redazione il torinese

Ramesse II in trasferta a Le Gru

Dov’è finita la splendida statua di Ramesse II che da anni troneggia in via Lagrange?, questa la domanda che l’intera città si fa da giorni. Un contest organizzato dal Museo Egizio ha svelato su instagram gli indizi per trovarla, e grazie all’abilità di alcuni cittadini torinesi si è risolto il mistero: Ramesse ha trovato casa a Le Gru #GruLikeAnEgyptian!


L’arrivo della statua del più grande, potente e celebrato faraone dell’antico Egitto a Le Gru, segna l’inizio di una nuova e prestigiosa partnership tra il Centro e il Museo Egizio, una delle più importanti realtà culturali nazionali e internazionali. Una collaborazione che porterà alla creazione di numerose iniziative, contenuti e attività, che si svilupperanno nei prossimi mesi e durante tutto il 2019, destinate sia agli adulti sia ai bambini. La prima iniziativa è un dono: una Promozione Shopping & Cultura. Un’iniziativa per regalare alle persone amate una Gift Card che darà loro la possibilità di acquistare quello che le rende più felici all’interno del Centro, in abbinamento a un viaggio nel tempo da vivere nelle affascinanti sale del Museo Egizio, per entrare in contatto con una delle più antiche civiltà della storia, e per scoprire qualche curiosità sulla straordinaria cultura egizia: per ogni biglietto intero acquistato al Museo Egizio con la Gift Card, ce ne sarà un secondo in regalo. Le Girf Card di Le Gru sono in vendita al Box Informazioni del Centro – e sono acquistabili anche nella Galleria presso i touch screen – le carte sono prepagate e danno diritto a un credito spendibile per fare shopping in uno dei 180 negozi o dei 24 punti dedicati al food, nei pop-up stores o per i servizi di Le Gru e da ora anche al Museo Egizio con due biglietti d’ingresso interi al prezzo di uno. Per la seconda iniziativa bisognerà attendere pochissimo. Un nuovo indizio? Ramesse II ora è proprio vicino a…

I bimbi giocano con la scienza

Da 5 a 15 anni, laboratori, workshop, giochi e prove di abilità tra scienza, matematica, tecnologia e robotica per piccole grandi menti

 

Venerdì 19 ottobre, dalle 16 alle 20. WINS, Via Traves 28 Torino

PARTECIPAZIONE GRATUITA

Robotica, realtà aumentata, animazione 3D e sintesi del DNA sono un gioco… da bambini!

In occasione della sesta edizione del Festival dell’Innovazione e della Scienza, WINS – World International School of Torino ha organizzato un pomeriggio dedicato a tutti i giovani scienziati, da 5 a 15 anni, che hanno voglia di scoprire la passione per la matematica e la tecnologia con tutta la famiglia.Per un intero pomeriggio il Campus Wins si trasforma in un enorme playground della scienzaall’interno del quale bambini e ragazzi, dalle 16 alle 20, potranno spostarsi liberamente per provare a progettare un robot, giocare con la realtà aumentata, divertirsi insieme ai ricercatori….Per i più piccoli un primo contatto con il mondo della scienza, per i ragazzi un modo per imparare, mettersi alla prova e riscoprire il gusto di stupirsi.SPECIAL GUEST e.DO, il robot kit modulare e open source di Comau, che porterà i bambini a scoprire il fantastico mondo della robotica.In queste vere e proprie olimpiadi della scienza l’unica sfida è divertirsi. E chi riuscirà a visitare tutti i laboratori salirà sul palco del Festival dell’Innovazione a Settimo Torinese domenica 21 x per essere premiato.

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Oltre 20 laboratori tutti da provare gratuitamente:

ASSOCIAZIONE CENTROSCIENZA ONLUS, in collaborazione con i ricercatori verrà proposto, ai giovani scienziati che parteciperanno, un “giro” di laboratori scientifici. Dall’elettromagnetismo all’ottica, dalla fermentazione alla cromatografia all’analisi acido-base attraverso il ph. Esperienze semplici e diretti che restituiranno in poco tempo fenomeni scientifici visibili quotidianamente. Come si fa il pane? Com’è fatta la luce? E i colori? Come funziona una calamita?

BRIKS 4 KIDZ®Con Bricks 4 Kidz® – azienda americana specializzata nell’insegnamento delle materie scientifiche con i Lego® – l’innovazione è alla portata di tutti. “Building blocks for life – learning DNA with Lego®” è un laboratorio dedicato alla comprensione della “molecola della vita”: i partecipanti realizzeranno a coppie un modello motorizzato di acido desossiribonucleico, scoprendone i segreti. Difficile? No, è un gioco da ragazzi!

