redazione il torinese

Scoppio nella scuola materna: era una cabina elettrica. Evacuati i bambini

Tanta paura ma per fortuna nessun danno questa mattina nella scuola materna in via Gioberti, nel centro di Torino: il guasto a una cabina elettrica interna ha provocato uno scoppio. I bambini sono stati evacuati e sono intervenuti i vigili del fuoco per accertamenti. Nessun ferito tra i piccoli e gli insegnanti. (Foto archivio)

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

 

A cura di Elio Rabbione

 

A beautiful day – Drammatico. Regia di Lynne Ramsay, con Joaquin Phoenix e Judith Roberts. Un uomo nella cui mente trovano posto ricordi dolorosi, un passato di guerra, una infanzia di abusi, un figlio che si prende cura della madre anziana. Anche un sicario che entra nella vicenda sporca e infelice della figlioletta di un senatore, portata via per essere fatta sprofondare nel buio della prostituzione minorile. Con il viso dolente e con la robusta interpretazione di Phoenix premiato a Cannes quale migliore attore. Il film s’è anche aggiudicato il Palmarès per la migliore sceneggiatura. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 1, Uci)

 

L’amore secondo Isabelle – Commedia drammatica. Regia di Claire Denis, con Juliette Binoche, Gérard Depardieu, Valeria Bruni Tedeschi, Josiane Balasko e Xavier Beauvois. Il panorama è quello di Parigi, con i suoi rumori e i tetti e i monumenti e i caffè affollati, sotto le luci sempre accese della Tour Eiffel. Isabelle è una pittrice divorziata, cinquantenne, con una figlia di dieci anni. Al momento non ha una persona accanto e aspetta che la sua vita venga riempita da un amore. C’è un banchiere, un tipo eccentrico, che prima le lascia sperare chissà che ma poi le confessa che lui la moglie non la lascerà mai. Forse l’incontro definitivo potrebbe forse essere un attore. Forse, un uomo conosciuto per caso, lontano dall’ambiente delle sue solite frequentazioni. Cosa fa, Isabelle, quando non è innamorato? Niente, dice lei, ma in realtà soffre, si illude, spera e dubita, desidera e piange. Durata 94 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Arrivano i prof – Commedia. Regia di Ivan Silvestrini, con Claudio Bisio, Maurizio Nichetti e Lino Guanciale. Il liceo si può gloriare di essere il peggiore liceo della nazione: ecco che allora il preside accetta la proposta del provveditore e assume i peggiori insegnanti, nella sfida che dove i migliori hanno fallito, siano i peggiori a ottenere dei risultati. Arrivano sette insegnanti, uno peggio dell’altro, con i loro metodi precisi ma sgangherati, con il loro modo di insegnare bel oltre le righe. Ma per i ragazzi cambierà qualcosa. Durata 100 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Avengers: Infinity War – Fantasy. Regia di Anthony e Joe Russo, con Chris Evans, Robert Downing jr, Zoe Saldana e Chris Pratt. Contro gli eroi (buoni) di Marvel nell’ultimo episodio della saga c’è Thanos (cattivissimo), che grazie al potere delle Gemme dell’Infinito vuole impadronirsi e distruggere circa la metà di questa nostra povera terra. Ecco che allora gli Avangers sentono la necessità di riunirsi e di chiedere pure l’aiuto dei Guardiani della Galassia, insomma tutti insieme appassionatamente per far fuori il fellone. Per la gioia di grandi e bambini ci sono proprio tutti nell’affollato pentolone, Capitan America e Spiderman, la Vedova Nera e Thor, Iron Man e Black Panter. Durata 149 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2,   Reposi, The Space anche 3D, Uci 3D)

 

La casa sul mare – Drammatico. Regia di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darrousin, Anaïs Demoustier e Jacques Boudet. Una casa affacciata sul mare, poco fuori Marsiglia, due fratelli con la sorella vi si ritrovano all’indomani dell’ictus che ha colpito il padre anziano. Uno è un ex sindacalista, aspirante scrittore, con una fidanzata al seguito che ha la metà dei suoi anni, l’altro è rimasto ad abitare nella casa per far andare avanti la trattoria di famiglia, lei è un attrice, trasferita a Parigi per inseguire la sua carriera e lasciarsi alle spalle la perdita della figlia. Altre persone circolano attorno a loro, tutti a fare i conti, un bilancio tra ideali ed emozioni, tra aspirazioni e nostalgie, con un passato più o meno recente, a guardare il piccolo paese che ormai si è svuotato, lasciando le vecchie case agli speculatori, a parlare di politica, tra Macron e Le Pen, a guardare ai figli, anch’essi confusi. Un piccolo gruppo di giovanissimi profughi, senza genitori, obbligherà con il loro arrivo quelle scelte che tutti quanti gli abitanti della “villa” (questo il titolo originale del film), dovranno affrontare. Un film che per buona parte segue un filo di ricordi e di eventuali costruzioni, che comincia inspiegabilmente a sfilacciarsi con un doppio suicidio, che nel finale s’inventa il ritrovamento dei ragazzini venuti dal mare per cogliere senza necessità un racconto dell’oggi che viviamo. Senz’altro ci si aspettava di più. Durata 107 minuti. (Eliseo Rosso)

