redazione il torinese

Smog, niente blocchi per non creare disagi durante l’emergenza incendi

Il comunicato di Città di Torino, Città Metropolitana e Regione Piemonte

Sentiti Arpa Piemonte e Asl Città di Torino, al termine del tavolo convocato a Palazzo Civico ieri pomeriggio, Comune, Città Metropolitana e Regione concordano di non applicare il protocollo di intesa sulla qualità dell’aria delle regioni dell’area padana e invitano i comuni a sospendere l’ordinanza antismog fino a nuovo provvedimento, considerando la straordinarietà dell’evento emergenziale venutosi a creare a causa degli incendi in Valsusa e nelle altre aree pedemontane, al fine di non limitare la libertà di spostamento delle persone. Arpa Piemonte, anche a tutela della salute dei cittadini, garantirà il monitoraggio costante e resta in stretto contatto con gli organi istituzionali preposti.

(mm) – www.comune.torino.it

Influenza, il 6 novembre parte la campagna di vaccinazione: obiettivo il 75% degli over 65

Il 6 novembre prende il via in Piemonte la campagna stagionale di vaccinazione contro l’influenza. L’assessorato alla Sanità rende noto che lo scorso inverno il malanno ha colpito circa 560 mila persone e sono state somministrate circa 640 mila dosi di vaccino. La Regione punta a vaccinare il 75% degli ultra 65enni e delle persone colpite da malattie croniche. L’assessorato  rivolge ai cittadini anche altre raccomandazioni di buon senso: lavarsi spesso le mani, coprire la bocca e il naso quando si starnutisce e tossisce, e restare possibilmente a casa nei primi giorni di malattia per non contagiare altre persone. Nella campagna saranno coinvolti attivamente anche i farmacisti: grazie all’ accordo con la Regione  si sono infatti impegnati a sensibilizzare i pazienti sull’importanza di vaccinarsi contro l’influenza.

Pakistan, le libertà violate

FOCUS  di Filippo Re

“I cristiani sono dei maiali. Non meritate di vivere”. Queste parole di un militante estremista rivolte a un giovane cristiano rapito da milizie islamiste in Siria riassumano brutalmente quanto contenuto nel Rapporto di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (Acs) sulla persecuzione anticristiana dal titolo: “Perseguitati e dimenticati. Rapporto sui Cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2015 e il 2017”, presentato in questi giorni a Milano. L’Acs è una Fondazione di diritto pontificio che ogni anno monitora le violazioni della libertà religiosa nel mondo. Lo studio, che prende in esame tredici Paesi (Cina, India, Iraq, Pakistan, Siria, Sudan, Turchia, Egitto, Eritrea, Iran, Nigeria, Arabia Saudita e Corea del Nord) si basa su ricerche sul campo effettuate dall’Acs tra il 2015 e il 2017. Negli ultimi anni la situazione dei cristiani è peggiorata a causa di violenze e oppressione, fondamentalismo e nazionalismo. In Pakistan, per esempio, oltre agli arresti e agli omicidi di cristiani accusati falsamente di blasfemia, si fa più allarmante il problema delle conversioni forzate, dal cristianesimo alla religione islamica. Ogni anno sono migliaia i cristiani obbligati ad abbracciare l’Islam in cambio della falsa promessa di essere rimessi in libertà e tra questi ci sono molti detenuti di fede cristiana. Le comunità cristiane protestano per le case bruciate e per i maltrattamenti a cui sono sottoposti i cristiani che sposano donne musulmane. I capi religiosi cristiani hanno chiesto alle autorità locali di prendere provvedimenti contro un procuratore che ha confessato di aver spinto prigionieri cristiani ad abbandonare la loro fede per abbracciare l’Islam. La stampa pakistana ha diffuso la notizia, riportata da Asia News, che un giudice ha condotto una quarantina di prigionieri cristiani in tribunale a Lahore, nella provincia del Punjab, dichiarando di potere garantire la loro liberazione se si fossero convertiti alla religione islamica. I cristiani sono stati arrestati per aver linciato due musulmani sospettati di aver avuto legami con i due terroristi talebani che a marzo attaccarono alcune chiese in città. Ogni anno, secondo le organizzazioni pakistane per i diritti umani, almeno mille donne cristiane e indù sono costrette a convertirsi e a sposare uomini musulmani. In base ai dati dell’ultimo “Rapporto sulle minoranze religiose in Pakistan” della Commissione nazionale giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana, cinque cristiani si sono convertiti all’Islam nel 2014. L’unica provincia pakistana che ha approvato una legge contro le conversioni religiose forzate è il Sindh.

