redazione il torinese

Piemù è il nuovo Pinguino

Al Salone del Gusto protagonista il nuovo ricoperto al Fior di latte

È nato il Pinguino al Fior di Latte Piemu’, ultimo in linea cronologica dei celebri Pinguini della Gelateria Pepino di piazza Carignano, la famiglia del primo gelato su stecco ricoperto. Viene presentato in occasione del Salone del Gusto-Terra Madre 2018 a Torino. Nato dalla collaborazione con Piemu’, alla base del nuovo Pinguino al fior di latte, senza glutine, è presente il latte della fassona piemontese, razza autoctona protetta del presidio Slow Food, che ha riunito una serie di allevatori sotto l’egida dell’ Associazione “La Granda”, dando vita ad un prodotto raro basato su materie prime di elevata qualità e con ingredienti tutti naturali, sapientemente combinati e bilanciati. Il Pinguino al fior di latte Piemu’ ed il gelato mantecato al gusto Fior di latte saranno presenti al Salone del Gusto allo stand “La Granda” pad. 2 2D 009, insieme al mantecato al gusto Fior di latte. L’appuntamento per i golosi, in occasione dell’ Equinozio d’autunno, sarà per venerdì 21 settembre alle 17, presso la Gelateria Pepino, nel cuore del capoluogo subalpino, per scoprire le novità incentrate su questo nuovo esemplare di Pinguino. La serata proseguirà poi dalle 18 alle 22 in compagnia del vermouth Cocchi e del dj set Sings. I richiami dolci del vermouth di Torino bilanciano i sentori amari del Campari di Milano, il tutto impreziosito dallo spicchio di arancia, dolce ed amaro insieme, capace di regalare il tocco finale.

Mara Martellotta

Gariglio (Pd): “Olimpiadi negate uno schiaffo a Torino”

I governatori leghisti del Veneto e della Lombardia, uniti, con la sponda del sottosegretario leghista Giorgetti, fanno fuori Torino dal dossier Olimpiadi invernali e procedono da soli.  Dopo le trionfali Olimpiadi del 2006, Torino riceve uno schiaffo che fa male alla Città, ai torinesi e a tutto il Piemonte e che proietta all’esterno l’immagine di una città perdente.  La Sindaca Appendino paga la sua incapacità politica e la debolezza dei ministri Cinquestelle; aveva scritto a Roma rifiutando di collaborare con le altre città e, così facendo, ha dato l’opportunità a Milano e Cortina di procedere unite, addossando a Torino la responsabilità di essersi messa fuori da sola: oltre il danno, la beffa! Ma questa vicenda – conclude Gariglio – testimonia anche come per la Lega conti solo il Lombardo Veneto; il Piemonte non è una terra che a loro sta a cuore! Infatti, questo Governo isola ogni giorno di più il Piemonte: blocca la TAV, blocca il Terzo valico, blocca l’Asti-Cuneo, toglie i fondi alle periferie e, ora, toglie le Olimpiadi.  Ci vogliono ridurre a fanalino di coda delle regioni del nord. Come gruppo parlamentare reagiremo, insieme alla Giunta regionale, per evitare che il Piemonte venga distrutto dalla tenaglia Lega-Cinquestelle.

 

Davide Gariglio

Deputato Pd

Appendino: “Senza impegno economico niente Giochi”

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, interviene sul tema Olimpiadi, dopo l’esclusione di Torino. “In Piemonte, senza il pieno sostegno e l’impegno economico del Governo non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi”, afferma.  “Abbiamo lavorato a un dossier di candidatura che rispondesse  alle indicazioni e ai requisiti  di sostenibilità economica e ambientale richiesti dal comitato olimpico nazionale e dal Cio, che tenesse conto del know-how acquisito nell’ambito dell’organizzazione di grandi eventi sportivi e che considerasse gli interessi del territorio e del Paese e i cui costi non pesassero sulle nostre comunità. La scelta naturale a nostro parere era ed è tuttora Torino con le sue Montagne” La prima cittadina osserva che “non ci siamo tirati indietro rispetto alla possibilità di condividere con altri la sfida per ospitare i Giochi del 2026, chiedendo però pari dignità con le altre città e un chiaro impegno del Governo sui finanziamenti e sulla gestione organizzativa dell’evento. Oggi prendiamo atto che non ci sono le condizioni per presentare questa candidatura multipla e che il Governo non è disponibile ad assumersi gli oneri finanziari di altre candidature, che siano a una o due città”, e senza l’impegno economico del governo “non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi”.

