redazione il torinese

Mancini soccorre 94enne investita da auto

DALLE MARCHE

Il ct della nazionale azzurra Roberto Mancini, di Jesi,  ha soccorso una 94enne che era stata investita a Senigallia. Mancini, in vacanza,  passava casualmente in zona insieme ad alcuni amici, tra i quali anche un medico. L’anziana è stata toccata da un’auto mentre attraversava la strada in bici. Allora  l’allenatore l’ha aiutata informando successivamente il 118. La donna ha riportato alcune fratture ed è stata trasportata in ospedale. Suo figlio,  tramite Facebook, ha poi  ringraziato Mancini per essersi fermato.

Nuova stagione per il teatro diretto da Brachetti

 

SI APRE IL 12 OTTOBRE CON UN OMAGGIO A GIPO FARASSINO

Parola d’ordine, ancora e sempre, teatro di “intrattenimento leggero e di qualità”. Teatro “alla portata di tutti”. Il mix è esplosivo: varietà, illusionismo, comicità, arti circensi e tant’altro ancora: tutto su un unico palcoscenico. Dopo l’anno “0”, anno di prova – brillantemente superato – è già conto alla rovescia per la prima stagione de Le Musichall, il nuovo “Teatro delle Varietà” aperto da pochi mesi nel centro storico di Torino, negli spazi del “Collegio Artigianelli” al civico 14 di corso Palestro, con la direzione artistica di Arturo Brachetti.

Primo spazio in Italia dedicato totalmente all’intrattenimentoerede ideale dei teatri di varietà, e gestito da ArtNOVE, impresa sociale e culturale nata nell’ambito della Congregazione dei “Giuseppini del Murialdo” (proprietaria dello spazio), Le Musichall vuole sfatare i luoghi comuni che aleggiano intorno al teatro, spesso identificato dal grande pubblico come luogo troppo “alto”. Spiega Brachetti: “L’obiettivo è spingere gli spettatori a vedere quinte e palcoscenico da un altro punto di vista, riavvicinandoli al teatro, e più in generale, allo spettacolo dal vivo: proposte di qualità e per tutti, leggere ma non banali, da cui uscire con il sorriso sulle labbra e il cuore leggero”. Da ottobre a maggio, sono 21 gli spettacoli proposti per la stagione 2018/2019; 46 le repliche. Ad aprire le danze, venerdì 12 ottobre, “A son peui mach canson”, recital condotto dai musicisti del Terzo Turno in omaggio a Gipo Farassino, per far conoscere soprattutto ai più giovani la figura del grande chansonnier ‘d Porta Pila. A seguire, moltissimi altri gli artisti in scena nella stagione, tra cui alcuni volti italiani celebri come la straordinaria Silvana Fallisi, il maestro di prestidigitazione Raul Cremona, il comico televisivo Saverio Raimondo, la stand up comedian al femminile Velia Lalli, il duo comico-magico Lucchettino, lo Stephen Hawking dell’illusionismo Christopher Castellini, fino all’allegria contagiosa di Antonello Costa, a Massimo Loizzi e ai suoi Mercanti di storie (con lo spettacolo su Giorgio Gaber “Io ed io”) o a Paolo Carta (con cui Brachetti prepara i numeri con i disegni di sabbia, mescolati ora con le ombre cinesi) e altri ancora. Lo stesso palcoscenico diventerà internazionale con alcune delle più interessanti compagnie di nouveau cirque che porteranno a Le Musichall performance visive di grande impatto e di sicuro fascino, come la danza tra le ombre dei francesi Bakhus, il mimo contemporaneo degli ucraini Dekru, il circo nuovo e antico dei CirkbiZ’arT fino alle acrobazie dei The Black Blues Brothers. Non mancherà un nuovo coinvolgente varietà sulla scia del grande successo registrato dalla produzione proposta lo scorso anno, che ha inanellato numerosi sold out di fila. Sempre con la firma di Arturo Brachetti e Stefano Genovese, il nuovo spettacolo, intitolato “Spikisi”, andrà in scena nel periodo natalizio dal 26 dicembre al 6 gennaio. Nel frattempo la precedente produzione “Gran Varietà”, prodotta da ArtNOVE in collaborazione con Arte Brachetti, traslocherà a Roma al “Teatro Vittoria”, dal 10 al 20 gennaio 2019 con il nuovo titolo Le Musichall in tour”. Un segno importante che premia la qualità del progetto e degli artisti, tutti giovanissimi, piemontesi per nascita, studio o “adozione professionale”. “Questa del 2018/19 – sottolinea Brachetti – è la prima effettiva stagione de ‘Le Musichall’, dopo un anno di attività volto a testare gli spazi e costruire collaborazioni sia con le realtà del territorio, sia con produttori e distributori che operano a livello nazionale. Quasi un anno di test importanti e necessari per comprendere meglio i gusti del pubblico e arrivare a proporre oggi una campagna abbonamenti capace di soddisfare diverse esigenze premiando gli spettatori con la logica del ‘più vedi meno spendi’. Un segno chiaro di voler investire sul pubblico”. Sempre sulla scia di un altro punto di vista, di cui è testimonianza anche la nuova campagna di comunicazione, ideata da Visualgrafika, che popolerà le vie torinesi di personaggi “al contrario” sullo sfondo di colori accesi.Gli abbonamenti si aprono martedì 19 giugno e, altra curiosa singolarità, i primi 200 abbonati avranno la possibilità di poter incontrare e trascorrere un’ora a teatro con lo stesso Brachetti il 29 ottobre.

