redazione il torinese

Nuova stagione all’Anatra zoppa

 

Sabato 6 ottobre, dalle ore 21:30 Via Courmayeur 5, Torino

La nuova stagione del circolo arci Anatra Zoppa, da oltre 30 anni attivo sul territorio di Barriera di Milano, si apre all’insegna della rinascita. Sempre fedele alla sua missione di condivisione della cultura, l’Anatra Zoppa 2.0 è caratterizzata da un restyling dei locali, dalla forza motrice di un nuovo direttivo e dalla rinnovata formula delle cene di tesseramento.  Sabato 6 ottobre, dalle ore 21:30, in occasione della serata di apertura della stagione artistica 2018/2019, il palco del circolo torinese sarà calcato dai ragazzi di Torino Blues Society, in una ricerca delle atmosfere dell’America operaia, lavoratrice e della sua anima più umile; un viaggio “on the road” nell’America delle mille canzoni, delle sale da ballo, delle strade di New Orleans, e delle infinite sfumature. L’ingresso come sempre è libero con tessera Arci. È possibile rinnovare la propria tessera in loco, al costo di 10 euro, o con la rinnovata formula delle nostre cene di tesseramento a 20€ (antipasti + primo + dolce + Tessera ARCI 2018/19)
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Per ulteriori informazioni:

tel: +39 346 678 9706 (Liviu Patrunjel)

e-mail: info@anatrazoppa.it

facebook: fb.com/anatrazoppa

Nessuna offerta d’acquisto per Comital e Lamalu

Si è svolto ieri negli uffici della Regione Piemonte, con la presenza dell’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero e del sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne, l’incontro delle rappresentanze sindacali con i curatori fallimentari di Comital e Lamalu. I curatori hanno confermato che, pur in presenza di accessi alla data room, al 2 ottobre (scadenza dei termini per la presentazione delle offerte di acquisto per le due aziende) non è pervenuta alcuna richiesta e hanno ipotizzato l’apertura di un nuovo bando.In tale contesto i lavoratori sono senza stipendio dal 13 giugno; martedì 9 ottobre è previsto un incontro a Roma al ministero dello Sviluppo economico per esaminare, nell’ambito del «Decreto Genova»,  la possibilità di consentire l’utilizzo della cassa integrazione anche in presenza di lavoratori con contratto sospeso (la situazione di Comital e Lamalu), mentre mercoledì 10 ottobre è convocata una riunione in Regione Piemonte. Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Ci siamo riaggiornati a mercoledì prossimo per conoscere l’esito dell’incontro di Roma. La questione sociale è sostenere le persone che in questo momento sono prive di reddito; il Comune di Volpiano ha modificato il proprio regolamento per consentire l’accesso ai servizi comunali a condizioni agevolate ai lavoratori con contratto sospeso e ha finanziato, insieme alla parrocchia, il fondo di garanzia per il microcredito sviluppato su iniziativa della Diocesi di Torino».

Gianni Colonna in mostra a Moncalvo

Dal 6 ottobre al 16 dicembre sarà aperta al pubblico la mostra dedicata a Gianni Colonna artista torinese, che ora vive in Monferrato, organizzata da Aleramo Onlus nel Museo Civico di Moncalvo con la presentazione di Giuliana Romano Bussola e Maria Rita Mottola. Gianni Colonna è singolare interprete del paesaggio monferrino  trattato attraverso il tema giorno notte in senso metafisico e di realismo magico. La collina, fissata in immagini di essenziale purezza spaziale, è silente, immobile e incontaminata nell’eterno ripetersi dei cicli e ricicli della natura dove gli opposti si riuniscono di continuo nel tempo; non compare figura umana a cui allude solamente la luce che esce dalla porta di casa. Ogni opera, qualunque sia il tema o il soggetto , ha il titolo giorno notte riportando alla memoria il Giorno e La Notte di Michelangelo artista da lui amato. Legato al figurativo, cultore della Bellezza di immagini durature nel tempo, sovrappone sue creazioni su precedenti dipinti dei grandi del passato come “Il riposo nella fuga in Egitto” di Caravaggio, La “Flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca ed altre di Rembrandt, Velasquez, Gentileschi ma  anche di artisti più vicini a noi quali Morbelli, De Chirico, Balthus, Max Ernst. Per la prima volta in assoluto, è esposto nel Museo di Moncalvo un suo dipinto giovanile col tema del circo del periodo Blu e Rosa di Pablo Picasso.

