“In Piemonte ci sono in media due richieste alla settimana al Fondo per il sostegno alle spese legali per donne vittime di violenza. Un numero sempre maggiore chiede aiuto e non bastano più i 180mila euro destinati dalla Regione alla lotta contro la violenza di genere: ho perciò chiesto al vicepresidente della Giunta un incremento di 150mila euro l’anno”. Tali somme andrebbero ad aggiungersi ai fondi complessivi, anche statali, dedicati alle case rifugio per vittime di violenza. Questa situazione è stata illustrata dall’assessora alle Pari opportunità Monica Cerutti alla quarta Commissione, presieduta da Domenico Rossi, dove si è parlato del Bilancio di previsione finanziario 2019-2021 relativamente alle materie di competenza per l’espressione del parere consultivo sul provvedimento. Cerutti ha reso noti gli stanziamenti di competenza della Regione, dal momento che quelli nazionali non sono ancora stati spartiti. In particolare, per quanto riguarda le spese correnti, si prevedono per il 2019 circa 180mila euro per le case rifugio (di cui 14,5mila per trasferimenti alle imprese e 47,6mila per trasferimenti a enti no profit), 150mila euro per il fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti e 100mila euro per prevenire i fenomeni della tratta e della riduzione in schiavitù. Per quanto riguarda le spese in conto capitale, la Regione stanzia per il 2019 complessivamente 183mila euro per interventi strutturali per centri antiviolenza e case rifugio. Di essi, oltre 116mila per trasferimenti a favore di enti no profit. Al termine della relazione il consigliere Davide Bono (M5s) ha dichiarato che anche il Movimento sosterrà con un emendamento la richiesta dell’assessora per ottenere maggiori fondi per le case rifugio e i centri anti violenza.
Più controlli sugli incendi dei rifiuti
Più controlli, autorizzazioni semplici e chiare allo smaltimento, regolarità degli stoccaggi: sono questi alcuni degli obiettivi da raggiungere secondo la relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sul fenomeno legato agli incendi ai magazzini degli impianti rifiuti differenziati, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale
I presidenti delle Commissioni quinta e legalità, Silvana Accossato e Giorgio Bertola della Commissione speciale – formatasi per regolamento – hanno esposto all’Assemblea i risultati conseguiti attraverso l’approfondimento del fenomeno sia tramite incontri con i soggetti interessati, sia acquisendo documentazione. Si è così evidenziato che molti incendi di rifiuti sono di origine dolosa, mentre altri derivano da incuria o accumulo di materiali. Gli incendi vengono addirittura replicati anche durante il corso dell’indagine, con una distribuzione omogenea sul territorio piemontese, con picchi numerici nella provincia di Alessandria. È quindi necessario rendere adeguati ed omogenei i controlli e raggiungere una maggiore regolarità degli stoccaggi attraverso le autorizzazioni, che devono essere più semplici. In apertura Accossato ha dichiarato che “per consentire al Piemonte di passare davvero all’economia circolare è necessario che le filiere di riciclo dei materiali siano più efficienti. I lavori di indagine di questi mesi ci hanno consentito non solo di fare luce sul fenomeno preoccupante degli incendi, ma anche, grazie alle audizioni degli operatori del settore, di conoscere meglio le attività di selezione e recupero dei materiali di riciclo e le loro problematiche. Al netto di alcuni episodi dolosi, è emersa una situazione di difficoltà per la carenza di impianti per le frazioni non riciclabili, la mancanza di chiarezza normativa sul “fine vita” dei materiali, l’esigenza di maggior coordinamento dei controlli. Come sempre, regole certe e politiche di settore adeguate, sono l’antidoto migliore contro i rischi di iniziative malavitose e deviate”. Bertola ha spiegato che “il fenomeno degli incendi è particolarmente presente nel Nord Italia da 4-5 anni e desta allarme e preoccupazione anche a livello sanitario per le polveri pericolose. Questi incendi sono in parte dolosi, altri frutto di negligenza o colpa grave. È importante che i soggetti interessati si coordino tra di loro e che si facciano promotori di controlli omogenei mentre le risorse economiche impiegate risultano insufficienti. La Regione ha sottoscritto un protocollo di intesa con i Nuclei Operativi Ecologici dei carabinieri. Fondamentale il rilascio delle autorizzazioni, quest’ultime utilizzate in molti casi al limite della legalità e che necessitano di chiarezza, semplicità e precisione. Attenzione anche alle fidejussioni a garanzia degli impianti”.
