redazione il torinese

San Giovanni tra droni e tradizione

L’appuntamento tradizionale per i cittadini torinesi, è ormai patrimonio culturale della Città e propone un calendario ricco di avvenimenti legati al folclore, allo sport, alla musica e alla scoperta di antiche tradizioni. Quest’anno, come avevamo già anticipato, per la festa patronale di san Giovanni i tradizionali fuochi d’artificio saranno sostituiti da uno spettacolo di droni luminosi. Si tratta del  più lungo mai realizzato dalla società Intel, per 10 minuti abbondanti rispetto alla durata media di tali eventi (5 o 6 minuti). A Intel Corporation la Città ha assegnato l’organizzazione del momento clou delle celebrazioni del 24 giugno, con la presenza di 200 droni. Lo spettacolo verrà  affiancato dal “videomapping” sulla facciata di Palazzo Reale, curato da Iren con la colonna sonora  dei Subsonica. Dopo il tradizionale rito del farò in piazza castello, la festa si concluderà domenica 24 sempre  in Piazza Castello con lo spettacolo di luci e droni (dalle 22.30). Se taggate le vostro foto (twitter e instagram) con #SanGiovanniTorino le più belle verranno ripostate sui profili Twitter e Instagram della Città.


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Per le misure di sicurezza e l’accesso all’area per lo spettacolo finale, consultare il sito dedicato https://sangiovanni2018.bsafe.city/  (è presente anche una  mappa con le indicazioni dei varchi di ingresso e dei punti di migliore visibilità dello spettacolo)

 

Iren offrirà a Torino uno spettacolo di videomapping e light show su Palazzo Reale. Un medley dei Subsonica accompagnerà la performance

Nella serata di domenica 24 giugno, Festa di San Giovanni, la facciata di Palazzo Reale si trasformerà in un “mega schermo” sui cui sarà proiettato uno spettacolo di videomapping e giochi di luce, in modo da ottenere un emozionante effetto artistico grazie alla innovativa tecnologia della realtà aumentata.Lo spettacolo, progettato e offerto dal Gruppo Iren, racconterà in modo suggestivo e scenografico alcuni temi cari alla Città: la vivacità culturale e multietnica, la vitalità creativa, la storia e la cultura musicale (dal Barocco ai giorni nostri), lo sport e l’innovazione, ingredienti vincenti per una città che guarda al futuro.Il videomapping, proiettato sulla facciata di Palazzo Reale, è accompagnato da un medley realizzato per l’occasione dai Subsonica. Dieci minuti di musica, durante i quali verranno proposti in crescendo i pezzi di successo della band torinese: Il Cielo su Torino, Discolabirinto, Liberi tutti e Il Diluvio.A far da supporto al videomapping, oltre alla musica diffusa da due torri alte 12 metri e da 16 subwoofer, un set‐up di luci, che enfatizzerà e spettacolarizzerà lo show. Inoltre, batterie imponenti di fari, barre a led, luci stroboscopiche e macchine del fumo saranno posizionati lungo le ali di Palazzo Reale, (Palazzo Chiablese e Biblioteca Reale) per rendere ancora più suggestiva ed emozionante la performance artistica.

 

 

