redazione il torinese

Dayslived, ecco il nuovo album “The Black Mouse”

Il 12 giugno, alle ore 21, presso lo sPAZIO 211 di via Cigna 211, i Dayslived presenteranno il loro nuovo album “The Black Mouse”. Abbiamo avuto modo di incontrare i membri del gruppo nel loro studio, e scambiare due parole circa il loro nuovo progetto discografico

 

MUSICAQuando sono nati i Dayslived?

Pleth ( batteria ) / Jack Arthur  ( chitarra ) : i Dayslived sono nati nel maggio 2010, da un primo incontro tra noi due, e visto che entrambi siamo appassionati di musica abbiamo deciso di provare a costruire qualcosa insieme. Il nome del gruppo fa riferimento ai giorni vissuti “musicalmente” dopo una giornata lavorativa impegnativa, quando finalmente la fatica lascia il posto alla passione e al divertimento che proviamo ogni volta che prendiamo in mano gli strumenti.

 

 

Parlateci del vostro nuovo CD “The Black Mouse”

Marko ( chitarra ) : “The Black Mouse” raccoglie i brani composti sia dalla primissima formazione, sia da quella attuale; vi si possono ascoltare vari generi e stili, che prendono spunto dalle varie influenze musicali di ogni componente del gruppo. Glen ( voce ) : I testi  sono scritti principalmente da me, con la collaborazione degli altri membri della band, mentre le parti musicali sono composte da tutti i componenti insieme. Molti testi attingono da esperienze personali: ad esempio la canzone “The Black Mouse”, da cui prende il titolo l’album, parla dell’ossessione di una ragazza per l’ex-fidanzato, visualizzato come un topo nero con gli occhi rossi. Marko: “Dayslived”, invece, il brano che ricalca il nome del nostro gruppo, è un invito a vincere le proprie paure e a vivere al massimo la vita, giorno per giorno.

 

Quali sono i vostri progetti futuri?

Thor ( basso ) : Abbiamo da poco firmato ( a febbraio 2015, ndr. ) un contratto con la Wall Records, la casa discografica di Dante Muro. Faremo prossimamente delle date di presentazione dell’album, oltre a quella del 12 giugno,  e potrete trovare informazioni dettagliate in merito sul nostro sito        ( www.dayslived.com ) oppure sulla nostra pagina facebook (www.facebook.com/dayslived) . Per il futuro abbiamo già in mente alcune idee per il prossimo album…Durante la serata del 12 sarà già possibile acquistare il CD al prezzo di €9.90, e il concerto sarà aperto dagli Ipo-Krisis.

Maria Ferreri

Chiara Mandich

Umberto Eco: "Il web ha promosso lo scemo del villaggio a genio"

Laurea honoris causa allo scrittore premio Nobel

 

ECO UMBERTOMolto diretto lo scrittore premio Nobel Umberto Eco, in occasione del conferimento della laurea ad honorem assegnatagli dall’Università di Torino: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima venivano subito messi a tacere, ora hanno lo stesso diritto di parola di un Nobel”. Lo scrittore piemontese, di Alessandria, ha ricevuto la laurea  in ‘Comunicazione e Cultura dei media’, con una lectio magistralis dedicata al tema del complotto. “Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità – ha detto -. Il giornale cartaceo? Non sparirà, c’è un ritorno”.

Nasce sotto la Mole la 12H Cycling Marathon

Un nome internazionale per una gara italiana che mira a diventare un punto di riferimento per ciclisti italiani e di tutto il mondo rilanciando in chiave green un’icona come l’Autodromo Nazionale di Monza. Infatti i protagonisti, il motore della sfida, non saranno i bolidi della F1 ma i partecipanti in selle alle loro biciclette. Una competizione lunga 12 ore, dal tramonto all’alba, da affrontare singolarmente o in team da 2, 4 o 8 partecipanti a mo’ di staffetta

 