L’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia si è soffermato sull’aggiornamento delle “tariffe collegate ai rifiuti speciali atte a favorire il sistema dell’economia circolare e a ostacolare il ricorso alla discarica da parte delle aziende”. Sono intervenuti anche i consiglieri Gianpaolo Andrissi e Federico Valetti (M5s), Marco Grimaldi (Leu), Angelo Luca Bona e Andrea Fluttero (Fi). Andrissi ha spiegato che la società del consumo non progetta strategicamente i materiali, affinché abbiano un facile riutilizzo e riciclo. Grimaldi ha auspicato l’applicazione di regolamenti più chiari: in ogni caso l’approfondimento è stato necessario e giusto. Per Fluttero bisogna distinguere gli incendi causati da incuria da quelli dolosi: i primi possono essere prevenuti con i controlli, ma anche evitando gli accumuli, oggi causati da problemi di filiera e smaltimento mentre Bona trova insensata la decisione della Giunta del recente triplo aumento delle tariffe per il conferimento degli inerti. Secondo Valetti il problema degli incendi nei capannoni è la punta di un iceberg: oggi il 50% delle plastiche non è riciclabile e lo smaltimento diventa costoso, incentivando il fenomeno. Si conviene di sollecitare il Governo e l’Anci di rimodulare la convenzione con il Consorzio nazionale imballaggi rivedendo le compensazioni economiche tra Conai e Comuni/Consorzi e ad una migliore integrazione conoscitiva tra produttori e aziende di raccolta e smaltimento rifiuti. Sono stati coinvolti nell’inchiesta soggetti come il Consiglio e la Giunta regionale, ma anche i Noe, l’Arpa, la Città metropolitana di Torino e i Vigili del Fuoco.
Vendeva armi da fuoco, ma la licenza era scaduta

Salvini e Appendino: “Moi libero in un anno”
Massimo un anno e tutte le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico – Moi di Torino saranno liberate. Parola del ministro degli interni Matteo Salvini e della sindaca Chiara Appendino alla fine dell’incontro tenutosi oggi al Viminale. Verranno inoltre stanziate risorse speciali destinate ai rimpatri volontari e per il rinnovo del protocollo del Moi. Salvini e Appendino intendono “dare una rapida soluzione a un problema che va avanti dal 2013″. Alla riunione ha preso parte anche il prefetto di Torino Claudio Palomba.
E’ torinese il gelato più buono d’Italia
Torino ancora in vetta alle classifiche del gelato. Ad eleggere i gelati più buoni d’Italia è Gambero Rosso con la guida dedicata ai migliori gelatieri, presentata ieri al Sigep di Rimini
Per il terzo anno di seguito Alberto Marchetti si conferma tra i gelatieri più meritevoli in tutto lo stivale. Accanto a lui nella guida, per Torino, anche Marco Serra, Ottimo e Mara dei Boschi! Tre coni, il massimo riconoscimento, per premiare il gelato e il lavoro di Alberto che proprio nel 2018 è stato scelto da Starbucks per rappresentare il gelato italiano nella Roastery di Milano. Una riconferma e una grande soddisfazione per il gelatiere che, insieme a Slow Food, ha portato la filosofia e i valori “buono, pulito, giusto” anche nel mondo della gelateria. Un premio per la sua città, Torino, che Alberto ama e valorizza con progetti e idee sempre nuovi. “Sono molto contento – dichiara Alberto Marchetti– che Torino si confermi in vetta alla classifica. Credo moltissimo nel rispetto delle materie prime, punto tutto sulla qualità e sulla genuinità e sono questi i valori che, da ormai un anno, cerco di trasmettere nella Scuola Italiana di Alta Gelateria che ho fondato insieme a Roberto Lobrano. Studio, ricerca, profonda conoscenza e passione per la propria professione sono i cardini del nostro insegnamento e la base per offrire ai clienti un buon gelato. Nella Scuola abbiamo chiamato il gotha della gelateria Italiana, maestri gelatieri di tutta Italia, tutti professionisti con 3 coni Gambero Rosso. I corsi si tengono in Piazza CLN ma anche nelle cascine, nelle piantagioni…L’obiettivo è quello di offrire percorsi didattici innovativi, iter formativi di eccellenza mirati non solo a studiare e perfezionare le tecniche e la professione del gelatiere, ma anche ad approfondire la conoscenza e la gestione delle materie prime”
