redazione il torinese

“A mia madre”

“A mia madre”  lirica di Chicca Morone

 

“Eri bellissima”

mi hai sussurrato

con gli occhi dolci

persi nei ricordi.

“Colore di una pesca,

le guance rosa”

e non contava più

dolore e pianto

di donna a donna

marchio tramandato.

Sei sola nel tuo mondo

fatto di nuvole

domande e sogni:

chi ti raggiunge

ride con te del nulla

che popola il tuo vuoto.

“Dove mi trovo?”

è un canto senza fine

ripetersi di ombre

sonnambule la notte

che è l’alba del nuovo giorno.

“Ho freddo”

lamenti dal tuo letto

avvolta nel piumone.

Riscaldo le tue mani,

incendi la mia vita

fatta di inutili bisogni.

Vorrei girarmi indietro

e correre sull’erba

trovarti ancora

al limitare del bosco

e tenderti le braccia

ridarti vita

portarti via

dal buio di quell’antro

da cui saluti inerme

la madre di tua figlia

guardandomi negli occhi.

Gioco d’azzardo, in aumento i pazienti in cura

Oggi in Piemonte ogni centomila abitanti, 37 persone si rivolgono ai centri per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo

È quanto è emerso nel corso della seduta congiunta della terza e quarta Commissione (presidenti Raffaele Gallo e Domnenico Ravetti) al termine della quale è stata licenziata a maggioranza la proposta di deliberazione sul Piano integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che si basa sul potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, la formazione degli operatori e l’avvio di campagne di informazione. Il finanziamento è di 6,8 milioni, di cui 3,7 messi a disposizione dal Ministero della Salute, il resto dalla Regione.

Il Piano, previsto dalla legge regionale contro la ludopatia e il gioco d’azzardo, ora passa all’esame dell’Aula. L’obiettivo – come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonino Saitta – è contrastare il gioco patologico, informando sui pericoli della dipendenza e contenendone l’impatto negativo sulle persone più a rischio.

Il documento attribuisce perciò grande importanza al tema della prevenzione e a quelli, strettamente correlati, della sensibilizzazione dei soggetti a rischio, attraverso per esempio – come ha spiegato l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – il coinvolgimento delle scuole e della formazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi socio-sanitari, dei gestori dei locali e del personale impiegato nelle sale gioco e nelle sale scommesse. Rappresenta un ulteriore passo in avanti per contrastare un fenomeno che ha potenzialmente conseguenze molto gravi sulle fasce della popolazione più deboli e vulnerabili, come giovani e anziani.

Davide Bono (M5s) nel suo intervento si è soffermato sulle spese di comunicazione previste dal Piano, argomento trattato anche da Gian Luca Vignale (Mns), che ha rilevato anche una carenza per quanto riguarda la formazione nelle scuole soprattutto primarie e secondarie.

Marco Grimaldi (Sel), sottolineando che la legge di contrasto alla ludopatia non è una norma liberticida, ha evidenziato l’opportunità che le campagne d’informazione siano partecipate; per Domenico Ottria (Mdp), pur nella positività dei contenuti, andrebbe migliorato il piano attuativo della legge soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei Comuni. Anche Andrea Appiano (Pd) ha fatto cenno a una certa debolezza di attuazione e ha messo in risalto l’importanza dei luoghi in cui fare prevenzione.

Nella dichiarazione di voto, Gianpaolo Andrissi (M5s) ha chiarito che il suo Gruppo concorda con i contenuti sanitari del Piano, ma è perplesso in relazione ai costi della comunicazione: all’atto del voto pertanto, è stata garantita solamente la presenza.

 

MB

Inchiesta sul “Cacao”, indagato Morano

Tra i quattro indagati nell’inchiesta della procura sulla discoteca Cacao,  al Valentino,  di proprietà del Comune sulla quale la magistratura si era interessata per presunte irregolarità nelle autorizzazioni  per l’apertura del locale, compare anche il notaio Alberto Morano,  già candidato sindaco e capogruppo di opposizione della lista Morano a Palazzo Civico. Il reato ipotizzato dall’inchiesta, del pm Gianfranco Colace, è tentata concussione. L’inchiesta era partita da un esposto dello stesso Morano, ma secondo gli investigatori il fatto non sarebbe stato privo di interessi. Gli altri tre indagati sono Angelo D’Amico, ex consigliere comunale di centrodestra, Ferdinando Montalbano e Antonio Biondino, imprenditori del mondo torinese dei locali. Il legale di Morano,  l’avvocato Alberto Mittone, fa sapere che il suo assistito non ha nulla da nascondere e ha chiesto di poter chiarire il prima possibile “quello che ritiene essere soltanto un grosso equivoco”.

