redazione il torinese

La famiglia al tempo della crisi

Nella nostra regione le vittime dell’usura sono 6000, per un giro d’affari stimato in 700 milioni di euro, mentre  80 mila sono i piemontesi colpiti dalla ludopatia

 

usura CRTIl Consiglio regionale del Piemonte, attraverso il proprio Osservatorio per il fenomeno dell’usura, ha preso parte al convegno: “La famiglia al tempo della crisi”,  organizzato dalla Fondazione antiusura Crt – La Scialuppa onlus. L’iniziativa, tenutasi il 7 maggio presso il salone d’onore dell’istituto bancario, in via XX Settembre, ha preso in esame una situazione sociale complessa, per quanto riguarda il Piemonte. Nella nostra regione le vittime dell’usura sono 6000, per un giro d’affari stimato in 700 milioni di euro, mentre  80 mila sono i piemontesi colpiti dalla ludopatia. Negli ultimi tre anni le richieste di intervento giunte agli sportelli della fondazione sono aumentate di oltre il 70 per cento.“L’incremento delle domande di aiuto e’ dovuto alla crisi economica che,  facendo mancare il lavoro – ha detto durante il convegno  il presidente della fondazione antiusura Crt, Ernesto Ramojno  – porta tanti soggetti sovraindebitati a non disporre più delle risorse per pagare l’affitto, le imposte o le bollette. La Scialuppa risponde gratuitamente a tutti gli ‘sos’ con le indicazioni più adeguate”. Al convegno è intervenuto il consigliere regionale delegato all’Osservatorio sul fenomeno dell’usura, Gabriele Molinari. ” Da parte del cittadino – ha commentato Molinari – e’ necessario riconoscere un problema che è’ molto grave. E, da parte delle istituzioni, ci deve essere l’impegno di affrontarlo in modo radicale”. Presente in sala anche la consigliera regionale Stefania Batzella, presidente della Consulta delle Elette. Dal convegno è emersa la volontà comune dei partecipanti di promuovere un più incisivo coordinamento tra i soggetti che si occupano dei temi sociali legati alla crisi.

 

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Jazz To Nepal, musica benefica

Al CAP10100  di corso Moncalieri 18,  dalle  17 alle 23.30, ingresso gratuito

 

 

nepalI due artisti torinesi Ivan Bert e Gianni Denitto hanno lanciato un SOS ai musicisti improvvisatori della città per sostenere i colleghi e gli allievi del Katmandu Jazz Conservatory in Nepal recentemente colpiti dal terremoto che ha investito la regione. Il sassofonista Gianni Denitto ha contattato direttamente tramite i social network i colleghi nepalesi e altri artisti che come lui hanno insegnato nel conservatorio di Katmandu per avere notizie sulla situazione e hanno fatto rete. Iniziative analoghe a quella di Torino si stanno organizzando in altre città del Mondo promuovendo “Donate Your Concert ” con l’intento di devolvere l’onorario artistico dei musicisti al conservatorio nepalese. A Torino con JAZZ TO Nepal si sperimenterà una modalità di donazione diretta per la quale i moltissimi concerti della giornata del 9 Maggio al Teatro CAP10100, dalle ore 17 alle ore 23.30 in un flusso continuo, saranno ad ingresso libero, gli artisti si esibiranno a titolo totalmente gratuito e saranno i cittadini a decide se e quanto donare direttamente al Katmandu Jazz Conservatoy tramite il Conto Corrente messo a disposizione dalla scuola. Il fitto programma della giornata cercherà di accogliere tutto il pubblico possibile per informarlo e proporgli testimonianze dirette ospitando i documentaristi Alessandro Bernard e Alessandro Ceretto tornati la settimana scorsa dal Nepal,  alla presenza degli autori verrà proiettato in anteprima un estratto del loro documentario ” Waste Mandala ” girato nella regione di Kathmandou con i Green Soldiers nepalesi, realizzato dalla casa di produzione Doc About   info su www.wasremandala.com   www.green-solders.org

 

