redazione il torinese

Quaglieni celebra il 4 Novembre ad Alassio

Alle ore 10,30 del 4 novembre , ad Alassio, in piazza del Comune, giornata delle Forze Armate e dell’Unita’ Nazionale, oltre che anniversario della Vittoria nel 1918. Lo storico torinese professor Pier Franco Quaglieni, titolare sul nostro giornale  de “La Rubrica della domenica” ricorderà i Caduti nella Grande Guerra, soffermandosi sulle pagine tragiche di Caporetto di cent’anni fa , quando l’Italia ritrovo’ la forza per la resistenza sul Piave  premessa della Vittoria l’anno successivo. Interverrà il Sindaco di Alassio Enzo Canepa. La manifestazione si concluderà con l’omaggio al monumento ai Caduti .”E’ una grande occasione per ricordare la concordia nazionale di cent’anni fa -afferma Quaglieni- più che mai necessaria oggi in un Paese che sta perdendo la sua identità nazionale “.

Migliora la situazione degli incendi. Ma non bisogna abbassare la guardia

Migliora la situazione dei roghi, dopo giorni di emergenza. In queste ore i vigili del fuoco e i volontari dell’Aib stanno spegnendo gli ultimi roghi attivi, in Valle di Susa, Pinerolese e Canavese. Fortunatamente il vento è diminuito consentendo di controllare le fiamme. In ogni caso l’allerta è sempre  alta, anche per i focolai che sono ancora attivi a Mompantero, Cumiana, Locana e Cantalupa. Va meglio anche nel Cuneese, dove sono tre gli incendi in corso. L’Ansa informa che in alta valle Stura l’emergenza è stata dichiarata conclusa ed è stata riaperta la statale 21 del Colle della Maddalena. Pericolo scongiurato nel vallone dell’Arma di Demonte e a Casteldelfino.

 

(foto: il Torinese)

“Caterina Boratto. La donna che visse tre volte”

Venerdì 3 novembre, ore 15, la presentazione a Monforte d’Alba, presso l’Auditorium della Fondazione Bottari Lattes

La biografia di una grande diva del cinema italiano dagli anni Trenta fino ai primi anni Ottanta, richiesta anche da Hollywood e contesa da registi come Guido Brignone, Alessandro Blasetti, Federico Fellini e Pier Paolo PasoliniÈ il libro Caterina Boratto. La donna che visse tre volte”, uscito per “Sabinae” e scritto dalla figlia Marina Ceratto, critica cinematografica e giornalista per molteplici quotidiani e settimanali nazionali, oltreché collaboratrice in vari programmi Rai.    Il libro, scritto in prima persona come fosse il diario della stessa Caterina Boratto (Torino 1915 Roma 2010) verrà presentato venerdì 3 novembre alle ore 15 presso l’Auditorium della Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (via Marconi 16), dalla figlia Marina insieme al marito, il linguista e semiologo Fabio Sposini, curatore del volume. Tra cronaca e diario, l’autrice ripercorre la vita lunga e ricca di colpi di scena, anche drammatici, della madre.  Per la location della presentazione, la scelta di Monforte d’Alba, e in particolare della Fondazione Bottari Lattes, è stata determinata anche da motivi “famigliari”; il fratello dell’attrice, Filiberto, sposò infatti Stefania Passone, zia del monfortese Enrico Passone, e la Boratto ebbe dunque modo e piacere di soggiornare spesso in questo suggestivo angolo di Langa, storicamente celebre per il drammatico episodio dell’eresia catara che, intorno all’anno Mille, si diffuse in quei luoghi, con tragiche conseguenze, sotto la protezione della leggendaria Contessa Berta. La presentazione del libro sarà accompagnata dalle foto che ripercorrono la vita e l’attività dell’attrice che, grazie all’interpretazione di “Vivere!” divenne famosa anche Oltreoceano, ricevendo l’offerta di un contratto settennale addirittura dalla “Metro Goldwyn Mayer”; contratto che Caterina non riuscì tuttavia a portare a termine a causa della guerra che la costrinse a rientrare anticipatamente in Italia. Durante l’incontro non mancheranno anche le proiezioni di filmati d’epoca in cui Caterina Boratto canta “Solo tu” e il tenore Tito Schipa “Torna piccina mia”.  L’iniziativa si inserisce nelle “Veglie pomeridiane”, gli incontri organizzati dalla Biblioteca civica di Monforte d’Alba. 

g. m.

