redazione il torinese

L'isola del libro

La rubrica settimanale delle novità in libreria
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Manuel Vilas “In tutto c’è stata bellezza” -Guanda- euro 19,00
 
Per molti Manuel Vilas è il miglior autore spagnolo dell’anno. Concordo e dirò di più… questo è uno dei libri più belli, intensi e a tratti lucidamente strazianti che possiate leggere. Senza ingenti investimenti di marketing, è balzato in vetta alle classifiche, ha attraversato i confini e colpisce dritto al cuore. Perché è una storia universale. Basta leggere l’incipit e capisci che sta parlando anche di te. E’ un libro per certi versi scomodo: tratta temi tosti come la malattia e la morte, la vecchiaia, i ricordi, l’inesorabile scorrere del tempo, le scelte giuste o sbagliate… E’ una sorta di indagine esistenziale. Manuel Vilas l’ha presentato al Circolo dei lettori di Torino, gremito di pubblico, che lui ha incantato rivelandosi piacevolmente disponibile, profondo come si evince dalle sue pagine, ma anche ironico e capace di sorridere del tragico che la vita ci butta addosso. Ha raccontato aneddoti teneri e divertenti che hanno strappato applausi, e spiegato di aver iniziato a scrivere il libro (in Spagnolo si intitola “Ordesa”) quando è morta la madre e si è reso conto che era già troppo tardi. Allora ha ricostruito le vite di quei genitori “speciali” e “bellissimi” che non c’erano più, cercando di dire quello che non aveva detto mentre erano ancora vivi. Un dialogo continuo con dei “fantasmi”, scaturito dall’amore e dalla riconoscenza per tutti i sacrifici che avevano fatto per lui. E’ il lungo monologo di un professore 52enne rimasto solo, dopo la morte e la cremazione dei genitori, e il suo divorzio, che fa i conti con le rovine della sua esistenza, ovvero quel “ lungo tunnel in cui siamo tutti infilati e povera gente”. I ricordi scattano dall’estate del 1969, a Ordesa nel nord della Spagna, quando era bambino, in compagnia del padre. Manuel Vilas è nato li vicino, a Barbastro, nel 1962, e Ordesa è innanzitutto lo spazio intimo dei ricordi e l’avvio della narrazione. A volte parte da una foto antica e delinea la storia della sua famiglia, mette a nudo le difficoltà dell’essere figlio, marito e padre, i problemi con il lavoro, l’abuso d’alcol, la vita di provincia. Non pensate però a un libro triste. Certo, narra vicende drammatiche, tristi e dolorose, sconfitte, tradimenti e clamorosi fallimenti; ma coglie anche la bellezza del mondo e della vita, come l’amicizia, la bontà, la forza interiore, la meraviglia della nascita dei figli e le promesse di gioventù. Procede a raffiche emotive che scavano nel profondo e hanno una forza portentosa, senza retorica o menzogne, semplicemente testimonia la necessità di amare ed essere amati.
 
 
Natasha Solomons “I Goldbaum” – Neri Pozza- euro 18,00
 
E’ un imponente affresco familiare e storico quello imbastito dalla scrittrice inglese 39enne, autrice di altri 5 libri (tra cui “Un perfetto gentiluomo” e “La galleria dei mariti scomparsi”), che vive nel Dorset con il marito David Solomons, famoso scrittore per bambini, e i loro 2 figli. La storia dei banchieri Goldbaum è quella di una dinastia cosmopolita con diramazioni nei luoghi strategici della finanza europea: sono tutti imparentati tra loro perché i matrimoni in famiglia “erano spiacevolezze da affrontare per salvaguardare il casato”. Sono ebrei ricchissimi che amano collezionare la bellezza a tutti i livelli: grandi dimore, ville e castelli, mobili pregiati, opere d’arte, gioielli e collezioni di prestigio… e soprattutto debiti di primi ministri da riscuotere prima o poi, insieme al potere che ne deriva. La storia inizia nell’aprile del 1911 a Vienna, con i giovani eredi Otto e Greta: lui responsabile e maturo, lei irrequieta e ribelle, destinata a sposare (nessuno le chiede se è d’accordo) il cugino del ramo inglese Albert Goldbaum, un naturalista con una passione sfrenata per le farfalle. All’inizio le cose non saranno facili. A Temple Court, residenza degli sposi nella piovosa Inghilterra, Greta si salva dalla freddezza del coniuge dedicandosi alla coltivazione di piante e fiori. La nuova famiglia la tratta benissimo, la servitù è ai suoi piedi…peccato solo che il marito, in pubblico cortese e attento, nel privato non la consideri proprio. Le cose poi miglioreranno…e lascio a voi scoprire come. Albert prende in mano le redini della banca e si affaccia anche alla politica diventando membro del Parlamento. Ma a mettersi di mezzo sarà la 1° Guerra Mondiale che spazzerà via l’antico ordine su cui l’Europa si reggeva da secoli. Scatta la corsa agli armamenti ed emerge il ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica. Per la prima volta, i vari Goldbaum si troveranno su fronti opposti e Greta dovrà scegliere; mentre il fratello e il marito mettono a repentaglio la vita nelle trincee. Ognuno farà la sua parte. Gli uomini combattendo e cercando di sopravvivere; Greta aiutando le donne che rischiano di morire di parto perché lasciate indietro dall’assistenza medica concentrata tutta sui feriti di guerra. Ma la storia non finisce qui, i vari destini si compiono in pagine piene di sorprese e scritte divinamente.
 
