Hanno partecipato migliaia di persone al Torino Pride, il cui corteo è partito da piazza Statuto (vedi foto del Torinese). Presente la sindaca di Torino, Chiara Appendino, il rettore designato dell’Università Stefano Geuna, il rettore del Poli Guido Saracco, la neodirettrice del Lovers Film Festival Vladimir Luxuria, il segretario del Pd del Piemonte Paolo Furia, l’ex assessora regionale Monica Cerutti. “La manifestazione – dice all’Ansa la coordinatrice del Pride, Giziana Vetrano – è antifascista e antirazzista, per lottare per i diritti che mancano e proteggere quelli che ci sono, che non bisogna mai dare per scontati”.
Martedì 18 giugno il direttore marittimo della Liguria della Guardia costiera, ammiraglio ispettore Nicola Carlone, farà visita istituzionale alle autorità del Lago Maggiore in occasione dell’avvio delle attività operative del 2° Nucleo Mezzi Navali della Guardia Costiera sul bacino lacuale. Il programma della giornata prevede la sottoscrizione degli accordi per la cooperazione e presenza della Guardia Costiera sul Lago Maggiore e successive incontri con gli organi di informazione, che si terranno, per la sponda lombarda, nella sala consiliare del Comune di Laveno Mombello (Villa De Angeli Frua – Via Roma 16/A) alle ore 16:15, mentre per la sponda piemontese nella Sala Consiliare del Comune di Lesa (Piazza IV Novembre) alle ore 18:15. Con l’occasione l’ammiraglio Carlone incontrerà i sindaci dei Comuni che si affacciano sul Lago e gli Organi Istituzionali delle Gestioni associate del Demanio e dell’Autorità di Bacino lacuale.
Massimo Iaretti
5 km di Coccole alle Vallere
Sabato 15 giugno 2019, dalle 9 alle 18, presso la Cascina del Parco delle Vallere, in corso Trieste, sul confine di Torino e Moncalieri, si festeggia “5 km di Coccole”, un’iniziativa di beneficenza organizzata da SalutarMente (che per il proprio compleanno ha deciso di fare beneficenza) e patrocinata dall’Ente Parco delle Vallere, che devolverà tutto il ricavato a “Le Coccole di Mamma Irene”.
L’associazione beneficiaria è nata nel 2018, in ricordo di mamma Irene (mancata dando alla luce la sua bimba), e insegna ai volontari a fare le coccole in terapia intensiva neonatale.
L’iniziativa funziona già molto bene, l’associazione opera presso l’Ospedale Maria Vittoria di Torino e i fondi vengono raccolti per mettere su altri corsi per formare i volontari.
Di seguito il programma: ore 9.00 iscrizione alla corsa/camminata (sono ammessi anche gli animali domestici); 10.00 partenza della competizione all’interno del Parco delle Vallere; la quota di iscrizione è pari a 15,00 euro; dalle 12.30 pic-nic sul prato con pasto al sacco; nel pomeriggio è previsto il SalutarPark, dalle 14 alle 18 con dei giochi per grandi e piccini, il tutto con la collaborazione con varie associazioni torinesi. Alle 18 finisce tutto. Se piove l’evento sarà annullato.
Sicurezza, controlli della polizia sui treni
I servizi, coordinati dal Responsabile del Posto Polfer di Bussoleno coadiuvato da personale dipendente e da Unità Cinofile messe a disposizione dal Signor Questore di Torino, hanno interessato anche le aree adiacenti alla stazione, con controlli ai viaggiatori e bagagli, nonchè un’attenta vigilanza a 23 treni regionali in partenza e transito da quello scalo.
L’azione mirata di contrasto dei fenomeni di illegalità in ambito ferroviario ha interessato il pomeriggio del 14 giugno e venerdì della scorsa settimana, per una più efficace attività preventiva di monitoraggio e controllo dei frequentatori della stazione che utilizzano il mezzo ferroviario per raggiungere diverse località nel fine settimana, anche in concomitanza con la chiusura degli istituti scolastici per le vacanze estive. Complessivamente, sono state identificate una ventina di persone di cui 4 minori.
L’attività proseguirà anche nelle prossime settimane, in ragione della maggiore affluenza di viaggiatori nelle stazioni per i primi esodi estivi e per prevenire conflittualità con i Capitreno e atti di vandalismo già registrati in passato.
