Giovedì 23 maggio 2019, giungerà in provincia di Torino la 102^ edizione del Giro d’Italia per l’arrivo della 13^ tappa, da Cuneo a Pinerolo.
Anche quest’anno, come di consueto, la Polizia Stradale scorterà i ciclisti per tutta la manifestazione fino al prossimo 2 giugno, quando il Giro giungerà alla tappa conclusiva di Verona, dopo aver percorso 3500 km.
A garanzia del corretto svolgimento della gara sono impiegati: 26 motociclisti, 12 operatori in auto e 2 meccanici con l’officina mobile, sotto la guida del Vice Questore della Polizia di Stato Massimo Bentivegna, mentre al coordinamento e al collegamento tra l’organizzazione sportiva e le diverse autorità provinciali di Pubblica Sicurezza provvede il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Carlotta Gallo, attuale Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Liguria.
Per tutta la durata del Giro, sempre ad opera della Polizia Stradale, sarà coordinato dal Vice Questore Antonio Capodicasa – Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Siracusa, uno staff di operatori appositamente preparati in materia di “comunicazione ed educazione alla sicurezza stradale”, che avvalendosi dell’aula multimediale itinerante denominata “Pullman Azzurro”, divulgherà agli studenti della scuola primaria i contenuti del Progetto “Biciscuola” promosso da RCS – Gazzetta dello Sport, sull’uso corretto della bicicletta.
Inoltre, in corrispondenza dello svolgimento della 12^ tappa, Cuneo – Pinerolo, quest’anno avrà luogo, sullo stesso tracciato di gara, una manifestazione ciclo-turistica di regolarità con biciclette a pedalata assistita denominata “Giro E-Bike 2019”, che anticiperà la gara professionistica.
Venerdì 24 maggio 2019, la manifestazione internazionale continuerà sempre nella provincia di Torino; infatti, la 13^ tappa partirà da Pinerolo per giungere a Ceresole Reale (Lago Serrù), lungo un percorso di circa 196 km. In questa occasione. si segnala che, in considerazione della particolare situazione viaria del luogo, ove non esistono percorsi alternativi per il deflusso, coloro che dovranno fare rientro verso il capoluogo dovranno pazientare e attenersi alle indicazioni che verranno date lungo le varie località della valle dagli incaricati alla viabilità.
Sabato il Giro si sposterà in Valle d’Aosta per ritornare in Provincia di Torino domenica 26 maggio 2019, quando ad Ivrea avrà inizio la 15^ tappa alla volta di Como.
Nelle giornate interessate dalla manifestazione la viabilità in provincia sarà soggetta a rallentamenti, soprattutto in prossimità del tracciato di gara e nelle fasce orarie interessate dal transito della “Carovana Pubblicitaria” prima e degli atleti poi; tenersi aggiornati con le notizie radiofoniche e consultare i siti internet con le cronotabelle delle tappe è il suggerimento che diamo in modo da conoscere nel dettaglio e in anticipo le strade interessate e gli orari di passaggio della manifestazione, con il duplice vantaggio di trovare il punto ideale per godersi il passaggio dei corridori oppure programmare in anticipo un percorso alternativo per evitare chiusure e attese. Ulteriori informazioni potranno anche essere apprese, per chi transita sulle arterie autostradali, dalle comunicazioni dei pannelli a messaggio variabile collocati lungo gli itinerari di questa Provincia.
Polfer: tre arresti, di cui un minore
Nella rete dei controlli in stazione e a bordo treno degli scorsi giorni sono finiti due uomini ed un minore ricercati, tutti arrestati in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere
A Torino Porta Nuova, nel pomeriggio del 13 maggio u.s. gli operatori Polfer del Settore Operativo, durante il pattugliamento della zona commerciale della stazione, hanno tratto in arresto un diciassettenne tunisino del cuneese in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere appena emessa dal Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta a sostituzione della misura del collocamento in comunità, già a carico al suddetto giovane. Sempre a Torino Porta Nuova, nella mattinata di domenica 19 maggio u.s. gli agenti, questa volta nell’atrio monumentale, notavano un uomo trafelato procedere a passo spedito verso l’uscita. Insospettiti, decidevano di sottoporlo a controllo, il cui esito portava all’identificazione di un 48 enne torinese, senza fissa dimora, destinatario di ordine di custodia cautelare in carcere appena emesso dal Tribunale di Torino, quale aggravio dell’obbligo di presentazione presso il Commissariato di San Secondo. Infine, il Nucleo Scorte del Compartimento Polfer del Piemonte e Valle d’Aosta, a bordo del regionale Genova – Torino, poco dopo la partenza dallo scalo di Asti, nella tarda mattinata di domenica scorsa, ha tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Grosseto, un 39enne marocchino, residente nel pistoiese.
Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione
Una lunga cicatrice rossastra attraversa nelle scene iniziali la schiena di Salvador Mallo, regista che ha visto spegnersi ogni velleità artistica, personaggio centrale di Dolor y gloria
L’incubo della malattia, le visite in ospedale, le diagnosi dei medici. Il risultato di un intervento chirurgico, l’inizio di un dramma, della depressione, dell’imperativo a lasciarsi andare, a vedersi vivere, probabilmente un punto centrale pronto a coinvolgere altre patologie di cui anche un chiarificatore disegno animato vuol mettere a conoscenza lo spettatore. Nell’ultima sua prova (è arrivato felicemente alla 22ma, seppur i bassi e gli altissimi non siano mancati), Pedro Almodòvar è lì, nella vita e sullo schermo, a mettersi a nudo, a rivelarsi appieno nelle sue paure, nei suoi stati d’animo, nella suo corpo intristito. Strade già percorse, ma forse mai con la sincerità di oggi, piena di calore, autentica, di una nuova esplorazione che svela aspetti sconosciuti e porta ad un rappacificarsi calmo, quasi fosse un abbraccio, con se stesso che prende il posto di una antica quanto rabbiosa ironia. Con una prova interpretativa eccellente, di rara immedesimazione (che va ben oltre le camicie coloratissime e i capelli arruffati del suo antico mentore), Antonio Banderas ripercorre gli spazi dell’alter ego – pure lui con i suoi timori e la morte in faccia dopo l’infarto di due anni fa -, regista e attore si ritrovano dopo La pelle che abito e Gli amanti passeggeri, si guardano e si confrontano ancora una volta, giocano pirandellianamente tra realtà e finzione, si specchiano con qualche eccessiva bugia in Fellini e Mastroianni e in 8 e mezzo (perché qui siamo di parecchi metri sotto quel capolavoro indiscusso), mescolano il detto e il non detto, il passato e il
presente, gli amori e le perdite, gli abbandoni dolorosi come il piacere del ritrovarsi, camuffano in bocca ad altri che occupano le loro vite episodi personali, riformano gli intrecci di due belle esistenze, perse e rinnovate. Oltre i timori e le malattie, è la riproposta di un suo vecchio successo, Sabor, pronto per essere immesso ancora, a trentadue anni dall’uscita, in discussioni e incontri pubblici, a togliere Salvador dalla depressione, un’occasione per incontrare di nuovo Alberto, l’attore che ne fu il protagonista, un incontro lento e travagliato, fatto ancora di rappacificazioni e di scontri, di abbracci e di eroina, cui tuttavia affida un proprio monologo (e in quel “il cinema mi ha salvato” si comprende quanto vi sia di autobiografico: e in quel monologo sta una delle scene più belle del film, come denuncia tutta la sua umana autenticità quella della visita/confessione nello studio del medico) che sarà un successo. Con commozione salvifica al seguito. Come quella di ricevere la visita di Federico, il grande amore degli anni Ottanta (“Madrid era nostra”), “scappato” in sud America a riformarsi una famiglia con tanto di moglie e figli cui ha detto e non ha detto, che sanno e non sanno. Del passato – e sono scene davvero suggestive, che culminano nella presenza di Penelope Cruz, assolate anche se chiuse nelle caverne bianche che fanno da abitazione; suggestive come quelle iniziali, che ci ricollegano all’inizio di Volver, là le donne a sistemare le tombe del cimitero, qui a lavare e stendere i panni in riva al fiume, sempre
cantando – fa parte l’infanzia del regista, il rapporto con la madre, le prime scoperte d’amore che arrivano a far svenire (forse un piccolo neo della narrazione, non è forse eccessivo quel momento di perdizione improvvisa nel ragazzino non ancora decenne?), con le note di Come sinfonia e con la voce di Mina. Ricordi, che sfoceranno dritti dritti all’interno del film nel film, con la scena finale. Non sappiamo ancora se la giuria di Cannes presieduta da Inarritu guarderà con occhio benevolo e premiante a Dolor y gloria; ma è vero che Almodòvar oggi affascina e commuove, lascia il giusto segno non apparendo debordante in una scrittura che altre volte ha preso troppe strade secondarie ma racchiudendo amorosamente, senza alcun tentennamento e senza la tentazione di nascondere chissà che, l’intera storia in se stesso, nei giorni che ha vissuto e che sta vivendo, tra i colori e tutto il pop che dissemina qua e là e le ombre che attraversano di tanto in tanto le sue giornate di regista e di uomo.