La line up di JAZZ TO Nepal accoglie anche grandi artisti piemontesi di fama internazionale che hanno risposto con disponibilità ed entusiasmo come il BBB Trio di Flavio Boltro, Mattia Barbieri e Mauro Battisti, il Direttore del Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Torino e Direttore Artistico del Torino Fringe Jazz Festival Furio Di Castri con il sassofonista Emanuele Cisi, Gianni Denitto con il suo progetto in solo “Brain on Sofa”, la Dark Magus Orchestra di Ivan Bert sulle pitture dal vivo di Stefano Giorgi e il Balletto di Raphael Bianco con la Compagnia EgriBiancoDanza, il QUartetto del sassofonista e compositore Paolo Porta, l’organettista Simone Bottasso e il Dj Produttore Ugo Basile che presenterà in chiusura il suo set di manipolazione elettronica HUGO & The Prysmathics coinvolgendo i colleghi Jazzisti.

 

Oltre ai moltissimi artisti che si esibiranno nelle sei ore di concerti ci saranno l’ensemble COMUNICATO SAMBA del percussionista brasiliano Gilson Silveira e la moltitudine della BANDAKADABRA a richiamare l’attenzione della città sulle rive del fiume, a partire dalle ore 16.30 in Piazza Vittorio per condurre il pubico al Teatro CAP10100. Al tramonto si contemplerà lo scorrere del tempo da una prospettiva ancora più intima con il musicista e cantante indiano Kamod Raj Palampuri e Riccado Di Gianni al Sitar, il duo ” I-DIVA”  del Maestro Giampiero Lobello e della cantante lirica Elisabetta Isola che eseguirà riadattamenti contemporanei dei compositori inglese Purcell, Haendel, Mozart.. Come è nel carattere della ricca scena musicale di improvvisazione della città dalle 17 si alterneranno i suoni del Jazz più mainstream con quelli degli ensemble d’improvvisazione Word Music LIMA diretto dal flautista Tori Canzoneri e la band di  Afro-Funck ” In Ta Funck “. 

 

Non solo i musicisti hanno accolto l’SOS di TO NEPAL ma anche altri artisti torinesi con ricche carriere internazionali si esibiranno interagendo con la musica dal vivo, il coreografo di origine indiana Raphael Bianco, che nei suoi lavori approfondisce e propone anche l’interazione delle improvvisazioni corporee e musicali con artisti di ricerca provenienti dalla tradizione Jazz e con spazi non teatrali, dirigerà le ballerine Elisa Bertoli, Vanessa Franke, Maela Boltri della Compagnia EgriBiancoDanza nella sua opera ” KALI ” dedicata alla dea del pantheon induista sulla musica dal vivo della Dark Magus Orchestra. L’Associazione “Culturale Des Arts” di Luca Coucourda  con una squadra di professionisti volontari allestirà la postazione “BAR TO NEPAL”  il quale incasso sarà devoluto direttamente al Katmandu Jazz Conservatory, anche grazie alla disponibilità e alla generosità di alcuni fornitori. Un ringraziamento speciale va al Teatro CAP10100 per la disponibilità e l’accoglienza, al produttore Josh Sanfelici per la sua partecipazione a questa “session” non esattamente  canonica e allo sponsor tecnico DADA Service.

 

 

 

DONAZIONI DIRETTE al Kathmandu Jazz Conservatory

IBAN: ES22 1491 0001 2421 0837 9922

BIC/SWIFT CODE: TRIOESMMXXX

paypal account mariano@katjazz.com.np

Europa e Piemonte per la cultura e l'innovazione

A palazzo Lascaris il convegno organizzato dal Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo

 