Il buono scuola diventa voucher per rette e libri scolastici a favore di 20 mila famiglie

Si rinnovano le  modalità per ottenere dalla Regione il vecchio “buono scuola”,  i contributi per il diritto allo studio: per la prima volta sarà attivo dal 18 dicembre il “voucher scuola”, una sorta di ticket virtuale che si potrà impiegare per gli acquisti

A beneficiarne saranno le circa 20.000 famiglie inserite nella graduatoria regionale approvata nei giorni scorsi e relativa a due tipi di spese: rette scolastiche di iscrizione e frequenza; libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione, attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa e trasporto scolastico.

“L’introduzione del voucher – ha reso noto l’assessora regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, illustrando la procedura con Anna Maria Del Vescovo di Edenred, la società con cui la Regione ha attivato la convenzione per l’erogazione dei ticket – rappresenta per il Piemonte una novità importante che, d’ora in avanti, consentirà di superare definitivamente lo storico disallineamento tra l’emissione dei bandi e la consegna dei contributi, dando finalmente alle famiglie piemontesi la possibilità di acquistare direttamente beni e servizi legati all’istruzione. La rete dei distributori di beni e servizi in cui spendere il voucher verrà via via implementata, grazie a una modalità semplice che consentirà agli esercenti, in qualunque momento e senza costi, di aderire”.

“La procedura – ha aggiunto Pentenero – è una realtà rodata da dieci anni in Lombardia, da dove la Regione ha importato il know-how attraverso la società Edenred, che gestirà il nuovo servizio. I vantaggi sono la semplificazione, la disponibilità immediata delle risorse, e la trasparenza sul modo in cui vengono spese”

***

Come funziona il voucher

L’utilizzo è molto semplice. I beneficiari, che entro il 18 dicembre riceveranno un sms o una e-mail con l’indicazione dell’effettiva attivazione, si vedranno riconosciuto con la tessera sanitaria-carta nazionale dei servizi l’importo loro assegnato dalla Regione. Per poterne fruire non dovranno fare altro che recarsi in uno dei distributori di beni e servizi convenzionati (l’elenco completo sarà disponibile dai prossimi giorni sul www.edenred.it e sul sito della Regione Piemonte) e presentare la tessera sanitaria: collegandosi a Internet l’esercente scalerà l’importo relativo all’acquisto di libri e  materiale didattico o strumenti tecnologici. Allo stesso modo, presentando la tessera sanitaria presso la scuola statale o paritaria frequentata dallo studente, potranno sostenere direttamente le spese relative all’iscrizione e frequenza o alle attività integrative previste dai piani dell’offerta formative (ad esempio le gite scolastiche).

Alcuni esempi di beni e servizi acquistabili tramite voucher: rette di iscrizione e frequenza; libri di testo nuovi o usati, cartacei o digitali; vocabolari; materiali didattici rivolti ad allievi disabili, con disturbi specifici di apprendimento o con esigenze educative speciali; dotazioni tecnologiche come pc, tablet, lettori e-book; programmi e sistemi operativi a uso scolastico; materiale per l’archiviazione di dati come chiavette Usb, hard disk esterni, memory card; calcolatrici elettroniche; materiali per il disegno; strumenti musicali richiesti per l’attività didattica; strumenti laboratoriali; attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa, comprese le visite di istruzione; titoli di viaggio per il trasporto scolastico.
Il voucher potrà essere speso fino al 30 settembre 2018.

Valore del voucher. L’importo si differenzia in base alle fasce di reddito e agli ordini di scuola. Si va da un minimo di 950 euro a un massimo di 2.150 euro per il voucher iscrizione e frequenza, e da un minimo di 220 euro a un massimo di 620 euro per quello per libri di testo, attività integrative, trasporti, materiale didattico e dotazioni tecnologiche. In entrambi i casi il valore è aumentato dell’50 per cento se a riceverlo sono studenti disabili certificati e del 30 per cento se è destinato ad allievi con disturbi specifici di apprendimento o esigenze educative speciali, anche in questo caso certificate. Una maggiorazione del 30 per cento è anche prevista, nel caso del voucher libri di testo, attività integrative, trasporti, materiale didattico e dotazioni tecnologiche, per gli allievi che frequentano le scuole superiori o i corsi di formazione professionale nei comuni marginali del Piemonte.

