redazione il torinese

BAROMETRO SULL’AFFITTO DI CASE PER VACANZA IN ITALIA

CRESCE LA VOGLIA DI VIAGGIARE: L’87% DEGLI INTERVISTATI HA FATTO UNA VACANZA DI ALMENO 4 NOTTI, CON UN INCREMENTO DEL +12% RISPETTO AL 2018

 

In un mercato sempre più fluido, nascono precisi profili dei viaggiatori moderni – gli alternativi e gli esclusivisti – con diversi comportamenti e attitudini di spesa. Chi sceglie le case vacanza genera un impatto economico sul territorio pari a 2,9 miliardi di euro

  HomeAway®, esperto globale delle case per vacanza, e CISET, Centro Internazionale sull’Economia Turistica fondato da Università Ca’ Foscari di Venezia e Regione Veneto, presentano i dati della seconda edizione del barometro sull’affitto di case per vacanza in Italia*.

Emerge in generale un cauto ottimismo rispetto alla propensione di viaggio degli italiani che sembrano disposti a viaggiare di più. L’87% della popolazione – tra i 18 e i 65 anni – ha infatti potuto godere di una vacanza lunga, superiore alle 4 notti, in aumento rispetto a quanto registrato nel 2018 sul periodo aprile 2016-2018.

Ottimistiche anche le previsioni di vacanza per il 2019, anno in cui l’89% degli italiani ha in programma almeno un soggiorno fuori casa tra aprile e dicembre.  Di questi, il 43% opterà sicuramente per unalocalità dove sia garantita un’offerta di case vacanza, altrimenti cambierà destinazione.

In questo scenario generale, che sottende ad un mercato sempre più fluido in cui anche il turista si sente “residente temporaneo” del luogo scelto per le proprie vacanze, si inserisce l’indagine commissionata da HomeAway che, quest’anno, presenta un’importante novità. Sono stati infatti tracciati il profilo dell’utente italiano che sceglie la casa vacanza e il profilo di coloro che invece prediligono l’hotel, analizzandone per la prima volta i diversi comportamenti in termini di abitudini di viaggio e di spesa. L’analisi ha portato a delineare così precisi segmenti di viaggiatori: gli “alternativi” (chi utilizza sia case per vacanza che hotel) e gli “esclusivisti”, che includono sia coloro che utilizzano solo case per vacanza sia coloro che utilizzano solohotel.

“Gli alternativi”, chi sono?

I dati più interessanti di questo studio emergono proprio dal campione di indagine di chi sceglie sia case per vacanza che hotel. Questo segmento è composto per la maggior parte da giovani (il 40% ha < 34 anni) e adulti (il 23% ha 35-44 anni), risiede soprattutto al Nord (il 45%) o al Sud (24%) e ha uno status socioeconomico medio-alto, sia in termini di istruzione che di ceto sociale. Rispetto agli altri profili ha una maggiore propensione al viaggio: quasi l’80% di loro ha fatto almeno 2 vacanze lunghe e 2 short break negli ultimi due anni e, tra le due tipologie di alloggio (case per vacanza e hotel), il 56% di loro valuta e sceglie la prima.

Dove, come, quando, perché e con chi viaggiano gli alternativi?

Dove? Le destinazioni preferite da questo segmento di viaggiatori sono in assoluto le località balneari, che registrano il 47% delle preferenze, seguite dalle città d’arte (22%) e dalla montagna (11%). L’appartamentoè la tipologia di alloggio più gettonata, scelta dal 52% degli intervistati, seguita dalla casa indipendente/villetta (25%). Le altre tipologie di alloggio legate alla vacanza scelta (ad es. bungalow per le vacanze al mare, baita per la montagna, etc.) contano per il 20%.

Quando? L’estate è senza dubbio la stagione prediletta, in particolare il periodo giugno-agosto è preferito dal 56%, con un picco ad agosto (25%). L’autunno, e in particolare settembre, è scelto dal 16%, seguito dalla primavera, in particolare maggio (15%) e infine dall’inverno (gennaio soprattutto), che chiude con il 13%.

Perché? Gli alternativi amano viaggiare soprattutto per rilassarsi ed evadere dallo stress quotidiano (voto 4 su 5), godersi il meritato riposodivertirsi con i compagni di viaggio (voto 3,8 su 5) e infine per conoscere nuovi luoghi (voto 3,7 su 5) e nella scelta della destinazione, danno importanza anche all’offerta della stessa (enogastronomia 3,6, risorse culturali 3,5, naturali 3,3).

