redazione il torinese

Rubano profumi a Porta Nuova, ma la polizia li scopre

Un 40enne rumeno, senza fissa dimora, pluripregiudicato e con obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria presso il Commissariato di Barriera
Milano, è stato arrestato dagli operatori Polfer del Settore Operativo di
Torino Porta Nuova  mentre cercava di dileguarsi dopo aver rubato un
ingente numero di cosmetici da una profumeria della stazione in prima
mattinata. Poco più tardi nel pomeriggio, allo stesso modo un 19enne bulgaro, senza
fissa dimora, incensurato, è stato bloccato dopo aver superato le barriere
antitaccheggio e indagato dagli agenti Polfer per furto aggravato di un
profumo griffato di notevole valore commerciale sottratto dagli scaffali di
altro esercizio commerciale di stazione e subito occultato sotto la maglietta.
L’intensificazione dell’attività di prevenzione della Polizia Ferroviaria a
Torino Porta Nuova ha portato, solo nel fine settimana, all’identificazione
di centosettanta persone ed al controllo a campione di numerosi bagagli
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Autocrocetta: con Sgarbi insieme per la cultura 

Nel corso dell’evento sono state eseguite alcune arie di repertorio sacro, in onore del poeta Guido Gozzano

San Gaudenzio è stata la prima parrocchia di Agliè, una chiesa del 1300 dove sono conservate le spoglie del poeta crepuscolare Guido Gozzano. Vittorio Sgarbi la visitò alcuni anni fa, e domenica 19 Maggio è tornato ospite per inaugurare il completamento del primo lotto di lavori. “Noi di Autocrocetta – dicono i responsabili della concessionaria torinese – abbiamo scelto di essere dalla parte della cultura”.  Nel corso dell’evento sono state eseguite alcune arie di repertorio sacro, in onore del poeta Guido Gozzano. La chiesa di San Gaudenzio fa parte del percorso dei luoghi gozzaniani di Agliè, un percorso turistico che comprende anche piazza Castello, Palazzo Mautino (la casa materna del poeta), villa Gozzano e villa Flora (casa paterna e villa di Palmira Zacchi), villa Colla (la casa dell’amico Ettore), il monumento nel giardino della cappella Mautino, il Meleto (la casa di campagna delle vacanze estive), il capanno (luogo privilegiato dell’ispirazione poetica) e Vill’Amarena sulla collina che sovrasta il castello ducale. Hanno accompagnato l’evento: Il tenore Federico Forte e il soprano Masako Ichijo cantante lirica giapponese residente a Torino, colei che ho cantato nel Patrimonio Mondiale Palazzina di Sutupinigi da solista. Al pianoforte si è esibito Gianni Bertolotti.
 
 

Truffe a parrocchie e case di riposo: arresti e perquisizioni

I Carabinieri di Torino hanno individuato un’organizzazione criminale finalizzata alle truffe ai danni di parrocchie, conventi, enti religiosi e case di riposo. Eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare. Accertati 86 episodi in tutta Italia, per un guadagno di oltre 400mila euro.  Contattavano telefonicamente le parrocchie, conventi e gli enti religiosi e si qualificavano come rappresentati di enti locali (prevalentemente dipendenti comunali e regionali) o direttori di istituti di credito, per informarli che era stato loro accreditato un contributo (comunale o regionale) erogato in somma maggiore a quella dovuta e pertanto per evitare che lo stesso non venisse poi elargito, li inducevano a versare la differenza (cifre variabili da 2.000 a 16.500 euro) su carte poste pay (riconducibili agli stessi indagati). Per evitare multe o l’abolizione del beneficio, le vittime versavano la somma richiesta su conti correnti o carte prepagate intestati a prestanomi.
 
 