COMAU. Matematica, fisica, robotica…dimenticate i libri, alle Olimpiadi Wins si gioca con e.DO. Tutti i laboratori sono sviluppati secondo un innovativo metodo didattico. Ogni percorso inizia con il “tatto”, inteso come primo esercizio di apprendimento. In secondo luogo, l’esperienza empirica porta i bambini a riflettere e imparare secondo una logica induttiva. Infine, un importante valore viene attribuito al “gioco”, per dimostrare l’importanza di apprendere discipline scolastiche in modo coinvolgente e intuitivo, senza dimenticare l’aspetto ludico

TONATTO PROFUMI. In collaborazione con Tonatto Profumi, una delle firme più esclusive della profumeria artistica italiana nel mondo, il Laboratorio servirà per far scoprire il meccanismo che lega l’olfatto ai ricordi e alle emozioni.  Un gioco divertente e coinvolgente per capire che anche l’olfatto ha il suo linguaggio.

CAMPUS DI MANAGEMENT ED ECONOMIA UNIVERSITA’ DI TORINO – SEDE DI CUNEO. Insieme ai dottorandi dell’università la sfida a colpi di numeri diventa un gioco. E mentre i più piccoli si divertono con la matematica, nel laboratorio di marketing i ragazzi possono simulare il lancio di un prodotto che sono loro stessi a scegliere, creare, personalizzare e comunicare.

WE ARENA. Il grande parco digitale che inaugurerà in primavera a Torino nell’area ex-Continassa porta in WINS tante divertenti attività:

·         STRAWBEES (5-7 anni) unisce uno strumento semplice di uso comune, le cannucce, a dei connettori. permettendo di creare strutture complesse e articolate senza saldature o colla, di ragionare sul mondo e sulle scienze in modo divertente e coinvolgente.

·         WEARENA GRAND PRIX (8-12 anni). Simulazione di un vero e proprio Gran Premio di F1, su un tracciato disegnato per l’occasione sul quale far correre Sphero, una piccola sfera di plastica, grande quanto una palla da baseball, che racchiude al suo interno diversi sensori e luci LED.

Dopo una sessione di training i bambini ,divisi in gruppi di max 3, dovranno completare un giro del circuito nel minor tempo possibile attraverso la programmazione a blocchi del proprio Sphero.

·         NINTENDO LABO (8-12 anni). 6 laboratori. L’obiettivo di Nintendo Labo è trasformare un semplice pezzo di cartone in qualcosa di diverso: una moto, un piano­forte, una canna da pesca, un robot o qualsiasi cosa vi possa venire in mente.  Con l’aiuto dei tutor i ragazzi creeranno varie forme denominate Toy-Con fogli di cartone presenti nel kit base che, combinati con il corpo tablet di Nintendo Switch e con i Joy-Con, prendono vita creando nuovi modi di giocare.

·         VR LAB (12 anni +). Disegnare un quadro in 3D con la semplice gestualità delle mani non è mai stato così semplice. Impariamo a usare il Tilt Brush, strumento in grado di guidare un vero e pro­prio cambiamento nel settore dell’arte. Metti il caschetto in testa, il controller in mano e trasforma i tuoi gesti in magia.

E mentre i ragazzi si divertono a fare gli scienziati, grazie alla collaborazione con TEDxTorino, in Auditorium i genitori potranno scoprire il mondo TEDx, con i video delle idee che cambieranno il mondo.

Le tasche piene di sassi

“Se ho imparato a sorridere quando tutto va proprio male, a non piangermi addosso ed andare avanti, beh, lo devo solo a mia madre.” Nel 2011 arriva uno schiaffo, musicale, una sferzata al cuore, che ti obbliga a fare i conti con ciò che non hai più. Lorenzo Cherubini (Jovanotti) esce con un album contenente “le tasche piene di sassi” quasi a voler dire che necessita di zavorre per non raggiungere la madre che non c’è più. Cosi la vedo io. Prima di scrivere gli articoli per il Torinese ascolto la musica che mi arriva in faccia, dritta in fronte, e allora lì, in quel momento, scrivo, ecco perchè non ho un giorno preciso di pubblicazione.