Con chi? Il gruppo è formato in media da 3 persone, con la maggioranza che decide di viaggiare in famiglia(partner e figli) o in coppia (entrambi al 36%). A seguire troviamo i gruppi numerosi, formati da partner/famiglia e parenti o amici (12%), gruppi di amici (11%) e infine chi sceglie di viaggiare da solo (2%).

Dove prenotano e come scelgono una casa per vacanze?

Le piattaforme online specializzate in affitti turistici sono il principale canale di informazione e prenotazione (37%), seguito dalle OTA e dai portali delle destinazioni turistiche, che registrano il 32% e il 30% delle preferenze, rispettivamente. Il passaparola tradizionale è ancora scelto dal 29% degli intervistati, mentre il 13% è un repeater (sceglie, cioè, sempre lo stesso alloggio). Chiudono le agenzie di viaggi (8%) e le agenzie immobiliari (7%).

La prima caratteristica presa in considerazione in fase di valutazione dell’alloggio è la posizione e il prezzo(voto 4 su 5), seguito dall’ambiente e i dintorni della casa (voto 3,8 su 5) e infine le recensioni su internet e il contatto diretto con i proprietari e i gestori di case vengono valutati con un voto di 3,6 su 5.

“In Italia il mercato degli affitti ad uso turistico è in crescita costante ed è uno dei più attivi in Europa, sia dal lato dell’offerta che della domanda, grazie alla diffusione di piattaforme e siti web specializzati in affitti – ha sottolineato Valeria Minghetti, Chief Senior Researcher di CISET -Da qualche anno a questa parte la figura del viaggiatore si è evoluta: la vacanza di stampo tradizionale esiste sempre di meno e ormai è pensata come esperienza per vivere i luoghi. In un mercato sempre più fluido e mutevole, abbiamo individuato quindi una tipologia di turista ‘ibrido’, che cambia le sue scelte e i suoi comportamenti in base alle sue molteplici individualità”.

 

“Gli esclusivisti”, chi sono?

E gli altri due segmenti? La ricerca ha tracciato anche il profilo degli esclusivisti. Coloro che hanno scelto di soggiornare solo in case per vacanza sono per la maggior parte adulti o maturi (il 47% ha più di 45 anni) e risiedono in prevalenza nel Nord Italia (57%). La loro vacanza ideale è tradizionale, prevalentemente al mare (45%) e in montagna (14%). Amano viaggiare in famiglia (42%) o in gruppi numerosi (15%) e in gruppo di amici (13%) per la prenotazione utilizzano sia le piattaforme specializzate in affitti brevi (32%) sia le OTA e altri intermediari (30%).

Diverse invece sono le abitudini di chi sceglie solo l’hotel; il target di riferimento ha un’età media più elevata (il 51% ha > 45 anni) e risiede un po’ in tutta Italia, ma con una maggiore concentrazione al Centro. Viaggia soprattutto in coppia (44%) o in famiglia (27%) e opta per una tipologia di vacanza più eterogenea: il 39% sceglie un soggiorno nelle città d’arte, mentre il 32% va al mare. Le cosiddette “bed banks” (i portali specializzati nella prenotazione di camere) sono il tool di riferimento per il 50% degli intervistati, seguiti dai portali delle località turistiche (27%).

 

Spese extra e impatto economico, i target a confronto

 

Ma veniamo alle spese extra: il barometro HomeAway/CISET indica che gli “alternativi” spendono in media € 573 per l’affitto e una cifra più che doppia in spese extra – € 1.165 Euro – per tutto il soggiorno, per un totale di € 1.738. Delle spese extra, la maggior parte è destinata alla ristorazione (40,4%).

Tra gli “esclusivisti”, sono i sostenitori delle case vacanza a spendere di più, non tanto in termini di affitto, quanto in attività da svolgere durante il proprio soggiorno, con un miglior indotto per il territorio (€ 766contro € 664 sostenuto da chi alloggia solo in hotel), dato un gruppo di viaggio più numeroso e una maggiore durata del soggiorno.

In generale, il fatturato generato da chi utilizza case per vacanza (esclusivisi e alternativi) si aggira intorno ai € 2,9 miliardi, di cui poco meno di € 1 Mld è dovuto alle spese di affitto e € 1,9 Mld sono le spese extra a destinazione.

