Il grattacielo SanPaolo ormai ultimato, pronto ad ospitare i dipendenti, nell’immagine scattata per il Torinese dalla nostra lettrice Katia Roses.
Verso l’Agenzia delle Foreste e del Territorio
La vicenda dei lavoratori dell’I.P.L.A. dura ormai da tempo. l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente è una Società per azioni a totale capitale pubblico, che nei confronti della Regione Piemonte ricopre il ruolo di struttura tecnica di riferimento per lo sviluppo di azioni innovative e per il supporto alle politiche nel campo forestale, ambientale e delle risorse energetiche. In seguito all’approvazione della legge n. 248 del 2006, che ha vietato alle società in-house di lavorare per committenti che non siano i soci proprietari, l’azienda si è trovata in sofferenza e da due anni ormai vive una pesante crisi. Recentemente, la Giunta ha proposto l’istituzione di un’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale, che assorbirebbe le attività e i dipendenti dell’I.P.L.A. Tuttavia, il rischio era che, nell’attesa, i lavoratori fossero messi in cassa integrazione.
Per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente per impegnare la Giunta a trovare le risorse necessarie per salvare tutti i posti di lavoro dei dipendenti I.P.L.A. fino alla creazione del nuovo soggetto, senza ricorrere alla cassa integrazione in deroga. Allo stesso tempo abbiamo presentato un emendamento alla legge per la riqualificazione della spesa regionale, per inserire l’istituzione dell’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale all’interno della legge ed elaborare le proposte necessarie alla riunificazione delle due strutture entro il giugno 2015.
La discussione in Consiglio Regionale avverrà il 13 gennaio, ma oggi la Giunta si è già espressa favorevolmente. “Ci siamo impegnati a vigilare sulle scelte della Regione affinché siano tutelati i posti di lavoro e i servizi ai cittadini” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi – “i lavoratori dell’I.P.L.A. aspettano da tempo una soluzione. È il momento di dargliela”.
Marco Grimaldi
Capogruppo SEL Consiglio Regionale
La situazione interessa diversi centri della Città Metropolitana
Il Governo elimini l’Imu sui terreni agricoli nei comuni che si trovano a meno i seicento metri sul livello del terreno del mare. La richiesta, senza se e senza ma, viene dalla delegazione piemontese di Uncem, l’Unione nazionale dei comuni montani, che ha, da un lato, inviato una lettera a tutti i parlamentari piemontesi, dall’altro una proposta di ordine del giorno da inviare, una volta approvato al Governo. Si tratta di un provvedimento che interessa una grande parte del territorio della neo costituita Città Metropolitana di Torino e, comunque, dell’intera regione. “La proroga al 26 gennaio 2015 per il pagamento dell’imposta 2014 non basta e i Comuni devono farsi sentire, con un atto che esprime la contrarietà alla nuova tassa”, commenta il presidente Uncem Piemonte Lido Riba”.
Nell’ordine del giorno si impegna il governo a eliminare l’imposta nonché a evitare l’uso del parametro Istat dei 600 metri di altitudine per definire cosa è e cosa non è montagna: un approccio assurdo, giuridicamente e geograficamente scorretto, che pialla il territorio prendendo come riferimento la posizione dei municipi e non tenendo presente che vi sono centri dove la casa comunale è posta a meno di 600 metri slm, ma poi vi sono migliaia di ettari di estensione che arrivano a 2000 o 3000 metri. Uncem ha chiesto ai Comuni di inviare l’ordine del giorno al Presidente Renzi, al Sottosegretario Delrio, ai Ministri Martina e Alfano, ai dipartimenti del Mef e del Ministero degli Affari regionali che devono avere la netta percezione della contrarietà del territorio all’imposta
Uncem chiede un confronto tra sindaci e amministratori comunali con i Parlamentari ritenendo indifferibile una legge nazionale sulla montagna che ponga anche fine all’assenza di rappresentanza dei territori.
Massimo Iaretti
L’Associazione Professionale Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche è nata nel giugno del 2014
Il secondo giorno dell’anno il presidente di APIDGE – Associazione Professionale Insegnanti di Discipline Giuridiche ed Economiche, nata nel giugno del 2014, è stato ospite della redazione de “Il Torinese”. Accompagnato da Massimo Iaretti, responsabile dell’area comunicazione di APIDGE e coordinatore del Piemonte, Ezio Sina, docente in un istituto superiore romano e con un lunga esperienza nel mondo della scuola, ha illustrato le finalità dell’associazione che raggruppa i docenti della classe A019.
Da che cosa nasce APIDGE ?
