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redazione il torinese

Insulti razziali sul bus. Rintracciato l’uomo che aveva offeso una ragazzina di colore

Sono riusciti a risalire a lui grazie ai filmati registrati dalle telecamere presenti sul bus

 

Nelle prime ore di questa mattina è stato identificato e in seguito rintracciato, l’uomo che venerdì scorso aveva insultato e denigrato una ragazzina di colore che si trovava sul suo stesso autobus della linea 63 di Torino. Secondo il racconto della quindicenne e secondo quanto riportato nella denuncia del suo allenatore di basket, che si trovava sul pullman con lei, l’uomo -un sessantenne torinese, disoccupato- avrebbe senza alcun motivo apostrofato la ragazza con frasi ingiuriose come: “E’ inutile che vai a scuola, tanto finirai in strada. Tornatene al tuo paese”. Il sessantenne è stato identificato grazie al controllo svolto in questi giorni dai carabinieri della compagnia di Rivoli che, dopo aver setacciato tutti i filmati registrati dalle telecamere presenti sul bus, sono riusciti a risalire a lui. La Procura ha aperto un fascicolo sul caso per violenza per motivi razziali. L’uomo è stato denunciato e interrogato dai carabinieri, mentre le indagini sono coordinate dai pm Patrizia Caputo e Eugenia Ghi. Nei giorni successivi all’accaduto la ragazzina era stata ricevuta dal procuratore capo torinese Armando Spataro, che aveva promesso pubblicamente il massimo impegno nelle indagini. Il sessantenne dovrà molto probabilmente rispondere dell’accusa di violazione della Legge 654 del 1975, con cui l’Italia ha ratificato la convenzione internazionale di New York sull’eliminazione di tutte le discriminazioni razziali.

 

Simona Pili Stella

 

 

Il grande basket visto dalla curva: una settimana importante!

La FIAT TORINO è entrata in una settimana fondamentale per il prosieguo del suo cammino. Le due partite sin qui affrontate hanno dimostrato due cose: la squadra è forte, la squadra è fragile. Nell’apparente contrasto emerge un’affascinante ipotesi di quanto le idee debbano essere portate a terra per potersi realizzare, ed è evidente come molti dei giocatori della FIAT siano di alto livello qualitativo. Confrontarsi con realtà agonistiche di buona caratura come Cremona serve come stimolo a comprendere che si è, sportivamente parlando, ad un livello più alto ma giocare con realtà come il Cedevita Zagabria che ha talento e mette in campo molta tensione agonistica talvolta serve a far comprendere che la tecnica non sempre è sufficiente e bisogna mettere dentro tattica e mente per poter sopperire alle abilità altrui. Il basket è uno sport dove da sempre è l’attaccante che sceglie cosa fare in funzione della reazione della difesa, ma se la difesa non reagisce per l’attacco diventa tutto più facile. Torino sta crescendo grazie a Banchi e al suo lavoro meticoloso e i giocatori piano piano cominciano a conoscersi. La strada è quella giusta se si saprà far tesoro delle “piccole” lezioni fin qui ricevute a partire dalla partita di domenica che sarà una cartina di tornasole per verificare le ambizioni future della FIAT Torino. Non sarà importante solo il risultato, ma anche e soprattutto l’atteggiamento che tutta la squadra metterà in campo in quello che per gran parte della tifoseria torinese è un vero e proprio derby. “Ma chi è quel ragazzone..col numero 32? In NBA subito!!!” il commento di Max dal suo negozio in cui ha osservato la partita in tv per la prima volta quest’anno della FIAT dopo la partita con Cremona, riferendosi a Trevor Mbakwe che ha giganteggiato in maniera esponenziale e a cui noi auguriamo le migliori fortune ma speriamo resti a Torino a lungo.

