redazione il torinese

Lo zingaro di Barriera

Venerdì 13 aprile si terrà al Cineteatro Monterosa di Torino la  serata di chiusura del tour nelle sale piemontesi del docufilm Gipo, lo Zingaro di Barriera di Alessandro Castelletto, prodotto dalla Fondazione Caterina Farassino e Endeniu con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fun. 

Il film, dedicato allo chansonier torinese Gipo Farassino, è stato proiettato in 50 sale con una calorosa accoglienza di pubblico che testimonia come la figura di Farassino sia fortemente radicata nell’immaginario dei piemontesi, anche i più giovani. 

L’evento, a cavallo tra cinema e musica, vedrà la partecipazione di Luca Morino dei Mau Mau che nel docufilm è presente nel ruolo si se stesso, che aprirà la serata interpretando con Lucio Villani dei brani dal repertorio di Gipo Farassino. 
Seguirà la proiezione e in chiusura si esibirà un’eccezionale Big Band formata da Luca MorinoLucio VillaniClaudio ChiaraVito MiccolisJohnson RigheiraDaniele Lucca e Matteo Ganci. Musicisti che con Farassino hanno condiviso il palco e l’amore per la città. 
Tutto questo si terrà proprio in Barriera di Milano, il quartiere in cui Farassino naque e che ha ispirato tutta la sua carriera artistica
Si può dire quindi che Farassino “tornerà a casa” per una serata speciale circondato dai suoi amici

Com’è cambiato il reddito dei piemontesi?

Com’è cambiato negli ultimi dieci anni il reddito dei piemontesi e in che misura si sono modificati i bisogni delle famiglie? E ancora: quali strumenti di contrasto alla povertà sono stati adottati a livello locale e quali i risultati prodotti? A queste domande dovrà dare risposta lo studio conoscitivo su contrasto alla povertà, inclusione sociale e inserimento lavorativo che Ires Piemonte sta mettendo a punto e sul quale ha presentato un primo focus in un incontro con la terza Commissione e il Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, presieduti rispettivamente da Raffaele Gallo e Marco Grimaldi. In Piemonte la crisi ha determinato una diminuzione dei redditi per tutte le classi sociali, ma per le fasce più deboli, 200mila famiglie, che corrispondono al 10 per cento della popolazione, è diminuito del 15 per cento. Sono 7800 i nuclei con sfratto che chiedono di accedere a prestazioni agevolate, oltre 32mila quelli con Isee nullo e 34mila con Isee che non supera i 3mila euro; i dati sull’occupazione registrano oltre 100mila persone disoccupate che hanno perso il lavoro e 31 mila disoccupati di lungo periodo. E secondo una stima di Ires, le famiglie in condizioni di povertà assoluta sarebbero passate da 80 a 115mila. In questo quadro Regione, Comuni, enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e Centri per l’Impiego garantiscono una risposta diversificata che riguarda servizi di assistenza e integrazione monetaria, politiche attive del lavoro e interventi abitativi, che risultano però disomogenei sul territorio e instabili nel tempo. Dal 2007 al 2017 gli interventi statali di contrasto alla povertà sono aumentati, e quindi anche la spesa pubblica, con l’introduzione di misure sperimentali che tengono conto della composizione del nucleo famigliare, come il sostegno per l’inclusione attiva (SIA), sostituito dal 1° gennaio 2018 dal reddito di inclusione (REI) e le nuove indennità di disoccupazione, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e la recente Dis-coll per i lavoratori con contratto di collaborazione. A livello locale, invece, a fronte di un aumento della domanda,  la spesa per il sociale è diminuita per la contrazione dei conti di Regione e Comuni, e gli enti gestori hanno dovuto rivedere le condizioni di accesso alle prestazioni; è stato avviato il nuovo calcolo Isee, che documenta la situazione economica del nucleo famigliare per poter avere accesso a prestazioni sociali agevolate; sono proseguiti i cantieri di lavoro, i tirocini e gli interventi per l’emergenza abitativa. Si tratta ora di capire se tutte queste misure avranno un impatto positivo nel contrasto alla povertà e per farlo sarà importante uscire dalla mera analisi di aggregati statistici e riuscire ad avere dati reali, ma anche ragionare su come mettere a sistema i servizi erogati, in modo da avere un monitoraggio puntuale di quanti nuclei accedono alle prestazioni e quanti ne sono esclusi e colmare le lacune. E’ quanto è emerso in sintesi dagli interventi di Elvio Rostagno e Paolo Allemano (Pd), Gianluca Vignale (Mns), Paolo AndrissiMauro Campo e Francesca Frediani (M5s).