Nuovo bando. Il prossimo bando regionale per ottenere l voucher sarà aperto dal 14 dicembre 2017 al 15 gennaio 2018 e finanziato anche questa volta con 10,7 milioni di euro. Le modalità di adesione e i requisiti di accesso saranno gli stessi delle scorse annualità: le domande potranno essere presentate esclusivamente on line e potranno farne richiesta le famiglie o gli studenti con reddito Isee non superiore a 26.000 euro iscritti alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, statale e paritaria, e ai corsi di formazione professionale in obbligo di istruzione. Pertanto, entro fine anno i cittadini piemontesi interessati devono dotarsi dell’Isee 2017.

GG – www.regione.piemonte.it

E’ Luigi, 74 anni e tre figli, il Babbo Natale di Mondo Juve

 Di Grugliasco, con tre figli e due nipotini, quando lavorava aveva una cartoleria, ora è in pensione con la minima: è stato selezionato tra 135 profili arrivati in finale su 1700 candidature

Il primo Babbo Natale di Mondojuve si chiama Luigi “Vigiu” Secco. 74 anni, di Grugliasco, sposato, con tre figli e due nipotini, quando lavorava aveva una cartoleria, ora è in pensione con la minima e con questo premio spera di poter dare un aiuto anche alla banda musicale di cui fa parte. La dedica per la vittoria va proprio alla sua famiglia, in particolare a sua moglie, che lo ha convinto a partecipare a questa simpatica iniziativa natalizia.

È stato selezionato da una giuria di sei persone durante un casting pubblico, che ha visto grande partecipazione dei presenti presso lo Shopping Center di Nichelino/Vinovo (TO), tra 135 profili arrivati in finale su oltre 1.700 candidature ricevute nell’ambito della campagna “Babbo Natale cercasi”, cha ha riscosso un grandissimo successo nelle scorse settimane.

Il Babbo Natale di Mondojuve riceverà un compenso di 1800 euro netti per 10 giorni lavorativi (7, 8, 9, 10, 15, 16, 17, 22, 23, 24 dicembre 2017). Dall’8 al 24 dicembre, il Babbo Natale di Mondojuve incontrerà tutti i bambini per raccogliere le loro letterine e ascoltare i loro desideri (per date e orari, consultare la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center o il sito ufficiale www.mondojuve.it).

Un presidente col pugno chiuso non è super partes

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

In televisione è apparso in modo molto visibile che il presidente del Senato Pietro Grasso, assumendo la carica di capo di “Liberi ed eguali”, ha salutato i suoi sostenitori con il pugno chiuso. Nulla da ridire per il pugno chiuso in una riunione di partito, invece molto da ridire sul fatto che Grasso si esibisca in un atto simbolico di parte, rimanendo presidente del Senato, la seconda carica dello Stato che può esercitare il ruolo di presidente della Repubblica supplente . Quella carica finora era rimasta non contaminata da quanto accadde con la Camera con Fini , Casini e con la Presidenta attuale. Ci fu un precedente nel 1967 quando il presidente del Senato  Cesare Merzagora per un’intervista nella quale criticava la degenerazione partitocratica senza toni polemici ,fu costretto a  dimettersi. Nel 1947 il presidente dell’Assemblea Costituente Giuseppe Saragat quando fece la scissione socialista  di Palazzo Barberini ,creando il futuro  partito socialdemocratico, inizialmente  chiamato partito socialista dei lavoratori italiani, si dimise dall’incarico. Giovanni Spadolini che fu segretario del partito repubblicano ,si dimise dal partito, quando venne eletto Presidente del Senato. Chi presiede certi organismi deve essere e deve apparire super partes. Una lezione che il sen.  Grasso avrebbe dovuto apprendere nel corso della sua  lunga carriera di magistrato. Ma ,evidentemente ,forse, né allora né dopo, Grasso ha prestato molta attenzione ai ruoli istituzionali ricoperti.

