

Cattolici presenti in più liste. Si lavora per il nuovo partito. “Rete Bianca Piemonte, in vista delle elezioni regionali, ha avanzato la proposta di riunificare in una unica lista le varie sigle riconducibili al mondo cattolico democratico e popolare. Una lista non identitaria, come ovvio, laica ma caratterizzata sotto il profilo politico e programmatico. Una proposta, questa, frutto anche della riflessione e dell’appello lanciati recentemente al convegno di Rete Bianca dal cardinal Severino Poletto e condiviso da molti esponenti, autorevoli e qualificati, del mondo cattolico piemontese e nazionale. Ora, la proposta di una lista unitaria non ha trovato adesione in altri gruppi e liste che puntano, almeno per le elezioni regionali, ad una presenza autonoma e, di conseguenza, frammentata. Alle luce di questa situazione, emergono 2 considerazioni politiche. Innanzitutto nessuna lista alle prossime elezioni regionali piemontesi potrà rivendicare di essere la depositaria esclusiva ed unica della
rappresentanza di questa area culturale e politica. In secondo luogo, com’è altrettanto evidente, le candidature di esponenti del mondo cattolico democratico e popolare saranno presenti in alcune liste e nei vari schieramenti. Al riguardo, e’ persin ovvio sottolineare e richiamare un aspetto: e cioè, prosegue il dialogo e il confronto con queste realtà, gruppi e movimenti per arrivare alla definizione a livello locale – e soprattutto nazionale – di un partito laico e di ispirazione cristiana in vista delle prossime consultazioni amministrative, dal Comune di Torino ad altri importanti comuni che andranno al voto nei prossimi mesi, e soprattutto politiche. Un
progetto politico, questo, che registra la convergenza di buona parte dei soggetti che già operano a livello territoriale e disseminato in tutta Italia. Rete Bianca Piemonte, comunque sia, prosegue il lavoro di ricomposizione politica, culturale ed organizzativa del mondo cattolico democratico e popolare piemontese in vista delle prossime consultazioni amministrative torinesi e partecipa attivamente a questo obiettivo su scala nazionale con altre realtà impegnate sul medesimo terreno in vista delle possibili elezioni politiche. Un obiettivo politico condiviso da molte sigle, realtà, associazioni e dalle stesse liste civiche che si presenteranno alle prossime elezioni regionali piemontesi nei vari schieramenti”.
Giorgio Merlo
Giampiero Leo
In strada, la Nuova BMW Serie 3 Berlina lascia tutto alle spalle, incluse le convenzioni e le aspettative. Ancora una volta questa icona mostra di sapersi reinventare. Con un linguaggio di design pionieristico, rappresenta l’inizio di una nuova era. La berlina sportiva è alimentata da motori ancora più potenti ed
efficienti. Inoltre, la sua nuova forza risiede nel riconoscimento vocale. Alla serata, tenutasi nei giorni scorsi presso Autocrocetta, hanno partecipato anche gli atleti della squadra di pallanuoto Reale Mutua Torino ’81 Iren che hanno accolto con grande entusiasmo, insieme ai molti ospiti, l’arrivo della nuova BMW Serie 3.
TORINO CHIEVO 3-0
Soddisfatto il ct granata Mazzarri: “sapevamo che il Chievo sta bene ed effettivamente ci ha messo in difficoltà: ha provato a vincere – spiega all’Ansa – e ci ha fatto soffrire. Merito alla squadra veronese, complimenti”. Prosegue l’allenatore: “Pensavo di giocare meglio, la circolazione di palla era lenta e abbiamo rischiato di buttare via due punti. Ma da martedì bisogna cambiare registro. Sono tre punti sofferti, ma meritati.” Il Toro è imbattuto da sei incontri.