 

LM  www.cr.piemonte.it

La nuova Sanità: ecco il futuro Parco della Salute, della ricerca e dell’innovazione

Dati, numeri e caratteristiche di fattibilità  del futuro Parco della salute verranno presentati durante il prossimo appuntamento dell’Accademia di Medicina di Torino martedì 17 aprile 2018 alle ore 21, presso l’Aula Magna di via Po 18. La sedutà si intitola: “Nuovo Parco della Salute: a che punto siamo”. Interverrano Gian Paolo Zanetta e Leonello Sambugaro, introdotti da Umberto Ricardi. Il progetto prevede la realizzazione del Parco della Salute secondo un modello strutturale ed organizzativo adeguato ad una struttura ad elevata complessità assistenziale e di insegnamento, integrata nei percorsi e nei luoghi di cura del Sistema Sanitario. Dal punto di vista sanitario ed assistenziale il Parco ospiterà le attività e le strutture ad elevata complessità attualmente presenti nei quattro grandi ospedali dell’attuale Città della Salute: Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto. Quest’ultima struttura, opportunamente riconvertita, ospiterà le attività di minore complessità. Dal punto di vista della ricerca e della didattica saranno trasferite nella nuova localizzazione tutte le attività afferenti la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino. Il Parco della Salute sarà dunque un polo ospedaliero integrato, anche dal punto di vista della localizzazione, con un Polo didattico ed un polo di ricerca clinica e traslazionale, oltre che con il Sistema regionale della ricerca di base. Il Parco sarà realizzato nell’area urbana AVIO – OVAL, già oggetto di un ampio progetto di riassetto e riqualificazione urbanistica e funzionale dell’area sud della città, che prevede la realizzazione di un parco, oltre a destinazioni residenziali e commerciali ad integrazione di quelle terziarie pubbliche e di servizio.

Il Polo della sanità e della formazione clinica sarà di 27.000 mq, di cui 5000 per formazione clinica. I posti letto saranno 1040, dei quali 70 posti tecnici. Il Polo della didattica sarà di 31000 mq per attività afferenti ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, laurea triennale e laurea specialistica in Medicina o delle professioni sanitarie. In questo caso l’utenza è stata stimata in 8600 fruitori circa, dei quali 5000 studenti. Il Polo della ricerca sarà di circa 10000 mq per un’utenza di circa 1000 persone tra docenti, assistenti, dottorandi. Il Polo della residenzialità d’ambito sarà di 8000 mq, con 190 posti alloggio per servizi di foresteria per ospiti in permanenza temporanea per attività da svolgere presso gli altri Poli e 30 posti alloggio per i pazienti della struttura assistenziale dimissibili, ma che ancora necessitano, in via transitoria, di un supporto assistenziale di bassa intensità. A servizio delle strutture dovrà essere prevista una dotazione di parcheggi in parte interrati in parte multipiano per una superficie complessiva di circa 61000 mq, per un numero totale di circa 2300 posti auto. Esisterà inoltre un Polo dell’incubatore, che prevede 10000 mq del Centro di Biotecnologie molecolari e 7000 mq dell’Istituto di Medicina traslazionale. Insomma per il nuovo ospedale è stata stimata una superficie complessiva di circa 122000 mq, oltre a 5000 mq destinati alla formazione clinica. La realizzazione dell’intero Parco sarà articolata in due fasi: la prima prevede il Polo della sanità ed il Polo della ricerca, la seconda il Polo della didattica e quello della residenzialità (foresteria). Il primo Polo avrà un costo totale previsto di circa 420 milioni di euro. I tempi di progettazione e costruzione sono previsti in circa 5 anni. Il Polo della sanità e della formazione clinica deve essere concepito in stretta relazione con il Polo della ricerca, specie per quanto riguarda le interconnessioni con i servizi diagnostici e terapeutici e le funzioni di ricerca clinica avanzata e di ricerca traslazionale, in modo da creare la triade diagnosi – cura – ricerca clinica avanzata. Il Polo della ricerca conterrà servizi di laboratori e terapie innovative, con funzioni di ricerca clinica avanzata e di ricerca traslazionale (di supporto in particolare ai servizi diagnostici e terapeutici del Polo della salute) e con funzioni di ricerca preclinica e biomedica. Il Parco della Salute, da 1040 posti letto, in breve conterrà tutte le specialità e le funzioni previste per gli ospedali HUB con DEA di II° livello di eccellenza e le funzioni di altissima specializzazione al fine di assicurare le competenze per assistenza, didattica e ricerca. L’organizzazione sarà basata sui percorsi di diagnosi e cura. Nella logica della gestione saranno realizzati nel Parco i Dipartimenti assistenziali di maggiori dimensioni con aree di degenza senza letti fissi assegnati al singolo reparto per garantire un sistema moderno, flessibile e sostenibile. Al Parco sarà connesso l’attuale Cto, che con ulteriori 450 / 500 posti letto, sarà un ospedale di zona e di territorio con DEA di I° livello e manterrà l’Unità Spinale Unipolare. Infine per quanto riguarda la riduzione di posti letto le ragioni sono ben precise e fondate. Prima di tutto la futura costruzione permetterà un utilizzo più efficiente dell’occupazione di posti letto, che nell’attuale Città della Salute è di circa il 75% rispetto alle potenzialità totali. Inoltre il Sistema Sanitario regionale consentirà una ridistribuzione di posti letto per cronicità sul territorio dell’area metropolitana. Una parte dell’attuale ospedale Molinette verrà destinata ad una struttura di post – acuzie. Verrà realizzata il nuovo ospedale dell’ASL TO5 con circa 434 posti letto, che potranno essere di supporto. Infine in futuro nell’ambito dei Sistemi Sanitari assisteremo sempre più alla progressiva riduzione dei posti letto per acuti.

