redazione il torinese

Sono 400 i malati e disabili prenotati per la Sindone

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Trascorreranno la notte nei due accueil allestiti in occasione dell’Ostensione, all’ospedale Maria Adelaide e al Cottolengo

 

400, ad oggi,  le prenotazioni per trascorrere la notte nei due accueil allestiti in occasione dell’Ostensione della Sindone, all’ospedale Maria Adelaide e al Cottolengo per l’accoglienza di pellegrini malati e disabili. Tra loro tante famiglie dall’estero: da Polonia, Francia, Argentina e Costa Rica.”La visita del Papa – ha detto mons. Nosiglia all’Ansa – potrà ridare forza e speranza”.

Santander Mezza Maratona, trionfa Youssef

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Tra i tanti gruppi sportivi partecipanti si notava la nutrita presenza dei corridori della Scuola di Applicazione dell’Esercito accompagnati dal comandante dell’Istituto, il  Gen. D. Claudio Berto

 

Erano proprio tanti questa mattina i podisti che hanno accolto l’appello di Base Running a correre a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: più di  3000 runners si sono impegnati sulle due distanze, 10 km (1600 partecipanti) e 21,097 km (1500), in un tracciato che esaltava le bellezze storiche, architettoniche e naturali di Torino. “Voglio ringraziare tutti i podisti che hanno reso possibile la giornata di oggi: un grande momento di solidarietà” queste le parole di Alessandro Giannone direttore tecnico di Base Running.

 

LE GARE

 

Per Youssef Sbaai è bello “vincere facile”. Il trentacinquenne marocchino tesserato per la Tranese, è stato il trionfatore della Santander Mezza Maratona Città di Torino – Corri per la ricerca. Il portacolori della Tranese è reduce, con questo podio, da 5 vittorie colte in nemmeno tre settimane e vanta un personale sulla distanza di 1h06’56” conquistato ad ottobre. Al via prende subito il comando il terzetto formato da Sbaai, il compagno di squadra Rachhi El Mostafà e  Igor Martello, quest’ultimo compete per la gara più breve. All’altezza di viale Boiardo nel Valentino dove è situato il 5° km., incomincia ad esserci l’incremento dell’andatura. Ma al 9° km. Sbaai abbandona gli avversari, Rachhi si ritira dopo il primo giro e dopo aver fatto il vuoto, va a tagliare il traguardo in 1h08’09”. Al secondo posto Luca Cerva della Libertas Forno ritardato di oltre 4′ in 1h12’51” e dietro di lui in 1h13’02” Alex Zulian del G.P. Solvay. Anche in campo femminile la competizione si è risolta senza difficoltà per  la valdostana Catherine Bertone. L’atleta della Calvesi reduce da allenamenti in altura,   è in fase di preparazione per i Mondiali di corsa in montagna a luglio. La gara è stato un test di preparazione, che ha concluso in 1h17’31”. Le piazze d’onore sono andate ad Arafj Khadija del Città di Genova in 1h19’34” e Lara Giardino dell’Atletica Saluzzo 1h26’37”. I vincitori della 10 km sono stati Sanchez Juan David Orozco tesserato per il Monterosa in 31’27” e la giovane Sarah Aimee L’Epee della Settimese in 39’12”.  

I risultati sul sito www.mysdam.net      

 

LE NOTE DI COLORE

 

A trasformare il cuore di Torino per due giorni in una palestra a cielo aperto ci hanno pensato più di 300 volontari, impegnati dalla registrazione dei partecipanti alla consegna dei pacchi gara e all’assistenza sui tracciati. Tra i tanti gruppi sportivi partecipanti si notava la nutrita presenza dei corridori della Scuola di Applicazione dell’Esercito accompagnati dal comandante dell’Istituto, il  Gen. Claudio Berto: “ E’ sempre un piacere collaborare con Base Running, ed oggi ancor di più, viste le finalità della gara”. Tra i veterani Robino Francesco, 79 anni del gruppo Cedas Fiat, alle spalle 113 maratone: “Ho partecipato alla maratona di New York, a quella di Boston, Parigi, Leningrado, Londra e persino a quella di Cuba, a L’Avana ci hanno fatto correre in mezzo alle auto alle 4 del pomeriggio. Ed ora sono qui per solidarietà verso Candiolo e per rendere omaggio alla nostra bella Torino”. Il gruppo più rosa della giornata sono le Running Mummies, podiste accomunate dalla passione per la corsa e dall’essere tutte mamme: “Il nostro è un gruppo che conta più di 1500 iscritte in tutta Italia – raccontano Silvana ed Elena di Cameri (No) – e siamo sempre pronte a correre per le cause giuste”.“Io ho partecipato ad almeno 4 corse per Candiolo” racconta Francesca Esposito, 67 anni, della Podistica Torino e non è l’unica a correre spinta dalla voglia di sostenere il polo di eccellenza della ricerca, il settantaduenne Bartolomeo Canavese del gruppo Avis Podismo ribadisce con fermezza “Io sono qui per Candiolo”.Obiettivo raggiunto quindi per Base Running, una prova che il mondo del podismo risponde ‘Presente!’ quando si può fare la cosa giusta.

