E’ online il portale www.irenstoria.it uno dei primi strumenti di condivisione del patrimonio storico e archivistico del Gruppo
Il progetto Iren Storia intende, in un arco piano di 18-24 mesi, organizzare e catalogare in maniera organica, al fine di renderlo fruibile al pubblico, l’enorme patrimonio storico e culturale archivistico attualmente situato nelle sedi principali del Gruppo a Torino, Genova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Iren Storia è stato concepito da subito come progetto partecipativo aperto, un archivio vivo, quindi sempre implementabile con nuovi documenti e nuove fonti, ma soprattutto con lo scopo di renderlo fruibile al pubblico al fine di condividere con le città ed i territori il percorso che ha portato nei decenni alla costituzione di Iren. Il Portale offre molteplici chiavi di accesso alla documentazione per favorire esigenze differenziate degli utenti. Presenta una Home page dedicata al progetto nel suo complesso con il lancio di un video emozionale e una timeline che riassume le tappe principali della storia del Gruppo; una sezione Percorsi dove vengono raccontate visivamente le grandi storie del Gruppo a partire dai documenti; una sezione Archivio digitale attraverso la quale si accede alle schede d’archivio (fonti orali e scritte) redatte secondo gli standard di settore e si naviga tra rimandi e relazioni; una sezione Cronologia per visualizzare la storia di Iren attraverso i documenti digitalizzati lungo una linea del tempo interattiva suddivisa per luoghi e tematiche selezionabili e filtrabili e una sezione. Quello che si può vedere oggi è un primo output che sarà in continuo aggiornamento. Ad oggi il portale comprende materiale relativo alle sedi di Torino, Reggio Emilia, Genova e Piacenza. Si possono trovare:
691 schede descrittive: i volumi dei verbali delle Commissioni amministratrici e i Registri delle deliberazioni, disegni architettonici e disegni tecnici di impianti e centrali, i libri contabili e mastri, locandine e materiale relativo alla comunicazione aziendale;
853 riproduzioni digitali: sono le scansioni dei singoli documenti, progetti o fotografie;
12 interviste a ex dipendenti del Gruppo: raccolta di video testimonianze di lavoratori anziani ed ex dipendenti, che in brevi clip hanno portato preziosi contributi di memoria di quella che è stata la storia secolare dell’azienda.
3 storymaps: un nuovo modo per navigare tra i documenti attraverso uno storytelling digitale
Questi numeri verranno progressivamente incrementati parallelamente ai lavori di schedatura e digitalizzazione dei documenti (a breve saranno caricati i documenti relativi a Parma e le video interviste di Piacenza). A questa prima fase seguirà la successiva catalogazione di tutto il patrimonio storico delle aziende del Gruppo Iren presenti su altri territori, di più recente aggregazione: a partire da Amiat che nel 2019 celebra i suoi primi 50 anni. “Iren Storia è un’iniziativa pensata per raccontare sia la storia dell’azienda e dei territori in cui essa ha operato, che quella quotidiana delle donne e degli uomini che hanno contribuito con il loro lavoro alla crescita e al consolidamento di tutte le aziende del Gruppo – spiega il Presidente di Iren Paolo Peveraro – Per questo motivo abbiamo pensato di dedicare l’anteprima a tutti i dipendenti che questa storia continuano a scriverla ogni giorno. Ora lo proponiamo a tutti, il mio invito è anche di essere parte attiva del progetto condividendo eventuale materiale storico raccolto nel tempo”. Chiunque abbia documenti dell’epoca, video, testimonianze di ogni genere può contattare gli archivisti all’indirizzo: irenstoria@gruppoiren.it Oltre al portale, Iren Storia prevede la produzione di un film documentario che testimonierà la storia del Gruppo Iren. L’azienda progetterà inoltre una mostra itinerante multimediale con lo scopo di condividere il vasto patrimonio storico studiato e catalogato, coinvolgendo nel progetto il mondo delle scuole e dell’associazionismo.