Esposte al valdostano Forte di Bard, 14 preziose opere d’arte “sopravvissute” al terremoto del 2009
6 aprile 2009. Sono le 3,32 del mattino quando a L’Aquila, cuore dell’Abruzzo, 37 interminabili secondi di un devastante sisma bastano per uccidere 309 persone, ferirne oltre 1.600 e danneggiare o irrimediabilmente distruggere un patrimonio storico, artistico e architettonico fra i più ricchi e importanti dell’Italia centrale. Un’autentica catastrofe, venuta dal ventre di una Terra, già martoriata nei secoli da vari e distruttivi eventi tellurici: dal primo di cui si ha notizia certa del 13 dicembre 1315 fino a quelli del 1349, del 1461 e del 1703. Inatteso, come tutti i precedenti, e come tutti “sconvolgente”, anche quello del 2009 abbattutosi con ferocia su una grande Città che – nonostante tutto – “Immota Manet”, come coraggiosamente recita la scritta che attornia l’aquila di Svevia, nera su campo argento e sormontata da una corona, che caratterizza lo scudo sannitico, stemma ufficiale de L’Aquila. Orbene, a dieci anni di distanza dall’evento, una suggestiva mostra allestita nella nuova ala del “Museo delle Alpi” al primo piano dell’ “Opera Carlo Alberto” del valdostano Forte di Bard, intende rendere omaggio alla città, ponendosi quale dovuta testimonianza della grande ricchezza della sua arte. Ideata e curata da Marco Zaccarelli, la rassegna è una “storia di sopravvivenze”, di opere – realizzate fra il XIII ed il XVI secolo – più o meno gravemente danneggiate dal sisma, ma recuperate, restaurate e arrivate a Bard, come prestito delle Chiese Aquilane e del MuNDA, il Museo Nazionale d’Abruzzo. “Nei dieci anni trascorsi d’allora – ricorda infatti Zaccarelli – molti e complessi interventi di recupero, restauro e ricostruzione sono stati portati a compimento e monumenti e palazzi ridisegnano una città dove la sicurezza convive con i principi della tutela e della conservazione, sostenendo il recupero di una bellezza antica e, spesso, inedita”. Fra oreficerie, sculture in terracotta o in pietra e legno, dipinti su tavola e tela, sono in tutto 14 le opere selezionate per essere esposte a Bard. Autentici capolavori che ben testimoniano come L’Aquila, nei suoi ottocento anni di storia, sia stata più volte, oltreché un importante centro economico e di traffici commerciali “un centro artistico –precisa ancora il curatore della mostra – ricco di botteghe e scuole capaci di re-interpretare influenze fiorentine, romane e napoletane, creando un linguaggio personale e immeritatamente ancora poco noto”. Dalle “Madonne con Bambino” del Maestro di Sivignano (pittore abruzzese d’influenza bizantina) e di Matteo da Campli (soggetto arricchito dall’incoronazione di Maria da parte degli angeli e dallo sposalizio mistico di Santa Caterina) fino a quella di Ignoto detta “Delle Grazie”, il percorso espositivo si arricchisce via via di suggestioni che arrivano dall’esemplarità dei manufatti così come realizzati in origine dagli artisti, non meno che dal miracoloso lavoro di restauro su di essi compiuto in questi anni. E prosegue con il grande “Crocefisso” della Cattedrale, anch’esso di Ignoto, fino alla “Croce processionale” di Giovanni di Bartolomeo Rosecci, datata 1575. Di particolare lievità ed eleganza compositiva è il “San Michele Arcangelo” di Silvestro dell’Aquila (al secolo Silvestro Di Giacomo), considerato il più grande scultore del rinascimento abruzzese e, molto probabilmente, praticante a Firenze in età giovanile nella bottega di Donatello o addirittura in quella di Sandro Botticelli; splendidi anche il vigoroso “San Sebastiano” realizzato nel 1517 da Saturnino Gatti ed il “Sant’Equizio” di Pompeo Cesura, fortemente influenzato dall’arte di Raffaello. Degne di particolare menzione, sono infine le due grandi tele realizzate fra il 1594 e il 1595 dal fiammingo (nato a Bruxelles, ma operante principalmente in Italia) Aert Mijtens: la prima rappresenta un’“Adorazione dei Magi” e arriva dalla Badia di Santo Spirito a Sulmona, come la seconda raffigurante la “Presentazione al Tempio” di certosina perfezione descrittiva, così come impeccabile nell’uso sapiente e armonioso di giochi di colore particolarmente attenti all’essenzialità di luci e ombre. Ad affiancare la mostra al Forte di Bard, anche la rassegna fotografica inedita “La città nascosta” con opere del fotoreporter aquilano Marco D’Antonio, a cura di Eleonora Di Gregorio. In parete, si possono ammirare 15 grandi fotografie dedicate a L’Aquila notturna, ripresa nelle aree ancora da ricostruire.