europa torino castelloPer la prima volta la UE ha introdotto tra i fattori di crescita e di sviluppo, all’interno della propria strategia di Europa 2020, l’innovazione in campo culturale e sociale. Obiettivo è quello di sostenere la nascita di filiere trasversali tra i diversi settori culturali così da consentire ai singoli operatori di fuoriuscire dall’autoreferenzialità che in questi anni ha caratterizzato la cultura e acquisire un approccio innovativo. Se ne parlerà lunedì 11 maggio dalle ore 9 alle 13, presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 a Torino in un convegno – organizzato dal Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo – dal titolo “L’Europa e il Piemonte per la cultura. L’innovazione come motore di sviluppo”. Apriranno i lavori Mercedes Bresso, parlamentare europeo e Davide Gariglio, Presidente Gruppo PD Consiglio Regionale del Piemonte. Porteranno il loro contributo Giuseppina De Santis, Assessore Innovazione Regione Piemonte, Antonella Parigi, Assessore Cultura Regione Piemonte, Silvia Costa, Presidente Commissione Cultura al Parlamento europeo, Erminia Sciacchitano, Policy Officer in Commissione Europea nella DG Educazione e cultura, Luca Mattiotti del Segretariato Commissione Sviluppo regionale del Paramento europeo, Fabio Donato, Rappresentante nazionale in Horizon 2020, Cristina Loglio Presidente del Tavolo Mibact Europa Creativa. Sono previsti gli interventi di Fiorenzo Alfieri, Alessandro Allemandi, Sergio Ariotti, Patrizia Asproni, Alberto Barbera, Irene Calderoni, Evelina Christillin, Sarah Cosulich, Massimo Lapucci, Beppe Navello, germano Paini, Raffaella Rocchetta, Giorgia Turchetto, Mario Turetta, Daniele Valle, Walter Vergnano, Paola Zini. Il dibattito sarà moderato da Michele Ruggiero ed è previsto un dibattito con gli operatori culturali presenti in sala che potranno intervenire per portare il loro contributo al dibattito.

 

(Foto: il Torinese)

Festa della Mamma con le rose per il Sant'Anna

Il ricavato della raccolta fondi di questa ottava edizione verrà devoluto alla Onlus  per costruire il Nuovo Reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale

 

sant'anna ospedaliUna Festa della Mamma utile e speciale, il 9 e il 10 maggio  con la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna, che  ritorna nelle piazze di Torino e provincia con la vendita di piante di rose. Il ricavato della raccolta fondi di questa ottava edizione, verrà devoluto alla Onlus, per costruire il Nuovo Reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale di corso Spezia. I lavori sono finanziati anche attraverso altre raccolte fondi e hanno consentito l’apertura del Nido fisiologico e patologia minima.

 

(Foto: il Torinese)

Via libera dal governo per accogliere i migranti nelle caserme

chiampafassinoProfughiFaranno parte  della cabina di regia, oltre agli enti locali e il governo, rappresentanti del Demanio e della Difesa

 

Il sindaco Piero Fassino e il presidente della regione Sergio Chiamparino lo avevano chiesto nelle scorse settimane e ora il ministero dell’Interno ha dato il benestare alla realizzazione di diversi hub sul territorio torinese e piemontese dove accogliere le centinaia di migranti in attesa  di smistamento in gruppi nei vari comuni. In particolare (come avvenne ad Asti, Casale, Susa e Pinerolo negli anni ’90 con l’arrivo di migliaia di albanesi) si attrezzeranno le caserme non utilizzate, insieme con strutture pubbliche dismesse. Faranno parte  della cabina di regia, oltre agli enti locali e il governo, rappresentanti del Demanio e della Difesa. Dopo la riunione tenutasi ieri al ministero dell’Interno, dice Chiamparino «incomincia una fase per individuare la realizzazione di nuovi hub, con l’aiuto delle amministrazioni dello stato». Un centro di smistamento dovrebbe essere collocato nel Torinese ma non nel capoluogo e un secondo in un altra località della regione. 

È nato il Comitato regionale per i diritti umani

consiglio lascaris

con reg lascaris“Questo Comitato rappresenta il primo segno della forte connotazione educativa, di testimonianza, di conoscenza e di denuncia che intendiamo imprimere all’attività culturale del Consiglio regionale”, ha dichiarato il presidente Laus

 

Si è insediato a Palazzo Lascaris il nuovo Comitato regionale per i diritti umani, grazie al quale il Consiglio intende consolidare e ampliare il proprio impegno in tale ambito. Dopo la proposta dell’Udp approvata dall’Aula, il nuovo organismo è diventato pertanto operativo. È coordinato dal presidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus, che si avvarrà dell’opera dei due vice: Enrica Baricco, consigliera regionale in carica, e Giampiero Leo, cessato dal mandato. Il Comitato sarà un organismo di consultazione e partecipazione per promuovere la tutela dei diritti umani ad ampio raggio, con particolare riferimento all’autodeterminazione dei popoli, e assorbirà, traendone ispirazione e allargandola, l’esperienza dell’Associazione per il Tibet.  Il Comitato è composto da due consiglieri regionali (oltre alla Baricco ne fa parte anche Gianna Gancia), da due ex (insieme a Leo anche Eleonora Artesio), da dieci esperti in materia di diritti umani (Younis TawfikMaria Grazia BredaDavide TunizAlessandro BattagliaLuciano ScagliottiSilvja ManziDomenico TrocinoMassimo IntrovigneRoberto Collura e Michele Rosboch) e da due componenti dell’Udp (Daniela Ruffino e Gabriele Molinari). 