“Se giochiamo come nel terzo quarto tutte le partite siamo da campionato” il commento sempre dopo Cremona di Stefano dalla curva di Torino; ed in effetti sarebbe bello, ma se è vero che è difficile è anche vero che è possibile, e sarebbe oltremodo interessante che anche questa squadra inventasse il suo “quarto d’ora” senza venire meno a ricordi storici del Grande Torino, in cui si decidesse di “abbassare i calzettoni” e risolvere le partite. Le qualità ci sono, se fosse possibile trasferire quell’anima a questi giocatori, il passo sarebbe enorme! Dopo mercoledì con Zagabria Simone ci dice: “Un Auxilium stanca e imprecisa… sicuramente iniziamo a pagare la doppia sfida settimanale e le lunghe trasferte. Di sicuro ci vuole un po’ più di umiltà e più grinta, quella che si vede in campionato. Ora sotto con Cantù e avanti a testa alta. GoAux!” e direi che si commenta da solo questo pensiero che unisce una lucida visione tecnica e cuore di tifoso. Dalla curva dopo Zagabria il sentimento non è assolutamente così negativo come ci si potrebbe immaginare, anche perché sarebbe scorretto dopo un inizio così positivo. C’è solo un pochino di sconcerto alla visione di una partita persa gradualmente e progressivamente contro un avversario non così forte (d’altra parte all’andata li si era battuti in casa loro) ma sicuramente concentrato ed estremamente preciso. Infatti i conti si dovrebbero fare anche guardando l’avversario che ha avuto percentuali di realizzazione elevatissime e non solo per demeriti di Torino, e riconoscere le abilità altrui è sempre un bel segnale. Il pubblico che saluta con applausi la squadra di Zagabria che esce e i giocatori avversari che ricambiano è un segnale di alto indice non solo di sportività ma di competenza tecnica. Torino non ha giocato bene, pazienza. La tifoseria non ha minimamente calato le proprie aspettative e la propria passione, come si è sentito al Palazzetto, ma tutti si aspettano una prova di carattere: vincere è sì l’unica cosa che conta, come diceva Boniperti, e alla fine è realmente così, ma il cuore ha sempre comunque bisogno di passione condivisa, e la FIAT Torino ha giocatori che possono farlo!

Paolo Michieletto

 

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Paolo Michieletto

NAPOLI-IOCOLA: “CHI SA QUALCOSA SULL’OCCUPAZIONE IN VIA GUIDO RENI 24?”

Osvaldo Napoli, capogruppo Forza Italia al comune di Torino, Alessandro Iocola Consigliere Seconda Circoscrizione dichiarano: 

Siamo a conoscenza dell’occupazione dei sei appartamenti e un negozio di via G. Reni di proprietà o di gestione della XENIA srl. Non entriamo in merito alla legittimità dell’occupazione. Siamo sicuri che la prefettura e gli organi competenti abbiano svolto il loro compito di controllo. Vorremmo, comunque, la certezza che tali controlli vi siano stati. Ci chiediamo, però, perché nessuno degli organi preposti abbia ritenuto di avvisare la circoscrizione di quanto sta avvenendo. Tutti sappiamo che i cittadini sono in tensione, e allora perché non avvisare l’organo locale di queste occupazioni? Il comune ne era a conoscenza? Se sì, è grave che non abbia avvisato la circoscrizione. Presenteremo un’interrogazione, sia in circoscrizione sia in comune, per conoscere lo stato della situazione al riguardo e l’iter burocratico che è stato seguito.

UDU TORINO – FLC CGIL: IL 17 NOVEMBRE TRA DIRITTO ALLO STUDIO E UNIVERSITÀ IN ROSSO

Il 17 novembre – Giornata Internazionale dello Studente – si inserisce al centro delle mobilitazioni portate avanti dall’UDU – Unione degli Universitari per un’Università aperta. L’UDU Torino, tramite l’affissione di segnali di pericolo come atto simbolico, ha deciso di portare avanti la campagna nazionale “Scuola e Università IN ROSSO” per sottolineare la grave situazione economica in cui si trova l’Universitá pubblica italiana a causa del sottofinanziamento statale.