 

 

MESSER TULIPANO, DA PRALORMO A EATALY 800 FIORI COLORANO OR-TO

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I colori e la vivacità dei tulipani di Messer Tulipano davanti a Eataly Lingotto per una primavera che sfida le piogge e invita il sole e le giornate serene a tornare in città. Sono 800 i bulbi piantati lo scorso novembre da Messer Tulipano nell’OR-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti, che stanno fiorendo e coloreranno con i loro variopinti petali le fioriere sul piazzale d’ingresso del “regno del gusto” al Lingotto. Una collaborazione tra due realtà impegnate in ambiti diversi, ma accomunate dalla volontà di valorizzare l’ambiente, la storia, le bellezze naturali, la cultura e l’enogastronomia del territorio subalpino.

 

Al castello di Pralormo Messer Tulipano ha aperto i suoi cancelli per la XIX edizione: migliaia di tulipani, narcisi, muscari, giacinti e viole trasformano il giardino all’inglese progettato agli inizi dell’Ottocento dall’architetto di corte Xavier Kurten in una tavolozza di colori, vero trionfo della primavera. Come ogni anno l’evento propone anche un argomento collaterale, che in questo 2018 ha come tema “… e il parco si tinge di rosa”. La rosa, fiore e colore, è stata infatti da sempre fonte di ispirazione nell’arte, nella letteratura, nel design e nella moda. Il rosa domina negli allestimenti dell’Orangerie che ospitano abiti, quadri, profumi, una biblioteca di libri rosa, pregiate varietà e gigantografie della “regina dei fiori”. Nel parco sentieri variopinti ombreggiati da curiosi ombrelli-bambù, aiuole dalle svariate forme contribuiscono a creare un’atmosfera romantica che contrasta volutamente con la severità del Castello.

La storica dimora dei Conti di Pralormo, abitata ininterrottamente dalla famiglia Beraudo di Pralormo da oltre 400 anni, si apre ai visitatori che hanno la possibilità di visitare 14 ambienti, dalle cucine alla sala da pranzo riccamente apparecchiata, dalle stanze dei domestici al salone d’onore. È anche possibile una visita guidata in una delle torri del castello dove è conservato lo stupefacente “Trenino del Conte”, un impianto d’epoca che occupa tre sale, su cui viaggiano trenini tra paesaggi dipinti sulle pareti, gallerie scavate nei muri, stazioni e scali merci ricchi di dettagli. Inoltre ogni fine settimana, degustazioni, conversazioni e laboratori ma anche animazioni e intrattenimenti per grandi e piccoli. Per trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia, il parco offre panchine per riposarsi e fare picnic, una caffetteria ristorante e infine, per gli amici a quattro zampe, ciotole d’acqua fresca e crocchette nel parco. Ecco gli appuntamenti del prossimo weekend.

