redazione il torinese

Il Cavallo di Bronzo

CAVALLO SAN CARLO MAIORANO

La celebre scultura equestre del Cavallo di Bronzo, in piazza San Carlo, uno dei simboli di Torino, nell’insolita inquadratura di Vincenzo Maiorano

Dopo la fashion week torinese

Di Paolo Pietro Biancone*

È terminata  il 3 luglio la settimana della moda a Torino. Inserita tra le fashion week mondiali dagli operatori del settore, la settimana della moda ha per protagonisti gli stilisti emergenti torinesi, italiani e stranieri, alcuni dei quali famosi nel proprio paese d’origine, ma non all’estero. Fashion Week  quest’anno si è svolta presso la Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28. L’evento è organizzato dall’associazione TMODA ed ha il patrocinio della Città di Torino; i partner istituzionali sono Unioncamere Piemonte, Camera di commercio di Torino, Entreprise Europe Network (rete europea a sostegno delle PMI cofinanziata dalla Commissione europea), CNA, Slow Fashion, Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte, Associazione Piemontese Agenti e Rappresentanti di Commercio – USARCI, Università degli Studi di Torino Dipartimento di Management. La vocazione internazionale della TFW – che tuttavia non sottovaluta l’importanza dei talenti del territorio e nazionali presenti dal 27 giugno al 3 luglio – è confermata dalla capacità di richiamare aziende, marchi, buyers e stilisti da tutto il mondo grazie alla collaborazione con enti locali e stranieri per offrire ai fashion designer una vetrina mondiale. In questo modo anche il made in Italy meno conosciuto ha la possibilità di essere scoperto nel mondo e Torino torna ad essere epicentro della moda come nel secolo scorso. Gli oltre 80 protagonisti della fashion week, organizzata da Tmoda, con il patrocinio del Comune di Torino e con partner istituzionali Unioncamere Piemonte, Camera di commercio di Torino, Entreprise Europe Network (rete europea a sostegno delle PMI cofinanziata dalla Commissione europea), CNA, Slow Fashion, Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte, Associazione Piemontese Agenti e Rappresentanti di Commercio – USARCI, Università degli Studi di Torino Dipartimento di Management, hanno firmato una capsule collection puntando sulla ricerca estetica e stilistica, sull’impiego di materiali inediti o animal free, sull’arte come espressione di moda e sullo sportwear.  Dal 29 giugno all’1 luglio è stata anche protagonista Maze, primo festival italiano dedicato al mondo della Streetculture. L’evento, gratuito, si articola in exhibitions, concerti, dj set e naturalmente sfilate (il 29 giugno e l’1 luglio) dedicate a questa tendenza internazionale che ha conquistato stilisti come Dolce e Gabbana, Balenciaga e Valentino. Torino è stata, inoltre, l’unica location italiana selezionata per le sfilate di Modest fashion, moda etica islamica, in programma nell’ambito della settimana della moda. Anche l’Università di Torino contribuisce alla ideazione e alla realizzazione di Torino Fashion Week, tramite lo spin off accademico dell’Università degli Studi di Torino, Halalto Srl, che annovera tra i suoi partner docenti universitari e esperti del settore, mettendo a disposizione studi e ricerche sul tema del modest fashion e della moda etica. L’iniziativa nasce nell’ambito delle attività di ricerca e di business che fanno capo all’ European Research Center for Islamic Finance (ERCIF) che ha la sua base a Torino. Torino è una hub di prestigio sul tema del modest fashion e della moda etica. Prima capitale della moda, la Città rivela attenzione a nuove opportunità che favoriscano tradizione e innovazione, in ottica di sviluppo. Il modest fashion è un filone appositamente ideato per tutte quelle donne che amano vestirsi alla moda, ma nel pieno rispetto delle norme coraniche e di quel principio cardine di coprirsi il corpo, mixato a un senso di pudore e modestia che vanno mantenuti nel comportamento come nell’abbigliamento. Facciamo chiarezza: oggi l’abaya (ovvero la lunga tunica che lascia scoperto solo capo, mani e piedi) e l’hijab (vale a dire il velo che lascia scoperto il viso) non sono più solo ed esclusivamente neri, bianchi, cremisi, ma hanno adottato anche colori vivaci e fantasie glam. Secondo le stime, il modest fashion produrrà entro il 2019 un fatturato pari a circa 500milioni di dollari ed è destinato a crescere ancora. E’ importante che le nostre aziende del settore valutino le opportunità del mercato: ne hanno capacità e competenze. Il nostro ruolo è stimolare nuove opportunità, nell’ottica di valorizzare il made in Italy a livello internazionale.

