redazione il torinese

Fondo per il teatro piemontese

teatro

In tutto 30 i progetti piemontesi finanziati dal Fondo Unico dello Spettacolo

 

In tutto 30 i progetti piemontesi finanziati dal Fondo Unico dello Spettacolo, nel triennio 2015-2018 rispetto ai 27 nel 2014. La crescita del contributo FUS alle realtà del Piemonte tra il 2014 e il 2015 è di circa 1,7 milioni (+33%). Il nuovo decreto del Ministaero  riconosce anche un teatro nazionale, il Teatro Stabile di Torino e un teatro di rilevante interesse culturale (Teatro Piemonte Europa), oltre a 2 centri di produzione teatrale,12 compagnie di produzione, 6 tra festival e rassegne di teatro, danza e circo.

Torpedo, a cena nel giardino delle meraviglie

TORPEDO

TORPEDO2Un giardino verde e rigoglioso in cui immergersi  e lasciarsi trasportare subito in un altro mondo. Piatti ricercati e di grande qualità, non un ampia scelta ma alcune valide opzioni tra antipasti, primi e secondi di pesce e di carne


Una piacevole scoperta questo ristorante situato all’interno dell’Hotel NH Lingotto, all’interno dell’ex stabilimento antico della Fiat, struttura storica per la città di Torino. Il Ristorante Torpedo, questo è il suo nome, ha di magico la location, chic e rilassante e punto di forza lo splendido Giardino delle Meraviglie, dove d’estate ci si può accomodare in un piacevolissimo dehor, un giardino verde e rigoglioso in cui immergersi  e lasciarsi trasportare subito in un altro mondo. Piatti ricercati e di grande qualità, non un ampia scelta ma alcune valide opzioni tra antipasti, primi e secondi di pesce e di carne, un menu molto ricercato che spazia tra I sapori della tradizione italiana, preparati con un piacevole tocco fusion, con attenta cura nella selezione delle materie prime e degli ingredienti.

 

Il tutto accompagnato da un ampia e soddisfacente carta dei vini, con parecchie etichette che viaggiano dal nord al sud Italia e che si abbineranno bene ad ogni vostra scelta. D’obbligo lasciare uno spazio per gustare I meravigliosi ed invitantissimi dessert, come la bavarese di fragole o il tortino al Gianduja. Staff professionale, cordiale e sorridente e pronto a darti buoni consigli sulla scelta dei piatti.Forse ancora poco conosciuto come ristorante ma assolutamente da provare, ne rimarrete colpiti!

 
Manuela Cammilleri

Con la pistola in pugno terrorizza la folla

carabinieri auto

I carabinieri lo hanno convinto a seguirli in una zona con meno gente e poi lo hanno arrestato

 

Un trentenne, Simone Farina, con la pistola (risultata rubata)  in pugno e con il colpo in canna tra la  folla, ha creato il panicotra le tantei famiglie con bambini he passeggiavano davanti a Mondo Convenienza, pochi giorni fa, in occasione dell’inaugurazione dello store. I carabinieri lo hanno convinto a seguirli in una zona con meno gente e poi lo hanno arrestato. L’uomo aveva già importunato le hostess del centro commerciale.

Tranciati due cavi, blackout in tre quartieri

buche

Disagi negli ospedali che non hanno potuto servire i pasti caldi ai degenti

 

Intorno alle 16 di ieri, a causa di due cavi elettrici tranciati per errore in un cantiere, si è verificato un blackout che ha interessato le zone di Crocetta, Lingotto e Mirafiori per alcune ore. Semafori spenti, ascensori bloccati e centralini dell’Iren impazziti. Disagi negli ospedali che non hanno potuto servire pasti caldi ma solo un pranzo al sacco ai degenti. Il guasto è stato riparato

 

(Foto: il Torinese)

Casa, dolce casa: la dignità è una questione di zerbino

costa emilio

ruli

 

 

 

 

 

 

 

 

