redazione il torinese

Chi è il sindaco più figo? Piero Fassino

fassino-expo

E’ il primo in classifica come apprezzamento tra tutte le metropoli italiane

 

Il sindaco di Torino ottiene la palma del più apprezzato tra i primi cittadini delle metropoli italiane. A incoronare Piero fassino è il sondaggio annuale dell’Istituto Ipr Marketing pubblicato dal “Sole 24 ore”. I ricercatori affermano che ha il consenso del 60,5% dei torinesi, cioè tre punti in più rispetto ai dati delle elezioni comunali del 2011. Fassino è dunque al settimo posto della classifica generale nazionale, ma è il primo tra quelli che governano una metropoli. I sindaci delle altre grandi città italiane sono nettamente distanziati.

Papa Francesco: "Sarò in preghiera davanti alla Sindone il 21 giugno"

SINDONE SICUREZZASINDONE VOLONTARISINDONE TVE sulla visita del Pontefice, Nosiglia dice: “sarà una speranza per tante persone in un momento difficile come quello attuale, dove è necessario restare uniti”

La Messa nel Duomo ha dato il via ufficialmente all’ostensione 2015 della Sindone. La celebrazione è stata officiata dalll’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, insieme con tutti i vescovi piemontesi. L’arcivescovo invita i fedeli  “a non lasciarsi mai abbattere dal male ma a vincerlo con il bene e a non andare oltre a tanta sofferenza attorno a noi e nel mondo”.

 

Papa Francesco, dopo il Regina Coeli in piazza San Pietro, ha ricordato che sarà a Torino per visitare il sacro telo: “Oggi inizia la solenne ostensione della sacra Sindone. E anche io, a Dio piacendo, andrò a venerarla il prossimo 21 giugno. Auspico che questo atto di venerazione ci aiuti tutti a trovare in Gesù il volto misericordioso di Dio, e a riconoscerlo nei volti dei fratelli, specialmente i più sofferenti”. E, dalle 16 di ieri, i primi pellegrini hanno iniziato le visite, entrando dall’ingresso di corso Regio Parco davanti al monumento al Carabiniere.

 

E’ così iniziata ufficialmente la “stagione” della Sindone a Torino. La visita delle autorità e della stampa al sacro lino, ha anticipato di un giorno l’apertura dell’Ostensione. “La Sindone è un grande segno di speranza, un dono che la Chiesa e il Signore fanno a milioni di pellegrini. E il suo messaggio è quello di vincere ogni avversità, di combattere ogni difficoltà. Questo è il momento più importante da quando sono vescovo”, ha detto mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino.

 

E Nosiglia, già in occasione della presentazione dell’Ostensione tenutasi sabato, ha lanciato un messaggio di pacificazione, contro gli estremismi: “Ci sono sempre stati fanatici fondamentalisti di tutte le religioni.La stragrande maggioranza delle persone che credono in Dio, al di là della religione che professano, non hanno questi sentimenti. Essere vicino a Dio vuol dire essere vicini a chi ci insegna ad amare, ad essere misericordiosi, buoni e fedeli. Quindi bisogna certamente isolare le frange estremiste che vogliono portare a questo tipo di scontro di civiltà e di religioni, e lottare perché ci sia qualcosa di diverso. Lottare sempre – ha concluso – ma non sulla via della violenza, perché il male e la violenza costruiscono solo male e violenza”.

 

Nelle parole dell’arcivescovo anche un riferimento alla visita di Papa Francesco: ” sarà un messaggio di speranza per tante persone in un momento difficile come quello attuale, dove è necessario restare uniti”. Il sacro telo potrà essere visitato dai pellegrini nel Duomo di Torino dalle ore 16 di domenica, fino al 24 giugno.

 

(Foto: il Torinese)

Padre in fuga, il neonato è a casa

bimbo fuga

La moglie: “Enzo è sempre stato un padre molto amorevole. E’ riuscito ad esserlo anche in questo momento di grande sbandamento personale”

 

E’ tornato a Orbassano, il neonato torinese che è stato portato dal padre Enzo Costanza in fuga in Francia e in Spagna, dove è stato rintracciato dai carabinieri e fermato. La moglie del trentanovenne, Stefania, ha riportato a casa il piccolo che sta bene. Rientra anche il papà, che era stato arrestato ma  subito scarcerato.Il tribunale di Albacete, dove  si era svolto il processo per direttissima conseguente all’arresto per sottrazione di minore, ha ritenuto che non ci fossero gli estremi per trattenerlo in carcere. Ha dichiarato all’Ansa la donna: “Sono stanca, ma per fortuna è andato tutto bene. Voglio tornare a casa e ricominciare a vivere. Ringrazio tutti quelli che si sono adoperati per ritrovare mio marito e il piccolo”. Stefania ha perdonato il marito, che soffre di disturbi psicologici. “Enzo è sempre stato un padre molto amorevole. E’ riuscito ad esserlo anche in questo momento di grande sbandamento personale”.