* Presidente del corso di studi in professioni contabili

Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

Università di Torino

 

Restauri al borgo medievale

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CIVICO E’ stato deliberato dalla Giunta comunale, su iniziativa dell’assessora alla cultura Francesca Leon e del vicesindaco Guido Montanari, il progetto di fattibilità degli interventi di restauro alle costruzioni del Borgo e della Rocca Medievale, nel parco del Valentino. Si tratta della sistemazione e del rifacimento dei manti di copertura oltre a lavori per la conservazione di recinzioni, tettoie, balconi e terrazzi in legno. E’ un intervento complessivo di manutenzione straordinaria dell’ordine di due milioni di euro, che si estende al consolidamento di murature e alla sistemazione esterna degli edifici e del contesto e vedrà all’opera i tecnici e restauratori per circa un anno e mezzo. Si potrà passare quindi alla fase progettuale esecutiva, mentre i cantieri potrebbero aprire nel prossimo anno, qualora la Regione Piemonte, attraverso il MIBACT, riesca a finanziare l’opera attraverso l’accordo di programma previsto dai fondi CIPE. “Quello approvato  in linea tecnica dalla Giunta comunale è il progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto da tecnici ed esperti del Servizio Edilizia per Cultura. Si tratta di un intervento volto a conservare un patrimonio di valenza straordinaria per la nostra città” – sottolineano il professor Montanari e l’assessora Leon. Il Borgo Medioevale e la Rocca, edificati a partire dal 1882 in previsione dell’Esposizione generale del 1884, ispirandosi a edifici del XV secolo, in particolare al castello di Issogne, è ritornato dall’aprile scorso alla gestione diretta dell’Amministrazione comunale. Meta di decine di migliaia di visitatori ogni anno, fu progettato da un gruppo di architetti coordinati da Alfredo D’Andrade. Il 12 dicembre 1882 si pose la prima pietra del castello, il 6 giugno 1883 quella del villaggio e il 27 aprile 1884 il Borgo venne inaugurato alla presenza dei sovrani Umberto e Margherita di Savoia.

(foto: il Torinese)

ORSI E LUPI, FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE: “SOSTEGNO AL MINISTRO COSTA”

Piena soddisfazione” è stata espressa dalla Federazione italiana associazioni Diritti Animali e Ambiente per l’intenzione, annunciata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un’intervista al “Corriere della sera”, di impugnare le leggi delle Province autonome di Trento e Bolzano sull’abbattimento di lupi e orsi e di inasprire le sanzioni penali a carico dei bracconieri.“L’intervento del governo – chiedono le associazioni federate, circa una cinquantina, tra cui le fondatrici Lav, Enpa, Leidaa, Lndc ed Oipa – è assolutamente necessario per fermare iniziative in totale contrasto con la Costituzione, la direttiva europea Habitat e le norme nazionali. Il ministro Costa può contare sul nostro sostegno. Invece di fomentare lo scontro istituzionale, le Province autonome farebbero meglio a ripensarci ed a cercare una soluzione nell’ambito delle numerose azioni alternative che possono garantire la convivenza tra l’uomo e i grandi carnivori nel territorio alpino. Le forzature di tipo elettoralistico non risolvono i problemi, li complicano. E in ogni caso non si possono cercare voti mettendo in pericolo un patrimonio di tutto il popolo italiano”. “Molto apprezzabile – conclude la nota – è anche l’annuncio di un giro di vite contro il bracconaggio, fenomeno odioso e insopportabile, che costa ogni anno la vita di un numero enorme di animali ed è punito attualmente con pene troppo lievi, praticamente prive di qualsiasi effetto deterrente”.

