redazione il torinese

Viaggio nel mondo della pet therapy

Aula Magna “Giovanni Agnelli”, Corso Duca degli Abruzzi, 24 – giovedì 25 gennaio 2018 – ore 17:45 UNA RELAZIONE CHE CURA. Teresa Bevivino, Direttore del Distretto di Moncalieri ASLTO5 e Paolo Guiso, Medico veterinario ASLTO5

 

Dalla caccia al lavoro nei campi ai trasporti, fino allo svago, al tempo libero e allo sport. L’uomo e gli animali hanno intrecciato le loro storie sin dalle più lontane origini. Un’antica relazione, di cui negli ultimi tempi si sta esplorando un aspetto particolare: gli Interventi Assistiti con Animali, cioè quelle attività che attraverso la mediazione degli animali possono aiutare le persone nel disagio e nella malattia. È la Pet therapy, “una relazione che cura”protagonista il 25 gennaio della prima trasferta di GiovedìScienza al Politecnico di Torino (Aula Magna “Giovanni Agnelli”, in Corso Duca degli Abruzzi, 24)  con Teresa Bevivino e Paolo Guiso (rispettivamente Direttore e Medico veterinario Asl To5 Moncalieri, TO) che da anni si occupano di progetti di Terapie Assistite da Animali. Possiamo ormai classificare la pet therapy tra le terapie non farmacologiche: benché non abbia ancora completato il suo percorso di validazione scientifica, si avvicina sempre più al suo scopo, che si concretizza nella ricerca della salute e del benessere degli esseri umani e nella tutela della qualità della vita degli animali impiegati. Protagonisti di questa storia cani, gatti e umani, insieme mentre realizzano un progetto di lavoro, ad esempio i programmi di fisioterapia e riabilitazione con animali in anziani ospitati in una casa di riposo.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

SAINT VINCENT OSPITA IL XV PALIO DI SANT’ORSO TORNEO INVERNALE DI PALLAVOLO UISP PIEMONTE

Da giovedì 25 a domenica 28 gennaio ritorna a Saint Vincent il XV Palio  di Sant’Orso – 4° memorial Aurora Lola Vuillerminaz, organizzato dalla  pallavolo Uisp Piemonte. Il torneo è nato 15 anni fa, un’alternativa invernale ai campionati  italiani Uisp, che di solito si svolgono in una località marittima. La scelta è caduta su Saint Vincent, località valdostana che ha accolto  con favore l’iniziativa in occasione della famosa Fiera di Sant’Orso. Il primo anno si sono presentate 7 squadre, che negli anni sono  cresciute, nell’edizione 2018 saranno 16. Oltre alle competizioni, sono previsti molti momenti conviviali, nella  filosofia dello Sportpertutti. Saranno presenti anche formazioni provenienti da Modena, Venezia,  Latina.

Si presenta il “Popolo della Famiglia”

Domenica 28 gennaio, alle ore 10.00, a Torino, presso la sala di Via  Negarville 30/2A (zona Mirafiori) Mirko De Carli, coordinatore per l’Italia settentrionale dei circoli territoriali del Popolo della Famiglia, terrà una conferenza stampa di presentazione, ai cittadini ed alla stampa, dei candidati piemontesi del PdF alle prossime lezioni politiche del marzo 2018. Contestualmente verrà anche presentato il programma elettorale di questo nuovo soggetto politico (il PdF, appunto), fondato in seguito ai Family Day 2015 e 2016 da Mario Adinolfi, Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo, programma che, in breve, prevede la difesa dei valori non negoziabili, quali il diritto universale a nascere; il primato della famiglia ad esercitare il suo ruolo insostituibile nell’educazione dei figli; il diritto di ogni bambino ad avere una mamma ed un papà; la difesa dei neonati che non possono essere oggetto di compravendita attraverso la pratica della maternità surrogata; e poi il reddito di maternità di 1000 euro mensili a quelle mamme che decideranno di dedicarsi alla cura dei figli, la riforma del quoziente familiare nella tassazione; e ancora l’opposizione alle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), che prevedono la cessazione di nutrizione e idratazione per gli anziani che abbiano preventivamente richiesto la sospensione delle cure (anche se queste due pratiche non possono essere considerate come trattamenti medici né quindi essere sospendibili, come invece la legislazione vigente legittima: esiste già la terapia antalgica per accompagnare il malato terminale senza sofferenze inutili); il diritto delle persone a non emigrare, mediante accordi con i paesi di origine, e opposizione allo jus soli.