 

Sabato 14 aprile le note del pianoforte regaleranno a tutti i visitatori istanti magici con il concerto, a cura di Yamaha, del maestro Stefano Pionieri, che eseguirà brani di musica classica e moderna che vanno dalla celeberrima “Per Elisa” di L. Van Beethoven alla “La via en rose” di Edith Piaf. L’intrattenimento musicale si svolgerà in vari momenti durante tutta la giornata. Per i bambini, alle ore 16 si terrà il laboratorio “Colori e profumi della natura” a cura di Muses, Accademia Europea delle Essenze. I partecipanti potranno usare tutta la loro creatività per inventare racconti inediti a partire da foglie, fiori ed elementi naturali.

Domenica 15 aprile è in programma alle ore 15 una nuova attività dedicata all’ erboristeria, cosmesi e profumi in tema con le rose a cura di Muses – Accademia Europea delle Essenze, che nel laboratorio “Autoproduzione di uno scrub alle rose”, insegnerà come creare un cosmetico naturale dalle proprietà calmanti, riequilibranti e anti età. Durante tutta la giornata si terranno inoltre esibizioni di danze settecentesche a cura del gruppo storico Ventaglio d’Argento. Per i bambini ci sarà un nuovo appuntamento con il laboratorio di ArteNa “La moda di un seme”, alle ore 14,30 e alle 17,30. L’attività partirà da un’introduzione sul tema, con l’utilizzo di una collezione di semi e con l’illustrazione delle diverse strategie di disseminazione. I partecipanti realizzeranno poi, con plastilina e materiali naturali e di recupero, un seme fantastico che potranno portare a casa.

 

Sabato 14 e domenica 15 aprile sarà a disposizione dei bambini la zona ludica a cura di New Holland con trattorini a pedali, insieme ad altre animazioni per piccoli agricoltori, per grandi e piccini ci saranno le degustazioni a cura dei Maestri del Gusto di Torino e Provincia.

TORNA L’ ASSEMBLEA DEGLI STATI GENERALI DELLE ASSOCIAZIONI VENARIESI

Con l’intento di assicurare la massima sinergia e collaborazione tra l’Amministrazione e le Associazioni del territorio è stata organizzata nella giornata di sabato 14 aprile 2018, l’Assemblea degli Stati Generali delle Associazioni Venariesi. Questo dopo gli incontri che si sono tenuti al Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale con visita e pranzo in Reggia, alla scuola “Il Matitone”, alla Festa dello Sport in piazza Atzei e, lo scorso dicembre, al Teatro Concordia, con la consegna degli attestati di merito alle Associazioni nell’occasione degli auguri di Natale. Finalmente in Mandria! Sin dal giugno scorso era stato programmato di trovarsi con tutte le Associazioni in Mandria, ma il meteo sfavorevole da una parte, unitamente a un mese ricco di eventi istituzionali e manifestazioni, costrinsero l’Amministrazione a pianificare l’appuntamento per settembre, durante la tradizionale Festa delle Associazioni, organizzata dalla Pro Loco Altessano – Venaria Reale durante la Festa di San Marchese, purtroppo dagli stessi annullata a causa delle nuove normative di sicurezza sugli eventi note a tutti. Ora ci siamo! Con il meteo finalmente clemente, siamo tutti gentili ospiti del Parco La Mandria, al Borgo Castello – Sala degli Scudieri, ingresso Ponte Verde viale Carlo Emanuele II, 256 per una nuova giornata di confronto, di approfondimenti, di scambio di opinioni che è sempre momento di crescita collettiva. Sarà anche l’occasione per visitare gli splendidi Appartamenti Reali del Borgo Castello, parlare con i Guardia parco e vivere convivialmente il momento del pranzo in un luogo incantevole. Ad aprire i lavori saranno il presidente dell’Ente Parco La Mandria, Luigi Chiappero a cui seguiranno i saluti di benvenuto del sindaco Roberto Falcone, dell’assessore alla Cultura, Associazionismo e Volontariato, Antonella d’Afflitto, del presidente del Consiglio comunale della Città di Venaria Reale, Andrea Accorsi, del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Andrea Scaringella e del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Michela Cardinale.  Dichiara l’assessore alla Cultura, Associazionismo e Volontariato, Antonella d’Afflitto «In questa occasione si vuole celebrare e ricordare che il volontariato e l’associazionismo che ne nasce è espressione di individui che con il loro prezioso tempo che dedicano per mettersi al servizio degli altri si impegnano in prima persona su più fronti e in diversi contesti, arricchendo la comunità sul fronte sociale, culturale, educativo, ricreativo, sanitario e umanitario. Dobbiamo essere tutti molto orgogliosi di un tessuto associativo così ricco, quale è quello di Venaria Reale, che è dimostrazione di persone attente e presenti con interessi e con il desiderio di impegnarsi in attività ed iniziative a supporto e di e di sostegno per tutta la comunità. Grazie davvero di cuore a tutte le  associazioni, ma soprattutto ai loro soci che danno un grande contributo alla nostra comunità. L’obiettivo dell’Assemblea degli Stati Generali delle Associazioni è l’ascolto, l’individuazione dei problemi e delle opportunità, la raccolta delle tante buone pratiche, al fine di poter creare un metodo di progettazione partecipata attraverso il dialogo che consenta di rispondere alla manifestata volontà di fare del tessuto associativo locale». L’incontro vedrà la partecipazione delle Associazioni, dell’Amministrazione e degli Uffici Comunali di riferimento per le varie attività, dell’Ente Parco, della Reggia e del Centro di Conservazione e di Restauro. Verranno trattati nell’arco della giornata temi relativi alle attività,  alle manifestazioni e alle novità sulla sicurezza, sulle prossime iniziative in programma e sulla partecipazione alle manifestazioni d’interesse. Il supporto logistico e organizzativo e il pranzo all’Assemblea degli Stati Generali delle Associazioni Venariesi è a cura dell’Associazione Turistica Pro Loco Altessano Venaria Reale, che ringraziamo per la disponibilità, dei due uffici comunali Eventi e Stampa. Invitiamo le Associazioni a trovare il tempo e cogliere l’opportunità di incontrarsi con le altre Associazioni anche di ambiti diversi dai propri, per confrontarsi e far nascere così sinergie e collaborazioni tra tutti. Un particolare ringraziamento all’Ente Parco La Mandria, al suo presidente Luigi Chiappero, alla direttrice Stefania Grella e a tutto lo staff per l’ospitalità.

