Una ragazzina 13enne di Torino era incinta del padre. L’uomo la stuprava a casa e anche in ospedale, quando è stata ricoverata ormai al settimo mese di gravidanza. Le telecamere della stanza di ospedale che ospitava la ragazza hanno dimostrato la violenza da parte del genitore 45enne che si infilava sotto le lenzuola della figlia costringendola a un rapporto sessuale. L’uomo è stato arrestato e la madre indagata in quanto gli investigatori sostengono che non potesse non essere a conoscenza della situazione.
Camion prende fuoco: strage di vitelli in autostrada
Molti animali sono morti, altri sono riusciti a fuggire dal camion carico di vitelli che ha preso fuoco sulla A5 Torino-Aosta all’alba di oggi. L’incidente è avvenuto nei pressi di Volpiano, in direzione Torino. Sul posto la polizia stradale e i vigili del fuoco. Il traffico è stato interrotto. (Foto archivio)
Appello alle altre forze centriste
“Seppur con il rispetto dovuto per qualsiasi scelta politica, è sotto gli occhi di tutti che non si può
costruire una coalizione di governo seria e credibile con le goliardate o con il solo e permanente
tatticismo. Le piroette, anche simpatiche, del Pd piemontese da un lato e il comportamento
politico concreto dei 5 stelle dall’altro, non rappresentano affatto quella cultura di governo di cui il
Piemonte ha fortemente bisogno.
Ed è anche per questi motivi, semplici ma essenziali, che l’area Popolare e centrista piemontese
si riconosce nel progetto politico ed amministrativo della lista civica e riformista del Presidente
Cirio. Per motivi squisitamente politici e programmatici e non per altre motivazioni.
Certo, e di fronte a ciò che è capitato nel Pd piemontese e alla sua vana rincorsa, almeno sino ad
ora, nei confronti del populismo dei 5 stelle, è sempre più auspicabile che anche le altre forze
centriste e riformiste piemontesi si aggreghino a questo progetto. Non per una pregiudiziale
contrapposizione politica e, men che meno, ideologica nei confronti di altre forze politiche. Ma
solo e soltanto per dispiegare un vero progetto di governo per il futuro del Piemonte con altre
forze moderate e centriste”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi.
A cura di lineaitaliapiemonte.it
L’assessore Gianna Pentenero è la competitor di Alberto Cirio alle prossime elezioni regionali. Sarà una campagna elettorale soporifera, si dice, senza inquietudini, senza grandi battaglie. Il centrodestra veleggia verso le urne in clima di bonaccia, nessuno si aspetta colpi di scena, che infatti, molto probabilmente, non ci saranno. Ma due considerazioni si possono fare. La prima: Giovanna Pentenero, per tutti Gianna, non è da prendere sottogamba. Di più: inaspettatamente, dal cappello del Pd è uscito il candidato migliore e più credibile. Gianna non si atteggia, non starnazza, non si sente obbligata a tirar fuori un’aggressività maschia per dimostrare parità (cosa che invece è una triste cifra stilistica di molti esponenti politici donne), ha un approccio da vicina di casa affidabile e rassicurante, ha seguito un’infinità di crisi industriali quindi conosce in modo diretto l’evoluzione, o meglio involuzione, del tessuto industriale locale, conosce chi ci lavora e chi ci lavora conosce lei. Non per niente la parola “lavoro” viene immediatamente evocata: “Da questo momento ci attende un lavoro duro e complesso. Vorrei costruissimo questo percorso velocemente e tutti insieme, nella consapevolezza che ce la si può fare: nulla è impossibile” ha affermato dopo l’investitura avvenuta all’assemblea regionale del Pd di sabato scorso. D’altra parte certo non è una novellina della politica. Quasi sessantenne, chivassese di nascita, con una formazione universitaria di educatrice, ha iniziato la carriera politica come sindaco di Casalborgone, paesino con meno di duemila anime e ora ricopre l’incarico di assessore al lavoro e attività produttive del Comune di Torino. Ma tra Casalborgone a Torino c’è la carica di assessore all’istruzione con la giunta Bresso dal 2005 al 2010, anno in cui viene rieletta in Regione e nel 2014 l’assessorato piemontese al lavoro con la presidenza Chiamparino. Insomma non s’è fatta mancare nulla. Quello che manca è, al momento, l’accordo per il campo largo (ancora non l’hanno fatto e di questa espressione già non se ne può più) con il M5S che anzi , un secondo dopo la sua designazione ha rovesciato il tavolo dicendo sostanzialmente: il Pd scegliendo di fare tutto da solo ha mandato in vacca mesi di contatti, ora non se ne parla. Lei, Gianna, sarà per la formazione da educatrice, sarà per un carattere portato a parlamentarizzare le crisi, non demorde e dice il contrario: “Almeno parliamoci”. Vedremo. Intanto eccoci alla seconda considerazione. Ma è così sicuro che al centro sinistra convenga ‘sto benedetto campo largo? Non avrebbe più senso rinunciare a un accordo che non può fare altro che spersonalizzare ulteriormente un partito già in crisi di identità? Non sarebbe meglio avere il coraggio di contarsi, ricompattarsi, fare la traversata nel deserto e poi presentarsi alle elezioni tra cinque anni con una fisionomia chiara e riconoscibile, magari in grado di riconquistare credibilità e consenso presso chi si era perso per strada? Gianna, come la protagonista della canzone di Rino Gaetano, fa bene a sostenere le tesi e, per questo periodo elettorale, anche le illusioni. Ma poi dovrà mettersi a lavorare per il futuro. Patrizia Corgnati (foto Sicurezza e Lavoro)MERCOLEDÌ 20 MARZO ALLE ORE 17.30, al Centro Pannunzio, via Maria Vittoria 35h, Pier Franco QUAGLIENI parlerà sul tema “ANTISEMITISMO STORICO DI IERI E ANTISEMITISMO DI OGGI.