 

“Questo Comitato rappresenta il primo segno della forte connotazione educativa, di testimonianza, di conoscenza e di denuncia che intendiamo imprimere all’attività culturale del Consiglio regionale”, ha dichiarato il presidente Laus. “La scuola e le istituzioni come la nostra, che con la scuola è costantemente a contatto, debbono porsi l’obiettivo ostinato, pur se ambizioso, di rimuovere dalla mente delle giovani generazioni ogni possibile convinzione che sia giustificato discriminare e sopraffare l’ ‘altro’, sia esso diverso per sesso, colore della pelle, convinzioni politiche, religiose o di qualsiasi altra natura – ha aggiunto il presidente Laus.  In questo modo vogliamo tradurre in iniziative concrete il richiamo contenuto nel preambolo dello Statuto della Regione Piemonte, che individua la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo quale fonte primaria di ispirazione. Il riconoscimento universale e il rispetto della dignità di tutti gli esseri umani e dei loro diritti inalienabili rappresentano un traguardo importante per una società democratica nei fatti e non solo nelle parole ed è seguendo questo orientamento che intendiamo promuovere l’attività del Comitato in ogni ambito del vivere sociale”. Il Comitato potrà formulare proposte al Consiglio relative al rispetto e alla tutela dei diritti umani e collaborare con le associazioni e organizzazioni non governative nazionali e internazionali che si riconoscono nei principi di solidarietà internazionale e che si occupano della salvaguardia dei diritti umani. Nel corso dell’incontro sono già state proposte diverse iniziative, che saranno oggetto di valutazione già nei prossimi giorni. 

 

(Foto: il Torinese – MB – www.cr.piemonte.it)

Tecniche di soccorso stradale per studenti

ambulanza SOCCORSO

Tecniche di rianimazione e simulazioni di soccorso: venerdì mattina lezioni di primissimo soccorso stradale in piazza Castello per gli studenti delle scuole di Torino. Nell’ambito della kermesse “Piemonte Strade Sicure Expo: la sicurezza in mostra”

 

Lezioni di primissimo soccorso stradale in piazza a 150 studenti delle scuole secondarie di Torino e della sua provincia, con simulazioni dimostrative di intervento con tecniche Only hands reanimation – ovvero la rianimazione cardiopolmonare a mano – ma anche valutazioni dei casi specifici per distinguere un semplice svenimento da un ben più grave arresto cardiaco. È l’iniziativa di Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) in programma per domani, venerdì 8 maggio 2015, a partire dalle ore 10, in piazza Castello a Torino, nell’ambito della kermesse “Piemonte Strade Sicure EXPO: la sicurezza in mostra”, la due giorni interamente dedicata al tema della sicurezza sulle strade in occasione delle Giornate Mondiali della Sicurezza Stradale.

 

“Per la prima volta le autoscuole vogliono aumentare la sicurezza per i futuri conducenti, integrando alle normative del codice della strada anche le nozioni basilari di primo soccorso” afferma Fabio Vivian, presidente del Gruppo Giovani di Confarca: “Nei nostri corsi vengono sottratte due ore al modello didattico classico per far spazio al primo intervento in caso di necessità, per poter permettere ai più giovani di intervenire qualora si trovassero in emergenza o davanti ad un sinistro con feriti”.Come effettuare la telefonata, le informazioni da comunicare alla Centrale operativa del 118 e l’attesa dei soccorritori talvolta possono incidere positivamente in una operazione di salvataggio: “La ricerca mette in evidenza che la possibilità di salvare la vita da un arresto cardiaco, se non si interviene immediatamente, è pari al 2%, nei casi dove i presenti sanno intervenire nei primi cinque minuti successivi all’arresto cardiaco può salvare una vita”.