 

 

La cultura è un diritto di tutti i cittadini

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L’imperativo è quello del “diritto all’arte” ispirato ai principi di solidarietà sociale, per valorizzare la cultura nel senso più ampio del termine attraverso la collaborazione con amministrazioni pubbliche e soggetti privati

 

La conoscenza del patrimonio culturale di Torino e del Piemonte deve essere fruibile per tutti. Con questo intento,15 anni fa, nacque l’associazione senza fini di lucro Volarte. Il sodalizio culturale si occupa soprattutto delle cosiddette “fasce deboli” di cittadini che, spesso, rischiano di venire  esclusi dalla vita culturale della città.

 

L’imperativo è quello del “diritto all’arte” ispirato ai principi di solidarietà sociale, per valorizzare la cultura nel senso più ampio del termine attraverso la collaborazione con amministrazioni pubbliche e soggetti privati ed associazioni che perseguono scopi comuni. E inoltre, si legge nel sito dell’associazione: “promuovere la coscienza del valore civile e collettivo dei Beni Culturali, attraverso strategie mirate a far nascere il concetto di “appartenenza” e quindi un atteggiamento di tutela e rispetto di un patrimonio che è della collettività e come tale va difeso e conservato”.

 

Tra i compiti dell’associazione, la formazione di volontari capaci di attuare le finalità culturali e la collaborazione con il mondo della scuola per offrire ai giovani esperienze formative che li avvicinino al volontariato.  Volarte organizza corsi di formazione rivolti in particolare agli operatori del settore del volontariato culturale. Tra le altre iniziative promosse  segnaliamo “Il Liberty nel Canavese”, che ha visto realizzarsi visite guidate a Venaria Reale, Mathi, Lanzo, Gassino, Chivasso, San Giorgio Canavese. In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio in Piemonte, le escursioni al Castello Ducale di Agliè. Inoltre, sono calendarizzate visite al  Museo Diocesano di Torino e al Santuario della Basilica della Consolata.

 

Il sito web dell’associazione è www.volarte.it

 

(Foto: il Torinese)

Piero il Lungo, le magnifiche sorti del sindaco che studia da presidente. Della Regione o del Senato?

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Parafrasando De Gasperi, si potrebbe dire che lo statista Chiampa pensa alla prossima generazione, mentre i nani che lo circondano pensano alla prossima elezione. Perché il buon Sergio ha due exit-strategy: la prima, ricandidarsi e rivincere forse in modo meno smagliante, ma comunque abbastanza sicuro; la seconda, gettare alle ortiche l’incarico e ritirarsi dalla tenzone, dopo aver visto che con queste situazioni di bilancio governare la Regione non è solo impossibile, è inutile

 

In Regione ormai si discute del quando, non del se si andrà alle urne anticipate. E il nervosismo di questi ultimi giorni, con botta e risposta tra i massimi esponenti del Pd piemontese la dice lunga sul fatto che, nelle più alte stanze del partito di maggioranza relativa, si scommetta ben poco sul futuro dell’attuale legislatura regionale. A dieci mesi dal voto che incoronò Chiamparino con un vantaggio olimpico, la sua immagine e la sua maggioranza sono già sgretolate, a causa della nota vicenda firme false (non necessarie) raccolte per presentare le sue liste.