***

Appare scandaloso che i maggiori giornali italiani non abbiano riportato la fotografia con il pugno chiuso e non abbiano neppure raccontato questo episodio emblematico che parla più di ogni discorso. “Liberi ed eguali” nasce senza fantasia ,guardando al passato. Per un partito che vorrebbe essere la sinistra dura e pura, richiamarsi alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948 appare un gesto moderato. Va tuttavia ricordato  che la Dichiarazione delle nazioni Unite  precisava che “ tutti gli essere umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.” Un’eguaglianza nei punti di partenza che ha poco o nulla da spartire con l’egualitarismo giacobino e bolscevico che certa sinistra nostrana vuole sbandierare. Il pugno chiuso di Grasso evoca in modo macabro anche  il comunismo reale, i gulag, il Muro di Berlino, non solo i tanti militanti comunisti italiani in buona fede che meritano assoluto rispetto. Ernesto Rossi che aveva patito il carcere e il confino per i suoi ideali, sosteneva che certe “ineguaglianze“ sono “salutari” e sono quelle tra i pigri e laboriosi ,gli inetti e gli incapaci. La scuola facile per tutti, che regala i titoli di studio, e i sindacati che proteggono anche i fannulloni sono realtà di cui la sinistra radicale è responsabile storicamente. Il discorso dei “Liberi ed  eguali “ senza se e senza ma, si potrebbe dire, appare  ancorato ad un concetto di sinistra, forcaiola e giustizialista che ha provocato grandi guasti in Italia a partire dall’”Autunno caldo” del 1969 in cui si teorizzava il salario come variabile indipendente dalla produttività.  Forse il presidente del Senato dovrebbe meditare prima di ripetere per tre volte, come un vero agitatore di piazza, ”Liberi ed eguali”, domandandosi cosa queste parole significhino effettivamente nella cultura e nella storia.

 

quaglieni@gmail.com

“Un Dono per tutti” si sposta a Eataly Lingotto

Dall’8 dicembre il grande evento per il sociale organizzato dalla Centrale del Latte di Torino dedicherà quattro weekend e l’intera settimana di Natale per rendere più piacevole le festività ai bambini meno fortunati.

 

Cambierà location quest’anno “Un Dono per tutti”, la manifestazione che viene organizzata ogni anno da Centrale del Latte di Torino con il prezioso contributo delle più importanti associazioni no profit.

A partire dall’8 dicembre – per quattro weekend consecutivi e l’intera settimana pre natalizia – l’ormai attesa casetta della Centrale del Latte, che raccoglie con l’aiuto delle famiglie più sensibili giocattoli da distribuire ai bambini meno fortunati, si sposterà dal centro città per approdare di fronte a Eataly Lingotto, in Via Nizza 230/14.

L’evento, patrocinato dalla Città di Torino, giunto alla diciannovesima edizione, è capace di raccogliere migliaia di doni ogni anno e trova la sua più importante espressione durante il periodo natalizio avvalendosi del prezioso contributo delle associazioni per il sociale. Confermata anche quest’anno la partecipazione di Casa U.G.I., Sermig, Protezione Civile e della Fondazione FORMA.

Dall’8 al 10, dal 15 al 17, dal 22 al 24 dicembre (dalle 10:00 alle 20:00) e poi dal 18 al 21, il 30 e 31 dicembre, il 6 e 7 gennaio (dalle 16:00 alle 20:00) la casetta della Centrale raccoglierà giocattoli da bambini e genitori. Questi giochi verranno poi distribuiti ai bambini in difficoltà seguiti direttamente o indirettamente attraverso le associazioni benefiche partner.

Per tutti coloro che penseranno al generoso dono ci sarà un regalo speciale dedicato dall’azienda.

“Importanti novità quest’anno toccano il nostro grande evento pensato per il sociale. Oltre ad anticipare la data ad inizio dicembre, ci spostiamo nel comodo piazzale prospicente Eataly Lingotto, già nostro partner in diverse occasioni e nuovo importante ingresso tra gli attori dell’iniziativa. La nuova location offrirà una maggior comodità logistica per le famiglie che vorranno portare giochi ingombranti anche attraverso l’uso dell’auto, beneficiando del comodo parcheggio” così commenta Marco Luzzati, direttore Commerciale e Marketing di Centrale del Latte di Torino “Nei 18 anni di manifestazione abbiamo consegnato quasi 100.000 pezzi e per noi è un grande orgoglio vedere crescere di anno in anno la macchina organizzativa di questo evento e sapere di poter contribuire anche in piccola parte a migliorare le feste dei piccoli meno fortunati”.

Matteo Ferrio, store manager di Eataly Lingotto: “È per noi un orgoglio che quest’anno sia sul piazzale di fronte al nostro ingresso la casetta della Centrale del Latte, espressione di un Natale bello e di quei valori nei quali anche noi crediamo. Il progetto “Un Dono per tutti” davanti a Eataly Lingotto simboleggia ancora di più il legame indissolubile tra Eataly e la sua città, Torino. Dimostrazione di ciò sarà anche l’albero di Natale della Circoscrizione 8 che ospiteremo sul piazzale: un albero di ghiaccio, alto 5 metri e pesante 18 tonnellate. L’appuntamento è sempre per venerdì 8 dicembre, aspettiamo tutti i Torinesi!”