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

 

I VOLONTARI OSPEDALIERI INCONTRANO PAPA FRANCESCO

L’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) ha incontrato oggi Papa Francesco: l’udienza, molto attesa dai 25.000 volontari delle 242 sezioni Avo diffuse in Italia, è stata sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, che ha contribuito alla sua realizzazione dopo 27 anni dall’ultimo incontro, il 17 novembre del 1990, quando i volontari dell’Avo furono ricevuti da Papa Giovanni Paolo II.

 

Circa settemila volontari ospedalieri provenienti da tutto il Paese hanno partecipato all’udienza di Papa Francesco in piazza San Pietro: una delegazione ha consegnato al Santo Padre la tessera n.1 di Volontario Avo. Era presente il Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.   

 

Nell’occasione, sono state riportate a Papa Francesco le preghiere, le preoccupazioni e le speranze dei tanti pazienti che i volontari Avo avvicinano ogni giorno, per ascoltarli, confortarli, sostenerli, aiutarli. Un servizio delicato e dedicato alle persone, malate, sole, sofferenti, che si trovano negli ospedali, negli hospice e nelle case di riposo.

 

Per esprimere concretamente la riconoscenza verso Papa Francesco, per il suo grande impegno a sostegno dei malati, degli emarginati e per la sua costante attenzione al mondo della salute, i volontari dell’Avo hanno offerto un contributo destinato alle opere del Pontefice.

 

A loro volta, i volontari dell’Avo hanno ricevuto dall’incontro con Papa Francesco nuove energie e incoraggiamenti a proseguire la loro missione e il loro servizio di solidarietà e sussidiarietà, praticato sempre con discrezione e grande umanità.

 

L’Avo è stata fondata nel 1975, a Milano, dal professor Erminio Longhini, eminente medico (mancato nel 2016), decorato nel 2004 con medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. I suoi volontari operano, in modo totalmente gratuito, in oltre 700 strutture, tra ospedali e altre strutture di ricovero.

 

L’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, nata nel 1995, riunisce le Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria, Asti, Biella, Bra, Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano, Torino, Tortona, Vercelli e la Compagnia di San Paolo. Ha l’obiettivo di promuovere iniziative congiunte, studiare e armonizzare l’attività svolta dalle singole Fondazioni e favorirne il confronto su tematiche di interesse comune. Rappresenta un sistema essenziale per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della Regione. Dal 2017 l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte è presieduta dal Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

Una Grande Festa Contadina per gli 11 anni di Eataly

Si apre un nuovo anno all’insegna di valori come la biodiversità, la stagionalità, la democraticità del buon cibo, la convivialità, la tutela delle piccole produzioni, dell’ambiente e degli animali. Il 2018 in particolare sarà per Eataly l’anno del rispetto: per la terra, per l’ambiente e naturalmente anche per le persone. Sono valori che passano attraverso le scelte alimentari che tutti noi compiamo ogni giorno: d’altronde, “mangiare è un atto agricolo” ed è bene farlo nella maniera più consapevole possibile. Eataly prosegue il suo impegno quotidiano nel raccontare e far conoscere cose buone ma anche persone buone. Per questo decide di festeggiare questo undicesimo compleanno con i contadini, coloro che si occupano di “far nascere” il cibo. Sabato 27 gennaio infatti Eataly Lingotto festeggia con una giornata interamente dedicata al mondo rurale e organizza con la collaborazione degli amici di Slow Food una grande Festa Contadina per raccontare la ricchezza del territorio italiano, direttamente dalla terra al piatto. Il legame con Slow Food è così forte da far sì che la Festa Contadina diventi anche l’occasione per ricordare che il 2018 è l’anno della nuova edizione di Terra Madre Salone del Gusto: 1 euro per ogni piatto venduto verrà donato a Menu for Change, la campagna internazionale di Slow Food che vuole sensibilizzare al cambiamento climatico, ponendo l’attenzione sulla produzione e sul consumo del cibo.