 

Che la legislatura sia periclitante, del resto l’ha messo nero su bianco la stessa Giunta, quando ha revocato il bando per la nomina del segretario generale, una nuova figura – fortemente voluta da Chiampa – che avrebbe permesso un forte accentramento della burocrazia di piazza Castello in mano a una persona di stretta fiducia. Ebbene, dopo aver spinto al massimo per cambiare la legge e varare questo ruolo, ora si sospende e si procederà “solo nel momento in cui vi sarà piena certezza sulla continuità e stabilità dell’attuale legislatura”. Praticamente, in un documento ufficiale si attesta che non si è certi che il mandato duri, né per quanto. C’è da chiedersi se, alla luce della prudenza mostrata nel caso del segretario generale, non sarebbe opportuno che la Giunta sospendesse nomine (ad esempio i direttori Asl e Aso) e programmi a lunga scadenza che non è sicura di concludere. Concentrandosi, invece, sul bilancio ancora in sospeso e sulle cose più immediate e risolvibili.

 

In realtà, una pressione non propriamente forte dell’opposizione, consente alla maggioranza di muoversi ancora con una certa agilità e persino di litigare apertamente su quasi tutto. Cosi si è assistito allo scontro tra il presidente del Consiglio Mauro Laus, che chiede a Chiampa di soprassedere alle dimissioni, con l’altro che gli replica, quasi beffardo, che vorrebbe addirittura anticipare le urne a maggio. Traguardo ormai tecnicamente impossibile, ma che è servito al presidente a far capire che le sue decisioni non sono un fatto negoziabile e che forse non gli spiacerebbe mettere fine a una situazione abborracciata, che lo impastoia e lo indebolisce, scrollandosi nel contempo un po’ di “pidocchi sulla criniera del cavallo”, ovvero i piddini giunti alla terza legislatura e dunque non più ricandidabili.

 

Perché il buon Sergio in realtà ha due exit-strategy a disposizione: la prima, ricandidarsi e rivincere forse in modo meno smagliante, ma comunque abbastanza sicuro; la seconda, gettare alle ortiche l’incarico e ritirarsi dalla tenzone, dopo aver visto che con queste situazioni di bilancio, che non permettono alcun margine, governare la Regione non è solo impossibile, è inutile. Insomma, parafrasando De Gasperi, si potrebbe dire che lo statista Chiampa pensa alla prossima generazione, mentre i nani che lo circondano pensano alla prossima elezione. Le opposizioni (pentastellata e forzaitaliota) sono abbastanza sotto scacco (tranne la Lega, che non a caso ieri ha scelto di scendere in piazza) perché difficilmente vincerebbero la nuova sfida, e forse proprio a loro conviene che l’attuale sgangherata compagnia tiri a campare, piuttosto che confrontarsi con una maggioranza resa più forte dal nuovo lavacro elettorale.

 

Tanti elementi lasciano però pensare che, alla fine, l’impasse si risolverà nella primavera 2016, quando anche il Comune sarà chiamato alle urne per la scadenza naturale, trascinando nel vortice anche la Regione, con indubbio vantaggio della sinistra. E a quel punto anche l’uscente Fassino avrà due chance, o sostituire Chiampa e sedersi al 42° piano del grattacielo al Lingotto, o proseguire a Palazzo di Città, puntando però, come presidente Anci, a salire sullo scranno più alto del nuovo Senato post-riforma Renzi.

 

(Foto: il Torinese)

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Fassino, lieve malore a Firenze: ora sta bene

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Ha confermato tutti gli impegni istituzionali

 

Il sindaco di Torino Piero Fassino, presidente dell’Anci, ha avuto un leggero malore. E’ stato portato per accertamenti all’ospedale di Careggi, in provincia di Firenze, dove si trovava per partecipare alle giornate fiorentine dell’Expo. Fassino si è subito ripreso. Gli accertamenti medici hanno dato esito negativo e il sindaco ha così confermato tutti gli impegni istituzionali, compreso il suo viaggio a Tunisi per partecipare con il premier Renzi alla manifestazione contro il terrorismo.

 

(Foto: il Torinese)

“Il mare che sento” interpretazioni di arte, design e artigianato in mostra a Internocortile

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Diverse e personalissime interpretazioni marine ed ancora una volta lo spazio creato da Silvia Tardy diventa crocevia di genialità  e innovazione

 

“Il mare una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia” così la pensava Jacques Cousteau e pare che sulla stessa lunghezza d’onda veleggino i 10 protagonisti  della mostra “Il mare che sento”, allestita nello spazio di Internocortile,  fino al 5 maggio. b In un mix di arte, design e artigianato di alto livello, il mare viene interpretato in 10 modi  diversi. Cristina Borgogna, Alessandro  Ciffo, Cime di luce, Cristiana Erbetta, Manu Mara, Mauro Faletti, Ferdi Giardini, Carlo Gloria, Le pietre di Anna e Massimo Voghera espongono le loro diverse e personalissime interpretazioni marine ed ancora una volta lo spazio creato da Silvia Tardy diventa crocevia di genialità  e innovazione.