g.m.

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Foto:

– Arturo Brachetti, foto Paolo Ranzani
– “Terzo turno”
– Raul Cremona, foto Centamore
– Paolo Carta
-“I Lucchettino”

L’auto finisce contro gli alberi. Un morto e tre feriti

Un morto e tre feriti è il bilancio di un incidente stradale avvenuto nella notte a Torino. I passeggeri erano a bordo della stessa vettura, una Peugeot 206 guidata da un romeno di 29 anni. L’auto dopo un sorpasso si è schiantata contro gli alberi di corso Moncalieri, di fronte al Borgo Medievale. Uno dei due a bordo, di 49 anni, è morto sul colpo e gli altri sono stati portati  Pronto Soccorso del Cto, due codici verdi e un giallo. La Squadra Infortunistica della polizia municipale di Torino sta cercando testimoni.

Un pezzettino di cioccolato fondente aiuta la salute

E’ impossibile star bene con se stessi, dimagrire e restare magri se non si entra prima in sintonia con la propria mente

I passi da fare per iniziare un percorso verso il benessere psicosomatico coincidono con l’ascoltare noi stessi e il nostro corpo in particolar modo, evitando ogni forma di colpevolizzazione verso noi stessi o verso fattori esterni, sforzandosi, per quanto possibile, di nutrire la propria autoconsapevolezza, mediante un’analisi quotidiana dei propri stati interiori, corredati ovviamente da una giusta alimentazione.

Sono tanti gli alimenti che ci possono aiutare a riconquistare l’autostima perduta, la migliore forma fisica, di farci recuperare felicità e benessere, basta cercare nella nostra tradizione culinaria riconosciuta da sempre come una delle migliori e più complete al mondo.

Oggi parleremo di cioccolato nella dieta; uno degli alimenti più consumati e amati al mondo; certamente le dosi giocano un ruolo molto importante, perché il cioccolato è, in ogni caso, un alimento che contiene carboidrati e zuccheri, nutrienti responsabili dell’innalzamento del fabbisogno calorico e quindi di non aiutarne la perdita di peso.

Il cioccolato piace tanto e spesso lo mangiamo con gran piacere ma, a volte, ci tormenta con un senso di colpa, in quanto ci chiediamo se faccia bene o male per la nostra salute. Ogni tanto lasciarsi tentare da una barretta di cioccolato non può che far bene, a patto che sia puro e di ottima qualità, in quanto ricco di flavonoidi (rinomati antiossidanti presenti negli alimenti di origine vegetale).

 

Approfondiamo l’argomento:

  • cioccolato fondente: contiene pasta di cacao, burro di cacao, zucchero, vaniglia e cacao con   percentuale di circa il 50%, dal gusto dolciastro e non troppo forte.
  • cioccolato extra fondente, definito in inglese anche “dark”, contiene circa da 75% a 85% di cacao, il suo sapore è molto intenso e amaro, il suo colore è molto scuro, quasi tendente al nero.