 

Cosa dirà la gente – Drammatico. Regia di Iram Haq, con Maria Mozhdah. La sedicenne Nisha vive una doppia vita. A casa, in famiglia, è la perfetta figlia pachistana, ma quando esce con gli amici è una normale adolescente norvegese. Quando però il padre sorprende Nisha in intimità con il suo ragazzo, i due mondi della ragazza entrano violentemente in collisione: i suoi stessi genitori la rapiscono per portarla in casa di alcuni parenti in Pachistan. Lì, in un paese in cui non è mai stata prima, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura di suo padre e di sua madre. Durata 106 minuti. (Romano sala 1)

 

Dopo la guerra – Drammatico. Regia di Annarita Zambrano, con Giuseppe Battiston e Barbora Bobulova. Presentato lo scorso anno a Cannes alla vetrina di Un certain regard, il film si riallaccia all’uccisione del giuslavorista Marco Biagi nella Bologna del 2002. Qui dell’omicidio di un professore universitario è accusato l’ex militante Marco, fuggito in Francia con la figlia grazie alla”dottrina Mitterand” e di cui lo stato italiano chiede l’estradizione. Intanto in Italia la madre, la sorella e il cognato sono al centro di sospetti e finiscono al centro dell’attenzione mediatica. Durata 95 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Doppio amore – Thriller erotico. Regia di François Ozon, con Marine Vatch, Jérémie Renier e Jacqueline Bisset. Giovane e fragile, Chloé nutre in corpo un dolore che non passa, affronta una terapia nella speranza di una guarigione. Frequenta uno psicoterapeuta che ad un certo punto decide di interrompere le sedute dal momento che si sente attratto da lei. L’amore corrisposto spinge la ragazza a tentare una coabitazione: senonché un giorno scopre che il compagno le sta nascondendo l’esistenza di un gemello monozigote, Louis, che svolge la stessa professione in un altro quartiere parigino. È incuriosita, vuole sapere, decide di prendere un appuntamento con lui. Durata 110 minuti. (Romano sala 2)

 

Escobar – Il fascino del male – Drammatico. Regia di Fernando Leon de Aranoa, con Penelope Cruz e Javier Bardem. Tratto dal libro che Virginia Vallejo, volto un tempo noto della tivù colombiana

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e oggi donna sotto protezione negli Stati Uniti, ha scritto intorno alla sua relazione con il gran capo della droga tra il 1981 e il 1987, è il resoconto di quegli anni, da un lato l’amante gentile e affascinante, dall’altro il mandante delle uccisioni di magistrati e poliziotti, di politici e di avversari, al fine di una scalata sempre più completa. Durata 105 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, The Space, Uci)

 

Il giovane Karl Marx – Drammatico. Regia di Raoul Peck, con August Diehl, Stephan Konarske e Vicky Krieps. Gli anni Quaranta del XIX secolo, l’esilio da Berlino e le fughe attraverso l’Europa, la povertà e gli stenti, la polizia sempre incalzante, le idee in crescita contro una classe dirigente e un capitalismo volti allo sfruttamento e alle ingiustizie, l’amicizia con Engels, figlio ribelle di un ricco industriale, la stesura del “Manifesto del partito comunista”. Durata 112 minuti. (Centrale anche in V.O.)

 

Eva – Drammatico. Regia di Benoît Jacquot, con Isabelle Huppert e Gaspard Ulliel. Bertrand è un giovane e promettente scrittore, ma il suo successo nasconde un terribile segreto. Quando incontra Eva, prostituta d’alto bordo con un passato altrettanto misterioso, decide di sedurla a ogni costo e usare la sua storia come ispirazione letterari, anche mettendo a rischio il fidanzamento con l’ingenua Caroline. Ma Eva non si lascia manipolare facilmente e trasvina presto Bertrand in una spirale di menzogne, violenza e tradimento. Durata 102 minuti. (Nazionale sala 1)

 