Lo storico vuole prendere in esame come l’aggressione anti israeliana di Hamas e le relative reazioni abbiano fatto riparlare di un antisemitismo palestinese, e più in generale arabo, che ha accompagnato la nascita di Israele. Per la prima volta la parola Genocidio che riguardava la Shoah di sei milioni di ebrei, è stata usata per ciò che riguarda lo Stato di Israele. Una versione paradossale che indica le tensioni e l’odio di un Medio Oriente sempre più possibile focolaio di una guerra di vaste dimensioni.
“Interveniamo numerosi per reagire alla cappa di conformismo che offende il libero Pensiero”, esorta il Pannunzio.
“Il 18 marzo 2015 – ha ricordato il Sindaco nel suo intervento – segna una pagina dolorosissima anche per Torino”. Tra le 24 persone che persero la vita nell’attentato terroristico c’erano infatti anche Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino e Orazio Conte, marito di Carolina Bottari, anche lei dipendente comunale, rimasta ferita insieme alla collega Anna Abbagnale. “La cerimonia di oggi – ha concluso Lo Russo – è un segno di commossa vicinanza ai loro cari: continuiamo a mantenere viva la memoria e a coltivare il ricordo di Antonella e Orazio”.
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L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi ha annunciato che “Esami e prestazioni per i pazienti cronici (circa il 60 per cento delle attuali prescrizioni di classe P) saranno esclusi dal Cup – Centro unificato prenotazioni e gestiti con percorsi interni di presa in carico – a partire dal pre-ricovero, fino a post-ricovero e follow up – all’interno di ospedali e ambulatori”.
Inoltre saranno individuati percorsi specifici anche per la diagnosi di sospetta patologia tumorale e saranno previste anche giornate dedicate per prestazioni specifiche da individuare sulla base dei fabbisogni.
L’assessore ricorda l’accordo sottoscritto con le Organizzazioni sindacali della Sanità sul piano per il recupero delle liste d’attesa finanziato con i 25 milioni di euro di risorse nazionali e altri 25 milioni individuati nel bilancio regionale per abbattere i tempi di attesa delle prestazioni P, in fase di ultimazione da parte del neo direttore di Azienda Zero Adriano Leli.
Il piano prevede tra l’altro, che l’incremento di prestazioni P, nel 2024 fissato al 20 rispetto alle prestazioni del 2023, sia monitorato e conteggiato periodicamente, anche attraverso il tracciamento non solo delle prestazioni erogate, ma anche di quello dei contatti. Questo particolare aspetto, su richiesta dei sindacati, sarà inserito nella gara d’appalto per il nuovo gestore del Cup, il cui attuale contratto è in scadenza a ottobre, oltre alla gestione centralizzata di tutte le agende del pubblico e del privato accreditato, la presa in carico attiva delle ricette e il raddoppio della capacità di risposta del centralino.