***

“Caterina Boratto. La donna che visse tre volte” Ed. Sabinae”

Auditorium “Fondazione Bottari Lattes”, Monforte d’Alba (Cn), via Marconi 16, tel. 0173/789282 Ingresso libero fino a esaurimento posti Venerdì 3 novembre, ore 15

 

Il nuovo ruolo del notaio

“ll notaio – spiega Remo Morone, notaio torinese presso lo studio  Morone, di antiche tradizioni – si pone come un elemento di  collegamento tra il cittadino e le istituzioni”
Il notariato vanta origini molto antiche  che, nei Paesi di diritto latino, risalgono al diritto romano,  anche se figure simili non mancavano già presso gli antichi Greci.  Nella società attuale, in rapida trasformazione, la figura del notaio si è trovata a partecipare direttamente al processo di modernizzazione del Paese. “ll notaio – spiega Remo Morone, notaio torinese presso lo studio  Morone, di antiche tradizioni – si pone come un elemento di  collegamento tra il cittadino e le istituzioni. La sua funzione deve consistere in un’attività ermeneutica di interpretazione della volontà delle parti e, per questa ragione, l’ufficio notarile si differenzia dagli altri due uffici puramente giuridici dell’avvocato e del giudice  per il diverso modo di “fare diritto”. Ritengo che il notaio debba incarnare la sintesi tra il libero professionista ed il pubblico ufficiale e, perciò, a lui sono richieste anche doti di “empatia” per rispondere al cliente, che ha sempre bisogno di un rapporto umano e di essere accolto e capito, prima ancora di ricevere una soluzione al suo caso”. “Il notaio – aggiunge Remo Morone – oggi più che mai deve svolgere un ruolo utile nella cosiddetta “giuridizione preventiva”, in quanto è  opportuno che alcuni contratti siano scritti da un soggetto imparziale. Tanto più, infatti, si coinvolge il notaio nelle trattative e nel preliminare delle compravendite immobiliari, già a partire dalla firma della proposta, tanto più si eviterà di incorrere in spiacevoli sorprese: il notaio, in questo caso, ha, infatti, un ruolo per così dire di “giurisdizione preventiva”.
                                                                    ***
“Un altro ruolo notarile importante – sottolinea il notaio Remo Morone – è  quello di consulenza, essendo specializzato in alcune materie, quali le successioni, i passaggi generazionali e le operazioni societarie. Il notaio è in grado di assicurare, quindi, una valida consulenza in materia fiscale, per far spendere di meno alle parti, per esempio al momento dell’acquisto di un immobile.” “Imparzialità e terzietà – aggiunge Remo Morone –  devono rimanere caratteristiche peculiari del notariato e sono proprio queste a collocarlo in un’area in  certo modo “pubblicistica”. Il futuro del notariato, secondo me, sarà quello di una più stretta collaborazione con altre figure professionali, quali avvocati, commercialisti e geometri. Con gli avvocati è  auspicabile una collaborazione nell’ambito dell’attività stragiudiziale degli stessi, nella stipula dei contratti e nelle operazioni commerciali e societarie ;  con i geometri nell’ambito dell’approfondimento delle tematiche urbanistiche e edilizie, prima della stipula dei contratti immobiliari. Sempre in tema di contrattazione immobiliare, aggiungerei che dal notaio, ritengo sia indispensabile recarsi fin da subito, ad esempio, per specificare le spese condominiali straordinarie, in caso di frazionamenti preventivi, o per scegliere la migliore intestazione di un bene da parte del soggetto acquirente. Consiglio, quando si decide di acquistare un bene immobiliare, di affiancare sin dal primo momento all’agenzia immobiliare la figura notarile a scopo preventivo di mediazione. Il notaio può infine diventare figura anche estremamente preziosa nel caso di acquisto di beni mobili,  quando è opportuna una figura super partes,  in situazioni di particolare conflittualità “. Come si dice, allora, “tanto più notaio, tanto meno giudice”; ed è un auspicio che  mai come oggi è attuale.
Mara Martellotta