A chiusura della presentazione dei risultati, Gualberto Scaletta, Country Manager Italy Vrbo, ha così commentato: “Siamo contenti di aver rinnovato anche quest’anno la nostra collaborazione con il CISET per la realizzazione di questo studio che quest’anno si è ulteriormente arricchito di importanti novità, Questa seconda edizione, infatti, fornendo diversi profili e comparandoli tra loro, ci offre molti dettagli interessanti per conoscere meglio, e per la prima volta, in maniera così dettagliata, quelli che abbiamo definito “Gli alternativi”, un profilo di turista, più fluido, consapevole e che sceglie sia l’hotel che la casa per vacanze, confermandoci ancora una volta quanto oramai siano due soluzioni di alloggio a tutti gli effetti complementari. In un contesto, anche se lieve, di ripresa economica – aggiunge il manager – in cui il viaggiatore diventa sempre più esigente e quindi più “fluido”, credo sia strategico ascoltarne più attentamente i bisogni e ad anticiparne le esigenze e per farlo è sempre più utile realizzare indagini come questa, che ci aiutano a tracciarne un profilo preciso, al passo con i tempi e non limitativo”.

* Definizione generica non corrispondente ad alcuna definizione legale

**Metodologia di analisi

  • Indagine CAWI condotta da SWG su un panel di 60.000 persone rappresentative della popolazione italiana
  • Intervistati Italiani 18 – 65 anni che hanno fatto almeno 1 vacanza/breve soggiorno (almeno 1 notte fuori casa) in Italia nel corso degli ultimi 2 anni (marzo 2017-aprile 2019)
  • Periodo: prima metà di aprile 2019
  • I campioni intervistati:

– Turisti in case per vacanza: 1.300 interviste a persone che negli ultimi 2 anni hanno trascorso almeno 1 notte in un alloggio in affitto e che hanno utilizzato anche altre tipologie di alloggio (hotel)

– Turisti in hotel, che NON utilizzano case per vacanza: 600 interviste a persone che negli ultimi 2 anni hanno trascorso almeno 1 notte in hotel, ma non in un alloggio in affitto

"Aspetta un attimo", il nuovo album di Silvia Mezzanotte

Tra i brani inediti, anche uno scritto da Roberta Faccani

Silvia Mezzanotte torna sul mercato discografico il 31 maggio con il nuovo album ‘Aspetta un attimo’ (Fluido Records/SELF), preceduto dall’omonimo singolo che sta scalando la classifica dell’airplay radio indipendenti. Un disco maturo, importante, introspettivo dove spiccano, tra gli altri, Pino Marcucci (autore di molti brani per Josè Carreras), Giuseppe Fulcheri (Oxa, Mogol, Irama, Groff) e Roberta Faccani, anche lei voce, per qualche anno, dei Matia Bazar. Le tracce dei brani sono legate tutte da un fil rouge insolito: la riflessione. In un’epoca nella quale la velocità di dare risposte, anche al mercato, è diventato uno stile di vita, Silvia Mezzanotte è andata, invece, in controtendenza, prendendosi il giusto tempo per capire quale fosse la direzione più giusta per lei. “Questa pausa mi ha fatto bene – confessa l’artista – anche se è stato emotivamente difficile: non mi ero mai fermata per paura di perdere tempo, di essere dimenticata. E se guardo indietro e riavvolgo la mia storia da quando ho debuttato, giovanissima e spaventata, sul palco di Sanremo nel 1990 penso di essere stata fortunata: perché la vita mi ha dato molte possibilità, dal lungo viaggio con i Matia Bazar, con i quali ho vinto Sanremo, sino alla vittoria di Tale e Quale Show, esperienza che mi ha costretta a superare i limiti della mia comfort zone. In quel periodo tutti mi dicevano che dovevo uscire con un album. Ho scelto di non farlo, poichè ho capito di voler crescere ancora un po’: evitando così di realizzare un disco soltanto perchè, mediaticamente parlando, era il momento giusto“. Questo l’ha portata, così, a realizzare un lungo tour in Italia e all’estero con il suo recital teatrale Le mie Regine, nonché a collaborazioni straordinarie con artisti del calibro di Michael Bolton e Dionne Warwick (con la quale ha inciso un duetto che sarà presentato a breve). Da poche settimane, invece, è partita l’avventura di ‘All together now’, dove Silvia Mezzanotte è tra i protagonisti dello show musicale condotto da Michelle Hunziker e J-Ax in onda su Canale 5. Prosegue l’artista: “In questo ultimo periodo ho osservato e vissuto questa strana epoca così frettolosa, nella quale l’impulsività ci porta a fare e dire cose delle quali, spesso, ci pentiamo. Ci raccontiamo che seguiamo l’istinto. Ma non è così. Un giorno, leggendo un libro, ho scoperto l’amigdala, una ghiandola del cervello che gestisce le emozioni, soprattutto la paura. Uno strumento di difesa indispensabile per i primitivi, perché fa scattare l’adrenalina e reagire al pericolo. Ma che ormai usiamo anche per comprare un paio di scarpe. Ho voluto approfondire come funzionasse questa ghiandola. E ho scoperto che è come un campanello di allarme: per dieci secondi attiva tutti i sensi legati al pericolo. Da allora mi impongo, in qualsiasi contesto, di contare fino a dieci”.