UNCEM LANCIA IL MANIFESTO PER LA MONTAGNA VERSO LE ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE

DAL 27 MAGGIO LA MONTAGNA SIA AL CENTRO DELLE ATTENZIONI DI CONSIGLIO E GIUNTA 

Le Alpi e gli Appennini non sono il margine del Piemonte, bensì il cuore di un nuovo sviluppo sociale ed economico della Regione. Biodiversità e capitale ambientale devono essere coniugati con vivibilità, benessere e opportunità di fare impresa, defiscalizzazione e sburocratizzazione. I Partiti, i Movimenti, i gruppi, i singoli Candidati alla carica di Presidente e Consigliere devono impegnarsi per dire NO all’abbandono e alla eliminazione dei servizi e SI a una presenza di bambini, giovani, famiglie che tengono in vita pezzi di territorio montano.  Si apre così il Manifesto che la Delegazione piemontese dell’Uncem ha diffuso nelle scorse ore tra Canditati e Partiti in vista delle elezioni regionali di domenicaTesto completo allegato.
Agricoltura, foreste, turismo, servizi, innovazione, ruolo delle imprese, fiscalità, cultura, paesaggio, fondi europei alcuni dei temi presi in esame nel Manifesto Uncem, con istanze e analisi. “La città deve riconoscere un nuovo ruolo alla montagna e la Regione deve garantire servizi e opportunità di sviluppo ai territori, aperti all’Europa – spiega Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte – La Regione dia forza e funzioni alle Unioni montane di Comuni, a tutti i Comuni montani, garantendo loro risorse e sostegno nell’impegno istituzionale dei Sindaci e degli Amministratori. Dignità e autonomia per poter essere protagonisti con le loro comunità, in un quadro Europeo nel quale le Alpi sono cerniera e non barriera. La campagna elettorale, i programmi dei Candidati siano ispirati a questi obiettivi e impegni che Uncem – l’Unione dei Comuni e degli Enti montani condivide affinché siano strumenti e proposte utili nel dibattito verso le elezioni del 26 maggio 2019, trovino posto nei documenti programmatici, impegnino il lavoro del Consiglio e della Giunta regionale sin dalle prime azioni nell’estate e nell’autunno 2019, con Assessorati alla Montagna, agli Enti locali, all’Agricoltura, alla Pianificazione, allo Sviluppo economico, al Turismo, forti e determinati nel guidare processi di crescita e coesione dei territori. Montagna ed Enti locali sono trasversali all’intero impegno della Giunta e del Consiglio. “Le molteplici sfide non siano messe in secondo piano – aggiunge la Vicepresidente Uncem Piemonte, Paola Vercellotti – bensì al centro di forte dinamismo, strategie, destinazione di risorse, in una determinante sussidiarietà con la rete di Enti locali montani, dando continuità amministrativa a quanto fatto negli ultimi due decenni, in particolare con la ‘Legge montagna’ varata a marzo 2019 a Palazzo Lascaris”.

La tragedia dei greci del Ponto

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re
Non solo gli armeni ma anche i greci che vivevano nei territori dell’Impero ottomano finirono molto male durante la Prima guerra mondiale. Sono i cristiani del Ponto, circa 350.000 greci ortodossi, che vennero sterminati sulle rive del Mar Nero tra il 1914 e il 1923 nel nome della nuova Turchia laica, quella di Ataturk e del famigerato triumvirato formato da Enver Pascià, Talaat Pascià e Djemal Pascià che stava nascendo sulle ceneri dell’Impero ma che voleva essere etnicamente e devotamente pura, compatta e soprattutto libera da cristiani e da altre fedi non islamiche. Per lo stesso criminale obiettivo era già in corso lo sterminio degli armeni e dei siriaci, oltre un milione e mezzo, massacrati nei territori dell’Impero turco tra la fine dell’Ottocento e il 1924. Ma mentre il genocidio turco degli armeni è diventato un evento ormai ben noto a tutti, della tragedia greca si conosce ancora troppo poco oltre i confini della stessa nazione. A cent’anni di distanza la Grecia commemora l’eccidio con libri, convegni e manifestazioni mentre la Turchia, esattamente come nel caso del genocidio degli armeni, nega ogni accusa. Fu l’apostolo Andrea a evangelizzare la comunità del Ponto che si era insediata lungo le sponde del Mar Nero, da Trebisonda a Ordu, fino a Sinope, mille anni prima dell’era cristiana. Gli abitanti del Ponto divennero cristiani e bizantini e sotto l’Impero ottomano godettero per secoli di una relativa tolleranza così come accadde per altre minoranze non musulmane. Ma all’inizio del Novecento la situazione cambiò drasticamente. Con il ritorno di nazionalismi esasperati e con lo scoppio della Grande Guerra le persecuzioni turche e le violenze contro i cristiani, accusati di essere al servizio delle potenze straniere interessate e coinvolte nello smembramento dell’Impero, si fecero sistematiche e brutali. I cristiani erano diventati, da un giorno all’altro, nemici interni da abbattere. E così iniziò lo sterminio di oltre 350.000 cristiani greci su circa 700.000 che vivevano sul Mar Nero. I sopravvissuti, meno della metà, riuscirono a fuggire in Grecia. Uomini, donne, bambini, autorità locali, poveri e ricchi, furono giustiziati o morirono durante lunghe ed estenuanti marce forzate da città e villaggi. Centinaia di case furono incendiate o rase al suolo per cancellare ogni traccia della presenza cristiana. Qualcuno scampò con molta fortuna alle stragi e grazie ai racconti dei superstiti è stato possibile ricostruire le tragiche vicende dei profughi greci del Ponto. Film, documentari, libri e altre iniziative per ricordare l’antica cultura pontica sono fiorite in tutta la Grecia per testimoniare quanto accadde cento anni fa. Non mancano interviste a storici e ricercatori, programmi televisivi che rispolverano le antiche tradizioni della comunità greco-ortodossa e testimonianze dei discendenti dei sopravvissuti che narrano la storia della propria famiglia. Come la giornalista e scrittrice Maria Tatsos che, dopo un’accurata ricerca storica, ha scoperto che sua nonna era una profuga e che la sua famiglia paterna fu costretta con la forza ad abbandonare la regione del Ponto dove era nata, la terra del filosofo Diogene e del re Mitridate. Lo racconta nel libro “La ragazza del Mar Nero” (Paoline editrice) ricordando che solo da adulta scoprì di discendere da un popolo vittima di una delle prime “pulizie etniche” del Novecento. Quando negli anni Venti le nuove autorità repubblicane decisero che la Turchia doveva essere totalmente musulmana, la sua famiglia cristiana dovette abbandonare tutto e fuggire immediatamente. “La storia di mia nonna, sarta di professione, scrive Maria Tatsos, è una goccia nel mare di un’immane tragedia. Questo libro vuole essere un tributo alla memoria, per non dimenticare e per capire quanto siano simili le tragedie di ieri a quelle di oggi. Ma è anche un inno alla speranza, perchè anche i nostri nonni o bisnonni, in altri momenti della storia, sono stati profughi, immigrati e stranieri e, se hanno fatto fortuna in terre lontane, è perchè qualcuno ha offerto loro un’opportunità”. Se già dagli anni Novanta la Repubblica greca ricorda a maggio questi terribili eventi, la Turchia del super presidente Erdogan si ostina a negare tali fatti storici e a considerare il maggio del 1919 come l’inizio della guerra di liberazione del territorio turco dalle potenze straniere intervenute per porre fine all’Impero dei sultani. L’atteggiamento di Ankara su questo argomento non fa altro che inasprire i rapporti, già molto tesi per tante altre questioni, tra turchi e greci che a volte arrivano perfino a sfiorare uno scontro armato.

