E’ il momento per una pausa caffè in via Maria Vittoria. La foto è di Roberto Barranca
Il progetto Casa Base per l’affido familiare
A quei minori le cui famiglie attraversano difficoltà tali da non riuscire più ad occuparsene, l’affido offre un ambiente di cura e affetto che li aiuti a crescere per un periodo di tempo limitato o fino all’età adulta
Che cos’è l’affido familiare? Proviamo a spiegarvelo noi di Casa Base. Il Progetto Casa Base nasce dalla collaborazione fra Cooperativa Paradigma e Fondazione Paideia. Le nostre due comunità residenziali, con sede a Chieri e Avigliana, ospitano in questo momento 20 minori in situazioni di difficoltà, che crescono aiutati da educatori e volontari. Il percorso comunitario dura in media due anni, ma al suo termine non tutti i bambini e ragazzi hanno la possibilità di rientrare presso le proprie famiglie: per questo a Casa Base ci impegniamo costantemente a promuoverne l’affido. Se tutti i nostri ospiti prima o poi devono salutare la vita di comunità, gli educatori e i tanti amici, per alcuni di loro la strada da percorrere rimane ancora in salita. E noi continuiamo a pedalare al loro fianco. A quei minori le cui famiglie attraversano difficoltà tali da non riuscire più ad accuparsene, l’affido offre un ambiente di cura e affetto che li aiuti a crescere per un periodo di tempo limitato o fino all’età adulta, potendo contare su figure di riferimento in grado di supportarli. Figure che gli permettano di continuare quello che definiamo il loro “viaggio verso il futuro”. Per diventare affidatari non ci sono requisiti prestabiliti: possono offrire la loro disponibilità coppie sposate, conviventi, singole persone, senza limiti di età. L’affido ovviamente è un’opportunità importante che può funzionare solo se si lavora insieme per assicurare a bambini e ragazzi un futuro vincente; per questo noi di Casa Base garantiamo alle famiglie affidatarie vicinanza e sostegno durante il percorso, un aiuto competente volto a fare di questa esperienza un’occasione di crescita per il
minore e per la famiglia. In questo momento stiamo cercando degli affidatari per una nostra ospite in particolare: si chiama Serena. Serena ha 14 anni, vive in comunità da due perché i suoi genitori hanno delle difficoltà nel prendersi cura di lei; è una ragazzina silenziosa, dolce e affettuosa. All’inizio si mostra un po’ riservata, ma ha stretto facilmente amicizia con tutti i suoi compagni di scuola. Sta ormai per terminare il suo primo anno di Superiori e le piace molto il cinema. Spesso si chiede cosa le riserverà il futuro. Per lei cerchiamo una risposta a quella domanda: una famiglia che possa accompagnarla nel suo percorso di crescita, regalandole la possibilità di diventare grande con tutto l’affetto di cui una ragazza di quell’età ha bisogno. Per maggiori informazioni, il nostro telefono è sempre acceso: 349.70097900.
Il progetto Casa Base per l'affido familiare
A quei minori le cui famiglie attraversano difficoltà tali da non riuscire più ad occuparsene, l’affido offre un ambiente di cura e affetto che li aiuti a crescere per un periodo di tempo limitato o fino all’età adulta
Che cos’è l’affido familiare? Proviamo a spiegarvelo noi di Casa Base. Il Progetto Casa Base nasce dalla collaborazione fra Cooperativa Paradigma e Fondazione Paideia. Le nostre due comunità residenziali, con sede a Chieri e Avigliana, ospitano in questo momento 20 minori in situazioni di difficoltà, che crescono aiutati da educatori e volontari. Il percorso comunitario dura in media due anni, ma al suo termine non tutti i bambini e ragazzi hanno la possibilità di rientrare presso le proprie famiglie: per questo a Casa Base ci impegniamo costantemente a promuoverne l’affido. Se tutti i nostri ospiti prima o poi devono salutare la vita di comunità, gli educatori e i tanti amici, per alcuni di loro la strada da percorrere rimane ancora in salita. E noi continuiamo a pedalare al loro fianco. A quei minori le cui famiglie attraversano difficoltà tali da non riuscire più ad accuparsene, l’affido offre un ambiente di cura e affetto che li aiuti a crescere per un periodo di tempo limitato o fino all’età adulta, potendo contare su figure di riferimento in grado di supportarli. Figure che gli permettano di continuare quello che definiamo il loro “viaggio verso il futuro”. Per diventare affidatari non ci sono requisiti prestabiliti: possono offrire la loro disponibilità coppie sposate, conviventi, singole persone, senza limiti di età. L’affido ovviamente è un’opportunità importante che può funzionare solo se si lavora insieme per assicurare a bambini e ragazzi un futuro vincente; per questo noi di Casa Base garantiamo alle famiglie affidatarie vicinanza e sostegno durante il percorso, un aiuto competente volto a fare di questa esperienza un’occasione di crescita per il
minore e per la famiglia. In questo momento stiamo cercando degli affidatari per una nostra ospite in particolare: si chiama Serena. Serena ha 14 anni, vive in comunità da due perché i suoi genitori hanno delle difficoltà nel prendersi cura di lei; è una ragazzina silenziosa, dolce e affettuosa. All’inizio si mostra un po’ riservata, ma ha stretto facilmente amicizia con tutti i suoi compagni di scuola. Sta ormai per terminare il suo primo anno di Superiori e le piace molto il cinema. Spesso si chiede cosa le riserverà il futuro. Per lei cerchiamo una risposta a quella domanda: una famiglia che possa accompagnarla nel suo percorso di crescita, regalandole la possibilità di diventare grande con tutto l’affetto di cui una ragazza di quell’età ha bisogno. Per maggiori informazioni, il nostro telefono è sempre acceso: 349.70097900.
