redazione il torinese

Puliamo il Mondo dai pregiudizi

Sarà un Puliamo il Mondo dedicato al tema dell’abbattimento delle barriere e dei pregiudizi quello in programma questa domenica 30 settembre a Torino nel quartiere Lucento, sulle sponde della Dora e a ridosso dell’area dell’ex ThyssenKrupp. La 26esima edizione della più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente quest’anno accenderà un faro sulle periferie, troppo spesso ostaggio di rifiuti e degrado e, al tempo stesso, luogo in cui opera chi ogni giorno cerca di ricostruire relazioni di comunità e dialogo. E’ per questo che la giornata di volontariato organizzata da tre circoli di Legambiente L’Aquilone, Molecola e il circolo di Protezione Civile– all’interno della Festa di Lucento organizzata dal Tavolo di Lucento vede la collaborazione di diverse realtà che si occupano di prima accoglienza di migranti e d’integrazione sociale. Parteciperanno all’iniziativa richiedenti asilo e rifugiati dei progetti di accoglienza Corridoi Umanitari e Sprar della Diaconia Valdese così come i ragazzi della Red Devil Parenzo, squadra interculturale di calcio a 5 protagonista di un progetto di integrazione e di cittadinanza attiva nel quartiere. L’appuntamento per chiunque volesse partecipare alla giornata di Puliamo il Mondo, è a partire dalle ore 9:30 davanti all’entrata del Centro Culturale Principessa Isabella di via Verolengo 212. L’iniziativa di domenica si svolge nell’ambito di VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, il progetto che per 3 anni coinvolge 230 giovani tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione dei corsi d’acqua piemontesi. Un’esperienza di volontariato e apprendimento promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institut e finanziata nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC). Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti, che si svolgeranno principalmente nei siti Natura 2000, VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva. E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sitowww.bevispo.eu

 

COSTITUITO IL GRUPPO +EUROPA TORINO, IL PRIMO IN PIEMONTE

Alle elezioni regionali non è scontata la nostra partecipazione e non è scontata l’alleanza con il Centro-sinistra
Si è costituito  il gruppo +Europa Torino, durante una affollatissima assemblea convocata nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta. E’ stato eletto Coordinatore Igor Boni, storico militante e dirigente radicale Sono stati eletti nel consiglio direttivo Marco CavalettoPatrizia De GraziaGiovanni GranitoAndrea Maccagno e Mauro Voerzio. Dichiara il neo-coordinatore Igor Boni:
“Vedere decine di giovani disposti a dedicare una parte del loro tempo e delle loro risorse per questo progetto fa ben sperare, in questa Italia dove spesso pare che di speranza ve ne sia ormai poca. Vogliamo contribuire a dare un futuro a questo Paese, con le nostre idee federaliste che vogliono cambiare l’Europa dandole una politica estera e difesa comuni, una politica di immigrazione comune, una politica fiscale e di welfare comuni. Chi chiede nazionalismo e protezionismo, chi cavalca paure e odio può racimolare consenso ed essere popolare ma in realtà è antipopolare e prefigura il peggio. Anche questo nostro territorio deve essere rilanciato senza timore come ‘Piemonte regione d’Europa‘ e non può chiudersi su sé stesso o immaginare un futuro che non guardi ai fondi europei e alle risorse europee, che hanno letteralmente cambiato in meglio i nostri trasporti, le nostre infrastrutture, la nostra agricoltura. Alle prossime elezioni non è scontata la nostra partecipazione e non è scontato che, se parteciperemo, lo faremo con la coalizione di Centro-sinistra. Abbiamo chiesto primarie delle idee, abbiamo chiesto ascolto sulla legge elettorale per una riforma uninominale e maggioritaria, abbiamo proposto di aprire porte e finestre per fare entrare aria nuova e fresca ma di riscontri concreti non ce ne sono stati. Per quanto mi riguarda non possiamo essere una lista in più in un elenco di listarelle di fianco a quella del PD”.