Da una grave mancanza, trattandosi di una categoria di professionisti della scuola non assistita sotto un profilo organizzativo. Si è dato corpo ad un’esigenza diffusa in tutto il territorio nazionale, da tanti colleghi che l’hanno più volte rappresentata.
A chi si rivolge l’associazione ?
Ai professionisti della scuola, a quei docenti che non si sentono soltanto lavoratori ma anche protagonisti della scuola, anzi della buona scuola.
Quali sono le vostre iniziative rivolte agli insegnanti delle discipline giuridiche ed economiche?
Rispondo riportando i punti che sono contenuti nel Manifesto che abbiamo approvato a livello nazionale:
1)porsi come interlocutore critico e propositivo delle istituzioni per quegli aspetti che riguardano la cultura e coscienza professionale del docente, partendo dal presupposto che gli insegnanti non sono meri esecutori di programmi di studio, ma professionisti seri e responsabili nel sistema Scuola;
2)promuovere e sviluppare lo studio delle Discipline giuridico-economiche esteso nei curricoli del biennio delle scuole superiori;
3)evidenziare e sostenere che l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione venga definitivamente assurto al rango di disciplina specifica e si determini l’affidamento ai docenti di Discipline giuridiche ed economiche;
4)insistere sull’attribuzione di una nuova identità costitutiva nei confronti del Liceo economico-sociale, che rappresenta l’unico liceo dove si studiano due lingue straniere e le discipline giuridico-economiche fino al completamento dei corsi, valorizzandolo come “liceo della contemporaneità”;
5)proporsi come interprete di qualunque forma di sensibilizzazione necessaria presso le istituzioni, perché venga assicurato un nuovo spazio al diritto, all’economia politica e alla scienza delle finanze tra le discipline professionalizzanti degli istituti tecnici e professionali;
6)assicurare che, in occasione del riordino della classi di concorso, sia mostrata particolare attenzione nel valutare i titoli culturali e professionali dei docenti attualmente in possesso dell’abilitazione all’insegnamento per le Discipline giuridiche ed economiche (classe A 019).
Siete presenti in Piemonte ?
Certamente, anzi, la realtà piemontese si sta dimostrando la più dinamica del Nord Italia. Abbiamo avanzato alcune proposte come quella di introdurre l’insegnamento della sicurezza degli ambienti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori nei percorsi scolastici e nei prossimi mesi sono in programma alcuni appuntamenti, a Torino e sul territorio regionale per diffondere i contenuti del Manifesto ed anche per avanzare proposte concrete di lavoro.
Il senatore Roberto Ruta ha presentato un disegno di legge a Palazzo Madama nel quale si chiede l’istituzione dell’insegnamento del diritto e dell’economia in tutte le scuole secondarie nel biennio. Come lo valuta?
A prescindere dal fatto che la nostra associazione è rigorosamente apartitica, questo disegno di legge è stato redatto, finalmente, da una persona che capisce di scuola – non a caso è un insegnante – e che occorre specificità e professionalità per questo tipo di materie.
P. G. Minazzi
Epifania al parco sul trenino reale
VENARIA: ESCURSIONE IN TRENINO A VILLA LAGHI
Coperto, riscaldato e ventilato il Trenino ha 37 posti ed è dotato di predella pneumatica per disabili. Partenza da Piazza della Repubblica. Fermata 10′ dopo presso il Ponte Verde e 15′ dopo presso il fontanone del Castello de La Mandria.Durata: circa 1 ora e mezza. Costo: €8 intero, 7 € ridotto, € 6 bambini/ragazzi dai 3 ai 18 anni, gratuito fino a 2 anni e accompagnatori disabili. Sconto di 1 Euro per possessori Abb. Musei/Torino Piemonte Card.
La bigliettazione viene effettuata a bordo del Trenino. Info e prenotazioni: TEL. 340/7936071 – Ore 16.00 – GIRO PARCO – Alla scoperta del Parco in TRENINO!Partenza da Piazza della Repubblica. Fermata 10′ dopo presso il Ponte Verde e 15′ dopo presso il fontanone del Castello de La Mandria,con sosta alle Scuderie di Cascina Vittoria. Durata: 1 ora circa. Costo: 6€ intero, 5€ ridotto dai 3 ai 18 anni , gratuito fino a 2 anni e accompagnatori disabili. Sconto di 1€ per Abbonamento Musei/Torino Piemonte.
Sono Panda, Punto, 500L, Ypsilon e 500. In crescita anche le vendite della Jeep Renegade
Fca contrasta la crisi. Sono cinque le vetture del gruppo in vetta alla classifica delle auto più vendute in Italia nell’anno appena trascorso: Panda, Punto, 500L, Ypsilon e 500. L’azienda post-torinese commenta i dati del mercato italiano. In crescita anche le vendite della Jeep Renegade, al top delle classifiche di vendita seppur appena arrivata sul mercato. Nel mese di dicembre è entrata per la prima volta nella top ten con una quota del 20,6 per cento nel suo segmento.