Europei Juniores, ottime prestazioni dei piemontesi nella quarta giornata

A Helsinki si è conclusa la penultima giornata dei Campionati Europei Juniores, giornata che ha regalato agli atleti piemontesi buoni piazzamenti e un’altra finale.

A conquistarla è stato Alessandro Fusco, nei 100 rana e con il primo tempo delle semifinali. Il 18enne dello Swimming Club Alessandria allenato da Gianluca Sacchi ha concluso la sua prova con un ottimo 1’01”93, togliendo 24 centesimi al personale di 1’02”17 nuotato ad aprile agli Assoluti. Domani tornerà quindi in acqua per la finale alle 17.26 ora locale (le 16.26 in Italia). Da segnalare che in mattinata Alessandro aveva concluso le qualificazioni con il terzo crono complessivo (1’02”85). Ieri ha invece disputato la propria finale Helena Biasibetti, sesta nei 100 farfalla con il tempo di 1’00”40; si tratta della seconda prestazione personale di sempre per la 16enne della Dynamic Sport allenata da Donato Nizzia, che in mattinata ha contribuito alla qualificazione in finale della 4×100 mista mixed azzurra. A lanciare la staffetta è stata Giulia D’Innocenzo (dorso, 1’03”83), che ha dato il cambio allo stesso Alessandro Fusco (rana, 1’03”36); Helena Biasibetti ha completato la terza frazione a delfino in 1’01”17 e in conclusione Francesco Peron ha nuotato i 100 stile libero (49”92). L’Italia ha così raggiunto la finale con il settimo tempo (3’57”83) e nel pomeriggio ha sfiorato il podio, mancando la medaglia di bronzo per un solo centesimo, dietro a Russia, Gran Bretagna e Germania. 3’52”35 il tempo degli azzurrini: Giulia D’Innocenzo (dorso, 1’02”06), Alessandro Fusco (rana, 1’02”12), Federico Burdisso (delfino, 52”76), Emma Virginia Menicucci (stile libero, 55”74). Da sottolineare la presenza dei due piemontesi Fusco e Menicucci (Sisport). La stessa atleta torinese seguita da Mattia Gurgo Salice ha gareggiato nei 50 stile libero, raggiungendo la finale e chiudendo con il 13esimo tempo di 26”33; 12 centesimi in più rispetto a quanto fatto registrare nelle batterie, terminate con il decimo tempo assoluto. Impegnate nelle qualifiche anche l’altra piemontese Carola Valle (Dynamic Sport), all’arrivo in 26”55. Tra le protagoniste della giornata odierna c’è anche la torinese Cecilia Chini Balla (Centro Nuoto Torino), 34esima nelle batterie dei 200 misti in 2’22”05.

Ritrovato il corpo della sub torinese

AGGIORNAMENTO E’ stato ritrovato  il corpo di Ornella Bellagarda, la sub di 50 anni, di Alpignano,  dispersa  ieri nella risalita dall’immersione sul relitto della petroliera Haven, al largo di Arenzano

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E’ dispersa la sub di 50 anni che si è immersa nelle acque del relitto della Haven, al largo di Arenzano, in Liguria. Residente a Torino, la donna non è risalita con i suoi compagni di immersione, e sono immediatamente iniziate le ricerche della capitaneria di porto e dei vigili del fuoco, coadiuvati dai   sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano. Gli uomini della capitaneria di porto perlustrano la zona fino a una profondità di 50 metri con il Rov, un  robot sottomarino che si introduce in tutti gli anfratti. Anche un elicottero dei vigili del fuoco ha perlustrato la zona. Dal 2015 ad oggi le persone sentitesi male e salvate nel corso di una immersione sulla petroliera sono state sette, sei invece i morti.