OLIMPIADI 2026 – VIGNALE (MNS): MOZIONE PER GARANTIRE ALLE VALLI ALPINE LA CANDIDATURA 

“Si impegna il Presidente Chiamparino a perseguire tutte le soluzioni utili per affermare la candidatura dei Comuni olimpici, disponibili a condividere l’organizzazione, per ospitare in Piemonte le Olimpiadi delle Alpi”, questa la richiesta dell’ordine del giorno presentato dal presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale e che oggi ha ottenuto il parere favorevole della giunta e dell’intera maggioranza consiliare. “Dopo che il Sindaco Appendino ha preferito rinunciare alle Olimpiadi del 2016 piuttosto che perdere la propria maggioranza – sbotta Vignale – diventa indispensabile il ruolo della Regione e dei sindaci dell’arco alpino olimpico piemontese”. “Nulla è ancora perduto – dichiara il presidente del gruppo consiliare MNS – e ora non bisogna perdere tempo prezioso in polemiche o giudizi. Le responsabilità sono evidenti, ma ora bisogna agire uniti per provare a dare al Piemonte un’occasione unica come i giochi olimpici. Per questo serve che Chiamparino, anziché stare alla finestra, tiri fuori la voce e assuma il ruolo di governatore che gli è stato affidato. Esattamente come Zaia è riuscito ad inserire Cortina, così il presidente della regione Piemonte oggi può ancora lavorare per sostenere la candidatura delle Valli Olimpiche”. “Nonostante in molte occasioni non ho mancato di attaccare lui e la sua Giunta –continua Vignale – se sarà necessario sarò al fianco suo e dei sindaci dei comuni olimpici”. “Il Coni può ancora modificare il documento – conclude -. Né Milano né Cortina hanno gli impianti oggi perfettamente operativi delle vallate olimpici. Perdere questo patrimonio e doverne costruire di nuovo sarebbe una scelta scellerata e dispendiosa. Ma serve una voce ferma e determinata che riesca a far capire al Coni per quale motivo il Piemonte può essere l’elemento più importante della candidatura italiana”.

L’ordine del giorno, infine, invita la città di Torino – senza alcun onere per le casse comunali – a mettere a disposizione gli impianti ex-olimpici per poter ospitare le discipline del ghiaccio.

Il testo sarà approvato nella prossima seduta consiliare.

 

 

 

La sindone e la sua immagine. Storia, arte e devozione

FINO AL 21 GENNAIO 2019

Una piazza Castello affollata all’inverosimile. Membri del clero, militari, borghesi, nobiluomini e nobildonne con abiti ampi e lussuosi, cappelli e cappellini, popolani e popolane, gente d’ogni età ed estrazione sociale