 

-L’artista torinese Cristina Borgogna che ama veleggiare intorno al mondo ed oggi si divide tra il paese d’origine e la Francia, espone le sue opere realizzate sul mare. Scatti fotografici rivisitati con resina e acrilico, che raccontano grandi vele, mari tempestosi, manovre in regata e maree sulle spiagge.

 

Alessandro Ciffo, famoso per l’uso geniale che fa del silicone, qui lo declina in una grande tovaglia che riprende le tonalità e il movimento del mare.

 

-Dietro il brend Cime di luce c’è Raffaella Motta, artista che pesca dalle sue esperienze marittime  e propone lampade che riproducono alla perfezione  i nodi marinari. Sono opere pensate in mare e per il mare, utilizzano tubi d’ illuminazione a led, sono resistenti all’acqua e non si riscaldano.

 

Cristiana Erbetta espone i suoi taccuini interamente realizzati a mano e sulla copertina di ognuno interpreta calligraficamente ed etimologicamente alcune delle parole  più ricorrenti nell’universo mare: galleggiare, bagnasciuga, burrasca …

 

Manu Mara artista dei gioielli ed ospite permanente di Internocortile,  per questo allestimento ha  creato invece un’alta vela in ferro e vetro, simbolo di libertà e leggerezza che si può usare come inusuale ed elegante divisorio.

 

Mauro Faletti interpreta le profondità oceaniche attraverso un light box che ha battezzato “Deep box” in cui una scala scende nell’acqua a simboleggiare la ricerca della parte più  profonda ed autentica degli esseri umani.

 

Ferdi Giardini si ispira all’acqua e crea lo specchio “Guardami, io e te siamo l’inganno o la verità?”

 

Carlo Gloria espone due suoi lavori di Mesurement Unit, realizzati  lungo le coste della Liguria.

 

-Dietro Le pietre di Anna c’è la creatività  di  Anna Torre che presenta due panche in legno  chiaro di pioppo, attraversate da una pietra di serpentino, scolpita con un movimento  sinuoso di onde.

 

Massimo Voghera, docente di Scenografia teatrale e Teatro di  figura all’Accademia di Torino,  ritorna a Internocortile con i suoi ultimi lavori legati al mare: piccoli pesci  di terracotta che all’interno celano  ironiche sorprese.

 Laura Goria

 

“Il mare che sento” fino al 5 maggio 2015

A “Internocortile” via Villa Glori 6 (zona Piazza Zara)

Da martedì  a sabato  orario: 11/13  e  15,30/19

In altri orari: su appuntamento

Uildm, contro la distrofia: assemblea a Chivasso

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La prossima settimana il presidente uscente Roberto Dutto convocherà il primo consiglio direttivo per la nomina delle cariche sociale

 

Il Centro Paolo Otelli di Chivasso ha ospitato l’assemblea dei soci della sezione Uildm – Unione italiana lotta distrofie muscolari, che ha, nell’occasione approvato il bilancio consuntivo 2014 ed il preventivo 2015. E’ stato inoltre rinnovato il direttivo per il mandato 2015 – 2018 nella persona di Renato Dutto, Bruno Ferrero, Domenico Scarano, Antonio Di Rocco, Fabrizio Regis, Frediano Dutto e Giancarlo Musu, mentre il nuovo revisore dei conti sarà Roberto Zollo. La prossima settimana il presidente uscente Roberto Dutto convocherà il primo consiglio direttivo per la nomina delle cariche sociale.

