redazione il torinese

ISU Merano Cup: Giada Russo d’oro. Paolo Balestri d’argento

Dopo la medaglia d’oro conquistata venerdì 17 novembre da Lucrezia Beccari nella categoria junior, oggi, è stata la due volte campionessa italiana Giada Russo ad imporsi nella categoria senior aggiudicandosi la Merano Cup, importante gara internazionale ISU.

La Russo, allenata da Claudia Masoero e da Edoardo De Bernardis, ha vinto entrambi i segmenti di gara, pattinando un programma corto, coreografato dallo stesso De Bernardis, sulla colonna sonora di “Eyes Wide Shut” di Kubrik e un lungo sulle musiche di “Parla con lei” di Pedro Almodovar, coreografato da Andrea Vaturi e Edoardo De Bernardis, totalizzando un punteggio di 149,30. Nella categoria junior singolo maschile vince una bella medaglia d’argento Paolo Balestri con il punteggio di 158,77, mentre è quarto, ma con il terzo punteggio nel programma libero, l’altro atleta dell’Ice Club Torino Marco Bozzuto. Conquistano podi anche i giovanissimi pattinatori dell’Ice Club Torino che hanno gareggiato in un’altra importante competizione, il Fiemme on Ice Trophy di Cavalese: terzo posto per Giulia Barucchi (Pre Novice Gruppo 2), secondo posto per Irene Arsale (Pre Novice – Gruppo 1), primo posto per Francesca Prato (Basic Novice A gruppo 2) e primo posto anche per Nikita Dossena.

“Sono davvero soddisfatta per i risultati dei miei atleti nella Merano Cup, una competizione ISU importante nella quale hanno ben figurato”ha dichiarato l’allenatrice Claudia Masoero. “Siamo all’inizio della stagione, ma sia gli atleti della nazionale italiana che hanno gareggiato a Merano, sia i ragazzi più piccoli che hanno vinto al Fiemme on ice di Cavalese si stanno comportando bene. Il nostro è un lavoro di squadra e queste vittorie sono merito di tutto il gruppo. La settimana prossima sia Giada Russo che Lucrezia Beccari affronteranno un altro appuntamento importante, la Cup of Tyrol di Innsbruck e a dicembre molti atleti prenderanno parte ai Campionati nazionali”.

 

Barbara Castellaro

www.iceclubtorino.it

Dagli occhi di Kim Novak alla performance di Asia Argento, tutto fa cinema

 

Ormai non si pensa davvero più alle madrine che fino a ieri hanno aperto i red carpet (del resto i tantissimi cinéphiles del Torino Film Festival vedono quelle strisce rosse come una manciata di sabbia negli occhi) né ad un madrino come si è fatto con Alessandro Borghi nellultimo Lido veneziano. La serata del 24 novembre prossimo, sotto il chapiteau della Mole, sacro tempio del cinema per eccellenza, ad aprire le danze di questa 35a edizione del TFF ci saranno, a rappresentare lincrocio che prima o po taccorgi esserci tra le varie arti, lo scrittore Luca Bianchini, il designer Chris Bangle, lo chef stellato Ugo Alciati e Max Casacci, musicista e produttore. Il tutto coordinato da Roberta Torre che di lì a qualche giorno presenterà la sua rivisitazione in chiave musical e dark del Riccardo III shakespeariano, ambientato nelloggi di una periferia romana dove sguazzano personaggi violenti e alla perenne ricerca di denaro, interpreti un rinsecchito Massimo Ranieri e Sonia Bergamasco. Poi il film dinaugurazione Finding your feet di Richard Loncraine (il regista che poco più di una ventina di anni fa vinse a Berlino lOrso dargento proprio per un Riccardo III” novecentesco e dittatoriale), dove Imelda Staunton, colpita dalla notizia della relazione del marito con la sua migliore amica, si rifugia in una sala da ballo tra le gentilezze e i passi di un eccentrico Timothy Spall, un restauratore di mobili abituato a vivere su di una barca. Per chiudersi i nove giorni della rassegna – la giuria dei film in concorso è capitanata da Pablo Larrain, che proprio da Torino si vide aprire il successo con il suo Tony Manero” – con The Florida project di Sean Baker, con Willem Defoe e Bria Vinaite, storia di una madre e della figlioletta di sei anni che con altri vivono nel Magic Castle Hotel, nome bellissimo per una realtà di persone che sono sotto la soglia di povertà.