Infrastrutture, Chiamparino chiama Roma

Una lettera aperta al Governo in materia di infrastrutture. Lo annuncia il  presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,  agli industriali e al mondo produttivo piemontese, a Torino in occasione della Conferenza regionale su questi temi. “Chiederò il ripristino dei soldi previsti sul Terzo Valico – dice il governatore –  che sia esplicitato il via libera al tunnel di base della Torino-Lione, e offrirò disponibilità  a discutere ancora sulla connessione con la tratta nazionale. Ma con il vincolo che ciò non venga fatto per escludere il nodo di Orbassano”. E a proposito dell’Asti-Cuneo Chiamparino chiede a Roma: “ci dicano come intendono completare i 7 km di autostrada mancanti”. Nel frattempo Telt, la società che si occupa della Torino-Lione, ha bloccato il maxi appalto da 2,3 miliardi di euro sul tunnel della Tav, dopo il monito del ministro Toninelli a non assumere iniziative in tema di grandi opere, senza prima coinvolgere il parere del governo.

Si celebra a Torino la Giornata Mondiale del Cuore

Giovedì 29 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Cuore – World Heart Day, promossa dalla World Heart Federation per porre l’attenzione dell’opinione pubblica alla cura del proprio cuore. L’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus ha deciso di dedicare due giorni di attività di sensibilizzazione, formazione e prevenzione sabato 29 e domenica 30 settembre

Informare, sensibilizzare e prevenire

La Giornata Mondiale del Cuore vuole essere innanzitutto un’occasione per dare informazione e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del prendersi cura del proprio cuore attraverso la prevenzione primaria, le visite di controllo, un corretto stile di vita e l’attività fisica costante. Per questo, in via Roma tra Piazza San Carlo e via Battisti, nel centro di Torino, il 29-30 settembre viene allestito il Villaggio del Cuore, dove si possono eseguire controlli per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e conoscere i progetti che l’Associazione promuove ogni giorno sul territorio. Inoltre, durante tutto il weekend sono in programma dimostrazioni di primo soccorso, rianimazione cardiopolmonare, sull’utilizzo del defibrillatore e di disostruzione delle vie aeree.

Il programma

Le attività iniziano sabato 29 settembre alle ore 10.00 con l’inaugurazione del Villaggio del Cuore in via Roma. Nel tratto tra piazza San Carlo e via Cesare Battisti sono allestite postazioni per la verifica BMI e l’esecuzione degli ECG da parte di professionisti sanitari, inclusi medici e infermieri; dimostrazioni di primo soccorso, compreso il corretto utilizzo del defibrillatore; aree dedicate allo sport (mini basket, salto in lungo, gimcane varie per i bimbi) e a esibizioni di ginnastica ritmica dell’Eurogymnica per incentivare l’attività fisica come prevenzione; stand informativi sulla prevenzione delle malattie cardiocircolatorie.

Sabato, all’apertura, è prevista la partecipazione di 44 alunni e degli insegnanti dell’Istituto Galilei Ferrari di Torino, che si sottopongono a test di prevenzione sanitaria di misurazione della pressione ECG e seguono dimostrazioni di primo soccorso e uso del defibrillatore. Per i più piccoli, momenti di intrattenimento con i Super Eroi in cosplay dell’associazione N.I.D.A. – Nazionale Italiana dell’Amicizia e, la domenica, insieme alla Mascotte ufficiale della Fiat Torino di Basket e alle Mascotte dell’Associazione “Cuore” e “Defibrillatore”.

I promotori e partner

L’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus è nata il 27 gennaio 2016 in memoria di Lorenzo Greco, giovane studente dell’Istituto Agnelli di Torino, morto nel febbraio 2014 per un arresto cardiaco in classe. L’associazione rappresenta in Italia la World Heart Federation, impegnata nella promozione, sostegno e la gestione di iniziative rivolte ad informare ed a educare e sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo della scuola e i giovani sulla diffusione e la rilevanza clinica e sociale delle malattie cardiovascolari.

La Giornata Mondiale del Cuore è realizzata grazie all’impegno dell’Associazione che prosegue le attività di Piemonte Cuore Onlus con la quale, grazie al sostegno di Specchio dei Tempi partner presente alla manifestazione, sono stati posizionati nella Regione oltre 300 defibrillatori ed effettuati oltre 7000 elettrocardiogrammi nell’ambito del Progetto Giovani Cuori, alla partecipazione delle società sportive Safaletica e Fiat Torino, Eurogymnica e alla collaborazione dell’A.O. Ordine Mauriziano, la Croce Verde di Villastellone, la Croce Giallo Azzurra, la Misericordia di Collegno, la Nazionale Italiana dell’Amicizia con i Super Eroi, oltre ai Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Carabinieri che saranno presenti con uomini e mezzi.