 
Lou Berney “November road” – HarperCollins – euro 18,00
 
Il novembre del titolo rimanda a una data storica: il 22 novembre del 1963 a Dallas veniva ucciso John Fitzgerald Kennedy, 35° Presidente degli Stati Uniti d’America. Il romanzo si aggira intorno a questo assassinio, fa sua la tesi del complotto ordito dalla mafia e diventerà anche un film diretto da Lawrence Kasdan. Gran bel colpo per il giovane scrittore e professore universitario Lou Berney, di Oklahoma City, che ha al suo attivo altri 3 romanzi. Protagonista del libro è Frank Guidry, membro fedele della Mafia di New Orleans e al suo capo Carlos Marcello, uno dei boss più potenti e temuti negli anni 50-60 in America. Guidry è stato a Dallas in missione poco prima che Kennedy venisse ucciso, sa troppe cose sull’assassinio del secolo e per questo è diventato sacrificabile, come altri sicari di Marcello che in rapida successione vengono ritrovati cadavere. Lui sa di essere il prossimo. Il romanzo segue le vicende di tre personaggi: Frank Guidry, in fuga verso Las Vegas, dove spera di trovare aiuto in un altro boss che odia Marcello; un terribile sicario che semina morte a ogni passo e lo insegue per tappargli la bocca; Charlotte, una giovane madre con due figli e un cane che sta scappando dal marito ubriacone. Frank sa che in certi casi la regola per sopravvivere è “non fermarsi”; ma a cambiare le carte in tavola è l’incontro con Charlotte, sul ciglio della strada, disperata e con l’auto in panne. Ed ecco il thriller on the road in cui galeotto sarà il viaggio dei due verso ovest. Frank si finge assicuratore e si offre di accompagnarla in California, se prima lei accetta di seguirlo a Las Vegas dove lui può procurarle una macchina. Ma l’altra regola sovrana di chi fugge è non innamorarsi mai, perché questo rallenta la corsa e diminuisce il vantaggio della preda. Esattamente quello che succede ai due e che rischia di farli uccidere…
 
 
 

La storia di Iren è in rete

 E’ online il portale www.irenstoria.it uno dei primi strumenti di condivisione del patrimonio storico e archivistico del Gruppo