Paolo Alli è in campo per le elezioni europee, capolista al Nord-Ovest della lista del Popolo della Famiglia – Alternativa Popolare, con Marco Ghirardello candidato torinese
Commenta Alli: «Lo scenario attuale della politica italiana, caratterizzato da un Pd spostato sempre più a sinistra, da un M5S in calo, da un centrodestra polarizzato sulle posizioni estreme di Lega e FdI e dal tramonto triste e inesorabile di Forza Italia non offre una reale possibilità di scelta ai moltissimi elettori che credono nel popolarismo di Sturzo e De Gasperi, rappresentato oggi nella piattaforma programmatica del Ppe. Su questi valori, invece, Alternativa Popolare, partito che presiedo, e il Popolo della Famiglia si sono ritrovati e hanno condiviso l’idea di offrire ai moderati italiani una opportunità nuova. Sono i valori della centralità della persona, della famiglia, dell’impresa, dell’ambiente e di una vera economia sociale di mercato, che rappresentano per l’intera Europa, e non solo per l’Italia, una colossale sfida».
Aggiunge Ghirardello: «la centralità geopolitica dell’Europa e la necessità che essa trovi finalmente un vero protagonismo globale, impongono l’accelerazione del processo di unione politica. Solo difendendo comuni confini possiamo arrivare a considerare che quello che sta dentro quei confini sono gli Stati Uniti d’Europa. E’ un compito non più rinviabile, collaborando con l’altro grande organismo multilaterale che, insieme all’Unione Europea ci ha garantito 70 anni di pace: la Nato».
Una giornata dedicata alla bioeconomia
In occasione del Bioeconomy Day, istituito a livello nazionale, domani giovedì 23 maggio a partire dalle 9, Environment Park ospiterà una evento aperto a tutti, dalle aziende alle scuole, dagli addetti ai lavori alle famiglie, per raccontare i casi virtuosi e le iniziative di bioeconomia e dell’economia circolare realizzati dalle imprese del territorio piemontese.
Un vero e proprio approfondimento che coinvolgerà istituzioni, università e imprese finalizzato a comprendere attualità e prospettive di un settore sempre più strategico per il futuro del nostro paese.
Insieme ai progetti più innovativi sviluppati dalle singole realtà sarà anche l’occasione per discutere sulle attuali barriere normative nell’applicazione della bioeconomia e dell’economia circolare.
Il pomeriggio sarà anche un momento di incontro per i nuovi progetti approvati sulla piattaforma bioeconomia Regione Piemonte mentre i partecipanti interessati potranno visitare alcune imprese piemontesi che lavorano sulle Bioeconomia come Environment Park, Reynaldi, Asja Ambiente e Almabamboo.
