Una splendida immagine di piazza Vittorio in versione serale, con la Mole sullo sfondo, scattata da Giuseppe Gallucci.
Intorno al Duomo di Torino vibra il cuore pulsante della religiosità torinese; al suo interno si trova, infatti, custodita una delle reliquie più preziose della Cristianità, la Sacra Sindone. È inoltre l’esempio più significativo dell’arte rinascimentale nel capoluogo sabaudo. Meriterebbe, certo, un’attenzione maggiore da parte della Città di Torino nella sua segnalazione nei confronti dei turisti, che spesso incontrano difficoltà nel riuscire a dirigersi verso la sua sede, piazza San Giovanni. Il Duomo si presenta in stile rinascimentale già a partire dalla sua facciata esterna, realizzata in marmo bianco e recante tre portali, di cui quello centrale sormontato da un timpano di pregio. Sulla sua sinistra si eleva la Torre campanaria, realizzata intorno al 1470. In realtà l’attuale edificio rinascimentale sorge sul sito in cui in epoca paleocristiana, verso la fine del IV secolo d.C., erano state edificate tre chiese, sotto l’episcopato di San Massimo. Erano state in origine concepite come tre basiliche contigue e comunicanti, dedicate a San Giovanni Battista, a Maria Vergine ed a Gesù Cristo Salvatore. Per volontà dell’allora vescovo di Torino, il cardinale Domenico della Rovere, all’epoca residente a Roma presso il Papato, si decise nel 1490 la demolizione delle tre chiese preesistenti e l’edificazione di una nuova cattedrale su progetto dell’architetto toscano Amedeo da Settignano, già attivo nei cantieri pontifici. La cattedrale divenne, così, il primo modello rinascimentale in Piemonte, ad imitazione delle fabbriche romane del tempo.
La sua prima pietra fu posta nel 1491 dall’allora reggente Bianca di Monferrato e fu consacrata il 21 settembre 1505. A rendere il Duomo di Torino un unicum è sicuramente la presenza, al suo interno, della cappella della Sacra Sindone, tornata di recente al suo antico splendore, dopo i gravi danneggiamenti dovuti ad un tremendo incendio, scoppiato tra l’ 11 ed il 12 aprile 1997.
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Il lenzuolo della Sacra Sindone si salvò miracolosamente in quanto era momentaneamente custodito all’esterno della Cappella, nel coro della Cattedrale. La cappella, realizzata dall’abate Guarino Guarini nel Seicento, non poteva essere luogo più adatto, proprio nel cuore del Duomo di Torino, per accogliere il Sacro lino che conserva la doppia immagine del corpo dell’uomo crocifisso che, per la Chiesa Cattolica, è Cristo. Nella cappella della Sindone si entrava, un tempo, calpestando stelle bronzee che contrassegnano il pavimento tra pareti scandite da statue e pilastri corinzi. Questo ingresso è momentaneamente impercorribile. Alla Cappella, dal momento della sua riapertura, si accede soltanto passando da Palazzo Reale, ma ci si augura che presto si possa ripercorrere questo cammino. Oggi i visitatori, infatti, per accedere alla Cappella della Sindone, percorrono la stessa galleria utilizzata un tempo dai sovrani sabaudi, essendo la Cappella della Sindone posta alla stessa altezza degli appartamenti del re. Guarini ed i suoi committenti probabilmente vollero usare la metamatica e la scienza per raccontare l’inspiegabile, attraverso figure geometriche perfette, il cerchio, i triangoli, con alla base misure tracciate sul numero 3 e sui suoi multipli. L’interno del Duomo merita sicuramente una visita accurata in quanto il suo impianto basilicale, a croce latina ed a tre navate, reca elementi gotici che vengono a completare l’impianto della facciata risultante, invece, rinascimentale, ma in marmo bianco (il che risulta un’anomalia rispetto agli edifici coevi realizzati in mattoni). Merita soffermarsi lungo le cappelle laterali che ospitano altari devozionali; in corrispondenza del secondo altare della navata destra si può ammirare il polittico della Compagnia dei Calzolai di Martino Spanzotti e Defendente Ferrari.
