redazione il torinese

Torino, ora anche una nuova classe dirigente?

di Giorgio Merlo

Tra i tanti temi che la manifestazione di Torino per la Tav e contro l’amministrazione cittadina guidata da Chiara Appendino ha suscitato, c’è indubbiamente il capitolo di una nuova classe dirigente che si profila all’orizzonte. Certo, il tutto non può essere riconducibile alle 7 donne che hanno organizzato questo grande evento popolare e di massa. Ma è indubbio che la risposta a questa marcia – anche se non va poi neanche eccessivamente enfatizzata – non potra’ che essere anche la richiesta di una nuova classe dirigente politica ed amministrativa a livello locale. Nessuno sa, ad oggi, attraverso quali canali passera’ questa rinnovata classe dirigente. Un fatto, però, è quasi certo: non saranno le stantie logiche del passato a disciplinare la futura classe dirigente locale. E forse anche nazionale. Visto che la cosiddetta “piazza” sta assumendo una valenza ed una importanza sino a poco tempo fa impensabili. Ma non saranno certamente la brutale cooptazione da un lato o il dosaggio per bande interne dall’altro i criteri che andranno per la maggiore. Si tratta di capire come sapranno unirsi un inedito civismo e, almeno spero, un rinnovato ruolo dei partiti. Tradizionali o meno che sia ha poca importanza. Quello che conta realmente, almeno a mio parere, sarà il tasso di competenza e di radicamento sociale che avrà la futura classe dirigente politica ed amministrativa. Ovvero la qualità della classe dirigente. Sempreche’ il tutto non si limiti ad un isolato fuoco d’artificio. Ma, francamente, non credo che ciò avvenga. Semmai, questa mobilitazione popolare che si sta diffondendo un po’ ovunque in tutto il paese – frutto anche della crisi irreversibile dei grandi partiti popolari da un lato e della scarsa capacità di aggregazione sociale dei soggetti medesimi dall’altro – inesorabilmente innesca un meccanismo di promozione di nuovi gruppi sociali e territoriali che ambiranno alla guida delle città e forse anche del paese. Ecco perché le recenti manifestazioni di piazza non vanno affatto sottovalutate. Anzi. Possono rappresentare – se non prevale un sentimento di spocchia o se non si trasformano solo in una appendice di qualche partito, cosa sempre possibile peraltro – una vera novità nel panorama pubblico del nostro paese. Dove tutta la politica si dovrà confrontare. A cominciare proprio dai partiti attuali.

Alpsib Forum: nuovi strumenti finanziari per il sociale

Building an equitable future: new forms of social impact investments across the Private, Third and Public sectors 
 
 
ALPSIB FORUM, organizzato da Next Level, è l’evento conclusivo di un progetto durato due anni durante i quali Francia Austria, Italia, Germania, Slovenia hanno lavorato insieme per costruire strategie comuni sui nuovi strumenti finanziari per l’impatto sociale.
 
Nel corso della mattinata verranno raccontate 6 storie eccezionali di investimento in impatto sociale e sanitario provenienti da tutta Europa: storie in cui pubbliche amministrazioni, investitori e imprenditori sociali hanno fatto la differenza insieme. Nel pomeriggio, 3 workshop saranno dedicati all’innovazione dei finanziamenti privati e pubblici in “impatto” e all’accesso alla finanza sociale per il Terzo Settore. 
 
Parteciperanno al Forum 50 esperti stranieri
Oltre ai partner di progetto, sarà presente la Banca Europea per gli Investimenti, il Fondo Europeo per gli InvestimentiBNP Paribas; l’investitore Svizzero InvethosStone King prestigiosa società di consulenza inglese, Il “Governement Outcome Lab” dell’Università di Oxford, e altri prestigiosi centri di ricerca sull’imprenditorialità sociale e i social impact bond da Francia, Svezia, Spagna, Grecia. 
 
Il Forum è un evento di respiro internazionale che vede Torino ancora una volta protagonista in innovazione sociale: per la prima volta è il terzo Settore che lancia la sfida alle pubbliche amministrazioni e agli investitori per cambiare le strategie di finanziamento.  
 