Come tutti gli alimenti, anche se contiene una buone fonte di fibra rispetto a quelle contenute nel latte, assumerne quantità troppo elevate non è salutare. Il pezzettino di cioccolato dunque è tollerato, ne parlano anche la dieta Dukan e la dieta Zona; niente fa male se mangiato con criterio e moderazione; consiglio perciò di mangiarlo a piccole dosi ed in un regime alimentare equilibrato, non più di 30 grammi al giorno.La medicina psicosomatica ci insegna a dimagrire con il pensiero positivo, l’autostima, la consapevolezza, la costanza e la meditazione, non fatele mai mancare per un buon lavoro.Da Consulente in Nutrizione, nei miei schemi di educazione alimentare sconsiglio l’assunzione di cioccolato nelle persone in sovrappeso o obesi o con patologie che ne controindicano la sua assunzione, per esempio in soggetti allergici o che presentino problemi di gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcere, sindrome del colon irritabile, tachicardia, gravidanza e allattamento. Riprogramma la tua mente per dimagrire… Non dimenticare allora attività fisica e molto buon umore per affrontare la dieta con la giusta energia. I tuoi pensieri costruiscono la tua realtà. Se devo esprimere un parere su qualche alimento, sento l’obbligo di avvertire il lettore che nessuna sostanza nutrizionale, nessun antiossidante o pianta miracolosa potrà mai contrastare gli effetti negativi di uno stile di vita scorretto. Il cioccolato fondente rimane, quindi, un buon alimento per la salute, numerosi studi ne hanno esaltato le sue virtù, ma attenti a quello che comprate, assicuratevi di acquistare, come già detto, prodotti di alta qualità, aguzzate la vista, leggete con attenzione le etichette, controllate che non manchino mai i preziosi flavonoidi e non comprate quello a base di olio di palma invece che burro di cacao. Ottimo antidepressivo naturale, ricco di sostanze antiossidanti, protettivo per il cuore, contiene inoltre buone quantità di sali minerali come il magnesio, il ferro, il potassio e lo zinco; è ricco anche di vitamine, come vitamina A e vitamina B12, fornisce energia fisica e cerebrale, contrasta il colesterolo e il diabete, diminuendo l’insulino-resistenza, ma soprattutto allontana la tristezza, rende più attivi e concentrati, perché stimola le endorfine.

 

“Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri.

I tuoi pensieri diventano le tue parole.

Le tue parole diventano le tue azioni.

Le tue azioni diventano le tue abitudini.

Le tue abitudini diventano i tuoi valori.

I tuoi valori diventano il tuo destino”.

Mahatma Gandhi

 

Ilaria Chionetti Pininfarina

ilanaturopatia@gmail.com

 

Il raggiro delle multe false. Ecco le novità

In tempo di crisi, proliferano le truffe più incredibili e altrettanto improbabili. Una di queste riguarda le contravvenzioni legate al Codice della Strada. Come difendersi?

Sono moltissimi i cittadini italiani che, ogni anno, hanno a che fare con raggiri e tranelli legati alle cosiddette multe false. Ecco, dunque, la nuova frontiera della truffa porta a porta.La vittima riceve una telefonata che avverte di un’infrazione compiuta al Codice della Strada, e la informa sulle procedure innovative per pagare subito la multa e usufruire di uno sconto importante sull’importo.La leva di fondo che fa sì che, nei casi più sventurati, i malfattori riescano ad andare a segno, parte da un principio di verità: buona parte dei cittadini, infatti, è al corrente che chi paga le multe, online o con metodi tradizionali, entro 5 giorni dal ricevimento del verbale, ha infatti diritto ad una riduzione dell’importo pari al 30%. Per lo più a rendere ancor maggiormente verosimile la circostanza, vi è il fatto che il soggetto che sta all’altro capo del telefono si qualifica slealmente come agente di polizia. E, spesso e volentieri, coinvolge persino un familiare come falso trasgressore (un figlio o un nipote) che al momento non può pagare la multa. La telefonata truffaldina si conclude con la comunicazione dell’importo da pagare a un presunto messo comunale che nel giro di pochi minuti suonerà al campanello di casa del malcapitato. E’ bene, tal proposito, ricordare sempre che non è consentita la riscossione delle multe porta a porta, onde fugare qualsivoglia dubbio a riguardo.