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PROGRAMMA 

–    Ore 9:45: caffè di benvenuto;

–    Ore 10:00: apertura lavori e discorso di benvenuto a cura del Presidente Ente Parco La Mandria, Luigi Chiappero;

–    Ore 10:15: saluti di benvenuto a cura del Sindaco Roberto Falcone;

–    Ore 10:20: saluti di benvenuto a cura dell’Assessore alla Cultura, Associazionismo e Volontariato, Antonella d’Afflitto; 

–    Ore 10:25: saluti di benvenuto a cura del Presidente del Consiglio Comunale Andrea Accorsi;

–    Ore 10:30: discorso di benvenuto a cura del Consorzio Residenze Reali Sabaude, responsabile Comunicazione, Andrea Scarigella;

–    Ore 10:45: intervento a cura del Direttore laboratori di restauro del Centro Conservazione e Restauro, Michela Cardinali;

–    Ore 11:00: intervento a cura di un referente dell’UNPLI, che illustrerà le novità introdotte in materia di sicurezza e sanitaria  legate all’organizzazione di eventi;

–    Ore 11:30: intervento a cura di Alessandro Cofano, che illustrerà le autorizzazioni di competenza dell’Ufficio Commercio – SUAP inerenti le iniziative e gli eventi;

–    Ore 12:00: intervento a cura dell’Ufficio Cultura che illustrerà le modalità per la richiesta di contributi, patrocinio e vantaggio economico, richiesta location, occupazione suolo pubblico, deroga al rumore, nonché gli ultimi aggiornamenti relativi alle manifestazioni d’interesse attualmente in pubblicazione;

–    Ore 12:25/13.00 circa: interventi riservati alle Associazioni presenti;

–    Ore 13:00: grande tavolata delle associazioni;

–    Ore 14:00-16:00: visite a gruppi agli Appartamenti Reali.