Da rimarcare che Fca ha immatricolato 376.721 auto nel 2014. La crescita sul 2013 è dello 0,75%, inferiore a quella del mercato. La quota cala dal 28,66% al 27,71%. Le consegne in dicembre sono 25.265 (+1,39%), la quota è 27,61% (era 27,87%). E’ il marchio Jeep a far salire le vendite: lo scorso anno ha immatricolato 11.334 vetture, portando il risultato 2014 dallo 0,45% allo 0,83%. A dicembre si sono realizzate 2.308 consegne (quota 2,52%), mentre le immatricolazioni Alfa Romeo sono state 28.322, il 10% in meno del 2013.
(Foto: il Torinese)
Creaturamia…il dramma di madre e figlio
È una storia di forza e di tenacia, di dolore ma pure di ottimismo
Lo spettacolo Creaturamia… andrà in scena al Cuboteatro di Torino il 10 e l’11 gennaio prossimo: un monologo a tinte forti, che parla del dramma di una madre il cui figlio, dopo la morte del padre, diventa tossicodipendente. Liberamente tratto dal romanzo Caracreatura di Pino Roveredo (edito da Bompiani), Creaturamia… non è semplicemente una storia di dipendenza dalla droga e di legami familiari che vanno in frantumi. È, infatti, anche una storia di forza e di tenacia, di dolore ma pure di ottimismo, la storia di una madre che combatte per quello a cui tiene di più: suo figlio. Creaturamia… è scritto, diretto e interpretato dall’attrice-regista Marianna Esposito.
Fondi europei per giovani e donne
Riapprovato il 29 dicembre dalla Giunta regionale il programma operativo 2014-2020 cofinanziato dal Fondo sociale europeo
Il documento, che contiene modifiche basate sulle osservazioni pervenute dall’Unione Europea e proposte dall’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, riassume le linee di intervento prioritarie e prevede azioni per un totale di 872.290.000 euro. Le principali variazioni riguardano gli investimenti per la disoccupazione giovanile e la promozione di occupazione femminile, in un quadro generale volto a rimettere l’impresa al centro delle politiche economiche e dei processi di sviluppo, con azioni di investimento su misure di sostegno che evitino la perdita permanente di capacità produttiva e di posti di lavoro, ma anche su una maggiore intensità e profondità delle innovazioni.
Tra i principali cambiamenti effettuati va evidenziato l’inserimento della priorità di investimento dedicata alla lotta alla disoccupazione giovanile, all’interno della più generale priorità a sostegno dell’accesso al lavoro di persone disoccupate e inattive, per cui l’impegno regionale è di circa 224 milioni di euro, pari a un quarto del valore complessivo del programma. Nel dettaglio, si tratta di azioni in favore dei giovani, in particolare verso quelli che non svolgono attività lavorative, non seguono corsi di studio o di formazione, incluso chi è a rischio di esclusione sociale e appartiene a comunità emarginate. “I fondi – precisa Pentenero – sono destinati ad esempio a percorsi di formazioni per giovani assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, alla creazione di punti di contatto per il profiling, l’accompagnamento al lavoro, l’orientamento”.
Verrà inoltre incrementato lo stanziamento per le priorità di investimento dedicate alla promozione dell’occupazione femminile (ora di 17 milioni di euro a fronte di un’ipotesi iniziale di circa 12 milioni), volte a favorire la conciliazione tra vita professionale e vita privata con misure come la promozione del “welfare aziendale”. Verrà rafforzata la modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro (17 milioni a fronte di un’ipotesi iniziale di 14), come i servizi per l’impiego pubblici e privati di promozione dell’occupazione, grazie a opere che migliorino anche la mobilità professionale transnazionale e la cooperazione tra le istituzioni ed i soggetti interessati.
Novità anche il rafforzamento dei meccanismi di coordinamento formale con i programmi del Fondo sociale europeo a titolarità delle amministrazioni centrali come programma nazionale, sistemi e politiche attive per l’occupazione, scuola, inclusione, governance. “In primavera – anticipa Pentenero – saremo pronti a partire con la nuova programmazione. Sarà una sfida importante soprattutto per il cambiamento che ci si prospetta”.