 

La coordinatrice Valeria Sartori dichiara: “Proprio nelle ultime settimane l’Unione degli Universitari ha richiamato l’attenzione sul gravoso aumento della contribuzione studentesca a partire dai tagli iniziati durante il governo Berlusconi con la legge Tremonti 133/2008. A livello nazionale dall’anno accademico 2008/2009 al 2015/2016 la tassa media è aumentata del 35,1% fino a sfiorare i 1248,66€ . Per quanto riguarda gli atenei del Nord l’innalzamento è stato di circa il 43%. In particolare nell’Università degli Studi di Torino, dove la tassa media è aumentata di quasi il 30% arrivando quindi a 1237,87€, e nel Politecnico, dove registriamo una variazione del 41,6% che ha portato la tassa media a 1259,79€.  A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”

A Torino e in tutta Italia la FLC CGIL – Federazione dei lavoratori della conoscenza –  si unisce alla denuncia degli studenti. Con l’attuale disegno di legge di bilancio, il totale della spesa finale per scuola e università del bilancio statale scende dal 9,3% al 9,1%, in controtendenza rispetto ai maggiori paesi europei. Al progressivo sottofinanziamento del sistema della conoscenza corrisponde l’aumento di anno in anno delle tasse universitarie, un sempre maggiore asservimento al mercato della formazione dei giovani, un numero di borse di studio insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti.  Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.

Moncalieri, Bernardo tra fede e storia

Militare, diplomatico, “crociato” anti-turco e poi patrono, “beato” e oggi anche “venerabile” per decreto di Papa Francesco che ha confermato ufficialmente in questi giorni il culto di Bernardo, principe di Baden-Baden e patrono di Moncalieri. Nato in Germania, figlio del marchese Giacomo I e di Caterina di Lotaringia, Bernardo lasciò presto la carriera militare per dedicarsi alle missioni di pace. Erano tempi dolorosi e paurosi per l’Europa cristiana: Costantinopoli bizantina era appena caduta nelle mani degli Ottomani il 29 maggio 1453. Il vecchio continente, sofferente, diviso e litigioso, cerca di ricomporre i contrasti per riconquistare la capitale imperiale ma i numerosi appelli all’ unità dei cristiani per formare una grande alleanza militare in grado di frenare la travolgente ascesa della Mezzaluna, prima e subito dopo la conquista turca della Roma d’Oriente, rimasero inascoltati. L’inerzia di Papa Niccolò V e di altri pontefici e di gran parte dei sovrani europei portò alla perdita di una parte così importante del mondo cristiano. Le voci di disperazione che si levarono sui cieli dell’Occidente si ritrovano nelle lettere accorate di diplomatici come il grande umanista Enea Silvio Piccolomini (Papa Pio II) che scrive perfino al sultano conquistatore Maometto II per esortarlo a convertirsi alla fede cattolica e nel dinamismo frenetico di predicatori, focosi e battaglieri, come fra Giovanni da Capestrano. Nel coro di invocazioni e suppliche si inserisce anche la storia del nostro Bernardo di Baden che viaggia per le corti europee al fine di raccogliere fondi per promuovere una crociata contro gli Ottomani. In cerca di alleati Bernardo sbarcò in una Genova trasformata in un lazzaretto per una devastante epidemia di peste e ne fu subito contagiato. Fiacco e indebolito nel fisico si mise in viaggio per tornare a casa, nella sua Baden, ma arrivato a Moncalieri morì. Era il 15 luglio 1458 e aveva solo 30 anni. A questo punto avvenne il primo miracolo: durante il funerale uno storpio moncalierese, malato dalla nascita, guarì improvvisamente e il prodigio fu attribuito a Bernardo che fu sepolto nella chiesa di Santa Maria della Scala. In seguito ad altre miracolose guarigioni avvenute a Moncalieri Bernardo fu beatificato nel 1769 da Papa Clemente XIV che lo dichiarò patrono di Moncalieri e della città di Baden. Nella tradizione popolare è sempre stato chiamato “beato” pur in assenza del riconoscimento ufficiale del Vaticano. Adesso Papa Francesco ha autorizzato il decreto che lo dichiara “venerabile”. Ogni anno a metà luglio è grande festa a Moncalieri dove si celebra il patrono con una rievocazione storico-religiosa in abiti medioevali che attraversa il centro della città e che porta le reliquie del beato dalla chiesa di Santa Maria della Scala alla parrocchia di Bernardo.