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Nella terza cappella laterale, dedicata a Sant’Antonio Abate ed a San Massimo, primo vescovo di Torino, sono conservate le spoglie del beato Pier Giorgio Frassati, esempio straordinario di virtù cristiane. Nel braccio sinistro del transetto i visitatori possono ammirare la Tribuna Reale, uno spazio rialzato riservato alla famiglia reale durante le funzioni religiose, fatta erigere nel 1583 dal sovrano Carlo Emanuele I ed ampliata nel 1777 da Ignazio Perucca, su disegno dell’architetto Francesco Martinez, nipote di Filippo Juvarra. Di interesse anche la cripta, che era in realtà una chiesa sottorreanea che funzionò provvisoriamente al posto delle originarie tre chiese abbattute. Il campanile del Duomo, dedicato a Sant’Andrea, era in origine una torre campanaria che assunse poi il ruolo di campanile dopo l’interramento delle tre preesistenti chiese paleocristiane. Ora vi si può accedere tramite una galleria, a sua volta accessibile dal Museo diocesano. Un’altra bellezza racchiusa nel Duomo è rappresentata dal suo organo a trasmissione meccanica, la cui costruzione risale al 1874 ad opera di Giacomo Vegezzi-Bossi e successivamente ampliato, ai primi del Novecento, da Carlo Vegezzi -Bossi. Lo strumento ha due tastiere, 56 registri per un totale di 3498 canne, 4 manici e 5 somieri. Presso il Duomo di Torino ha sede l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, associazione che persegue quale obiettivo principale la diffusione della cultura nelle sue svariate espressioni, musicale, artistica e scientifica, sotto tutte le forme e con un’attenzione particolare alla valenza turistica. Presidente dell’Accademia è il Parroco del Duomo, don Carlo Franco. Direttore ospite principale dei Virtuosi della Cattedrale di San Giovanni è il Maestro Antonmario Semolini.
Mara Martellotta
www.regione.piemonte.it
Il premier Conte frena sulla Torino-Lione
“C’è un contratto di governo e c’è un metodo di lavoro: non ci si sveglia dall’oggi al domani e si dice si fa così. Non è che per mesi si attende l’analisi costi-benefici senza discutere e alla fine si dice ‘bisogna farla punto’. Non funziona così”. Lo sostiene, a proposito della Tav, in presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “E c’è un accordo oltre a delle leggi del Parlamento. Ho parlato con Macron e mandato il mio ministro dal ministro francese. Un altro passaggio avverrà a breve con la Commissione Ue. All’esito di queste conclusioni trarremo le fila”, aggiunge il premier. “Ho detto che la Tav oggi così com’è non la farei. Non la trovo conveniente ma mi ritrovo in fase di attuazione del percorso e quindi o trovo un’intesa con la Francia e la Commissione europea oppure il percorso è bello e segnato”, conclude Conte.
Gli affitti brevi hanno trasformato le dinamiche della ricettività turistica tradizionale
Con nuove modalità di accoglienza si sono rotti gli schemi tipici e si sono create ampie opportunità di guadagno con ricadute positive sul territorio e sugli investimenti dei cittadini.Anche la città di Torino vive queste trasformazioni. I flussi turistici registrano aumenti costanti anche grazie alla possibilità di muoversi a prezzi accessibili.
Fiaip Piemonte è stata chiamata a intervenire al convegno “Affitti brevi a Torino tra immobiliare e turismo”, che si terrà martedì 4 giugno, dalle ore 16.30, al Golden Palace di Torino (via dell’Arcivescovado, 18), in quanto sigla di categoria che ha partecipato al tavolo di lavoro in Regione per il regolamento attuativo della nuova legge del turismo extralberghiero.
Fare luce sul nuovo scenario delle locazioni brevi, sui dati degli affitti brevi registrati a Torino dai siti più noti del Bnb e sulla recente normativa del settore è obiettivo dell’evento promosso dal portale di informazione Hospitality News in partnership con CleanBnB, sito di gestione di affitti brevi.