AUGUSTA TAURINORUM /

di Augusta Montaruli

 

Ora il fuorilegge Emilio non c è più. Jon si fa fotografare con la sua birra in mano mentre è agli arresti domiciliari

 

Emilio era un povero. Non aveva la casa e viveva di stenti. Per procurarsi un tetto sulla testa ha dovuto occupare illegalmente uno stabile pubblico immergendosi nella spazzatura. Il giorno dello sgombero gli han portato via anche il suo zerbino. La spazzatura no, di quella se ne era occupato lui. Emilio possedeva solo un furgone, peraltro malandato. Affinché non si ingolfasse doveva assicurarsi di avere sempre un minimo di carburante. L’ultima volta Emilio ha usato quel furgone per portare una giovane donna povera come lui a partorire. Tra poveri l’assistenza sociale non è quella che ti dà lo Stato ma e’ la solidarietà reciproca di chi si riconosce nella medesima condizione. 

 

Jon e’ un ragazzo con una casa ed una Bmw. Per avere un tetto non ha occupato illegalmente uno stabile, non ha sollevato la spazzatura e non ha subito alcuno sgombero. La sua auto va benissimo. Non si ingolfa e marcia a gran velocità. L’ultima volta che Jon ha usato la sua vettura  non ha portato un bambino a nascere ma ha investito Emilio mortalmente. Poi, secondo quanto da lui dichiarato, sarebbe andato in un bar a bere birra per riprendersi dallo shock. In questo modo Jon ha giustificato lo stato di ubriachezza in cui l’avrebbero trovato le forze dell’ordine dopo che lo stesso neppure aveva prestato soccorso ad Emilio e alla sua compagna rimasti inermi sul selciato di una via qualsiasi di Torino. Ora il fuorilegge Emilio non c’è più. Jon si fa fotografare con la sua birra in mano mentre è agli arresti domiciliari.

 

La dignità e’ una questione di zerbino. 

Le piccole imprese torinesi lanciano un appello alle istituzioni: "La crisi non è passata"

lavoro

Intanto sono partite le iscrizioni online per le aziende che intendono prendere parte alla 19/esima edizione di IoLavoro, la più importante job fair italiana che si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 ottobre

 

Non bisogna cedere alla tentazione di dire che la crisi è passata: è questo l’appello rivolto alle istituzioni da parte di Corrado Alberto, presidente di Api Torino. Dice: “l’attenzione all’impresa manifatturiera deve essere più forte”. Infatti le previsioni per il secondo semestre 2015 dell’Ufficio Studi dell’associazione delle piccole imprese, indica una diminuzione di produzione e fatturato. In calo anche gli investimenti.

 

Eppure si registra un saldo positivo in Piemonte per quanto riguarda le imprese: ad oggi sono 6.724 – spiega Unioncamere – le aziende attivate nel periodo aprile-giugno 2015 invece le cessazioni sono state 4.395, con un riscontro positivo di 2.329 unità. La crescita è dello 0,53%, cifra di poco inferiore al dato nazionale, +0,63%. Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte, commenta: “I dati del secondo trimestre ci mostrano un Piemonte che a piccoli passi sembra riuscire a risalire la china”.

 

Per dare slancio all’economia regionale, la Camera di Commercio di Torino ha nel frattempo aiutato 19 gli imprenditori piemontesi. Questi nel 2015 hanno potuto usufruire gratuitamente dell’aiuto di mentori  come ceo, direttori commerciali, manager affermatisi all’estero e selezionati dalla stessa Camera di commercio. Si tratta progetto Meet@Torino. “Cerchiamo di usare in modo positivo una negatività. Tutti si lamentano dei cervelli in fuga, noi abbiamo pensato di utilizzarli”, così il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Ilotte.

 

Intanto sono partite le iscrizioni online per le aziende che intendono prendere parte alla 19/esima edizione di IoLavoro, la più importante job fair italiana che si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 ottobre. L’azienda potrà scegliere se partecipare a una o più giornate, tenere colloqui liberi o con preselezione, o con entrambe le formule. Per info e modalità di partecipazione: www.iolavoro.org.