Filippo Re

La Scuola di Applicazione di Torino negli Stati Uniti  

Due ufficiali dell’Arma delle Trasmissioni della Scuola di Applicazione dell’Esercito hanno presentato a Dahlonega (USA) gli esiti di uno studio sulla sicurezza informatica denominato “At War with Tor”. La ricerca elaborata dal Sottotenente Federico Lagrasta del 196° corso “Certezza” con la supervisione del Capitano Marco Balbo esamina le difficoltà che si incontrano nell’attribuire la paternità di attacchi cibernetici sferrati da piattaforme informatiche ubicate anche in luoghi remoti del globo e come tali difficilmente tracciabili. Il tema analizzato dai nostri ufficiali ha suscitato l’interesse dei partecipanti al “Simposio civile e militare sulle Operazioni Cyber” organizzato dalla North Georgia University, sede di uno dei sei college dell’Esercito USA. A fianco della delegazione della Scuola di Applicazione di Torino cadetti e ufficiali delle Forze Armate di Brasile, Georgia, Giappone, Lettonia, Nuova Zelanda, Polonia, Sudafrica e Ungheria. Fra i civili coinvolti nell’iniziativa docenti universitari e dirigenti d’azienda dei cinque continenti interessati a elaborare nuove strategie di cyber defence. L’attualità del tema trova riscontro nell’affermazione del Maggior Generale Stephen Fogarty, Capo di Stato Maggiore dell’US Cyber Command il quale aprendo il simposio ha sottolineato l’attualità della minaccia informatica. Scongiurare la compromissione di servizi e funzionalità pubbliche o aziendali, la fuoriuscita di dati sensibili e l’interruzione anche temporanea di comunicazioni è il target della cyber defence civile e militare che si oppone a una minaccia concreta e trasversale. La partecipazione della Scuola di Applicazione al simposio conferma l’efficacia di un modello formativo nel quale l’internazionalizzazione degli studi gioca un ruolo decisivo per la preparazione dei futuri dirigenti militari.

Più di una mostra: Infanzia rubata. Un secolo di lavoro minorile

“Una mostra che ha il pregio di smontare le solite narrazioni retoriche sul tema dello sfruttamento minorile e di affrontarlo senza filtri, con una visuale che non nasconde la difficile quotidianità di moltissime bambine e bambini, ma altrettanto non cede alla tentazione di dipingerlo in maniera pietistica o eroica”, così ha affermato Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, all’inaugurazione dell’esposizione fotografica Infanzia rubata. Un secolo di lavoro minorile, da Lewis W. Hine ai giorni nostri organizzata al Polo del ‘900 di Torino dall’Ismel (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro dell’impresa e dei diritti sociali) in collaborazione con la Fondazione Alberto Colonnetti onlus e con il sostegno del Consiglio regionale con il Comitato regionale per i Diritti umani.

La mostra parte da foto storiche di Lewis Hine, sociologo che denunciò con la macchina fotografica il lavoro minorile negli Stati Uniti nei primi del Novecento per arrivare fino alle immagini contemporanee, scattate da vari autori fra cui Andreja RestekLaura Salvinelli e Stefano Dal Pozzolo. A corredo, una serie di scatti che mostrano missioni umanitarie in tutto il mondo (Pakistan, Burkina Faso, Guatemala, Nepal) condotte, fra gli altri, da Focsiv e Iscos.