Gianni Milani
“L’Aquila. Tesori d’arte tra XIII e XVI secolo”
Forte di Bard – Valle d’Aosta; tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it
Fino al 17 novembre
Orari: dal mart. al ven. 10/18, sab. dom. e festivi 10/19, lun. chiuso; dal 29 luglio al 15 settembre, aperta tutti i giorni, lunedì inclusi
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Nelle foto
Una mamma vuole comprare la scuola per non farla chiudere. E’ madre di una ragazza di 14 anni e di un figlio di 8 ed è maestra elementare in un’altra scuola. Al termine della festa di fine anno scolastico ha detto che intende acquistare la scuola Sant’Anna di Vallecrosia, in Liguria, di proprietà delle ‘Suore della Carità’ che l’ hanno messa in vendita a una cifra milionaria. “Ho promesso a mio figlio che avrei salvato la sua scuola e lo farò”, ha detto la donna all’Ansa . “L’anno scorso mio figlio ha avuto un problema molto serio e mi ha chiesto di salvargli la scuola”. Dice la donna: “da sola non è facile, ma ho tante persone che mi danno una mano. Per fine giugno spero di potervi dare una risposta concreta: è più sì che no ma è tutto in mano alla banca”
Tutela della biodiversità a rischio, valorizzazione dell’agricoltura e delle antiche tradizioni, ma anche mobilità sostenibile, efficienza energetica e didattica innovativa al centro delle pratiche virtuose dell’arco alpino premiate dalla Carovana delle Alpi di Legambiente
Nell’arco alpino le buone pratiche sono in costante crescita. Quest’anno sono ben 17 le bandiere verdi assegnate da Legambiente, due in più rispetto allo scorso anno, e che premiamo l’impegno di cittadini, associazioni e comuni, nel tutelare e valorizzare in chiave sostenibile ed ecofriendly le Alpi, fronteggiando con intelligenza gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici. Tutela della biodiversità a rischio, sostenibilità ambientale e mobilità dolce, turismo slow, ma anche efficienza energetica e didattica innovativa i temi al centro delle 17 bandiere verdi 2019 che ben testimoniano la voglia di un futuro sempre più green e innovativo che si respira in questi territori montani, oggi sempre più fragili per via dei cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale mettere in campo azioni ad hoc, ma anche ripensare la gestione del territorio e replicare quelle esperienze virtuose che vanno in questa direzione.
Tra le storie virtuose alpine segnalate da Legambiente si va ad esempio dall’impegno portato avanti dal CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Bernezzo, in provincia di Cuneo, che dal 2001 recupera, cura e riabilita esemplari di ogni specie di fauna selvatica ritrovati in difficoltà dalle aquile ai cerbiatti, agli interventi e buone pratiche volte alla mitigazione degli effetti climatici che arrivano da Chamois (AO), unico comune italiano non raggiunto dalle auto che si sta impegnando nella progettazione di una Comunità energetica oil free producendo in modo autonomo e principalmente da fonti rinnovabili. Non mancano poi i buoni esempi di mobilità sostenibile come il progetto “Bouzaté” (Muoviti) ideato e proposto da un cittadino, Daniel Vallet, del Comune di Charvensod (AO), per incentivare la mobilità sostenibile casa/lavoro/casa e che l’amministrazione sta prendendo in considerazione. Mobilità e turismo dolce caratterizzano anche la bandiera verde assegnata all’Associazione Sentieri Alta Val Malone (TO) per il progetto di sviluppo locale che ha al centro il recupero della viabilità pedonale della valle. Ad oggi sono stati recuperati e segnati 42 percorsi e il motto dell’associazione è “sentieri per andare lontano”.