 

cicloEcco un’altra bella iniziativa tutta torinese: 12H CYCLING MARATHON. Una gara endurance in bicicletta che nasce qui, nella nostra città, dalla passione di Andrea Massimello e da uno sguardo oltre le Alpi. Non è un mistero infatti che questo tipo di iniziative, con alla base la proposta di un’esperienza coinvolgente, epica, unica, da raccontare e condividere, siano soprattutto in ambito sportivo sempre più richieste e gettonate. Ed è proprio osservando quanto succede in America ma anche, più semplicemente, qui in Europa oltre le Alpi, in Francia all’autodromo di Le Mans, in Germania a Nürburgring o in Belgio a Zolder, che è nato questo nuovo format.  Un progetto che ha avuto da subito il sostegno di Radio DeeJay con Linus e Aldo Rock che, insieme al founder Andrea Massimello, hanno contribuito a rendere questo sogno realtà.  Un sogno che porterà i partecipanti a pedalare sui 5.793 mt del circuito di Monza, dalle 9 di sera alle 9 del mattino, illuminati solamente dalla luce della luna piena e delle torce da montare su bici o caschi. La sede operativa e organizzativa è sotto la Mole e da Torino arrivano anche sponsor come Lavazza, Lauretana e Kappa, oltre a realtà sportive artigianali come Dësgena, un progetto anch’esso nato dalla passione per lei: la bicicletta.

 

ciclo2Gli organizzatori non si sono limitati a pensare solamente alla gara notturna e così hanno preso forma anche i CYCLING OPEN DAYS: da sabato 27 alle 10.00 a domenica 28 giugno alle 18.00. Una due giorni dedicata ad accompagnatori, pubblico, curiosi con Bike Village, workshop su temi come l’alimentazione e la sicurezza stradale, musica a cura di Radio DeeJay e Redbull, attività per i bambini e un’area food & drink. Chiunque avrà la possibilità di provare tutte le collezioni e le novità di sponsor come Kuota, Pinarello, Scott e Trek, testando in pista bici da corsa e e-bikes e, in un percorso tecnico allestito nel parco di Monza, le mountain bike.Una gara irrinunciabile per tutti i ciclisti amatori torinesi chiamati quindi a rappresentare al meglio la città dove tutto è nato e chiamati soprattutto a inseguire la vittoria, per vedere l’alba prima di tutti! Le iscrizioni si chiuderanno il 27 maggio, avete poco tempo per formare la vostra squadra!

 

Informazioni su www.cyclingmarathon.com

 

Elisa Bernardi

La triste storia degli alpeggi-truffa

Uncem Piemonte ha evidenziato che fatti simili rappresentano l’ennesimo enorme danno per tutto il sistema agricolo piemontese

 

MONTAGNELa Guardia di Finanza è tornata ad occuparsi della truffa degli alpeggi, con indagati ed arrestati in tutto il Nord Italia. Un fatto analogo si era avuto in Valsusa nel mese di marzo e anche in  quell’occasione erano scattate le manette. E, oggi come allora, Uncem Piemonte ha evidenziato che fatti simili rappresentano l’ennesimo enorme danno per tutto il sistema agricolo piemontese, nonché per l’intero comparto economico delle Terre Alte e per centinaia di imprenditori onesti. Puntualizza l’Unione dei comuni montani in una nota che: “Lucrare su territorio, beni ambientali, paesaggistici, confidando nel mancato controllo delle autocertificazioni è certamente da condannare. La Magistratura farà il suo percorso e le indagini dovranno fare chiarezza su tutte le pratiche poco chiare, sulle frodi, sui pascoli affittati da imprese agricole che hanno le sedi distanti anche mille chilometri dai luoghi dove gli animali dovrebbero essere condotti. Uncem si unisce alle richieste di chi pretende una migliore organizzazione del sistema della Pac (Politica agricola comunitaria) dove questa tocca appunto alpeggi, pascoli e monticazione.”