***

Un elenco lunghissimo di ospiti, unaltra sequenza di titoli (per dire, un totale di 169 suddivisi in lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi, 40 opere prime e seconde, 36 anteprime mondiali, 59 anteprime italiane, il risultato di oltre 400 film visionati) che certo non spaventa il pubblico pronto ad affollare le sale del Reposi e del Massimo, orfano di quelle del Lux, 500 posti a non sedere, che si faranno probabilmente sentire per numero di proiezioni, di code e di scomodità, con il pericolo terribile per gli aficionados di arrivare al limitare del traguardo e vedersi respinti. Sono il risultato, non il solo, di un aggiustamento verso il basso del budget generale, considerando che il 2016 si era portato via 2.300.00 euro e che ledizione di oggi vede un taglio” – la parola è brutta e nessuno la vuol sentire pronunciare – di 250.000 euro. Comunque gli occhi magnetici di Kim Novak e del suo siamese Cagliostro, in bella unione a far cadere nelle maglie strette dellamore uno stralunato James Stewart nella Strega in paradiso” di Quine, ci guardano dallalto e ci proteggono.  Ovvero aprono ad un concorso che, afferma la rossoscapigliata Emanuela Martini, al timone da quattro anni e in buona speranza per una riconferma, torna al suo interno a riconsiderare il mondo del lavoro, il cerchio della famiglia come base di sentimenti e di lotte e la Storia, gli sguardi e i ripensamenti che interessano Davide Ferrario con Cento anni, dalla disfatta di Caporetto al fascismo e la Resistenza sino ad arrivare a piazza della Loggia, che analizzano limmagine di Churchill in The Darkest Hour di Joe Wright con un Gary Oldman dal trucco perfetto e già più che ben piazzato nella corsa agli Oscar, che hanno fatto desiderare al soldato Harry Shinder, sbarcato ad Anzio nel 44, di dare una memoria a quanti là hanno combattuto e là sono morti (Mt War is not Over di Bruno Bigoni), che fanno ripensare con Kings ai disordini e alle tensioni razziali esplosi a Los Angeles nel 92, che reinquadrano in un documentario la figura del presidente americano passato con disinvoltura da Hollywood alla Casa Bianca (The Reagan Show). LItalia è ben rappresentata da Blue Kids di Andrea Tagliaferri, già assistente di Matteo Garrone, un fratello e una sorella dentro una fiaba nera dei nostri tempi, un legame morboso e uneredità, un conflitto con il padre e un gesto folle e studiato che li fa fuggire insieme; e da Lorello e Brunello di Jacopo Quadri, due gemelli che si occupano della fattoria di famiglia.

***

Fuori concorso, nelle differenti sezioni, Francesca Comencini con Amori che non sanno stare al mondo, il terzo capitolo dei ricercatori universitari disoccupati inventati da Sydney Sibilia, Smetto quando voglio – Ad honorem, il viaggio di due ragazzini napoletani nel cuore del Nevada, tratteggiato da Paola Randi con Tito e gli alieni, ancora un viaggio per due ragazzini nigeriani verso il Mediterraneo in Balon di Pasquale Scimeca. Completando il concorso, 15 paesi partecipanti per altrettante produzioni, dallArgentina al Portogallo, da Hong Kong a Israele, dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Cina al Belgio.  Martini che ci riprova con la notte dellHorror, che si inventa la retrospettiva (benvenuta! dai primi successi degli anni Sessanta al Passion franco-tedesco di cinque anni fa) di un maestro come Brian De Palma che arriverà o forse non arriverà (compensi al lumicino non degli di lui o la necessità di seguire il montaggio del suo ultimo Domino? vedremo), che attribuisce il Gran Premio Torino a Pino Donaggio e alle sue musiche da film, ad un musicista che è passato dagli studi al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia al Sanremo di Io che non vivo (senza te) ai set più prestigiosi in giro per il mondo, proprio De Palma in primo luogo, e poi Roeg, Dario Argento, Liliana Cavani, Pupi Avati, Michele Placido, Sergio Rubini. In ultimo: gli amanti dei felini si godano i sei titoli di Non dire gatto…” e i fan di Asia Argento – contattata dalla direttrice in tempi non sospetti, si era di marzo, per cui non ancora coinvolta nello scandalo Weinstein – la applaudano nella sua veste di guest director” e in quelle di interprete con Emma De Caunes della performance firmata da Bertrand Bonello.