***

La coraggiosa decisione di proteggere le minoranze risale a un anno fa ma l’entusiasmo dei cristiani è durato poche settimane a causa della forte opposizione di alcuni esperti in legge coranica che ha costretto il governo locale a rivedere la norma varata nel 2016. Anche ad Asia Bibi è stato proposto di convertirsi, come risulta da un incontro tra l’avvocato e la donna cristiana in carcere da sette anni e a rischio di condanna a morte perchè falsamente accusata di blasfemia contro il profeta Maometto. Il processo ad Asia Bibi, la cui vicenda è tornata all’attenzione dell’opinione pubblica dopo la richiesta di alcuni imam di eseguire subito la condanna a morte per impiccagione, è stato nuovamente rinviato. Nell’ottobre scorso i giudici del Tribunale supremo rinviarono il processo contro la donna al mese di giugno. La Corte decise di rimandare l’udienza finale dopo che uno dei magistrati si ritirò improvvisamente dal caso che nel frattempo ha assunto toni ancora più preoccupanti. Adesso un nuovo inquietante rinvio. Diversi imam pakistani hanno chiesto che Asia Bibi venga giustiziata. Il linciaggio di uno studente all’Università di Mardan, torturato e ucciso per aver offeso il Profeta e aver pubblicato su Facebook opinioni favorevoli alla religione Ahmadi, sarebbe, secondo alcuni fanatici predicatori musulmani, “colpa” di Asia per la quale si chiede l’immediata esecuzione della condanna a morte come deterrente contro le violenze di massa. In Pakistan le due principali minoranze religiose sono i cristiani e gli indù. Su 180 milioni di abitanti, il 95% sono musulmani, i cristiani sono appena il 3, gli indù meno del 2%. Le donne cristiane che in Pakistan ogni anno vengono rapite e costrette alla conversione forzata sono almeno settecento. La maggior parte dei casi si registra nel Punjab dove l’estremismo islamico è molto forte. Una suora cattolica che in Punjab aiuta le vittime delle conversioni forzate, ha raccontato all’Agenzia Fides che riceve una segnalazione ogni settimana. Secondo la religiosa, il fenomeno è in crescita per diverse ragioni: “le donne sono considerate merce senza valore e, se appartengono a minoranze religiose, sono doppiamente schiavizzate”. Inoltre “la crisi economica e la povertà spingono molte persone a cercare un rifugio nella fede, e la conversione di un nuovo fedele all’islam è considerata un merito per il paradiso”. I cattolici pakistani sono più di un milione, pari all’1% della popolazione totale. Nel 2004 la chiesa locale contava 204 sacerdoti. È organizzata in due arcidiocesi, quattro diocesi e un vicariato apostolico. La Costituzione del Pakistan discrimina i cittadini in base alla religione professata e fornisce un trattamento preferenziale ai musulmani mentre l’articolo 2 della Costituzione dichiara l’islam “la religione di Stato in Pakistan” e il Corano e la Sunna “la legge suprema e la fonte di guida nella promulgazione delle leggi, L’’articolo 260 della Costituzione distingue i “musulmani” dai “non-musulmani” incoraggiando la discriminazione sulla base della religione. I passi più importanti verso l’islamizzazione del Paese sono stati fatti dal presidente Zia-ul Haq (in carica dal 1977 al 1988), il quale ha introdotto una serie di leggi islamiche e ha dato vita a un sistema giudiziario per rivedere tutte le leggi esistenti. 

(rivista “Il dialogo-al hiwar” del Centro F. Peirone)

Fotografare la natura selvaggia

Mostra a cura di Paola Colombari e Valerio Tazzetti Dal 27 ottobre al 24 novembre 2017 Spazio espositivo Ersel ! Piazza Solferino 11, Torino Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10.00 -18.00