Game Night: indovina chi muore stasera? – Commedia drammatica. Regia di John Francis Daley e Jonathan Goldstein, con Rachel McAdams e Jason Bateman. Ogni settimana Annie e Max amano inventare giochi di vario genere per divertire se stessi e gli amici. Il fratello di Max inventa un inaspettato gioco con un rapito, che è il padrone di casa, chi dovrebbe trovarlo e liberarlo: è una finzione o non piuttosto una ingombrante realtà? Durata 100 minuti. (Ideal, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)

 

Insyriated – Drammatico. Regia di Philippe Van Leeuw, con Hiam Abbass. Damasco è sotto assedio. In attesa della fine del conflitto esterno, una donna, madre di tre figli, si trincera con i vicini nell’unico appartamento risparmiato dalle bombe. La tensione cresce, il pericolo incombe, la casa inesorabilmente si trasforma in prigione. Durata 85 minuti. (Classico)

 

Io sono tempesta – Commedia. Regia di Daniele Luchetti, con Marco Giallini e Elio Germano. Numa Tempesta è un riccone di oggi, con tanti quattrini e un jet privato, gli alberghi di sua proprietà come casa, un giro di prostitute che gli dimostra piacere e affetti, se volete anche abbastanza facile da individuare, un imprenditore fatto di spregiudicatezza e di mancanza assoluta di morale, che un bel giorno è condannato per questioni fiscali a svolgere un periodo di redenzione lungo un anno ai servizi sociali. S’imbatte in una variopinta umanità, fatta di poveracci e senzatetto, quello che per lui ha più peso è un giovane padre finito sul lastrico, due figli a carico. Tra i due, e con molti altri, scatteranno sentimenti nuovi e Tempesta saprà agguantare quella presa di coscienza che gli era sempre mancata. Durata 97 minuti. (Greenwich sala 1, The Space)

 

L’isola dei cani – Animazione. Regia di Wes Anderson. In un Giappone di epoca futura, il sindaco di una città denominata Megasaki ha ordinato di rinchiudere in un isola deserta e adibita a discarica ogni cane esistente, causa un mistorioso virus che li colpirebbe tutti. Il motivo vero è poter fare affari alla faccia dei simpatici amici dell’uomo. Dovranno intervenire un bambino e la giovane giornalista in erba Tracy a svelare le reali mire del primo cittadino e di tutto quanto il governo. Orso d’argento a Berlino per la miglior regia. Durata 101 minuti. (Massaua, Massimo sala 1 anche V.O., Reposi, The Space, Uci)

 

Loro 1 – Commedia. Regia si Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Anna Bonaiuto, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Bentivoglio e Kasia Smutniak. “Loro” sono quelli che in forma di gran baraccone con reminiscenze felliniane gravitano nell’universo berlusconiano, vero? tutto falso? opportunamente e malvagiamente esagerato?, uomini e donne in cerca di affermazione, non importa come, importa il quando, subito!, il ragazzo del sud (leggi Tarantini) che recluta ragazze e droga, gli affari poco puliti, gli amici e i nemici, il potere a ogni costo, la politica e i contratti con gli Italiani, le ville e le feste, la volgarità, il rapporto con Veronica: questo e molto altro nel primo capitolo di una vicenda che tutti abbiamo attraversato e che stiamo ancora attraversando. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2, Massaua, Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Eliseo Grande, F.lli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Reposi, Romano sala 3, The Space, Uci)

 

La mélodie – Drammatico. Regia di Rachid Hami, con Kad Merad, Jean-Luc Vincent e Samir Guesmi. Simon è un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d’insegnamento piuttosto rigidi non facilitano i rapporti con gli allievi problematici. Tra di loro c’è Arnold, un timido studente affascinato dal violino che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare l’energia necessaria per superare gli ostacoli e mantenere la promessa di portare i bambini a suonare alla Filarmonica di Parigi?Durata 102 minuti. (Nazionale sala 2, Uci)

 

Molly’s game – Drammatico. Regia di Aaron Sorkin, con Jessica Chastain, Kevin Costner e Idris Elba. Da una storia vera. Dove Molly è una eccellente sciatrice avviata verso i successi olimpici se una brutta e irrimediabile caduta non ponesse termine ad una promettente carriera. La vita richiede di cambiare registro e sfide. Ecco allora Molly ingegnarsi a divenire apprezzata organizzatrice di serate attorno ai tavoli del poker, con clientela di riguardo, dagli attori – leggi Di Caprio, Damon, Ben Affleck e altri qui ben camuffati – ai politici agli sportivi, tavoli attorno ai quali finiscono anche la droga e tipi russi poco raccomandabili, per cui l’FBI tiene le antenne ben alzate. Regia numero uno di uno dei maggiori sceneggiatori di Hollywood premio Oscar per The Social Network. Durata 140 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Harpo, Greenwich sala 2, The Space)