Tutta la città sembra esser lì. In tanti sono ammassati ai balconi e sui tetti delle case. In piazza, in primo piano, ci sono perfino cagnolini che s’aggirano spaesati o s’accucciano inquieti in attesa che cessi il gran clamore. Sullo sfondo il Palazzo Reale, allora Palazzo Ducale. L’occasione è di festa e di solenne richiamo. 1684: siamo a Torino, nel cuore (già allora) della città e l’occasione è l’Ostensione della Sindone per il matrimonio di Vittorio Amedeo II con Anna d’Orléans. Si apre con questo grandioso dipinto di Pieter Bolckmann (pittore di origini olandesi, operante a Torino dal 1679) la mostra “La Sindone e la sua immagine. Storia, arte e devozione”, inaugurata il 28 settembre scorso nel Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama a Torino, per celebrare la riapertura (dopo quasi trent’anni di lavori seguiti al devastante incendio dell’11 aprile 1997) della restaurata Cappella della Sindone, opera di Guarino Guarini. Curata da Clelia Arnaldi di Balme, conservatore del Museo, con la consulenza scientifica di Gian Maria Zaccone, direttore del Centro Internazionale di Sindonologia, e allestita sotto la saggia regia di Loredana Iacopino nella Corte Medievale del Palazzo, dove sulla parete di fondo era già ben visibile un affresco raffigurante l’Ostensione del 1642 (che doveva celebrare la fine delle ostilità fra Cristina di Francia, la Madama Reale, e i cognati Principe Tommaso e Cardinale Maurizio), la rassegna mette insieme un’ottantina di pezzi, in cui si riflette la storia della Sindone e le diverse funzioni delle immagini che l’hanno riprodotta, nel corso di cinque secoli, dal 1578, quando il Sacro Lino per volere di Emanuele Filiberto di Savoia fu trasferito da Chambéry a Torino (nella chiesa di Santa Maria del Presepe, dove oggi sorge la chiesa di San Lorenzo), fino ad oggi. Un suggestivo “racconto storico attraverso le arti decorative”: questo vuole essere, per i curatori, la mostra organizzata in collaborazione con il Polo Museale del Piemonte e che s’avvale di opere provenienti dal Castello di Racconigi, dalla Fondazione Umberto II e Maria José di Savoia che ha sede a Ginevra, oltreché dal Museo della Sindone di Torino e dalle stesse collezioni di Palazzo Madama. Fra i quadri esposti, molti erano già presenti nel 1931 a Palazzo Madama, in occasione del matrimonio di Umberto di Savoia con la principessa Maria del Belgio. Incisioni, disegni e dipinti su carta, su seta o pergamena, ricami, ghirlande fiorite e insegne processionali: davvero varie le tecniche asservite, nel corso dei secoli, a raffigurazioni realizzate con altrettanto varie finalità. Si va infatti da immagini celebrative dinastiche (che legano a stretto filo la Sindone e i Savoia per i quali il Sacro Lino diventa e si mantiene nel tempo strumento di legittimazione del potere) a lavori – alcuni di alto livello esecutivo, altri più modesti e improvvisati – dagli evidenti scopi devozionali. Dalle opere di pregevole manifattura (vedasi:“La Vergine, il beato Amedeo di Savoia e San Giovanni Battista sorreggono la Sindone” affresco del 1650 attribuito all’astigiano, pittore di corte, Giovanni Grattapaglia o la tempera su pergamena “Sindone presentata da angeli, la Veronica e i simboli della Passione” del bresciano Antonio Parentani, attivo in Piemonte dal 1599 al 1622) ai toccanti e popolari ex-voto. Come la placca d’argento, messa a disposizione dai Musei Reali, rappresentante la Città e realizzata in ringraziamento alla Sindone per aver limitato i danni della peste del 1632, quella di manzoniana memoria, e per un caso salvatasi dall’incendio della cappella del Guarini, dov’era stata “incassata” fino alla metà degli anni Novanta nell’altare del Bertola. Autentico capolavoro, il “Crocifisso” in legno e avorio di Pietro Piffetti, accanto alle raffigurazioni della “Veronica”, personaggio femminile ricordato nei Vangeli Apocrifi (prima guarita da Gesù e poi identificata con la donna che durante l’ascesa al Calvario asciugò il sudore dal volto del Cristo, la cui immagine rimase impressa sul velo così impiegato) e l’incisione di Giovanni Francesco Testa, per la “Prima ostensione della Sindone a Torino alla presenza di Carlo Borromeo” (1578). E poi ancora chicche e documenti storici di notevole rilievo. Fra tutti, provenienti entrambi dal Museo della Sindone: il Cofanetto in legno del XV secolo con decoro in madreperla (che servì a trasportare la reliquia a Torino il 5 settembre del 1578 e in cui il Sacro Lino restò racchiuso fino al 1606) e la macchina fotografica da campo utilizzata dall’avvocato-fotografo astigiano Secondo Pia, il primo a documentare fotograficamente la Sindone nel 1898, con immagini straordinarie che rivelarono per la prima volta la natura di negativo fotografico del Sacro Lino, aprendo di fatto la strada – lunga e ancora oggi incompiuta – alla “storia scientifica” del Sudario.

Gianni Milani

“La Sindone e la sua immagine. Storia, arte e devozione”

Palazzo Madama – Corte Medievale, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 – www.palazzomadamatorino.it

Fino al 21 gennaio 2019 – Orari: lun. – dom. 10/18, chiuso il martedì.