Festival di Stresa, traiettorie incrociate

“Circolazione di idee, di condivisione, di conoscenza tra persone diverse per cultura, provenienza geografica, età anagrafica, ma tutte accomunate dallo spirito dell’incontro” è questo lo spirito del Festival di Stresa,   secondo Giannandrea Noseda, il direttore artistico della manifestazione, che avrà luogo dal 17 al 27 luglio e dal 23 agosto al 9 settembre. Si mettono insieme dunque generi diversi, dal jazz alla musica classica, dall’omaggio a Bernstein, uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, all’esecuzione italiana dell’ultimo disco di Frank Zappa, Vinicio Capossela con la Filamornica Arturo Toscanini, Invenzione a due voci con Gianrico Carofiglio e Gianluca Petrella e ancora Ute Lemper, il Quartuor Hermeès con Haydn Sacro e moltissimi altri appuntamenti, 27 in tutto, che avranno uno sfondo magico, una cornice incantata, in luoghi ricchi di fascino come Stresa, Verbania, Isola Bella. Il Festival di Stresa ha una storia di lunga data, Le settimane della musica sono nate nel 1962 grazie a Italo Trentinaglia, un avvocato veneziano amante e cultore della musica perché con la musica era nato e cresciuto. Nella villa di famiglia venivano ospitati musicisti e compositori celebri come Arturo Toscanini, da qui l’idea di fare di quegli incontri musicali un festival vero e proprio che con il tempo è diventato un appuntamento internazionale molto importante. Molti sono i meriti di questo importante evento: l’avvicinamento dei giovani alla musica classica attraverso il coinvolgimento delle scuole, per esempio, e la sua vocazione alla solidarietà, molte sono infatti le donazioni, grazie agli incassi di alcune manifestazioni in particolare, devolute in beneficenza.

Informazioni sul sito www.stresafestival.eu/programma-2018/

Maria La Barbera

 

 

 

 

 

 

Arte nella riabilitazione e riabilitazione come arte

Presentazione il 26 giugno del  Progetto “Giardino Multisensoriale”

Martedì 26 giugno 2018 alle ore 15, presso lUnità Spinale Unipolare dell’ospedale CTO della Città della Salute di Torino (via Zuretti 24), si terrà l’evento “L’Arte nella riabilitazione e la Riabilitazione come arte”, con la presentazione del Progetto “Giardino multisensoriale”. Ospite d’onore Ugo Nespolo. A seguire l’inaugurazione della Mostra d’arte con opere di Luisa Piglione, un’infermiera che lavora presso la Neuroriabilitazione del CTO. Verrà effettuata una raccolta fondi a favore dell’Unità Spinale Unipolare

Fondi alle imprese e rilancio del settore aerospaziale

«Il settore aerospaziale piemontese è un’eccellenza italiana di cui dobbiamo andare fieri nel mondo, che conferma come il nostro Paese possa e debba giocare un ruolo di leadership nel rilancio dello sviluppo industriale dell’Unione europea. In questa fase di grande tensione internazionale, dove Bruxelles è chiamata ad affrontare le sfide della concorrenza sleale dai Paesi asiatici, di una nuova ondata di pericolosi protezionismi e della crescita dei colossi digitali globali, l’Ue deve sostenere e valorizzare le risorse migliori, come la filiera aerospaziale europea, dove l’Italia primeggia sul piano tecnologico».

È quanto dichiarano gli europarlamentari di Forza Italia  Alberto Cirio e Massimiliano Salini, che nelle scorse ore a Torino, ospiti del  Circolo delle imprese, hanno  incontrato 150 imprenditori durante una serata che ha visto anche l’intervento di  Gianfranco Carbonato, presidente del gruppo Prima industrie. 
«I nostri imprenditori sono i principali testimoni del saper fare italiano e dall’Europa possono arrivare risorse importanti per sostenerli e aiutarli a sviluppare la propria attività  – sottolinea l’eurodeputato Cirio – Il problema, soprattutto per le Pmi, è riuscire ad accedere in modo semplice alle informazioni e di conseguenza alle occasioni da cogliere. Una difficoltà che ho cercato di colmare creando un motore di ricerca gratuito e istituzionale che si chiama www.contributixte.eu, sul quale è possibile trovare tutti i bandi e i fondi disponibili, non solo a livello europeo ma anche statale e regionale. L’Italia, ogni sette anni, restituisce all’Ue circa 2,5 miliardi di euro di risorse che spettano al nostro Paese, ma che non vengono utilizzate. Opportunità che perdiamo e che, invece, è fondamentale cogliere».
«Dobbiamo essere ambiziosi  – spiega Salini, relatore del nuovo programma spaziale europeo –  nella bozza che presenterò entro il 10 luglio in quanto relatore del nuovo programma spaziale europeo, chiederò di presidiare e, nei limiti del possibile, incrementare il budget di 16 miliardi proposto dalla Commissione Ue per finanziare programmi di importanza vitale sul piano della sicurezza e della difesa, come quello di osservazione della terra Copernicus (a cui vengono inizialmente destinati 5,8 miliardi di euro), il sistema globale europeo di navigazione satellitare Galileo e quello paneuropeo di ingrandimento via satellite Egnos (9,7 miliardi di euro) e il progetto Govsatcom per garantire comunicazioni satellitari governative ed europee affidabili (500 milioni di euro per sviluppare nuovi componenti di sicurezza)».  