Sassuolo Torino, l'anticipo finisce 1-1

toro bandiera

I ragazzi di mister Ventura ora si preparano per domenica prossima, quando ci sarà  il derby

 

Pari per 1-1, l’anticipo  tra Sassuolo e Torino. Berardi in vantaggio su rigore, nel primo tempo. Nella ripresa il pareggio, sempre su rigore, di Quagliarella. Consigli, il portiere emiliano, si dimostra il migliore: già nel primo tempo riesce ad evitare il gol su Benassi e Martinez. I ragazzi di mister Ventura ora si preparano per domenica prossima, quando ci sarà  il derby.

Muore nel rogo in casa: colpa di una sigaretta

incendio

La vittima soffriva di crisi epilettiche. L’uomo era solo in casa, poichè la sua compagna era fuori per lavoro

 

Un malore lo ha colto nel suo appartamento e la sigaretta accesa che stava fumando è caduta provocando un incendio. Il tragico episodio è accaduto a San Mauro. Così è morto tra le fiamme divampate Fabrizio Bottino di 40 anni, che soffriva di crisi epilettiche. Era solo in casa, poichè la sua compagna era fuori per lavoro. I vigili del fuoco hanno dichiarato l’alloggio inagibile, così come l’appartamento al piano superiore.

 

(Foto: archivio)

Tragedia nel Canale di Sicilia, il vescovo: "Una sconfitta nel giorno della Sindone"

duomo1

Le parole di Nosiglia nella messa di apertura dell’Ostensione

 

“Si tratta di una sconfitta nel giorno in cui la Sindone si svela al mondo”. Così l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia della Messa che ha inaugurato l’ostensione, a proposito della nuova tragedia degli immigrati nel canale di Sicilia. “E’ necessaria una soluzione concreta e tempestiva. L’Italia sta già facendo tanto , ma una risposta deve giungere anche dall’Unione Europea”, dice il vescovo della Chiesa torinese.

 

(Foto: il Torinese)

Lotta alle zanzare, al via il piano regionale

zanzare

A coordinare e gestire le varie attività sarà l’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente)

 

Come proposto dall’assessore Antonio Saitta, è stato approvato il programma regionale di lotta alle zanzare, che prevede una spesa totale di 1,5 milioni di euro per realizzare i progetti urbani presentati dagli enti locali, il progetto unitario di informazione, monitoraggio e contrasto alla diffusione dei vettori di patologie umane ed animali veicolati da zanzare, il piano di ricerca e sviluppo. A coordinare e gestire le varie attività sarà l’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente). L’approvazione dei progetti di lotta in ambito urbano presentati dagli enti locali avverrà con un successivo provvedimento, dopo la trasmissione dei pareri tecnici-economici dell’Ipla.

 

www.regione.piemonte.it

Salza docet: fatto un grattacielo (forse) se ne fa un altro

grattacielo nottegrattacielograttacielo fantegrattacielo sanpaolo2palazzo regioneIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Quello che impressiona è che i torinesi abbiano perso più tempo a valutare l’altezza dell’edificio (167,25 metri, uno in meno della Mole, altrimenti lo sfregio sarebbe stato insopportabile) che non la funzionalità del medesimo. Vinta la battaglia sull’altezza, che nella tomba avrà fatto scompisciare dalle risate l’ingegner Antonelli (un ardito sperimentatore che, se avesse potuto, la Mole l’avrebbe fatta arrivare a mille metri), non ci si è preoccupati del fatto che il grattacielo ha rischiato di restare un guscio vuoto, dopo che il San Paolo è stato acquisito e “milanesizzato” da Intesa

 