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Foto:

– Pieter Bolckmann: “Veduta di Piazza Castello in occasione dell’ostensione della SS. Sindone”, olio su tela, 1684
– Giovanni Grattapaglia (?): “La Vergine, il beato Amedeo di Savoia e San Giovanni Battista sorreggono la Sindone”, affresco, 1650 – ph. Paolo Robino
– Antonio Parentani: “Sindone presentata da angeli”, tempera su pergamena, ph. Giorgio Olivero
– Cofanetto XV sec. usato per trasportare la Sindone a Torino, ph.Paolo Robino
– Macchina fotografica portatile appartenente a Secondo Pia, ph. Giorgio Perottino

 

Diritto dell’immigrazione: avvocati da tutto il mondo a Torino

Diritto dell’immigrazione, del lavoro e diritto societario, dal 4 al 6 ottobre i migliori specialisti in questo settore si incontrano a Torino per il convegno annuale organizzato dall’AIJA

Supportato da RSM Studio Palea Lauri Gerla, il convegno andrà ad affrontare, insieme a professionisti legali e specialisti di business, le tendenze attuali e le sfide future legate al rapporto fra il mondo del lavoro e delle migrazioni

Con oltre 160 avvocati provenienti da 29 Paesi si apre domani, giovedì 4 ottobre, a Torino presso l’NH Hotel Santo Stefano, l’annuale convegno “Labour and Immigration Law Annual Conference – M&A seminar” organizzato dall’AIJA – International Association of Young Lawyers -, l’Associazione, che unisce dal 1962 oltre quattro mila giovani avvocati e giuristi di impresa da tutto il mondo.

Supportato da RSM Studio Palea Lauri Gerla – studio di professionisti che riunisce in un unico progetto primarie associazioni professionali di Dottori Commercialisti e Avvocati storicamente presenti e radicate a Torino, Milano e Roma – il convegno, che si sviluppa in tre giornate, andrà ad affrontare, discutere e analizzare temi di grande attualità come il diritto al lavoro e l’immigrazione, nonché di diritto societario con un focus particolare sulle joint venture.

“È per noi motivo di grande soddisfazione essere riusciti a portare questo evento a Torino – Dichiara il dott. Gian Piero Balducci, socio di RSM Studio Palea Lauri Gerla – Giovani avvocati, appartenenti a Studi operanti in tutto il mondo, avranno l’opportunità di confrontarsi su temi di grande attualità ma anche di conoscere la nostra città. Parteciperanno al Convegno in qualità di relatori il dott. Maurizio Ferrero ed il dott. Federico Vai, di RSM Studio Palea Lauri Gerla, particolarmente coinvolto in attività di consulenza su problematiche di carattere internazionale”.

Questi incontri, a cui partecipano avvocati giuslavoristi, di corporate e M&A, oltre che professionisti del settore, sono tesi a migliorare le competenze, creare nuove reti e nuovi scenari al fine di dare soluzioni concrete alle esigenze dei propri clienti.

Microonde e immagini in medicina

Al via il progetto EMERALD, coordinato dal Politecnico di Torino insieme a 27 partner europei tra università, ospedali e aziende private; l’iniziativa è stata finanziata con 3 milioni e 300 mila euro sul programma UE “Marie Sklodowska Curie actions”

 

Torino, 2 ottobre 2018 – Tredici nuovi studenti di dottorato hanno iniziato il proprio percorso di ricerca nell’area delle immagini a microonde grazie al progetto EMERALD – ElectroMagnetic imaging for a novel genERation of medicAL Devices, finanziato dal programma europeo Horizon 2020 “Marie Sklodowska Curie actions” con 3 milioni e 300 mila euro e coordinato dal Politecnico di Torino (con la professoressa Francesca Vipiana – Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni).

EMERALD nasce dalla collaborazione tra un network di ingegneri che si occupano delle possibili applicazioni delle onde elettromagnetiche alla frequenza delle microonde nel campo delle immagini di diagnostica medica e un team di medici impegnati a trasferire questa tecnologia dalla fase di test in laboratorio all’utilizzo sui pazienti. Com’è proprio dei progetti “Marie Sklodowska Curie actions”, il progetto prevede in particolare di formare una nuova generazione di giovani ricercatori che, grazie a un percorso di dottorato di ricerca con scambi internazionali e progetti di ricerca singoli correlati tra loro all’interno di EMERALD, siano consapevoli dei differenti aspetti tecnici e applicativi di queste tecnologie e sappiano parlare una sorta di “linguaggio comune” tra ingegneri e medici.