 

Il documento di bilancio è stato illustrato dal vice presidente Bruno Ferrero, mentre la relazione sociale delle attività svolte nel 2014 e previste per il 2015 è stata curata dal presidente Dutto. Nella relazione, si afferma che «l’operazione di rilancio della sezione Uildm “Paolo Otelli”, per la quale almeno dal 2010 il Consiglio direttivo si sta impegnando, si può dire pressoché conclusa, con lo scorso anno 2014. In una sezione che sino al 2010 era prevalentemente impegnata sul fronte Telethon (pur da oltre un decennio all’avanguardia in Italia in quanto a somme raccolte per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche) siamo riusciti a far crescere tante attività orientate al sostegno ed all’assistenza diretta sia delle persone con distrofia muscolare che affette da altre malattie genetiche»


I tesseramenti hanno registrato un  incremento, passando dagli 88 del 2013 ai 97 del 2014: un dato che ha quindi superato anche i 95 soci del 2012: «Il maggior impegno sul fronte dei tesseramenti, che ci eravamo ripromessi all’Assemblea dei soci del marzo dello scorso anno, è giunto quindi a buon fine, anche se avremo certamente la possibilità di fare ancor meglio nel 2015». Sono seguiti molti interventi dei soci delle diverse realtà del Piemonte.

Massimo Iaretti

Guerriglia urbana in centro, gli antagonisti non vogliono Salvini e si scontrano con la polizia

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salvini xxxsalvini torinoll leader leghista: “E’ triste manifestare protetti da grate di ferro e cordoni di polizia. E’ indegno e mi spiace che questo accada soprattutto a Torino”

 

Era nell’aria: si sono verificati gli scontri temuti,  durante la manifestazione dei network antagonisti e antirazzisti contro la Lega Nord. Il corteo dei manifestanti ha cercato di penetrare in piazza Solferino, dove si tiene la manifestazione  #chiamparinoacasa con il leader leghista  Matteo Slavini e i rappresentanti del centrodestra piemontese. La polizia ha replicato con una carica di alleggerimento.

 

Sarebbero cinque i manifestanti fermati, in via XX Settembre, all’angolo con  via Monte di Pietà. E’ stato ferito un manifestante, soccorso sul posto. “E’ triste manifestare protetti da grate di ferro e cordoni di polizia. E’ indegno e mi spiace che questo accada soprattutto a Torino”. Così commenta attraverso l’agenzia Ansa lo stesso Salvini che aggiunge: “Sono appena stato due giorni in Emilia senza problemi. Non capisco perché qui sia sempre così”.

 

Alla manifestazione del centrodestra sono intervenuti, tra gli altri, Maurizio Marrone (FdI), Gilberto Pichetto e Andrea Tronzano (FI), l’ex governatore Roberto Cota e Alessandro Benvenuto (Lega Nord).

 

(Foto: Rulipress / il Torinese, Lega Nord Padania – Fb)

Alessia Gazzola, giovane e medico ma non è lei il volto di Alice

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Medico legale di Messina, caso letterario nel 2011 con “L’allieva”; da allora un inarrestabile successo che la colloca tra le perle più preziose della scuderia Longanesi

 

Carica umana e simpatia a mille, giovane e bellissima al 5° mese di gravidanza; Alessia Gazzola, al Circolo dei Lettori di Torino (gremito di pubblico) ha presentato “Una lunga estate crudele” (Longanesi), ennesimo successo per la sua Alice Allevi, l’anatomopatologa più amata dagli italiani e prossima a diventare protagonista di una fiction su Rai 1. Incontrare l’autrice significa capire al volo le ragioni del suo fascino e della dolcezza che le foto lasciano intuire. Medico legale di Messina, caso letterario nel 2011 con “L’allieva”; da allora un inarrestabile successo che la colloca tra le perle più preziose della scuderia Longanesi. Ha tutto l’entusiasmo e la luminosità dei suoi 33 anni; un po’ stanca, ma sorridente ed infinitamente disponibile, si presta all’intervista, nelle sale del luogo cult per eccellenza della cultura torinese.

 