 

Introdurre all’interno del corso teorico due interventi di 60 minuti per offrire agli allievi le conoscenze di base del primo soccorso è una delle mission di Confarca, che segue la già consolidata abitudine dei Paesi d’Oltralpe di far divenire il pronto soccorso civile una prassi nei casi di emergenza: “In Germania lezioni simili vengono impartite sin dalle scuole primarie già dal 1989 – fa notare Vivian – La nostra proposta è di lanciare questo modello anche in Italia, per poter salvare quante più vite possibili e ampliare un senso civico e quindi di responsabilità negli automobilisti sin dalle prime lezioni nelle scuole guida”.

 

Umberto Orsini dopo 15 anni torna a recitare ne "Il giuoco delle parti"

teatri

La destrutturazione del classico triangolo borghese affidata a un grande attore

 

Atteso ritorno di Umberto Orsini al Teatro Carignano da martedì 5 maggio nel capolavoro pirandelliano de “Il giuoco delle parti”, nell’adattamento dello stesso Orsini e del regista Roberto Valerio. Scritto nel 1918, “Il giuoco delle parti” mette in scena il classico triangolo borghese, che viene però destrutturato sin dal principio. In scena un marito già consapevole e in un certo senso pacificato con la sua condizione di uomo tradito dal coniuge. Leone Gala, interpretato da Umberto Orsini,  si è separato amichevolmente dalla moglie Silla (Alvia Reale) e, pur mantenendo le apparenze, vive da solo, dedicandosi ai libri e alle sue specialità gastronomiche. Silla, pur avendo tutta la libertà di frequentare l’amante Guido Venanzi,   si annoia e non tollera lo stato di distacco serafico che il marito sembra aver raggiunto. Così cerca di strappare il coniuge al suo dorato isolamento spingendolo in un duello d’onore,  un tentativo che avrà esiti imprevedibili, appunto nel ” giuoco delle parti”. Orsini riprende la commedia pirandelliana a quindici anni di distanza dalla celebre edizione in cui fu diretto da Gabriele Lavia, ne rimescola le carte, affidandone la regia a  Roberto Valerio e immaginando con lui un protagonista sopravvissuto ai fatti narrati, una specie di Leone invecchiato e alla ricerca del suo passato.

 

Mara Martellotta

 

Orario spettacoli: Martedì- giovedì  ore 19.30, mercoledì,  venerdì,  sabato ore  20.45. Domenica ore 15.30

Arresti per 'Ndrangheta in Piemonte

polizia e carabinieri

Il blitz è scattato all’alba ad Asti e nelle province di Torino, Vercelli e Crotone

 

Una ventina di perquisizioni eseguite e sei persone arrestate dai carabinieri perché ritenute affiliate ad una cosca della ‘ndrangheta. Il blitz è scattato all’alba ad Asti e nelle province di Torino, Vercelli e Crotone. Diversi i reati contestati, oltre al traffico di droga e alla detenzione di armi, anche l’omicidio del 2011 a Villanova d’Asti, di Nicola Moro, negoziante di pesce all’ingrosso di 53 anni.

 

(Foto: il Torinese)

Nell'Italia dei cattivi maestri (elementari) l'iconoclasta Matteo tira diritto

tricolore domenica corrieregobetti teatroAVVISTAMENTI

Si demolisce con allegra inconsapevolezza ciò che resta della nostra memoria. Vedere per esempio in apertura dell’Expo un coro di ragazzi che crede di fare prova di spirito civile, sostituendo nell’Inno Nazionale le parole “siam pronti alla vita” al corretto “siam pronti alla morte”, è semplicemente avvilente. Significa, detto senza retorica, buttare nella spazzatura il Risorgimento, buona parte del nostro Ottocento, senza contare l’oltraggio alla memoria di quanti sono caduti per l’Unità d’Italia

 

Come ricorda la lapide posta sulla facciata del Gobetti di via Rossini (foto in alto), in quel teatro torinese si tenne nel 1847 la prima esecuzione del canto “Fratelli d’Italia”, composto da Goffredo Mameli (1827-1849) e inno della Repubblica Italiana dal 1946.