Così si racconta della masca Paroda

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce
Folletti e satanassi, gnomi e spiriti malvagi, fate e streghe, questi sono i protagonisti delle leggende del folcklore, personaggi grotteschi, nati per incutere paura e per far sorridere, sempre pronti ad impartire qualche lezione. Parlano una lingua tutta loro, il dialetto dei nonni e dei contadini, vivono in posti strani, dove è meglio non avventurarsi, tra bizzarri massi giganti, calderoni e boschi vastissimi. Mettono in atto magie, molestie, fastidi, sgambetti, ci nascondono le cose, sghignazzano alle nostre spalle, cambiano forma e non si fanno vedere, ma ogni tanto, se siamo buoni e risultiamo loro simpatici, ci portano anche dei regali. Gli articoli qui di seguito vogliono soffermarsi su una figura della tradizione popolare in particolare, le masche, le streghe del Piemonte, scontrose e dispettose, mai eccessivamente inique, donne magiche che si perdono nel tempo e nella memoria, di cui pochi ancora raccontano, ma se le loro peripezie paiono svanire nei meandri dei secoli passati, esse, le masche, non se ne andranno mai. Continueranno ad aggirarsi tra noi, non viste, facendoci i dispetti, mentre tutti fingiamo di non crederci, e continuiamo a “toccare ferro” affinchè la sfortuna e le masche, non ci sfiorino.
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Non è più tempo delle fiabe. La televisione, gli smartphone, la tecnologia tutta esige quotidianamente così tanta dedizione, che quando finalmente essa non ci serve più è già tempo di andare a riposarsi, per essere pronti ad affrontare un nuovo giorno isterico, fatto di corse, di clacson, di whatsapp e di e-mail. Le storie della buona notte, o quelle raccontate dai nonni mentre stavano seduti sulle poltrone infossate, o quelle attorno ai fuochi la sera, tra i boschi o in spiaggia, sono diventate leggende a loro volta. Tuttavia non tutto può essere conservato in un hard disk, ci sono vicende che si possono tramandare solo oralmente, passando di orecchio in orecchio, accresciute di fantasia in fantasia, di suspance in curiosità, avvolte nei giochi di immaginazione. La verità è che l’onniscienza di internet nulla può contro gli aneddoti narrati a voce, magari in dialetto, dalla nonna. E la nonna così inizierebbe un suo racconto… C’era una volta una donna, dall’aspetto comune, secondo alcuni molto bella, secondo altri brutta addirittura, che amava la natura e abitava in una piccola casa lontano dal paese. Si occupava del suo orto, in cui coltivava erbe, verdure e qualche frutto. Aveva caro il bosco, lo guardava cambiare colore a seconda delle stagioni, lo respirava in tutti i suoi profumi e si addormentava ascoltandone i magici suoni. La donna, di nome Paroda, passava molto tempo passeggiando tra gli alberi, osservando con attenzione il mondo che le stava attorno, e imparò così a conoscere le piante, per gioco le chiamava per nome e aspettava che esse le rispondessero. Ad ognuna di esse era affezionata come a delle persone vere, perché, come tra la gente, anche tra queste c’era quella che poteva aiutarla a star bene, quella che la pungeva per dispetto, quella incantevole ma priva di prerogative e quella che stava in sordina, nascosta nel sottobosco, gelosa delle proprie qualità curative infallibili. Paroda apprezzava il sole che la faceva sudare mentre zappava la terra, ma adorava anche la luna, che di notte era sua compagna di chiacchiere e pensieri; anche il vento le piaceva, così come la pioggia e come i fulmini e i tuoni. Non c’era nulla che la donna non ritenesse affascinante o quantomeno gradevole. Medesimo atteggiamento ella aveva per gli animali: non c’era creatura che lei reputasse non importante o non degna di rispetto, dal topo al cane, dal bruco al falco. Paroda era ben convinta che la Natura niente fa per caso o per distrazione, e tutto va compreso e capito e rispettato. Avvenne poi che una terribile epidemia si abbatté sul villaggio e su tutto il territorio