Nella foto il Cup dell’ospedale Molinette di Torino
Applaudite le repliche torinesi e poi lunga tournée in varie sedi
La luce, innanzi tutto. La sua potenza, la sua protezione che può dare vita ma anche il suo annientamento, ai danni di quell’uomo che le si avvicini troppo. Luce in quanto verità e verità attraverso la conoscenza, quasi il viaggio dantesco di Ulisse per cui è impossibile stabilirsi nella propria isola e lascia prevalere il desiderio – il dovere – di superare altre terre, altri mari. La luce – una selva di luci abilmente inventate da Pasquale Mari a riempire il vasto palcoscenico dell’Astra predisposto da Daniele Spanò in cui Andrea De Rosa ha adattato e retto lucidamente il proprio “Edipo re”, uno dei testi più belli e “umani” di sempre, produzione importante attorno a cui ruota l’intera stagione del Teatro Piemonte Europa, ricavandolo da Sofocle nella traduzione di Fabrizio Sinisi: con le angosce, con gli interrogativi, con i dubbi sino all’ultimo ricacciati e con le tremende certezze, con la disperazione del protagonista e di quanti vengono coinvolti nella sua tragedia – contrapposta alle zone buie, dentro quei fasci luminosi o colonnine di piccole lampade o potenti riflettori che si rimandano dentro specchi (su cui si posano le palme, come in preghiera, come nel desiderio di un contatto, come nel ricordo di scene che tante volte abbiamo visto durante la pandemia non dimenticata) o colpiscono superfici d’argento e d’oro, che attraversano il palcoscenico e che ad un certo punto, nella sanguinosa soluzione della fine, vengono rivolte allo spettatore. Tutta quella luce, che è approdata alla verità nel cuore e nei sentimenti di un uomo che sin dall’inizio, del resto, s’è sentito accusare dell’uccisione di Laio (“sei tu”), del suo ignoto padre, laggiù, all’incrocio delle tre strade, tutta quella luce è l’elemento che più colpisce negli 80’ filati che compongono l’odierna edizione del dramma.
E il suono. E la parola, certo, che abbiamo sentito tante volte, la piaga della peste e la preghiera di un intervento del dio che la cancelli, gli interventi del cieco Tiresia e del dio Apollo, il dio obliquo e insidioso (due personaggi qui raccolti nell’unico Roberto Latini, da cui giungono in modo impareggiabile le più alte verità), le morti durante il regno di Creonte (qui un più che preciso Fabio Pasquini, chiuso nell’ambiguità di azioni e parole) e la vittoria sulla Sfinge, il racconto di Edipo e la propria ricerca, la sensualità di Giocasta madre e moglie pronta ad allontanare un passato sempre più disvelato, il suicidio della regina e l’accecamento di Edipo, la consapevolezza nel lungo esilio: “non dite mai di un uomo che è felice, finché non sia arrivato il suo ultimo giorno”. Mentre, in scena come noi che stiamo in platea, ci si domanda se quella ricerca della conoscenza, alla fine tragica, quel raggiungere la verità possa in qualche modo metterci al riparo dagli orrori che abbiamo dovuto attraversare. Ma è quel suono a colpire, nella tessitura continua e ossessiva di alte vibrazioni che rivivono le situazioni e i momenti di un’intera città, di voci e bisbigli, di versi che s’inseguono veloci, di acuti e di suoni che stupendamente provengono dall’intimo: artefici Francesca Cutolo e Francesca Della Monica.
In una messinscena che ha piuttosto il sapore del rito, di un’antichità che ritorna prepotente, su cui si spande una fitta atmosfera di mistero, si impongono le interpretazioni di Frédérique Loliée (Giocasta), condotta con grande intensità, e di Marco Foschi (Edipo), che cresce lungo la strada che lo porta alle scene finali, che ingigantisce il proprio personaggio nella sicurezza prima e nell’annientamento poi, doloroso e straziato dalla tragedia che lo travolto.
Terminate le recite torinesi, lo spettacolo raggiungerà le sedi dei coproduttori – Teatro di Napoli Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova – e altre in via di definizione.
Le immagini dello spettacolo sono di Andrea Macchia
Da stasera, con repliche domani e giovedì, sul palcoscenico dell’Astra “The City” di Martin Crimp per la regia di Jacopo Gassmann, con Lucrezia Guidone e Christian La Rosa interpreti principali. Lei è Clair, traduttrice di professione, vorrebbe scrivere un’opera originale ma non ci riesce, lui è Christopher, lavora in una grande società informatica, non è valorizzato come al contrario spererebbe e perderà il lavoro. Entrambi, chiusi in un rapporto che si sta sgretolando, non sono più capaci di comprendersi; come non comprendono (e non vedono: ancora una commedia che rientra di diritto in quel titolo “Cecità” che è nell’odierna stagione il tema principe del TPE) i drammi che tacitamente o no il mondo sta vivendo, la paura e le violenze che serpeggiano, il vivere quotidiano contaminato. Non comprendono, in questa loro “cecità”, i danni che stanno arrecando ai loro figli, motivo prima la indifferenza che si è impossessata di loro.
Elio Rabbione
Restano in vigore almeno fino a mercoledì 20 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – le sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale
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Gli occhi del boomer: a disagio nei ristoranti
Di Adolfo Spezzaferro
I boomer si trovano molto a disagio nei ristoranti che hanno sostituito il menu tradizionale, da sfogliare, contemplare, commentare, con il menu online, da raggiungere tramite QR Code…
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