 

RENZI LAVAGNA

Curioso che finora nessuno dell’entourage di Renzi abbia mai respinto con sdegno i paragoni tra il Premier  e il Cavaliere (quello del 1922, non quello di Arcore), e sì che le occasioni non sono mancate. Non si è mai visto un Governo che si voti a maggioranza, con la fiducia, una legge elettorale su misura: mai, tranne appunto, che nel 1923, quando il governo Mussolini impose il voto di fiducia sulla legge Acerbo (proporzionale, premio dei due terzi dei seggi alla prima lista che superasse il 25% dei voti) che avrebbe consegnato nel ’24 il Parlamento ai fascisti. Anche questa retorica decisionista, che ha sostituito le scritte sui muri con volatili tweet, mantenendosi sulla stessa linea, non può non richiamare ricordi di famiglia: “Andiamo avanti come treni”, “Noi tireremo diritto”, e così via. Quasi impossibile distinguere.

 

tricolore amintricolore duceSenza voler drammatizzare, ché in Italia la rivoluzione è sempre flaianamente rinviata a data da destinarsi causa cattivo tempo, colpisce anche la retorica dei buoni sentimenti e del “lasciate fare a me, che è per il vostro bene”, a livelli che neppure Berlusconi – il quale, da imprenditore, ha pur fatto qualcosina per conto suo più di Matteo – si sarebbe mai permesso. Certo, non possiamo pretendere che la nuova classe dirigente renziana si preoccupi di studiare quel tanto di storia che serve a maneggiare con attenzione i buoni sentimenti e il paternalismo da stato etico: leggersi l’illuminante “Liberal Fascism” di Jonah Goldberg, per verificare quanto Hitler, Stalin e persino Pol Pot e Idi Amin si interessassero di salutismo, difesa dell’ambiente, sviluppo sostenibile, alimentazione a Km0, equità sociale e persino di pace nel mondo.

 

Quello che invece preoccupa è quando questa tendenza iconoclasta, miscelandosi con la crassa e diffusa ignoranza delle nozioni di base che dovrebbero essere impartite entro il compimento del tredicesimo anno di età, demolisce con allegra inconsapevolezza ciò che resta della nostra memoria. Vedere per esempio in apertura dell’Expo un coro di ragazzi che crede di fare prova di spirito civile, sostituendo nell’Inno Nazionale le parole “siam pronti alla vita” al corretto “siam pronti alla morte”, è semplicemente avvilente. Significa, detto senza retorica, buttare nella spazzatura il Risorgimento, buona parte del nostro Ottocento, senza contare l’oltraggio alla memoria di quanti sono caduti per l’Unità d’Italia – ridateci Bossi col suo “Tricolore nel cesso”, almeno lui aveva motivi di spicciola propaganda.

 

Pensare di modificare secondo moda, con incredibile leggerezza, un qualsiasi inno nazionale – compreso quello della Repùblica de las bananas, è indice di assenza di riferimenti e quindi di vuoto identitario. Non si è più nessuno; nomi, famiglie, storie, monumenti, sepolcri, gioie, dolori: tutto dura meno dello spazio di una puntata di X-Factor. Spesso mi sorprendo a chiedermi l’origine di questa peculiare 

tricolore maestramaledizione italiana. In fin dei conti, i progressisti e multiculturali Francesi continuano a cantare un inno vecchio di 220 anni, che reclama il “sangue impuro” dei nemici per irrigare i campi; gli Inglesi si tengono stretto un inno risalente al 1740, che canta le glorie di un impero defunto da tempo e di un generale massacratore di Scozzesi.  L’allegro e maestoso inno americano celebra il sangue dei nemici “che lava la sozzura delle loro stesse impronte” sul sacro suolo patrio. Non parliamo degli Spagnoli, che ancora suonano la Marcia reale reintrodotta dai Generalissimo Franco, non potendolo cantare perchè ancora invita i figli del Popolo Spagnolo ad “alzare il braccio” sotto il nuovo regime che assicura pace e lavoro. Insomma, non c’è niente di cui vergognarsi nell’Inno di Mameli: molti erano pronti alla morte per l’Italia unita e molti si sono sacrificati. Che non lo sappiano gli studenti, è triste. E’ drammatico che non lo insegnino più i loro maestri – maestri elementari, s’intende.

 

fv