 

Morto operaio ustionato da esplosione di materiale chimico

Aveva 44 anni ed era residente a Rivoli

 

ambulanza SOCCORSOMauro Francou, dipendente della ditta chimica Carmagnani di Grugliasco, rimasto ferito lo scorso 16 luglio dall’esplosione di un fusto di materiale chimico è morto. Aveva 44 anni ed era residente a Rivoli, è morto al Cto di Torino dopo due settimane di agonia per le gravi ustioni riportate nello scoppio sull’80% del corpo. La procura ha aperto un’inchiesta in cui si ipotizza l’omicidio colposo, seguita dal pm Raffaele Guariniello.

(Foto: archivio il Torinese)

Osteria di Pierantonio a 10 euro in Agosto!

Tutti i lunedì, martedì e mercoledì a cena nel dehors

 

pierantonio 1pierantonio 2All’Osteria di Pierantonio in via Bizzozero 15 a Torino, ad agosto, tutti i lunedì, martedì e mercoledì ceni nel dehors a 10 euro!

 

Tel. 011 674528 / 333 6652491

“Una Torre di Libri”: arriva il prof. Vecchioni

Nel pomeriggio l’obiettivo si sposta sul Parco delle Betulle. Qui alle ore 15.30 Massimo Polidoro presenta “Il passato è una bestia feroce”, seguito alle 17.30 da Margherita Oggero che si soffermerà sulla sua ultima creazione letteraria “La ragazza di fronte”

 

vecchioniRoberto Vecchioni è il principale protagonista della giornata di venerdì 31 luglio nella kermesse “Una Torre di Libri” che si svolge, come ogni anno, a Torre Pellice, con l’organizzazione di Comune di Torre Pellice, Libreria Claudiana di Torre Pellice, Claudiana Editrice. La manifestazione presenta diversi avvenimenti nel corso della giornata a partire dalle ore 11.30  in piazza Libertà con Davide Ruffinengo che presenta “Il libraio suona sempre due volte”. Nel pomeriggio l’obiettivo si sposta sul Parco delle Betulle. Qui alle ore 15.30 Massimo Polidoro presenta “Il passato è una bestia feroce”, seguito alle 17.30 da Margherita Oggero che si soffermerà sulla sua ultima creazione letteraria “La ragazza di fronte” edita per i tipi di Mondadori. Letizia Tomassone, pastora valdese, alle ore 19, momento dell’aperitivo, parlerà di “Crisi ambientale ed etica. Un nuovo clima di giustizia”. Il cantautore – professore di lettere classiche milanese (ora docente di Forme di poesia all’Università di Pavia) Roberto Vecchioni presenterà, dalle 21.15. il su ultimo romanzo, “Il mercante di luce” edito per i tipi di Einaudi. Infine i Banakadabra terranno un concerto a partire dal parco e per le vie di Torre Pellice dalle 22.30.

Massimo Iaretti

Quel giorno di luglio l'olmo secolare si abbatté sul piccolo Giuseppe

gazzetta pubblicitaACCADDE A LUGLIO / Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro. Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, dedichiamo una “rubrica” a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti

 

 

stampa vecchiaErano le ore 18e30 del 22 luglio 1948 quando una densa e minacciosa colonna di fumo si sprigionò dai tetti dell’ Istituto Internazionale Don Bosco, in via Caboto 27. Le fiamme, partite dal palcoscenico a causa di un corto circuito generato dalla macchina cinematografica, divampò rapidamente dando all’incendio dimensioni molto allarmanti, data anche la presenza di condomini vicinissimi allo stabile. Quattro squadre di vigili del fuoco (comprendenti 28 uomini, due autopompe e due autoscale) si misero subito a lavoro e dopo quasi due ore, riuscirono finalmente a placare l’incendio e ad evitare maggiori danni. Non ci furono fortunatamente vittime o feriti, poiché al momento del divampare delle fiamme la sala era completamente vuota, ma purtroppo il teatro dell’Istituto venne completamente distrutto e si contarono danni per oltre 10 milioni di lire.