«Mentre sul tema governance  – conclude Salini –  lavoreremo per eliminare gli inutili duplicati nei controlli della Commissione Ue sul lavoro svolto delle Agenzie Ue dedicate, sul fronte economico stimoleremo Bruxelles a mettere in campo misure adatte a favorire lo sviluppo di un’industria europea ‘downstream’, per evitare che un’infrastruttura unica al mondo come la rete dei satelliti Galileo realizzata grazie all’eccezionale ‘upstream’ della filiera italiana ed europea, continui a far guadagnare solo produttori di smartphone e app americani e asiatici e l’industria extra Ue del silicio, che oggi la utilizzano gratuitamente, beneficiando dell’enorme mole di dati satellitari a disposizione».  

Droga nelle pagine dei libri per sfuggire ai controlli in aereo

Sono state condotte nel carcere di Ivrea le quattro persone, incensurate, che avevano nascosto cocaina nei libri le cui pagine erano state intrise di droga con un trattamento chimico prima di essere spedite in aereo .I carabinieri della compagnia di Ivrea hanno scoperto un attrezzato laboratorio di estrazione e produzione di sostanza stupefacente nelle cucine di un noto bar nel centro di San Giusto Canavese. Erano testi giuridici in lingua spagnola a contenere la droga che veniva recuperata dalle pagine grazie ad un solvente. Il complesso processo di lavorazione serviva a non far individuare la droga nei voli aerei.

Ritrovato dopo 15 giorni il corpo di Stefania

E’ stato ritrovato dopo due settimane di ricerche il corpo di Stefania Barral, la donna di 38 anni  di Villar Perosa, caduta dalla sella dalla moto guidata dal suo fidanzato , Marco Caffer, morto sul colpo sul Colle della Lombardia,  al confine con la Francia. Restavano poche persanze per la donna, considerata  dispersa, e probabilmente, come avvenuto, inghiottita dalle acque dell’impetuoso torrente che scorre in fondo alla strada. Alle autorità francesi era stato rimproverato di avere sospeso troppo presto le ricerche, e la parlamentare di Forza Italia Daniela Ruffino aveva sollecitato l’intervento delle istituzioni italiane. Il funerale  di Caffer si e’ svolto oggi a Cavour.

La più grande pizzeria è a Mondovicino

DAL 22 GIUGNO AL 22 LUGLIO  L’OUTLET VILLAGE OSPITERA’ LA KERMESSE DEDICATA ALLA SPECIALITA’ ITALIANA PIU’ CONOSCIUTA AL MONDO

 

La più grande pizzeria a cielo aperto del Nord d’Italia aprirà i battenti venerdì 22 giugno a Mondovicino Outlet Village, che con Pizza in Langa si consacra come punto di riferimento della pizza con un mese di eventi dedicati alla specialità gastronomica italiana più amata al mondo. La kermesse, che durerà fino al 22 luglio, farà scoprire al grande pubblico il gusto della pizza napoletana e non solo in tutte le sue declinazioni, i segreti e i trucchi per replicarla a casa. Organizzata dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e dal giornalista gastronomico Vincenzo Pagano, Direttore di Scatti di GustoPizza in Langa ospiterà laboratori, show cooking con pizzaioli di fama internazionale e lezioni per “piccoli pizzaioli”. Saranno coinvolti, oltre all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, anche esperti panificatori del panorama italiano. A Mondovicino Outlet Village sarà allestito un grande villaggio, dedicato al mondo della pizza ed alle sue interpretazioni più famose. Tutti i giorni dalle 10 alle 20 sarà possibile degustare e acquistare le specialità dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, il sabato e la domenica si potrà anche assistere a spettacolari show cooking al sapore di pizza e ci saranno laboratori per bambini.