 

Il programma della Festa Contadina

Dal mattino Eataly Lingotto si trasformerà in palcoscenico per un grande mercato contadino diffuso, a partire dalla Piazza dei Produttori ma anche per tutto il negozio: sarà possibile comprare dalle mani del produttore, senza alcuna intermediazione. Più di 20 contadini venderanno i prodotti delle loro terre, rappresentando il Piemonte e altre regioni italiane.

Dalle ore 14 nella Sala Punt & Mes al primo piano sarà il momento di “Eataly racconta…”: 4 incontri aperti a tutti in cui si affronteranno i temi di agricoltura sostenibile, allevamento buono pulito e giusto, pesca intelligente e filiera corta insieme agli esperti di Eataly. Eventi gratuiti, consigliata la prenotazione sul sito www.eataly.itLa sera, a partire dalle ore 19, le cucine dei Ristorantini ospiteranno ai fornelli 10 osterie che hanno ottenuto la Chiocciola sulla guida Osterie d’Italia 2018 di Slow Food, provenienti da tutta Italia e 1 pizzeria gourmet: un viaggio enogastronomico tra le regioni della Penisola e i piatti della tradizione locale. Tutti i ristoratori saranno accompagnati dal contadino/artigiano dal quale si riforniscono abitualmente e potranno raccontare così non solo il piatto ma anche il lavoro e la passione che vi sono dietro. Per tutta la sera musica live itinerante dei Magicaboola Brass Band, band toscana di 11 elementi tra fiati e percussioni.

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Ogni piatto avrà un costo simbolico di 11 €, mentre le pizze saranno proposte al pubblico a 9 €.

Sono inoltre in vendita tre carnet:

35 € per 3 piatti e 1 dessert

70 € per 6 piatti, 1 pizza e 1 dessert

100 € per 10 piatti, 1 pizza e 1 dessert

 

ELENCO DEI CHIOCCIOLATI:

Dal Piemonte:

Osteria del Boccondivino – Bra (CN)

Dalla Lombardia:

Osteria della Villetta – Palazzolo sull’Oglio (BS)

I tre coni del Gambero Rosso al gelato di Marchetti

Il gelato è l’emblema del peccato di gola cui cedere senza sensi di colpa, quella coccola dolce che conquista grandi e piccini in ogni momento della giornata. Torino è forse la città che vanta le migliori eccellenze d’Italia in fatto di gelato e la “Guida Gelaterie d’Italia 2018” di Gambero Rosso, presentata ieri al Sigep di Rimini, consacra il torinese Alberto Marchetti come una delle migliori gelaterie del nostro paese. Sono 40 in tutto lo stivale a meritare il più alto dei riconoscimenti, tre coni, e Torino può vantare ben 4 eccellenze: Alberto Marchetti, Marco Serra, Mara dei Boschi e Ottimo! Tre coni, il massimo riconoscimento, per premiare il gelato e il lavoro di Alberto. Il segreto del successo? Rispetto delle materie prime, qualità e genuinità, studio, ricerca, profonda conoscenza e passione per la propria professione. Una riconferma e una grande soddisfazione per il gelatiere che, insieme a Slow Food, ha portato la filosofia e i valori “buono, pulito, giusto” anche nel mondo della gelateria. Un premio per la sua città, Torino, che Alberto ama e valorizza con progetti e idee sempre nuovi. L’ultima in ordine temporale Casa Marchetti, il grande locale in piazza CLN dove è possibile scoprire tutti i segreti del gelato e incontrarsi per imparare, degustare, conoscere e fare nuove esperienza di gusto. Ed è già in cantiere un nuovo progetto, realizzato in collaborazione con diverse agenzie di viaggio, pensato per fare incoming in città, alla scoperta delle eccellenze gastronomiche e soprattutto del gelato…

