redazione il torinese

ELEZIONI REGIONALI. FLUTTERO E TRONZANO (FI) REPLICANO A CHIAMPARINO

“CHI È CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO. UNICA STRADA CREDIBILE È CENTRODESTRA

“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. È questa la replica del capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Andrea Fluttero alla proposta di alleanza civica per le prossime regionali lanciata dal Governatore Chiamparino.

Spiega l’esponente di Forza Italia: “Il problema è che a piangere sono i piemontesi che sono costretti ancora per qualche mese a pagare sulla loro pelle i danni fatti dalla incapacità di governo della sinistra e di Chiamparino. Una alleanza tra noi e chi ha fallito al governo del Piemonte è inconcepibile. Ho pubblicato proprio in queste settimane sulla mia pagina Facebook un video con una raccolta dei disastri della sinistra di Chiamparino, una serie infinita di criticità che lascerà in eredità alla nuova Giunta che ci auguriamo potrà essere di centrodestra”.

Conclude Andrea Tronzano, vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte: “Chi vuole allearsi con il Pd si accomodi. Noi siamo alternativi. I fallimenti strategici del governo regionale sono evidenti a tutti. Noi siamo nel centrodestra e crediamo nell’alleanza con la lega e Fdi, ognuno con le proprie sensibilità possiamo rappresentare al meglio i piemontesi.”

Ferragosto in musica ad alta quota

A Ferragosto le note di Stolz, Rossini, Tchaikovsky, Bizet e Bernstein interpretate dall’orchestra Bruni di Cuneo, risuoneranno tra valli e montagne ai piedi del Monviso a circa 2000 metri sul livello del mare, per un pubblico di escursionisti, ciclisti e appassionati delle alture e della musica classica, nonchè nelle case degli italiani, grazie alla diretta su Rai 3 a partire dalle 12.55. Sono gli ingredienti del tradizionale concerto di Ferragosto, in programma in Valle Po, nel Comune di Paesana e in località Pian Munè, sulle alture di Pian Croesio.

A sostenere l’evento la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, la Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, la Camera di commercio di Cuneo ed Atl del Cuneese, insieme agli organizzatori Parco del Monviso, Unione montana dei Comuni del Monviso e Comune di Paesana. “Uno straordinario veicolo, grazie alla diretta Rai, di promozione turistica delle nostre montagne, nato da una intuizione geniale del violinista Bruno Pignata che portò la prima edizione sul rifugio Quintino Sella”, commenta l’assessore allo Sviluppo della Montagna della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia. Un concerto che si svolge nel ricordo del giornalista Rai Gianfranco Bianco, fra i promotori dell’iniziativa. L’evento è molto seguito e sempre in crescita: l’anno scorso, secondo i dati riportati dal caporedattore centrale Rai Tarcisio Mazzeo, l’ascolto medio ha superato quota 600mila e sfiorato il milione e mezzo di contatti. Quest’anno la durata della trasmissione salirà da 60 a 75 minuti. La diretta sarà realizzata con sei telecamere e l’assistenza di un braccio meccanico, un drone e due camere mobili per le esigenze dei telegiornali. Venticinque le persone impegnate del centro di produzione Rai di Torino. A condurre la diretta saranno Francesco Marino e Chiara Pottini. Per la trentottesima edizione del concerto l’orchestra città di Cuneo Bartolomeo Bruni si esibirà ai piedi del Re di Pietra con 61 elementi e proporrà una selezione di brani di grande presa sul pubblico. Si aprirà con la Marcia dell’Onu di Robert Stolz, scelta come sigla in riferimento al riconoscimento Unesco del sito del Monviso, per poi seguire con l’Ouverture da “La gazza ladra”, in omaggio a Gioacchino Rossini a 150 anni dalla morte. Dolci melodie napoletane sono alla base del “capriccio italiano” op. 45 di Piotr Tchaikovsky, mentre la “marcia slava”op. 31 del compositore russo ha un andamento “eroico”. A concludere il concerto, una selezione di temi e danze tratte dal musical di Leonard Bernstein “West side story”. L’evento si svolgerà all’insegna della sostenibilità, con diversi “ecopunti” dislocati lungo il perimetro e presidiati da volontari e migranti che risiedono a Paesana, e che saranno a disposizione del pubblico per informazioni sulla gestione dei rifiuti. Tutte le stoviglie distribuite saranno compostabili. Martedì 14 agosto si svolgeranno le prove a partire dalle 14. Mercoledì 15 agosto tutto il traffico degli automezzi e delle bici sarà bloccato a Paesana capoluogo, dove saranno allestiti parcheggi gratuiti. Da Paesana a Pian Munè il collegamento sarà garantito con 35 bus navette. Gli accessi alla zona del concerto saranno possibili anche dalla Valle Varaita attraverso il colle di Gilba, dopo una serata in compagnia degli astrofili e con una camminata di due ore. Accessi anche da Oncino e da Paesana con salita in mountain bike anche con pedalata assistita. Prevista anche un’area camper e tende, nonchè accessi per disabili.