Langhe in festa

Evento altisonante per Paroldo, piccolo comune, ai confini con l’Alta Langa, per la tre giorni di manifestazioni che si sono tenute nel piccolo ed effervescente paese del Cebano monregalese

Aria di festa che si respirava nell’aria, eppure c’erano anche autorità, come il presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia al quale è stata conferita la cittadinanza onoraria nella Sala consiliare, il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta, il già rettore dell’Università del Gusto di Pollenzo, Piericarlo Grimaldi, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e tanti sindaci e appassionati nonché Piercarlo Adami nella sua duplice veste di sindaco di Paroldo e presidente dell’Onav. Nel 2013, la cittadinanza era stata conferita al principe Alberto II di Monaco accompagnato dalla splendida moglie Charlene. Quaglia, nel suo ringraziamento ai presenti ai numerosi sindaci presenti, ne ha pure rivolto uno particolare alla moglie, in una delle pochissime uscite ufficiali in pubblico. Nel ricevere la cittadinanza onoraria, ha tenuto un’altra Lectio Magistralis (dopo quella di Levice) riparlando di aree marginali – tema a lui caro – di radici, di “Communitas” e del significato della condivisione, citando anche quella del priore di Bose, Ugo Bianchi. Comunità, intesa come il “cum-munus“ del dono e non solo dell’obbligo e ha aggiunto: “Le Fondazioni donano perché le precedenti gestioni hanno raccolto e risparmiato e ciò permette di poterlo fare ancora”. Ha quindi elogiato quanto fa il comune di Paroldo per conservare la tradizione, citando un frase del compositore boemo Gustav Mahler che il presidente Sergio Mattarella aveva ripreso in un recente discorso nel Biellese: “Perché la tradizione non è onorare le ceneri, ma mantenere il fuoco acceso”. 

***

Durante la Festa di San Martino anche il conferimento del Mantello di San Martino al presidente regionale Sergio Chiamparino che, tra l’altro, ha esortato ad essere amministratori che stanno davanti ai cittadini, non andando solo a rimorchio e senza tener solo conto dei sondaggi, ma cercando anche di andare controcorrente e non solo di galleggiare. Fra le curiosità, anche la presentazione della panchina in legno dell’artista Giuseppe Lerda che riprende, in parte, la più imponente “Grande Panchina per Tutti”, promossa dal presidente Giandomenico Genta, in occasione del 25° anno della Fondazione CRC e realizzata dall’artista Chris Bangle. Fra gli altri interventi anche quello di Piercarlo Grimaldi sul concetto della seconda Estate, quella di San Martino. Fra le altre iniziative anche il Premio Palodium che si propone di fare di Paroldo un polo musicale. La Fiera, da venerdì 9 a domenica 11, è stata anche folclore, canti, balli in costume, bancarelle, escursioni, incontri gastronomici con tema “Le masche”, teatro popolare della “Compagnia teatrale Marenco” di Ceva, la Veglia della Bagna Cauda, i canti dei “Brav Om” di Prunetto, i Nustres Occitani, banchetti, abbinamenti favolosi fra formaggi e Spumante Alta Langa e altro ancora. Se le aree marginali sono queste, non è niente male e se quelle non marginali potessero dimostrare altrettanta vitalità sarebbe ancor meglio!

Tommaso Lo Russo

Sì-No Tav, Appendino invita al dialogo

/

La sindaca invita al dialogo: “Manifestare? E’ legittimo, e ci sarà anche una manifestazione No-Tav. Ma non credo che la contrapposizione delle piazze e  la gara a chi porta più gente, sia il modo giusto per affrontare il problema”. Così l’Ansa riporta le parole della sindaca Chiara Appendino, pronunciate  a margine della festa della polizia municipale, sulla Torino-Lione. “Io rispetto i sì Tav, ma distinguiamo i piani: un sindaco deve lavorare per il bene della città e  questa è una questione nazionale e internazionale”. E, a proposito del diniego da parte delle promotrici Sì tav di incontrarla se non dopo aver visto il presidente Mattarella:  “Non sono rancorosa e la mia porta resta aperta. Perché se i sì del loro manifesto sono sette, magari su sei si può trovare l’intesa”

 

(foto: il Torinese)