Elio Rabbione

Via Nizza riaperta, la sindaca: “Simbolo di rilancio”

La sindaca Chiara Appendino ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook, sulla riapertura del tratto di via Nizza a lungo chiuso per i cantieri. Ve lo proponiamo di seguito

“Sabato, dopo mesi di lavori e cantieri, è stata riaperta la circolazione in via Nizza, una via di cui spesso sono state raccontate le difficoltà.Vi avevo già parlato in altre occasioni dei progetti per questa zona della Città, che sono stati ribaditi dall’Assessora ai trasporti e alla viabilità, Maria Lapietra. Oltre al completamento della linea 1 della metropolitana ci saranno piste ciclabili, ampliamento del bike-sharing, attenzione al verde e alla mobilità anche per i diversamente abili.  Tra poco tempo sapremo chi saranno i vincitori del bando per il completamento dei lavori e potremo leggere un cronoprogramma concreto. I cantieri verranno aperti a lotti per ridurre al minimo l’impatto sulla vita della via. Tra i simboli di questo rilancio, sabato sera alla presenza dell’Assessore al commercio, Alberto Sacco, sono state poi accese le luci di Natale, anche grazie al sostegno dell’Associazione Commercianti Nuova Nizza Bengasi, Eataly e 8Gallery. Alla Circoscrizione alle realtà del territorio e a tutti coloro che che stanno collaborando a questo rilancio va il mio più sentito ringraziamento”.

Giornata per i Diritti dell’infanzia: la celebra il Consiglio regionale

Il Consiglio regionale celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorre lunedì 20 novembre, con una serie di iniziative.

Il Comitato Diritti Umani sostiene e patrocina il progetto socioculturale “Profumo di vita #neldirittodel bambino”organizzato dall’associazione di volontariato Legal@arte. Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Lauspartecipa, lunedì 20 novembre, alle 18, nel Salone d’Onore del Castello del Valentino, all’inaugurazione della mostra fotografica dell’artista torinese Elena Givone, curata da Roberta Di Chiara, per sensibilizzare sul tema della violenza assistita da minori. L’esposizione, costituita da 12 opere fotografiche di grande formato che ritrae bambini appena nati, sarà visitabile fino al 26 novembre.

Nella mattina di lunedì 20 novembre, inoltre, nell’ambito della rassegna cinematografica “Rights on the movie 2017”, al Cinema Massaua di Torino (piazza Massaua 9) viene proiettata la pellicola “Vado a scuola”, destinata a oltre 200 studenti e studentesse delle scuole secondarie piemontesi di primo e secondo grado. La rassegna, promossa dal Comitato regionale per i Diritti umani, presieduto dal presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, in collaborazione con Agiscuola, si focalizza quest’anno proprio sui temi legati ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il film, diretto dal Regista Pascal Plisson,  documenta le sfide quotidiane che devono vivere ogni giorno quattro bambini (Zahira in Marocco, Jackson in Kenya, Carlito in Argentina, in una città della  Patagonia, e Samuel in India) per raggiungere le loro scuole, spinti dal desiderio di conoscenza e la speranza di un futuro migliore. Martedì 21 novembre alle 21 al cinema Massimo di via Verdi 18, a Torino, avrà luogo invece la proiezione aperta alla cittadinanza.

Sabato 18 novembre, alla Cartiera di Torino, sede della Compagnia Tedacà (via Fossano 8), si è inoltre tenuto il secondo laboratorio organizzato dall’Associazione Almateatro, soggetto capofila, in partenariato con Associazione Acti Teatri Indipendenti e Associazione Tedacà,  e previsto dal progetto “Siediti vicino a me – Il Teatro incontra il mondo”, attività per minori migranti. Le attività di laboratorio teatrale hanno coinvolto la Comunità Home blu, comunità di prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati di Torino.

Strade e ponti malmessi? Alla Regione arrivano i nuovi fondi del programma Anas

Sono oltre i 900 milioni  del contratto di programma Anas 2016-2020 siglato con la Regione Piemonte. Con questa somma sarà possibile realizzare i necessari interventi di manutenzione straordinaria, come la messa in sicurezza di ponti e strade, ed opere importanti e attese da anni.L’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Francesco Balocco, giudica gli investimenti aggiuntivi per 600 milioni di euro nel contratto di programma Anas con orizzonte temporale fino al 2022  “un buon risultato, frutto della collaborazione tra istituzioni, che consentirà di sgravare le Province dagli oneri di manutenzione delle strade riclassificate e di realizzare importanti investimenti che altrimenti sarebbe stato difficile ottenere”.