“Quasi ogni giorno, dolorosi fatti di cronaca ci ricordano che intorno a noi continua a esistere una oscura realtà parallela, un mondo turpe che sfrutta i bambini, anche con modalità abominevoli”, ha proseguito Laus. “E l’Italia non fa purtroppo eccezione se pensiamo che i minori pre-adolescenti, tra i 12 e i 15 anni, coinvolti nel nostro paese in attività lavorative sono circa 340mila. Dobbiamo risvegliarci dal torpore dell’indifferenza: oggi è più che mai urgente approvare misure contro il disagio, la povertà infantile e le disuguaglianze. Se esistesse un solo dovere per una democrazia evoluta, questo consisterebbe nel saper offrire a ciascun figlio uguali opportunità di crescere, giocare, studiare, migliorarsi, uguali tutele e protezioni”.

Con un linguaggio semplice e diretto le foto di Hine, realizzate per il National Child Labor Committee, parlano del lavoro dei bambini nelle miniere, nei campi, nelle fabbriche tessili e alimentari, sulla strada e a domicilio. Le immagini, efficace strumento di sensibilizzazione, sono il risultato di un’accurata selezione del materiale messo a disposizione dalla Library of Congress di Washington.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto Infanzia negata, promosso dal Polo del ‘900 in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia (20 novembre), con l’obiettivo di mettere in luce i diversi volti di un fenomeno purtroppo diffuso su scala mondiale ovvero lo sfruttamento minorile e la mancanza di tutela dei diritti dei minori.

EC – www.cr.piemonte.it

“Vai piano ma vinci”

Il docufilm di Alice Filippi ” ’78 – Vai piano ma vinci ” fa parte della sezione non competitiva “Festa Mobile ” del TFF . Prodotto dalla MOWE di Roberta Trovato , è stato realizzato con il sostegno di Mibact -Direzione Generale per il Cinema e di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund. Il film porta alla luce e ricostruisce i 76 giorni vissuti dal padre di Alice, Pier Felice Filippi, allora ventitreenne campione di rally, figlio di un industriale monregalese , che nel 1978 venne rapito per mano della ‘ndrangheta calabrese, suscitando molto clamore in tutta Italia per poi risolversi in un inaspettato lieto fine e la fuga del giovane dai rapitori, riuscendo a farli arrestare. “Vai piano ma vinci ” è stato girato nell’estate del 2016 a Mondovì da Alice, che, oltre ad aver scritto e diretto il film, ne è anche protagonista come attrice recitando nel ruolo della madre. Attraverso il racconto diretto del protagonista, della famiglia e degli investigatori, il film ricostruisce la prigionia e la pianificazione della fuga di Pier Felice. In parallelo, grazie alle registrazioni originali delle telefonate con i rapitori , per caso ritrovate nel cassetto di un mobile durante il trasloco dopo la morte del nonno – come racconta la stessa Alice – si rivive la battaglia di un padre nel tentativo di restituire la libertà al figlio. Pier Felice sa che sta per affrontare la sfida più importante della sua vita, ma è una gara che dovrà correre andando più piano possibile, mantenendo lucidità e freddezza.

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” Vai piano ma vinci” ripeteva sempre la madre prima di ogni gara… Mai come in quei giorni quella raccomandazione gli diede la forza di non arrendersi. Appena rapito, si finse svenuto , venne caricato nel portabagagli, riuscendo a mettere a fuoco il percorso dell’auto. Capì così di essere nei pressi di Savona e, appena ne ebbe la possibilità, cerca di comunicarlo alla famiglia. “I am near sv” sono le prime lettere con cui iniziava ogni frase scritta nel biglietto che i rapitori lo convinsero a scrivere , per indurre i familiari a pagare il riscatto. Ma il messaggio criptato non verrà colto né dalla famiglia né dagli investigatori. Trascorrono giorni, Pier Felice è guardato a vista , perde la cognizione del tempo e dello spazio, ma non la lucidità per incastrare ad uno ad uno i pezzi di un puzzle che lo condurranno verso la libertà. La famiglia Filippi aveva già vissuto il dramma della perdita di un figlio, Giancarlo, fratello maggiore di Pier Felice. Sono trascorsi 24 mesi , Pier Felice non lo sa, ma il giorno dell’anniversario di quel drammatico incidente è lo stesso in cui riuscirà a mettere fine alla sua prigionia. ” Quest’anno – sottolinea Emanuela Martini – sono tornate alla ribalta tematiche come la storia, la famiglia”. E di una storia vera tratta appunto ” Vai piano ma vinci” , che si basa sui ricordi di una famiglia, quella dei Filippi, ma al tempo stesso recupera l’atmosfera e i fatti di quel periodo storico, quello degli Anni di Piombo, insieme ai sentimenti degli Italiani di allora. Il film racchiude anche un messaggio importante, come sottolinea Alice Filippi, , ” rappresenta cioè una storia di speranza e determinazione. Usando intelligenza e fermezza senza mai strafare si può arrivare al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, E il rischio calcolato di mio padre ne è stata la conferma.” “Vai piano ma vinci” sarà nelle sale domenica 26 novembre alle 20,30 e lunedì 27 alle 11,30 al Cinema Reposi.

