redazione il torinese

Cicloturismo online

Nel panorama italiano e internazionale, il cicloturismo ha un’importanza sempre maggiore. Una potenzialità per il territorio piemontese a cui si sta lavorando a partire dagli investimenti, e su più fronti: dalla cooperazione internazionale, con diversi progetti del programma Alcotra che interessano sia l’asse Italia-Francia (con il progetto sull’outdoor del Pitem Mito e, in particolare, con la costruzione dell’anello ViAlpes tra Val di Susa e Chisone e Francia) sia quello Italia-Svizzera (con il progetto E-bike, che, grazie a una dotazione di 2,9mln di euro, si potrà articolare in più percorsi, tra i quali la ciclovia “In bici a pelo d’acqua”). Localmente, poi, si stanno sviluppando alcuni percorsi strategici, in particoalre il Canale Cavour e Vento.

Tutti questi dati sono stati presentati a Torino a operatori, consorzi turistici e Atl attraverso il nuovo portale Piemonte Bike, uno strumento che, dopo una prima sperimentazione nelle aree di Alessandrino, Cuneese e Astigiano, si allarga ora a tutto il territorio regionale con un sito aperto, innovativo e continuamente aggiornato dedicato al cicloturismo. www.piemontebike.eu è disponibile in italiano e inglese (e presto anche con le versioni in francese e tedesco) e mette a disposizione di appassionati, visitatori e amanti delle due ruote tutte le informazioni necessarie per programmare un viaggio in Piemonte: dagli itinerari, ai servizi, alle strutture ricettive bike-friendly, ai pacchetti turistici. Gli utenti potranno inoltre selezionare i percorsi in base al livello di difficoltà e alla tipologia di bicicletta utilizzata e scaricarli direttamente dal sito con il ricco corredo di informazioni logistiche e turistiche che accompagna ogni descrizione. “Abbiamo subito individuato la ciclabilità come uno degli assi strategici da sviluppare per la promozione turistica del nostro territorio – ha dichiarato Antonella Parigi, assessora regionale alla Cultura e al Turismo – Per questo abbiamo lavorato sia sul versante degli investimenti, sia per la promozione e in questo contesto, Piemonte Bike rappresenta un utile strumento per operatori e visitatori, ma anche per gli stessi piemontesi, per scoprire il nostro territorio con la bicicletta e permettere la crescita di un settore che ha ancora forti potenzialità da esprimere”. Sul fronte dell’offerta turistica, il Piemonte può già vantare un ricco patrimonio di oltre 1300 chilometri di itinerari ciclo-escursionistici lungo 18 direttrici principali. I mercati di riferimento per il settore cicloturisticosono in particolare la Germania, i Paesi Bassi e la Svizzera, mentre il profilo del turista che ricerca un viaggio su due ruote attesta un’età media intorno ai 40 anni e una spesa di circa 80 euro al giorno, con una predilezione per la ricettività extra-alberghiera.

www.piemontebike.eu
www.visitpiemonte.com/it/sport-e-natura/piemonte-bike

Condannati i No-Tav per l’assalto a Chiomonte

Condanne a 3 anni e 6 mesi di carcere e un risarcimento di 5mila euro per i cinque attivisti  No Tav che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2015, sferrarono insieme con altri un attacco a sorpresa al cantiere Tav di Chiomonte. Sono accusati di resistenza aggravata, detenzione – fabbricazione di armi da guerra e lesioni aggravate. Quella notte fu  ferito un poliziotto, che perse l’udito. L’accusa aveva chiesto pene dai 4 ai 5 anni di carcere, definendo la vicenda come un  “attacco pianificato e organizzato con tecniche militari”.

Per salutare i defunti entra in auto al cimitero e danneggia 10 tombe

DAL VENETO Il cimitero è da risistemare e dieci tombe sono state danneggiate. La causa è un anziano 84enne che,  per salutare i propri defunti, avendo difficoltà a camminare è entrato nel camposanto a bordo della sua utilitaria. Il fatto è avvenuto a Fara Vicentino (Vicenza) dove l’uomo è  entrato nel cimitero ma ha perso il controllo dell’auto finendo nell’area dei loculi interrati sopra ad una decina di tombe, rimaste danneggiate. L’anziano è andato subito dopo in Comune dichiarandosi disponibile a rifondere i danni.

I Carmina Burana di Carl Orff al Castello di Rivoli

“O Fortuna!”