AGGIORNAMENTO E’ giunta la conferma che il secondo corpo senza vita ritrovato è del giovane scomparso Blair Rashad Randy John, amico del diplomatico trovato morto nel fiume
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Il collega era giunto con lui a Torino, per partecipare a un convegno internazionale dell’Ilo
Un secondo cadavere è stato trovato nel Po dopo quello del diplomatico Alrae Ramsey di 29 anni, del ministero delle Bahamas, ritrovato ieri nei pressi del Ponte Isabella. Il corpo potrebbe essere del collega del giovane giunto con lui a Torino, per partecipare a un convegno internazionale dell’Ilo, nel campus vicino al fiume. Dell’uomo, infatti, non si hanno notizie da giorni. Il cadavere è stato ripescato all’altezza di Lungo Po Antonelli.
Le “operazioni” di manomissione delle videoslot venivano effettuate di notte. Lontano da occhi indiscreti, il gestore degli apparecchi smontava le schede all’interno e ne inseriva altre illegali e non collegate alla rete dei Monopoli, con il solo fine di evadere completamente le tasse.
La frode è stata scoperta, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Torino ed ha portato alla denuncia di un amministratore di una società torinese, proprietaria di centinaia di slot dislocate un po’ in tutto il nord Italia ed al sequestro di una ventina di apparecchi abusivi.
I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno condotto le indagini, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno perquisito la sede della società, ubicata nei pressi di corso Palermo nel capoluogo piemontese. Oltre alla documentazione fiscale, ora al vaglio degli inquirenti, sono state anche sequestrate 150 schede telematiche, di dubbia provenienza, pronte per essere inserite all’interno degli apparecchi sprovviste delle autorizzazioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Secondo gli accertamenti, queste ultime, se utilizzate, avrebbero penalizzato, pesantemente, i giocatori durante la puntata: la percentuale di vincita, infatti, era stata manomessa in ribasso, così da ridurre, drasticamente, le possibilità di vittoria mentre il gestore conseguiva il profitto totalmente in “nero”. Gli apparecchi illegali sequestrati, collocati in esercizi commerciali del Piemonte, a Torino e nel canavese in particolare, nonché nel milanese, in gran parte, non erano stati collegati alla rete dei Monopoli di Stato, in modo da consentire al gestore di eludere tutte le imposte dovute.
Nel corso delle perquisizioni, i Finanzieri hanno anche rinvenuto, all’interno di una cassaforte, nascosta in un angusto sottoscala, somme di denaro contante per oltre 150.000 euro la cui provenienza è ora oggetto di indagine.
L’amministratore della società, un cinquantenne di origini cinesi, già noto agli inquirenti per fatti analoghi, è stato denunciato per frode informatica e contraffazione, visto che la maggior parte delle videoslot illegali riproducevano giochi protetti da diritto da autore. La tutela delle risorse dello Stato e la sicurezza dei cittadini sono compiti prioritari per la Guardia di Finanza che ricorda come il gioco illegale, privo delle garanzie previste dalla legge, oltre a sottrarre risorse allo Stato, si può tradurre, di fatto, in una vera e propria truffa ai danni dei giocatori, poiché riduce all’inverosimile la possibilità di vincita.