ll multilinguismo degli scrittori piemontesi

Il saggio di Andrea Raimondi,“ll multilinguismo degli scrittori piemontesi. Da Cesare Pavese a Benito Mazzi“(Grossi editore, Domodossola 2018), si presenta come un testo importante che colma un vuoto nella ricerca sull’originalità della letteratura piemontese del ‘900. Il volume, prendendo in esame buona parte della produzione letteraria piemontese segue il filo logico della tendenza a mescolare differenti codici linguistici nello stesso testo letterario tipica di una terra di confine come il Piemonte. La narrativa studiata da Raimondi utilizza un italiano influenzato dal dialetto e dalla lingua piemontese nelle sue articolazioni,  realizzando in molti casi un mix di italiano popolare, colloquiale e parlate locali. Una modalità scelta da alcuni scrittori per reagire all’omologazione linguistica e culturale prediligendo storie ambientate in zone periferiche o trascurate, con la comune caratteristica dell’utilizzo del  multilinguismo.In un arco di tempo di quasi settant’anni, dalla pubblicazione di “Ciau Masino” di Cesare Pavese fino ai racconti del vigezzino Benito Mazzi e  del giornalista e scrittore iracheno Younis Tawfik, naturalizzato italiano e residente a Torino, Andrea Raimondi ha analizzato moltissimi autori e libri nella sua ricerca sul multilinguismo  dei narratori piemontesi. Un’indagine che attraversa la letteratura subalpina lungo quasi tutto il “secolo breve”, da Fenoglio a Primo Levi, dalla Ginzburg a Fruttero e Lucentini, a Davide Lajolo e Nanni Balestrini. In questo percorso, del tutto originale, come scrive nella sua introduzione Gigliola Sulis, , professoressa associata di Letteratura italiana presso la University of Leeds ed esperta di multilinguismo letterario, s’intravvede l’evoluzione del mix di lingue che caratterizza la narrativa piemontese “che lascia emergere in controluce la storia della regione, indagata sia nelle sue peculiarità come microcosmo che rappresenta la società italiana dello scorso secolo”. Un lavoro importante quello di Raimondi che dopo la laurea specialistica in Lingue, Letterature e Civiltà dell’Europa e delle Americhe,  nel 2015 ha ottenuto il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Italiano dello University College Cork (Irlanda) proprio con la ricerca sul multilinguismo di un gruppo di narratori piemontesi. Raimondi attualmente collabora con la rivista Savej ed è impegnato in una ricerca sui contatti letterari e linguistici tra Piemonte e Regno Unito.

Marco Travaglini

RADICALI. IMMIGRAZIONE: CHIAMPARINO FIRMA WELCOMING EUROPE

A margine della riunione del Centrosinistra, il Presidente Sergio Chiamparino ha sottoscritto la ICE (Istanza dei Cittadini Europei) Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie. L’iniziativa popolare ha l’obiettivo di proporre alla Commission europea l’abolizione del reato di solidarietà (Presente in 12 stati dell’UE), l’apertura di corridoi umanitari gestiti dall’Europa e il sostegno ai migranti che hanno subito gravi violazioni dei diritti umani.
Dichiarazione di Igor Boni (Direzione nazionale Radicali Italiani)
“Grazie al Presidente Chiamparino, che in questa come in altre occasioni ha sostenuto le nostre proposte in tema di immigrazione. Dal 1990 a oggi sono morti più di 34 mila migranti nel tentativo di raggiungere via mare l’Europa. L’apertura di vie d’accesso legali e sicure verso paesi disposti ad accogliere rappresenta spesso la sola opportunità di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. In risposta ai proclami violenti e inqualificabili di Salvini non basta invocare ‘porti aperti’, dobbiamo proporre politiche capaci di governare un fenomeno che non è un’emergenza ma ci accompagnerà per anni. Nel Parlamento italiano attende di essere discussa la nostra proposta di legge di iniziativa popolare ‘Ero straniero’ lanciata da Emma Bonino. Ora, con oltre un milione di firme che dobbiamo raccogliere almeno in 7 Paesi dell’UE, vogliamo imporre alla Commissione europea una assunzione di responsabilità”
Welcoming Europe è promossa da Radicali Italiani, FCEI, A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, ASCS, AOI, ARCI, ASGI, Baobab Experience, Casa della Carità, CILD, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, ND, Legambiente, Oxfam.
SI può firmare anche on-line: https://welcomingeurope.it/news/firma/