Questo album del 2011 credo rappresenti al meglio l’evoluzione artistica, la maturazione umana ed autoriale di un Lorenzo che, francamente, anni prima non avevo troppo apprezzato. L’album, però, nasce in un periodo drammatico della vita di Lorenzo poichè durante la lavorazione dello stesso avviene la scomparsa della madre in seguito ad una malattia. Le canzoni, quindi, sono state scritte tra una visita in ospedale e l’altra provocando nell’artista una particolare attenzione sulla figura della madre, a cui il disco è dedicato, alla fatalità della vita ed all’impotenza dell’uomo nei confronti della morte e dell’andare del tempo. Tutto ciò rappresenta “Ora” ed in particolare il suddetto brano che è stato premiato anche con il Premio Mogol come miglior canzone, in ambito cantautorale, del 2011. Il testo rappresenta la solitudine di un adulto che si vede privato della sua guida principale e, a questo, credetemi, non si è mai veramente preparati. Quando mi ritrovai in quella situazione provai il senso più grande di una impotenza imbarazzante tanto fosse forte. Ancora più imbarazzante fu scoprire che mia madre fosse morta senza, probabilmente, aver vissuto veramente. Ha vissuto vite di altri, per compiacere, per evitare, per non ledere certi equilibri. Oggi manca moltissimo come 17 anni fa, stessa intensità, e oggi vorrei lanciarvi questo messaggio: “è veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene solo a chi osa. La vita è troppo bella per essere insignificante.” Ecco la versione che ho “incontrato” stamane, buon ascolto.

Chiara De Carlo
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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

In ricordo di Alfredo Frassati

“In un mondo in cui persone tracciano la strada con fatica e altre stanno a guardare e a giudicare, Alfredo Frassati e la sua scelta di assumersi compiti e responsabilità di classe dirigente appartiene di diritto al primo gruppo

Fu senza dubbio un modernizzatore e il suo modello per La Stampa, di cui fu fondatore, direttore ed editore, era quello dei quotidiani tedeschi. Giolittiano neutralista durante la I guerra mondiale e antifascista, quando l’8 luglio 1924 entrò in vigore il decreto che aboliva in Italia la libertà di stampa scrisse: ‘Proprio in un momento in cui tutti toccano con mano i tristissimi effetti di un regime compressore di libertà, proprio oggi il Governo si decide a colpire una libertà così essenziale come quella della stampa con un colpo mortale'”. Lo ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti nel corso del convegno “Alfredo Frassati. Un grande piemontese a 150 anni dalla nascita”, che il Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con il Centro Pannunzio, ha organizzato oggi a Palazzo Lascaris. In apertura il presidente Boeti ha anche letto il telegramma inviatogli per l’occasione dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito l’iniziativa “di grande interesse e attualità, perché non ha mai termine l’esercizio della libera critica in una società democratica” e la lezione umana e morale di Frassati “a distanza di oltre un secolo, un’eredità impegnativa per quanti siano pensosi del progresso dell’Italia”. Dopo il saluto del presidente della Giunta Sergio Chiamparino, che ha sottolineato “gli ideali liberali e democratici” di Frassati, sono intervenuti il giornalista Jas Gawronski, l’editorialista de La Stampa Marcello Sorgi, e lo storico Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio. Gawronski ne ha ricordato il carattere schivo e riservato, il rapporto irrisolto con il figlio Pier Giorgio, designato – dopo la morte prematura – con l’espressione “quello che non c’è più”, il coinvolgimento nella vita dei contadini delle sue cascine, gli unici coi i quali pareva trovarsi davvero a proprio agio, e il suo unico vanto: aver piantato oltre 100mila alberi nel Biellese. Sorgi ne ha ripercorso la cerriera giornalistica, il desiderio di realizzare un giornale che si differenziasse da tutti gli altri: “non un’antologia di notizie già pubblicate dai principali organi di stampa ma un’occasione per dar voce al territorio piemontese e far comprendere che grazie alla rivoluzione industriale sarebbe stato possibile per l’Italia intera crescere e cambiare”. E ha elencato le caratteristiche peculiari del suo impegno: professionalità, affidabilità, serietà e rigore morale.    Quaglieni ne ha evidenziato la statura politica, il rapporto con Giovanni Giolitti, “che fu intenso ma non esente da conflitti a proposito, per esempio, della spedizione italiana in Libia nel 1911”, il suo comprendere per tempo che la I guerra mondiale non sarebbe stato affare di pochi mesi e che il Trattato di Versailles avrebbe posto le basi per una nuova guerra mondiale. Un uomo schivo e coraggioso, ha concluso Quaglieni, che – componente della Consulta nazionale, al termine della II guerra mondiale – non esita a denunciare pubblicamente le violenze dell’immediato dopoguerra criticando il governo Parri per l’eccessiva debolezza nell’arginarle. 