Torino 81 promossa alle semifinali

Si è concluso alla piscina Monumentale di Torino il girone 1 dei quarti di finale del Campionato Nazionale Under 20 “B”, concentramento che ha visto in campo Reale Mutua Torino 81 Iren (campione regionale del Piemonte), NC Monza (terza del campionato lombardo), Nuoto Livorno (seconda del campionato regionale Toscana/Liguria) e Spazio Rari Nantes Camogli (quarta del campionato ligure). Ai primi due posti – e di conseguenza promosse alle semifinali – si sono piazzate Nuoto Livorno e Torino 81, appaiate a 7 punti ma con i toscani davanti grazie alla miglior differenza reti. Entrambe le squadre hanno vinto senza troppi affanni i rispettivi incontri con NC Monza e Camogli, pareggiando poi 7-7 nello scontro diretto. Una sfida equilibrata e giocata punto a punto, nella quale i gialloblu padroni di casa hanno tenuto bene il confronto con la maggior fisicità degli avversari, trovandosi sotto di una rete nel finale ma riuscendo ad agguantare il pari a circa quaranta secondi dalla sirena. “I ragazzi non hanno mollato fino alla fine e hanno conquistato un buon punto” commenta coach Ivan Vuksanovic, “in generale, per quanto riguarda il gioco possiamo sicuramente crescere, ma sappiamo che non è semplice viste le poche occasioni che questa squadra ha per allenarsi al completo”. La categoria under 20 comprende infatti giocatori già inseriti in prima squadra e altri che invece si allenano ancora nei gruppi giovanili. È così anche per i gialloblu; alcuni ragazzi sono impegnati nei campionati di categoria, altri in serie A2 con la Torino 81 o in C con la Sa-Fa 2000. Obiettivo raggiunto, in ogni caso, per i piemontesi, che sabato 1 e domenica 2 giugno giocheranno le semifinali (sede da definire). Saranno inseriti nel girone B e incontreranno Rari Nantes Bologna (seconda nel girone 2 dei quarti), la romana Zero9 e Rari Nantes Salerno (prime nei gironi 3 e 4 rispettivamente). L’obiettivo sarà ancora classificarsi nelle prime due, per accedere alle finali del Campionato Nazionale Under 20 “B” in programma il 16 e 17 giugno.
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Risultati del girone 1 disputato alla Monumentale
Domenica 19 maggio
Torino 81 – NC Monza 11-8
Nuoto Livorno – RN Camogli 11-2
Lunedì 20 maggio
Torino 81 – RN Camogli 10-5
Nuoto Livorno – NC Monza 9-7
Torino 81 – Nuoto Livorno 7-7
NC Monza – RN Camogli 13-7
Classifica finale: Nuoto Livorno 7, Torino 81 7, NC Monza 3, RN Camogli 0.