Operai sulla torre littoria: "Pagateci o non scendiamo"


Sugli striscioni hanno scritto “Vogliamo i nostri soldi” “Abbiamo lavorato: pagateci”. Li hanno collocati  sulla torre littoria di piazza Castello una quindicina di operai di una azienda edile. I lavoratori  minacciano di non scendere dall’edificio finchè  non avranno le risposte che attendono. Presenti sul posto i vigili del fuoco,  i carabinieri e la Digos della Questura per le trattative.
 
(foto: il Torinese)
 
 
 
 

Gli alpini della Taurinense e i diritti nella guerra

Si è concluso presso la Caserma Monte Grappa, sede del Comando Brigata alpina Taurinense, il 121° Corso di Diritto Internazionale Umanitario dei conflitti armati, svolto dalla Croce Rossa Italiana a favore dei militari dell’Esercito e dei Carabinieri

Articolato su trenta ore di studio suddivise tra lezioni frontali e momenti di esercitazione, il corso è stato condotto da Docenti Universitari, Istruttori di Diritto Internazionale, Consiglieri Giuridici e da personale della Croce Rossa altamente qualificato. Particolarmente significative e preziose sono state le lectio magistralis di Nicola Pedde, direttore dell’Institute of Global Studies edEdoardo Greppi luminare del Diritto Internazionale Umanitario. Nei cinque giorni di lezione sono stati affrontati molteplici ed interessanti tematiche del Diritto Internazionale dei conflitti armati tra cui i principi di proporzionalità, limitazione e distinzione ed argomenti di assoluta attualità che riguardano i diritti umani ed il fenomeno migratorio, l’esperienza della CRI, il trattamento dei prigionieri di guerra, l’uso e l’abuso dell’emblema di protezione ed il movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. L’attenta analisi di casi di studio richiedenti l’applicazione delle norme in contesti simulati, ha reso inoltre il corso strettamente attinente alle diverse tematiche che il personale militare può trovarsi ad affrontare nel corso dei frequenti impieghi internazionali. Al termine del Corso – il primo svolto al Comando della Brigata alpina Taurinense – si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione alla presenza del Comandante, Generale di Brigata Davide Scalabrin,

M.Iar.

Sporcizia nel panificio: sequestrati 60 chili di pasta per brioches

Agenti del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvati da personale del Comando San Salvario della Polizia Municipale, dell’Asl TO1-Sin. e dell’Ispettorato del Lavoro di Torino hanno effettuato un controllo in un panificio-pasticceria di via Berthollet.

Nel vano interrato del locale, usato come deposito e lavorazione degli alimenti dolciari e panificati, è stata riscontrata una diffusa sporcizia. Nei congelatori erano stipati numerosi alimenti privi di etichettatura e in cattivo stato di conservazione. Molti alimenti erano riposti in buste di plastica non idonee alla loro conservazione, altri erano esposti alla polvere ed infestanti. Alla luce di ciò, gli agenti hanno sequestrato oltre 95 chili di prodotti alimentari, in particolare 66 chili di pasta per brioches. Per la cattiva conservazione del cibo il titolare del panificio, un cittadino del Bangladesh di 37 anni, è stato denunciato in stato di libertà dalla Polizia di Stato.  Inoltre, personale dell’ASL-Spresal riscontrando numerose irregolarità sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha emanato un provvedimento di immediata sospensione d’uso dei locali interrati e della filiera di lavorazione.Personale della Polizia Municipale, invece, dopo aver riscontrato diverse violazioni amministrative, ha sanzionato il titolare per oltre 10000 euro.Alla luce delle carenze igieniche riscontrate gli operatori dell’ASL-Sian hanno intimato la chiusura immediata dell’attività, sanzionando il proprietario per 3000 euro.