Come Angelina Jolie. “Che cosa dicono le donne che l’hanno fatto e cosa ne pensano i loro partner”
I risultati di un’indagine italiana condotta dai ricercatori dell’ospedale Mauriziano di Torino
Quando alcuni anni fa Angelina Jolie si è sottoposta alla chirurgia profilattica per ridurre il rischio di ammalare di tumore della mammella e delle ovaie, che nel suo caso era altissimo in quanto portatrice di una mutazione genetica ereditata dalla famiglia, tutti si sono sentiti in dovere di esprimere il loro giudizio in merito alla scelta ed alle sue conseguenze. Pochi giorni fa l’INPS ha sancito che le donne portatrici di mutazione BRCA che hanno scelto di sottoporsi a chirurgia preventiva possono ottenere il riconoscimento di una percentuale di invalidità civile sulla base delle conseguenze psicologiche, endocrine e riproduttive di questi interventi. Questo importante risultato è stato ottenuto grazie all’azione di aBRCAdaBRA, un’Associazione nazionale che riunisce centinaia di donne a rischio ereditario. Ma che cosa ne pensano le donne che l’esperienza l’hanno vissuta in prima persona? I ricercatori del Centro per i tumori ereditari della donna dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretto dalla professoressa Nicoletta Biglia), in collaborazione con aBRCAdaBRA, hanno svolto un’indagine in tutta Italia su una popolazione di donne che si sono sottoposte ad un intervento “di riduzione del rischio” per conoscere il loro punto di vista e quello dei loro partner. I risultati di questa indagine sono in corso di pubblicazione su una importante rivista scientifica internazionale Journal of Clinical Medicine. Le donne con mutazioni dei geni BRCA1-BRCA2 a tutt’oggi identificate in regione Piemonte sono 1170 (circa 870 già affette da tumore e 300 sane). La frequenza attesa delle mutazioni nella popolazione è di circa 1 soggetto mutato su 800. Gli interventi di cui parliamo consistono nella mastectomia bilaterale con ricostruzione protesica immediata per prevenire il tumore della mammella e nell’asportazione delle ovaie e delle tube appena completata la famiglia per prevenire il tumore ovarico.
In realtà queste non sono le sole possibilità di prevenzione: in alternativa, per il tumore della mammella si può aderire ad un programma di sorveglianza intensiva, che viene offerto nel Centro del Mauriziano alle donne ad alto rischio. Per il tumore dell’ovaio invece, purtroppo, non sono ancora disponibili metodi efficaci di diagnosi precoce e la chirurgia rimane l’unica strada praticabile per le donne ad alto rischio genetico.
Tutte le donne intervistate erano portatrici del gene alterato, di solito BRCA 1 e BRCA 2, alcune avevano già avuto il tumore, altre avevano eseguito l’accertamento genetico in quanto appartenenti a famiglie con mutazione ed erano sane, ma a conoscenza del loro stato di rischio. Molte avevano già subito l’intervento, alcune avevano deciso di sottoporvisi più avanti non appena completata la famiglia, altre invece hanno risposto all’invito pur avendo optato per un programma di sorveglianza intensiva invece dell’intervento. Scopo della ricerca era conoscere direttamente dalle protagoniste le motivazioni e l’impatto di questi interventi sulla loro qualità di vita personale, sociale e di coppia ed il supporto ricevuto dal partner nella decisione.
In sintesi sono emersi molti aspetti interessanti ed alcune criticità, riassume la professoressa Nicoletta Biglia, responsabile della Breast Unit dell’ospedale Mauriziano, che ha ideato lo studio:
Gli appuntamenti musicali della settimana
Lunedì. Al Milk la musica della tradizione africana proposta dai Kora Beat.
Martedì. Al Teatro Colosseo è di scena la cover band Pink Floyd Legend. Al Blah Blah suona il chitarrista blues John Paul Keith.
Mercoledì. Al Jazz Club è di scena il duo brasiliano Inevàtevel. Al Blah Blah si esibisce il GBG Modern Trio. Allo Spazio 211 suona Calvin Love accompagnato dai Foxhound.