Quindici eccellenze del Piemonte che fa impresa

Sono quindici le  ‘imprese vincenti’ del Nord Ovest, che operano nei settori di Moda e Design, Food & Beverage, Industria e Servizi, che presentano a Torino le loro storie di successo e le scelte strategiche  nella terza tappa – con Milano e Bologna – del roadshow organizzato da Intesa Sanpaolo per valorizzare le piccole e medie imprese che rappresentano l’ eccellenza imprenditoriale e del made in Italy. Sono  tutte economicamente solide e in crescita da tre esercizi consecutivi, con un numero di dipendenti non in diminuzione e con indici di redditività positivi  e saranno inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale promossi da Intesa Sanpaolo e da Bain & Company, Elite e Gambero Rosso.

GIOCHI, DISTANTE (SAPAR) LANCIA APPELLO AI FUTURI CONSIGLIERI REGIONALI DEL PIEMONTE

Prima sono state espulse le slot da bar e tabacchi, dal 21 maggio per effetto della legge regionale varata dalla Regione Piemonte in materia di contrasto alle ludopatie, il provvedimento verrà esteso alle sale gioco e alle sale scommesse
Un appello è stato lanciato in queste ore dal presidente della Sapar, Domenico Distante, rivolto a tutti i futuri consiglieri regionali. Un invito, quello di Distante, a riconsiderare gli effetti nefasti della legge regionale che rischia di compromettere l’intera filiera del gioco di Stato in Piemonte, cancellando piccole e medie imprese del comparto e migliaia di posti di lavoro. Il presidente Sapar insiste anche sulla difesa del gioco legale ricordando che “gli effetti di tali provvedimenti provocheranno ricadute negative sull’intero settore a beneficio del gioco illegale”. “Ne stiamo avendo maggiore concretezza – osserva Distante – con le recenti operazioni condotte dalla guardia di finanza attraverso i numerosi sequestri di giochi illegali operati sul territorio regionale”. “Il nostro vuole essere un appello e un invito a rivedere norme che impediscono il libero esercizio d’impresa e che dall’altra, come evidenziano recenti studi e rapporti scientifici, non hanno alcuna efficacia nel contrasto alle ludopatie”. “Per queste ragioni siamo disponibili ad offrire il nostro supporto e la nostra collaborazione pur di giungere ad una intesa condivisa e salvare le imprese dal fallimento e i tanti posti di lavoro in gioco”. 
 

Bimbo di due anni trovato morto. Si cerca il padre

DALLA LOMBARDIA
Un bimbo di 2 anni è stato trovato privo di vita in un appartamento alla periferia di Milano, con evidenti segni di violenza. I soccorsi sono stati chiamati dal padre, ma all’arrivo della polizia era presente solo la madre, una donna croata di 23 anni. Le indagini si stanno concentrando sull’uomo, un 25enne italiano, al momento non  reperibile.

Perquisizioni antidroga: trovata hashish e marijuana a casa di un giovane

Sabato pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro hanno controllato in piazza Arbarello un ventenne italiano, trovandolo in possesso di numerose dosi di stupefacente. Il giovane avena con sé diverse dosi di hashish e marijuana.
A seguito di ciò, gli agenti hanno perquisito il domicilio del ventenne a Borgo Vittoria. In casa c’era la madre la quale ha, dapprima cercato di indicare come stanza del figlio un altro vano dell’alloggio, e poi ha preso una scatola cercando di lanciarla dal balcone. Gli agenti, però, glielo hanno impedito scoprendo poi che all’interno del contenitore, chiuso a chiave, c’era sostanza stupefacente. Madre e figlio, in questo frangente, hanno aggredito con calci e pugni gli agenti che cercavano di impedire che la donna si disfacesse della scatola. All’interno di quest’ultima, i poliziotti hanno rinvenuto: 10 sacchetti contenenti marijuana, 1 busta di più grandi dimensioni contenente stupefacente dello stesso tipo, 1 panetto di hashish e altri sacchetti più piccoli contenenti hashish e marijuana, oltre al materiale necessario per il confezionamento delle dosi. In un cassetto di un mobile ubicato nella camera da letto del ventenne gli agenti hanno trovato una decina di involucri contenenti cocaina e un centinaio di semi di cannabinoidi. Sotto il materasso del giovane erano, inoltre, nascosti 270 euro in contanti. Alla luce dei fatti, il giovane è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a Pubblico Ufficiale. La madre, per gli stessi reati, è stata denunciata in stato di libertà.