Una Magia per la Vita
Mercoledì 27 marzo 2019 alle 21 il Teatro Nuovo di Torino ospita il Gran Galà della Magia “Una Magia per la Vita”organizzato dalla Fondazione Mago Sales che vede in scena sullo stesso palco, nella stessa sera, i personaggi di maggior rilievo del panorama magico italiano quali Raul Cremona, Arturo Brachetti, Mister Forest, Alexander, Luca Bono, Filiberto Selvi e
Budinì che scenderanno in campo per una nobile causa: acquistare un furgone attrezzato che consenta al collega mago mentalista Christopher Castellini (affetto da distrofia muscolare, definito lo Stephen Hawking della magia) di spostarsi più agevolmente e portare in tournée in tutta Italia il proprio spettacolo “La Scelta”. Lo stesso Castellini sarà protagonista sul palcoscenico con una delle sue esibizioni proposte a “Tu si que vales”. Un evento unico, quasi irripetibile, che porta in scena i grandi nomi dell’illusionismo per una buona causa. Info www.sales.it
Quello di cui abbiamo bisogno è un patto per la salute tra politica, operatori, territori, associazioni e cittadini. Una grande stagione di mobilitazione con importanti momenti di confronto e di condivisione. E’ ora che l’idea di una nuova proposta e di un nuovo modello organizzativo dell’ assistenza si concretizzi ed entri con forza e determinazione nell’ agenda politica di quella che sarà la nuova Giunta Regionale, attraverso il coinvolgimento di tutte le rappresentanze dei territori, delle professioni, delle associazioni di cittadini. Una proposta nuova che parti da una concreta analisi ed identificazione dei reali bisogni di cura e di salute della popolazione, mettendo in campo e valorizzando le competenze dei professionisti ed operatori sanitari della nostra regione. Programmazione e progettazione con una visione futura ma anche un sano pragmatismo per dare una risposta ai grandi temi della sanità come gli anziani, le cronicità, le disabilità e tutte le fragilità. Alcune situazioni di lavoro sono inaccettabili come sono inaccettabili alcuni rischi e condizioni a cui sono sottoposti gli utenti. E’ vero, in Piemonte abbiamo delle eccellenze che non sono però la sanità di tutti i giorni. La società cambia, i bisogni di cura e di assistenza, oltre ad essersi modificati sono aumentati ed è pertanto urgente adattarsi alle esigenze della popolazione per dare risposte appropriate sia in ospedale che sul territorio. Uno spazio da riempire, un vuoto da colmare, necessario per dare risposte appropriate affinchè il risultato non sia la rinuncia alle cure. In occasione dell’incontro, oltre alla presentazione ufficiale della candidatura, si discuterà di quali siano le priorità e le proposte per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini Piemontesi.
FRANCESCO COPPOLELLA CANDIDATO PER IL CONSIGLIOREGIONALE DEL PIEMONTE
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HOTEL DIPLOMATIC- VIA CERNAIA,42 TORINO 27 MARZO ORE 18.00 #UNINFERMIEREINREGIONE PER IL DIRITTO ALLE CURE PARTECIPERANNO: Istituzioni professionali. Associazioni di categoria, Rappresentanze sindacali, Rapresentanti della libera professione, Infermieri, medici, operatori della sanità, Associazioni di volontariato, Cittadini.
Una suggestiva immagine tipicamente torinese, scattata da Federico Palumbo: il Po, la Gran Madre e il monte dei Cappuccini.