E' torinese il gelato più buono d'Italia
Torino ancora in vetta alle classifiche del gelato. Ad eleggere i gelati più buoni d’Italia è Gambero Rosso con la guida dedicata ai migliori gelatieri, presentata ieri al Sigep di Rimini
Per il terzo anno di seguito Alberto Marchetti si conferma tra i gelatieri più meritevoli in tutto lo stivale. Accanto a lui nella guida, per Torino, anche Marco Serra, Ottimo e Mara dei Boschi! Tre coni, il massimo riconoscimento, per premiare il gelato e il lavoro di Alberto che proprio nel 2018 è stato scelto da Starbucks per rappresentare il gelato italiano nella Roastery di Milano. Una riconferma e una grande soddisfazione per il gelatiere che, insieme a Slow Food, ha portato la filosofia e i valori “buono, pulito, giusto” anche nel mondo della gelateria. Un premio per la sua città, Torino, che Alberto ama e valorizza con progetti e idee sempre nuovi. “Sono molto contento – dichiara Alberto Marchetti– che Torino si confermi in vetta alla classifica. Credo moltissimo nel rispetto delle materie prime, punto tutto sulla qualità e sulla genuinità e sono questi i valori che, da ormai un anno, cerco di trasmettere nella Scuola Italiana di Alta Gelateria che ho fondato insieme a Roberto Lobrano. Studio, ricerca, profonda conoscenza e passione per la propria professione sono i cardini del nostro insegnamento e la base per offrire ai clienti un buon gelato. Nella Scuola abbiamo chiamato il gotha della gelateria Italiana, maestri gelatieri di tutta Italia, tutti professionisti con 3 coni Gambero Rosso. I corsi si tengono in Piazza CLN ma anche nelle cascine, nelle piantagioni…L’obiettivo è quello di offrire percorsi didattici innovativi, iter formativi di eccellenza mirati non solo a studiare e perfezionare le tecniche e la professione del gelatiere, ma anche ad approfondire la conoscenza e la gestione delle materie prime”
Circa 1200 arcieri hanno gareggiato nel fine settimana nella tappa delle Indoor World Series disputata a Nimes, in Francia
Un appuntamento di alto livello nel quale Aiko Rolando ha ottenuto il primo grande risultato del 2019, trionfando nella gara Junior. La giovane valsusina, classe 2002 e tesserata per la Iuvenilia, ha sconfitto 6-4 in finale la turca Selin Satir. È salita sul 4-0 dopo le prime due tornate di frecce (28-24 30-28) ma ha subito la rimonta dell’avversaria, autrice di un doppio 29-28 nel terzo e nel quarto set. Con analogo punteggio Aiko è però riuscita a strappare la quinta e decisiva frazione, mettendo al collo la medaglia d’oro. Dopo una buona qualifica chiusa al settimo posto con 566 punti, l’azzurrina ha superato ai sedicesimi la spagnola Noella Asiain (6-2), agli ottavi la turca Ece Aleyna Ozturk (7-1), ai quarti la norvegese Katrine Hillestad (6-2) e in semifinale la spagnola Garcia Gil Natalia (6-5 10-8). Da ricordare che nella passata stagione indoor Aiko Rolando ha conquistato il titolo mondiale Junior nella prova a squadre. Tra i piemontesi presenti a Nimes anche Marco Morello (Aeronautica Militare), Matteo Fissore (Malin Archery Team), specialista delle gare al chiuso e più volte a medaglia in questa manifestazione, e Alex Boggiatto (Arcieri Collegno), in gara tra gli Junior. Morello e Boggiatto sono stati eliminati agli ottavi di finale dopo un’ottima qualifica chiusa rispettivamente all’ottavo e al terzo posto.
Fa parte degli Eiye, le aquile, una delle mafie nigeriane da tempo presenti in Italia. Si tratta di Michael Umoh Onoshorere, un nigeriano di 23 anni, che è stato arrestato per l’omicidio dell’ex Moi, Il ragazzo è stato catturato dalla polizia a Rieti. Gli accertamenti sono in corso per ricostruire il movente del delitto. A un connazionale nigeriano è stato sfondato il cranio con un bilanciere da palestra da 50 chili. Verifiche sono in corso anche per verificare se il fermato è anche autore dell’aggressione ad un altro nigeriano, che fu preso a colpi d’ascia nel centro di Torino, in via Micca, la scorsa settimana.