In arrivo dal passato per il futuro della città

Storie di Città / di Patrizio Tosetto
Beppe sta coronando il sogno di tutta una vita professionale e lavorativa. Essere il “numero uno”  in Municipio. Non tocca a noi benedire la scelta della sindachessa di impiegare il dirigente Giuseppe Ferrari in sostituzione di Giordana, per quanto riguarda il ruolo amministrativo (senza nominare un nuovo capo di gabinetto). Ma ci sembra l’unica scelta possibile dopo la barbina figura dell’ ex capo di gabinetto oramai condannato all’ oblio. Il tutto era nell’ aria. Soprattutto dopo che Giordana aveva detto: io faccio solo il passacarte. Anche per il Salone del Libro si è chiesto a Ferrari di diventare presidente della Fondazione. Beppe è di lungo corso, entrato in comune da oltre trent’anni. Ci é entrato quando aveva “i calzoncini corti” salendo tutti i gradini della carriera. Nella Prima Repubblica era orgogliosamente socialista. Nella seconda, una iniziale attrazione per Alleanza per Torino che si era  inventata Castellani Sindaco e poi è transitato per la Margherita. Ottimi rapporti con Sergio Chiamparino e decisamente più problematici con Piero Fassino. Da vicedirettore del Municipio non è stato nominato Direttore generale. Ci è rimasto anche lui male. Se le Olimpiadi del 2006 hanno visto la luce lo si deve anche a lui. Insomma, uomo di grande esperienza e capacità. Ovviamente tra i grillini ci sono resistenze e contrarietà. Soprattutto tra alcuni consiglieri comunali. Ma siamo convinti che la Sindachessa tirerà dritto, seppure il Capogruppo del Pd Lo Russo ha denunciato, anche sulle pagine del nostro giornale, l’esistenza di liste di proscrizione grillina all’ Interno del Comune? 
Dove vogliono andare a parare?  La rimozione di Giordana potrà essere una 
 occasione per rivitalizzare la macchina burocratica attualmente inchiodata. Per ora stanno facendo poco o nulla. È quel poco che hanno fatto è stato un discreto disastro. Per salvare la situazione, però,  non basta l’ esperienza di Beppe Ferrari. Ci devono essere delle scelte amministrative importanti e su questo siamo ancora pessimisti.  Comunque per la prima volta la Sindachessa, di fronte al nulla del presente,  si fida del passato e non lo stigmatizza solo con dure parole.

Quanti bambini con problemi di sovrappeso

Il sovrappeso e l’obesità dei bambini rappresentano un problema sociale che riguarda in Piemonte il 25% dei ragazzi e che può toccare in regioni come la Campania picchi del 45% della popolazione in età evolutiva.

Vorrei ricordare ai genitori di oggi che le cellule adipose sviluppate in età infantile ed adolescenziale rimangono costanti per tutta la vita. In caso di diminuzione di peso possono diminuire di dimensione, ma non di numero. Pertanto un ragazzo obeso dovrà combattere per tutta la vita con l’ago della bilancia. Ma che cosa succede alla colonna vertebrale? L’eccesso di peso grava giorno dopo giorno sulla struttura in fase di accrescimento, condizionandola in modo spesso irreversibile. L’eccessiva concentrazione di massa grassa sulla parte alta porta le spalle in anteposizione, ipercifosi dorsale, condizionando il posizionamento del capo, con conseguente iperattivazione dei muscoli posteriori del collo. Risultato, dolori e mal di testa di tipo miotensivo. La massa adiposa collocata sulla pancia accentua la normale lordosi lombare, trasformandola in una iperlordosi, predisponendo così questi soggetti a patologie discali in età adulta.Cosa fare? Innanzitutto consultare le tabelle dei “percentili” che mettono in relazione età, BMI ( peso-altezza) e sesso, in modo da capire se il proprio figlio sia in sovrappeso oppure no.Quando si parla di BMI=indice di massa corporea, si deve calcolare il rapporto tra il peso espresso in kg e l’altezza espressa in metri al quadrato.