CONTROLLI IN DUE BAR DI VIA BORGARO: IRREGOLARITA' NELLA PULIZIA

Durante un’attività di vigilanza finalizzata alla tutela del consumatore, Agenti del V Comando Madonna di Campagna/Lucento/Vallette, insieme a colleghi del Nucleo Operativo Antievasione, sempre della Polizia Municipale, hanno proceduto al controllo di un bar in via Borgaro, vicino a largo Borgaro. Nel corso dell’ispezione sono state riscontrate irregolarità riguardanti la pulizia dei locali (ai sensi del DPR 327/80), la pulizia del piano cottura (art. 252 Regolamento Igiene della Città), la mancata autorizzazione all’installazione degli elementi di arredo e l’omesso pagamento canone occupazione suolo pubblico (art. 18 COSAP). 1500 euro le sanzioni elevate a carico del titolare dell’esercizio. Successivamente è stato effettuato un altro controllo presso un bar di via Borgaro, nei pressi di via Foligno, dove sono state riscontrate irregolarità amministrative relative a occupazione del dehor non conforme a quanto indicato nella concessione e per il mancato pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico. Sanzioni per circa 300 euro.

Tratta di ragazze dell'est: arrestato astigiano

La vicenda risale al 2003 e riguarda un presunto giro di prostituzione all’interno del Night Club di Sulmona (AQ) denominato “Malibù” dove, secondo quella Procura della Repubblica, numerose ragazze straniere venivano usate e costrette ad intrattenere i clienti all’interno del locale. E’ questa la storia del “Processo Malibù”, un iter giudiziario lungo 10 anni che si è concluso con condanne, anche pesanti, a carico degli indagati tra i quali figura un astigiano. L’uomo, un 59 enne nato ad Aosta ma da moltissimi anni residente in città, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Asti in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di L’Aquila (AQ), relativamente alla commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo stato condannato all’espiazione di un anno ed un mese di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 11.000 euro. In particolare l’astigiano aveva favorito l’ingresso illegale delle giovani ragazze straniere da avviare a lavoro nero presso il locale notturno “MALIBU’” avvalendosi di fiancheggiatori impegnati nel produrre false dichiarazioni di ospitalità e polizze fidejussorie occorrenti per ottenere il permesso di soggiorno per “turismo”. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La lunga marcia del Pd nel Piemonte a trazione leghista