Al Teatro Colosseo si esibisce Carl Brave.
Giovedì. Al Jazz Club suona il sassofonista francese Hervè Meschinet. Al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il trio blues statunitense Mo Lowda & The Humble. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Giorgio Canali e i Rossofuoco mentre all’Off Topic suonano Johnny Fishborn e Gionatan Scali.
Venerdì. Al Folk Club suona il trio di Mario Rosini mentre al Jazz Club si esibisce la vocalist Sofie Reed. Al Teatro Concordia di Venaria suonano i Dark Polo Gang. All’Off Topic sono di scena gli Afrodream. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Delta V.
Sabato. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibisce Nada. Al cinema Massimo Luca Morino per il festival “g LOCAL”, reinterpreta le canzoni di Luigi Tenco. Al Pala Alpitour arriva il rapper Salmo. Al Jazz Club suona il trio di Marco Betti. Al Kubo di Leini si esibisce il rapper Quentin40. Al Concordia è di scena Gazzelle. Da Gilgamesh si esibisce la Blues Band del chitarrista Dany Franchi. Al Blah Blah è di scena la cantante soul Sophia Danai mentre al Magazzino sul Po si esibisce Rome in Reverse.
Domenica. Al Blah Blah suonano i Dirty Wheels mentre al Magazzino sul Po si esibiscono i Pontiak.
Pier Luigi Fuggetta
Al via il più importante appuntamento del nord ovest d’Italia per tutto ciò che riguarda l’arredamento e le idee per l’abitare, in programma a Torino da sabato 2 a domenica 10 marzo, all’Oval Lingotto
Organizzata da GL events Italia, l’edizione numero cinquantasei di Expocasa si snoda attraverso i 20 mila mq del suggestivo Oval Lingotto Torino, dove il pubblico può avere una panoramica completa sulle ultime novità del settore arredamento, per dare nuova vita agli spazi domestici ed esterni. Dalle tendenze della zona cucina, riconosciuta ormai come cuore pulsante della casa, passando attraverso l’area giorno e gli spazi del benessere, si arriva alla zona notte in cui ampio spazio è dedicato alle camerette per i bambini e ragazzi, con soluzioni sempre più innovative e in linea con le abitudini di oggi: il percorso di Expocasa, suddiviso per aree tematiche, si conferma così sempre più fruibile e dinamico. Una vetrina completa dei migliori marchidel mercato consente al pubblico di trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze e al proprio stile abitativo, che sia classico o all’avanguardia. Presenti a Expocasa
(FOTO DANIELE BOTTALLO)
AGGIORNAMENTO
Potrebbe esserci una faida tra pakistani dietro all’aggressione. E’ una ipotesi della Questura
Torna la paura a Torino dopo l’uccisione di Stefano Leo, accoltellato sabato della scorsa settimana ai Murazzi. Nella tarda serata di ieri un giovane di origini pachistane, 21 anni di età, è stato accoltellato all’addome, verso le 23, in lungo Dora Napoli, all’ angolo con corso Principe Oddone. Ferito al ventre, un’ambulanza lo ha portato al pronto soccorso dell’Ospedale Giovanni Bosco. E’ in condizioni gravissime ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Al momento non ci sono prove di collegamenti con l’omicidio di sabato ai Murazzi. La polizia cerca testimoni, sono stati i passanti a dare l’allarme. Dell’arma non c’è traccia e all’arrivo degli agenti l’aggressore si era già dileguato.