circostante. La peste travolse gli abitanti come una tormenta inarrestabile, trascinando via le anime di moltissime persone, lasciando i pochi superstiti nel terrore e nella disgrazia. La malattia stagnò nella terra, faceva marcire le carni e il cibo, ma più di tutto attecchì sugli animi della gente, che, impazzita per il dolore, gridava al maleficio. Il castigo divino non poteva essere già arrivato, sicuramente tutto ciò era opera del Demonio e delle scellerate sue seguaci: le streghe! Ed ecco trovata la soluzione: per scacciare la terribile pestilenza era necessario liberarsi di chi la malattia l’aveva causata. Non ci volle molto tempo per individuare le colpevoli, tutte donne, tutte guardate con sospetto e ora con disprezzo, tutte che preferivano vivere lontano dal villaggio, vicino al bosco, dedite al loro piccolo, secco, orticello “malefico”.
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Vennero a prendere anche Paroda, in un giorno qualunque, con quella cattiveria che è tipica degli uomini, ed è estranea al mondo dei boschi e dei fiumi, quella stessa malvagità che Paroda non voleva conoscere e che aveva tentato fino a quel momento di fuggire. I soldati, si dice, sradicarono le piante, uccisero violentemente gli animali e misero a soqquadro la casa di Paroda. Del suo gatto dissero che era nero come il Demonio e per ciò gli tagliarono la testa, quando sgozzarono la capra si spiegarono a vicenda che anche quella era una bestia di Satana, e nel momento in cui scoprirono l’altare con una croce e un lumino si riconobbero tutti d’accordo nell’affermare che era ovvio che lì si svolgessero i Sabba più indecenti. Nell’orto trovarono lattuga malefica, patate del diavolo e cavoli demoniaci. Anche le margherite furono una prova schiacciante della colpevolezza di Paroda: essa le usava per staccare i petali, e ogni petalo caduto era un’anima che se ne andava; infine, non fossero bastati quei fiori bianchi e gialli, scorsero anche delle rose, le cui spine servivano di certo per puntellare i fantocci di coloro che la donna voleva far soffrire. Paroda venne portata in prigione e torturata per giorni, soffrì le pene più indicibili, nate dalle fantasie più torbide dei detentori. A volte la donna sveniva e quando rinveniva era il Diavolo ad averla fatta svegliare, e così le torture ricominciavano da capo, e quando invocava Dio per chiedere pietà era solo un altro trucco del Demonio, che ormai ghermiva la sua anima. Qualsiasi cosa farneticasse la sventurata era solo colpa di Belzebù, che proprio non voleva lasciarla andare. Il giorno del processo chi la stava giudicando le consigliò cosa dire, in modo che potesse essere finalmente salvata, e così alla donna esangue venne suggerito di confessare qualunque argomento le proponesse la giuria. Paroda fece in tal modo e finalmente si conquistò la tanto promessa salvezza, ma l’unica maniera con cui i torturatori potevano prometterle l’amore di Dio era attraverso il rogo, le fiamme avrebbero purificato l’anima dannata e finalmente le sue pene sarebbero terminate. La masca Paroda finì i suoi giorni in una gabbia, sporca e rasata, morì silenziosa e miseramente come tante altre sue pari, colpevoli di niente se non di non essersi volute conformare a come gli altri le volevano. La vicenda della masca Paroda si svolse intorno agli anni Trenta del 1600, a Sommariva Bosco. Poco più in là del demoniaco Roero, con le Rocche costruite dal diavolo e i precipizi che ancora rimbombano delle vicende della masca Micillina. Oggi, a Sommariva, si organizzano feste e cacce al tesoro, su internet si vendono i biglietti per parteciparvi. Andate e divertirvi, ma non dimenticate di chiedere a qualche anziana del paese della masca Paroda: essa vi racconterà una storia meno virtuale e più veritiera, magari in dialetto, usando i termini giusti, i soli che possono testimoniare per sempre le vicende che ormai non interessano a nessuno e che secondo alcuni possono anche essere dimenticate.
Alessia Cagnotto