Secondo un’indagine Rentokil, zanzare e mosche sono tra gli infestanti più fastidiosi, ma anche meno temuti (mamme comprese). La paura per questi insetti è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e solo il 32% degli italiani teme il rischio di trasmissione di malattie o infezioni
Si tendono a sottovalutare i rischi per la salute derivanti dal contatto con questi infestanti, ma i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti e che ogni anno più di 700 mila persone nel mondo ne sono già vittime
Sono gli infestanti più tollerati, quelli che tra tutti causano meno disgusto e che possono dare anche molto fastidio, ma in realtà non fanno davvero paura, nemmeno ai bambini. Sono gli insetti volanti e, in particolare, mosche e zanzare, un tormento in arrivo con la primavera a causa del ronzio, delle punture e della spiacevole abitudine di volare attorno al nostro cibo (e soprattutto ai rifiuti). Secondo un’indagine[i] dedicata alle paure degli italiani e il loro rapporto con gli infestanti, condotta da Doxa per Rentokil, leader mondiale in servizi di disinfestazione e derattizzazione, emerge che il 66%degli italiani si sente profondamente infastidito dalla presenza in casa delle zanzare e sono soprattutto gli uomini a percepirle come ospiti particolarmente sgraditi (67% uomini vs 64% donne). Anche le mosche provocano fastidio ma in percentuale inferiore (51%) e sono soprattutto le donne a non gradire la loro presenza (55% donne vs 47% uomini). Se però si analizzano i dati relativi alla paura degli infestanti, zanzare e mosche si posizionano in fondo alla classifica. Paragonati agli insetti striscianti come le blatte e ai roditori, gli insetti volanti risultano più tollerati e meno temuti: le zanzare infatti fanno paura solo al 18% degli intervistati e le mosche al 10%. Se si guarda poi allo spaccato ‘mamme e bambini’ i valori scendono ancora: solo il 7% delle mamme teme le zanzare, mentre le mosche non sono quasi considerate (solo l’1% ha dichiarato di averne paura). Mosche e zanzare sono quindi considerati insetti fondamentalmente innocui, il cui contatto non ha implicazioni per la salute: in generale, la paura degli insetti volanti – includendo quindi anche api, vespe e calabroni – è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e non invece al rischio di trasmissione di malattie o infezioni (32%). Una percezione non corretta se si pensa che il contagio di molte malattie nel mondo avviene proprio attraverso le zanzare e le mosche: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti – con un picco nelle aree tropicali e subtropicali più povere – e ogni anno più di 700 mila persone nel mondo sono già vittime di questi infestanti.
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La Magna Charta esposta a Vercelli
Vercelli è da sabato 23 marzo al centro di un evento culturale di dimensione, non solo locale o nazionale, ma addirittura internazionale. Nell’ambito delle celebrazioni per gli ottocento anni della posa delle prime due pietre dell’Abbazia di Sant’Andrea, voluta dal cardinale Giala Bicchieri, è esposta nell’Arca (l’ex chiesa di San Marco sull’omonima piazza) una delle tre copie esistenti della Magna Charta Libertatum, documento scritto in latino che il re d’Inghilterra, Giovanni Senzaterra, fu costretto a concedere ai baroni del regno, suoi diretti feudatari, il 15 giugno 1215. E questo è uno dei primi documenti in cui si riconoscono i diritti umani. La pergamena, giunta a Vercelli sotto scorta, proveniente dalla cattedrale di Hereford fa parte della mostra ‘La Magna Charta-Guala Bicchieri e il suo lascito”. L’evento – cui se ne accompagnano altri con mostre ed esposizioni diffuse al Museo Francesco Borgogna, al Museo Camillo Leone, a Museo del Tesoro del Duomo e all’Archivio di Stato di Vercelli, legati alle figure del cardinale, di Sant’Andrea e della Vercelli del Duecento, periodo caratterizzato da un’eccezionale importante culturale della città eusebiana – vuole essere appunto un omaggio al cardinale Guala Biocchieri che il 19 febbraio 2019 diede l’avvio alla costruzione del Sant’Andrea uno dei primi esempi di gotico in Italia e perché il prelato ebbe un ruolo di primo piano nella sua vicenda, in quanto come legato pontificio alla corte inglese e tutore del giovane re Enrico III, fu il supervisore del documento, ponendo il suo sigillo sia nella riconferma della Carta del 1216, sia in quella riconfermata nel 1217, che è la versione esposta a Vercelli. La mostra propone anche il ‘baule da viaggio’ del cardinale, in prestito dal Museo di Palazzo Madama a Torino e gli splendidi smalti di Limoges, oltre ad oggetti, ritratti, codici e documenti inediti. La presentazione alla città di Vercelli è avvenuta in una cerimonia che si è tenuta nella sua cornice naturale, l’Abbazia di Sant’Andrea. A fare gli onori di casa ai molti vercellesi e rappresentanti di enti ed istituzioni che hanno permesso la realizzazione dell’evento c’era il sindaco Maura Forte che ha evidenziato l’importanza che assume in ambito culturale una simile iniziativa e anticipato di voler stringere legami più stretti con Hereford. Tra i relatori ci sono stati l’arcivescovo di Vercelli, monsignor Marco Arnolfo, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’assessore regionale alla cultura Antonella Parigi, il vice ambasciatore della Gran Bretagna. Da ricordare, infine, il particolare sostegno ottenuto dalle Fondazioni bancarie, Cassa di risparmio di Vercelli, Cassa di risparmio di Torino e Compagnia San Paolo.