 

Nella tana dei lupi – Azione. Regia di Christian Gudegast, con Gerard Butler e Pablo Schreiber. Il solido poliziotto con i suoi bravi problemi con cui convivere, l’alcol, i metodi non proprio ortodossi, una moglie che ha deciso di lasciarlo, una rapina finita male che è costata la vita di parecchi suoi uomini. Dall’altra parte una banda di delinquenti, un curriculum di tutto rispetto, dall’addestramento paramilitare alla permanenza nelle patrie galere, il progetto studiato in ogni più piccolo particolare a svuotare la Federal Reserve Bank di Los Angeles ritenuta inespugnabile. Durata 140 minuti. (The Space, Uci)

 

Rampage – Furia animale – Fantasy. Regia di Brad Peyton, con Dwaune Johnson e Naomie Harris. Il primatologo Davis Okoye ha instaurato un forte rapporto con un intelligente gorilla albino di nome George che, per un esperimento genetico, si tramuta in un pericoloso e feroce animale, impossibile a governare. Con lui hanno subito la stessa mutazione un lupo e un coccodrillo, seminando vittime e distruzione in tutto il nord America: spetterà a Davis e a un ingegnere genetico trovare un antidoto. Durata 107 minuti. (The Space, Uci)

 

Ready Player One – Fantasy. Regia di Steven Spielberg, con Tye Sheridan, Olivia Cooke, Simon Pegg e Mark Rylance. Tratto dal romanzo omonimo di Ernest Cline, uscito sette anni fa. Nel 2045 la terra è un luogo di guerre e povertà, l’unica felice evasione è il mondo virtuale di Oasis, legato ai fantasiosi anni Ottanta e ricco di scenari iperrealistici in cui è facile accedere. Lo scomparso James Halliday ha deciso di lasciare a chi lo ritroverà il prezioso Easter Egg: sarà il giovane Wade, da sempre alla ricerca di notizie sulla vita e l’attività del miliardario, si metterà attraverso l’avatar Parzival alla ricerca dell’oggetto e lo ritroverà, dovendo pure fare i conti con i potenti nemici di una multinazionale, concorrenti senza alcuno scrupolo. Durata 140 minuti. (Uci)

 

I segreti di Wind River – Thriller. Regia di Taylor Sheridan, con Jeremy Renner, Elizabeth Olsen e Julia Jones. Tra le distese di neve del Wyoming viene inviata una giovane agente federale, non certo preparata a quelle temperature e soprattutto alla violenza che circola più o meno silenziosa in quei luoghi, per investigare sul ritrovamento del corpo martoriato di una ragazza scomparsa. Le dà sostegno e aiuto Cory, un navigato cacciatore impiegato a difendere il bestiame dagli attacchi dei predatori sempre in agguato, un animo tormentato, abbandonato dalla moglie dopo la scomparsa della figlia maggiore. Entrambi alla ricerca del colpevole, in un territorio dove ogni cosa sembra essere abbandonato alla violenza, in cui forse è necessario agire e rispondere esclusivamente con le sue stesse leggi. Dallo sceneggiatore di “Sicario” e “Hell or High Water”, terzo capitolo di una trilogia che ha affrontato il tema della frontiera americana oggi. Miglior regia a Un certain regard a Cannes lo scorso anno, grande successo al TFF. Durata 107 minuti. (Eliseo Blu)

 

The Happy Prince – Drammatico. Regia di Rupert Everett, con Rupert Everett, Colin Morgan, Colin Firth e Tom Wilkinson. Oscar Wilde al centro della società londinese di fine Ottocento, pieno di successo, tutti corrono a vedere le sue commedie a teatro e leggono i suoi libri: poi, improvviso, il tracollo, il processo per ammissione di omosessualità e la condanna a due anni di lavori forzati, l’esilio parigino, il tentativo di recuperare il rapporto con la moglie, la volontà di avvicinarsi nuovamente al giovane Douglas, la morte. Everett racconta nella sua opera prima l’ultimo periodo della vita dello scrittore, lasciando libero sfogo ai ricordi. Durata 105 minuti. (Greenwich sala 1, Reposi)

 