IL PD AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLO STABILIMENTO CAFFE’ HAG

Oggi, alle ore 15,30 una delegazione di rappresentanti del Pd piemontese sarà al fianco dei lavoratori dello stabilimento Caffè Hag di Andezeno e parteciperà al presidio davanti al sito produttivo. Martedì scorso il Gruppo olandase JDE ha, infatti, annunciato la chiusura, dal 1° gennaio 2019, della fabbrica, l’unica in Italia in cui si producono le miscele Hag e Splendid, aprendo la procedura di licenziamento per tutti i 57 dipendenti. La Regione Piemonte ha convocato per il 3 ottobre un tavolo alla presenza dei vertici aziendali e dei rappresentanti sindacali al fine di valutare ogni possibile intervento per scongiurare la chiusura dello stabilimento e tutelare i lavoratori.

“Vengo a vivere con te…”

“Vengo a vivere con te, lo sai mi sono innamorato e la vita è troppo corta e non possiamo perdere tempo” Nel 1987 Luca Carboni faceva, su note semplici, ricche di minori, una tra le piu’ belle dichiarazioni d’amoreMi viene in mente perchè tempo fa mi fu dedicata e poi scoprii che era il brano che dedicava a tutte le donne con le quali era stato (n.d.r.) come è buffo, quando credi di esser innamorato viene fuori tutta la vena poetica come fosse la prima volta, ma evidentemente, la prima volta non è…MAI. In ogni caso una favola questo brano, per quanto io no ami particolarmente la musicalità vocale di Luca Carboni che sulla musica di Nicola Lenzi, naviga in territori amorevoli cosi profondi con parole chiare, nude e crude :”sai quante cose potremmo fare tu potresti suonare il piano mentre io spalmo la maionese potrei spalmartene un po’ sul collo e leccandoti far tremare Bach” ma incantevoli, meravigliose che farebbero innamorare chiunque. Nel 2013 decide di impreziosire il brano, a mio avviso, con la partecipazione di Elisa, grande personalità musicale, per festeggiare i suoi 30 anni di carriera. Si sa poco di questo brano ma mi fa venire in mente dichiarazioni tipo “Come nelle favole” di Vasco Rossi, un desiderio spassionato di convincere l’altro a stare insieme, condividere le cose semplici di tutti i giorni…nel bene e nel male, anche a sfregio dell’abitudine che poi, si sa, corrode ogni rapporto. Ma ci si crede, quando lo si scrive, quando lo si canta, quando lo si suona e persino quando lo si dedica…più vole, a donne diverse. Mi fa sorridere. Amo l’amore, quello cantato, quello detto e taciuto, ancora di più quello urlato e palpabile. Fatevelo un tutto negli anni ’80 ed ascoltatela questa canzone, che vi riempia il cuore, almeno per un po’ perchè poi…tutto, ma proprio tutto, finisce.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=uFPTU2Hvpw8

Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio!Scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

 
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GV pane e Caffe di via tiepolo 8/d

Educazione sentimentale contro la violenza

“Educazione sentimentale ed esercizio del pensiero dialogante” è un’iniziativa pilota, intrapresa per la prima volta in Italia, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte attraverso la sua Consulta regionale dei giovani

Conferenza stampa di presentazione del progetto Educazione sentimentale. Nella foto da sx: Ercolani, Molinari, il Presidente del consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti, Mieli

L’obiettivo è quello di contrastare la violenza e la discriminazione dell’altro, in un’ottica preventiva, promuovendo una “rialfabetizzazione emotiva” di ragazzi e ragazze affinché, nell’era dei social network e del nascondimento di sé dietro maschere virtuali, imparino invece a vivere sane relazioni sentimentali e sociali in maniera consapevole e costruttiva, nel rispetto di sé e dell’altro. Il corso non prevede l’introduzione di una nuova materia obbligatoria nel curriculum di studi, bensì offre un’opportunità formativa di tipo seminariale, libera e facoltativa, a cui potranno aderire gli istituti superiori della regione. “Questo progetto è un’iniziativa pilota, che viene sperimentata per la prima volta in Italia e che già altre regioni e istituzioni hanno preso a modello per la sua portata innovativa”, afferma il consigliere segretario Gabriele Molinari, delegato alla Consulta regionale dei Giovani. “L’obiettivo primario è quello di contrastare la violenza e la discriminazione. Siamo infatti convinti che temi delicati come la parità di genere, il rispetto di sé e dell’altro, la valorizzazione delle differenze, la non discriminazione abbiano una valenza universale, che richiede di essere diffusa e condivisa proprio fra gli adolescenti, come essenziale tappa di crescita per la formazione di adulti equilibrati, sereni e responsabili. L’idea iniziale del progetto nacque proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna, nel novembre scorso, quando il Consiglio regionale avviò una campagna sociale sul tema, riconoscendo l’importanza della prevenzione per combattere i comportamenti devianti”. Il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti ha sottolineato il fatto che “nei paesi che hanno la più alta qualità di vita come la Norvegia, Finlandia, Danimarca, l’educazione sentimentale si insegna nelle scuole ed è alla base del rispetto e della convivenza”.