Protagonista delle sue “commedie medico-legali gialle in cui il morto c’è sempre, ma con effetto  drammatico marginale” è la giovane Alice Allevi: medico legale un po’ maldestra, bistrattata dai superiori e dagli uomini di cui si invaghisce. Ma bravissima a risolvere i casi più intricati e pupilla del commissario Calligaris, che nutre per lei affetto paterno.”Una lunga estate crudele” (uscito da poco e già alla terza ristampa) è il quinto appuntamento con Alice. Le lettrici la seguono con empatia e tifano per le sue vicende amorose; sempre in bilico tra lo sfuggente fotografo Arthur e il capo dell’Istituto di Medicina Legale, Claudio Conforti, che ha fascino da vendere ma idiosincrasia per legami troppo solidi e di lunga durata. Questa volta il delitto è servito in teatro, con la scoperta del corpo mummificato di un attore di cui si erano perse le tracce da circa un quarto di secolo. Alice si butta a capofitto nella risoluzione del cold case; mentre la sua vita sentimentale s’ingarbuglia ancor di più con l’affacciarsi sulla scena dell’antropologo forense Sergio Einardi, che l’avvolge in una corte old style, ma senza successo. «La folgorazione è arrivata il giorno che, in incognito, mi sono unita ad una scolaresca ed ho assistito ad una rappresentazione, di altissimo livello, del Macbeth di Shakespeare in lingua originale » l’autrice racconta così la genesi del libro. Il romanzo precedente era dedicato alla sua bambina Eloisa; questo invece al marito “perché insieme scaliamo l’Himalaya”. E’ in senso metaforico? «Nasce da un aneddoto. Un amico gli disse che mi faceva da sherpa e lui se ne risentì. Ho voluto sistemare le cose».

 

-Perché sfoderi un terzo uomo?

«Non certo perché sia risolutivo o perché tra i due litiganti, il terzo gode. In realtà  non l’ho mai  visto come “papabile”.  L’ho inserito per due ragioni. Doveva scompaginare un po’ le carte, far capire alcune cose ad Alice, possibilmente anche agli altri due uomini. Poi per farle sperimentare un corteggiamento vecchia maniera, cosa alla quale non è assolutamente abituata».

 

– Poteva essere l’occasione giusta, invece lei non ne è conquistata. Perché?

«Di fatto mi sono resa conto di una cosa anche triste: scopre che tutto sommato le piace essere bistrattata. Ed io non mi divertivo a scrivere di Einardi».

 

-La storia è ambienta a Roma e Alicudi: i tuoi legami con questi luoghi?

«Nel 2007 quando iniziai a scrivere “L’allieva” ero in piena fase –commedia sentimentale di stampo anglosassone- alla Kinsella; il libro un po’ risente di quelle letture e di storie ambientate a New York e in grandi location. Volevo anch’io una città metropolitana, come Milano;  ma non la conoscevo e all’epoca ero una sconosciuta che scriveva per diletto, impensabile finanziarmi ricerche sul luogo. Così ho virato su Roma dove vado spesso. Alicudi, invece, è un po’casa: la più selvaggia e affascinante delle Isole Eolie, in provincia di Messina».

 

-Le lettrici sono affezionate ad Alice e seguono le sue vicende quasi la conoscessero: cosa provi?

«Mi gratifica moltissimo perché significa che il personaggio è vivo. Ormai quasi una cara amica, talmente reale che suscita simpatia; anche se c’è pure chi dice che la prenderebbe a schiaffi».          

 

– Finalmente è ufficiale: la Endemol produrrà la fiction, sarà trasmessa da Rai 1 e tu stai collaborando alla sceneggiatura. E’ una garanzia affinché non vengano stravolti i tuoi libri?

«I produttori e la Rai hanno detto subito di voler preservare più possibile il materiale originale e questo mi ha automaticamente messa al riparo da ogni paura. Io rivedo i dialoghi scritti dagli sceneggiatori e certo la mia mano c’è, anche se non è un lavoro che svolgo in solitaria: ci sono tante teste, tante idee».

 

-Cambiamenti?

«Si, qualcuno, e non in peggio. Anzi mi sono ritrovata a pensare che alcune cose sono migliori rispetto ai romanzi e mi sono pure detta “peccato non averci pensato io”».

 

-Scrivere per la tv quanto è differente dallo scrivere libri?

«E’ molto più difficile e me ne sono accorta collaborando. In realtà come scrittrice mantengo una padronanza assoluta, faccio tutto quello che voglio; come si dice “il potere di Dio” degli scrittori».

 

-Come si riesce a rendere sullo schermo lo spessore psicologico dei personaggi che nei libri sono descritti a tutto tondo?

«Certo nei romanzi faccio vedere uno sguardo, un sorriso o un gesto; la sceneggiatura non ha una descrizione attorno e quindi deve essere forte, con parole scelte in modo molto accurato, per non sembrare scontate. Ma gli sceneggiatori sono in gamba, entrati perfettamente nel mood della storia e questo facilita il mio lavoro di supervisore. Poi sarà fondamentale trovare gli attori giusti, in grado di cogliere le sfumature».