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(Foto archivio- il Torinese)
Lo scorso 22 febbraio si è svolta la conferenza stampa organizzata dalle #ragazze del gruppo PMA in Piemonte. Tema, quello della procreazione medicalmente assistita, sensibile ed emotivamente coinvolgente e che tocca decine di migliaia di donne nella nostra regione. Conferenza intensa e con momenti drammatici quando oltre alle, legittime, richieste di adeguamento della legge regionale a quella nazionale dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) una delle #ragazze ha confessato di avere tentato tre volte il suicidio. Il non riuscire, seppure a poco più di venti anni, a diventare mamma, il sentirsi “difettosa” e fallita come donna l’avevano portata a quei gesti estremi. L’aiuto della madre e di uno psichiatra le hanno consentito di superare le difficoltà ed al nono tentativo a coronare il suo sogno. Per informazione, l’attuale legge regionale è ferma a 43 anni e tre cicli (tentativi) mentre quella nazionale arriva a 46 anni e sei cicli. Molte regioni italiane si sono già adeguate, da tempo, alla normativa nazionale. A fine conferenza stampa, dopo quasi un’ora e mezza, arrivò una trafelata consigliera regionale del PD, Nadia Conticelli, a dire che l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta si impegnava ad adeguare la normativa regionale a quella nazionale. Cosa
confermata, dopo pochi minuti, da un comunicato stampa ufficiale dello stesso assessore e da un post sui social, il giorno dopo, del Presidente della Regione Sergio Chiamparino. Conferenza stampa, intensità e drammaticità a parte, riuscita.
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Praticamente tutte le testate quotidiane presenti, agenzia di stampa, Rai con il Tg3 Piemonte e Retesette. Ampi servizi sui TG e sui quotidiani, compreso la testata che mi ospita ( http://www.iltorinese.it/pma-placido-quando-la-legge-non-basta-a-riconoscere-i-diritti/) , presenza di due consigliere regionali, oltre alla “trafelata” la Consigliera di Liberi e Uguali Silvana Accossato che aveva fatto, sollecitata, un’interpellanza urgente, impegno preso, dai vertici regionali, ad adeguare la legge regionale sulla PMA. Quindi tutto bene? Non proprio. Per capire la risposta occorre tornare un passo indietro e cioè alla preparazione della conferenza stampa. Oltre ad invitare tutte le testate giornalistiche, tutte le consigliere regionali, alcune hanno risposto ed altre no, il Presidente della Regione, ha risposto un suo collaboratore, l’assessore alla Sanità, non ha risposto, le #ragazze di PMA in Piemonte hanno invitato tutte, ma proprio tutte, le associazioni femminili o delle donne che dir si voglia. Da quelle datoriali, come AIDDA o FIDAPA, dalla storica Casa delle Donne al Centro antiviolenza, Centro studi, dalla mitica Federcasalinghe al Telefono Rosa, alla sconosciuta, per me, Soroptimist al più borghese Zonta, alle varie associazioni di donne medico alle Donne del Terzo millennio per finire, passando dalle Uscire dal Silenzio, alle per me sconosciute, e sono due, Tampep onlus.
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Forse ne ho dimenticato qualcuna di queste sigle, non quella ufficiale, visto le responsabilità sul tema, della Commissione regionale delle pari opportunità. Sigle, storie, azioni ed orientamenti diversi ma tutte, ma proprio tutte, accomunate dallo stesso comportamento, nessuna di loro ha accettato l’invito e partecipato alla conferenza stampa ne ha ritenuto di rispondere con una mail all’invito. Così prese da fare convegni spesso con risorse pubbliche e deserti o ad i quali partecipano loro stesse. Compresse da una autoreferenzialità fine a loro stesse, critiche, molte di loro, verso i partiti e la politica dai quali hanno preso i comportamenti più deteriori. Se non fai parte dei loro “cerchiettini” asfittici non esisti. E cosa fanno quando delle donne “vere” che hanno, poche, un figlio e che ne desiderano un secondo o il realizzarsi, per molte, del sogno della loro vita, la maternità, le invitano, chiedono ascolto, solidarietà anche di genere, come si usa dire, comprensione, aiuto? Non partecipano e nemmeno rispondono. Ho pena per loro, e mi vergogno io, sperando che un po’ di vergogna la provino, per loro. Le prime e vere nemiche delle donne sono, quelle e per fortuna non tutte, che dicono di impegnarsi per aiutarle.