Chi disprezza compra: mai la saggezza popolare ha saputo fotografare meglio l’atteggiamento dei cittadini torinesi verso il grattacielo Intesa San Paolo. Coperto di contumelie, di sondaggi negativi, di pareri allarmanti circa il pregiudizio che avrebbe arrecato allo sky-line del capoluogo piemontese, al primo week-end di apertura è stato letteralmente assalito da migliaia di persone che, dopo una coda che ha persino superato le tre ore, volevano visitarlo, salire in cima, godersi il bel panorama che si apre su tutta la città e l’arco alpino. Come sia possibile che tanto odio verso il disprezzato manufatto si sia trasformato in questo afflato di simpatia, resta davvero un mistero. Probabilmente ha funzionato la sapiente comunicazione della prima banca italiana che, con la potenza di fuoco dei forti budget pubblicitari, ha mosso i giornaloni cittadini a presentare positivamente e in pompa magna l’inaugurazione, con tanto di presenza del progettista Renzo Piano, osannato archi-star di livello internazionale e particolarmente gradito alla sinistra radical-chic. O era una minoranza di criticoni per principio che attaccava l’opera, a fronte di una maggioranza silenziosa di favorevoli che ha approfittato di una bella giornata di primavera…Resta il fatto che il disgusto verso il grattacielo è ora confinato a qualche irriducibile “giapponese” che si esprime sui social, ma ormai l’edificio sembra assimilato nell’immaginario collettivo.

 

Quello che impressiona, oltre a questo revirment improvviso, è che i torinesi abbiano perso più tempo a valutare l’altezza dell’edificio (167,25 metri, uno in meno della Mole, altrimenti lo sfregio sarebbe stato insopportabile) che non la funzionalità del medesimo. Vinta la battaglia sull’altezza, che nella tomba avrà fatto scompisciare dalle risate l’ingegner Antonelli (un ardito sperimentatore che, se avesse potuto, la Mole l’avrebbe fatta arrivare a mille metri), non ci si è preoccupati più di tanto del fatto che il grattacielo ha rischiato seriamente di restare un guscio vuoto, dopo che il San Paolo è stato acquisito e “milanesizzato” da Intesa. E si sa che i cugini d’oltre Ticino non scherzano quanto a voracità. Alla fine è prevalso, per una volta, il buon senso e la nuova sede è stata finalmente riempita di duemila dipendenti, anche se le funzioni di governance – cioè chi comanda davvero in Intesa San Paolo – hanno sede nel capoluogo meneghino. In piazza San Carlo, nella blasonata sede storico-legale, ci si viene raramente, per qualche riunione dove si prendono poche decisioni e si fa molta parata.

 

L’artefice del grattacielo, gliene se ne deve dare atto, è Enrico Salza, sanguigno manager ben noto nei salotti torinesi e non solo, già deus ex-machina del San Paolo e ora avviato verso un dignitoso tramonto. Ha fatto in tempo a veder vivere la sua creatura, e ne siamo lieti. Anzi proprio il giorno dell’inaugurazione ha piazzato la zampata del vecchio leone dichiarando che, se fosse per lui, ne vorrebbe costruito un altro di fronte al primo. Difficile che sia accontentato, ma in compenso fra un anno inaugurerà al Lingotto il grattacielo della Regione (205 metri, uno dei più alti d’Italia). Sempre che dopo le polemiche sugli appalti, sulla bonifica dell’amianto, sulla paternità prima rinnegata e poi confermata da parte del progettista Fuksas lo sfortunato edificio non trovi altri intralci in grado di bloccare il cantiere.

 

(Foto: il Torinese)

Ghinotto

 

Fassino: "Un'ostensione che rimarrà nella storia"

fassino piero

“Torino è pronta  e attende con trepidazione la visita di Papa Francesco il 21 e 22 giugno”

 

Per il sindaco Piero Fassino: “Anche questa ostensione resterà nella storia: Torino accoglierà a braccia aperte, e nel migliore dei modi, le centinaia di migliaia di pellegrini che arriveranno in città”. Alla presentazione dell’ostensione alle autorità e alla stampa il primo cittadino ha aggiunto:  “Torino è pronta  e attende con trepidazione la visita di Papa Francesco il 21 e 22 giugno”.