LeU: La Regione si occupi dei borsisti dell’Istituto Zooprofilattico

Chiesta a Saitta la stabilizzazione dei borsisti e di tutto il personale precario che ha raggiunto in Istituto livelli insostenibili (più del 25% del personale è precario) oltre 100 unità di personale

Martedì scorso è approdata in Consiglio Regionale l’annosa questione dei 83 borsisti in servizio all’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Con un’interrogazione urgente la consigliera di Liberi e Uguali Silvana Accossato ha posto all’attenzione dell’Assessore Saitta la situazione di questi ricercatori in condizioni di precarietà e di discriminazione rispetto ai dipendenti dell’Ente a parità di mansioni e di lavoro svolto.Si tratta di persone che, pur essendo in possesso di un contratto di “assegno di ricerca” destinato a seguire progetti di studio, in virtù di un regolamento interno sono equiparati al personale dipendente nei doveri (40 ore a settimana di lavoro, timbrature, ecc…) ma non nei diritti (non hanno diritto alla mutua né a ferie retribuite).“Una vera e propria discriminazione, che pone questi ricercatori in condizioni di debolezza nei confronti dell’Ente e di grave preoccupazione per il loro futuro, visto che questa condizione di precarietà va avanti, per alcuni di loro di progetto in progetto, da molti anni” – spiega Accossato.Nella sua interrogazione la consigliera ha inoltre sottolineato come “vi sia un forte rischio di incappare in una class action tesa al riconoscimento dei diritti di questi lavoratori, vista la giurisprudenza recente in materia” – con tutto ciò che questo comporterebbe per l’Istituito e anche per la Regione Piemonte da cui dipende.Nella sua risposta l’Assessore Saitta, dopo aver precisato che la questione ha trovato soluzione nella Finanziaria 2018 e che mancherebbero solo due decreti attuativi e il recepimento nel CCNL, ha auspicato una risoluzione definitiva entro la fine dell’anno.“La Regione deve continuare a farsi carico di questa situazione visto il suo ruolo di vigilanza sullo zooprofilattico ” – ribadisce Silvana Accossato a nome dell’intero gruppo di Liberi e Uguali, non nascondendo le preoccupazioni in merito alla possibilità che i borsisti possano realmente essere ricompresi nella dicitura dei lavoratori atipici per cui la finanziaria prevede il progetto di stabilizzazione, vista la loro condizione contrattuale.

Big Jump per fiumi e laghi puliti

Decine di persone hanno partecipato oggi ai quattro eventi organizzati in Piemonte: nel Po a Torino, nel Sangone a Beinasco (TO) e nei torrenti Chiusella e Pellice

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Da almeno tre anni i fiumi piemontesi sarebbero dovuti tornare ad essere luoghi in cui poter fare tranquillamente il bagno. Dal 2015, infatti, l’Italia e il Piemonte avrebbero dovuto rispettare la direttiva europea Water Framework, che prevede il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque. Ma i nostri fiumi sembrano ancora lontani dall’obiettivo ed è proprio per accendere i riflettori sulla qualità delle acque che oggi anche in Piemonte si sono tenuti quattro Big Jump, tuffi simbolici organizzati in contemporanea ad un centinaio di altri tuffi in tutta Europa. L’iniziativa, promossa dall’European Rivers Network e organizzata in Italia da Legambiente, ha visto la partecipazione di decine di persone sul Po a Torino presso il circolo Esperia, nel torrente Chiusella a Gauna (TO), nel Sangone a Beinasco (TO), a Villar Pellice (TO) sul Pellice e ad Abbiategrasso (MI) sul Ticino.

“L’Europa impone all’Italia e al Piemonte di raggiungere precisi obiettivi di qualità riguardanti lo stato ecologico dei fiumi -ha ricordato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Anche il Po, nella sua interezza e perfino a Torino, dovrebbe raggiungere il livello di “buono” nella scala di qualità delle acque ma senza il rispetto delle portate minime a monte della città e in mancanza di un adeguamento dei sistemi di depurazione, questo obiettivo non potrà essere raggiunto. I nostri fiumi possono e devono ritornare ad essere quelli di una volta, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa ma occorre che la loro tutela diventi una priorità per le istituzioni locali. I fiumi e i torrenti –ha aggiunto Dovana- sono diventati in moltissimi casi delle aree marginali infrequentabili, sentite sempre come “problema” e mai come ricchezza del territorio. Questo processo, oltre ad avere conseguenze dal punto di vista ambientale, costituisce anche un forte impoverimento del territorio dal punto di vista sociale ed economico, in quanto vengono a mancare spazi di grandi dimensioni e di grande qualità, impedendo di fatto tutta una serie di attività che potrebbero avere un enorme valore dal punto di vista ricreativo, culturale ed educativo”.