I dispositivi allo studio nel progetto, oltre a basarsi su una tecnologia già conosciuta e quindi a basso costo, hanno la particolarità di essere mobili e di consentire un utilizzo prolungato, adatto a monitorare in tempo reale l’efficacia di una terapia o l’evoluzione della patologia, due aspetti che rappresentano la vera innovazione di queste apparecchiature rispetto quelle tradizionalmente impiegate nella diagnostica per immagini, come la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata (CT), molto affidabili, ma anche costose, ingombranti e, nel caso della CT, con possibili effetti collaterali per i pazienti a causa dell’utilizzo di radiazioni ionizzanti (raggi X).

Per il progetto, che durerà quattro anni, verranno selezionati 13 dottorandi ospitati dai vari partner: 8 di loro si occuperanno della parte del progetto dedicata allo sviluppo delle tecnologie e 5 alla parte dedicata alla realizzazione dei dispositivi. Verrà chiesto loro di interfacciarsi con i partner del consorzio, ovvero istituzioni, industrie private, ospedali e cliniche universitarie per arrivare fino alla fase pre-clinica, quando i dispositivi saranno disponibili per i test sui pazienti.Molto ampio il raggio di applicazione di queste tecnologie, che consentiranno più tempestività ad esempio nell’individuazione di patologie cardiovascolari (ictus, ischemie), meno invasività (analisi dei linfonodi senza asportazione) e interventi più mirati (ablazione delle masse tumorali).

In particolare, il Politecnico svilupperà l’applicazione di questa tecnologia alle tecniche di diagnostica per immagini per le patologie cerebrali, quali ischemie, ictus o emorragie ed ematomi cerebrali da trauma. Il dispositivo che sarà reso disponibile avrà la caratteristica di essere portatile (una sorta di casco), consentendo, ad esempio, un monitoraggio già sul luogo di un incidente. Utilizzando le microonde, e non radiazioni ionizzanti, sarà possibile ripetere il test con una frequenza molto superiore rispetto ai metodi diagnostici tradizionali, come la tomografia computerizzata, e sarà quindi molto utile per monitorare l’evoluzione della patologia. Il progetto EMERALD finanzierà due borse di Dottorato di ricerca al Politecnico: un dottorando svilupperà l’hardware per l’accelerazione dell’algoritmo di elaborazione, con la supervisione del professor Mario Casu, e l’altro si occuperà dell’implementazione del dispositivo per la diagnostica delle malattie cerebrovascolari, sotto il coordinamento della professoressa Francesca Vipiana.

L’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche(IREA-CNR), con sede a Napoli, ospiterà due dottorandi, entrambi sotto la supervisione del dott. Lorenzo Crocco. Il primo studente, in collaborazione con l’Università di Trento (co-tutor: professor Paolo Rocca), svilupperà algoritmi di imaging a microonde affidabili ed efficaci per elaborare i dati forniti dai dispositivi sviluppati nell’ambito della rete EMERALD. Il secondo dottorando, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma (co-tutore: professoressa Marta Cavagnaro), svilupperà un dispositivo innovativo per trattamenti di ablazione termica guidati mediante imaging a microonde.

 