Elezioni e nuovo percorso anche per i cattolici

di Giorgio Merlo

Il voto del 4 marzo prima e la tornata amministrativa di domenica scorsa poi hanno confermato alcune costanti che nel breve tempo difficilmente saranno messe in discussione. Al di là dei  macro dati politici sufficientemente noti a tutti – la secca diminuzione di consensi del movimento 5 stelle nell’arco di pochi mesi; dalla crescita esponenziale della Lega di Salvini alla irreversibile caduta politica ed elettorale di Forza Italia; dalla crisi profonda del Pd alla sostanziale irrilevanza di Liberi e Uguali – non possiamo non ricordare che, per fermarsi al campo riformista e democratico, alcuni elementi si sono ormai consolidati. Innanzitutto e’ tramontata definitivamente la cosiddetta “vocazione maggioritaria” del Partito democratico. Un partito che, dopo la secca e storica sconfitta subita al 4 marzo, e’ destinato a perdere ancora una mole consistente di comuni che governava sino a ieri al prossimo ballottaggio. Una costante che e’ iniziata nel 2015 e che prosegue in modo regolare, a conferma del fallimento della strategia renziana e di tutta quella classe dirigente che in questi anni e’ salita sul carro vincitore per poi, adesso, misteriosamente ma comprensibilmente, straparlare addirittura di “derenzizzazione” del Partito democratico. Fallita anche l’esperienza di Liberi e Uguali che ormai è una realtà politica ed elettorale già consegnata alla storia recente. Resiste il “civismo”, almeno a livello amministrativo, anche se stenta a trovare una specifica proiezione sul palcoscenico nazionale. Salvo pochissime esperienze. Ora, a fronte di un quadro politico sufficientemente chiaro, e’ persin ovvio ricordare che se il campo riformista, democratico e progressista – cioè l’ex centro sinistra – vuole nuovamente ridiventare competitivo con il movimento 5 stelle e soprattutto con l’ex centro destra a trazione salviniana, deve obbligatoriamente procedere ad una profonda scomposizione/ricomposizione al suo interno. Sarebbe perfettamente inutile riproporre sigle e cartelli elettorali – a cominciare dal Partito democratico, Leu e le varie frattaglie che si sono presentate alla consultazione del 4 marzo scorso – che, di fatto, non sono più competitivi. Ed è proprio su questo versante che è quantomai essenziale e decisivo rimettere in campo quelle culture politiche che, nella rispettive autonomie politica ed organizzativa, possono portare un contributo importante per definire un progetto autenticamente riformista e democratico. A cominciare, appunto, da quel “cattolicesimo politico” che non può sempre essere evocato da commentatori, opinionisti e politologi e mai praticato nella concreta e contesa dialettica politica italiana. E questo ancora al di là della vivacità e della mobilitazione politica, culturale e sociale che sta caratterizzando settori sempre più consistenti dell’area cattolica italiana. Nessuno, ad oggi, conosce l’epilogo concreto che avrà questo sussulto politico e culturale che sale dal mondo cattolico, seppur frastagliato e variegato. Un fatto, però, e’ indubbio: e cioè, il patrimonio culturale, valoriale, sociale ed etico del cattolicesimo politico adesso deve ritrovare una rinnovata ed attiva presenza nella cittadella politica italiana. Lo chiedono in molti; lo chiedono i tanti esponenti, militanti, simpatizzanti, gruppi organizzati ed elettori che si sentono semplicemente non rappresentati dagli attuali attori politici. E quando emerge questa esigenza e, soprattutto, questa domanda di rappresentanza politica ed istituzionale, e’ indispensabile dare una risposta adeguata e pertinente. E questo ancora al di là dei ripetuti ed appassionati appelli e riflessioni del Presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. Perché il segreto di questa rinnovata presenza politica risiede proprio in quel patrimonio, oggi quanto mai necessario di fronte ad una profonda ed irresponsabile radicalizzazione della lotta politica italiana. Un partito laico di ispirazione cristiana? Un soggetto politico popolare di ispirazione sturziana? Un movimento politico laico e aperto a tutti, come ovvio, ma con una forte impronta di matrice cattolica? Ad oggi non sappiamo, appunto, quale sarà l’approdo politico ed organizzativo. Una cosa sola e’ certa, e lo conferma il trend elettorale. Per il cattolicesimo politico italiano si è aperta una nuova fase politica. Che non è più solo quella di commentare o contemplare i fatti politici ma, al contrario, di marcare una qualificata presenza pubblica. Laica, ma fatta di contenuti, di valori e di stile e comportamenti. L’assenza, il ritorno nel privato o il ritiro nel prepolitico, come si diceva un tempo, non è più una strada da praticare e da percorrere.