Lo Spazio Ersel ospiterà a Torino dal 27 ottobre al 24 novembre la prima esposizione italiana dell’artista scozzese David Yarrow, il più importante fotografo al mondo di fotografie Fine Art di animali e natura selvaggia. La mostra “Nella Natura Selvaggia” di David Yarrow è stata realizzata in collaborazione con Valerio Tazzetti di Photo & Contemporary e Paola Colombari che rappresenta l’artista in Italia. David Yarrow Fotografo tra i più originali, Ambassador UK per Nikon, è supportato dalla Tusk Foundation del Principe William d’Inghilterra ed ha partecipato all’Asta di Gala della Fondazione di Leonardo Di Caprio da sempre in prima fila per tutelare e salvaguardare il Pianeta attraverso l’adozione e la diffusione di comportamenti ecosostenibili. David Yarrow indaga in modi inaspettati e sorprendenti il “Regno Animale” facendoci sentire quell’oscura sensazione libera che vive al di fuori della nostra percezione umana. Le trasposizioni delle sue grandi immagini in bianco e nero mostrano la forza, la bellezza e la potenza di tigri, leoni, zebre, elefanti, rinoceronti con una tecnica del tutto personale, nell’approcciare l’animale nella sua naturalezza, senza sorprenderlo e immortalandolo con l’obiettivo nella sua essenza selvaggia. Soggetti ripresi spesso frontalmente per interagire più profondamente con la bellezza dei loro sguardi, animali che diventano personaggi surreali e onirici, sospesi per sempre nel tempo.

***

Fotografo internazionale presente in alcuni Musei come il Perot Museum di Dallas, il New Museum of Natural History del Missouri e Bührle Museum di Zurigo, è presente anche in molte prestigiose gallerie in America ed in Europa. Case d’asta internazionali come Sotheby’s hanno recentemente fatto registrare record importanti per le sue fotografie. La mostra “ Nella natura selvaggia” è composta da una quindicina di straordinarie opere in formato Small, Standard e Large con appassionanti scatti realizzati nei suoi ultimi viaggi in Nigeria, Kenia, Yellowstone, Congo e non ultima la sua esperienza in Corea del Nord. Cacciatore di anime feline e arcaiche e di paesaggi reconditi nel tempo, David Yarrow non sfida l’immagine, ne’ la costruisce ma interagisce con essa portando lo spettatore in quel misterioso mondo che diventa una vibrazione costante tra realtà e metafisica. David Yarrow è attratto non solo dalla fauna selvatica ma le sue indagini fotografiche spesso immortalano anche città fantasma, tribù o comunità “tribali”, come Green Bay o Dortmund o grandi uomini come Arnold Palmer ad Augusta. Per l’artista” un’immagine è un momento poetico e non ripetibile e trascende ogni livello richiedendo una quantità di tempo nella preparazione, coraggio creativo e fluidità tecnica”. David Yarrow attraverso le sue opere fotografiche narra anche la vita dell’uomo e delle società lontane dal nostro mondo occidentale, sospese nel tempo come le ultime bellissime immagini fotografiche di Makoko, detta anche la “Venezia nera o Venezia D’Africa”. Si tratta di una baraccopoli situata alla periferia di Lagos in Nigeria, un villaggio di pescatori dove dal XVIII secolo vivono quasi centomila persone su palafitte di legno collegate tra loro da dei canali e percorse dagli abitanti in canoa. David Yarrow s’immerge in questa realtà e crea un set naturale, immergendosi nell’acqua e fotografando da angolature estreme immortala le tradizioni ed i visi del Togo e del Benin. A Febbraio David Yarrow ha scattato le sue prime impressioni sul suolo dello Zaire, il paese che era chiamato la Repubblica Democratica del Congo. “Rimane l’eredità pesante ed infame del Belgio – la lingua francese, l’architettura belga e un modesto appunto di cucina francese, ma questa non è una “Valle Felice” coloniale – la RDC è stata una violenta “Valle della Morte”, così David Yarrow sente che la povera popolazione di 67 milioni di persone ancora subisce l’influenza del colonialismo. Nel Congo ci sono i meravigliosi scimpanzè. “Imporsi nell’habitat delle foreste pluviali di Silverbacks, più di 10.000 piedi, richiede rispetto e talvolta un approccio abbastanza brusco, per questi ritratti volevo lavorare con una lente corta quanto tecnicamente pratica. Questo significa arrivare il più vicino possibile senza incorrere nella collera del Silverback o del ranger di piombo”. Nascono così i meravigliosi ritratti di “Silverbacks”, “Guhonda” “Congo” e “All Our Yesterdays” in cui i volti sembrano antichi quadri non di primati ma di antenati delle nostre radici, eleganti e intensi nel loro bianco e nero. Un colore arcaico che ci riporta alla nostra natura cosmica. Possiamo definire David Yarrow l’artista della luce, che attraverso la sua tecnica e la potenza delle sue immagini ci fa sentire la bellezza degli animali quasi accarezzandoli da vicino.In occasione della mostra “Nella Natura Selvaggia” David Yarrow presenterà una Lecture con alcuni video che illustreranno il suo approccio con la fauna selvatica e illustrerà i suoi viaggi avventurosi in continenti estremi dove la natura è ancora incontaminata. La mostra sarà corredata dal bellissimo libro “ Nella Natura Selvaggia” edito da Rizzoli Libri.