 

cs- www.cr.piemonte.it

Ucciso a colpi di spranga: l’assassino è un vicino di casa

DAL PIEMONTE L’assassino è un vicino di casa. E’ stato lui a uccidere Dino Baglioni, il 90enne di Pralungo (Biella) trovato nella sua casa una settimana fa con il cranio fratturato. Lorenzo Osella,  di 34 anni, che abita poche porte a fianco, è stato arrestato ieri e avrebbe  già confessato dicendo  di avere usato come arma una spranga trovata vicino a torrente. E’ probabile che  la vittima l’abbia  sorpreso mentre stava frugando in casa per rubare. La vittima è stata trovata nel letto dove sarebbe stato portato per simulare una morte naturale.

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

A star is born – Commedia (con musiche). Regia di Bradley Cooper, con Lady Gaga e Bradley Cooper. Grande successo veneziano, osanna dei fotografi sul red carpet, quarta edizione di una storia che ha quasi attraversato un secolo, dal 1937, immortalando sullo schermo di volta in volta Janet Gaynor, Judy Garland e James Mason, certo i più bravi!, Barbra Streisand e Kris Kristofferson. Dal mondo del teatro la vicenda è stata attualizzata e portata in quello della musica, una giovane cantante è portata al successo da un cantante/Pigmalione ormai avviato sul viale del tramonto, alcolizzato, innamorato di lei. Una bella sfida per Cooper per la prima volta dietro la macchina da presa, ma il successo decretato dalle varie uscite in Europa come negli States sta ad affermare che forse la scommessa è vinta. Le canzoni del film da ascoltare e ammirare. Durata 135 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo Rosso, F.lli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Blakkklansman – Azione. Regia di Spike Lee, con John David Washington e Adam Driver. Gran Premio della Giuria a Cannes lo scorso maggio, una storia vera dal protagonista Ron Stallworth nel libro “Black Klansman”. Come costui, poliziotto afroamericano, all’inizio degli anni Settanta riuscì a stabilire un contatto con il Ku Klux Klan, mantenne i contatti con il gruppo telefonicamente e inviò un agente della narcotici, ebreo, a infiltrarsi tra le file degli incappucciati. Lee compone il film non rifacendosi soltanto alla realtà ma integra con filmati d’epoca veri o ricostruiti, chiama il vecchio Harry Belafonte a raccontare di violenze del passato, traccia parellelismi con il presente terminando con i fatti di Charlottesville dello scorso anno, ad un raduno di suprematisti bianchi, alle parole di Trump. Durata 128 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

La casa dei libri – Drammatico. Regia di Isabelle Coixet, con Emily Mortimer e Bill Nighy. Nella provincia inglese degli anni Cinquanta, una giovane vedova di guerra, Florence, decide di aprire una libreria (come la Binoche apriva la sua profumatissima pasticceria in “Chocolat”) ma qualcuno è contrario, per nulla desideroso di avere sotto casa chi voglia spingere alla lettura. Dovrà usare ogni mezzo per dare vita alla sua iniziativa. Durata 103 minuti. (Classico, Due Giardini sala Ombrerosse)

 

Il complicato mondo di Nathalie – Drammatico. Regia di David e Stephane Foenkinos, con Karin Viard, Anne Dorval e Dara Tombroff. Bella cinquantenne in crisi, insegnante da poco divorziata, madre in preda all’ansia, affogata nella gelosia più sfrenata: tutto il mondo che la circonda è visto come minimo con gran sospetto. La giovane collega contro cui mettersi in campo professionale, l’ex marito contro cui accanirsi, la figlia da guardare come se ad ogni momento le volesse portar via l’uomo di cui s’è appena innamorata. Un ritrattino al fulmicotone per il quale c’è chi ha azzardato un fondo di misogenia, da considerare con attenzione. Ovvero non tirare mai troppo la corda. Durata 103 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo sala 1)

 