***

Esempio: altezza 160 cm., peso 55 kg.

1,6×1,6= 2,56

55/2,56= 21,4 BMI

Relazionare il BMI con l’età e trovare il dato. Per aiutarvi a interpretare i grafici dovete sapere che:

Sottopeso: inferiore al quinto percentile

Normale: tra il quinto e l’ ottantacinquesimo percentile

Sovrappeso: dall’ottantacinquesimo al novantacinquesimo percentile

Forte sovrappeso: superiore al novantaciquesimo percentile

Esempio:

Ragazzina di 12 anni

Altezza 150 cm

Peso 55 kg

BMI =55/(1,50×1,50)= 24,24

***

Consultando la tabella rosa per le ragazze, risulta sovrappeso.Nel caso in cui un ragazzo/a fosse in sovrappeso, si consiglia di consultare uno specialista in nutrizione e trovare una qualsiasi attività motoria che possa piacere, da fare almeno due /tre volte la settimana. Inoltre aggiungere attività fisica non intenzionale come camminare a piedi fino a scuola e salire le scale di casa tutti i giorni.

 

dott. Rodolfo Carpanedo

 

 

 

Una storia d’amore, il diario del re

A partire dal 31 ottobre 2017 la Biblioteca dei Musei Reali di Torino si arricchisce di un nuovo pregiato manoscritto contenente le memorie private di Vittorio Emanuele III, grazie alla donazione di Vittoria de Buzzaccarini il cui padre Brunoro fu per quattro anni aiutante di campo del re. L’Itinerario generale dopo il 1° giugno 1896, l’unico diario ad oggi ritrovato del sovrano, è una sorta di tributo, un atto d’amore del re a sua moglie, la regina Elena. Iniziato il giorno in cui i due futuri sposi si incontrarono e terminato il 24 ottobre 1946 in occasione delle loro nozze d’oro, si tratta di un’estrapolazione dai diari originali redatta dallo stesso Vittorio Emanuele III che raccoglie, oltre ai giorni trascorsi con la consorte, i numerosi impegni istituzionali del sovrano. Vittoria de Buzzaccarini sostiene che la decisione di donare il diario alla Biblioteca Reale dipende da più ragioni: “Prima di tutto credo che i libri, le pubblicazioni, le carte, soprattutto quelle così importanti, non vadano tenute o dimenticate nei cassetti, ma che debbano essere a disposizione degli studiosi per interrogarsi, ricercare e tramandare il pensiero di chi ci ha preceduto”. La scelta non poteva che cadere su un’istituzione che raccoglie già numerosi documenti riguardanti la famiglia reale. “Nella donazione ho coinvolto anche i miei figli” aggiunge “perché è un bene della nostra famiglia che ora diventa di tutti”. A seguito della consegna l’opera sarà inserita nel registro del patrimonio della Biblioteca Reale e sarà collocato nel fondo Casa Savoia quale “ex libris Vittoria de Buzzaccarini e figli”, a disposizione degli studiosi che vorranno approfondire gli studi sul cimelio. Il fondo Casa Savoia, di recente costituzione, riunisce materiali diversi relativi alla famiglia reale e reperiti nelle collezioni della Biblioteca. Tra i documenti si ricordano i diari di Carlo Felice e della consorte Maria Cristina, quelli di Maria Teresa, moglie di Carlo Alberto e autografi dello stesso sovrano, oltre a una raccolta denominata Archivio segreto di Carlo Alberto 1832-1833. Per l’occasione sarà allestito nel Salone monumentale della Biblioteca un percorso con documenti fotografici d’epoca riguardanti i viaggi del Vittorio Emanuele III, registrati dal re di suo pugno nel diario. La Casa editrice Nova Charta, fondata e diretta da Vittoria de Buzzaccarini, nel 2013 ha pubblicato una tiratura limitata facsimilare del diario e ha dedicato al prezioso documento il volume Sì è il re – memorie private di un sovrano, che contiene una serie di importanti contributi fra i quali un appassionante racconto storico intitolato La forza dell’amore, dedicato a Vittorio Emanuele III e a Elena di Montenegro.