“Il fenomeno delle locazioni brevi da un lato ha dato slancio alla riqualificazione degli stabili, valorizzando indirettamente interi quartieri e dall’altro ha donato nuovo impulso al mercato immobiliare”, commenta Fulvia Pastorelli delegata al turismo di Fiaip Piemonte.
“L’extralberghiero è un settore in crescita – aggiunge –. Le strutture di questo comparto sono aumentate negli ultimi dieci anni, secondo i dati 2018 della Regione Piemonte, del 62%. Con il web il mercato si fa più competitivo e diffuso, di conseguenza anche la sua normativa si è evoluta di recente. Per questo – conclude Pastorelli – è bene diffondere le pratiche dell’ospitalità e le competenze necessarie per chi opera in questo settore”.
L’appuntamento è alle 16.30 al Golden Palace, in via dell’Arcivescovado 18
A omaggiarla al Monastero di Casanova di Carmagnola i torinesi Paolo Garrone e Maurizio Scandurra in segno di stima a Don Adriano Gennari. Sarà benedetta e inaugurata domenica 9 Giugno.
Una campana per il Monastero Abbaziale di Casanova, che troverà collocazione definitiva nel suggestivo chiostro colonnato in quarzo rosa di Baveno.
L’antica struttura cistercense risalente al 1150 d.C. sita nell’omonima frazione di Carmagnola (TO) il prossimo 9 giugno – durante la grande celebrazione eucaristica delle ore 15.30 per la Solennità di Pentecoste (sono attesi centinaia di fedeli da Piemonte, Liguria, Val d’Aosta e Lombardia) – riceverà un dono unico nel suo genere: un sacro bronzo realizzato artigianalmente – con fusione manuale a crogiolo, tecnica plurisecolare – dalla ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ di Agnone, in Molise, dall’Anno Mille a oggi la prima e più antica fabbrica di campane e arte sacra al mondo, già sito dichiarato ‘Patrimonio dell’Umanità’ dell’Unesco.
Il pregiato manufatto, finemente decorato a mano – il cui studio complessivo è stato affidato all’Architetto Maurizio Chiocchetti (tra i più noti restauratori di plessi religiosi italiani) – ha un diametro di 39 cm, pesa 40 Kg e suona nota La Diesis, porta il nome di ‘Campana delle Grazie’ e reca fusi su di sé anche l’immagine di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e l’Occhio di Dio, simbolo cristiano della Divina Provvidenza.
Autori del gesto di benemerenza, l’imprenditore piemontese Paolo Garrone, professionista stimato del settore turistico e il giornalista cattolico e campanologo Maurizio Scandurra.
“Ho deciso di affidare al Signore Gesù il mio nuovo ‘Holiday Resort Piccola Fonte’ che sta prendendo vita a Cantoira, nella Valli di Lanzo. Un punto di massima accoglienza e moderna concezione in stile green nel rispetto delle peculiarità tipico-paesaggistiche delle nostre montagne per rilanciare il turismo in Valle creando nuova occupazione stabile nel tempo. Un sogno in costruzione, dopo anni di duro lavoro, grazie anche alle gradite e potenti preghiere di intercessione del sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’ che mi accompagna spiritualmente da tempo nel mio cammino di uomo e professionista“, esordisce Paolo Garrone.
“Gli antichi dicevano spesso, a ragione, ‘Vox populi, vox dei’. Le campane rappresentano il punto mediano tra terra e Cielo, esattamente proprio come le preghiere di affidamento che hanno reso amatissimo e popolare tra i cattolici il caro Don Adriano Gennari e il Monastero Abbaziale di Casanova, risorto a nuova vita proprio grazie al suo incessante impegno, e oggi meta costante di intenso pellegrinaggio da tutta Italia anche per le preghiere di intercessione che lo stimato sacerdote eleva instancabilmente all’Altissimo in favore dei malati, poveri e sofferenti”, prosegue Maurizio Scandurra, tra l’altro designer della ‘Campana delle Grazie’ e Testimonial della ‘Pontificia Fonderia Marinelli’.