Le ereditiere – Drammatico. Regia di Marcelo Martinessi con Ana Brun e Margarita Irun. Il film, che batte bandiera paraguayana (prodotto anche con il supporto del Torino Film Lab), ha vinto alla Berlinale 2018 l’Orso d’argento alla migliore attrice (la Brun) ed è stato scelto a rappresentare quel paese ai prossimi Oscar. Una parabola politica a ribadire la tragedia di un paese che corre verso la propria distruzione, vittima delle difficoltà economiche, legata al pasato e incapace di guardare avanti. Chela e Chiquita, entrambe discendenti da famiglie agiate, convivono da oltre trent’anni. Dopo un tracollo finanziario, sono costrette a vendere un po’ alla volta i beni ereditati. Quando Chiquita è arrestata con un’accusa di frode, Chela è costretta ad affrontare una nuova realtà. Dopo che ha ripreso a guidare, s’improvvisa tassista per un gruppetto di anziane signore benestanti. Nel corso di questa nuova vita, incontra Angy, molto più giovane di lei, con cui stabilisce un rapporto speciale. Inizia così la sua personalissima e intima rivoluzione. Durata 95 minuti. (Romano sala 1)

 

Gli incredibili 2 – Animazione. Regia di Brad Bird. La famiglia di supereroi, accresciuta del piccolo Jack Jack, ha aspettato 14 anni per riapparire sugli schermi ma ha fatto letteralmente il botto se soltanto si pensa agli incassi da capogiro raccolti nei soli States. Sarà il disegno o la storia pronta a dare una bella spolverata agli ideali americani, sarà il mestiere collaudato del medesimo sceneggiatore/regista, la puntata numero 2 ha incrociato un largo pubblico e gli effetti benefici si dovrebbero risentire anche qui da noi. Questa volta è mamma Helen a salire in solitaria agli onori della cronaca, chiamata a imprese piuttosto ardue che dovrebbero rivalutare i veri valori dei supereroi caduti per qualche guaio commesso in disgrazia. Per cui papà Bob è obbligato a restarsene in casa, a badare ai primi batticuori dell’adolescente Violet, ai primi exploit di Jack Jack che subito rivela poteri inaspettati: ma il cattivo di turno ricomporrà la famiglia nuovamente pronta a nuove avventure. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

In viaggio con Adele – Commedia. Regia di Alessandro Capitani, con Alessandro Haber, Isabella Ferrari e Sara Serraiocco. Adele, libera da freni e inibizioni, indossa soltanto un pigiama rosa con le orecchie da coniglio, non si separa mai da un gatto immaginario e riempie le sue giornate di post-it, su cui scrive tutto quel che le passa per la testa. Aldo è un attore di teatro che si trova alla vigilia della sua ultima occasione nel cinema. Nello stesso momento scopre di essere il padre di Adele: in un lungo viaggio insieme, accomunati dalla solitudine e dal bisogno di amore, lui dovrà raccontarle la verità, insieme dovranno scoprirsi poco a poco, diventare davvero un padre e una figlia. Durata 83 minuti. (Romano sala 3)

 

Johnny English colpisce ancora – Comico. Regia di David Kerr, con Rowan Atkinson e Olga Kurylenko. La faccia di Mr Bean prestata allo spionaggio supertecnologico e insidioso. Ovvero un attacco informatico mette davanti agli occhi di tutti l’identità di tutti gli agenti britannici, fatta eccezione per il nome del nostro protagonista. Che è richiamato dalla pensione e rimesso in campo per ritrovare l’identità dell’hacker che ha svelato al mondo quella montagna di segreti. Durata 88 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Nessuno come noi – Commedia. Regia di Volfango De Biasi, con Alessandro Preziosi e Sarah Fellerbaum. Dal romanzo di Luca Bianchini, Torino anni Ottanta. Padri e figli, tutti quanti incasinati. Umberto, docente universitario, pieno di fascino e sciupafemmine, alle prese con un matrimonio ormai agli sgoccioli, incontra Betty, giovane insegnante di liceo, bella e single per scelta, il giorno in cui con la moglie va ad iscrivere il figlio Romeo nell’istituto dove Betty insegna. Amore e passione a prima vista. In parallelo, Vince è innamorato di Cate, sua compagna di classe, persa dietro gli occhi di Romeo. Durata 100 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Quasi nemici – Commedia. Regia di Yvan Attal, con Daniel Auteuil e Camélia Jordana. Neïla Salah è cresciuta a Créteil, nella multietnica banlieu parigina, e sogna di diventare avvocato. Iscrittasi alla prestigiosa università di Panthéon-Assas nella capitale francese, sin dal primo giorno si scontra con Pierre Mazard, professore celebre per i suoi modi bruschi, le sue provocazioni e il suo atteggiamento prevenuto nei confronti delle minoranze etniche. La proprio Mazard, per evitare il licenziamento all’indomani di uno scandalo legato a questi suoi comportamenti, si ritroverà ad aiutare Neïla a prepararsi per l’imminente concorso di eloquenza. Cinico ed esigente, il professore potrebbe rivelare di essere proprio il mentore di cui la ragazza ha bisogno, tuttavia entrambi dovranno prima riuscire a superare i propri pregiudizi. Durata 95 minuti. (Nazionale sala 1, Uci)                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Searching – Thriller. Regia di Aneesh Chaganty, con John Cho e Debra Messing. Quando la figlia sedicenne di David Kim scompare, viene aperta un’indagine locale e assegnato un detective al caso. Ma poche ore dopo, l’uomo decide di avviare le proprie personali ricerche in un luogo dove ancora nessuno aveva pensato di cercare, dove tutti i segreti sono conservati. Guardando nel profilo Facebook della ragazza, Twitter e YouTube e chat, scopre parecchie cose che di sua figlia assolutamente ignorava. Memoria e tecnologia, ipermoderno, da non perdere per gli appassionati. Durata 101 minuti. (Greenwich sala 2, The Space, Uci anche V.O.)