Fondazione Crt per gli imprenditori nel Mediterraneo

La Fondazione CRT e l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) hanno aperto fino al 1 luglio il nuovo bando di Entrepreneurs for Social Change (E4SC), il progetto per formare e sostenere 25 giovani imprenditori sociali dell’area euro mediterranea in grado di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nei propri Paesi di origine: dalla sicurezza alimentare alla gestione dell’acqua e al trattamento dei rifiuti, dall’accesso ai sistemi di energia pulita all’istruzione di qualità, dalla lotta ai cambiamenti climatici alla promozione di un’occupazione dignitosa per tutti.La call per selezionare in tutti i 26 Stati che si affacciano sul Mediterraneo i giovani dai 18 ai 35 anni che hanno avviato un’impresa sociale o intendono crearne una, è on line sul sito www.e4sc.org.

 

I vincitori parteciperanno a dieci giorni di training intensivo a Torino il prossimo ottobre, attraverso un’esperienza di apprendimento unica, radicata nei valori dello scambio tra pari e della costruzione di una community. Successivamente, e per un anno, ai 25 partecipanti verranno forniti gli strumenti più efficaci per aprire o ampliare la propria impresa, attraverso un percorso di empowerment personalizzato che coinvolge esperti e tutor a vari livelli: la formazione, orientata non solo alla tecnica, ma anche alla crescita personale, riguarderà temi quali business sociale, fundraising, marketing, leadership e dialogo interculturale, tutti fattori chiave del successo nell’imprenditoria sociale.

 

Entrepreneurs for Social Change intende formare una nuova generazione di imprenditori sociali nei propri Paesi di origine, responsabilizzando i giovani a realizzare il loro potenziale innovativo ed economico sia per creare posti di lavoro, sia per essere “ambasciatori” e promotori di un cambiamento positivo: un cambiamento che, riducendo le ineguaglianze in linea con i 17 SDGs dell’ONU, intervenga sulle principali cause delle ondate migratorie e delle tensioni sociali nell’area euro mediterranea.

 

“L’imprenditoria sociale deve essere un impegno comune: energia sostenibile, tutela dei lavoratori e salvaguardia del clima sono temi centrali per la società civile, ed è fondamentale che siano all’ordine del giorno di istituzioni filantropiche, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e soprattutto delle imprese – dichiara il Presidente di EFC-European Foundation Centre e Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. È nostro dovere formare una nuova generazione di imprenditori capaci di interfacciarsi con i colleghi di tutto il mondo, guardando ai Sustainable Development Goals come a una bussola che traccia il percorso da seguire verso un social change concreto e proiettato al futuro”.

 

“L’imprenditoria sociale è un nuovo settore in via di sviluppo; – spiega il direttore del dipartimento di Agri-Business dell’UNIDO Dejene Tezera – i ‘Millennials’ vogliono essere protagonisti del cambiamento e vogliono creare, per loro stessi e per gli altri giovani, posti di lavoro sostenibili e dignitosi. Con Entrepreneurs for Social Change, UNIDO fornisce loro la piattaforma giusta per avere successo”.

 

Dal 2012, anno di avvio della prima edizione sperimentale, il programma Entrepreneurs for Social Change di Fondazione CRT e ONU ha selezionato oltre 2.000 candidature e formato 85 imprenditori sociali.