Storie virtuose premiate oggi da Legambiente con le tradizionali bandiere verdi nel corso della due giorni del quinto summit di Carovana delle Alpi organizzato a Valdieri, in provincia di Cuneo, presso la sede del Parco Aree protette Alpi Marittime e raccolte nel report pubblicato sul sito dell’associazione. A livello regionale, quest’anno è il Piemonte a conquistare più bandiere verdi (5), seguito da Veneto (4), Lombardia (2), Valle d’Aosta (2), e Friuli Venezia Giulia (2) tutte e tre a pari merito, una al Trentino, una all’Alto Adige. Non mancano però le aggressioni all’arco alpino che l’associazione ambientalista denuncia anche quest’anno assegnando 8 bandiere nere (due in più rispetto a quelle dello scorso anno) per scelte obsolete di gestione del territorio e così distribuite: Piemonte (2), Lombardia (2), Valle d’Aosta (1), Alto Adige (1), Trentino (1) Friuli Venezia Giulia (1).
“Oggi ai territori montani -spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente– viene chiesto di fronteggiare con intelligenza gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici. Com’è noto nelle Alpi essi sono più consistenti che altrove, infatti, ogni grado centigrado in più registrato nelle terre emerse corrisponde a un +2° sulle Alpi. Per questo è importante mettere in campo azioni virtuose e sostenibili che tutelino e valorizzano davvero l’Arco Alpino e le buone pratiche premiate oggi dimostrano che ciò è possibile. Anzi si tratta di esempi virtuosi che meritano di essere replicati su tutto il territorio”.
“Sul clima -ha aggiunto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente– si sta facendo troppo poco e troppo lentamente, anche nelle montagne che pure risentono sempre di più dei cambiamenti climatici. Lo scioglimento dei ghiacciai e la biodiversità a rischio sono il primo campanello d’allarme di un problema che ha una portata internazionale e sul quale bisogna intervenire al più presto in maniera sinergica e con politiche sempre più mirate. Il nostro Paese deve approvare quanto prima un piano di adattamento ai cambiamenti climatici che abbia tra le sue priorità proprio i territori montani. In modo da diffondere in tutta Italia le pratiche virtuose premiate oggi, aiutando i territori che investono in manutenzione del territorio, gestione virtuosa dell’acqua, in una agricoltura di qualità capace di adattarsi a un clima che sta già cambiando. In parallelo la sfida è aprire finalmente le porte a un modello energetico distribuito e rinnovabile, il solo capace oggi di tenere assieme l’impegno nel fermare i cambiamenti climatici con la creazione di opportunità per tutti i territori, dalle Alpi alle pianure, le famiglie e le imprese”.
Bandiere verdi: Oltre alle buone pratiche citate prima, in Piemonte il vessillo green è andato al Monviso Institute, situato ad Ostana (CN), per l’impegno nello sviluppo e nella comunicazione di progetti sostenibili anche attraverso nuove forme di sperimentazione e per l’approccio organico dal punto di vista architettonico, agricolo, sociale, turistico, didattico. Al Gruppo di cittadini volontari delle “Giornate della manutenzione territoriale” sulla Serra di Chiaverano (TO) per le attività di volontariato volte alla messa in sicurezza di una vasta area della Serra dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI). Premiate anche la Regione Piemonte per la recente legge regionale n.14, “Disposizioni in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna”, che punta a valorizzare il territorio montano con una moderna visione della montagna, fondata sulla sostenibilità dei territori e delle persone.
Bandiere nere: Quest’anno le bandiere nere sono state assegnate: all’Anas per le pesanti inadempienze e la scarsa trasparenza nella gestione del cantiere Tenda Bis (CN). Vessillo nero anche alla Regione Piemonte per mantenere in vita con cospicui finanziamenti impianti sciistici perennemente in perdita, in particolare destinando consistenti fondi all’innevamento artificiale delle piste piemontesi. Bandiera nera anche per la Giunta Regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta per aver fatto propria, attraverso atti pubblici e amministrativi, la scelta di collegamento intervallivo tra la Valtournenche e la Val d’Ayas attraverso il Vallone delle Cime Bianche.
Il report sulle bandiere verdi/nere è disponibile in allegato e al seguente link:
La storica competizione organizzata da Shell a Londra
La Shell Eco-marathon Europe 2019 è alle porte e il Team H2politO è pronto a scendere in pista sul tracciato del Mercedes-Benz World, a Weybridge, Londra. La storica competizione si svolge durante l’eventoMake the Future Live (1-5 luglio).