Tutte le informazioni sulla logistica del concerto e sulla possibilità di pernottare in loco sono disponibili sul sito creato dagli organizzatori. e su Facebook nella sezione “eventi” della pagina del Parco del Monviso. Su instagram è attivo il profilo @concertodiferragosto. Le tre migliori foto pubblicate con l’hashtag #concertodiferragosto2018 vinceranno i premi messi in palio dall’organizzazione.

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Per ulteriori informazioni: 0171690217 – 1 (Atl del Cuneese)
info@concertodiferragosto.it

 

www.regione.piemonte.it

Crollo del viadotto a Genova: soccorsi anche da Torino

Verso mezzogiorno  sono crollati 100 metri del ponte Morandi, il viadotto che tutti abbiamo percorso più volte nella vita, uno di quegli “svincoli micidiali”  di Genova nelle canzoni di De Gregori. Sarà l’inchiesta ad appurare le cause del crollo. Il ponte, tra i più imponenti d’Europa, lungo oltre un chilometro, si trova  sulla A10 a Genova Sampierdarena, sul torrente Polcevera. Sotto, industrie e abitazioni. Ci sarebbero “decine di morti”, dice il direttore del 118 di Genova. Sotto  le macerie, probabilmente,  una ventina di mezzi e si registrano fughe di gas. Sul posto tutti i mezzi di soccorso disponibili nel capoluogo ligure, le squadre cinofile e Usar, professionisti della ricerca  tra le macerie urbane. Stanno arrivando anche squadre di soccorso dal Piemonte. Gruppi di vigili del fuoco sono partiti da Torino e Alessandria. Gli ospedali torinesi hanno attivato il piano di maxi emergenza, pronti ad accogliere eventuali feriti dalla Liguria. La sindaca di Torino Chiara Appendino ha telefonato al primo cittadino di Genova, Marco Bucci, esprimendogli vicinanza e solidarietà e rendendosi disponibile ad inviare aiuti. Su Twitter interviene il presidente francese Macron, solidale con i genovesi e gli italiani.

 

(foto archivio Di Bbruno)

Dal Venezuela per combattere le leucemie

Le storie di Javier, 100° paziente in cura a Torino, e Oriana, 100^ trapiantata di midollo, presso l’ospedale Regina Margherita di Torino



La storia di Javier

Javier ha 12 anni, viene da Caracas, la capitale del Venezuela, ed ha compiuto un lunghissimo viaggio per raggiungere Torino, la città che lo ospiterà per i prossimi mesi.  Nonostante la sua giovane età, questo ragazzo si trova oggi di fronte ad una sfida durissima: una sindrome Mielodisplastica, una patologia che può evolvere in leucemia se non si interviene in maniera efficace e tempestiva con le cure adeguate, che nel suo Paese, il Venezuela, attualmente non sono disponibili. Javier si trova in Italia proprio per guarire da questa malattia, che potrà affrontare grazie alle cure presso la Oncoematologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Scienza di Torino (diretta dalla professoressa Franca Fagioli).  Come ogni “Millennial” ama i social network ed è stato capace di usarli in maniera delicata e costruttiva, per raccontare la sua storia e la sua quotidiana lotta contro la malattia. I tanti video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram (@javprado11) segnano ognuno un piccolo passo del duro percorso che lo ha portato sin qui, alla Città della Salute di Torino.