Educational Day per vivere la bellezza dell'arte

arte 1arte 2

Un evento promosso da AMACI (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani)

 

L’arte contemporanea come non l’avete mai scoperta e vissuta prima: è questa la promessa del primo “Educational Day”, domenica 19 aprile, promosso a livello nazionale da AMACI (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani). Da nord a sud, i dipartimenti educativi dei vari musei giocano tutte le loro carte per avvicinare il grande pubblico alla genialità contemporanea e lo fanno con laboratori, workshop, conferenze, visite guidate, ma anche performance, happening, flash mob, social network e tanto altro ancora. Insomma, un D Day artistico italiano, costellato di iniziative ed attività gratuite da non perdere. Un corale inno alla funzione educativa dei musei di arte contemporanea: non asettici contenitori di oggetti, piuttosto, luoghi pieni di vita, accoglienti, sempre più centri di formazione permanente, scambi e crescita culturale. E già perche passano anche da lì lo sviluppo di un pensiero critico, l’integrazione culturale e sociale, la sperimentazione e il senso di appartenenza territoriale.

 

Il PIEMONTE farà la sua parte con:

 

– Il Castello di Rivoli che punta sulla collezione permanente e le nuove acquisizioni.

La GAMdi Torino che partecipa all’evento con due appuntamenti:

 -Ore 15 Autoritratti al Museo, ovvero il divertente workshop fotografico per adulti, condotto da Miriam Colognesi. L’artista (ex studentessa all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino) coinvolge il pubblico del museo in un’affascinante  ricerca sull’autoritratto fotografico. Un’idea partita dall’analisi del dilagante fenomeno del “selfie” che affida l’auto-rappresentazione alle ali di un’istantanea trasmessa velocemente. Miriam, invece, da mesi, propone pause di riflessione e azioni fotografiche condivise con il pubblico: il gioco sottile sta nell’indagare come il contesto culturale influenzi i comportamenti e scoprire tutta la magia di un ritratto che “dialoga” con un’opera scelta dai visitatori. Per valutare i primi risultati del lavoro, condividerli col pubblico, ma anche percorrere questa strada con altri scatti, ecco il workshop a cui tutti potete partecipare. E a chi interverrà per la prima volta è offerta la chance di farsi immortalare davanti ad un’opera della Gam a sua scelta.

-Ore 15,30 Relazion-arti; passeggiate tematiche nelle collezioni della Gam; il personale sarà a completa disposizione del pubblico e lo accompagnerà nella scoperta delle 4 gallerie dell’allestimento tematico. Perché anche cosi si imbastisce un nuovo dialogo con i visitatori: aiutandoli ad apprezzare le opere d’arte, intessendo approcci più autentici e personali. Al contempo sarà possibile scegliere i capolavori preferiti e concordare con Miriam Colognesi il proprio auto-ritratto al museo.

 

-Nel resto della penisola saranno poi infinite le occasioni per vivere l’arte contemporanea in modo insolito, spesso sorprendente.

Si va dal workshop organizzato dal Madre a Napoli in cui si impara a raccontare un museo sui social network  all’appuntamento su Instagram per i giovani di Pesaro che riscoprono i luoghi d’arte cittadini; dall’Arte Povera nel riallestimento della Collezione di Ca’ Pesaro a Venezia ai giochi nelle sale del museo alla Gnam di Roma; dalle visite a occhi bendati (per imparare a vedere con i sensi) nel Museion di Bolzano ai workshop della Gam e C di Bergamo per operatori e insegnanti impegnati nella didattica museale per i non vedenti. Questi sono solo alcuni cenni al ricco programma multiforme che intende creare una nuova cultura, un’inedita educazione dello sguardo ed accorciare le distanze tra i musei e le persone.

-Non a caso l’immagine guida della prima edizione dell’Educational Day è “Silent Walk”, del duo artistico torinese Gianfranco Botto & Roberta Bruno, che propone una riflessione sul rapporto figura-paesaggio (centrale nella loro arte fin dai primi  anni 90). Il profilo di una silhouette, (senza sesso o età) intenta a compiere un’azione silenziosa, si staglia sullo sfondo di una distesa verde, priva di case o altra presenza umana. A dividere la figura dal paesaggio c’è solo una rete metallica che è simbolo di apertura, passaggio ed opportunità di relazionarsi con l’ambiente circostante per non restare isolati. Ed ecco l’intrigante metafora: centrale è proprio l’atto di costruire il proprio mondo futuro ed una società migliore, anche grazie all’imprescindibile ruolo dell’educazione.

 Laura Goria

Per info- Dipartimento Educazione GAM: 011 4429546