Massimo Iaretti

Ecco il nuovo Salone al Valentino, tra auto da leggenda e futuro

Abbinato alla parte espositiva ci sarà il Gran Premio Parco Valentino, 18 chilometri di vie chiuse (dal Valentino fino alla Reggia di Venaria) per una parata celebrativa delle auto da leggenda

 

 

AUTO SALONENon è il Salone dell’Auto tradizionale, quello ospitato per decenni prima a Torino Esposizioni e poi al Lingotto, ma da oggi e fino a domenica, la celebre rassegna motoristica subalpina torna sotto la Mole. Un nuovo Salone, dicono i promotori (i soci del Comitato organizzatore sono Andrea Levy, Andrea Totino, Luca Pusterla), “ideato e sviluppato con una concezione tutta votata al futuro”, tante le novità commerciali e prototipi di Carrozzieri esposti nella affascinante location, lungo i viali del Parco del Valentino. L’ingresso (questa forse la novità più gradita) sarà gratuito per tutti. Abbinato alla parte espositiva ci sarà il Gran Premio Parco Valentino, 18 chilometri di vie chiuse (dal Valentino fino alla Reggia di Venaria) per una parata celebrativa delle auto da leggenda che si sono distinte negli sport automobilistici, passando per via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello. Insieme alle auto di serie più importanti di sempre percorreranno la città, come omaggio a Torino Capitale Europea dello Sport 2015, anche le vetture da competizione, tra cui la leggendaria Lancia D-50 che, guidata da Ascari, il 27 marzo 1955 vinse l’ultimo Gran Premio del Valentino di Formula 1. Inoltre, i tributi alle varie Case Automobilistiche, un’ideale passeggiata nell’evoluzione compiuta dai vari Marchi dagli esordi fino al futuro prossimo.

 

 www.parcovalentino.com

 

CASE AUTOMOBILISTICHE

 25 i Brand che esporranno su delle pedane illuminate i loro modelli al Salone: Abarth, Alfa Romeo, Audi, Bentley, Bmw, Ferrari, Fiat, Jaguar, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Maserati, McLaren, Mercedes, Porsche, Pagani, Subaru, Suzuki, Tesla, Toyota e Volkswagen. Mappa espositori

 

CARROZZIERI E CENTRI STILE

Parco Valentino riserva un’area dedicata a Carrozzieri e Centri Stile: le più importanti firme del design, coloro che dettano le regole del car style mondiale, saranno presenti. Centro Stile Ferrari, Fioravanti, I.DE.A Institute, IED Torino, Italdesign Giugiaro, Pininfarina, Spada, Studiotorino, Torino Design e UP Design. Lo sviluppo ingegneristico d’avanguardia sarà rappresentato dal Politecnico di Torino e da B-Tron. Due anteprime mondiali: Umberto Palermo presenterà Mole, costruzione artigianale in serie modello 001 firmato UP Design per la prima volta in moto in occasione del Gran Premio di domenica 14 giugno; una Super Sport con motore a 12 cilindri, 800 cv e telaio in fibra di carbonio, sarà svelata da Roberto Piatti di Torino Design.

 

www.parcovalentino.com

 

 

Alla Scuola di Applicazione si parla di Waterloo 200 anni dopo

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Lo storico e scrittore Alessandro Barbero: “L’Esercito nell’Italia di oggi è una delle istituzioni che danno prova di professionalità, di serietà e di efficacia”

 

La rievocazione della battaglia di Waterloo è il tema della conferenza tenuta dallo storico e scrittore Alessandro Barbero presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Istituto che ha la responsabilità della formazione degli Ufficiali e Sottufficiali e dell’insegnamento linguistico di tutta la Forza Armata.  L’illustre scrittore non poteva scegliere una location migliore dello storico Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, il più antico Istituto militare europeo, per raccontare ai numerosi ospiti le strategie, le gesta e gli errori commessi dai protagonisti di una delle battaglie più cruente e famose della storia, di cui il 18 giugno prossimo ricorrerà il bicentenario. L’attualità del fatto storico e la competenza de relatore hanno suscitato molte riflessioni tra gli Ufficiali frequentatori ed i presenti, generando un intenso dibattito al termine dell’incontro culturale, che ha avuto lo scopo di incrementare il patrimonio di conoscenze dei futuri Comandanti di uomini su temi di grande interesse storico e professionale. 