I dati sui tumori infantili

Secondo le stime di Childhood Cancer International, ogni anno nel mondo sono circa 250.000 i bambini e gli adolescenti che vengono colpiti dal cancro infantile. Purtroppo, solo 6 su 10 hanno una speranza di sopravvivere a queste patologie, prima tra tutte la leucemia. Nei Paesi del Sud del mondo, come il Venezuela, questa percentuale rischia di essere ancora più drammatica, a causa della difficoltà di accedere alle cure specialistiche, in particolar modo al trapianto di midollo osseo, soprattutto per le molte famiglie che non hanno le possibilità economiche di sostenere spese molto ingenti nelle strutture private del Paese.

Il programma di cooperazione sanitaria internazionale

Per offrire una risposta concreta a questo bisogno, ATMO – l’Associazione per il Trapianto di Midollo Osseo – si impegna per garantire il diritto alla salute dei pazienti oncologici venezuelani ed italo-venezuelani, al fine di offrire loro una seconda opportunità di vita e ridurre il tasso di mortalità legato alle malattie onco-ematologiche in Venezuela, grazie ad un programma di cooperazione sanitaria internazionale che dà la possibilità ai pazienti del Paese sudamericano di  curarsi in Italia e di sottoporsi a quelle tipologie di trapianto di midollo osseo che non è possibile realizzare in Venezuela.Il programma è sostenuto dallo Stato venezuelano, grazie al contributo di PDVSA (Petróleos de Venezuela SA) e dalla sua nascita ad oggi, ha dato una speranza di vita a 482 pazienti, permettendo la realizzazione di 382 trapianti di midollo osseo.

Dati e risultati raggiunti da ATMO e dalla Città della Salute di Torino

Attualmente sono tredici le strutture sanitarie di eccellenza che collaborano al Programma di Cooperazione Sanitaria Internazionale di ATMO, tra cui la Città della Salute di Torino, uno dei primi Centri italiani ad offrire le sue cure ai pazienti di origine venezuelana.  La collaborazione tra ATMO e la Città della Salute dura da più di dieci anni, tanto che Javier, l’ultimo arrivato, è il 100° paziente che viene accolto grazie a questo programma presso il Centro torinese, dove attualmente si trovano in cura altri 16 pazienti di origine venezuelana.Il programma è totalmente gratuito per i beneficiari che, grazie all’impegno dei tanti attori coinvolti, possono contare su un supporto a 360° per le spese di viaggio, alloggio e relative alle cure mediche, oltre all’assistenza continua offerta dagli operatori di ATMO, in particolar modo nel rapporto con le strutture sanitarie e le case di accoglienza. A questo programma, oltre ad ATMO ed alla Città della Salute di Torino, collaborano anche alcune Associazioni torinesi – tra cui il Sermig Arsenale della Pace, Casa Ugi, Casa Cilla – che accolgono i pazienti ed i loro accompagnatori durante la loro permanenza in Italia. Oltre alla Città della Salute ed alle Associazioni menzionate, anche le Istituzioni offrono il proprio contributo per la riuscita di questo ambizioso programma, in virtù di una dichiarazione di intenti siglata nel 2010 tra l’Italia ed il Venezuela, con l’obiettivo di rafforzare l’interscambio scientifico – culturale tra i due Paesi e di offrire ai pazienti venezuelani ed italo-venezuelani la possibilità di accedere a cure altamente specialistiche non disponibili nel Paese di origine. Anche la Regione Piemonte ha contribuito allo sviluppo di questo programma ed a dare una speranza di vita ai piccoli pazienti venezuelani, grazie a bandi che hanno permesso di assistere 39 pazienti e di realizzare 40 trapianti di midollo osseo.  Grazie a questo programma ed alle cure offerte dal personale medico della Città della Salute sono state curate molteplici patologie riconducibili al cancro infantile, con una netta prevalenza della leucemia: infatti ben l’84% dei piccoli pazienti beneficiari del programma ha dovuto lottare contro questa malattia.  In poco più di 10 anni di vita del programma, ATMO e la Città della Salute di Torino hanno offerto la loro assistenza a 100 pazienti, di cui 83 sono stati sottoposti al trapianto di midollo osseo. Per alcuni di questi pazienti è stato necessario realizzare più di un trapianto, il che fa salire il numero totale dei trapianti a 98, di cui il 56% da donatore famigliare ed il 43% da donatori iscritti al Registro dei Donatori di Midollo Osseo.  Oltre al 100° paziente assistito, proprio ieri il programma ha raggiunto un altro importante traguardo: la realizzazione del 100° trapianto a favore di uno dei 100 pazienti arrivati a Torino dal Venezuela. Si chiama Oriana, ha 15 anni ed è arrivata dal Venezuela insieme alla madre per sconfiggere una Leucemia Linfoblastica acuta. E la sua passione più grande è la fotografia. I dati in questo senso confortano ed incoraggiano i promotori del programma, dato che dei 100 pazienti assistiti, il 67% non ha presentato una ricaduta dopo il trattamento e molti di loro hanno potuto fare ritorno in Venezuela per riprendere una vita normale.