Piero Gobetti costituente

Il progetto “Piero Gobetti costituente” , promosso dal Centro Studi “Piero Gobetti” propone una serie di ricerche su Gobetti e i valori costituzionali e un’attività performativa con gli studenti del Liceo Gioberti, con il patrocinio del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese e la collaborazione del Polo del ‘900

L’evento “Gobetti e i valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione” si articola su una “due giorni” – giovedì 15 e venerdì 16 novembre – nella sede del Consiglio regionale a Palazzo Lascaris e un doppio appuntamento al Polo del ‘900 nel pomeriggio del 16 novembre e di giovedì 29 novembre. Nella mattinata di giovedì 15 novembre, dalle 10,30 alle 12,30, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris si terrà l’incontro con il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Nino Boeti durante il quale gli studenti del Liceo Gioberti presenteranno il progetto Rex/pubblica a cui farà seguito un’attività performativa con l’attrice Marta Di Giulio. Venerdì 16 novembre, alle 9,30, sempre nella Sala Viglione del Consiglio regionale si terrà la prima sessione del seminario su “Piero Gobetti costituente”. Introdurrà e coordinerà Dora Marucco e interverranno Marco Revelli (L’eredità di Piero Gobetti nella Costituente), Cesare Panizza (Ferruccio Parri e Piero Gobetti) e Pietro Polito (Palmiro Togliatti e Piero Gobetti). Nel pomeriggio, alle 15,30, la seconda sessione si terrà nella sala didattica del Polo del ‘900 in via del Carmine a Torino. Introdurrà e coordinerà Ersilia Alessandrone Perona e interverranno Francesco Campobello (Stato e Chiesa in Italia), Francesca Semenzari (Temi europeistici e internazionalistici) e Angela Arceri (Temi gobettiani nelle donne costituenti). Ultimo appuntamento giovedì 29 novembre alle 16,00 nella sala didattica del Polo del ‘900 in via del Carmine a Torino con la tavola rotonda su “Inattualità dei valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione?”. L’incontro sarà introdotto da Pietro Polito e coordinato da Francesco Campobello. Discuteranno Gianluca Bascherini (Non difendere, ma creare.La critica di Piero Gobetti allo Statuto), Chiara Tripolina (Classe dirigente e tirannide nel pensiero di Piero Gobetti), Francesco Pallante (Il conflitto come valore nel pensiero di Piero Gobetti), Fabio Longo (Parlamentarismo e legge elettorale nel pensiero di Piero Gobetti) e Antonio Mastropaolo (Diventare cittadini:il problema dell’educazione in Piero Gobetti). Il richiamo a Gobetti ha un valore di grande attualità e rappresenta un’utile chiave interpretativa per interrogarsi sull’attualità o inattualità dei valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione. L’Assemblea costituente, che ha continuato a svolgere i suoi lavori fino al 31 gennaio 1948, era composta di 556 deputati ed è stata la più alta manifestazione del pluralismo culturale del Paese: in essa si rispecchiarono le principali idee politiche, che avevano le loro radici nei movimenti di pensiero sorti durante il periodo dell’antifascismo e della Resistenza. Scopo degli incontri è rivisitare quella grande stagione dal punto di vista di una minoranza critica ma costruttiva quale è quella impersonata da Piero Gobetti con i suoi scritti, le sue riviste e i suoi libri, concentrando l’attenzione su alcune figure della stagione costituente, ampliando lo sguardo verso i rapporti tra Stato e Chiesa, il punto di vista delle donne e il quadro europeo e internazionale. Un modo originale per interrogarsi sul messaggio di Piero Gobetti.Le ricerche saranno condotte prevalentemente da giovani studiosi, avvalendosi dell’archivio del giovane uomo politico e scrittore, conservato presso il Centro studi Piero Gobetti. Qui è raccolta una consistente documentazione su Gobetti e la tradizione gobettiana che consente di seguire, nei suoi punti di forza e anche nelle sue contraddizioni, la “traccia” da lui lasciata nella nostra storia repubblicana e la sua presenza significativa nelle principali culture politiche nazionali.