Tonya – Drammatico. Regia di Craig Gillespie, con Margot Robbie, Sebastian Stan e Allison Janney. La storia della campionessa di pattinaggio artistico Tonya Harding, cresciuta tra i soprusi di una madre anaffettiva come quella disegnata dalla Janney, Oscar come migliore attrice non protagonista, sposata ad un uomo senza quattrini e parecchia violenza in corpo, lei gran temperamento focoso, grande carriera e grandi scandali. Come quello che la colpiì a metà degli anni Novanta, allorché la sua antagonistaNancy Kerrigan, alla vigilia dei campionati nazionali Usa, venne colpita alle gambe da un uomo, poi identificato, pronto a confessare di aver agito perché istruito e istigato dal marito della Harding. La creazione di un mito, la difficoltà a considerarla una donna e una campionessa in cui il pubblico non soltanto femminile si potesse riconoscere, il ritratto di un’America dove ognuno vuole emergere, in qualsiasi modo. Durata 121 minuti. (Greenwich sala 3)

Il robot asporta per la prima volta tumore all’esofago

Per la prima volta è stato asportato un tumore dell’esofago con il robot con una nuova procedura di estrema complessità

 

realizzata con tecnica totalmente mini invasiva dall’équipe di Chirurgia generale ed oncologica universitaria (diretta dal professor Mario Morino), presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Nei giorni scorsi infatti è stato asportato un tumore dell’esofago senza la tradizionale apertura del torace, grazie a 4 microfori da cui sono stati introdotti gli strumenti robotici, così come l’apertura dell’addome per preparare il cosiddetto tubulo gastrico utilizzato per sostituire l’esofago asportato è stata sostituita da altri 4 microfori laparoscopici. La chirurgia per rimuovere i tumori dell’esofago è una delle più complesse della chirurgia oncologica poichè, per la particolare posizione anatomica dell’esofago situato tra torace ed addome, l’intervento tradizionale comporta l’apertura estesa di entrambe queste zone del corpo. In particolare l’apertura ampia e prolungata del torace comporta un prolungato soggiorno in rianimazione con il ricorso alla ventilazione assistita postoperatoria. Il paziente è un uomo di 60 anni ed aveva un voluminoso cancro dell’esofago trattato con radiochemioterapia per diminuire le dimensioni del tumore e poi sottoposto, alcune settimane dopo, ad intervento interamente mini invasivo video guidato. L’intervento, effettuato dal professor Mario Morino e dal dottor Fabrizio Rebecchi, è consistito nel rimuovere l’esofago e sostituirlo con lo stomaco modificato, in maniera tale da costituire un tubo di forma e dimensioni simili a quelle dell’esofago. Per fare ciò con la chirurgia tradizionale bisogna aprire sia l’addome (per accedere allo stomaco) sia il torace (per accedere all’esofago). Con questo intervento invece, la parte addominale viene eseguita in laparoscopia e quella toracica in toracoscopia robotica, dunque senza nessun taglio nè sull’addome nè sul torace. Poichè l’accesso al torace è limitato dalla presenza delle coste, il robot consente di penetrare attraverso gli stessi fori della normale toracoscopia, ma poi di avere una totale libertà di movimento nel torace stesso, così da poter rimuovere l’esofago e ricostruire la continuità digestiva suturando tra loro la parte di esofago rimanente ed il cosiddetto tubulo gastrico, ovvero lo stomaco trasformato in modo da essere uguale all’esofago rimosso.Le caratteristiche del robot Da Vinci consentono invece di eseguire i complessi gesti di dissezione e ricostruzione attraverso una serie di minifori, riducendo drasticamente l’invasività della procedura, tanto è vero che il paziente operato era già in piedi il giorno successivo ed a 48 ore dall’intervento era in ottime condizioni in attesa di riprendere una normale alimentazione.Il professor Mario Morino, direttore del dipartimento di chirurgia dell’AOU Città della Salute di Torino, è appena stato nominato Membro Honoris causa dell’American Surgical Association (ASA) durante il 138o Congresso della Società che si è tenuto a Phoenix in Arizona. L’American Surgical Association è considerata la più prestigiosa Società chirurgica al mondo. Fondata nel 1880, i soci devono passare una severa selezione basata sul curriculum clinico accademico e scientifico. Negli USA divenire membro dell’ASA è considerato il massimo riconoscimento di una carriera. Con la stessa attenzione all’eccellenza vengono selezionati i pochissimi membri onorari, chirurghi non statunitensi che abbiano inciso con la loro attività sullo sviluppo e sul progresso della chirurgia. Nella motivazione scelta per il prof  Morino si legge che negli ultimi 30 anni  egli è stato uno dei pionieri della chirurgia mini invasiva e laparoscopica, contribuendo con la sua attività clinica e con gli studi scientifici suoi e del suo gruppo alla diffusione di questa chirurgia ed alla sua validazione scientifica, in particolare nel campo dei tumori dell’apparato digestivo. Lo sviluppo della chirurgia mini invasiva ad opera di un ristretto numero di chirurghi, fortemente osteggiati dalla chirurgia “tradizionale” nell’ultima decade del secolo scorso, ha rivoluzionato la chirurgia del secondo millennio, consentendo ai pazienti di tutto il mondo di affrontare interventi chirurgici meno traumatici ed invasivi. La chirurgia italiana è stata in prima linea in questo processo e questo importante riconoscimento ne è la migliore testimonianza. Città della Salute di Torino prima in Europa ad avere entrambi i robot chirurghi. Centro di riferimento europeo per lo sviluppo del nuovo e rivoluzionario Medrobotic, il robot che opera senza cicatrici. Il Dipartimento di Chirurgia delle Molinette è da tempo leader in Italia ed in Europa per la chirurgia laparoscopica e robotica e proprio nei prossimi giorni si affiancherà al robot Da Vinci, che rappresenta ormai una realtà clinica diffusa in diversi Centri, il nuovissimo e rivoluzionario robot chirurgo Medtrobotic, che consente di eseguire interventi chirurgici per via completamente endoscopica, dalla bocca o dall’ano, la cosiddetta “scarless surgery” o chirurgia senza cicatrici. Il robot Medrobotic sarà utilizzato dall’équipe Otorinolaringoiatrica universitaria, diretta dal professor Roberto Albera, per asportare tumori della parte alta del tratto digestivo e dall’équipe del prof Morino per tumori del colon e del retto. Il Dipartimento di Chirurgia delle Molinette è il primo in Italia ad avere a disposizione entrambe le tecnologie robotiche ed è stato identificato come Centro di Riferimento Europeo per lo sviluppo ed il training del Medrobotic. La Città della Salute di Torino sempre più nel futuro ed all’avanguardia. La Direzione aziendale (Commissario Gian Paolo Zanetta) crede molto in questa nuova Chirurgia, che potrà essere un ponte verso il futuro Parco della Salute.