 

Pierpaolo Berra

(FOTO ARCHIVIO: I SUPEREROI AL REGINA MARGHERITA)

Sul bus con 140 ovuli di droga nella pancia

Due nigeriani sono stati  arrestati  per traffico di stupefacenti dalla guardia di finanza di Torino: avevano ingerito 140 ovuli di eroina e cocaina. Le fiamme gialle del gruppo cinofilo  li hanno bloccati al Terminal degli autobus di Corso Vittorio Emanuele II, di rientro dall’aeroporto. Li hanno portati alle Vallette dove sono stati recuperati  1,5 chili di eroina e cocaina.

“Non abbiamo armi per difenderci dalle emozioni”

Anche se qualcuno ci si difende benissimo, apparentemente, credendo che si possano gestire quei sentimenti cosi profondi, radicati …illuso. Siamo negli anni ’90, precisamente nel 1995, e un tale, Pino Daniele, pubblica un album di grande successo, “non calpestare i fiori nel deserto”. All’interno di quell’album, che ho riscoperto qualche mese fa nella mia collezione, v’è un brano, meraviglioso, una carezza direi: Resta cu’mme. Titolo questo che non può che segnare un successo, nasce di nuovo a Napoli, nel cuore palpitante della musica, dico di nuovo perchè 38 anni prima un’altra melodia, un altro testo portano lo stesso titolo e pare si tratti di una delle più belle canzoni che Domenico Modugno abbia scritto. Cambiano i tempi ma non cambiano le emozioni. Modugno venne censurato; oso’ troppo con la frase  Nu’ me ‘mporta dô passato, nu’ me ‘mporta ‘e chi t’ha avuto “ che fa riferimento alla verginità perduta e viene prontamente sostituito con  Nu’ me ‘mporta si ‘o passato, sulo lagreme m’ha dato “ Ma la canzone, attraversa 50 anni, e rimane immutata finchè non ne prende possesso Mina, nel 2001, che la ripurifica, ma questa è un’altra storia. Tornando al pop blues di Pino Daniele, che mescola il testo un po’ italiano ed un po’ inglese, racconta l’incontro tra un ragazzo napoletano ed una ragazza straniera di passaggio, che però sta andando via, a cui lui chiede di non partire anche se, in verità, per lui già è rimasta nel suo cuore. Amo ascoltare e cantare questo brano e mi commuovo ogni volta alla frase:” ci vuio talento per chiamarlo amore”. Lo dico sempre, ci vuole talento per tutto, non tutti siamo nati per vivere, per amare, per rubare o chissà che altro…c i sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ci sono altri che con l’aiuto della loro arte e della loro intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole.  E poi, una gran quantità di talento viene sprecata nel mondo per mancanza di un po’ di coraggio. Ma si sa, anche il coraggio non è cosa per tutti. Vi invito all’ascolto dei due brani, completamente diversi ma assolutamente emozionali.
Chiara De Carlo


Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio! 
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SABATO 18 AGOSTO 2018
Whitemoon-Lunatica
People & Alive
Via XX settembre 58, 10121 Torino
Ciposugar Band 
Pianissolo “Festa in Piazza” Roccavignale (SV)

10 cose che (forse) non sai sull’Erasmus

Era il semestre invernale dell’a.a. 2017/2018, quando mi buttai allo sbaraglio nell’ardua impresa di sopravvivere 6 mesi nel capoluogo della Renania Nord-Occidentale, presso l’Heinrich Heine Universität, facoltà di filosofia. Mi rivolgo a te, che stai pensando di partire per un periodo Erasmus, ti avverto: sarà uno shock culturale. Ecco 10 curiosità che devi sapere prima di avventurarti in un periodo Erasmus


1) È un’ansia continua Carte su carte, scartoffie a non finire… Durante il tuo Erasmus dovrai rassegnarti a convivere con uno scambio epistolare INFINITO di documenti per il contratto tra università, per ottenere uno studentato nel paese di arrivo, per le borse di studio… E poi ti toccherà combattere con changes continui del learning agreement e miliardi di scadenze… Insomma, riuscire a mantenere la sanità mentale dietro a tutto questo, mentre stai anche preparando gli esami, richiede non poca resistenza, capacità organizzativa e memoria.