Popolari, ora si scenda in campo

di Giorgio Merlo

Cresce il dibattito, e soprattutto la domanda, sul perché i cattolici democratici e i cattolici popolari siano di fatto scomparsi dalla geografia politica italiana dopo il voto del 4 marzo. Ma quello che incuriosisce maggiormente non sono le riflessioni che arrivano dall’area cattolica – il che è abbastanza naturale se non addirittura scontato – quanto dal mondo laico e culturalmente più lontano dalla galassia cattolica. Commentatori autorevoli, politologi di rango e opinionisti prestigiosi sostengono apertamente che senza una ripresa della “cultura di centro” da un lato e, soprattutto, senza un ritorno di una autorevole e qualificata classe dirigente cattolico democratica dall’altra la deriva autoritaria e qualunquistica della nostra democrazia e’ dietro l’angolo. Certo, il tutto avviene dimenticando che abbiamo ascoltato per anni la stanca litania della bontà e soprattutto della utilità della scomparsa del centro a favore della nuova religione bipolare che avrebbe dovuto bonificare il paese dal consociativismo e dall’ingovernabilita’. Come sia finita concretamente la situazione è sotto gli occhi di tutti. Ora, pero’, per tornare alla riflessione iniziale, e’ indubbio che il voto del 4 marzo ha cambiato profondamente la geografia politica italiana. Se da un lato occorre prendere atto che ci troviamo di fronte ad un nuovo bipolarismo, seppur definito “bipopulista”, dall’altro e’ indubbio che questo voto ha segnato la fine, almeno per il momento, della stagione dei “partiti plurali” da un lato e, come evidente, delle correnti cosiddette “identitarie” all’interno di quegli stessi partiti. La secca sconfitta politica ed elettorale del Partito democratico e il superamento di quella concezione di partito plurale che l’aveva più o meno caratterizzato – anche se con la gestione Renzi era diventato a tutti gli effetti un “partito personale” o “partito del capo” – spinge sempre di più quel campo politico adesso a riscoprire le ragioni della sinistra. Sinistra moderna, post ideologica e di governo ma sempre e comunque di sinistra. E il superamento dei partiti plurali si trascina dietro anche l’archiviazione definiva delle correnti o delle aree organizzate all’interno degli attuali partiti. Che ormai sono diventati a tutti gli effetti partiti personali, senza una precisa cultura politica e legati quasi esclusivamente alle fortune del “capo” di turno. Ecco perché sorge, allora, quasi spontanea la domanda: e cioè, se la destra ritorna forte e protagonista, se la sinistra – pur tra mille difficoltà e contraddizioni – si dovrà rimettere in cammino, se l’ideologia populista si sta affermando sempre di più, e’ gioco forza che anche una storica e significativa cultura politica che ha accompagnato lo sviluppo e il consolidamento della nostra democrazia come il cattolicesimo politico italiano si riorganizzi e ritorni in campo. Laicamente e senza arroganza ma con la consapevolezza che questo filone ideale non può più limitarsi a giocare un ruolo puramente testimoniale e politicamente periferico e marginale. Serve, cioè, riaffermare una presenza politica, culturale e programmatica che sappia dar voce e rappresentanza ad un mondo che e’ politicamente afono e che, soprattutto, oggi non è più rappresentato. Certo, e’ un mondo che vota, seppur stancamente e quasi con inerzia, i vari protagonisti in campo ma senza entusiasmo e senza convinzione. Ma per poter rispondere adeguatamente a questa domanda sono necessari alcuni elementi di fondo: va promossa una feconda seminagione culturale, va affinato un “pensiero” e, soprattutto, va favorito un processo di ricomposizione e di riaggregazione dell’area cattolico democratico, cattolico popolare e cattolico sociale attraverso il filo comune di una cultura e di un progetto di società aperti a tutti e capace di assecondare e costruire un vero “bene comune”. Solo cosi’ sara’ possibile rispondere a quella domanda iniziale sulla necessita’ di far ritornare in campo, nell’attuale situazione politica italiana, del pensiero popolare di ispirazione cristiana.

TORINO, ITALIA, EUROPA E MONDO: IL PRESIDENTE DEL GSPM MASSIMO RE SI FA IN QUATTRO

Torino, Italia, Europa e mondo: è un autentico poker d’assi quello che tiene stretto fra le mani Massimo Re, 57 anni, presidente del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino e detentore di prestigiose nomine anche a livello nazionale, continentale e, addirittura, internazionale.

Massimo Re, da quanto tempo è presidente del GSPM Torino? Qual è finora il bilancio della Sua esperienza alla guida della compagine sabauda?

«Sono presidente del GSPM Torino dal dicembre del 2009 e, quindi, sto vivendo il mio terzo mandato. I miei predecessori, quelli più vicini a me, Valter Bouquiè prima e Ivo Berti poi, avevano già conferito un’impronta dinamica e moderna, facilitando il mio compito. Il bilancio è assolutamente positivo: i rapporti che ho instaurato con il Consiglio Direttivo sono sicuramente mirati a spronare i suoi componenti a dare sempre il massimo per tutti gli atleti e i soci del Gruppo Sportivo stesso, nel tentativo non celato di accrescere in ognuno di loro quel senso di appartenenza al Corpo che, purtroppo, sta gradatamente svanendo nella nostra attività lavorativa».

