!), ma soprattutto nell’ambito di un “gusto romantico ottocentesco” (boschi con maestosi alberi secolari, rupi, cascate e paesaggi di un’antica periferia torinese affacciata al fiume e sorvegliata dall’alto dalla Basilica di Superga) che non possono non richiamare alla memoria i paesaggi dei vari d’Azeglio, Fontanesi o Delleani. “Ho avuto in mio padre uno splendido maestro di chiarezza mentale, di luminosa energia e di grande nitore espositivo”, dice di lui Luigi jr, oggi attento custode dei “segreti” di una grande “dinastia artistica”, attenzionata e accudita con sacrale passione “tanto – scrive Donatella Taverna – da lasciar in ombra sé stesso e per continuarne indefessamente il discorso”. Per sempre.

Gianni Milani

“Una dinastia di artisti: i Rigorini”

Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250

Fino al 23 marzo

Orari: lun. – ven. 10,30/12 e 16/18

Nelle foto: Luigi Rigorini sr: “Giochi fra piccoli”, olio su tela e “Pierina Airaldi Rigorini”, olio su tela, 1900: Luigi Rigorini jr: “Jesus”, olio su tela, 2020 e “Fonte sacra”, olio su tavola, 2018; Antonio Rigorini: “Paesaggio”.

Controlli di polizia in Barriera di Milano

Personale del Commissariato di P.S. di Barriera di Milano ha svolto un controllo straordinario del territorio ad “Alto Impatto” insieme a personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, dell’unità cinofila Polizia di Stato, del Reparto Mobile; al servizio ha preso parte anche personale della Guardia di Finanza, della Polizia Locale e dell’Arma dei Carabinieri.

L’attività si è concentrata nella zona di competenza portando a:

  • ü identificare 50 persone;
  • ü indagare in stato di libertà 3 cittadini stranieri;
  • ü espellere 2 cittadini irregolari;
  • ü controllare 4 locali;
  • ü sequestrare circa 240 gr di sostanza stupefacente.

Nello specifico, sono stati controllati i giardini della piscina Sempione dove due cittadini stranieri irregolari sul territorio sono stati accompagnati, per accertamenti, presso la locale Questura. Al termine delle verifiche, i medesimi sono stati denunciati in quanto inottemperanti all’ordine del Questore di Torino di lasciare il territorio nazionale ed espulsi.

Contestualmente, in largo Palermo, le unità cinofile della Polizia di Stato hanno individuato un cittadino nigeriano che occultava diversi grammi di sostanza stupefacente nelle calze, motivo per cui è stato denunciato.

Infine, è stata emessa una contravvenzione per mancata emissione di scontrino fiscale ad un esercizio commerciale, sito in via Elvo, dal personale della Guardia di Finanza.

San Salvario, 225 persone identificate

Continua l’attività di controllo straordinario del territorio della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia nelle diverse aree e quartieri della città.

Ieri pomeriggio, è stato effettuato un controllo straordinario del territorio ad “Alto Impatto” coordinato dalla Polizia di Stato, a cui ha partecipato anche l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

L’attività è stata svolta all’interno della Stazione Porta Nuova, con controlli ai passeggeri dei treni in arrivo e nella stazione della metro pertinente, e nelle vie limitrofe in zona San Salvario.

Il servizio, oltre ad aver riportato l’identificazione di 225 persone, ha consentito l’arresto di un cittadino marocchino trentasettenne colpito da un ordine di carcerazione per un cumulo di pene relative a spaccio di sostanze stupefacenti; inoltre, è stato denunciato un diciottenne per detenzione di sostanza stupefacente.

Infine, sono stati controllati 3 esercizi commerciali di via Nizza; la Guardia di Finanza ha contestato 2 violazioni amministrative inerenti alla presenza di un lavoratore in nero e alla mancata trasmissione telematica degli incassi.

I controlli proseguiranno con cadenza regolare.