 

Allegri dopo la sconfitta: “A bocca aperta”

“E’ difficile spiegare questa gara, è una partita che ti lascia a bocca aperta: non abbiamo concesso quasi nulla. Abbiamo giocato molto bene il primo tempo ma se non abbiamo segnato vuol dire che non siamo stati bravi al momento di concludere” Così Massimiliano Allegri commenta su Premium Tv  l’inaspettata sconfitta della Juventus a Marassi per 3-2. Dovevamo avere più pazienza e meno frenesia”. Mercoledì sarà Champions contro il Barcellona. Allegri osserva: “bisogna fare qualcosa di più, ma non tanto sull’aspetto tecnico. Oggi è stata la stessa partita che abbiamo fatto a Bergamo dove ci siamo fatti rimontare due gol”.

Oftalmico, gli infermieri: “blocchiamo la convenzione Asl-Città della Salute”

RICEVIAMO E PUBBBLICHIAMO

“Apprendiamo di questa pseudo convenzione firmata dai vertici dell’Asl e da quelli della Città della Salute, con i direttori generali Alberti e Zanetta, per quel che riguarda l’utilizzo del personale dell’ospedale Oftalmico da parte della stessa Città della Salute. Si tratta di un atto gravissimo, antisindacale, che viola in modo palese il contratto, al quale ci opporremo con ogni mezzo possibile, anche di natura legale. Diffidiamo il direttore Alberti e l’assessore alla Sanità Saitta, che di certo non è all’oscuro di tale operazione, dal proseguire su questa strada per risolvere la questione legata al travagliato trasferimento dell’Oftalmico. Comprendiamo l’ansia della Regione, che ha come obbiettivo il 13 dicembre per il totale spostamento del presidio di via Juvarra, data che se fallita potrebbe compromettere il percorso legato all’uscita dal piano di rientro dal debito in sanità. Ma non è giocando sulla pelle dei lavoratori in questo modo che si risolvono i problemi. Per noi, questa convenzione non ha alcun valore”. Lo ha detto oggi il Segretario Regionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, Claudio Delli Carri, riguardo alle notizie sulla firma di una convenzione tra Asl Città di Torino e Città della Salute per l’utilizzo del personale dell’Oftalmico: oculisti, anestesisti, infermieri.

“Sull’oftalmico stiamo assistendo a teatrino indegno – prosegue Delli Carri – nel quale prima viene detto che il trasferimento sarà totale, poi si scopre che in via Juvarra rimarranno alcuni interventi come la cataratta, poi a ciò si aggiunge che rimarrà forse anche un accesso di pronto soccorso. Il tutto sotto agli occhi indifferenti dell’assessorato alla sanità che non pare muovere un dito per dirimere la questione.

Per risolvere il problema dello spostamento del personale bisognava attivare un tavolo tra le parti sindacali e i vertici di Asl e Città della Salute, sotto la regia dell’assessorato. Ma l’assessore non lo ha fatto o non lo ha voluto fare. E oggi ci troviamo in questa situazione assurda. Di soluzioni ce ne potevano essere, ad esempio pensando all’oftalmico come ad una sede distaccata della Città della Salute, almeno temporaneamente, in attesa di armonizzare la fusione. Invece si è scelto di agire all’insaputa dei lavoratori con una convezione che noi, di fatto, bloccheremo. Siamo pronti anche ad opporci anche con azioni legali per attività anti sindacale e anti contrattuale”.

“Ora – conclude Delli Carri – è necessario che l’assessore Saitta e il direttore Alberti si assumano le responsabilità di questo fallimento, di questo disastro. E non si azzardino a pensare di esternalizzare alcun servizio, altrimenti la nostra reazione sarà dura e immediata. La soluzione si poteva trovare se si fossero imboccati i giusti binari del dialogo, anche da parte della politica regionale, nel rispetto delle norme contrattuali e sindacali. Così non è stato fatto e le conseguenze, anche per eventuali ricadute sul piano di rientro regionale, non dipendono certo da noi”.