 

(foto: il Torinese)

I TOP RUNNER PER IL RECORD DELLA HIPPORUN 2018

Ecco i protagonisti della HippoRun edizione 2018. Sarà un evento agonistico sotto il segno degli specialisti africani, 22 top runner tra uomini e donne nella prova che scatterà dall’ippodromo di Vinovo alle 9,15. Gara veloce e di sicuro interesse cronometrico

TOP RUNNER MASCHILI

Il record della mezza maratona da battere appartiene all’atleta del Team Marathon, Youssef Sbaai, che nel 2017 l’ha conclusa in 1h02’55”, nuovamente al via in questa edizione.

Il miglior tempo d’iscrizione è quello dell’etiope, Deme Tadu Abate, classe 1997, nel 2017 a Lisbona ha fermato il crono a 1h00’46”.

Subito dopo si trova il keniano, Joel Maina Mwangi, tesserato per la Dinamo Sport, che nel 2014 ha siglato 1h01’16”.

Dovrà guardarsi dal connazionale Roncer Konga Kipkorir del team Run2Gether, il ventiquattrenne a maggio alla maratonina di Bucarest ha chiuso in 1h01’19”.

Ancora Kenya per Hosea Kimeli Kisorio, portacolori della Virtus Lucca, 28 anni, vanta 1h01’59 del 2015 a Lucca.

Da piccolo in Marocco preferiva il karate alla corsa. Yassine Rachik dell’Atletica Noceto alla fine ha optato per la seconda, con ottimi risultati. Nel 2017 è stato campione italiano di specialità e il suo PB è di 1h02’12.

Arriva dal Rwanda ed è alle prime esperienze internazionali. John Hakizimana dell’Atletica Castello all’esordio sulla distanza si è fermato a 1h02’26”.

E’ stato allievo di Rondelli, poi di Pertile e ora di nuovo con Rondelli, Amhed El Mazoury. Il fondista abita a 15 km da Lecco ed ha indossato 9 volte la maglia azzurra. Si presenta con 1h02’39” di Roma 2015.

Paul Tiongik è del 1990 e corre per il Parco Alpi Apuane, nel suo palmares 1h02’43”.

E’ di origine ugandese Antonhy Ayeko, corre con la maglia dell’Atletica Futura. Ad Arezzo nel 2017 ha tagliato il traguardo in 1h04’25”.

Vive nel Trentino ed è stato argento agli Europei di corsa in montagna 2018. Cesare Maestri dell’Atletica Valle Bergamasca è prossimo alla laurea in ingegneria. A Verona nel 2018 ha messo il sigillo a 1h04’48”.

Non mancano le incognite, come il marocchino Kabir Hicham. Il ventunenne indossa i colori dell’Atletica Brembana. Non ha mai corso sulla distanza, si conosce solo il suo personale sui 10000 in pista di 30’57”.

TOP RUNNER FEMMINILI

Vive in provincia di Biella, ha due figli e corre per l’Esercito. Riflettori puntati su Fatna Maraoui, che con 11 presenze in nazionale, è la più accreditata con un tempo di 1h10’08”.

Jerotich Lenah è keniana, corre con l’Atletica 2005 e sulla mezza ha un PB di 1h11’23”.

Arriva dalla pista e ha vissuto e gareggiato in Giappone. La keniana Mary Wangari Wanjohi è del team Run2gether. Nel 2016 a Milano si è fermata a 1h11’35”.

E’ una tenace pediatra valdostana, che non ha bisogno di presentazioni. Catherine Bertone è stata anche a Rio 2016, si presenta con un PB di 1h13’37”.