 

Abbiamo chiesto al Prof. Barbero cosa pensa dell’evoluzione del nostro Esercito.

L’Esercito italiano si è rinnovato da tempo. Tra le sue peculiarità ci sono la sempre più elevata formazione professionale/culturale e i compiti legati a missioni per il mantenimento della pace ed umanitarie nel mondo: per lei ha un significato particolare, in quanto storico e divulgatore di storia militare, essere qui oggi, nella Scuola di Applicazione?”

“Ha un significato particolare intanto perché i miei nonni, quando ero bambino, abitavano qui di fronte all’Arsenale e, quindi, l’Arsenale è un’immagine che io ho negli occhi da sempre, da cinquant’anni. Esserci dentro è un grande onore e un grande piacere; e poi perché comunque l’Esercito nell’Italia di oggi è una delle Istituzioni che danno prova di professionalità, di serietà e di efficacia. Vederlo, ed essere a contatto un poco con l’Esercito dal di dentro, per uno storico, è un fatto molto utile anche per il mio mestiere, oltre che molto importante per un cittadino italiano”.

Cari social, la Turchia per noi è importante

ERDOGAN

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

 

E’ probabile che in rete impazzino dibattiti sul parcheggio di corso Galileo Ferraris o sulle opposte tifoserie pro o contro l’ennesima cretinata leghista sui migranti

 

La notizia più importante non è certo quella che eccita di più i social networks. Oggi mi sembra la sconfitta elettorale di Erdogan in Turchia. Aveva preso il potere una dozzina d’anni fa, proponendosi come leader di un islamismo moderato, amico dell’Europa e della democrazia. Ha progressivamente accentuato il carattere islamico e tradizionalista, riportando la Turchia indietro di molti anni. Si è posto come possibile leader dei musulmani sunniti, arrivando a sostenere i miliziani dell’Isis pur di destabilizzare Siria e Iraq, in mano sciita. Accarezza l’idea di un nuovo impero ottomano, che, ad egemonia turca e sunnita, torni ad influenzare il sud del Mediterraneo. Riduce le libertà civili, arresta l’emancipazione femminile, mal sopporta il pluralismo di giornali e associazioni, disdegna l’eredità laica e modernizzante di Ataturk, che non è più vissuto come il padre della patria.

 

Ma sui social è probabile impazzino dibattiti sul parcheggio di corso Galileo Ferraris o le opposte tifoserie pro o contro l’ennesima cretinata leghista sui migranti.Perché le vicende turche sono importanti per noi? La Turchia è una crescente potenza economica, dispone del più numeroso e meglio addestrato esercito (a parte Israele) del Mediterraneo, fa parte della Nato ed è stato un pilastro dell’Occidente in Medio Oriente per mezzo secolo.Il suo progressivo spostamento geopolitico produce gravi danni all’Europa. I migranti da quei paesi destabilizzati e invivibili sono la più immediata conseguenza, ma ciò che temo produrrà danni durevoli è l’acquiescenza se non complicità con il Califfato Islamico.

 

Per questa spregiudicata politica Erdogan aveva bisogno di un potere sempre più forte e indiscusso. Da ciò la richiesta agli elettori della maggioranza assoluta, per poter instaurare una repubblica presidenziale. Gli elettori per ora almeno gli hanno detto di no, e hanno finalmente consentito un’ampia rappresentanza della minoranza curda, che è riuscita a superare lo sbarramento assurdamente alto del 10% ed è ora una delle forze parlamentari in gioco. In un’Italia che si dilania su questioni secondarie, questa mi sembra una buona notizia da segnalare, sempre che qualcuno ancora ritenga che le vicende internazionali siano importanti per la nostra vita interna.