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Massimo Iaretti

Nella nottata tra sabato e domenica, un cittadino della Guinea, di 30 anni, irregolare in Italia e pregiudicato, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante nel Parco del Valentino per violenza sessuale. Verso le quattro, due giovani sono usciti dalla discoteca “Life” e si sono appartati nel parco su una panchina nelle vicinanze del locale. Poco dopo, sono stati avvicinati dal cittadino della Guinea il quale, armato di bottiglia, ha minacciato la coppia. Personale addetto alla sicurezza della discoteca ha prontamente allertato la Polizia. Un equipaggio della Polizia di Stato, presente in zona per il monitoraggio dell’area del Parco del Valentino, è intervenuto immediatamente. Gli agenti hanno riscontrato che la giovane donna, appena maggiorenne, era stata aggredita a scopo di violenza sessuale e che l’aggressore stava fuggendo. Il costante presidio dell’area del Parco del Valentino, specialmente nelle ore serali e notturne, disposto dal Questore di Torino, ha consentito di catturare nell’immediatezza il cittadino della Guinea autore della violenza nonostante il suo tentativo di dileguarsi. I poliziotti lo hanno fermato ed arrestato mentre cercava di rifugiarsi dietro alcuni cespugli lungo gli argini del fiume Po.
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M.Iar.

“IN MOLTI COMUNI PICCOLI, CASI DOVE FINO AL 60% DI CITTADINI SONO FUORI ITALIA PER STUDIO O LAVORO”
Che gli italiani residenti all’estero non possano votare per le elezioni Amministrative e regionali se non rientrando in Italia, è particolarmente anomalo quest’anno, quando probabilmente nella stessa tornata elettorale ci saranno le comunali (in moltissimi Enti), regionali (in alcune Regioni) ed europee. Uncem ha incontrato nelle ultime settimane numerosi Sindaci di piccoli Comuni che rilevano con preoccupazione l’impossibilità di voto per i loro concittadini che risiedono all’estero per motivi di studio e lavoro. È noto che l’emigrazione lungo tutto il Novecento ha “spolpato” i Comuni piccoli, montani in particolare, di centinaia di migliaia di donne e uomini. Per molti piccoli Enti, l’ Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero) conferma che oltre un terzo o anche la metà della popolazione elettorale vive oltre i confini. Il rischio vero, in piccoli Comuni dove potrebbe esserci solo una lista alle elezioni amministrative, è che non si raggiunga il quorum. Un tema che Uncem sottopone al Ministero dell’Interno e ai Parlamentari, affinché modifichino la legge 459 del 2001, che ha introdotto il voto degli italiani all’estero adempiendo a quanto scritto dalla Costituzione, articoli 48, 56 e 57. La legge Tremaglia si applica infatti solo alle elezioni parlamentari e ai referendum nazionali; non si applica, invece, alle elezioni del parlamento europeo, alle elezioni regionali e amministrative, né ai referendum regionali e comunali. Uncem ritiene si possano verificare le opportunità diestendere il voto all’estero anche per regionali e amministrative. Un percorso non semplice che potrebbe però evitare il rischio di mancato raggiungimento di quorum in tanti piccoli centri dove una sola lista è quasi scontata già oggi