Sara Brogiato è torinese ed è allenata da Gianni Crepaldi. Tesserata per l’Aeronautica Militare, a marzo a Valencia ha fatto il suo personale 1h13’53”.

Adah Munguleya è dell’Uganda. La portacolori del Lammari ha corso in 1h14’21” ad Arezzo nel 2017.

E’ del Rwanda Clementine Mukandanga, classe 1985 e tesserata con il Runner Team ‘99. Il suo PB è 1h14’39”.

L’ucraina Nicole Svetlana Reina è allenata da Giorgio Rondelli. L’atleta della Pro Patria Milano è passata dagli ostacoli, poi alle siepi e infine, alla corsa. 1h14’42 è il suo tempo del 2015 a Telese terme.

La cussina Giorgia Morano è del 1989. Il miglior tempo è del 2012 a Ostia con 1h15’21”.

Dell’etiope Gete Alemayeuh non si conosce il tempo sulla distanza. Potrebbe rivelarsi una vera outsider a sorpresa. A giugno sui 10 km su strada in Francia ha chiuso in 32’08”.

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MEZZA MARATONA UOMINI

1 – Youssef Sbaii ( MAR)

2 – Yassine Rachik (ITA)

3 – Amhed El Mazoury (ITA)

4 – Cesare Maestri ( ITA)

5 – Deme Tadu Abate (ETH)

6 – John Hakizimana (RWA

7 – Roncer Konga Kipkorir ( KEN)

8 – Joel Maina Mwangi (KEN)

9 – Hosea Kimeli KISORIO (KEN)

10 – Paul Tiongik (KEN)

11 – Antonhy Ayeko ( UGANDA)

12 – Kabir Hicham ( MAR)



MEZZA MARATONA DONNE

1 – Catherine Bertone (ITA)

2 – Fatna Maraoui (ITA)

3 – Sara Brogiato (ITA)

4 – Nicole Svetlana Reina (ITA)

5 – Giorgia Morano (ITA)

6 – Gete Alemayeuh  (ETH)

7 – Jerotich Lenah (KEN)

8 – Mukandanga Clementine (RWA)

9 – Adah Munguleya  (UGANDA)

10 – Mary Wangari Wanjohi  (KEN)