 

Marco Travaglini

CIA AGRICOLTORI ITALIANI DI TORINO: PERCHE’ SIAMO A FAVORE DELLA TAV

Cia Agricoltori italiani di Torino considera il progetto Tav non come un semplice collegamento veloce tra Torino e Lione, ma come l’accesso alla metropolitana europea che collega l’Est con l’Ovest e il Nord con il Sud del continente.

Sul piano agricolo, l’opera ha un impatto ambientale bassissimo, tenendo conto che viene compromessa una quota irrisoria di terreno fertile, senza considerare che bucare la montagna non comporta apprezzabili rischi idrogeologici.

Nel merito, sono essenzialmente tre le ragioni che spingono Cia Agricoltori Torino a schierarsi a favore della Tav:

       l’accesso alla metropolitana europea rappresenterà un formidabile assist per l’esportazione, che è il settore trainante dell’economia agricola, caratterizzata dalla capacità di commercializzare prodotti freschi;

       il trasporto su rotaia ridurrà i costi rispetto a quello su gomma, rendendo più competitivi i prezzi dei prodotti agricoli destinati all’esportazione, e diminuirà le emissioni di CO2, a beneficio della qualità dell’aria;

       il miglioramento della mobilità all’interno dell’Europa, favorirà la multifunzionalità delle aziende agricole, che potranno contare su maggiori visitatori e potenziali clienti sia per le produzioni agricole che per l’ospitalità turistica.

Roberto Barbero

Presidente Cia Agricoltori italiani – Torino

Polizia in azione per la sicurezza delle stazioni

/

Si è svolta martedì 6 novembre, la 10^ giornata di servizi straordinari nelle stazioni ferroviarie, disposta su tutto il territorio nazionale dal Servizio Polizia Ferroviaria di Roma, ed improntata al contrasto dei comportamenti illeciti in ambito ferroviario

Si è trattato di un’attività complessa e capillare che per il Compartimento Polfer per il Piemonte e la Valle d’Aosta ha visto impegnati su tutto il territorio di competenza oltre sessanta poliziotti della Specialità sia nelle stazioni maggiori, che in quelle impresidiate o comunque interessate da grandi flussi di viaggiatori e studenti. Gli scali ferroviari controllati sono stati 23, 31 i treni scortati, 369 le persone complessivamente identificate di cui, 105 a bordo treno, 15 minori e 104 straniere, con verifiche estese a tutti i contesti ferroviari, come convogli, obiettivi sensibili lungo linea, treni garati in deposito nonché passeggeri.A Torino i servizi si sono svolti presso la stazione di Porta Nuova, con la collaborazione di personale del locale Reparto Mobile, messo a disposizione dalla Questura; nella stazione di Porta Susa, Stura e Rebaudengo, a cura del personale della Sottosezione Polfer di Porta Susa, mentre gli Agenti del Posto Polfer di Orbassano hanno controllato la stazione di Torino

Lingotto. In Provincia, il Posto Polfer di Bussoleno ha effettuato i controlli presso le stazioni di transito dei convogli diretti in Val di Susa e oltre il confine francese, come Avigliana e Grugliasco, ove recentemente sono stati registrati comportamenti a rischio anomali di ragazzi quali l’attraversamento dei binari, mentre gli agenti del Posto Polfer di Chivasso hanno presidiato lo scalo di Settimo Torinese.In particolare a Torino Porta Nuova, gli Agenti del Settore Operativo, insieme ai colleghi della Squadra di polizia giudiziari. e della Squadra Informativa Compartimentale hanno effettuato verifiche mirate ed approfondite sulle carrozze in sosta nella zona denominata “Parco Savigliano”, prospiciente via Nizza e ubicata al fondo binari dello scalo. I controlli, effettuati con l’ausilio di personale di Ferrovie per la parte di specifica competenza, hanno consentito di rintracciare 8 stranieri, rintracciati a bordo dei vagoni; 4 di essi, di età compresa tra i 20 e i 22 anni, sono risultati di nazionalità egiziana, di cui 3 sanzionati in via amministrativa ai sensi del Regolamento di Polizia Ferroviaria e 1 anche indagato perché contravventore alla normativa sugli stranieri. Altri 3, un croato di 38 anni, un marocchino di 41 anni, irregolare sul territorio nazionale e una ragazza di 17 anni di origini tunisine, sono stati rispettivamente, sanzionato in via amministrativa, denunciato ai sensi sempre della normativa sugli stranieri, mentre la ragazza affidata ad una comunità per minori.Un altro giovane, un 30enne marocchino, pure rintracciato nel contesto di detti controlli è stato arrestato perché destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall’autorità giudiziaria di Cuneo, dovendo scontare 9 mesi di carcere per reati contro la persona, rapina e contro il patrimonio; l’uomo è stato anche denunciato per aver declinato false generalità.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