 

Anna Delfino soprano

Giuseppe Veneziano tenore

Bruno Pestarino baritono

 

Coro di Alessandria “Mario Panatero”

 

Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure

Raffaella Tassistro maestro coro voci bianche

 

Andrea Stefenell pianoforte

Nikolai Bogdanov pianoforte

Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia percussioni

 

Gian Marco Bosio direttore

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Sabato 30 giugno2018, ore 21.30 Castello di Rivoli Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli. Ingresso gratuito

 

Una nuova collaborazione tra Rivolimusica e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea trasforma Piazza Mafalda di Savoia in un grande teatro all’aperto: sabato 30 giugno l’ultimo concerto previsto dalla Stagione vedrà l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff, una delle pagine più suggestive e fortunate della storia della musica novecentesca, capace di appassionare anche i poco avvezzi alle sonorità di genere per la sua travolgente carica ritmica e la straordinaria immediatezza comunicativa. La celebre cantata scenica composta per orchestra da Carl Orff tra il 1935 e il 1936 e basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi medievali omonimi ( i “Carmina Burana”scritti dai clerici vagantes in lingua prevalentemente latina) sarà rievocata in tutta la sua forza in versione cameristica per soprano, tenore, baritono, coro, coro voci bianche, percussioni e due pianoforti: un totale di 120 elementi, a partire dagli 80 del Coro di Alessandria “Mario Panatero”, da più di vent’anni impegnato, con Gian Marco Bosio alla direzione, nell’ambito del repertorio sacro e cameristico. A quest’ultimo si uniscono il soprano Anna Delfino, il tenore Giuseppe Veneziano, il baritono Bruno Pestari nonché il Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure, con i 25 bambini diretti da Raffaella Tassistro. Sotto il palco allestito per l’occasione, i due pianoforti a coda suonati da Andrea Stefenell, Nikolai Bogdanov e le percussioni di Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia (Ensemble TinCans) completano l’incanto di questi monumentali Carmina Burana che si inseriscono e si fondono con il belvedere del Castello di Rivoli affacciato alla Città di Torino. Nell’affascinante medioevo sonoro che si schiuderà sulla collina rivolese tra canti goliardici, temi sacri e profani, è proprio il famoso brano “O fortuna” ad a dare inizio e concludere l’assetto ciclico e fatalistico dell’opera di Orff, non a caso orientata verso quella “Ruota della Fortuna” che compare simbolicamente tra le miniature dei testi poetici medievali fonte d’ispirazione per il compositore tedesco.

 

Carmina Burana

“Carmina Burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”

 

Programma

 

Prologo: Fortuna imperatrix mundi (“Sorte imperatrice del mondo”)

 

Prima parte: Primo vere (“Primavera”)

 

Seconda parte: In taberna (“All’osteria”)

 

Terza parte: Cours d’amour (“Le corti dell’amore”)

 

Finale: Fortuna imperatrix mundi

Sacerdote subaffittava edificio destinato a esercizi spirituali

L’edificio, l’ex caserma di Rocciamelone di Villaretto, frazione del comune di Usseglio, affittato a canone agevolato, da adibire agli esercizi spirituali era in realtà subaffittato come “hotel” d’appoggio per tour turistici nelle capitali europee. La guardia di finanza ha denunciato un sacerdote per indebite percezioni di erogazioni ai danni dello Stato. La struttura di  7 mila metri quadrati e 120 posti  doveva essere destinata a campi estivi ed esercizi spirituali per ragazzi e famiglie. Il canone annuo era  di poco superiore ai 2 mila euro, invece dei  20mila di mercato. La Guardia di finanza ha verificato però che l’ex caserma era impiegata come sosta intermedia di itinerari compresi in pacchetti turistici. Le casse  dello Stato avrebbero subito un danno di 190 mila euro. Il sacerdote  è stato segnalato alla Corte dei Conti.

“Santuari e comunità”: custodire il fuoco non adorare le ceneri

La fondazione Crt stanzia 5 milioni di Euro per progetti di valorizzazione artistica, spirituale e sociale

 

 