Il Team del Politecnico di Torino, diviso in Molecules going hybrid e Molecole da corsa, parteciperà alla Shell Eco-marathon per entrambe le categorie previste dalla competizione. I ragazzi di Molecules going hybrid scenderanno in pista con JUNO, il nuovo UrbanConcept alimentato a Benzina, caratterizzato da soluzioni ingegneristiche innovative, quali una monoscocca in fibra di carbonio, componenti meccanici in additive manufacturing e schede elettroniche ad alta efficienza. I ragazzi di Molecola da corsa guideranno invece IDRAkronos, nella categoria Prototype con fuel cell a idrogeno, che tenterà, per il quarto anno consecutivo di affermarsi ai vertici della propria categoria e provare a riconquistare il gradino più alto del podio. Questi ultimi sono reduci dalla Shell Eco-marathon Challenger The Netherlands, dove IDRAkronos (2) ha ottenuto il primo posto di categoria e stabilito il suo nuovo record di consumi pari a 1027 km/Nm3, che equivalgono a 3129 km/L di benzina.
“La Shell Eco-marathon è una delle più importanti e innovative competizioni per studenti a livello mondiale e all’interno del team H2politO sono coinvolti, ad oggi, più di 70 studenti di quasi tutti i corsi di Ingegneria”, ha dichiarato l’ing. Massimiliana Carello, Faculty Advisor del Team dalla sua nascita nel 2007. “La partecipazione alla competizione, infatti, favorisce lo sviluppo di numerose competenze che oggi sono molto ricercate dalle aziende e per questo motivo il progetto diventa non solo un momento formativo ma anche un’esperienza importante per il momento di ingresso nel mondo del lavoro. Fondamentale per la riuscita del progetto è, inoltre, la costante collaborazione con molte aziende partner e sponsor, oltre al sempre fondamentale supporto del nostro Ateneo che fortemente crede nell’iniziativa”. La Shell Eco-marathon è la più importante competizione per l’innovazione nella mobilità che si svolge ogni anno in Europa, America e Asia e coinvolge oltre 5000 studenti nei tre continenti. La competizione avviene in un contesto in cui i leader di oggi e di domani, oltre a un vasto pubblico fortemente interessato alle tematiche energetiche, incoraggiano il dibattito su soluzioni sostenibili per affrontare la crescita del fabbisogno energetico mondiale. Scopo dell’iniziativa è di coinvolgere i cittadini europei su tematiche relative all’energia e alla mobilità, ponendosi come fonte di ispirazione nel considerare soluzioni innovative.“La Shell Eco-marathon è una competizione storica, importantissima in termini di innovazione, perché vuole dare una voce alle generazioni più giovani che vogliano ideare e progettare il futuro della mobilità”, ha commentato Valeria Contino, Responsabile Relazioni Esterne Shell Italy, Spain & Adriatics. “Siamo molto fieri della partecipazione dei ragazzi italiani, giovani talenti provenienti da scuole e università che si misureranno con studenti da tutta Europa e arricchiranno il loro bagaglio culturale in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro, offrendo magari anche spunti utili alle aziende del settore”.
Evade dai domiciliari: arrestato
I Carabinieri della provincia di Asti operano quotidianamente sul controllo di 281 soggetti sottoposti a misure cautelari, misure di prevenzione, misure alternative di espiazione della pena e misure di sicurezza, segnatamente, si tratta di persone che stanno scontando un regime dentetivo di arresti domiciliari, piuttosto che particolari prescrizioni imposte da sorveglianza speciale e libertà vigilata. In questo contesto il Comando Provinciale Carabinieri di Asti, attraverso l’operato delle Compagnie di Asti, Villanova d’Asti e Canelli, svolge controlli con cadenza giornaliera, suddivisi per fascia oraria e ambito territoriale, con una media espressa in termini numerici di ben 74 persone controllate al giorno. Il numero è certamente suscettibile di variazioni derivanti da situazioni di contingenza. Ogni mese sono oltre 2200 le persone sottoposte a controllo.
L’assiduità dei controlli è volta alla scrupolosa verifica del rispetto delle prescrizioni cui i soggetti sono sottoposti, intervenendo in caso di violazione.
A tal proposito, nella giornata di ieri, C.R., trentenne marocchino con diversi precedenti di polizia e penali, già agli arresti domiciliari, si allontanava arbitrariamente dalla propria abitazione di Portacomaro (AT) in violazione della misura cui era sottoposto. Per queste motivazioni, il soggetto è stato tratto in arresto in flagranza di reato dai militari della Stazione Carabinieri di Portacomaro (AT), i quali lo hanno successivamente tradotto presso le camere di sicurezza del Comando provinciale di Asti, in attesa del rito per direttissima. Dopo la convalida dell’arresto il pregiudicato è stato associato presso la casa di reclusione di Asti