Il tribunale di Milano: "Bloccate Uber-Pop" e i taxi segnano un punto decisivo

taxi2Anche a Torino si erano verificate numerose tensioni con i taxisti, che avevano organizzato in città una manifestazione nazionale

 

L’istanza di sospensione del blocco della app ‘Uber-pop’ presentata dalla società americana,taxi è stata respinta dal tribunale di Milano. E’ quindi rimasto valido il provvedimento  dello scorso 26 maggio e, ora, trascorse due settimane da tale sentenza, scatteranno le sanzioni nei confronti della multinazionale che gestisce il servizio. Se non verrà immediatamente oscurata la app UberPop, versione low cost del servizio, la multa è di 20mila taxi6euro al giorno. il tribunale di Milano aveva deciso di bloccare il servizio per “concorrenza sleale” rispetto ai tassisti, poichè gli autisti Uber viaggiano senza  licenza. Uber può solo taxi8sperare nel ricorso che sarà discusso il prossimo 7 luglio nel capoluogo lombardo per continuare ad operare in Italia.  Anche a Torino si erano verificate numerose tensioni tra i taxisti, che avevano organizzato in città una manifestazione nazionale (vedi foto) e gli autisti di Uber.

 

(Foto: il Torinese)

Lessona, il grande interprete di Darwin

Lessona micheleALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

A 17 anni, seguendo le orme del padre, Michele iniziò a frequentare la facoltà di Medicina dell’Università di Torino ed il 12 agosto del 1846, all’età di 23 anni, si laureò cominciando ad esercitare da subito la professione di medico

 

 

Gli articoli precedenti sono pubblicati nell’archivio della rubrica STORIA

 

 

Continuando con la nostra piccola sezione dedicata ai personaggi che hanno dato il nome alle vie della nostra città, oggi parleremo di Via Michele Lessona. Compresa tra via Montegrappa e piazza Giuseppe Perotti, questa via è composta principalmente da condomini e piccoli esercizi commerciali; non molto distante dal Parco della Pellerina, attraversa nella parte finale di corso Lecce. Figlio di Carlo Lessona e di Agnese Maria Cavagnotti, Michele nacque a Venaria Reale il 20 settembre del 1823, diventando il terzo di nove figli appartenenti ad un’antica famiglia. Suo padre, grazie alla fedeltà dimostrata alla casa Savoia,era stato nominato da re Vittorio Emanuele I, nel 1814, docente di medicina veterinaria presso l’Università di Torino, Direttore della prima Scuola di Veterinaria in Venaria Reale e responsabile dell’allevamento dei cavalli di corte presso la tenuta “la Mandria”.

 

A 17 anni, seguendo le orme del padre, Michele iniziò a frequentare la facoltà di Medicina dell’Università di Torino ed il 12 agosto del 1846, all’età di 23 anni, si laureò cominciando ad esercitare da subito la professione di medico nella città di Torino. La sua carriera di medico torinese però durò molto poco infatti, qualche anno dopo la sua laurea, si innamorò perdutamente dell’istitutrice delle sorelle minori, Maria Ghignetti e a causa della ferma opposizione della sua famiglia al loro matrimonio, decise di fuggire con lei spostandosi tra diversi paesi; giunse addirittura fino in Egitto dove per qualche anno diresse un ospedale al Cairo.Purtroppo però Maria si ammalò di colera e morì pochi anni dopo le loro nozze, così Michele, nel 1850, decise di fare ritorno in patria con la sua unica figlia Francesca. Si dedicò alle scienze naturali e qualche tempo dopo sposò, in seconde nozze, Adele Masi da cui ebbe in seguito altri sei figli.Inizialmente insegnò storia naturale all’Università di Torino mentre nel 1854 si trasferì a Genova per insegnare mineralogia e zoologia; nel 1864, dopo l’Unità d’Italia , fu però trasferito all’Università di Bologna dove insegnò per circa un anno. Nel 1866 ottenne finalmente la cattedra di zoologia e di anatomia comparata all’Università di Torino, città dove si trasferì per il resto della sua vita, ottenendo in seguito la carica di rettore dell’Università e membro dell’Accademia della Scienze.