 

Sogno di una notte di mezza età – Commedia. Regia di Daniel Auteuil, con Gérard Depardieu, Adriana Ugarte, Sandrine Kiberlain e Daniel Auteuil. Arrivato ai settanta, Patrick ha detto addio alla moglie e s’è messo accanto una splendida creatura spagnola, Emma, che ha la metà dei suoi anni e arde dal desiderio di presentarla all’amico di sempre Daniel, invitandosi ad una cena “tra coppie”. La moglie di costui, Isabelle, non ne vuole affatto sapere anche perché la ex era la sua migliore amica. Ma la serata si farà: e forse potrebbe prendere risvolti inattesi, dal momento che il padrone di casa pecca di una fervida immaginazione e non resta certo insensibile al fascino della giovane Emma. Durata 94 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Chico, Lux sala 1, Uci)

 

Soldado – Azione. Regia di Stefano Sollima, con Josh Brolin e Benicio del Toro. Il seguito dell’acclamato “Sicario”, ancora lo stesso sceneggiatore (che nel frattempo ha scritto e diretto “I segreti di Wind River”, tra i nativi e i territori innevati del nord degli Stati Uniti) Taylor Sheridan, un cambio per il regista che non è più Dennis Villeneuve ma il nostro Sollima, catturato nella macchina hollywoodiana dopo i successi dei televisivi “Gomorra” e “Romanzo criminale” e di “Suburra” sugli schermi. Cancellata qui la parte femminile di Emilt Blunt, restano gli eroi Brolin e del Toro: questo ancora Alejandro, agente colombiano prestato agli States e bruciato dalla vendetta dopo che il cattivo narcotrafficante gli ha ucciso la famiglia, quello continua a essere il “sicario” di un tempo, pronto a obbedire a chi gli ordina di colpire chi gli sta portando la guerra e gli assassini in casa. Non soltanto migranti ma anche terroristi continuano a oltrepassare i confini, per contrastare tutto questo si decide di rapire la figlia di Reyes, il malvagio di turno, e far ricadere la colpa su di un cartello avverso per scatenare una guerra tra i diversi gruppi. Non tutto andrà come previsto. Accanto alla storia principale, quella del percorso avviato da una giovanissima recluta verso un solido apprendistato al crimine, nel trasporto di immigrati illegali, strada secondaria ottima per un avvincente terzo capitolo. Durata 122 minuti. (Massaua, GreenwichVillage sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

The Predator – Azione. Regia di Shane Black, con Boyd Holbrook. Ne avevamo già fatta la conoscenza nel 1987, quando doveva vedersela con il coraggio e la forza di Arnold Schwarzenegger: oggi il mercenario McKenna assiste alla cattura di un Predator, dopo la caduta di un’astronave, ed è arrestato perché non parli mentre l’alieno viene rinchiuso in laboratorio per essere analizzato. Gli fanno buona compagnia sei militari dal passato ricco di azioni traumatizzanti: insieme dovranno anche difendere un ragazzino affetto da autismo dalle grinfie del mostro, oltre – inutile dirlo – salvare la terra dall’ennesimo attacco degli alieni, tema estremamente caro al cinema del filone. Durata 101 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Tutti in piedi – Commedia. Regia di Franck Dubosc, con Alexandra Lamy e Franck Dubosc. Jocelyn, uomo d’affari successo ma bugiardo e seduttore che vive sulle bugie, per un equivoco è creduto disabile dalla bionda Julie. Perché, per una immediata conquista, non procedere proprio in quell’equivoco? Le cose peggiorano quando Julie presenta a Jocelyn la sorella, costretta su di una sedia a rotelle in seguito a un incidente stradale. Durata 107 minuti. (Reposi)