***

MUSEI REALI TORINO www.museireali.beniculturali.it Orari I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19,30 Ore 8,30: apertura biglietteria, Corte d’onore di Palazzo Reale, Giardini Ore 9: apertura Palazzo Reale e Armeria, Galleria Sabauda, Museo di Antichità La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19, sabato dalle 8 alle 14. La Sala di lettura è aperta da lunedì a mercoledì dalle 8,15 alle 18,45, da giovedì a sabato dalle 8,15 alle 13,45. Biglietti Musei Reali Torino Intero Euro 12 Ridotto Euro 6 (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Gratuito per i minori 18 anni / insegnanti con scolaresche / guide turistiche / personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / membri ICOM / disabili e accompagnatori / possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card. Le mostre comprese nel biglietto di ingresso ai Musei Reali sono: – Confronti/3: Pittura come scultura. Cerano e un capolavoro del Seicento lombardo – Prima del bottone: accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità (fino al 15 novembre) – Le bianche statuine. I biscuit di Palazzo Reale (fino al 14 gennaio 2018) – Scoperte/2: Le invenzioni di Grechetto (fino al 21 gennaio 2018) Ingresso e orario biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1 dalle ore 8,30 fino alle ore 18.

Minniti al vertice sugli incendi: “Possibili roghi di carattere doloso”. La polizia indaga

In Piemonte fino a ieri sera i roghi ancora attivi erano 11. Al lavoro 153 vigili del fuoco e 600 volontari Aib, 15 mezzi aerei impiegati – informa l’Ansa –  tra cui quattro Canadair, due elicotteri drago, otto elicotteri regionali e un Erikson. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha partecipato intanto al vertice sugli incendi tenutosi a Torino. “Non sono stati trovati dispositivi già consumati, ma pronti ad agire. Quindi  ci sono stati o  si presume che ci possano essere state attività di carattere doloso”. Ha proseguito il ministro: “le  indagini sono  in corso e  l’elemento doloso non è unico ma dominante. Le forze dell’ordine stanno monitorando: se dovesse ricominciare il vento qualcuno potrebbe avere l’idea di riattivare i  focolai”. “Ci troviamo di fronte a un evento collegato a condizioni climatiche particolari, dove il quadro è più contenuto ma la situazione è analoga a quella del Portogallo”.