2) Richiede coraggio Eh sì, mollare famiglia, amici di sempre e magari un amore, per partire per mesi da solo per un paese sconosciuto può non suonare allettante per tutti… ma le difficoltà non sono mica tutte lì! Una volta partito dovrai anche essere in grado di organizzarti il viaggio da solo e orientarti all’estero, fino a raggiungere il tanto agognato, per quanto modesto, studentato (se hai avuto la fortuna di vedertene assegnato uno!)

3) Ti rende un po’ bohème… I continui viaggi che caratterizzano lo studente Erasmus e le risorse modeste, date dai risparmi di un lavoro saltuario e la misera borsa di studio, ti insegneranno l’arte dell’arrangiarsi con poco e sentirti comunque il giovane più felice e fortunato dell’universo!

4) Ti insegna il valore della condivisione Come solo uno studente fuori sede può capire, condividere è ESSENZIALE quando non hai vicino una famiglia che può sostenerti e i soldi scarseggiano sempre… Ma questo non crea affatto depressione, come qualcuno potrebbe immaginare! Si viene anzi a creare una sorta di atmosfera di “decrescita felice”, in cui gli sprechi sono nulli, la condivisione è massima e i legami sociali con i vicini di casa e i nuovi amici diventano sempre più stretti, quasi a formare un nuovo nucleo familiare.

5) Ti fa scoprire più fratelli e sorelle di quanti credevi di averne Come dice il proverbio: mal comune, mezzo gaudio! Ebbene sì, in mezzo ai mille disagi del doversi ambientare alla cultura locale e del dovere imparare a districarti con la lingua, i tuoi fratelli di Erasmus, ossia gli altri studenti aderenti al progetto, saranno anche i compagni tuoi di sventure, con cui potrai confrontarti, ridere delle piccole disavventure quotidiane e costruire bellissimi ricordi insieme. Senza contare i nuovi amici del posto! Se sarai fortunato ti sarà affidato uno o più buddies dalle associazioni universitarie, ossia uno studente dell’università ospitante che si offrirà volontario per  farti da Cicerone per quanto riguarda il campus universitario e la città stessa. Un buon buddy ti saprà consigliare dove bere una buona birra la sera, un ottimo buddy ti porterà a bere tutta la notte!

6) Rinforza il legame con Casa Prima di partire credevo che vivere all’estero mi avrebbe fatto, se non perdere, quantomeno affievolire i legami con gli amici di sempre, la famiglia e il mio stesso Paese… Non mi sono mai sbagliata tanto. È incredibile quanto si rafforzi il legame di solidarietà tra compaesani quando ci si ritrova in un paese straniero e quanto sia grande la gioia che si prova quando i tuoi vecchi amici o i parenti vengono a trovarti a sorpresa! È scioccante quanto sembra che si amplifichino le emozioni in un contesto del genere.

7) Ti fa capire che non tutto si può tradurre Parola di una studentessa di Lingue: non tutto è traducibile. Avete mai sentito parlare dei Realia? Ebbene, sono delle parole strettamente collegate alla cultura locale, agli usi e costumi, ai gusti e al modo di sentire tipico della gente del posto. Un Glühwein ha tutta un’altra connotazione emotiva rispetto al nostro vin brulè, l’Einsamkeit è ben più di un semplice senso di solitudine e lo Stammtisch è un meraviglioso momento e un rituale di aggregazione che non sembra avere una parola corrispondente nella nostra lingua. Mentre per quanto riguarda invece il tipico abbiocco italiano, i tedeschi sembrano non capire bene fino in fondo di cosa si tratti e quanto esso sia inevitabile dopo una bella mangiata.

8) Ti fa prendere coscienza della tua “italianità” Non hai idea di quanto il tuo accento, il tuo modo di fare e perfino di camminare sia italiano, finché non vai a vivere all’estero. Spiazzante ma allo stesso tempo divertente, questa nuova consapevolezza emergerà quando meno te l’aspetti. Mentre chiacchieri, studi o brindi con la gente del posto o studenti di altre nazionalità che all’improvviso se ne usciranno con un “typisch italienisch!” o “that’s so typical of Italians!” riferendosi a piccoli particolari quotidiani o modi di dire che tu credevi fossero culturalmente neutri o quantomeno internazionali.