 

The wife – Vivere nell’ombra – Regia di Björn Runge, con Glenn Close e Jonathan Price. La storia di una donna e di una moglie, quarant’anni trascorsi a sacrificare il proprio talento e i propri sogni, lasciando che suo marito, l’affascinante e carismatico Joe, si impadronisca della paternità delle sue opere. Joan assiste, per amore alla sfavillante e glOriosa carriera dell’uomo, sopportando menzogne e tradimenti. Ma alla notizia dell’assegnazione del più grande riconoscimento per uno scrittore – il premio Nobel per la letteratura – la donna decide finalmente di dire basta e di riprendersi tutto quello che le spetta. Durata 100 minuti. (Eliseo Blu, Romano sala 2)

 

Un affare di famiglia – Drammatico. Regia di Kore’eda Hirokazu. Palma d’oro a Cannes lo scorso maggio. Nella Tokio di oggi, una famiglia (ma la considereremo così fino alla fine?) sbarca il lunario facendo quotidiane visite ai supermercati: per rubare. Ruba il padre che si porta appresso il figlio (?), torna a casa da una moglie che ha accanto una ragazza che potrebbe essere la sorella minore e una vecchia dolcissima che tutti chiamano nonna. Sentimenti, aiuti reciproci, l’arte di arrangiarsi, il coraggio di tentare a vivere insieme. Finché un giorno il capofamiglia porta a casa togliendola al freddo e alla solitudine una ragazzina, abbandonata da una madre forse violenta che non si cura di lei. Il mattino si dovrebbe riconsegnarla, ma nessuno è d’accordo: la nuova presenza farà scattare nuovi meccanismi mentre un incidente imprevisto porta definitivamente alla luce segreti nascosti che mettono alla prova i legami che uniscono i vari componenti. Durata 121 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Venom – Fantasy. Regia di Ruben Fleischer, con Tom Hardy, Riz Ahmed e Michelle Williams. Ancora un prodotto ricavato dai fumetti targati Marvel. Un fior di giornalista, dedito a investigazioni e articoli, mentre indaga sulle malefatte di uno scienziato pazzo, tutto sprazzi e illegalità, viene contaminato da un alieno che si introduce nel suo corpo e ne diventa il doppio. Se ne ricava simpaticamente un misto di bene e di male, di dottor Jeckill e Mr Hyde, con due personaggi che intimamente chiacchierano e discutono tra loro, con l’unica e insomma definitiva aspirazione verso quella giustizia che protegga tutti. Tenersi già pronti per un sequel. Durata 103 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space anche in 3D, Uci anche V.O.)

 

Il verdetto – Drammatico. Regia di Richard Eyre, con Emma Thomson, Fionn Whitehead e Stanley Tucci. Tratto dal romanzo “La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan. Mentre il suo matrimonio con Jack vacilla, l’eminente Giudice dell’Alta Corte britannica Fiona Maye è chiamata a prendere una decisione cruciale nell’esercizio della sua funzione: deve obbligare Adam, un giovane adolescente che sta per compiere i diciotto anni, a sottoporsi a una trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la via, contro le certezze di genitori che fanno parte dei testimoni di Geova e sono contrari a quella decisione? Contro l’ortodossia professionale, Fiona sceglie di andare a far visita al ragazzo in ospedale.Quell’incontro avrà un profondo impatto su entrambi, suscitando nuove e potenti emozioni in Adam e sentimenti rimasti a lungo sepolti nella donna. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Grande, Massimo sala 2 anche V.O., Uci)

Arrestato il “terrore dei supermercati”

E’ stato arrestato il “il terrore dei supermercati”, il rapinatore  che colpiva nella zona Nord di Torino. E’ un torinese di 29 anni che, con il volto coperto dal casco, gli occhiali da sole e  un coltello da cucina, tra maggio e luglio 2018 ha commesso dieci rapine. Ma l’undicesima è stata sventata da un giovane nigeriano, che si trovava fuori dal  ‘Prestofresco’ di via Mercadante per chiedere l’elemosina, che ha fatto fuggire il ladro. Successivamente i carabinieri della compagnia Oltre Dora lo hanno trovato grazie alle testimonianze e alle immagini delle telecamere. Il rapinatore ha confessato i diversi colpi , tra i quali anche uno con il casco e lo scooter rubati a un postino.