“La ‘Campana delle Grazie’ – continua il giornalista – presenta due particolarità: è uno dei rarissimi esemplari recanti impressa sul bronzo la duplice firma dei fonditori Fratelli Armando e Pasquale. Inoltre, suonerà manualmente, a corda, come facevano un tempo i monaci dell’Abbazia di Casanova. Ed è altresì inceppata ‘a slancio puro’, il primo e più antico e primitivo metodo di suono di cui, in Piemonte, è di fatto il primo esemplare, essendo invece per lo più in voga nella nostra regione il sistema di suono cosiddetto ‘Ambrosiano’, con le grandi ruote applicate alle campane, così come è facile notare in tutti i campanili. Un dono concreto per ricordare che tutto ottiene l’uomo che si abbandona fiducioso alla Divina Provvidenza, come insegna il grande santo sociale torinese San Giuseppe Benedetto Cottolengo di cui sia l’imprenditore Paolo Garrone che il sottoscritto siamo profondamente grati e devoti“, conclude entusiasta Scandurra.
Insieme alla campana, inoltre, a Don Adriano Gennari dai Fratelli Armando e Pasquale, contitolari della ‘Pontificia Fonderia Marinelli’, verrà omaggiata anche una seconda campana del diametro di 20 centimetri finemente incisa a mano.
E altresì donata una preziosa targa commemorativa a ricordo della nobile iniziativa generosamente fatta realizzare artigianalmente dallo stimato imprenditore, ingegnere e mecenate torinese Cristiano Bilucaglia, già benefattore della torinese ‘Mensa dei Poveri’ di Don Adriano Gennari che sostiene da sempre grazie ai risparmi prodotti con ‘Zero’, il primo social utility network italiano nato nel capoluogo piemontese nel 2015 che azzera le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse.
“Siamo alle Fichianate: questa volta e’ il codice identificativo agenti chiesti dal M5S di Torino. Dopo la festa della Repubblica dedicata ai rom e agli immigrati questa ci mancava. si tratta evidentemente della ennesima provocazione. Salvini prenda le distanze. inaccettabile che si giochi sulla pelle dei ragazzi in divisa impegnati a difendere la cittadinanza dai facinorosi” attacca Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, che osserva “Con questa richiesta il M5S si conferma il partito contro gli italiani per bene. Sono solo interessati a scontrarsi con la Polizia per mettere a ferro e fuoco le città nelle loro manifestazioni: i consiglieri grillini chiedano piuttosto di farsi identificare a quegli attivisti no tav violenti e spesso in piazza travisati, con cui sono soliti condividere i cortei. In un momento in cui riprendono ad essere spedite le bombe anarchiche e le massime Istituzioni sono ormai infiltrate da conniventi dell’antagonismo, sappiano le Forze dell’Ordine che in noi Fratelli d’Italia troveranno un solido baluardo alla loro agibilità e una difesa dalle rappresaglie antagoniste”.
“Siamo alle Fichianate: questa volta e’ il codice identificativo agenti chiesti dal M5S di Torino. Dopo la festa della Repubblica dedicata ai rom e agli immigrati questa ci mancava. si tratta evidentemente della ennesima provocazione. Salvini prenda le distanze. inaccettabile che si giochi sulla pelle dei ragazzi in divisa impegnati a difendere la cittadinanza dai facinorosi” attacca Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, che osserva “Con questa richiesta il M5S si conferma il partito contro gli italiani per bene. Sono solo interessati a scontrarsi con la Polizia per mettere a ferro e fuoco le città nelle loro manifestazioni: i consiglieri grillini chiedano piuttosto di farsi identificare a quegli attivisti no tav violenti e spesso in piazza travisati, con cui sono soliti condividere i cortei. In un momento in cui riprendono ad essere spedite le bombe anarchiche e le massime Istituzioni sono ormai infiltrate da conniventi dell’antagonismo, sappiano le Forze dell’Ordine che in noi Fratelli d’Italia troveranno un solido baluardo alla loro agibilità e una difesa dalle rappresaglie antagoniste”.