Per informazioni sul programma www.envipark.com
Rubano profumi a Porta Nuova, ma la polizia li scopre
Autocrocetta: con Sgarbi insieme per la cultura
Nel corso dell’evento sono state eseguite alcune arie di repertorio sacro, in onore del poeta Guido Gozzano
San Gaudenzio è stata la prima parrocchia di Agliè, una chiesa del 1300 dove sono conservate le spoglie del poeta crepuscolare Guido Gozzano. Vittorio Sgarbi la visitò alcuni anni fa, e domenica 19 Maggio è tornato ospite per inaugurare il completamento del primo lotto di lavori. “Noi di Autocrocetta – dicono i responsabili della concessionaria torinese – abbiamo scelto di essere dalla parte della cultura”. Nel corso dell’evento sono state eseguite alcune arie di repertorio sacro, in onore del poeta Guido Gozzano. La chiesa di San Gaudenzio fa parte del percorso dei luoghi gozzaniani di Agliè, un percorso turistico che comprende anche piazza Castello, Palazzo Mautino (la casa materna del poeta), villa Gozzano e villa Flora (casa paterna e villa di Palmira Zacchi), villa Colla (la casa dell’amico Ettore), il monumento nel giardino della cappella Mautino, il Meleto (la casa di campagna delle vacanze estive), il capanno (luogo privilegiato dell’ispirazione poetica) e Vill’Amarena sulla collina che sovrasta il castello ducale. Hanno accompagnato l’evento: Il tenore Federico Forte e il soprano Masako Ichijo cantante lirica giapponese residente a Torino, colei che ho cantato nel Patrimonio Mondiale Palazzina di Sutupinigi da solista. Al pianoforte si è esibito Gianni Bertolotti.
I Carabinieri di Torino hanno individuato un’organizzazione criminale finalizzata alle truffe ai danni di parrocchie, conventi, enti religiosi e case di riposo. Eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare. Accertati 86 episodi in tutta Italia, per un guadagno di oltre 400mila euro. Contattavano telefonicamente le parrocchie, conventi e gli enti religiosi e si qualificavano come rappresentati di enti locali (prevalentemente dipendenti comunali e regionali) o direttori di istituti di credito, per informarli che era stato loro accreditato un contributo (comunale o regionale) erogato in somma maggiore a quella dovuta e pertanto per evitare che lo stesso non venisse poi elargito, li inducevano a versare la differenza (cifre variabili da 2.000 a 16.500 euro) su carte poste pay (riconducibili agli stessi indagati). Per evitare multe o l’abolizione del beneficio, le vittime versavano la somma richiesta su conti correnti o carte prepagate intestati a prestanomi.
DAL 27 MAGGIO LA MONTAGNA SIA AL CENTRO DELLE ATTENZIONI DI CONSIGLIO E GIUNTA
Agricoltura, foreste, turismo, servizi, innovazione, ruolo delle imprese, fiscalità, cultura, paesaggio, fondi europei alcuni dei temi presi in esame nel Manifesto Uncem, con istanze e analisi. “La città deve riconoscere un nuovo ruolo alla montagna e la Regione deve garantire servizi e opportunità di sviluppo ai territori, aperti all’Europa – spiega Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte – La Regione dia forza e funzioni alle Unioni montane di Comuni, a tutti i Comuni montani, garantendo loro risorse e sostegno nell’impegno istituzionale dei Sindaci e degli Amministratori. Dignità e autonomia per poter essere protagonisti con le loro comunità, in un quadro Europeo nel quale le Alpi sono cerniera e non barriera. La campagna elettorale, i programmi dei Candidati siano ispirati a questi obiettivi e impegni che Uncem – l’Unione dei Comuni e degli Enti montani condivide affinché siano strumenti e proposte utili nel dibattito verso le elezioni del 26 maggio 2019, trovino posto nei documenti programmatici, impegnino il lavoro del Consiglio e della Giunta regionale sin dalle prime azioni nell’estate e nell’autunno 2019, con Assessorati alla Montagna, agli Enti locali, all’Agricoltura, alla Pianificazione, allo Sviluppo economico, al Turismo, forti e determinati nel guidare processi di crescita e coesione dei territori. Montagna ed Enti locali sono trasversali all’intero impegno della Giunta e del Consiglio. “Le molteplici sfide non siano messe in secondo piano – aggiunge la Vicepresidente Uncem Piemonte, Paola Vercellotti – bensì al centro di forte dinamismo, strategie, destinazione di risorse, in una determinante sussidiarietà con la rete di Enti locali montani, dando continuità amministrativa a quanto fatto negli ultimi due decenni, in particolare con la ‘Legge montagna’ varata a marzo 2019 a Palazzo Lascaris”.