Real Life al GV Pane e Caffè

Gradevole proposta musicale al GV Pane e Caffè, il locale di via Tiepolo 8/d a Torino che ospita uno dei concerti più attesi venerdì 19 ottobre –alle ore 22: REAL LIFE (cover Simple Minds)

Il primo, unico e inimitabile, tributo torinese ai mitici Simple Minds, la band scozzese che negli Anni Ottanta ha dominato le classifiche mondiali con canzoni come “Don’t you”,  “Alive the kicking”, “Belfast child” e album memorabili: “New gold dream”, “Once upon a time”, “Sparkle in the rain”. In formazione i Real Life, che prendono il nome proprio da un disco del gruppo di Jim Kerr, annoverano Maurizio Pazzagli (voce), Max Trabucco (chitarra), Roberto Del Mastro (basso), Antonio Martino (tastiera), Erminio Polato (batteria), Claudia Giacone (cori). Concerto offerto a 15 euro compresa una ricca cena a buffet. Per informazioni il numero telefonico da contattare è 011/659.86.88. Direzione artistica Chiara De Carlo.

Le passeggiate di Cavour

Pochi sanno che esiste e pochi lo visitano, eppure è un grande polmone verde alle porte della metropoli torinese in un angolo storico della provincia
È il parco all’inglese del  Castello Cavour a  Santena, una vasta area verde con gli scoiattoli che saltano fuori all’improvviso, si arrampicano sugli alberi e corrono indisturbati nei prati alla ricerca di  ghiande e castagne, incuranti del passaggio dei visitatori. Centinaia di alberi e decine di
platani secolari e di dimensioni enormi sono illuminati in questo periodo dai colori
dell’autunno che rendono il parco ancora più radioso e magico. Si racconta che il grande
statista Camillo Benso di Cavour faceva lunghe passeggiate nel suo bosco, tra sentieri e
collinette, e si fermava a riposarsi sotto un enorme platano con radici smisurate che
sembrano zampe di elefante. Oggi è noto come il platano di Cavour e si può vedere anche se
versa in condizioni piuttosto critiche. Così bello e maestoso, il parco, sorto a metà del
Settecento, è una grande attrazione per i residenti di Santena anche se dovrebbe esserlo per  tutti i piemontesi. La situazione cambierà tra un paio di anni quando riaprirà il Castello 
Cavour, attualmente chiuso per lavori di restauro interni (quelli esterni sono quasi finiti). Se  tutto andrà bene la dimora di famiglia dovrebbe riaprire al pubblico nel 2020. Da quel  giorno sarà impossibile non fare una passeggiata nel parco dopo aver visitato Villa Cavour  voluta da Carlo Ottavio Benso nel Settecento. Sotto i conti Benso di Cavour divenne una
tenuta di caccia estiva come si può vedere in alcuni quadri esposti nelle sale del castello che
riproducono animali e battute di caccia. L’intero edificio ha subito varie modifiche nel corso dei secoli ed è stato interamente ristrutturato durante l’Ottocento. Oggi il Castello è  diventato il museo che ricorda la figura di Camillo Benso di Cavour. All’interno sono  conservati mobili e arredi d’epoca tra cui una coppa in porcellana di Sèvres regalata da  Napoleone III a Cavour.  Al piano terra si possono ammirare il Salone delle Cacce, il salotto  cinese e la sala da pranzo mentre ai piani superiori ci sono la Biblioteca e la camera da letto  di Cavour. All’esterno della dimora si trovano le scuderie e la tomba dei Conti Benso di  Cavour dove è sepolto il protagonista del Risorgimento e più volte presidente del Consiglio  dei ministri, scomparso il 6 giugno 1861, a meno di tre mesi dalla proclamazione del Regno  d’Italia. La tomba è aperta al pubblico tutte le domeniche con visite guidate alle ore 10,30,  15.00, 16.00 e 17.00. Il biglietto di ingresso costa 5 euro. Sono possibili visite in altri giorni  su prenotazione. Il parco invece è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 alle 19.00.  Dalla fine di ottobre l’orario sarà 9.00-16,30. Per ulteriori informazioni si può consultare il
sito dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Benso di Cavour.
Filippo Re