Multe in aumento: 450 mila da gennaio ad oggi

Più di  452 mila le violazioni accertate dai civich torinesi nei primi 9 mesi dell’anno. Di queste 144.680 per “mala sosta” e 307.830 per cattivo comportamento alla guida. Il quadro emerge in occasione del 227esimo anniversario del corpo della Polizia Municipale di Torino. Nel 2017 si registrarono 73mila multe per violazioni alla guida e 97mila per sosta. Scendono gli incidenti: in tutto 3.539 contro 3.728 dei primi 9 mesi dello scorso anno. Circa 6mila nel 2018 i controlli per guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, con 253 sanzioni. La polizia giudiziaria  ha notificato 2144 notizie di reato con 48 arresti e  1.500 denunce. Infine sono stati  2.200 i servizi di prossimità, 2.778 i veicoli controllati nell’operazione Bus Sicuro, 874 controlli di parcheggiatori, e 23.693  pattugliamenti motorizzati.

(foto: il Torinese)

#GiùLeManiDallInformazione

/

Questa mattina, in piazza Castello a Torino, contemporaneamente a tante altre piazze italiane la Federazione nazionale della Stampa italiana ha organizzato il flash mob #GiùLeManiDallInformazione, aperto non soltanto ai giornalisti, ma anche a cittadini e associazioni che “considerano l’informazione un bene essenziale per la democrazia”. All’iniziativa ha aderito il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.  «Ritrovarsi in piazza contemporaneamente – spiega Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – significa respingere tutti insieme attacchi volgari e inaccettabili contro l’informazione e i giornalisti. Ormai non si tratta più di episodi isolati, ma di azioni mirate a screditare una categoria di professionisti con lo scopo di disorientare l’opinione pubblica. Una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché per realizzare questo progetto bisogna togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un’informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. È un disegno al quale bisogna opporsi con forza». 

(foto: R. Chiaravalloti – il Torinese)

Il Piemonte vuole gestire la Tav

La Regione Piemonte chiede di acquisire la partnership nella società per la costruzione della Tav, qualora il Governo volesse abbandonarla

Una possibilità da discutere con l’Esecutivo centrale alla luce dell’approvazione odierna, da parte del Consiglio regionale, dell’ordine del giorno sulla “Gestione opere strategiche infrastrutturali conseguenti all’autonomia differenziata”, primo firmatario Andrea Fluttero (FI). A favore i gruppi di maggioranza e opposizione, hanno votato contro M5s, Leu e M5s. Il documento è collegato alla delibera sulla richiesta di autonomia differenziata da parte del Piemonte approvata la scorsa settimana e intende appoggiare il completamento della Torino-Lione nel contesto del più ampio progetto europeo. Infatti, nel caso “il Governo nazionale intendesse interrompere la realizzazione dell’opera”, l’odg impegna l’Esecutivo regionale a chiedere che la Regione possa “acquisire la titolarità italiana dell’opera”. Il documento chiede anche il subentro della Regione nelle quote di proprietà pubblica delle autostrade sul territorio piemontese e delle relative concessioni, affinché i conseguenti ricavi possano rimanere a disposizione dei cittadini piemontesi. Approvato anche un altro ordine del giorno, presentato dal gruppo Leu (primo firmatario Marco Grimaldi), che impegna la Giunta regionale a migliorare le modalità di sottoscrizione e gestione delle concessioni autostradali e a tenere, quindi, in debita considerazione la ripartizione dei relativi utili nei territori su cui sono generati. Il documento chiede anche di arrivare all’eliminazione del pedaggio nella tangenziale di Torino.

(foto: il Torinese)