Prima consigliere, ora vicepresidente vicario dell’ASPMI: il Suo cursus honorum a livello nazionale è di tutto rispetto. Qual è l’aspetto più stimolante del Suo ruolo? E quali sono gli obiettivi che intende perseguire?

«Diciamo che da consigliere-vicepresidente prima (con una modifica epocale dello statuto ASPMI, tra queste l’introduzione di una figura unica nella carica di vicepresidente, in passato sdoppiata), il passo successivo è stato una presa di posizione del presidente Antonio Barbato, che ha così voluto dimostrare la sua fiducia nei miei confronti. Più che stimolante, il mio ruolo si rivela quotidianamente faticoso e difficile, vista anche la situazione nazionale che ci vede invecchiare (bene, poiché facciamo sport attivo), ma senza avere la possibilità di registrare l’ingresso di colleghi più giovani. Sino a quando non disporremo di una configurazione giuridica più forte e non ci sarà data la possibilità di fare nuove assunzioni, non avremo la possibilità di assistere a quel ricambio generazionale che tutti auspichiamo, io per primo».

Dal 2014 il Suo impegno si è spostato anche sul fronte continentale, con l’ingresso nella Commissione Tecnica USPE: quante soddisfazioni Le sta regalando quest’avventura? E quali sono le difficoltà maggiori che Le ha riservato sin qui?

«Tantissime, soprattutto quando si ricevono attestati di stima sinceri da parte dei colleghi di altre nazioni che riconoscono gli sforzi compiuti per porre gli atleti nelle condizioni di gareggiare ad alto livello, senza vanificare il frutto di tanti anni di duri allenamenti. Questo non significa che tutto sia rose e fiori, in quanto sono richiesti molto impegno e molto tempo: basti pensare che soltanto nel 2017 ho visitato otto nazioni europee più gli Emirati Arabi Uniti. Chiaramente, per far tutto questo è indispensabile avere una buona collaborazione da parte del proprio Comando di appartenenza e, nel mio caso, posso davvero ritenermi fortunato, dal momento che il vicario Ivo Berti prima e il comandante odierno Emiliano Bezzon non mi hanno mai fatto venir meno il loro sostegno in quest’avventura. Soprattutto l’attuale Comandante Bezzon mi ha più volte rammentato il suo passato sportivo e, come tale, è più semplice per me rappresentare le nostre necessità o progetti. Non ho incontrato grosse difficoltà, ad essere onesto; sono stato accolto in USPE come se fossi uno di famiglia e sono sempre stato supportato nelle mie proposte od osservazioni. Gli aspetti che più mi hanno colpito sono la serietà e il rispetto dei ruoli in determinate circostanze, ma anche la complicità e la voglia di far bene insieme. Siamo davvero un bel gruppo».

Infine, da poche settimane il Suo nome compare anche nel Comitato Esecutivo USIP (Unione Sportiva Internazionale delle Polizie), organismo riconosciuto anche dal Comitato Olimpico Internazionale. In cosa consisterà il Suo operato? E quanto conterà per l’Italia e per il GSPM Torino avere un proprio rappresentante nell’organigramma del sodalizio più importante del mondo in materia di polizia?

«Questa è stata la sorpresa più grande: i vertici USIP mi hanno contattato pochi giorni prima della chiusura del termine per la presentazione delle domande, chiedendomi di candidarmi. Capirete la mia sorpresa e, soprattutto, il pensiero di avere altri impegni da assolvere! Tuttavia, dopo averne parlato con mia moglie, il comandante Bezzon e il presidente ASPMI Barbato, ho deciso di vivere anche quest’esperienza. Ed è andata bene: sono stato eletto nel Comitato Esecutivo con il maggior numero di preferenze. Il mio è un compito prevalentemente decisionale sulla vita, sia tecnica che amministrativa, dell’USIP. Un ruolo più politico che tecnico, al quale mi dovrò abituare. Penso che qualsiasi sia il contesto, europeo o mondiale, avere un incarico all’interno di questi consessi sia un segnale di grande fiducia nei confronti della nostra associazione ma anche del Comando di Torino in quanto, e questo è il mio parere personale, a determinati livelli la forma e le competenze contano più di ogni altro aspetto».