50 sfumature di Torino

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Scopri – To  ALLA SCOPERTA DI TORINO 
Sua maestà il rosa, colore considerato simbolo di femminilità, trasmette sicurezza, dolcezza e protezione e fa da filo conduttore per numerose esperienze tutte piemontesi.
Interamente rosato è il locale “Roses E Tea”, entrando le pareti sono adornate da grandi rose color rosa con decorazioni dorate che conferiscono all’ambiente armonia e tranquillità, adatto sia per le coppie che per i gruppi, ma anche per bere una tisana in compagnia solo di se stessi.
Nel menù troviamo un’ampia scelta di torte tutte diverse, da quelle più leggere per la colazione a quelle con la panna tipiche dei pomeriggi invernali numerose varianti di cupcakes al cioccolato, alla frutta, alle creme, muffin, biscotti di ogni genere tra cui paste di meliga, baci di dama, pancake per chi è attento alla forma fisica e molto altro. Oltre al dolce vengono proposti numerosi piatti salati a base di salmone, avocado, tutto servito su piatti di ceramica rigorosamente rosati e floreali. Nel menù un’ampia offerta anche di tisane e bevande sia calde che fredde, a base di latte classico o vegetale, servite in grandi teiere dello stesso colore dei piatti.
Roses E Tea non è l’unico locale torinese tinto di rosa, in via XX Settembre troviamo il ristorante “La Pergola Rosa” anch’esso tutto rosato con dei tocchi di marrone che bilanciano perfettamente un colore così delicato. Il menù è tipico piemontese con i plin, le tagliate di fassone, le costolette di agnello, il Montebianco e i cremini torinesi.
Un’altra nota esperienza”rosa” di Torino è la maratona “Just the woman i am”, l’evento nasce a Torino nel 2014 e prevede una corsa-camminata aperta a tutti organ8zzata per raccogliere fondi destinati alla ricerca universitaria sul cancro; si svolge ogni anno nel periodo della festa della Donna, in questi giorni esiste anche la possibilità di effettuare viste di prevenzione e webinar gratuiti per rendere le persone sempre più informate sulla salute. Nel 2024 la manifestazione ha già raggiunto oltre 28.800 donazioni battendo il record di tutte le edizioni edizioni precedenti.
TORINO E IL ROSSO
Un altro colore tipico della città sabauda è “il rosso”, questo colore fa aumentare il battito cardiaco in chi lo osserva, l’aumento del battito cardiaco può essere tradotto dal nostro cervello come eccitazione o come voglia di fuggire, è quindi molto rischioso colorare intere pareti dei locali di color rosso, ma ci sono luoghi che se lo possono permettere perché hanno saputo fare di quel colore il loro punto distintivo. Tra di essi la “Caffetteria Clarissa” di Via Po a due passi dalla Gran Madre. La caffetteria ha un’ampia vetrina spesso decorata a tema stagionale con all’interno numerose torte appena sfornate. Entrando il locale è tutto rosso e bianco, adatto per l’inverno perché dà l’idea di calore e ricorda il Natale, in ogni angolo piccole lucine danno all’ambiente un tocco fatato. Un ampio tavolo vetrato accoglie i golosi con pasticcini e biscotti fragranti, anche senza zucchero, per chi è più attento alla linea. Al piano inferiore ci sono 3 ambienti tutti diversi ma sempre tutti rossi e bianchi, le pareti e i tavoli sono adornati da cuori e lo stesso menù è scritto in un grosso cuore di cartoncino. Clarissa, il nome del locale ma anche della proprietaria che ci racconta che ogni torta nasce con cura e passione. Tra i dolci troviamo la torta con la pasta frolla, la crema pasticcera e le fragole fresche, la meringata, la torta al cioccolato e pere o la morbida cioccolato amaretti e pesche. Tutte da abbinare con tisane profumate. Clarissa ha scelto il colore rosso per le pareti del locale per l’amore che trasmette ed effettivamente numerosissimi sono i clienti che frequentano questo locale non solo per la qualità è la bontà dei prodotti ma anche per la location così particolare e le calde sensazioni che si percepiscono.
TORINO E IL VERDE
Un altro  colore molto particolare per un locale è “il verde”, questo colore trasmette fiducia e aiuta ad aumentare la concentrazione, molto adatto quindi nei luoghi di lavoro o nelle stanze dove si studia. Tutto ciò che richiama il verde e la natura ha sul corpo umano questo effetto, anche guardare un prato o degli alberi fuori dalla finestra. Tra i locali che scelgono questo colore c’è “Avocuddle Cafè” che si trova nella Galleria Umberto I° vicino a Porta Palazzo. Il locale ideato da Giorgia e Luca, due giovani ragazzi appassionati di viaggi e cibo ha la parete più ampia interamente disegnata con foglie di avocado verde smeraldo e lucine colorate, nelle pareti adiacenti molti altri elementi tutti riconducibili alla natura come fiori, vasi o mensole in legno, quest’ultimo un materiale che fa provare apertura e calore in chi lo guarda, molto adatto quindi per qualunque locale di socialità, tipico infatti delle baite di montagna.
Altro locale in tema verde natura è “Share Word” in Piazza Santa Giulia, una piccola caffetteria con piante, alberi e disegni floreali che ricordano un bosco fatato.
Torino ha tantissimi altri locali colorati, ognuno con la sua storia, ogni colore trasmette alla persona che lo guarda determinate sensazioni, proprio come i vestiti… ma questa è un’altra storia.
NOEMI GARIANO

Short Track, Campionati italiani della categoria Junior

Lo short track giovanile vivrà il culmine della stagione nel fine settimana torinese che ospiterà i Campionati italiani della categoria Junior, organizzati dalla Velocisti Ghiaccio Torino.

L’appuntamento è fissato per sabato 9 e domenica 10 marzo al PalaTazzoli, laddove i migliori atleti nazionali si sfideranno per contendersi i titoli, al maschile e al femminile, sui 500 m, 777 m, 1000 m e 1500 m.

Partenza fissata per sabato alle ore 9 con gare che proseguiranno fino alle 17.30, mentre domenica il via sarà alle 8.30 con cerimonia di chiusura fissata per le 13.30.