Ipercolesterolemia, nuovo approccio metodologico

Sabato 6 ottobre prossimo, alle 8.30, si terrà un incontro dal titolo “Ipercoletesterolemia: nuovo approccio dietologico”, tenuto dal dottor Eugenio Franzero presso il suo studio torinese in corso Galileo Ferraris 51. Il dottore, medico specializzato in Nutrizione umana, è alla ricerca di trenta pazienti di età compresa tra I 25 ed i 45/55 anni con presunta/accertata ipercolesterolemia, vale a dire colesterolo totale superiore a 300, LDL superiore a 190. I candidati saranno sottoposti per tre mesi ad uno studio clinico basato su di una dieta   non pesata, totalmente priva di farmaci, atta a dimostrare la possibilità di ridurre i livelli di colesterolo solo con modifiche qualitative e quantitative alimentari. Il dottor Eugenio Franzero, che ha aperto il suo studio medico nel 1998, dal 2005 ha incentrato il suo lavoro in particolare sulla formulazione di protocolli personalizzati basati sulle intolleranze alimentari ed in seguito sullo studio di profili nutriceutici basati sul DNA del paziente. A partire dal settembre 2009 il dottor Franzero ha aperto uno studio anche a Milano e dal 2011, viste le notevoli richieste, ha abbandonato la pratica di medicina estetica in prima persona, avvalendosi della collaborazione di un collega chirurgo plastico, il dottor Massimo Dolcet, che si occupa dei pazienti dello studio. (Studio dottor Franzero. Corso Galileo Ferraris 51 Tel 01119713977 – 01119713474 cytotest@gmail.com)

 

Mara Martellotta

Come rendere accessibile la cultura

Il  16 e il 17 ottobre 2018 l’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università degli Studi di Torino ospiterà il primo “Forum Internazionale sull’Accessibilità Culturale”, organizzato all’interno del progetto “Torino. Verso una città accessibile” nell’ambito di “Torino Design of the City”

Università degli studi di Torino, campus Luigi Einaudi sede delle facoltà di Scienze politiche e Giurisprudenza.

 

Due giornate aperte al pubblico con ingresso libero dove esperti a livello nazionale e internazionale discuteranno su cosa significhi per una città pensare e produrre cultura in modo accessibile, mettendo in campo azioni per favorire la partecipazione, l’inclusione e l’accoglienza del pubblico e tracciando un percorso da attuare per rendere la cultura un bene comune fruibile da tutti.

 

Il primo giorno vedrà la partecipazione di rappresentanti di diverse città del mondo che racconteranno alcune buone pratichesviluppate a livello locale: dalle politiche di accessibilità universale di Montreal, allo sviluppo strategico delle biblioteche di Copenaghen, passando per le strategie di accessibilità e i servizi per bambini, giovani e famiglie di Graz. Seguirà un intervento della città di Fabriano, dove nel 2019 si terrà il Meeting delle Città Creative UNESCO per la Creatività rivolta alle Città Sostenibili.

 

Nel pomeriggio si potranno invece ascoltare le esperienze di altre Città Creative UNESCO italiane: Alba come città accessibile per quanto riguarda iniziative legate al cibo, Bologna con la libertà d’accesso e le nuove forme di relazione attraverso il patrimonio culturale, Carrara con i suoi studi aperti al pubblico, Milano come città letteraria accessibile e creativa per tutti, le strategie di Pesaroper una nuova città con la bicipolitana e infine Roma, con riferimento all’accessibilità culturale ai media e all’audiovisivo. Si chiuderà con una riflessione sulle politiche realizzate e in via di definizione dall’Unione Europea e sul percorso svolto fino a questo momento da Torino come città accessibile.

 

Il secondo giorno sarà aperto dalla discussione di esperti internazionali dal mondo accademico e del design sul senso dell’accessibilità come condizione necessaria per lo sviluppo di ogni progetto culturale. La sessione pomeridiana sarà dedicata ai tavoli di discussione, esperienze e confronto tra amministratori e operatori cittadini, che presenteranno i documenti prodotti per contribuire a tracciare future linee guida condivise sulle possibilità offerte dal design nel riprogettare Torino in funzione dell’accessibilità culturale.

 

porta Susa

Ci sarà inoltre spazio per presentare il “Forum Off”, che prevede un calendario con iniziative su alcune tematiche tra cui ad esempio la creatività nei processi di inclusione e coesione sociale per la realizzazione di eventi, esperienze di tecnologia legata alla comunicazione museale fruibile da tutti, la sfida dell’accessibilità della cultura e del territorio per la promozione turistica, una mappatura della città con percorsi adatti a persone con difficoltà motorie, un dialogo tra prospettive innovative per l’health design e strumenti e strategie per favorire l’apprendimento e la lettura per i più piccoli.