 

 DI SCENA IL PIZZAIOLO CHE VIENE DAL MONDO DELLE AUTO FUORISERIEE IL MARADONA DELLA PIZZA NAPOLETANA CON I FORMAGGI DI OCCELLI

 

Il 23 e 24 giugno show cooking di due maestri pizzaioli che vengono da due mondi agli antipodi ma accomunati dal gusto per la ricerca e l’innovazione

 

Il 23 giugno e il 24 giugno a “Pizza in Langa” – la kermesse gastronomica di Mondovicino Outlet Village – sarà un week end dai forti contrasti. Scenderanno in campo due maestri pizzaioli dalle storie agli antipodi: Patrick Ricci, ex manager che viene dal torinesissimo mondo delle auto fuoriserie, e Diego Vitagliano, napoletano verace dalla inevitabile passione per Diego Maradona, dietro al bancone a sfornare pizze dall’età di 16 anni. I loro saranno show cooking intriganti e speciali, ancor di più se si pensa che Vitagliano “contaminerà” le sue pizze gourmet con gli speciali formaggi cuneesi di Beppino Occelli, tra cui l'”Occelli nel fieno Maggengo”.

 

Si inizierà sabato 23 giugno con lo show cooking di Patrick Ricci dalle ore 12.30 alle 13.30 e dalle ore 15 alle 16. Ricci, che da una decina di anni è titolare di una delle migliori pizzerie del Piemonte e d’Italia, a San Mauro Torinese, nasce come dirigente della Pininfarina, che ha lasciato per aprire un locale dal sottotitolo particolare, simbolo di una filosofia precisa: “Terra, grani, esplorazioni”. Una scelta dettata dalla necessità di ricominciare da zero, da cui è iniziato un appassionante viaggio di ricerca, studio, esplorazione e selezione delle materie prime. Il tutto con un’impostazione molto personale e anticonformista. Il 23 giugno, nel suo show cooking proporrà una pizza a degustazione, servita a spicchi. Assaggi, anzi percorsi sensoriali, frutto di storie e racconti diversi. La scelta delle materie prime è attentissima e quasi maniacale, frutto di un rapporto diretto con i produttori. La base è un blend messo a punto negli anni, acquistando personalmente diversi tipi di grano e macinandoli a pietra presso alcune realtà locali.

 

Il giorno dopo, domenica 24 giugno, dopo sarà la volta di Diego Vitagliano che terrà il suo show cooking dalle ore 13.30 alle 14.30 e dalle ore 15 alle 16. Il suo è un viaggio incominciato con il piglio del fuoriclasse con sulle spalle (e sull’insegna del locale) il numero dieci di chiara ispirazione maradoniana. Oggi è una delle figure di spicco della “nuovelle vague” partenopea, con una pizza leggera come la piuma e al contempo digeribile (con un impasto lievitato 48 ore e controllato ogni due ore), che guarda al futuro e all’innovazione. Ma con le radici ben salde nella tradizione, quella tradizione che ha fatto conoscere Napoli e il suo fiore all’occhiello nel mondo intero. Il tutto con un’attenzione particolare al recupero della biodiversità e un proprio orto in cui curare erbe e ortaggi che arricchiscono le pizze.

 

Durante il weekend non mancheranno inoltre le attività per i più piccoli con “Piccoli Pizzaioli crescono”: il laboratorio per pizzaioli in erba si terrà sabato e domenica alle ore 11.30 e 17.00 e sarà condotto da Marilena Miccù in collaborazione con l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani.

 

Pescatori cadono nel torrente, due vittime

DAL PIEMONTEDue i morti per cadute nei torrenti di montagna. Ieri un 18enne è morto a Scareno, frazione di Aurano, nel Verbano Cusio Ossola, mentre stava andando a pescare con  un amico. Invece in  Valsessera è deceduto un insegnante di educazione fisica di 62 anni, Bernardino Fraire, di Vigliano Biellese che  si trovava con la moglie  sul sentiero dell’Artignaga, nel parco dell’oasi Zegna, verso la Casa del Pescatore.