Tra commedia e tragedia, il teatro nel teatro non è solo pirandelliano

Dedicando ad una sconosciuta mademoiselle questa prima edizione de L’illusion comique rappresentata al parigino Théâtre du Marais tra il novembre 1635 e la Pasqua dell’anno successivo, Pierre Corneille riconosceva: “Ecco che vi dedico uno strano mostro. Il primo atto non è che un prologo, i tre successivi formano una commedia imperfetta, l’ultima è una tragedia, e il tutto cucito insieme forma una commedia”. Quanti generi teatrali, e forse non tutti elencati se nella grotta iniziale possiamo guardare al maraviglioso barocco o se senza temere smentite troviamo Matamoro spaccone e innamorato pazzo delle donne scendersene comodo comodo dalla Commedia dell’Arte. E poi, come vero capolavoro, attorno ad una spina dorsale che sono i rapporti infelici tra un padre e un figlio, Corneille sposta decisamente la barra e mescolando con fantasiosa sapienza realtà e finzione, quasi in un soffice e stralunato pirandellismo in anticipo di tre secoli, inserisce nell’opera un perfetto gioco di teatro nel teatro. È sufficiente che il mago Alcandro, con quei suoi occhialini scuri che lo pongono a mezza strada tra Tiresia e Beckett e con l’appoggio al suo bastone ricurvo e nodoso, compia un incantesimo perché il giovane Clindoro, trattato dal padre duramente e fuggito dieci anni prima di casa con ogni disonore, venga riscoperto – attraverso un susseguirsi di trasparenze e rideaux, pronti a ricoprirsi di luci azzurre o violacee, che sono la scena assai bella pur nella propria “povertà” inventata da Eleonora Rossi, suoi anche i costumi -: al servizio di Matamoro, il suo amore con Isabella cui già lo spaccone e lo spento Adraste aspirano, la macchinazione inventata dalla serva Lisa che mal sopporta la trasgressione alle leggi sociali e teatrali, dove sarà sempre rispettato l’allineamento delle classi, il tradimento e l’uccisione del rivale, il carcere e il pentimento di Lisa. Sino all’ultimo atto di questa opera irregolare, posto su di un piano ulteriore e diverso, dove i personaggi hanno assunto altre identità e vivono una improbabile vicenda che porta Clindoro, ormai nelle vesti di Teagene, a essere vittima di un tranello e a morirne. Il padre Pridamante è disperato a quella nuova visione, non capisce le parole del mago, che gli riferisce come il ragazzo sia interprete di una recita e quel denaro che il capocomico distribuisce a ognuno degli attori ne è la prova. È davvero tanta la materia che Fabrizio Falco aveva tra le mani ma è stato capace di padroneggiarla con decisione (forse badando con qualche leggerezza al ruolo di Clindoro che ha pure tenuto per sé), ha sparso divertimento e lacrime, certezze e sogni, irrealtà e concretezze, parole e immagini. Mettendo mano a questa costruzione teatrale, sotto differenti prospettive, non s’è risparmiato nelle illusioni e nell’ambiguità con il risultato di uno spettacolo quantomai solido per il pubblico del Gobetti (produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con il Centro Teatrale Santacristina, repliche sino al 4 febbraio), anche grazie all’uso appropriato delle pedane fatte avanzare sino al proscenio ha fatto interagire gli attori divisi dalla storia come pure ha creato con lo spettatore un legame assai più stretto. Giù giù sino all’epilogo, sino a quel gioco antico del teatro che si libera della scena e mette a nudo il palcoscenico spoglio. A commentare, a guidare poco a poco l’azione, nei ruoli di Pridamante e Alcandro, i perfetti Leonardo De Colle e Titino Carrara, Mariangela Granelli è una spigliatissima Lisa, come lei riempie la scena il prorompente Matthieu Pastore con il suo Matamoro. Massimo Odierna, Loris Fabiani, Elisabetta Misasi e Maurizio Spicuzza completano il cast davvero applaudito ad una delle repliche cui ho assistito.