 

Il “Forum Internazionale sull’Accessibilità Culturale” rientra infatti all’interno del progetto “Torino. Verso una città accessibile”, in programma nel mese di ottobre, che dal 12 al 21 ottobre 2018 propone in diverse sedi della città la seconda edizione di “Torino Design of the City”, con circa 60 appuntamenti organizzati da enti e istituzioni culturali pubbliche e private, musei, teatri e biblioteche, dedicati al tema dell’accessibilità riferita a strutture, servizi e attività culturali e focalizzati sull’opportunità di aprirsi a pubblici nuovi e di lavorare sul loro rapporto con il patrimonio culturale tangibile e intangibile.

 

La Città di Torino ha da sempre mostrato una forte sensibilità nei confronti del tema dell’accessibilità culturale, come testimoniano i progetti realizzati nel corso degli anni per favorire la partecipazione di pubblici con esigenze e bisogni differenti, e in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale ha scelto di continuare a lavorare nella stessa direzione.

 

Il “Forum Internazionale sull’Accessibilità Culturale” rappresenta quindi un’importante conferma della grande capacità da parte della Città di Torino di riconoscere il design come elemento chiave per la crescita economica e sociale e fattore strategico per lo sviluppo di nuove politiche urbane, dopo essere stata nominata World Design Capital dal Word Design Organization (WDO) nel 2008 e Città Creativa UNESCO per il Design dal 2014 come unica in Italia in una rete di 26 città di tutto il mondo.

 

“Torino. Verso una città accessibile” è un progetto della Città di Torino nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale con il sostegno di Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino realizzato con Turismo Torino e Provincia, in collaborazione con il Tavolo Consultivo del Design.

 

Portici di carta a Palazzo Lascaris

In occasione di Portici di carta, Palazzo Lascaris, a Torino in via Alfieri 15, apre al pubblico sabato 6 ottobre dalle 15 alle 20 con ingresso gratuito (ultimo ingresso alle 19.30) e con possibilità di visite guidate alla scoperta delle testimonianze d’arte custodite nell’importante edificio barocco

Per le visite prenotazione obbligatoria via mail all’indirizzo partecipa.eventi@cr.piemonte.it entro il 4 ottobre. Ad arricchire l’offerta culturale in programma saranno alcuni momenti incentrati su storia e tradizione dell’Afghanistan, protagonista della mostra allestita al piano terra, in galleria Carla Spagnuolo, “Dall’Afghanistan all’Italia. I tappeti della guerra russo-afghana 1979-1988”. Si tratta di rari e straordinari documenti dal forte impatto visivo realizzati da manifatture nomadi e di villaggio dopo l’invasione sovietica del Paese, caratterizzati da un unicum decorativo che affianca motivi tradizionali a stilizzazioni di aerei, carri armati, fucili ed elicotteri dalle brillanti cromie.  I tappeti provengono dalla collezione torinese di Luca Brancati, che accompagnerà i visitatori lungo il percorso espositivo avvalendosi anche delle testimonianza di Farhad Bitani, divulgatore e socio fondatore del Global Afghan Forum. Nel cortile d’onore del palazzo si svolgerà una dimostrazione di tessitura con un telaio tradizionale, a cura di Marcela Bergnesi, e tutt’intorno risuoneranno le note di motivi mediorientali. In Sala dei Presidenti si assisterà poi a Fotografie dall’Afghanistan, una testimonianza di Silvestro Pascarella, giornalista de La prealpina. Durante tutta la manifestazione sia a Palazzo Lascaris sia all’Ufficio relazioni con il pubblico di via Arsenale 14/g si terrà il Book afternoon, con libri dedicati al Piemonte in distribuzione gratuita. “Le istituzioni sono la casa dei cittadini, per questo Palazzo Lascaris apre le sue porte in alcune significative occasioni, affinché i piemontesi possano visitare l’edificio in cui ha sede il Consiglio regionale ed apprezzarne il valore storico e artistico. Siamo felici di proporre un’apertura straordinaria durante Portici di Carta, una manifestazione molto amata e partecipata – ha affermato Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale – Nel pomeriggio del 6 ottobre sarà possibile visitare gratuitamente le sale auliche e la mostra sui tappeti di guerra, che fa parte di un trittico di mostre ospitate a Palazzo in questi mesi contraddistinte, come denominatore comune, dal rapporto tra l’Arte e la Pace”.

 

(cs) www.cr.piemonte.it – foto: il Torinese