Come recita la frase che compare sulla casetta della Centrale del Latte di Torino, dunque l’invito è quello di “Portare tanti regali perché questo Natale sia davvero felice per tutti i bambini”. La tradizione dell’iniziativa vuole poi che alcuni abeti utilizzati per l’allestimento, a fine manifestazione, vengano piantumati presso le scuole dei comuni della provincia di Torino in segno di continuità dell’iniziativa come gesto buon augurante.

Scherma, fioretto maschile: vittoria statunitense, italiani con onore

di Claudio Benedetto – Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

Vince lo statunitense Alexander Massialas, già argento alle Olimpiadi di Rio 2016, che in finale batte 15-13 il russo Timur Safin


Alessio Foconi, che qui a Torino aveva vinto lo scorso anno, sbatte in semifinale proprio contro il russo e si piazza sul terzo gradino del podio.

Daniele Garozzo, olimpionico a Rio che proprio oggi rientrava dopo aver saltato praticamente tutta la stagione per problemi di salute, arriva fino ai quarti che perde proprio contro il compagno di nazionale Alessio Foconi.

 

Si ferma ai piedi del podio anche la corsa di Valerio Aspromomonte che perde 15-13 contro Safin in un combattimento molto nervoso combattuto colpo su colpo, anzi stoccata su stoccata, con molto agonismo e anche qualche piccola scorrettezza, peraltro da entrambe le parti.

Gli altri italiani, 13 in  tutto quelli che si erano qualificati per le gare di oggi, si erano fermati nei turni precedenti comunque con onore.

Numericamente discreta la presenza del pubblico, sempre caloroso nell’incitare soprattuto i nostri portacolori.

Ecco di seguito i risultati ufficiali della fase finale:

Finale
Massialas (Usa) b. Safin (Rus) 15-13

Semifinali
Massialas (Usa) b. Lefort (Fra) 15-7
Safin (Rus) b. Foconi (ITA) 15-12

Quarti
Massialas (Usa) b. Le Pechoux (Fra) 15-4
Lefort (Fra) b. Kruse (Gbr) 15-13
Foconi (ITA) b. Garozzo (ITA) 15-10
Safin (Rus) b. Aspromonte (ITA) 15-13

 

Chirurgia Plastica Post-Bariatrica: un’alleata contro l’obesità

“Grasso è bello”…si sentiva ripetere nello scorso ventennio, creando un alibi a tutti coloro che non trovavano la forza per il sacrificio e che preferivano abbandonarsi al piacere della buona tavola.

Marylin Monroe diceva: “A tutte voi ragazze che pensate di essere grasse perché non siete una taglia zero. Siate belle, è la società che è brutta“, ma lei intendeva donne in carne e non donne obese…un po’ come lei d’altronde, affascinante femmina dall’aspetto esaltante e conturbante.

L’obesità purtroppo è tutt’altro…

Il grande Francesco De Gregori compose una fantastica fiaba in musica, “La donna cannone”, che diceva: “E non avrò paura se non sarò bella come dici tu, ma voleremo in cielo in carne ed ossa non torneremo più…“. Ovviamente quest’ultima è una metafora che ci sussurra il dovere di doversi accettare per come siamo, senza alterare troppo la nostra natura, se pur non definita eccellentemente come vorremmo. Giusto! Ma solo quando il problema si dimostra lieve e non causa di una condizione che va davvero a mettere a rischio la nostra salute e addirittura la nostra vita. L’incidenza del sovrappeso e dell’obesità, anche infantile, è cresciuta con un andamento esponenziale rispetto a qualche anno fa, portando il fenomeno ad essere definito una sorta di epidemia. Il sovrappeso è una concausa di innumerevoli disturbi che possono cominciare a verificarsi già nell’infanzia e nell’adolescenza: diabete di tipo 2, coronaropatie e ictus, sindrome metabolica, apnee del sonno, fegato grasso e complicazioni in gravidanza. Studi recenti internazionali confermano purtroppo questa realtà a livello mondiale anche se l’Italia fortunatamente un po’ si esime da questi dati, forse per merito della dieta mediterranea. Diviene altresì importantissimo non dormire su questo fenomeno così dilagante, imponendoci di seguire uno stile di vita sano e cercando il più possibile di ovviare a questo problema in modo immediato e mirato.