 

Elio Rabbione

Foto di scena Marina Alessi

Inchiesta sul crollo al Regio

Aperto un fascicolo d’inchiesta sull’incidente di giovedì sera al Teatro Regio durante la Turandot, quando una parte della scenografia è crollato sul palco ferendo due coristi. Il reato ipotizzato dalla procura è lesioni. Al momento non ci sono indagati. A causare l’incidente forse il disallineamento di alcuni tiranti.

 

(foto mm – il Torinese)

Uccide a colpi di mannaia la moglie e un bimbo di tre anni

DALLA LOMBARDIA

Dramma della follia questa mattina a Cremona, dove una donna di 46 anni è stata uccisa dal marito 51enne a colpi di mannaia nella loro abitazione. La vittima  è di nazionalità cinese come il consorte. La polizia ha trovato un bimbo di 3 anni agonizzante, il figlio di amici della coppia. Il bambino è  stato portato in condizioni disperate all’ospedale Maggiore di Cremona dove è morto poco dopo l’arrivo.  Gli agenti chiamati dai vicini sono entrati in casa e hanno visto l’uomo che impugnava ancora la mannaia. E’  stato ammanettato e portato in carcere.

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“La favola di Natale” nel Giorno della Memoria

La commovente favola di Guareschi. Un nuovo allestimento del Regio diretto da Claudio Fenoglio

 

Piccolo Regio Puccini, sabato 27 gennaio 2018, ore 20

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Il Teatro Regio, che da anni partecipa alle iniziative legate al Giorno della Memoria, propone La favola di Natale, un racconto di Giovannino Guareschi, con musica di Arturo Coppola, trascritta ed elaborata da Giorgio Colombo Taccani, ricerche e ricostruzione storica di Andrea CostamagnaClaudio Fenoglio dirige i Solisti e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, e gli Allievi delle classi di strumento del Conservatorio “G. Verdi”, narratore Giancarlo Judica Cordiglia, regia e adattamento drammaturgico di Caterina Panti Liberovici, scene di Sergio Mariotti, costumi di Alessandra Garanzini e luci di Patrizio SerraLa favola di Natale è un racconto di Guareschi datato 1944, mentre era internato in un lager a Sandbostel, in Germania. Lo raccontò per la prima volta ai compagni di baracca, proprio la sera della vigilia di Natale dello stesso anno, nello Stalag XB, dove era recluso. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, con il sostegno degli Amici del Regio sotto il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino e in occasione del 50° anniversario della morte di Giovannino Guareschi (1908-1968).

Fascia d’età consigliata: 13-18 anni.

Recite riservate alle scuole il 25 gennaio ore 10.30 e il 26 ore 10.30 e ore 15; recita aperta a tutti il 27 gennaio ore 20. Biglietti a € 10 (under 16: € 8) in vendita diretta alla Biglietteria del Teatro Regio (tel. 011.8815.241/242), presso Infopiemonte-Torinocultura e i punti vendita Vivaticket; on line su www.vivaticket.it; telefonicamente al numero 011.8815.270. 18app: biglietti a € 5, e con 1 euro in più si può acquistare un secondo biglietto. Info – Tel. 011.8815.577 e www.teatroregio.torino.it.

Le attività de La Scuola all’Opera sono realizzate in collaborazione con Amici del Regio e Fondazione Cosso.