30 immagini del 2014 che ripercorrono i dodici mesi appena trascorsi
L’insediamento della X legislatura il 30 giugno, la consegna del Sigillo all’Arma dei Carabinieri che compie 200 anni, la festa per la Croce Rossa nel centocinquesimo: sono questi alcuni dei principali avvenimenti del 2014, immortalati nelle fotogallery realizzate dalla Direzione Comunicazione dell’Assemblea regionale. Abbiamo scelto trenta immagini emblematiche che ripercorrono i dodici mesi appena trascorsi, ricordando le diverse mostre allestita a Palazzo Lascaris, in Biblioteca e all’Ufficio relazioni con il pubblico, gli eventi di carattere istituzionale e culturale come i concerti del 25 aprile e del 2 giugno, il raduno dei Consigli comunali dei Ragazzi a Vicoforte, l’allestimento della sala stampa per le elezioni regionali di maggio, la tradizionale presenza al Salone del Libro, le attività degli organismi consultivi.
(dt – www.cr.piemonte.it)
Alessi e Marrone: “In Piazza Castello , in via Roma, Piazza San Carlo, e in altre vie nella notte di Capodanno c’era una distesa di rimasugli di petardi, anche a poche decine di metri dal palco di Piazza San Carlo, oltre che un quantitativo enorme di bottiglie tra cui tante rotte e quindi pericolose”
Come ha scritto in diversi articoli il Torinese, anche quest’anno era in vigore il divieto di esplodere petardi e botti come cita il Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città. Articolo 9 comma 23: “E’ vietato su tutto il territorio del Comune di Torino, fare esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali come previsto dallo stesso articolo 9 comma 1, e comporta quindi responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Città. Le sanzioni prevedono multe da 25 a 500 euro e il rischio di una denuncia penale per il reato di maltrattamenti agli animali”.
Il Regolamento di Polizia Municipale all’art.48 ter “Utilizzo e vendita di prodotti pirotecnici” cita:
“1. E’ tassativamente vietato far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo:
a) in tutti i luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi tipo; gli organizzatori responsabili delle iniziative dovranno affiggere appositi cartelli pubblicizzanti il divieto ed assicurare, con proprio personale, un’assidua sorveglianza, per il rispetto di quanto sopra, avvertendo tempestivamente, se del caso, le forze dell’ordine;
c) in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche, ove transitano o siano presenti delle persone.
2. La vendita negli esercizi commerciali abilitati è consentita esclusivamente nel rigoroso rispetto dei limiti e delle modalità stabilite dalla legge, con particolare riguardo al quantitativo massimo che può essere detenuto presso ciascun punto vendita, all’etichettatura e alle norme poste a tutela dei minori; in caso di accertata inosservanza, il Comune, valutata la gravità dell’infrazione, potrà disporre, in aggiunta alle altre sanzioni e all’eventuale sequestro della merce irregolarmente venduta, il divieto di prosecuzione della vendita.
3. In considerazione del particolare rischio che si potrebbe configurare è tassativamente vietato il commercio in forma itinerante di artifici pirotecnici.
“Ma nonostante il divieto i botti si sono visti e sentiti in tutta Torino, oltre che essere venduti in banchetti posti ad esempio in Via Roma” spiega Patrizia Alessi, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7, che denuncia: “In Piazza Castello , in via Roma, Piazza San Carlo, e in altre vie nella notte di Capodanno c’era una distesa di rimasugli di petardi, anche a poche decine di metri dal palco di Piazza San Carlo, oltre che un quantitativo enorme di bottiglie tra cui tante rotte e quindi pericolose, bottiglie anche vendute da abusivi che indisturbati vendevano in mezzo alla gente, fuochi d’artificio…”
Anche in Borgata Aurora (compresi i Giardini Alimonda e ex GFT), Borgo Dora e Porta Palazzo non è andata meglio per diverse ore i botti sono stati forti e continuativi. “I cittadini incontrati stamane per le vie limitrofe a corso Giulio Cesare erano indignati dalla situazione”, aggiunge Alessi che annuncia un’interrogazione. “L’anno scorso nel territorio della Circoscrizione 7 e in tutta la Città non ci sono state multe nonostante gli innumerevoli botti esplosi, chiederò anche quest’anno con un’Interrogazione nel Consiglio della 7 se vi sono state delle sanzioni…..ma da quello che si vede stamane sembra che il territorio sia stato abbandonato. A cosa serve scrivere Regolamenti se poi non si attuano?”
Interpellanze in Comune sullo stesso tema saranno presentate anche dal Capogruppo FDI in Sala Rossa Maurizio Marrone: “Sono oramai anni che il Comune perde il controllo del proprio territorio a Capodanno: un fenomeno quello dei fuochi artificiali dei privati cittadini che cresce di pari passo con il disimpegno dell’Amministrazione Comunale verso i festeggiamenti natalizi organizzati. Di questo passo Torino gareggerà con Napoli nel triste primato dei botti abusivi e pericolosi”.