Ogr Public Program

CONVERSAZIONE PUBBLICA DI SUSAN HILLER E ANDREA LISSONI”

In occasione della sua personale Social Facts, in corso alle OGR fino al prossimo 24 giugno, Susan Hiller (americana ma inglese d’adozione e fra le artiste più acclamate della scena dell’arte concettualeinternazionale) torna a Torino per una conversazione conAndrea Lissoni, Senior Curator International Art (Film) alla Tate Modern di Londra. L’appuntamento è per venerdì 4 maggio  alle ore 20,30presso il Duomo di OGR Torino (in corso Castelfidardo22) e rientra nell’ambito del Public Program di OGR, promosso dalla Fondazione per l’Arte moderna e contemporanea CRT e ospitato presso OGR Torino.A partire dalla videoinstallazione Psi Girls (1999, una delle numerose opere dell’artista in collezione alla Tate), ora in mostra alle OGR e già esposta a Como nel 2011 – a cura dello stesso Andrea Lissoni – in occasione della presenza di Hiller come Visiting Professor alla Fondazione Antonio Ratti, il talk ripercorre le tappe della straordinaria carriera dell’artista in relazione ad aspetti quali linguaggio e oralità, indicibilità, tecnologia e dimensione sonora, presenti anche in opere recenti quali le videoinstallazioni The Last SilentMovie (2007-2008) e Lost and Found (2016), presentate a Documenta14. L’appuntamento é in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano. Ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria sul sito: www.ogrtorino.it                                       g.m.

Primavera di solidarietà. Cattolici e musulmani insieme

 

 Giovani musulmani e giovani cattolici insieme per una iniziativa di solidarietà: avverrà a Torino sabato 5 maggio . Verranno raccolti fondi a favire del SEA, il servizio emergenza anziani . I gazebo per la raccolta fondi sorgeranno a Porta Palazzo ( tettoia dell’orologio), in piazza Castello, nei giardini davanti a Porta Nuova, i via Nizza  alla fermata Lingotto del Metrò, davanti alla chiesa di San Bernardino. L’iniziativa  è promossa dal Centro Federico  Peirone (il centro diocesano e il dialogo con l’Islam) d’intesa con la  Federazione Islamica del Piemonte.E’ la prima iniziativa del genere in Italia e vuole dimostrare , al si là di tutti gli integralismi, la possibilità  di un dialogo sul piano della misericordia, valore comune alle due religioni, dice il direttore del Centro Peirone don Tio Negri. E Walid, il rappresentante dei giovani della Federazione Islamica del Piemonte aggiunge “ è una opportunità per conoscerci, superare gli steccati, fare del bene nel nome dell’unico Dio.” In ogni gazebo ci saranno durante la giornata ( la raccolta avverrà dalle 10 alle 18) 3 giovani musulmani e 3 giovani cattolici. “Sono lieta che abbiano scelto noi per questo importante debutto”, dice Maria Paola Tripoli da sempre anima del Sea. “In trent’anni gli anziani a Torino sono quadruplicati”, aggiunge; “ lo scopo del Sea è permettere loro di vivere nelle loro case. Così i nostri volontari li accompagnano all’Asl, in Chiesa, al mercato, o fanno la spesa per loro,  vanno in farmacia, qualche volta li accompagniamo anche al cinema o a teatro. Vogliano essere ore loro come parenti. Questa raccolta di fondi è molto importante pe noi che vediamo allargarsi la platea di chi ha bisogno ma anche erchè mette insieme le generazioni e le fedi”. Oggi gli anziani soli sono a Torino oltre 45 mila.