Matteo Salvini stravince. Luigi Di Maio straperde. Chi vince oltre ragionevoli speranze ora concentra la sua attenzione su come é andata in Europa. Lì i sovranisti non sono andati così bene da impensierire chi governerà ancora. Giggino è sparito. Quasi tutti i Pentastellati sono spariti. E fa onore alla Castelli l’ essersi, per prima, fatta vedere. Bocca cucita ma almeno si è fatta vedere. Ora Giggino ha il non invidiabile primato di aver letteralmente dimezzato il proprio consenso elettorale. Insidia il record a Renzi che ci ha impiegato quattro anni nel raggiungere simile risultato. Giggino, invece,  ci ha impiegato solo 12 mesi. Potenza degli apprendisti stregoni. Di dimissioni non se ne parla assolutamente. Meglio fare lo zerbino. E mi sa che i suoi seguiranno il suo esempio. Ma questa vittoria leghista sarebbe incompleta se non ci fosse stata la vittoria della Meloni. I due partiti superano insieme il 40 %, soglia per potere governare. Ma per potere governare da soli il centrodestra deve ricorrere a nuove elezioni. Più precisamente la destra, visto che Berlusca sembra tagliato fuori. E il dettaglio delle elezioni non è proprio un dettaglio.  Zingaretti gongola. Non avrà vinto ma ha tamponato l’ emorragia.  Con un altro dato: se si assommano  Bonino, verdi e sinistra sbrindellata si supera  il 9 %,  che aggiunto al  24, si arriva per il centro sinistra ad una cifra ragguardevole. Ma si sa che in politica le somme molte volte si fanno in modo diverso. Un 9 % inutile non produrrà nessun seggio. Il Pd torna ad essere il primo partito in molte grandi città.  I leghisti non scherzano nella Livorno  rossa: il 30 % è loro e se si votasse oggi la sinistra perderebbe anche la Toscana. Analoga cosa è avvenuta in Piemonte.  Centrodestra che stravince in ogni dove. Chiampa è primo solo in Provincia di Torino, comunque intorno al 40% e Cirio in tutte le altre dal 55 in su. Bertola si accontenta di un misero 10 % con punte del 13 %. Era nell’aria, aria che si respira tra la gente, tra gli elettori.  Onore allo sconfitto . Almeno ci ha tentato, con i Moderati che non superano il 3 %. La montagna ha partorito il topolino. Addirittura la quarta proiezione dava Cirio al 53 % e Chiampa al 34. Ed ecco la scelta dello sconfitto di dimettersi anche da consigliere. Altra cosa che gli fa onore.  Ora comincia la lunga marcia del PD per tornare ai fasti di una volta. In Piemonte ci sarà stabilità per 5 anni a meno che non ci siano terremoti non prevedibili. A bocce ferme Cirio rasenta il 50%, probabilmente un record.  Con piccole ma significative rivoluzioni interne  allo schieramento. Andrea Tronzano fa il miracolo di portare Forza Italia prima di Fratelli d Italia. Scontato non era. Con il personale successo di quasi  5000 preferenze. Ed ecco il ritorno in pompa magna di Roberto Rosso.  Ritorno in Consiglio regionale, visto che dalla politica non si era mai ritirato. Aveva prodotto qualche problema alla giunta Cota. Ma acqua passata non macina più. Serafici i 17 consiglieri della Lega,  tanto ci pensa il nostro Matteo Salvini.  Malconcio il PD con un nuovo gruppo capitanato da Salizzoni, leader di preferenze.  A Torino il partito ha retto, ma in giro per il Piemonte una debacle. La notte dei lunghi coltelli, mi sa, è già cominciata. Sinistra sbrindellata fuori da tutto, tranne Grimaldi. Sì spera per loro che qualche domanda se la pongano. Giachino non è riuscito ma ha già prenotato un posto per alto commissario  Tav.  Con i no Tav spariti anche in Val di Susa. Valsusini che stanchi dei loro inutili no hanno votato centrodestra ed il PD è inchiodato al 13%. Bertola si sta ancora chiedendo cosa è successo con i pentastellati a Torino. Nelle periferie ecco barriera di Milano, operaia ed antifascista che dà la maggioranza ai leghisti che una volta erano arrabbiati con i meridionali e ora tanto con quelli di colore. Così i meridionali di Barriera di Milano stanchi degli spacciatori di colore votano per il Capitano Matteo Salvini. Ed anche questo era previsto. Cari  compagni di sinistra, vietato stupirsi. Quando il popolo vota a sinistra è saggio e democratico e quando vota a destra è immaturo e corrotto? Destra e sinistra non sono concetti politici superati . In queste elezioni mi sembra che ne esca malconcio il centro politico, senza per questo asserire che essere di destra vuol dire essere fascista, come essere di sinistra vuol dire essere comunista. Ma mi sa che la storia poco insegni a chi ha commesso errori e non li vuole riconoscere. I sovranisti piemontesi sanno ora a chi rivolgersi. Mercedes Bresso per la prima volta non ce l’ ha fatta. Toccherà a leghisti e pentastellati la rappresentanza, francamente un brivido mi attraversa la schiena. Perché Matteo Salvini sempre lombardo è. Magari si inseriranno Pisapia o il ligure Benifei. O più realisticamente dovrà pensarci Cirio che è stato parlamentare Europeo. Le elezioni in Piemonte le ha vinte in coppia con Matteo Salvini e noi confidiamo nelle qualità diplomatiche del nuovo Governatore. Come le elezioni regionali sono state perse in coppia da Chiamparino ed il PD. Come Chiampa si è già di fatto dimesso dovrebbero fare i vertici del Pd. Ma mi sa che  questa  è pura illusione. Per ora Matteo Salvini si gode la sua vittoria. Il prossimo appuntamento è trattare con l’Europa.  Magari si porta dietro Conte e Tria.  Ci tiene al bon ton istituzionale. Forse il crocefisso che si porta dietro gli sarà d’ aiuto, mentre la burocrazia e tedeschi sono più sensibili ai conti. Soprattutto al farli quadrare, i conti. Loro sono fatti così. Nel mentre i leghisti locali hanno già presentato il conto a Cirio. Anzi, più precisamente era negli accordi iniziali: 80 % degli assessori. Sicuramente quello della Sanità, in arrivo un vercellese. Poi al carroccio anche il presidente del Consiglio e l’ 80 % delle presidente di Commissione. Insomma, ritocca a loro e non vogliono fare la fine di Cota. Ma, appunto, acqua passata non macina più e sono tante le cose da fare. E vigilerà Molinari, alessandrino tra i “bracci destri” del nostro Immortale e sempre presente Matteo Salvini. E statene certi che anche Cirio gli sarà riconoscente.
Patrizio Tosetto