Helen Alterio

VIA NIZZA, SABATO LA FESTA PER LA RIAPERTURA DOPO IL CANTIERE INFINITO

Erano state tante le polemiche dei commercianti che, tra grattacielo regionale e lavori per la prosecuzione della metropolitana, hanno dovuto sopportare anni di cantieri nel tratto di via Nizza compreso tra la torre di Fuksas e piazza Bengasi.   Pare che sia finita. Musica, animazione per bambini e l’accensione delle “Luci di Natale” accompagneranno la festa organizzata dall’Associazione dei Commercianti per la riapertura di via Nizza, nel tratto tra il Lingotto Fiere e via Sommariva, in programma sabato 18 novembre, dalle 10 alle 18.

 

“È un giorno importante per chi vive e lavora nella zona e  per i titolari degli esercizi commerciali e per i loro clienti che dopo quattro lunghi anni vedono ormai prossima la fine dei disagi derivati dal cantiere della metropolitana” affermano Maria Lapietra e Alberto Sacco, rispettivamente assessori alla viabilità e al commercio della Città .

 

“Il completamento del tracciato della linea 1 verso piazza Bengasi e l’entrata in esercizio delle due ultime stazioni – sottolinea Lapietra – modificherà le abitudini di trasporto con ricadute positive sulla qualità della vita dei residenti e sull’intera mobilità cittadina”.

 

“Ringrazio l’Associazione Commercianti Nuova Nizza Bengasi, Eataly e 8Gallery –conclude Sacco – per aver permesso, con il loro contributo, la realizzazione e l’allestimento delle luminarie di Natale; trenta bacchette magiche che con la loro luce creeranno un’atmosfera natalizia in via Nizza nel tratto compreso tra corso Maroncelli e via Caramagna.” Maria Lapietra e Alberto Sacco interverranno alla festa di sabato.

 

Alle 15.30 nella Parrocchia Assunzione di Maria Vergine, in via Nizza 355, l’assessora alla viabilità farà il punto sui progressi della Città nel campo della mobilità sostenibile e sui piani per il futuro mentre, alle 17.30, l’assessore al commercio e il Presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, assisteranno all’accensione delle luminarie.

 

L’argilla terapia ricreativa per i bimbi in ospedale

La Fondazione Lene Thun ONLUS inaugura due laboratori di ceramico-terapia attivi presso i reparti di Oncoematologia pediatrica e di Malattie metaboliche dell’ospedale Regina Margherita di Torino e presenta l’opera “L’Amico Gigante” creata dai giovani pazienti

Modellare un semplice pezzo di argilla può migliorare la qualità della vita di un bimbo ricoverato in ospedale, regalandogli un sorriso e momenti di spensieratezza durante la degenza? A volte basta poco per donare gioia. E questo è l’obiettivo della Fondazione Lene Thun, Onlus altoatesina che il giorno 17 novembre inaugurerà due laboratori permanenti di modellazione ceramica all’interno dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Alle 14.30 il taglio del nastro, presso i reparti di Oncoematologia pediatrica e di Malattie metaboliche, con la partecipazione di Ilona Thun, madrina della Onlus fondata dal padre Peter. In rappresentanza della struttura ospedaliera, saranno presenti alla cerimonia inaugurale Vinicio Santucci, Direttore Sanitario di Presidio, insieme a Franca Fagioli ed a Marco Spada, Direttori dei reparti coinvolti.