“La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri” ha detto monsignor Olivero, vescovo di Pinerolo, delegato per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese , citando Gustav Mahler . “Ben vengano progetti per ricreare luoghi che ricreano” , ha aggiunto . La Fondazione Crt vuole contribuire a custodire questo fuoco, di arte e spiritualità   e stanzia 5 milioni di Euro per il nuovo grande progetto “Santuari e Comunità – Storie che si incontrano”, che si propone di recuperare e valorizzare, attraverso la costruzione e il sostegno di progettualità innovative e con l’aiuto delle realtà territoriali, il ruolo storico e sociale di 18 Santuari, uno per ciascuna delle Diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta. Per il Presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia “ si tratta di una sfida innovativa, ispirata al ‘modello Consolata’ di Torino : La trasformazione dei Santuari, da sempre punti di riferimento storici, culturali e devozionali, in moderni luoghi di coesione e aggregazione sociale, crocevia di persone, storie, comunità. Un obiettivo che vogliamo raggiungere incoraggiando la sinergia tra le forze del territorio, chiamate a costruire e a proporre progettualità innovative, che affianchino al recupero strutturale dei Santuari iniziative sociali e di valorizzazione culturale e turistica”. Per il presidente della Fondazione CRT “Non si tratta di erogare solo risorse per il recupero. Il progetto vuole essere generativo”. L’idea è nata in continuità con il progetto “Città e Cattedrali” che già vede le chiese inserite pienamente nelle città. Proprio la settimana scorsa il Presidente Quaglia aveva presentato i restauri realizzati alla Consolata che hanno reso interamente fruibile il bellissimo chiostro di uno dei gioielli architettonici di Torino. Per mons. Olivero “questo progetto vuole ampliare il fuoco, e non solo per i devoti mariani, ma per l’uomo di oggi che ha bisogno di meditare in silenzio. Ci auguriamo che, oltre alla fede e alla pietà popolare, il progetto stimoli questi luoghi a diventare sempre più spazi per la cura della meditazione, del silenzio, dell’interiorità; inoltre spazi per l’incontro tra le culture e le religioni; spazi per intercettare le nuove spiritualità e per mettere in dialogo sport e spiritualità, cura del corpo e cura dello spirito. E, dato che il pellegrinaggio è un lungo cammino attraverso la natura, ci auguriamo che i vari Santuari diventino sempre più veri centri di riflessione sulla questione ambientale, a partire dall’impulso dell’enciclica Laudato sì”. Il progetto punta a legare   in modo inscindibile tre elementi: la realizzazione di interventi di restauro e recupero dei Santuari; iniziative sociali volte a riscoprire e recuperare il ruolo dei Santuari quali luoghi di inclusione sociale; iniziative di valorizzazione culturale e turistica che possano favorire lo sviluppo sociale ed economico dei contesti locali. I progetti dovranno essere presentati da enti ecclesiastici titolari di Santuari piemontesi o valdostani, canonicamente riconosciuti, in partenariato con associazioni no profit operanti in ambito sociale e culturale. Ogni ente potrà presentare una singola richiesta, candidando un solo Santuario.“Santuari e Comunità” prevede lo stanziamento da parte di Fondazione CRT di 5 milioni di euro complessivi, di cui il primo milione nel 2018 per avviare i primi 4 progetti, che potranno beneficiare fino a 250.000 euro ciascuno (ulteriori progetti verranno avviati e sviluppati nel quadriennio successivo). La ripartizione delle risorse rispecchierà gli obiettivi del progetto: circa l’80% del contributo sarà destinato a interventi di recupero, il 15% alle iniziative culturali e di coesione sociale e circa il 5% sarà destinato al matching grant, ovvero al raddoppio delle donazioni raccolte tramite il fundrasing. Sul modello avviato per il Santuario della Consolata di Torino, infatti, è previsto anche per il progetto “Santuari e Comunità” il coinvolgimento di giovani fundraiser specificatamente formati per attivare campagne di raccolta fondi a beneficio delle attività di restauro e delle iniziative sociali e culturali selezionate e finanziate dalla Fondazione CRT. Il bando, on line dal 29 giugno sul sito www.fondazionecrt.it, si articolerà in tre fasi: la scadenza per la presentazione delle proposte preliminari è fissata al 15 ottobre 2018. Al termine della selezione effettuata dalla Fondazione CRT, le proposte definitive andranno presentate entro il 15 marzo 2019; seguirà la realizzazione dei progetti in parallelo con l’attività di fundraising.

La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico

Il movimento politico e culturale è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico

La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico è il titolo della conferenza che si terrà a

Torino sabato 30 giugno alle ore 9.30 presso l’Hotel Genio in Corso Vittorio Emanuele II 47. Il movimento politico e culturale Rete Bianca è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico che oggi non ha più alcuna rappresentanza politica, culturale, parlamentare e istituzionale. In particolare, di ricomporre il vasto e diffuso associazionismo di gruppi, movimenti e realtà di base che hanno manifestato un forte interesse alla politica e all’impegno pubblico nella società. Anche a Torino, come in molte altre località a livello nazionale, è nato recentemente il movimento Rete Bianca.