Moncalieri green con “Fiorile”

Castello Reale di Moncalieri Giardino delle Rose – Piazza Baden Baden 4, Moncalieri

 

Dopo il successo delle precedenti edizioni, il tradizionale appuntamento autunnale di Moncalieri «Fiorile» si rinnova. Un progetto dell’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri, realizzato dall’ Associazione Amici del Real Castello di Moncalieri, «Fiorile» è stato istituzionalizzato nel 2016.

La manifestazione fa parte della serie di eventi culturali dedicati al tema del verde e della storia promossi dal Comune con il contributo della Compagnia di San Paolo per rilanciare l’immagine di Moncalieri città green, valorizzando il centro storico i percorsi della collina, i giardini e le antiche vigne, gli orti e parchi che ne impreziosiscono il panorama, le piste ciclabili, i sentieri e il parco del Castello.Il Sindaco Paolo Montagna afferma che “si punta su una proposta culturale che renda Moncalieri vero centro di attrazione turistica, mettendo anche in luce la storica vocazione di questa terra per l’orto-florovivaismo (in particolare con il crisantemo tipico di Moncalieri e rievocando il tradizionale “Orti e Fiori in piazza”)”.L’Assessore alla Cultura e al Turismo Laura Pompeo aggiunge: “Il Giardino delle Rose accoglie nel corso dell’anno numerosi appuntamenti che – insieme alle tante iniziative dedicate ad arte e storia, tradizioni e natura, letteratura e scienza, memoria e curiosità, valori paesaggistici e panoramici – offrono occasioni per vivere la Città, scoprirne e riscoprirne ancora il genius loci, l’anima ricca di storia e di storie”.L’evento è anche una mostra-mercato. Come ogni anno, si colloca nell’ultimo weekend del mese di ottobre, prima delle festività di Tutti i Santi e della Commemorazione dei Defunti. E, come di consueto, troverà posto nel Giardino delle Rose del Castello Reale, dove saranno presenti esperti del settore con attività correlate al verde, al giardinaggio e all’orticoltura. Tra questi, i produttori, commercianti ed artigiani, principalmente piemontesi, ma anche di altre regioni, esporranno e venderanno i loro prodotti: un’occasione per curiosare e per trovare regali originali. Un angolo sarà dedicato all’allestimento di un giardino d’inverno con arredi d’epoca. “All’ombra della magnolia” verranno proposti momenti di approfondimento attraverso la presentazione di volumi dedicati al verde, ai fiori e ai giardini, attraverso conferenze sul tema della green economy (a cura dell’associazione Kores) e mostre d’arte. In particolare, sabato 28 mattina, la giuria del Premio della Rosa “Principessa Maria Letizia” (presieduto dalla Professoressa Elena Accati) lancerà l’edizione del 2018 dello stesso con una conferenza sulla “regina dei fiori”. Arricchiranno l’evento la performance coreutica di Eclectica Danza, la musica, un laboratorio per la produzione del Vermouth, le attività curate da Casa Zoe per intrattenere i più piccoli con laboratori sui fiori e sulla natura. Il Giardino accoglierà un simpatico angolo ristoro. Inoltre, le serate del Moncalieri Jazz Festival inviteranno i visitatori a prolungare la permanenza in Città (Notte Blu del Jazz sabato 28). Nel pomeriggio di domenica è prevista la visita guidata al centro storico di Moncalieri a cura dell’Associazione Amici del Real Castello e Parco di Moncalieri. L’evento è patrocinato dal Polo Museale del Piemonte del MiBACT, dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dal Parco Collina Po.