Morta donna accoltellata dal marito dentista

DALLA LIGURIA
E’ morta la donna di 60 anni accoltellata dal marito dentista, nel corso di una lite nella loro abitazione a Bolano, in provincia di La Spezia. L’aggressione, scaturita da una lite per il malfunzionamento di una caldaia, avvenne il 20 marzo. Il marito, coetaneo, l’aveva ferita con un coltello da cucina. La donna era stata operata e ricoverata in terapia intensiva, ma  non si era mai ripresa. Era stato il coniuge a chiamare i soccorsi.

Gallerista condannato per 300 falsi Pistoletto

Condannato a due anni e due mesi di reclusione il gallerista pescarese riconosciuto colpevole di aver contraffatto oltre trecento opere del maestro Michelangelo Pistoletto

Il Tribunale di Pescara, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha emesso sentenza di condanna alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione nei confronti di un gallerista abruzzese per aver contraffatto opere del maestro Michelangelo Pistoletto della serie “Frattali”.L’attività investigativa è iniziata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dal maestro Pistoletto al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nella quale il famoso artista biellese segnalava la presenza sul mercato di numerose opere, evidentemente false, che riproducevano grossolanamente i suoi “Frattali”. La denuncia ha portato ad una intensa e mirata attività di controllo del mercato che ha consentito di accertare, a fronte di una produzione autentica di 166 frattali grafici e 9 numerici, la circolazione in commercio di oltre 500 opere. Particolarmente articolata e convincente era la tecnica utilizzata dal responsabile, condannato in primo grado dal Tribunale di Pescara, il quale corredava le opere false con apocrife dichiarazioni di autenticità. Proprio questa falsa certificazione, ricorrente in tutte le opere giudicate false dal Maestro, ha consentito agli inquirenti di individuare la fonte della contraffazione nel gallerista pescarese, noto in Abruzzo per aver negli anni ‘90 organizzato numerosi eventi promozionali delle opere di Pistoletto ed in particolare per aver allestito, il 28 settembre 2000, la mostra nella quale venivano esposte le opere della serie frattali. Proprio in quelle occasioni, evidentemente approfittando della fiducia del maestro, il falsario aveva appreso alcune delle tecniche di creazione, provvedendo in proprio alla produzione delle opere. L’analisi dettagliata e il riconoscimento delle opere autentiche prodotte dall’artista ha quindi permesso di individuare le 356 opere contraffatte che in oltre un ventennio sono state acquistate attraverso varie gallerie, case d’asta e siti internet di settore per un valore economico superiore a un milione e mezzo di euro. Nel corso della attività, sono state sottoposte a sequestro 115 opere e i timbri utilizzati per la realizzazione delle false dichiarazioni di autenticità. I continui controlli dei Carabinieri, con l’ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, consentiranno nel tempo di individuare anche le rimanenti opere, disperse per successive vendite, in tutto il territorio nazionale e mondiale. Chiunque, rivolgendosi ai Nuclei TPC competenti per territorio può richiedere un controllo della propria opera. Al maestro Pistoletto, che si è costituito parte civile per il danno morale e d’immagine, è stato riconosciuto il diritto all’integrale risarcimento, ma l’enorme produzione di opere false oltre ad averne nociuto al valore economico di acquisto, ha ingenerato un enorme danno di credibilità al mercato lecito.
 
(nella foto:  Michelangelo Pistoletto9