Torino, 18 settembre 2019

“Scorrere in alto”. Ritorna Isao festival

DA SABATO 22 SETTEMBRE A DOMENICA 14 OTTOBRE

Alla capacità dell’uomo di “scorrere in alto”, ovvero di opporre resistenza alle brutture del quotidiano e affermare i suoi diritti, in primo luogo quello alla felicità, è dedicata la venticinquesima edizione di ”ISAO Festival - Il sacro attraverso l’ordinario”, organizzato da MZL – Mutamento Zona Castalia (Associazione di Cultura Globale) e in programma a Torino e provincia dal prossimo sabato 22 settembre fino a domenica 14 ottobre. Con la direzione artistica di Giordano V. Amato ed Eliana Cantone, il Festival è il primo in Piemonte rivolto da sempre alle tematiche del sacro, o meglio alla ricerca di ciò che di sacro alimenta la quotidianità dell’esistenza. Fra teatro, cinema, musica e arte i numeri dell’edizione 2018 si articolano in sintesi in 15 giorni di programmazione e 26 appuntamenti, tra cui 8 proiezioni di film e 15 spettacoli teatrali. Diverse le novità per festeggiare il 25° compleanno del Festival: il tema, innanzitutto, “Scorrere in alto” teso ad abbracciare questioni di toccante attualità come i confini e le migrazioni; le sette prime teatrali (italiane, regionali e torinesi, tra cui uno spettacolo scritto da Erri De Luca sulla ex Jugoslavia); i lavori multidisciplinari che contaminano teatro, cinema e musica, come il progetto dedicato alle Isole Svalbard, le terre abitate più a nord del pianeta; i film e gli spettacoli teatrali che mettono in dialogo Federico Fellini, a venticinque anni dalla scomparsa, e registi dalla Polonia e Repubblica Ceca, con un focus particolare sul prolifico Marek Koterski; le nuove collaborazioni con realtà culturali di rilievo come il Museo Nazionale del Cinema e Assemblea Teatro; la cooperazione con compagnie teatrali estere provenienti da Polonia e Repubblica Ceca; la proposta di lavori teatrali realizzati con le fasce deboli della società, come i detenuti del carcere di Saluzzo, i giovani immigrati di seconda generazione, i giovani africani richiedenti asilo e infine la mostra di sculture in pietra (titolo:“Materia Intesa”) realizzate da Mattia Bosco e ospitate a Torino, in San Pietro in Vincoli Zona Teatro. Primo appuntamento, sabato 22 settembre, con la prima assoluta (ore 20,30) alla Mole Antonelliana di “Svalbard, la terra dove nessuno muore”, nuova produzione di Mutamento Zona Castalia che intreccia i linguaggi di teatro, cinema e musica, comprendendo una performance teatrale e un concerto, un album musicale, un documentario e un cortometraggio. Sempre nella giornata di sabato 22 settembre il Festival inaugura il progetto “Teatro in valigia in giro per l’Europa”, che attraverso spettacoli teatrali e proiezioni di film in lingua originale riporta l’attenzione sui valori della pace e della libera circolazione della cultura e degli esseri umani. Si parte con la rassegna cinematografica che nelle sale del torinese Cinema Massimo (via Verdi, 18) propone i film di Federico Fellini, in dialogo con le pellicole di autori contemporanei polacchi e cechi, primo fra tutti il regista polacco Marek Koterski, classe 1942, autore cinematografico e teatrale molto noto e apprezzato in patria, ma ancora poco conosciuto in Italia. Si inizia alle ore 16 proprio con una pellicola di Koterski, “Zycie wewnetrzne” (“La vita interiore”), girato in Polonia nel 1986, in cui si affronta il tema della solitudine e dell’isolamento all’interno della famiglia. Alle ore 18 viene proiettato il film di Federico Fellini “La Strada” (Italia, 1954), l’opera che diede notorietà internazionale al regista e che ottenne l’Oscar al miglior film straniero, pellicola di sensibile finezza sull’innocenza e la violenza. Il progetto “Teatro in valigia in giro per l’Europa” è promosso da Mutamento Zona Castalia con lo stesso Koterski e l’attrice polacca Malgorzata Bogdanska, insieme con la compagnia teatrale italo-polacca Mangrova Teatro, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema (che sosterrà il Festival anche nel 2019 e 2020 con rassegne cinematografiche), Istituto di Cultura Polacca di Roma, Consolato Generale Polacco in Milano, Consolato Onorario di Polonia a Torino ed Istituto di Cultura Italiana di Varsavia.

Per info: tel. 011/484944 – Il programma completo di “ISAO Festival” su:

www.isaofestival.it www.mutamento.org

 

g.m.

Nelle foto

– “Svalbard, la terra dove nessuno muore”
– Federico Fellini: “Ginger e Fred”
– Marck Koterski: “Tutti siamo dei Gesù Cristo”
– Malgorzata Bogdanska
– Erri De Luca

 

I prodotti del paniere torinese al Salone del Gusto

Torino Da giovedì 20 a lunedì al 24 settembre nel Padiglione 2 del Lingotto Fiere di Torino i produttori del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino saranno presenti alla dodicesima edizione del Salone del Gusto – Terra Madre. Le specialità agroalimentari tradizionali saranno degustabili e acquistabili negli spazi riservati alle associazioni che tutelano e promuovono i singoli prodotti compresi nel “marchio ombrello” nato nel 2001. È annunciata la presenza dei produttori delle farine e dei prodotti da forno confezionati con gli Antichi Mais piemontesi, dell’Asparago di Santena, del Miele delle vallate alpine, della Menta di Pancalieri, dei Giandujotti, del Genepy delle vallate alpine e dei Grissini Stirati e Rubatà. Negli spazi dell’Oval dedicati ai Presìdi Slow Food ci saranno anche altri prodotti del Paniere, come le Antiche Mele piemontesi, il Peperone di Carmagnola e il Sarass del Fen. Inoltre a partire da domenica 7 ottobre il Mercato del Paniere nel centro di Torino tornerà con i prodotti di stagione nella nuova location dell’isola pedonale di via Carlo Alberto, tra via Giolitti e via Maria Vittoria. L’appuntamento si rinnoverà la prima domenica di ogni mese fino alla fine del 2019.Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L’identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle Associazioni dei produttori o dai Consorzi. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le 34 associazioni di prodotto,che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare,impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.