I quadri-scultura di Mazzucchelli in mostra a Milano

“BI – FACE” – FINO AL 3 AGOSTO

 

Quadri Bifacciali. Otto complessivamente, realizzati (in pvc – plastica e aria, inseparabili materiali a partire dagli anni Sessanta) fra il 2017 e il 2018, che in mostra interrogano il visitatore – con pungente ironia – sul senso stesso dell’arte, ponendogli virtuali domande, le stesse che più concretamente si pone l’artista nell’atto del meditare del concepire e del fare e che suonano pressappoco così: “Qual è il futuro dell’arte?”“Che senso ha ‘fare’ quadri oggi?”“Quanto conta oggi l’aspetto decorativo nell’arte?”. E’ questa la chiave di lettura di “Be – Face”, ciclo inedito di opere mai esposto al pubblico, presentate da Franco Mazzucchelli (Milano, 1939) in una personale curata da Sabino Maria Frassà e seconda mostra del ciclo “On Reflection” promosso dal noto brand “Gaggenau” e da “Cramum” (progetto non profit per sostenere l’arte in Italia), all’interno del Gaggenau DesignElementi HUB in corso Magenta 2, a Milano.

La mostra, che sarà inaugurata mercoledì 20 giugno e si protrarrà fino al 3 agosto, segue l’altra grande personale dell’artista milanese (allievo di Marino Marini e docente di “Tecniche della Scultura” nonché coordinatore di “Comunicazione Visiva Multimediale” all’Accademia di Brera) dal titolo “Non ti abbandonerò mai”, tenutasi al Museo del Novecento fino al 10 giugno scorso, e rappresenta una rara se non unica possibilità di conoscere questo ciclo di opere che completa – anche a livello teorico – il fortunato ciclo della cosiddetta Bieca Decorazione: una sorta di manifesto intellettuale e programmatico che Mazzucchelli persegue con tenace ostinazione a partire dagli anni ’90 e che fa della sua produzione artistica una “riflessione – ironica e cinica – sul significato e sul ruolo dell’arte oggi”. Post-avanguardia? Rito concettuale o puro (e per altro piacevolissimo) “divertissement? O ancora arte che diventa arte nel momento stesso in cui si pone al fruitore in termini di domanda sul suo essere per davvero arte? Di tutto un po’. E questo “tutto” vogliono proprio essere i “Bifacciali” presentati in mostra dall’artista milanese e resi possibili dalla collaborazione con la “Tornitura Morella”: quadri-scultura che, scrive bene Sabino Maria Frassà “sono labirinti di forma e contenuto, capovolgendo o azzerando tutte le certezze e i punti di riferimento. “Le opere di Mazzucchelli – prosegue Frassà – sono indiscutibilmente dei quadri, ma non si appendono. Il fronte e il retro finiscono con il fondersi in un’unica dimensione, in un’unica ‘facciata’ che ha infinite soluzioni di osservazione. Non solo non esistono più il fronte e il retro del quadro, ma non resiste integro nemmeno il confine tra opera d’arte e ambiente esterno: ciò che è sullo sfondo, al di là dell’opera, è portato in primo piano o all’interno dell’opera grazie all’uso del Pvc trasparente. Allo stesso modo le superfici specchianti portano lo spettatore e l’ambiente circostante dentro l’opera. Infine i ‘piani’ sfasati e l’alternanza tra pareti trasparenti e superfici specchianti portano lo sguardo a perdersi ‘dentro’ l’opera, in quel ‘vuoto’ di aria imprigionato nel pvc”.