Sulla via di Damasco, i nuovi martiri siriani

In occasione di MAGGIO IN ORATORIO 2018, la rassegna di eventi, cultura, musica e sport, che affonda le sue radici nel quartiere di Vanchiglia e nella storia della Parrocchia S.Giulia di Torino (da scaricare alla paginahttp://www.maggioinoratorio.it/si terrà l’incontro:  Sulla via di Damasco, i nuovi martiri siriani Sabato 5 maggio 2018 ore 21:00 con Don Ihab Alrachid. Una testimonianza di don Ihab Alrachid, dal 1999 sacerdote greco-melchita, che ha esercitato il suo ministero nella Diocesi di Damasco, anche come segretario del Vescovo. Un modo per avvicinarci ai tanti cristiani che vivono in Siria in situazioni estreme. Ingresso libero.

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Piazza Santa Giulia 7/L

tel: 011 8171790

e-mail: oratorio@parrocchiasantagiulia.eu

E’ possibile seguire il MAGGIO IN ORATORIO su:

Sito Web per scaricare la Brochure con maggiori dettagli www.maggioinoratorio.it

Facebook  https://www.facebook.com/MaggioInOratorio

Poco Pd al Primo Maggio

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
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La festa del Primo Maggio ha tenuto nei grossi centri, un po’ meno nei piccoli. Lontani i tempi in cui tutti – ma proprio tutti – lo festeggiavano con comizi e cortei. All’inizio degli anni ’70 mio padre, della segreteria della camera del lavoro, fece il comizio a Venaria. A Torino il corteo partecipato, calamita anche per i sindaci della prima cintura. “Bello” il governatore Sergio Chiamparino con la sua cravatta Rossa e l’immancabile garofano. Ti scopri nel canticchiare la Canzone sul vestito di Rossini. “….aveva solo un vestito da festa e lo metteva alle grandi occasioni, a  Lui gli dissero domani ai padroni gliela faremo pagare…”.Ovvio, tanti ricordi . Una settimana di ” passione ” per i comunisti dal 25 aprile al 1 Maggio. Ma tutto cambia. Anche positivamente. Dopo anni di violenze un corteo pacifico. Come mai? Magari anche gli antagonisti maturano invecchiando. Anche la violenza ha uno scopo. Martedì l’obiettivo dei violenti era il Pd ed entrare in piazza per “salire”” salire sul palco. Poi non c’era il Senatore Esposito loro bersaglio da sempre. Stefano Esposito non rieletto ed in aperta polemica con chi nel partito vuole trattare con i pentastellati. Sul palco gli antagonisti sono saliti. Missione compiuta. E il Pd ? Pochini dietro lo striscione. Con l’eccezione dell’encomiabile  onorevole professor Giorgis che dopo aver sfilato con le istituzioni è tornato indietro e ha  raccolto la bandiera del partito.  Il segretario Mimmo Carretta gli dovrebbe fare un monumento.
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Gli altri? O non c’erano o si sono mimetizzati in altri spezzoni di corteo. Può sembrare strano ma anche questo è il congresso che il Pd sta facendo. E il primo maggio è un modo come un altro per dire ciò che si vuole dire. Anche se – mi sembra -dopo l’intervista di Fazio a Matteo Renzi ci sia poco da dire. Una sua considerazione: “mette le cose al suo posto” . Controllo il 90 % dei Senatori e la maggioranza dei deputati. “Controllo”, ecco la parola magica. Rimane poco nel dire e soprattutto nel fare da parte di Piero Fassino e Franceschini. E a Sinistra si sta a guardare . Poi, diciamocelo, che altro potrebbero fare? Io direi politica , ma si sa’, sono un uomo d’ altri tempi. Ci si commuove davanti  ai lavoratori che sfilano,  stupiti di questa incredibile impotenza di questa sinistra. Un primo maggio imperniato sulla sicurezza sul lavoro. II sindacato denuncia: non ci sono controlli da parte dello Stato. I direttori degli uffici del lavoro si schermiscono: non abbiamo personale sufficiente. E spostare il personale di altri settori del pubblico impiego che poco fanno nei loro uffici? Dopo ovviamente appositi corsi. Ma manca la volontà politica. E non solo. Con il sospetto che tutto ciò che è pericoloso come le verifiche sui posti di lavoro venga scartato dai pubblici ufficiali preposti. Forse ci sarà anche, io non ne ho cognizione, ma non mi risulta un accordo sindacale del pubblico impiego che preveda questo. Più semplice denunciare che fare. Anche per questa ragione  questa sinistra, questo sindacato e questo Pd sono in crisi. Scontano anni di denunce e non di fatti. Cosi abbiamo dei dati non immaginabili alcuni decenni fa. Gli operai votano tutti tranne la sinistra. Sinistra in tutte le declinazioni. Mi vien voglia di dire “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Mi vien voglia di dire che il primo maggio è stato inutile. Se poi unica novità è  stata rappresentata dai i centri sociali  che hanno “conquistato ” il palco… Povera sinistra se si fa “trascinare” dai no tav,  no  su no , no su tutto. Almeno i pentastellati si sono divisi i compiti. Chiara Appendino in testa con le istituzioni con Chiamparino, Boeti  e i sindaci. Con gli antagonisti hanno sfilato i consiglieri comunali grillini contrari a tutto e a tutti. Un film già visto nelle manifestazioni contro il G7. Povera sinistra. Povero Pd. Non sto vedendo un “colpo di reni” per cambiare politica.
(foto: il Torinese)