I dati emersi dalla recente Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte evidenziano per il triennio 2014-2016 come il 61% delle acque superficiali non ricada ancora nelle classi “Buono” e “Elevato” per lo stato ecologico e il 9% non raggiunga questi obiettivi per lo stato chimico. Il Piemonte, dunque, ha mancato gli obiettivi previsti dalla direttiva europea Water Framework per il 2015 in ragione di una qualità ecologica delle acque che continua ad essere penalizzata dagli eccessivi prelievi da parte dell’agricoltura e dell’idroelettrico. Purtroppo questo obiettivo non è stato raggiunto da oltre la metà dei corpi idrici europei (Italia compresa, con solamente il 20% dei laghi e il 43% dei fiumi in regola).

Ai diversi Big Jump piemontesi hanno partecipato quest’anno i volontari del progetto VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, che per 3 anni coinvolgerà 230 giovani tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Il progetto è finanziato nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC) e vede lo scambio di esperienze con attività analoghe svolte da 20 volontari sul Danubio in Ungheria. Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti, che si svolgeranno principalmente nei siti Natura 2000, VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva. E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu

Nuovo reparto di Neuropsichiatria al Regina Margherita

E’ stato inaugurato il nuovo reparto di degenza di Neuropsichiatria infantile universitario (2° piano) dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino

La ristrutturazione del reparto è stata possibile grazie al contributo di 1.410.000 euro fornito dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi. Fondazione Forma ha fattivamente partecipato a questo progetto. Con un investimento di circa 90.000 euro è stato possibile acquistare tutti gli arredi del nuovo reparto: sono state così completate le camere di degenza, la sala medica, la sala giochi, l’aula dedicata alla scuola e tutti i locali del reparto.Il reparto di degenza della Neuropsichiatria Infantile (diretto dal professor Benedetto Vitiello) accoglie bambini ed adolescenti, fino al compimento del 18° anno di età, che soffrono di disturbi neuropsichiatrici la cui severità richiede ospedalizzazione, in quanto non possono essere curati ambulatorialmente o in day-hospital.Tra le più frequenti patologie trattate nel reparto di Neuropsichiatria Infantile vi sono i disturbi dell’umore e del comportamento associati ad alto rischio suicidario, in particolare adolescenti che hanno fatto tentativi di suicidio ed hanno persistente ideazione suicidaria, spesso accompagnata ad autolesionismo, come il tagliarsi o bruciarsi in varie parti del corpo. Un’altra frequente patologia è quella dei disturbi del comportamento alimentare, in particolare gravi forme di anoressia nervosa con grave deperimento fisico e rischio per la vita. Un alto tasso di ricovero riguarda anche i disturbi da comportamento dirompente, con aggressività.In Italia, come in tutto il mondo, i disturbi psichiatrici dell’adolescenza sono in drammatico aumento. Il suicidio è ora la seconda causa di morte, dopo gli incidenti, per gli adolescenti nella fascia di età tra i 15 ed i 19 anni. Con una capacità operativa di 18 posti letto, il reparto di Neuropsichiatria Infantile del Regina Margherita costituisce il punto di riferimento per tutta la psicopatologia grave del bambino ed adolescente in Piemonte e Valle d’Aosta.  L’apertura del nuovo reparto all’insegna della sicurezza e della protezione è pertanto estremamente tempestiva, in quanto offre una risorsa essenziale per affrontare gli ingravescenti problemi neuropsichiatrici in età evolutiva.

 

Droga, controlli al Kappa Futurfestival

Duecento persone sono state segnalate alla prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti e , otto sono state denunciate. La polizia ha anche effettuato un arresto per spaccio, il tutto nel corso dei controlli al Kappa Futurfestival, rassegna di musica tecno in corso al Parco Dora di Torino. Oltre 50 mila i partecipanti.