I laboratori di ceramico-terapia all’ospedale Regina Margherita si svolgeranno in modo permanente e gratuito ogni venerdì pomeriggio ed offriranno la possibilità ai piccoli ospiti dei reparti di Oncoematologia pediatrica e di Malattie metaboliche di partecipare a tre ore di modellazione ceramica, guidati da uno staff di volontari e ceramisti. Durante l’attività ricreativa i bambini avranno modo di scoprire la gioia della modellazione, creando piccoli lavori per se stessi ed opere più grandi, collettive, che poi potranno essere esposte negli spazi comuni dell’ospedale per regalare allegria e calore. Negli primi mesi di avvio del laboratorio, i piccoli pazienti hanno già lavorato ad una spettacolare e coloratissima opera dal titolo “L’Amico Gigante”, che verrà svelata durante la cerimonia. Settimana dopo settimana, bambini e ragazzi hanno modellato con l’argilla colorati tasselli per regalare al loro “amico”, alto quasi 3 metri, uno speciale “vestito di ceramica”. Ha preso così vita un gigante buono, che con il suo simpatico sorriso e la sua veste variopinta, dall’atrio d’ingresso dell’ospedale, regalerà a tutti i visitatori un tocco di gioia. La Fondazione Lene Thun Onlus, che da tempo svolge attività presso l’ospedale di Torino, lo scorso anno ha coinvolto bambini e ragazzi ospitati presso la struttura nel progetto “L’Albero dei Desideri”. Cosi con le mani e con il cuore sono nate meravigliose decorazioni per il grande Albero di Natale di piazza San Pietro e l’incontro con un uomo straordinario, Papa Francesco.

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La Fondazione Lene Thun, creata da Peter Thun per ricordare la gioia ed i benefici provati da sua madre, la Contessa Lene, mentre plasmava l’argilla dando forma alle celebri figure THUN, promuove dal 2006 laboratori di terapia ricreativa attraverso la modellazione ceramica in contesti di malattia e di disagio, prevalentemente sul territorio italiano. La manipolazione dell’argilla e l’attività di modellazione agiscono su due piani: regalano un’immediata sensazione di benessere, di piacevolezza e divertimento, e permettono, attraverso la creazione di forme tridimensionali, di dare voce alla propria sfera emotiva, attenuando le paure e la sofferenza interiore. Si creano così i presupposti per ricevere aiuto e sviluppare l’autostima e la socializzazione. Nel 2014 nasce il progetto “Fondazione Contessa Lene Thun negli Ospedali”, che prevede la realizzazione di Laboratori permanenti di modellazione della ceramica all’interno dei reparti pediatrici di grandi ospedali italiani. Attualmente sono già in attività altri 24 laboratori presso: il Policlinico Gemelli e l’ospedale Bambin Gesù di Roma, il Policlinico di Catania, l’ospedale San Gerardo di Monza, l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’ospedale di Merano, l’ospedale Annunziata di Cosenza, il Day Hospital della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova e l’ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari, l’ospedale di Pescara e quello di Bolzano, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’ospedale Regina Margherita di Torino ed il Santobono Pausilipon di Napoli. L’attività si concentra soprattutto sui reparti di Oncoematologia pediatrica, che comportano una lunga e pesante ospedalizzazione, ma anche in alcuni reparti di Neuropsichiatria infantile. I laboratori, che si svolgono una volta alla settimana, vengono coordinati dallo staff di volontari e da ceramisti della Fondazione e sono offerti gratuitamente alle Strutture ed ai pazienti.