Caos vaccini, bimbi esclusi da scuola

E’ caos vaccini in Piemonte e Valle d’Aosta. A Torino e nella cintura alcuni bimbi non in regola sono stati esclusi da asili e scuole, mentre ad Aosta è stato permesso l’ingresso.Sta creando problemi l’interpretazione della legge  Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini. Nel capoluogo piemontese le direzioni delle materne Keller e Kandinskij e  Mirafiori, hanno notificato alle famiglie di due bambini il divieto di entrare in classe finché  non saranno in regola con le vaccinazioni. Lo stesso è avvenuto a Collegno, dove  su 172 bambini iscritti agli asili municipali, due non sono  vaccinati.

Si discute il piano Embraco

Questo pomeriggio all’Amma – associazione delle imprese metalmeccaniche di Torino si farà  il punto sul piano di reindustrializzazione dell’ Embraco di Riva di Chieri. Ci sarà anche il gruppo cinese-israeliano produttore di  robot per la pulizia di pannelli fotovoltaici, con l’azienda  torinese Astelav, del settore della rigenerazione di elettrodomestici. L’area Embraco, di proprietà di Finpiemonte Partecipazioni e parzialmente già affittata, rientra nel piano. Per i 497 lavoratori in esubero l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico si terrà il 15 maggio. Nel frattempo le attività di Embraco sono state vendute da Whirlpool alla società giapponese Nidec, ma  non è compreso lo stabilimento di Riva di Chieri.

Bach Dance Suites

Accademia di Musica di Pinerolo
L’attesa prima assoluta di Bach Dance Suites, per la regia e la coreografia di Virgilio Sieni, uno dei protagonisti della scena contemporanea europea, vede protagonisti il violoncello di Massimo Polidori, primo violoncello dell’Orchestra della Scala di Milano e Noemi Biancotti, Linda Pierucci, Jari Bordini e Maurizio Giunti della Compagnia Virgilio Sieni. La periferia dello spazio e l’attenzione ai valori sottili, tattili, nascosti del movimento, divengono i temi, insieme alla pietà, che agiscono le tre suites: atlante figurale e emozionale che mostra l’idea di marginalità, interstizio, raccoglimento, dimora, vuoto, accoglienza. L’appuntamento è per martedì 8 maggio alle ore 21 al Teatro Sociale di Pinerolo (piazza Vittorio Veneto, 24). La Stagione concertistica è stata realizzata con il contributo di Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Regione Piemonte, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo e il patrocinio di Città di Pinerolo. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione di Galup e a quella tecnica di Piatino Pianoforti, Yamaha Musica Italia e Albergian.
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PRIMA ASSOLUTA
Una produzione di Accademia di Musica
martedì 8 maggio 2018, h 21:00 – Teatro Sociale di Pinerolo
Massimo Polidori violoncello
Compagnia Virgilio Sieni 
Noemi Biancotti, Linda Pierucci, Jari Boldrini Maurizio Giunti
Virgilio Sieni regia e coreografia