***

 

FIORILE 2017

Giardino delle Rose del Castello Reale – Moncalieri

sabato 28 e domenica 29 ottobre 2017

Dalle ore 10.00 alle ore 18.00

Ingresso, spettacoli, visite e attività: gratuiti.

Incidente a Trento, morte due torinesi: una bambina di 9 anni e una ragazza di 17

Tragico bilancio, di due giovani morte  e altre due persone  gravemente ferite, nell’incidente tra un’auto e un tir, nel  pomeriggio, sull’Autostrada del Brennero, vicino al casello di Trento sud. Sono decedute  una bambina di 9 anni Gioia Virginia Casciani di Villarbasse e una ragazza di 17 anni, Ginevra Barra Bajetto di Condove. La prima era campionessa di pattinaggio su ghiaccio e stava rientrando da una gara in Trentino.  Ferite due sorelle gemelle di 50 anni, le madri delle vittime,  estratte dall’abitacolo dai vigili del fuoco. La conducente della station wagon, forse per un malore, non ha frenato e si è schiantata contro un tir incastrandosi sotto il mezzo. Le due donne ferite sono state trasportate con l’elisoccorso all’ospedale di Trento.

Risparmio energetico, truffa allo Stato: 26 arresti

La Guardia di finanza di Torino  ha arrestato 26 persone, accusate a vario titolo di appartenere a un gruppo criminale protagonista di truffe nella vendita dei titoli di attestazione del risparmio energetico. L’ammontare sarebbe di circa 105 milioni di euro. Avrebbero presentato falsa documentazione sull’esecuzione dei lavori di efficientamento energetico, invece mai realizzati, così da ottenere contributi statali in modo fraudolento. L’ipotesi di reato su cui è incentrata l’inchiesta è truffa aggravata ai danni dello Stato. L’operazione ha visto la partecipazione delle fiamme gialle di  Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia, sono stati sequestrati diversi immobili e auto di lusso.

Scuola di Applicazione, giurano gli ufficiali

Gli ufficiali del 197° corso “Tenacia” hanno pronunciato questa mattina a Palazzo Arsenale la formula del giuramento di fedeltà alle istituzioni della Repubblica Italiana. Un atto che, fra l’altro, sancisce il passaggio formale dallo status di allievo a quello di ufficiale. In uniforme storica e con i simboli propri della categoria della quale sono entrati a far parte, la sciarpa azzurra e la sciabola, i 118 Sottotenenti dell’Esercito hanno giurato individualmente al cospetto della Bandiera d’Istituto della Scuola di Applicazione dell’Esercito. Alla cerimonia presieduta dal Comandante del Reparto Corsi, Generale di Divisione Flaviano Godio hanno preso parte una rappresentanza del quadro permanente della Scuola, i familiari, amici dei giovani Sottotenenti e tre colleghi stranieri provenienti da Afghanistan, Perù e Somalia. Il Generale Godio rivolgendosi ai presenti  ha sottolineato: “la solennità di un atto che impegna l’individuo, il cittadino e il soldato in primis di fronte alla propria coscienza”. “Una promessa” ha chiosato l’alto ufficiale “da mantenere a tutti i costi, in ogni circostanza e se necessario sino al supremo sacrificio, quello della vita”. Gli Ufficiali del 197°, fra di loro 9 donne, appartengono per il 57% alle Armi di Fanteria, Cavalleria e Artiglieria. Il restante 43% indossa le mostreggiature del Genio, delle Trasmissioni, dei Trasporti e Materiali, del Commissariato. Di età compresa fra i 20 e i 24 anni, provenienti da tutte le regioni d’Italia ma con prevalenza nord e sud della penisola, le ragazze e i ragazzi del 197° “Tenacia” resteranno a Torino per i tre anni necessari a conseguire le lauree triennale e specialistica in Scienze Strategiche presso l’ateneo subalpino. Successivamente saranno assegnati alle diverse unità dell’Esercito dislocate su tutto il territorio nazionale.