Riccardo Alfonso

(foto: il Torinese)

ALBERTO MORANO: “LA FINE DEL SOGNO OLIMPICO”

Apprendo dai giornali che la candidatura di Torino-Milano-Cortina alle Olimpiadi Invernali del 2026 non verrà presentata, essendo venuto meno il sostegno del Governo, come dichiarato poco fa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Il Sindaco Appendino, conformemente a quanto deliberato a Luglio dalla maggioranza Cinque Stelle, avrebbe ribadito l’indisponibilità di Torino a partecipare alla corsa olimpica insieme a Milano e Cortina. Da fonti giornalistiche sembrerebbe poi che il Coni domani presenterà la candidatura di Milano e Cortina con l’esclusione di Torino. Se così fosse sarebbe un vero disastro per la credibilità del Sindaco Appendino e della Città.Una occasione persa, di cui il Sindaco Appendino dovrà rendere conto ai Torinesi.

Torino dice addio alle Olimpiadi

A dire stop al sogno olimpico di Torino e’ Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: “ritengo che una cosa così importante come la candidatura olimpica deve prevedere uno spirito di condivisione che non ho rintracciato tra le tre città”. E il riferimento chiaro va ai sindaci Appendino e Sala. “Per questo il governo non ritiene che una candidatura così come formulata possa avere ulteriore corso. Questo tipo di proposta non ha sostegno del governo, è morta”. Le parole del sottosegretario con delega allo sport sono state pronunciate durante una comunicazione alla commissione Istruzione del Senato. Per Torino non ci sono più speranze, ma potrebbe profilarsi un tandem Milano-Cortina. Opposizioni all’attacco contro la giunta grillina torinese. Il presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Non mi risulta che il Cio possa accettare candidature che non abbiano l’esplicito sostegno del Governo, ma se dovesse andare avanti una candidatura Veneto-Lombardia con il sostegno del Governo, saremmo di fronte a una manovra per tagliare fuori il Piemonte. Una manovra che la componente pentastellata non ha saputo fermare, neanche per difendere gli interessi di una città la cui sindaca è una esponente di primo piano del M5s”.

OLIMPIADI. BOETI: “UN FALLIMENTO DEL GOVERNO. CON L’ASTRUSA FORMULA A TRE L’ESITO ERA SCONTATO

È finita come temevamo: la candidatura italiana per le Olimpiadi 2026 è morta. Un fallimento del Governo che non è stato in grado di fare gioco di squadra con i territori interessati, neppure con quelli governati da forze politiche amiche dell’esecutivo. Un fallimento dell’amministrazione comunale che non è riuscita a ritagliare per Torino un ruolo da protagonista, valorizzando l’esperienza e le competenze del 2006. Sono sempre stato convinto che Torino avesse le carte in regola per tornare ad ospitare i Giochi invernali e che un’Olimpiade alpina spalmata su tre località distanti 500 km non avesse senso: l’esito fallimentare è anche frutto di quella astrusa formula a tre. Perdiamo un’importante occasione di rilancio che avrebbe restituito passione e visibilità alla nostra città.

Nino BOETI

Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Metro in tilt per un guasto

Il guasto a un convoglio della metropolitana ha interrotto il servizio dei treni da Lingotto a Porta Nuova. Verso le 12 un treno si è fermato poco dopo essere partito dalla stazione Nizza. Si sono accese le luci di emergenza e i passeggeri sono rimasti all’interno. Per “liberarli” e’ stato necessario bloccare tutto il traffico, che è tornato regolare solo verso le 13,30. (Foto: il Torinese)