 

-L’anno scorso avevi  idealmente identificato Alice con l’attrice Zooey Deshanel di “New girl”; Arthur con Simon Baker di “The Mentalist”; Conforti un mix tra James Franco e Jude Law. Ora stanno cercando gli interpreti italiani e speri che l’Alice dello schermo non sia troppo caricaturale o drammatica, in che senso?

«Ci vorrebbe un’attrice molto naturale nell’interpretazione, capace di cogliere le note giuste: che non diventi grottesca quando fa gaffe e pasticci, giustamente drammatica quando deve esprimere empatia verso le vittime e i loro familiari».

 

-Lo sai vero che per le lettrici il volto di Alice sei tu?

«No, lei è un po’ la mia sorellina minore, con tutti i difetti di famiglia. E poi io non so recitare».

 

-Nel tuo futuro pensi di scrivere per cinema e televisione?

«Sinceramente non mi ci vedo. Scrivo per vocazione e sono stata prestata a questo ruolo perché il progetto riguarda i miei film. Credo non si possa improvvisare, la drammaturgia ha delle regole, è un mestiere che va imparato e non so se sarebbe adatto a me».

 

– Si preannuncia una bella estate, oltre alle riprese tv, nascerà la tua Bianca. Chi ha scelto il nome?

«Il papà e stavolta non c’è un significato particolare. Ci piace perché è semplice, ha un suono molto aggraziato, senza essere pretenzioso».

 

-Medico legale, scrittrice di best seller al ritmo di uno all’anno, una bimba piccola e un’altra in arrivo: prevedi salti mortali multipli e carpiati?

«La vita andrà riorganizzata, anche perché già così ho qualche difficoltà e devo chiedere aiuto».

 

-Idee per il prossimo libro?

«Mi piacerebbe fosse legato ai gioielli; ma potrebbe anche essere altro. Diciamo che sono in fase di  ristrutturazione. Forse sarà anche l’ultimo, perché voglio farli finire quando ancora a qualcuno dispiace».

 

-Ma così spezzi il cuore di tante lettrici!

«Congederei Alice lasciando comunque la porta aperta, perché nella vita non si sa mai. Poi vorrei cimentarmi in altre cose, ho in testa un sacco di personaggi che parlano».

 

-Come vivi la promozione in giro per l’Italia?

«Partendo dalla Sicilia è un po’ complicato e gli incontri col pubblico sono meno della metà di quanto vorrei. Cerco di farmeli bastare e di renderli speciali».

 

E a giudicare dalle persone in fila per la dedica e una foto con lei…… ci riesce benissimo!

 

Laura Goria

 

 

 

Rientra a casa su un volo speciale Anna Abagnale, una delle torinesi ferite nell'attentato di Tunisi

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tunisi cons4tunisi striscione Il sindaco di Torino Piero Fassino ha annunciato che parteciperà con il premier Matteo Renzi alla manifestazione contro il terrorismo promossa dal Presidente della Repubblica di Tunisia

 

Gli investigatori hanno reso noto che i due simpatizzanti dell’Isis residenti in Piemonte e arrestati nei giorni scorsi, erano in procinto di partire per aggregarsi alle milizie islamiche. Da qui l’accelerazione dell’operazione di polizia che ha portato al loro arresto. Rientra intanto in Italia Anna Abagnale, una delle cittadine torinesi  ferite nell’attentato al Museo del Bardo. Era ancora ricoverata a Tunisi e oggi, accompagnata dal fratello Biagio, la dipendente del Comune doi torino, rientra in città su un volo medicalizzato, dal quale sarà trasferita in ambulanza alle Molinette. In rappresentanza della Città, ad accoglierla il vicesindaco Elide Tisi. La Abbagnale era una dei componenti del gruppo di torinesi del Cral del Comune partiti per la Tunisia. Il sindaco di Torino Piero Fassino ha annunciato che parteciperà con il premier Matteo Renzi alla manifestazione contro il terrorismo promossa dal Presidente della Repubblica di Tunisia, domenica a Tunisi. Al termine della manifestazione verrà scoperta una lapide commemorativa in onore di Orazio Conte, Antonella Sesino, Francesco Caldara e Giuseppina Biella e delle altre vittime dell’attentato del Bardo.

 

(Foto: il Torinese)