[La Stampa]

 

La sera del 7 luglio del 1951 una pattuglia della polizia venne chiamata in C.so Moncalieri da alcuni passanti. Essi si erano imbattuti in Giuseppe Cosazza, un signore di 74 anni che, appoggiato al muro di uno stabile, si lamentava e dichiarava di essere stato percosso e aggredito da tre ragazzi. I poliziotti accompagnarono immediatamente l’anziano signore in ospedale, dove i medici (riscontrando le percosse subite), lo ricoverarono giudicandolo guaribile in pochi giorni. Data l’ora tarda e la stanchezza fisica e psicologica dell’uomo, gli agenti rimandarono l’interrogatorio e la possibile denuncia al giorno dopo, ma quando la mattina successiva i funzionari giunsero in ospedale per raccogliere la testimonianza, Cosazza dichiarò che ad aggredirlo non erano stati tre ragazzi ma bensì uno scheletro umano che l’aveva picchiato con una candela, poichè lui si era rifiutato di consegnargli il portafoglio. I funzionari fecero subito visitare l’anziano signore da uno psichiatra che però lo dichiarò “sano di mente” e lo rimandò a casa consegnandolo alle cure della famiglia ancora sconvolta per l’accaduto. Ovviamente la denuncia non venne mai fatta.

[La Stampa]

 

gazzettaIl 24 luglio sempre del 1951 con gran fragore e stupore dell’intera città, lo stabile contrassegnato col numero di 17 di via Fratelli Calandra, crollò improvvisamente. La casa, di cinque piani, si presentava già gravemente lesionata ed inabitata se non per un’ala situata all’interno verso il cortile, l’unica parte “aggiustata” nel 1945 dopo i bombardamenti del 1943. Nonostante le condizioni poco rassicuranti della palazzina, essa era abitata da ben quattro nuclei familiari. Verso le 11e30 della mattina, dopo diversi minuti di sinistri scricchiolii, lo stabile cominciò a tremare e subito dopo cominciarono a cadere grossi frammenti di mattoni e tegole dal tetto.La signora Clementina Costa, abitante al primo piano, al momento del crollo stava stendendo dei panni sul balcone e avvertendo il tremare della palazzina, rimase immobile dalla paura: rimanere sul balcone fu per lei la salvezza, dato che pochi secondi dopo enormi pezzi di macerie le sfondarono il soffitto dell’appartamento distruggendo interamente il suo alloggio. I pompieri e le ambulanze accorsero immediatamente provvedendo a salvare subito la signora Costa e a mettere al sicuro tutti gli altri condomini, usciti per miracolo lievemente feriti dal crollo. La via venne inibita al traffico per diversi giorni fino allo smantellamento delle macerie.

 [La Stampa]

 

Era invece il 10 luglio del 1968 quando, al Valentino, in una zona riservata ai giochi per bambini, crollò la parte superiore di un Olmo di due secoli. L’evento accadde alle ore 18.00 in Viale Mattioli, la strada che costeggia l’Orto botanico, di fianco alla facoltà di Architettura; qualche secondo prima del crollo, qualcuno dei presenti si accorse che uno dei rami di quell’imponente albero si stava incurvando e così diede l’allarme. Tutti cominciarono a correre verso il cortile della facoltà di Architettura per mettersi in salvo ma nel panico generale, Giuseppe Hinek di 7 anni, caddè a terra e non riuscendo più a scappare. In pochi secondi un ramo del peso di circa 5 quintali gli crollò addosso sommergendolo completamente. Una cinquantina di persone ancora scioccate, si precipitarono per cercare di salvare il bambino e con grande stupore e sollievo di tutti i presenti, si resero conto che fortunatamente il bambino era stato investito dalle fronde e non dal tronco. Vennero subito chiamati i soccorsi che trasportarono Giuseppe al Regina Margherita, dove venne ricoverato e tenuto sotto osservazione per le lesioni riportate e per lo schock subito.