 

Gianni Milani

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“Bi – Face”

Gaggenau DesignElementi Hub, corso Magenta 2, Milano; tel. 02/29015250

Dal 20 giugno al 3 agosto – Orari: dal lun. al ven. su appuntamento ore 10/18,30

 

Nelle foto:
– “Bifacciale n. 7”
– “Bifacciale n. 1”
– Franco Mazzucchelli

 

Made in Minnesota

Nella storia del rock è incalcolabile la quantità di errori, inesattezze e misunderstandings dovuti alle diffuse omonimie tra bands inglesi, statunitensi e non solo. Anche testi “storici” in materia sono caduti in equivoci talvolta clamorosi, a causa di pigrizia nella verifica delle fonti o di errata natura delle fonti stesse, allorquando l’informatore o l’intervistato erano già portatori di fraintendimenti. Il rischio aumentava nel caso di bands il cui nome era pressoché identico e formato da due termini che potevano, a seconda dei casi, risultare uniti o separati (per esempio [The] Night Riders o Nightriders con o senza articolo, che nella sola area anglosassone avvicinava nella “zona di errore” parecchie bands). Premessa doverosa, in quanto qui si parlerà di una band dello stato del Minnesota che viene spesso confusa con una omonima, coeva e più conosciuta della Florida. I “nostri” si chiamavano The Night Crawlers (diviso) e sorsero nell’estate del 1965 a Northfield. A Marc Reigel (org) e Mark Headington (b) (studenti al Carleton College) si unirono tre liceali di Owatonna: Barry Gillespie (V), Mike Jines (chit) e Bill Redeker (batt); presto l’affiatamento si consolidò anche in relazione alle comuni influenze musicali, tra cui Byrds, Rolling Stones, Beatles, Hollies e Beach Boys. Come spesso accadeva in quegli anni, la rampa di lancio iniziale fu una “Battle of the bands”, che si tenne in occasione della Steele County Free Fair di Owatonna (evento che fa risalire le sue origini al XIX secolo); sebbene non vincitori, The Night Crawlers emersero per temperamento e coesione, tanto che poterono avviare un nutrito numero di gigs in vari locali e venues della zona. Dall’inizio del 1966 se ne occupò personalmente il manager Donald J. Madison, che seppe gestire le date con abilità tra i classici sock hops dei teenagers, dance halls, eventi sportivi e clubs non solo nell’area sud del Minnesota, ma anche in Nebraska, Iowa, Wisconsin e North Dakota. Il successo live fu immediato e il feeling con il pubblico molto positivo; tuttavia, come spesso accadeva per le bands emergenti in aree periferiche, l’abilità manageriale sul versante organizzativo dei concerti non si manifestava con altrettanta efficacia in ambito discografico, dove l’esperienza e il “saperci fare” contavano notevolmente. Ne è prova il primo (ed unico) 45 giri, inciso nel 1966:“You Say” [B. Gillespie] (MAAD IMP-51166; side B: “Night Crawlin’”), con etichetta MAAD records [Promotions], prodotto a New Ulm (Minnesota) dallo stesso Donald J. Madison. Il singolo “You Say” era, in linguaggio a stelle e strisce, il classico “can’t get it out of my head tune” che con un’adeguata promozione manageriale si sarebbe potuto trasformare in una hit ad ampio raggio; purtroppo l’operato di Madison lasciò parecchio a desiderare e le copie probabilmente non raggiunsero nemmeno il numero di 400… In seguito si tenne un’altra sessione di registrazione ai Columbia Studios di Chicago, ma le tracce (“Dandelions”’, “Feel So Fine”, “Want Me”, “Chimes Of Freedom”, “Just Like Romeo & Juliet”, “Shoulder Of A Glint”) restarono a livello di acetati; solo in tempi molto recenti l’etichetta svizzera Feathered Apple ha riversato su vinile “Want Me / Feel So Fine” (FA-6510). Nel 1967 il mood generale stava ormai cambiando, passando dal carattere “danceable” allo “psychedelic/heavy” e l’approccio musicale ed esecutivo dei The Night Crawlers non era in grado di rinnovarsi e di affrontare la generale trasformazione di gusto che portò alla Summer of Love di San Francisco e alle sue conseguenze. La band si sciolse entro il 1967, ma seppe occasionalmente riunirsi a più riprese nel 1992, 2004, 2006, 2010 e 2012 (reunion del 45° anniversario della classe ‘67 al Carleton College).

 

Gian Marchisio