 

Seguace del darwinismo, Lessona fu uno dei più intelligenti e capaci divulgatori in Italia di tale teoria. Con l’aiuto della sua seconda moglie, Adele Masi, egli tradusse in lingua italiana alcune delle più importanti e fondamentali opere di Charles Darwin:tradusse circa ventitré opere, per un totale di trentadue volumi. Scrivendo una biografia scientifica di Darwin e dirigendo una delle prime riviste di divulgazione scientifica dell’Italia unita, “La Scienza a dieci centesimi”, fu uno dei più noti divulgatori scientifici di età liberale. Nel corso della sua carriera pubblicò anche un gran numero di articoli giornalistici cheraccolse in quattro volumi, dal titolo “Conversazioni scientifiche”; questi volumi vengono considerati ancora oggi come uno dei migliori esempi di letteratura scientifica italiana. Nel 1877 si dedicò alla vita politica divenendo consigliere comunale di Torino. Morì nel 1894 a causa di alcune complicazioni dovute ad una malattia cardiovascolare che lo affliggeva da tempo.

 

Simona Pili Stella

Piemonte Allontanamento zero

Nuove ipotesi di intervento per quei minori che, nonostante le difficoltà delle loro famiglie d’origine, hanno bisogno di vedere tutelato il loro diritto a crescere in salute nelle proprie case, con gli affetti più cari                                                        

 

allontanamento libroGiovedì 18 giugno, alle ore 18,00, presso la Biblioteca dell’Educatorio della Provvidenza in Corso Trento, 13  a Torino (isola pedonale della Crocetta) verrà presentato il libro “Piemonte Allontanamento zero”, di Roberto Cardaci e Gaetano Baldacci (Ananke Edizioni). Con gli autori interverranno l’Assessore alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa della Regione Piemonte Augusto Ferrari e il Consigliere Regionale Gian Luca Vignale. “Allontanamento zero” si occupa di tracciare nuove ipotesi di intervento per quei minori che, nonostante le difficoltà delle loro famiglie d’origine, hanno bisogno di vedere tutelato il loro diritto a crescere in salute nelle proprie case, con gli affetti più cari. Il testo partendo da un’ampia raccolta di storie di vita di parenti che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma dell’allontanamento, evidenzia le contraddizioni e i limiti di questa pratica che risulta spesso essere nociva per i minori allontanati e di non produrre cambiamenti positivi nei loro genitori. Studi internazionali, ricerche e sperimentazioni locali dimostrano che è possibile attivare modalità di intervento alternative, basate su equipe multiprofessionali, interventi domiciliari e reti territoriali di sostegno.

 

Con questo lavoro gli autori intendono aprire un dibattito sulla grande sfida che devono affrontare le politiche di sostegno alla genitorialità alla luce dei cambiamenti proposti sia da un nuovo welfare più rispettoso della dignità delle persone, sia dalle nuove conoscenze scientifiche, che richiedono di superare logiche rigide e standardizzate ed orientarsi a intervenire con modalità più partecipative, corresponsabili, attente alle persone e ai loro bisogni. Tra le ipotesi presentate interventi di prevenzione, sostegni domiciliari all’interno del nucleo familiare e collaborazione, nella logica della “terzietà”, con le associazioni di tutela familiare. Il testo  ospita, inoltre numerosi articoli di esperti del settore familiare che hanno esplorato il tema in base alle loro sensibilità e competenze professionali e accademiche. La prefazione del libro è stata curata da Augusto Ferrari Assessore alle politiche sociali e della famiglia della Regione Piemonte, dove sono attive nuove esperienze di sostegno ai minori ed alle famiglie fragili. Il ricavato dalle vendite, su volontà degli autori, verrà interamente devoluto all’Associazione “Cresco a Casa” per i suoi interventi operativi a favore delle famiglie in difficoltà.

 

Marco Travaglini