 

 

Piazza San Carlo, 3 giugno: chiuse le indagini. Ora le richieste di rinvio a giudizio?

AGGIORNAMENTO  “Ieri  – dichiara la sindaca Appendino – mi è stato notificato dalla Procura l’atto con la chiusura delle indagini. Resto a disposizione della magistratura, come lo sono sempre stata”.

Chiuse le indagini da parte della procura della Repubblica  sulla drammatica serata di piazza San Carlo del 3 giugno scorso, quando  durante la proiezione della finale di Champions Juventus-Real Madrid, più di 1.500 persone rimasero ferite e una donna, Erica Pioletti,  morì dopo 12 giorni in ospedale, a causa dell’ondata di panico che si scatenò all’improvviso. Secondo notizie giornalistiche sarebbe iniziata oggi la notifica degli avvisi ad alcuni indagati. Il procedimento giudiziario è per disastro, lesioni e omicidio colposo. L’avviso di chiusura indagini, sarebbe stato consegnato a Paolo Giordana, in quel periodo capo di gabinetto della sindaca  Appendino. In tutto gli indagati per questi fatti  erano 22, compresi la prima cittadina, l’ex questore Angelo Sanna e il prefetto Renato Saccone, ma è possibile ne siano stati stralciati alcuni che andrebbero così verso la richiesta di archiviazione, evitando il rinvio a giudizio.

 

 

(foto: il Torinese)

Miradolo, letture diffuse nel parco del castello

SABATO 14 APRILE, ORE 16,30

 San Secondo di Pinerolo (Torino)

Con l’arrivo della primavera e la riapertura alle visite dello storico Parco del Castello di Miradolo, la Fondazione Cosso ( che quest’anno celebra il decennale della sua nascita e che dal 2008 ha sede presso il Castello dalle origini settecentesche di San Secondo di Pinerolo), torna a rinnovare la collaborazione, nell’ambito del progetto “Invito al Parco”, con il “Circolo LAAV – Letture ad Alta Voce” di Torre Pellice. Obiettivo dell’iniziativa, e scopo più in generale dei volontari del Circolo, quello di portare la lettura, con e per gli altri, in contesti “particolari”, quali possono essere per l’appunto i giardini o il suggestivo Parco di uno storico Castello. Il progetto si inserisce dunque perfettamente nella linea di valorizzazione dell’antica dimora e nel preciso intento, da parte della Fondazione presieduta da Maria Luisa Cosso, di farne sempre più e sempre meglio il “polo culturale” per eccellenza del territorio, così da rievocare (attraverso iniziative varie, prime fra tutte le attività espositive) quel cenacolo culturale che fra Otto e Novecento la Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, pittrice allieva del Delleani e antica proprietaria della dimora, aveva saputo creare intorno a se’. “Con il Circolo di Torre Pellice – spiega Maria Luisa Cossosi è creato un legame consolidato nel tempo, e molto apprezzato dal pubblico, che ha già portato al Castello centinaia di appassionati, curiosi e sostenitori di un’iniziativa sicuramente particolare come quella delle ‘Letture ad Alta Voce’”. Il nuovo appuntamento è, dunque, per sabato 14 aprile, alle 16,30: in programma letture collettive de “Il giardino di Sofia. Racconti di parchi, giardini e giardinieri” per vivere un pomeriggio nel verde alla scoperta o alla riscoperta del Parco. Versi e parole, letti ad alta voce negli angoli più fascinosi del giardino, si fonderanno ai suoni e ai colori della natura, al fruscio dell’aria e allo scorrere dell’acqua nei canali. Per partecipare all’iniziativa, è sufficiente pagare il biglietto d’ingresso al Parco. Non occorre prenotazione.

 

g.m.

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“Il giardino di Sofia. Racconti di parchi, giardini e giardinieri”

Fondazione Cosso – Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino), tel. 0121/502761 – www.fondazionecosso.com Sabato 14 aprile, ore 16,30

 

Nelle foto:

– Letture nel Parco
– Maria Luisa Cosso

 

 

Donna trovata morta in centro con un laccio al collo

Una donna, secondo le prime informazioni proveniente dall’Est, sui 50 anni è stata trovata morta, questa mattina vicino alle panchine di largo Cibrario (nella foto)  a Torino. Aveva  un laccio attorno al collo. La polizia sta indagando. Sembra che la donna fosse senza fissa dimora.