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

Il pd metropolitano al presidio Gtt

Il Partito Democratico Metropolitano di Torino  lunedì 20 novembre, sarà presente al presidio in piazza Castello, dalle ore 15, a fianco dei lavoratori GTT che chiedono di conoscere la reale situazione dell’azienda e le intenzioni future della proprietà, il Comune di Torino. Da mesi i cinquemila lavoratori della più grande partecipata pubblica piemontese, e le loro famiglie, assistono con preoccupazione al susseguirsi di notizie sullo stato dell’azienda.   Tram e bus necessitano di manutenzioni, si sono registrati nei primi sei mesi del 2017 numerosi incidenti, senza pari rispetto agli anni passati. Il servizio è sempre più precario con corse cancellate e ritardi, soprattutto nelle zone più periferiche e popolate della città. Gli amministratori del PD, non sottraendosi alle proprie responsabilità, lavorano da mesi trasversalmente a tutti i livelli per salvare e rilanciare l’azienda, tutelare un importante servizio pubblico e qualche migliaia di posti di lavoro. Il PD si aspetta che ogni soggetto faccia la sua parte e, in primo luogo, lo faccia l’amministrazione comunale, azionista unico di GTT. L’annunciata riorganizzazione, che prevede il taglio e l’esternalizzazione di alcune linee e l’aumento del prezzo dei biglietti, scaricano il problema sui soggetti più deboli, cioè gli utenti e i lavoratori, aumentando le inefficienze, con effetti incerti sul risanamento del bilancio dell’azienda e senza prospettive di investimento.

LE ASSOCIAZIONI: “LA REGIONE PIEMONTE HA RIAPERTO LA CACCIA”

La Giunta Regionale ha riaperto anzitempo la caccia negli ambiti percorsi dagli incendi. Non corrisponde al vero la notizia circolata che la Regione avrebbe semplicemente prolungato il divieto di caccia. Con delibera approvata venerdì 17 novembre 2017, la Giunta Regionale del Piemonte ha riaperto anzitempo, con due settimane di anticipo, l’attività venatoria nei comprensori alpini percorsi dagli incendi annullando il divieto che prevedeva lo stop fino al 30 novembre 2017. Le associazioni di protezione ambientale e animaliste condannano fermamente questa decisione che tiene in considerazione solamente l’interesse di una minoranza armata e in nessun conto le esigenze di sopravvivenza delle specie selvatiche. In Provincia di Torino la caccia è stata sospesa fino al termine della stagione venatoria solamente in 19 comuni dove si sono sviluppati gli incendi e in provincia di Cuneo solamente in 5 aree in gran parte costituite da zone percorse dal fuoco dove la caccia sarebbe già vietata per 10 anni ai sensi dell’art. 10 della legge 353/2000. Nelle aree ove la caccia rimane vietata per effetto del provvedimento della Giunta fino al termine della stagione venatoria gli animali sopravvissuti agli incendi si sono probabilmente già da tempo allontanati. Nessuno interpreti i provvedimenti regionali come interventi in favore della fauna selvatica. Trattasi dell’ennesimo regalo ai cacciatori dell’Assessore Ferrero di cui sono vittime gli animali. La strampalata ipotesi poi ventilata agli organi di informazione dall’assessore regionale Giorgio Ferrero di istituire zone di protezione nelle aree percorse dal fuoco rappresenterebbe un inganno ai danni del nostro martoriato patrimonio faunistico. Poiché la legge 157/1992 prevede percentuali fisse per la realizzazione delle oasi di protezione, voler realizzare oasi di protezione nelle aree percorse dal fuoco, dove già la caccia è vietata per 10 anni ai sensi dell’art. 10 della Legge 353/2000, significa solamente vietare la caccia in zone dove la caccia è già vietata e la fauna selvatica non esiste più e riaprirla di conseguenza in altre zone dove la fauna invece è presente o potrebbe avere trovato rifugio. Le Associazioni ambientaliste ed animaliste chiedono quindi all’Assessore Ferrero un atto di coerenza e indipendenza politica dal mondo venatorio, confermando il divieto di caccia in tutti i comprensori percorsi dal fuoco fino al termine della stagione venatoria o quantomeno fino al termine previsto in origine.

 

Per ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo L’Aquilone, OIPA, PRO NATURA, SOS Gaia Roberto Piana Vice Presidente LAC