Incendi: Conapo, Regioni e Stato hanno abbassato troppo la guardia

“Lo stato e le regioni hanno abbassato troppo la guardia in tema di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Una situazione cosi grave come quest’anno sul fronte degli incendi non ha precedenti storici e quel che è peggio è che non vediamo azioni politiche sufficienti ad evitare che la storia si ripeta nel 2018”. A dirlo è Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei vigili del fuoco il quale ricorda che “la previsione, la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, sia da terra che con mezzi aerei, è per legge compito delle regioni, che in alcuni casi si sono dimostrate non sufficientemente attente su questo fronte. Lo Stato vi concorre con i vigili del fuoco mediante squadre da terra e una flotta di aeromobili”.“Le maggiori criticità – spiega il segretario del sindacato dei vigili del fuoco – sono sicuramente dovute ai tagli alle assunzioni che hanno determinato una carenza di 3500 pompieri sui 32 mila previsti. La legge Madia ha poi determinato la soppressione del Corpo forestale dello stato e il riassorbimento verso i vigili del fuoco delle funzioni di lotta agli incendi ma di quasi 8 mila forestali solo 361 sono confluiti nei vigili del fuoco. Ancora oggi mancano i decreti attuativi che chiariscono i dettagli di acquisizione e utilizzo dei beni immobili e mobili che erano del Corpo forestale e molti dei 361 ex forestali sono tenuti fermi, nessun dirigente ministeriale dei vigili del fuoco si assume la responsabilità di impiegarli a dovere nella lotta agli incendi. Spesso poi i dirigenti dei vigili del fuoco, che hanno un budget limitato e disposizioni al risparmio, evitano di raddoppiare i turni dei vigili del fuoco in versione emergenziale, per non pagare straordinari, o lo fanno solo quando ormai l’incendio è incontrollabile per dimensioni. Una catena di errori politici e amministrativi che mal si coniuga con la parola emergenza e con la buona politica”. “L’assunzione straordinaria di 1300 vigili del fuoco diluita nei prossimi 5 anni contenuta nel testo della manovra di bilancio ora in discussione è un timido passo avanti che recepisce le nostre denunce di aiuto solo in parte e che non risolverà la grave carenza di organico del corpo perché rischia di essere una goccia nel mare che potrebbe farci trovare nuovamente in difficoltà sugli incendi boschivi anche nel 2018, sperando poi che non accadano altri terremoti o calamità in contemporanea. Il premier Gentiloni, il ministro Minniti e la ministra Madia dovrebbero investire ancora di più sulla sicurezza e sulla lotta agli incendi, in termini di uomini e mezzi, quelle non sono spese ma investimenti e purtroppo ogni giorno ne abbiamo amara conferma” conclude.

  CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco

Le lacrime di Giada Russo e Lucrezia Beccari sul Golden Bear di Zagabria

Il secondo e il quarto posto, ottenuti rispettivamente da Lucrezia Beccari e Giada Russo dell’Ice Club Torino nella competizione internazionale del Golden Bear di Zagabria, sono velati di tristezza e di dolore per la scomparsa, venerdì scorso, in un incidente stradale in Trentino, delle compagne Ginevra Barra Bajetto e Gioia Casciani. Le due pattinatrici torinesi hanno appreso la notizia quando si trovavano già a Zagabria, dai social network, e hanno affrontato la gara dopo una notte insonne, con il pensiero rivolto alle ragazze scomparse e ai tanti momenti trascorsi insieme. Soltanto lo scorso anno Giada e Ginevra avevano preso parte insieme alla competizione di Zagabria, dividendo la stessa stanza e Lucrezia e Gioia hanno frequentato entrambe la stessa scuola, l’Istituto Salotto e Fiorito di Rivoli. L’Ice Club Torino asd ha ritirato i suoi atleti dalla Coppa dell’Amicizia di Merano per rispetto nei confronti delle due ragazze coinvolte nell’incidente. Giada Russo e Lucrezia Beccari ormai a Zagabria hanno dovuto invece gareggiare lo stesso. La Beccari, in categoria junior, ha raggiunto un secondo posto, vincendo il libero con un programma pattinato sulle musiche del commovente “Olocausto”, coreografato dal suo allenatore Edoardo De Bernardis ed eseguendo due tripli lutz, un triplo flip, un triplo toeloop, un triplo salcow e due doppi axel e totalizzando un punteggio di 141.99. La due volte campionessa italiana Giada Russo, che lotta quotidianamente in allenamento contro una grave borsite, ha pattinato il secondo libero della giornata, presentando le musiche del film “Parla con lei” di Pedro Aldomovar e ottenendo un ottimo 141.28. Al termine della gara di Giada Russo, le due pattinatrici si sono abbracciate, abbandonandosi ad un pianto per la perdita delle colleghe con le quali hanno condiviso due lunghi anni, due stagioni agonistiche sotto i colori dell’Ice Club Torino. A Ginevra e a Gioia sono dedicati i successi di Zagabria e l’Ice Club Torino si stringe alle famiglie in questo momento terribile.

Barbara Castellaro

 

www.iceclubtorino.it