Il corso si rivolge agli studenti delle classi quinte degli istituti di istruzione secondaria di II° grado del Piemonte. Le scuole hanno tempo fino a mercoledì 31 ottobre per aderire all’iniziativa.

Il progetto sarà strutturato in modo organico attraverso una serie di incontri di tre ore ciascuno condotti dal professor Paolo Ercolani, docente di filosofia dell’educazione dell’Università di Urbino e dalla dottoressa Giuliana Mieli, filosofa e psicoterapeuta. Ampio spazio sarà dedicato al dibattito e al confronto con gli studenti.

I principali temi affrontati saranno:

  • Storia e critica del pregiudizio misogino
  • La condizione della donna nella storia
  • Le differenze di genere da un punto di vista biologico
  • I giovani di oggi, le relazioni adulte di domani

L’intento è quello di instaurare un dialogo continuativo e dinamico con i ragazzi, cercando di stimolare una nuova maturità per affrontare le questioni nodali della contemporaneità in campo sentimentale. “Quella che abbiamo di fronte, ci dicono gli studi, è una generazione apparentemente felice con le loro smorfie buffe su snapchat, i sorrisi e le feste su Instagram o su Facebook. Ma basta approfondire un po’ la questione per scoprire che, in realtà, abbiamo a che fare con la generazione sull’orlo della più grave emergenza di salute psicologica giovanile da decenni a questa parte”, dichiara il professor Paolo Ercolani, professore in Filosofia dell’educazione dipartimento di Scienze dell’uomo Università degli studi di Urbino. “Anche se in superficie va tutto bene, anche se all’apparenza la loro vita è piena di amici, relazioni e interazioni, questi ragazzi si rivelano delle vere e proprie solitudini comunicanti, in preda a un sostanziale analfabetismo emotivo e relazionale. In questo senso, l’educazione sentimentale si rivela un momento necessario per provare a contenere o addirittura rimuovere quella che va considerata a tutti gli effetti come un’emergenza sociale”.

“Dal momento del concepimento fino all’età adulta, che secondo Organizzazione mondiale della sanità si raggiunge a 24 anni, l’individuo ha bisogno di essere guidato per raggiungere un’adeguata maturazione affettiva”, spiega la psicoterapeuta Giuliana Mieli. “Il progetto ha il pregio di  mettere in luce questo aspetto, riconoscendo l’importanza del mondo delle emozioni e della dialettica fra due modalità affettive fra loro complementari, attinenti alla sfera maschile e a quella femminile, che devono interconnettersi per favorire l’emancipazione della persona. Nella storica separazione fra mondo della ragione e mondo naturale l’ambito dei sentimenti è stato ingiustamente dimenticato, riscoprirlo gioverebbe non solo agli adolescenti, ma anche agli adulti e alla qualità delle loro relazioni”.

 

cs – www.crpiemonte.it

 

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Misure antismog da lunedì 1 ottobre

Via allo stop totale per tutto l’anno 24 ore su 24, per tutti i veicoli euro 0, blocco per i 12 mesi dalle 8 alle 19 dei diesel euro 1 e 2, per sei mesi ( fino al 31 marzo ) negli stessi orari, per i diesel euro 3. Da lunedì entrano in vigore  le misure antismog in tutto il bacino padano, in accordo con il ministero dell’Ambiente. Ulteriori limitazioni saranno introdotte in base ai livelli di allerta delle polveri sottili. Trascorsi  4 giorni consecutivi di superamento della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo entra in funzione  il livello arancio che bloccherà  anche i diesel euro 4, dalle ore 8 alle 19 i veicoli con trasporto persone, dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19 i veicoli commerciali. Superati 10 giorni consecutivi di valori oltre 50 mcg scatta il livello rosso stop (dalle 8 alle 19) anche per gli euro 5 immatricolati prima dell’1 gennaio 2013 e dei veicoli a benzina euro 1. Infine, dopo 20 giorni consecutivi di sforamento della soglia benzina stop di euro 1 e diesel euro 5  dalle 7 alle 20.