9) È un investimento Richiede soldi… tanti soldi! Molti studenti Erasmus spesso infatti finiscono per trovarsi un lavoretto da affiancare alle attività di studio perché, effettivamente, le borse di studio coprono malapena i costi dell’affitto. E inoltre ti fa perdere tempo, in termini accademici, in quanto, per esempio, il progetto Erasmus+ non permette di poter dare esami di più annualità della stessa lingua nello stesso anno accademico, limite invece assente (per fortuna!) all’Università degli Studi di Torino.

10) È un’esperienza pirandelliana: ti trasforma in uno, nessuno e centomila! Nonostante i mille ostacoli e difficoltà una cosa è certa: una volta tornato a casa, la depressione postErasmus per te sarà inevitabile. Ti mancherà terribilmente lo stimolante ambiente interculturale e la possibilità di imparare sempre cose nuove sulle altre culture ma contemporaneamente, per contrasto, anche sulla tua. Ti accorgerai di avere assunto dei modi di fare e di dire tipici della cultura del paese che ti ha ospitato per tanti mesi, ma di cui non ti eri accorto finché non sei rimpatriato. Realizzerai all’improvviso quanto sei unico ma allo stesso tempo piccolo in un mondo così grande, e imparerai che superare la propria zona di confort implica sì dei rischi, ma anche delle meravigliose avventure. In Germania esiste una parola: Fernweh. Essa indica il dolore per ciò che è lontano, per un luogo che non è la tua patria, ma è un posto in cui sei stato e hai lasciato un pezzo di cuore, in cui vorresti disperatamente ritornare. Chissà, forse, quando hanno coniato questo termine, i teutonici pensavano proprio alla nostra bella Italia, ma io, invece, penso alla cittadina di Düsseldorf, che mi ha ospitato per sei mesi, diventando la mia casa. Ma questo Erasmus mi ha insegnato anche il Wanderlust, l’istinto migratorio, la voglia irrefrenabile di viaggiare e scoprire posti nuovi, ampliando la mia identità da italiana a cittadina del mondo. In conclusione, se deciderai di partire per questa esperienza, non posso garantire che tornerai… E se lo farai, non sarai più lo stesso.

 

Valentina Scebba

Aria di rottura tra No-Tav e M5S?

Aria di rottura tra No-Tav e grillini? Mentre “i Si Tav e Telt fanno i fatti, vanno avanti e lanciano gli appalti, i Cinque stelle continuano solo con sterili proclami invece di produrre atti amministrativi”. Sembra lo abbia scritto  in una lettera il leader No Tav Alberto Perino, figura storica della contestazione alla Torino-Lione, missiva che sarebbe stata fatta circolare in ambienti No Tav. La notizia giunge dal segretario provinciale torinese di Rifondazione comunista, Ezio Locatelli,(del quale riportiamo un intervento nella sezione “Politica” del Torinese). Locatelli parla di “scontro frontale tra Movimento No Tav e Cinque Stelle”. Secondo quanto riporta l’Ansa Perino avrebbe scritto: “E pensare che di cartucce da sparare ne avrebbero tantissime per bloccare gli ingranaggi della grande opera. Basta volerlo fare. Ma per non disturbare il manovratore queste cose non vengono fatte da chi è stato mandato a Roma per bloccare la Tav”.

 

(foto: il Torinese)

Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi agli Europei para-archery

La nazionale italiana para-archery è partita alla volta di Pilsen (Repubblica Ceca) per i Campionati Europei, in programma da martedì 14 a sabato 18 agosto. Della spedizione azzurra fanno parte anche i due arcieri piemontesi Elisabetta Mijno (Fiamme Azzurre) e Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), entrambi in gara nell’arco olimpico. Insieme a Roberto Airoldi ci saranno Stefano Travisani (Fiamme Azzurre) e Fabio Tomasulo (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa); con Elisabetta Mijno faranno squadra Veronica Floreno (Dyamond Archery Palermo) e Annalisa Rosada (Arcieri Del Leon). Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi difendono il bronzo conquistato nel mixed team dell’ultima edizione degli Europei, nel 2016. Nell’occasione Airoldi salì sul terzo gradino del podio anche al termine della prova a squadre. I due arcieri piemontesi volarono poi alle Paralimpiadi di Rio, tornando a casa con la medaglia di bronzo nel mixed team. Per quanto riguarda i risultati ottenuti nella stagione in corso, alla Para-Archery European Cup di Olbia, disputata a giugno, Elisabetta Mijno ha vinto l’argento individuale e a squadre (con Rosada e Floreno) e il bronzo nel mixed team (con Travisani). Ha inoltre conquistato i titoli italiani 2018 indoor e all’aperto, rispettivamente a febbraio e maggio. Ai Tricolori indoor Roberto Airoldi si piazzò terzo. L’anno scorso entrambi hanno partecipato ai Mondiali di Pechino e Elisabetta Mijno ha raccolto l’oro del mixed team (con Travisani) e il bronzo nella prova a squadre (con Rosada e Floreno). Tornando agli Europei alle porte, le gare scatteranno martedì 14 agosto con le 72 frecce di qualifica e i primi due turni eliminatori individuali. Mercoledì 15 eliminatorie a squadre al mattino e mixed team al pomeriggio, fino alle semifinali. Giovedì 16 eliminatorie individuali fino alle semifinali. Venerdì 17 finali bronzo e oro a squadre al mattino e mixed team al pomeriggio. Sabato 18 agosto le finali individuali. Le finali saranno trasmesse in diretta streaming sul canale youtube di World Archery Europe, con la produzione affidata a YouArco.

Dettagli e link utili sul sito FITARCO

Ambiente e sicurezza

La gestione dei rifiuti, si sa, rappresenta un’arma a doppio taglio. Con la raccolta differenziata e lo smaltimento presso i centri autorizzati si attiva tutta la catena di comando che passa attraverso i registri di carico/scarico dei rifiuti stessi, attraverso i codici CER (da leggere a due a due e mai a tre a tre, come sarebbe più comodo, pena una figuraccia di fronte agli addetti ai lavori) e anche attraverso il trasporto con mezzi e ditte autorizzate. Ci guadagna l’ambiente dove noi viviamo, ci guadagniamo noi che fruiamo del benessere di quell’ambiente per trarne ulteriore benessere, ma ci guadagna anche chi vuole delinquere e crea un po’ ovunque discariche non autorizzate e chissà quante altre situazioni non conformi alla normativa vigente. Normativa di riferimento che, lo ricordiamo, è il D. Lgs. 152/06, conosciuto anche come Testo Unico Ambientale (o ancora più appropriatamente “Codice dell’Ambiente)…insomma una specie di D. Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza), ma applicato all’ambiente, per chi mastica un po’ di normativa. Visto da questa prospettiva il T.U.A. (come d’ora in poi chiameremo il D. Lgs. 152/06) potrebbe sembrare di facile applicazione, se non fosse per quegli acronimi che ci complicano la vita, proprio ora che stiamo andando in vacanza. Anche qui ci si può perdere in questo mare magnum tra VIA, VAS, VIS, AIA…e cosa rappresenterebbero queste abbreviazioni?

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Ovviamente, a scanso di equivoci, la norma si applica essenzialmente in ambito industriale, anche se in qualche caso pure il privato cittadino è chiamato a rispettarla. Riassunto in pochi termini potremmo racchiudere il senso della norma in parole come aria, acqua, rumore, Valutazione di Impatto Ambientale, Valutazione di Impatto Sanitario, Valutazione Ambientale Strategica, Autorizzazione Integrata Ambientale…poche espressioni, ma con un enorme significato intrinseco: il mantenimento in salute del nostro pianeta e dell’ambiente circostante. Certo ora non sarete degli esperti ambientali, ma sicuramente avete conosciuto di cosa ci si deve anche preoccupare per vivere meglio. E laddove si riscontrino illeciti, ci sono le sanzioni contenute nella parte sesta bis del decreto con la “disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia ambientale”. E per questo bisogna ringraziare il grande lavoro svolto da tutti i corpi di Polizia, ognuno con un settore dedicato. Buone vacanze e…ricordate di fare la raccolta differenziata. Per tutti, ma per voi stessi, soprattutto. Perché la natura intorno a noi è anche un po’ nostra!

 

Ing. Massimo Rivalta