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Modera l’incontro Luca Rolandi.

Introduce Giorgio Merlo

Intervengono Guido Bodrato, Franco Campia, Giampiero Leo, Ermis Segatti.

Al termine del dibattito le conclusioni di Mauro Carmagnola.

Record di visitatori nei musei. Gli italiani riscoprono l’arte

Parlare di file questa volta ha una connotazione positiva, vedere tante persone in coda per visitare un museo o un sito archeologico diventa un belvedere se pensiamo al rinato interesse per l’arte da parte degli italiani, ad un rinnovato amore in un’era in cui la tecnologia si è appropriata nelle nostre vite, spesso con prepotenza. Gli Italiani stanno rivalutando il loro patrimonio, le loro ricchezze artistiche e dedicano a queste ultime più tempo, molto più tempo. Non è una deduzione o una mera considerazione, sono i dati del Ministero dei Beni Culturali, la riorganizzazione, le domeniche gratuite infatti hanno dato i loro frutti e nel 2017 ci sono stati 50 milioni di visite con un trend del +15,5%. Respirare la cultura, conoscere e ammirare i nostri beni, quelli che ci invidiano in tutto il mondo, sta diventando una attività usuale, uscire di casa per immergersi nella storia, quella storia che ha fatto del nostro paese il luogo della cultura per eccellenza, è di nuovo una consuetudine a cui tanti, grandi e bambini, giovani e meno giovani stanno riservando il loro tempo libero. La tecnologia in questo caso dà il suo buon contributo perché online è possibile trovare musei, mostre, sapere delle giornate di promozione, prenotarsi e perfino pagare, i nostri cellulari, i tablet e i computer sono di supporto nella conoscenza di queste opportunità e nella diffusione di notizie relative agli eventi, quindi al successo delle iniziative. Una cosa non esclude l’altra quindi, modernità e passato sono compatibili e possono dare risultati straordinari, sapere però che gli italiani hanno speso il loro tempo libero persi nella bellezza e nel divino dell’arte mettendo da parte, almeno per un po’, i loro dispositivi ci fa tirare un sospiro di sollievo, e ci dà la speranza che un certo di tipo di cultura fatta di opere meravigliose, scultura, architettura, musica e tutta quella conoscenza che in alcuni momenti abbiamo percepito come superata, retrò, datata stia tornando al centro delle nostre vite Torino è una delle protagoniste di questa tendenza, il Museo Egizio, la Reggia di Venaria e i Musei Reali sono tra i luoghi più visitati della nostra penisola, la visita in musei come il Mao o la Gam a ferragosto costava solo 1 euro e i numeri sono stati da record. Felici di questo risultato e speranzosi che possa migliorare ancora ci auguriamo che i media dedichino sempre più spazio alla pubblicizzazione degli eventi dedicati alla cultura e che attraverso iniziative come le giornate a costo zero l’arte sia più accessibile a tutti.

 

Maria La Barbera

(foto: il Torinese)

I segreti della pizza alla pala

Dopo il successo degli ultimi eventi organizzati in collaborazione con Slow Food al PAV – Padiglione Arte Vivente di Torino, ecco un nuovo appuntamento: sabato 30 giugno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, i maestri panettieri di Eataly Lingotto mostreranno come preparare una pizza alla pala fatta a regola d’arte. Dalla scelta degli ingredienti alla cottura perfetta, impareremo passo dopo passo a realizzare uno degli impasti più amati della nostra Panetteria. La cottura avverrà presso il “Focolare“, forno collettivo in terra cruda presente all’interno del parco, a cui seguiranno tante degustazioni gratuite.

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Ingresso libero e aperto a tutti gli appassionati

In collaborazione con Slow Food Torino Città

PAV – Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31 Torino

sabato 30 giugno dalle ore 10.00 alle ore 13.00

Miss Reginetta con “Les Folies”

Non perdete l’ultima tappa di selezione per il Piemonte di Miss reginetta d’Italia Ultima possibilità per poter accedere alla finale regionale!!! Ancora aperte le iscrizioni. Serata in Via delle Orfane 16, zona quadrilatero a “Les Folies” Cocktails & food nel cuore della Movida torinese. L’ampio locale è ricavato all’interno di un  prestigioso   palazzo del ‘700.

Info 3484965668 / prenotazione Apericena 3405749108