 [La Stampa]

 

Torino vecchiaLa notte del 12 luglio 1977 tre giovani scesi da due auto (una “Mini Minor” rossa ed una “124” di colore azzurro) compirono un attentato contro due pullman articolati dell’Atm, posteggiati in prossimità del deposito in Piazza Carducci. Verso le ore 3e30 ci fu una violenta esplosione che svegliò gli inquilini degli stabili della Piazza; spaventati dal tremendo scoppio e dalle alte fiamme che avvolgevano i due pullman e che velocemente si propagavano verso le macchine parcheggiate e l’insegna di un bar, diedero immediatamente l’allarme. Dalle indagini svolte dai funzionari dell’ufficio politico della Questura, risultò che gli attentatori lanciarono alcune bombe Molotov contro due pullman della linea Torino-Rivalta e Torino- Trofarello che, in quel momento, si trovavano vicino al deposito dell’Azienda Tranvie municipali. Gli automezzi andarono quasi completamente distrutti mentre vennero danneggiate alcune macchine e l’insegna di un bar adiacente al deposito. Non ci furono vittime ma il danno complessivo fu di circa 200 milioni di lire.

[La Stampa]

 

La mattina del 7 luglio 1996, in una clinica di Torino, esalava il suo ultimo respiro lo storico settantaquattrenne Guido Quazza. Entrato giovanissimo nelle formazioni partigiani, Quazza ebbe una carriera incredibile: fu autore di numerosissime pubblicazioni e per ben 27 anni, dal 1967 al 1994 fu preside della Facoltà di Magistero, ora Scienze della Formazione.Il 26 giugno del 1995 gli venne dedicata una giornata di studio a Palazzo Nuovo proprio per raccontare come nel corso della sua vita, egli era riuscito a tramandare e ad unire gli ideali della Resistenza a quelli dei giovani, mantenendo comunque un’esemplare obiettività. Quella mattina Torino pianse uno straordinario insegnante.

 [La Stampa]

 

Nella notte del 1 luglio 2002, quattro donne ed un uomo vennero arrestati nel centro estetico “Viva Lain” situato in via Antinori 8, nel quartierestampa vecchia corriere Crocetta di Torino. Le indagini, sostenute dalla squadra mobile di Torino e dal pm Andrea Padalino, dimostrarono che all’interno del “Viva Lain”, ufficialmente riconosciuto come circolo privato senza fini di lucro (e che quindi godeva di benefici fiscali), in realtà si tenevano comportamenti attinenti all’ambito della prostituzione. All’interno del centro lavoravano, in orari diversi, circa 30 donne: la maggior parte di esse erano straniere, ma erano presenti anche studentesse universitarie e casalinghe.Il flusso di gente che frequentava il fantomatico circolo era notevole e tra le numerose persone, vi erano anche calciatori di Serie A, giornalisti, imprenditori e uomini di spettacolo; gli investigatori (che si avvalsero anche di telecamere nascoste all’interno dei locali), arrivarono addirittura a contare 90 clienti in un giorno. Gli inquirenti scoprirono che per la clientela “particolare”, come ad esempio calciatori, erano possibili anche appuntamenti a tarda sera, ma nessuna star del pallone venne, però, mai immortalata dalle telecamere.I responsabili del centro estetico furono arrestati mentre i nomi di alcuni calciatori del Toro e della Juventus comparirono solo in alcuni verbali delle ragazze ed in un paio di intercettazioni telefoniche; nessun “Vip” venne arrestato e processato, vennero semplicemente ascoltati dagli inquirenti come testimoni di tutta la vicenda.

 [Corriere della Sera]

 

Simona Pili Stella