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Esistono diversi strumenti per renderci consapevoli del nostro stato di salute e del nostro stato ponderale. Possiamo per esempio misurare il nostro girovita, oltre a controllare il nostro peso: questo tipo di verifica certo non ci da la massima certezza del nostro stato di salute, ma sicuramente ci indica se abbiamo grasso in eccesso sull’addome e questo rappresenta un dato importantissimo, perché il grasso accumulato in questa parte del corpo potrebbe far aumentare il rischio di malattia molto più del grasso presente nelle altre parti del nostro corpo. Le donne che avranno un girovita maggiore di 88 cm e gli uomini con girovita maggiore di 102 cm, correranno sicuramente maggiori rischi di soffrire di disturbi legati all’obesità. E’ giusto quindi lottare contro questo orribile fenomeno, senza confondersi con le persone che condannano l’obesità attraverso le umiliazioni più bieche, affrontando il problema con serenità e metodo. Il primo passo da fare è quello di dare spazio ad una giusta informazione, utilizzando fonti attendibili. Il tema primario è sicuramente quello della sana alimentazione e della dieta bilanciata, di quell’abbandono delle abitudini errate che mette a dura prova le persone obese, per la difficoltà di eliminare nell’immediato tutto ciò che risulta dannoso al proprio organismo, soprattutto il cibo spazzatura in cui spesso si ricerca un conforto e un sostegno per combattere lo stress, la depressione e la mancanza di affetto.


Spesso nel percorso si possono avere risvolti psicologici importanti perché la difficoltà nell’accedere a quella sana rettitudine per assumere un’alimentazione adeguata può far sentire deboli e fragili. Oltre a non sentirsi belli e attraenti per come si è fisicamente, si rischia di cadere ancor più nel baratro per non sentirsi all’altezza di combattere, per non riuscire a dimostrare a sé stessi di avere il carattere e la tenacia capaci di farci uscire dal tunnel.Il percorso terapeutico per combattere l’obesità si costruisce tramite diverse fasi e attraverso approcci integrati: una perdita di peso così marcata richiede l’utilizzo delle diete più efficaci , ma anche del movimento corporeo costante e mirato, delle tecniche chirurgiche più avanzate, del sostegno psicologico. E una volta raggiunto l’obbiettivo relativo alla perdita del peso cosa succederà? Si presenterà un nuovo problema da affrontare: la pelle del paziente perderà il suo tono e diverrà cadente , apparendo non solo antiestetica, ma trasformandosi anche in un vero e proprio ostacolo per la mobilità del paziente.

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La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – spiega il Dott. Luca Spaziante (Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttica ed Estetica, nella foto sopra) – ha fatto passi da gigante a riguardo ed è proprio in questa fase che potrà entrare in scena per poter favorire il rimodellamento della figura corporea (body contouring o body reshaping). La fase del rimodellamento corporeo – aggiunge il Chirurgo – non si potrà ottenere tramite un solo intervento chirurgico, ma è assolutamente doveroso attenersi ad una sequenza definita di procedure. I diversi interventi chirurgici avranno l’obiettivo di rimodellare e riequilibrare le diverse aree corporee interessate (addome, arti superiori e inferiori, mammelle) al fine di ripristinare le corrette proporzioni. Come sottolinea il Dott. Spaziante gli interventi che il paziente potrebbe dover affrontare durante questo percorso sono l’addominoplastica, la liposuzione, la brachioplastica, il lifting delle cosce, la mastopessi con autoprotesi. La Chirurgia Plastica Post-Bariatrica – aggiunge il Dott. Spaziante – non è Chirurgia Estetica ma Chirurgia Plastica Ricostruttiva con finalità estetica. Ogni paziente deve essere valutato singolarmente ed attentamente per definire l’iter terapeutico più appropriato. Questa chirurgia è gravata da numerose complicanze legate alla patologia di base e pertanto va affrontata con molta preparazione e con un approccio multidisciplinare. Il sostegno psicologico del paziente è fondamentale per portare avanti un percorso impegnativo e difficile, ma che darà risultati davvero sorprendenti. Questo lungo percorso verso il miglioramento di sè stessi – spiega il Dott. Spaziante – necessita della massima professionalità del Chirurgo Plastico, che con il suo team possa svolgere un lavoro multidisciplinare di eccellenza che farà ritrovare la serenità e la salute al proprio paziente, con un notevole miglioramento della sua qualità di vita.

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