Giugno caldo ma con grandine e temporali
L’estate è arrivata in Piemonte, con massime da tre giorni oltre i 30 gradi. Ieri il termometro ha toccato 31.4 gradi nel parco delle Vallere, a Moncalieri, e ad Alba, 30.8 a Castell’Alfero (Asti). Da registrare per la prima volta nell’estate, massime sopra lo zero (+2.9) alla Capanna Margherita, 4.560 metri di altitudine sul Monte Rosa. In queste ore sono però previsti
temporali, a partire dalle zone montane e pedemontane e successivamente in tutta la regione, secondo l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), con possibilità di grandinate e forti raffiche di vento, nella giornata di mercoledì. Il mese di giugno dovrebbe essere più caldo rispetto alla norma stagionale ma con frequenti temporali, soprattutto a nord del fiume Po.
(foto: il Torinese)

I beni sono suddivisi in tre sezioni: immobili messi all’asta per la prima volta (per un totale di 10 lotti, del valore di oltre 3,5 milioni di euro: locali commerciali, alloggi, autorimesse e terreni, tra cui la proprietà superficiaria per 99 anni dell’ex cinema Doria, in via Gramsci, con una base d’asta di 231mila euro); immobili già oggetto di precedenti aste (due lotti: un terreno in corso Regina Margherita 220 a base d’asta di 169mila euro e la proprietà superficiaria per 99 anni della Foresteria Lingotto, con base d’asta ridotta a 9,2 milioni di euro); immobili con vincolo di destinazione a servizio pubblico (un lotto: diritto di superficie e proprietà superficiaria per 99 anni del compendio in corso Farini 20, angolo via Manin, con il vincolo di destinazione a servizi pubblici per almeno 30 anni; base d’asta: 236mila euro).

I beni sono suddivisi in tre sezioni: immobili messi all’asta per la prima volta (per un totale di 10 lotti, del valore di oltre 3,5 milioni di euro: locali commerciali, alloggi, autorimesse e terreni, tra cui la proprietà superficiaria per 99 anni dell’ex cinema Doria, in via Gramsci, con una base d’asta di 231mila euro); immobili già oggetto di precedenti aste (due lotti: un terreno in corso Regina Margherita 220 a base d’asta di 169mila euro e la proprietà superficiaria per 99 anni della Foresteria Lingotto, con base d’asta ridotta a 9,2 milioni di euro); immobili con vincolo di destinazione a servizio pubblico (un lotto: diritto di superficie e proprietà superficiaria per 99 anni del compendio in corso Farini 20, angolo via Manin, con il vincolo di destinazione a servizi pubblici per almeno 30 anni; base d’asta: 236mila euro).
"Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado"
Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta.

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“Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado”
Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta.
Che spesso i quartieri vicini alle grandi stazioni soffrano di problemi simili non è una scusante: garantire la vivibilità di via Sacchi e dintorni è, o dovrebbe essere, un’urgenza da parte dell’Amministrazione cittadina. Ho portato il tema in Sala Rossa poco fa, sottolineando le criticità principali. Sta diventando emergenza il problema dei bivacchi sotto i portici, tra via Sacchi e corso Vittorio, da parte di soggetti spesso ubriachi e molesti, che rendono difficile la vita agli abitanti e talvolta impossibile l’attività agli esercenti. Altre urgenze sono la sporcizia e la mancanza di igiene, l’emergenza sicurezza, il degrado diffuso ma concentrato, soprattutto, attorno ad alcuni stabili, quali il compendio immobiliare di via Magenta 6 (ex Clinica Salus) angolo via Gioberti 5 (ex Ufficio di Collocamento), di proprietà della Città di Torino e dato in concessione a soggetti terzi. Tre le richieste da parte mia, oltre alla possibilità di approfondire in Commissione e a un sopralluogo con l’Assessore e i colleghi Consiglieri: una maggiore presenza in zona di
Agenti della Polizia Municipale, un incremento dei passaggi di Amiat e un progetto di recupero degli spazi di via Magenta, che mi piacerebbe fossero destinati a finalità sociali e aggregative. Solo parzialmente soddisfacenti le risposte dell’Assessore. Accolgo con soddisfazione i propositi di intervenire in zona dal punto di vista degli arredi urbani e della riqualificazione. Ma non basta. Ho fatto notare a verbale, tra le altre cose, che mantenere in uno stato di abbandono le proprietà di via Magenta significa non solo aumentare il degrado in zona, ma anche intaccare il loro valore intrinseco.
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