La stagione agonistica del nuoto si apre con la prima tappa della Coppa Tokyo

Si avvicina l’inizio della nuova stagione agonistica di nuoto. Sabato 28 e domenica 29 ottobre il Palazzo del Nuoto di Torino ospitera’ la prima tappa della Coppa Tokyo Winter Edition, manifestazione inaugurale di un calendario decisamente ricco di appuntamenti. Il Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta parte dunque con la Coppa Tokyo, tradizionale meeting – assoluto e in vasca corta – che per moltissimi atleti rappresenta un importante banco di prova in vista di campionati regionali e gare nazionali. La prima di queste sara’ venerdi’ 1 e sabato 2 dicembre a Riccione e sara’ il Campionato Italiano Assoluto, quest’anno in vasca da 25 metri in preparazione agli Europei in vasca corta, a Copenaghen dal 13 al 17 dicembre.La Coppa Tokyo del week end si svolgera’ su quattro turni di gara con il seguente programma:

 

– sabato mattina a partire dalle 9.30: 100 mx F / 400 sl M / 50 do F / 50 fa M / 200 sl F / 50 ra M / 100 ra F / 400 mx M / 100 fa F

– sabato pomeriggio a partire dalle 15.30: 200 fa M / 200 do F / 200 ra M / 50 sl F / 100 do M / 200 mx F / 100 sl M / 800 sl F+M

– domenica mattina a partire dalle 9.30: 100 mx M / 400 sl F / 50 do M / 50 fa F / 200 sl M / 50 ra F / 100 ra M / 400 mx F / 100 fa M

– domenica pomeriggio a partire dalle 15.30: 200 fa F / 200 do M / 200 ra F / 50 sl M / 100 do F / 200 mx M / 100 sl F / 1500 sl F+M

 

20 le societa’ rappresentate, per un totale di 755 atleti, equamente divisi tra maschi e femmine, e oltre 2600 presenze gara. Ai blocchi di partenza Rari Nantes Torino, Sisport Spa, Polisportiva Ovest Ticino, Centro Nuoto Nichelino, Asti Nuoto, Aosta Nuoto, Nuotatori Canavesani, Centro Nuoto Torino, Libertas Nuoto Chivasso, Dynamic Sport, Aquatica Torino, Vivisport UISP Fossano, Dnamica, Sa-Fa 2000 Torino, Libertas Team Novara, NC Montecarlo Casale Monferrato, CSR Granda, OASI Laura Vicuna Rivalta, Blu Sport Orbassano e Dinamica Sport.

 

Novita’ della Coppa Tokyo Winter Edition 2017/2018 e’ l’introduzione dei 100 misti, specialita’ che e’ stata inserita nel programma di gara del Campionato Assoluto in vasca corta e pertanto ripresa anche in ambito regionale. Dopo la tappa del week end la manifestazione proseguira’ con altre tre prove, in programma il 18-19 novembre, 13-14 gennaio e 3-4 febbraio.

 

Si segnala inoltre che domenica 29 ottobre si correra’ la Maratona di Torino (la partenza della corsa e’ alle 9.30 in piazza San Carlo), di conseguenza alcune strade della citta’ e dei comuni di Moncalieri, Nichelino e Beinasco potranno essere bloccate per buona parte della mattinata e nel primo pomeriggio. A questo link il percorso della Maratona; nel caso uscisse comunicazione ufficiale delle strade bloccate (con relativi orari) provvederemo a comunicarlo tempestivamente.

 

Tutti i dettagli sulla prima tappa della Coppa Tokyo Winter Edition a questo link

Ecco il nuovo Collegio Carlo Alberto dieci anni dopo

È stata inaugurata oggi la nuova sede dell’ente strumentale della Compagnia di San Paolo che si occupa di ricerca e alta formazione in economia, diritto, scienze politiche e sociali

Dopo oltre dieci anni di abbandono, l’edificio è tornato a nuova vita grazie all’intervento della Compagnia di San Paolo, che ha in primo luogo acquistato la struttura per un costo complessivo di 10,6milioni di euro e ha poi avviato una profonda ristrutturazione, curata da una cordata di architetti e ingegneri che fa capo a Isolarchitetti S.r.l. L’operazione di restauro dell’edificio, sotto il vincolo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Torino, è durata due anni e ha avuto un costo complessivo di 10,5 milioni di euro. “Il restauro degli oltre 5mila metri quadrati del palazzo di Piazza Arbarello rappresenta l’ultimo tassello di un disegno più ampio della Compagnia di San Paolo nel centro storico della nostra città.– ha dichiarato Francesco Profumo, presidente della Fondazione torinese – “L’area interessata dai nostri interventi parte da corso Palestro, con il restauro dei Quartieri Militari Juvarriani dove si è insediato il Polo del 900 – e dove la Compagnia ha investito 6,5 milioni di euro – comprende il recupero del complesso del Collegio degli Artigianelli (1 milione di euro), dove è appena stato inaugurato il teatro diretto da Arturo Brachetti Le Musichall. A questi interventi vanno sommati quelli per i restauri delle 13 chiese del Quadrilatero Romano con un investimento di oltre 9,5milioni di euro. La Compagnia ha stanziato 38,1 milioni di euro a favore di progetti di recupero e valorizzazione del centro storico di Torino, escludendo gli interventi sul patrimonio museale e monumentale della medesima zona della città”. “Il Collegio Carlo Alberto rappresenta un’eccellenza nel mondo della ricerca economica, sociale e giuridica, ma è anche uno snodo internazionale per la formazione di giovani talenti che arrivano a Torino tutto il mondo. La nostra ambizione è quella di aprirci ulteriormente a collaborazioni internazionali, con programmi di ricerca fondati sull’analisi teorica e che servano anche a disegnare policy in diversi campi. Possiamo definire il Collegio l’incubatore scientifico di alcune delle più recenti riforme, come quella del sistema pensionistico, necessaria a evitare un probabile default del nostro debito pubblico, e il Jobs Act. Ora con l’inaugurazione della nuova sede a Torino puntiamo a diventare anche un punto di riferimento nel dibattito economico e culturale della città” ha dichiarato il Presidente del Collegio Carlo Alberto, Pietro Terna.  Oltre alla ricerca e alla didattica, il Collegio Carlo Alberto punta ad aprirsi alla divulgazione scientifica.Le principali aree di studio del Collegio Carlo Alberto riguardano l’economia politica, la finanza e le politiche pubbliche e sono portate avanti con un approccio interdisciplinare. Mutamenti demografici, migrazioni, ma anche welfare e l’evoluzione della famiglia e del lavoro sono alcuni dei temi che vengono affrontati dai ricercatori e dai docenti del Carlo Alberto, temi che ormai sono diventati di stringente attualità non solo nell’agenda politica europea, ma anche nella nostra quotidianità.

I LAVORI DI RESTAURO

I lavori hanno riguardato sia l’interno sia l’esterno dell’edificio. All’esterno sono stati riportati all’antico splendore la facciata, i serramenti, i colori e il portone originali del palazzo, che risale alla seconda metà dell’Ottocento e che nel 1930 acquisì il suo assetto definitivo, grazie al progetto dell’ingegnere Enrico Bonicelli, ideatore a Torino della Promotrice delle Belle Arti.  All’interno il progetto di recupero del palazzo ha coniugato il rispetto filologico delle parti storiche con le più moderne tecnologie green. La ristrutturazione, infatti, ha seguito i parametri Leed (Leadership in Energy and Enviromental Design) dell’ente di certificazione internazionale Green Building Council, massimo riferimento in edilizia per l’efficienza energetica. Si tratta di parametri che non erano mai stati applicati in Italia nella ristrutturazione di un edificio storico e che quindi fanno del nuovo Carlo Alberto un caso di studio. Riportata alla sua antica struttura ad archi e ricoperta da un tetto in vetro, come era all’origine nel progetto degli anni Trenta del secolo scorso, l’ex aula magna al piano terra è diventata la Common Room, una sorta di agorà per lo scambio di idee e progetti, uno spazio modulabile a seconda delle esigenze di ricercatori e allievi. L’attuale aula magna invece è una sala ipogea, che originariamente non esisteva e che è stata ricavata, sotto la Common Room. Si tratta di un moderno auditorium, con 150 posti a sedere, che può essere collegato in video conferenza sia con la Common Room sia con le aule della didattica. Aule che sono in tutto cinque, tutte al piano terreno, tranne la cosiddetta aula lignea, al secondo piano, dove sono stati restaurati i banchi in legno, la pedana con la cattedra e le lavagne antiche di quella che un tempo era l’aula di merceologia, i cui arredi testimoniano le antiche fattezze del palazzo.  La facciata di via Assarotti sul retro del palazzo è stata demolita e ricostruita, secondo il disegno originale. Il palazzo infatti negli anni Cinquanta, a causa dei danni subiti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, era stato ritoccato, ma senza rispettare le forme originali. All’interno, su via Assarotti, un nuovo corpo scale, in struttura metallica, collega tutti i piani, eccetto il terzo, e fornisce un accesso diretto all’aula magna.