Il progetto Iren Storia intende, in un arco piano di 18-24 mesi, organizzare e catalogare in maniera organica, al fine di renderlo fruibile al pubblico, l’enorme patrimonio storico e culturale archivistico attualmente situato nelle sedi principali del Gruppo a Torino, Genova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Iren Storia è stato concepito da subito come progetto partecipativo aperto, un archivio vivo, quindi sempre implementabile con nuovi documenti e nuove fonti, ma soprattutto con lo scopo di renderlo fruibile al pubblico al fine di condividere con le città ed i territori il percorso che ha portato nei decenni alla costituzione di Iren. Il Portale offre molteplici chiavi di accesso alla documentazione per favorire esigenze differenziate degli utenti. Presenta una Home page dedicata al progetto nel suo complesso con il lancio di un video emozionale e una timeline che riassume le tappe principali della storia del Gruppo; una sezione Percorsi dove vengono raccontate visivamente le grandi storie del Gruppo a partire dai documenti; una sezione Archivio digitale attraverso la quale si accede alle schede d’archivio (fonti orali e scritte) redatte secondo gli standard di settore e si naviga tra rimandi e relazioni; una sezione Cronologia per visualizzare la storia di Iren attraverso i documenti digitalizzati lungo una linea del tempo interattiva suddivisa per luoghi e tematiche selezionabili e filtrabili e una sezione. Quello che si può vedere oggi è un primo output che sarà in continuo aggiornamento. Ad oggi il portale comprende materiale relativo alle sedi di Torino, Reggio Emilia, Genova e Piacenza. Si possono trovare:
691 schede descrittive: i volumi dei verbali delle Commissioni amministratrici e i Registri delle deliberazioni, disegni architettonici e disegni tecnici di impianti e centrali, i libri contabili e mastri, locandine e materiale relativo alla comunicazione aziendale;
853 riproduzioni digitali: sono le scansioni dei singoli documenti, progetti o fotografie;
12 interviste a ex dipendenti del Gruppo: raccolta di video testimonianze di lavoratori anziani ed ex dipendenti, che in brevi clip hanno portato preziosi contributi di memoria di quella che è stata la storia secolare dell’azienda. 
3 storymaps: un nuovo modo per navigare tra i documenti attraverso uno storytelling digitale

 
Questi numeri verranno progressivamente incrementati parallelamente ai lavori di schedatura e digitalizzazione dei documenti (a breve saranno caricati i documenti relativi a Parma e le video interviste di Piacenza). A questa prima fase seguirà la successiva catalogazione di tutto il patrimonio storico delle aziende del Gruppo Iren presenti su altri territori, di più recente aggregazione: a partire da Amiat che nel 2019 celebra i suoi primi 50 anni. “Iren Storia è un’iniziativa pensata per raccontare sia la storia dell’azienda e dei territori in cui essa ha operato, che quella quotidiana delle donne e degli uomini che hanno contribuito con il loro lavoro alla crescita e al consolidamento di tutte le aziende del Gruppo – spiega il Presidente di Iren Paolo Peveraro – Per questo motivo abbiamo pensato di dedicare l’anteprima a tutti i dipendenti che questa storia continuano a scriverla ogni giorno. Ora lo proponiamo a tutti, il mio invito è anche di essere parte attiva del progetto condividendo eventuale materiale storico raccolto nel tempo”. Chiunque abbia documenti dell’epoca, video, testimonianze di ogni genere può contattare gli archivisti all’indirizzo: irenstoria@gruppoiren.it Oltre al portale, Iren Storia prevede la produzione di un film documentario che testimonierà la storia del Gruppo Iren. L’azienda progetterà inoltre una mostra itinerante multimediale con lo scopo di condividere il vasto patrimonio storico studiato e catalogato, coinvolgendo nel progetto il mondo delle scuole e dell’associazionismo.

Una Magia per la Vita

Mercoledì 27 marzo 2019 alle 21 il Teatro Nuovo di Torino ospita il Gran Galà della Magia “Una Magia per la Vita”organizzato dalla Fondazione Mago Sales che vede in scena sullo stesso palco, nella stessa sera, i personaggi di maggior rilievo del panorama magico italiano quali Raul Cremona, Arturo Brachetti, Mister Forest, Alexander, Luca Bono, Filiberto Selvi e Budinì che scenderanno in campo per una nobile causa: acquistare un furgone attrezzato che consenta al collega mago mentalista Christopher Castellini (affetto da distrofia muscolare, definito lo Stephen Hawking della magia) di spostarsi più agevolmente e portare in tournée in tutta Italia il proprio spettacolo “La Scelta”. Lo stesso Castellini sarà protagonista sul palcoscenico con una delle sue esibizioni proposte a “Tu si que vales”. Un evento unico, quasi irripetibile, che porta in scena i grandi nomi dell’illusionismo per una buona causa. Info www.sales.it

PIEMONTE NEL CUORE: "QUALI PROPOSTE PER L’ASSISTENZA?"

Quello di cui abbiamo bisogno è un patto per la salute tra politica, operatori, territori, associazioni e cittadini. Una grande stagione di mobilitazione con importanti momenti di confronto e di condivisione. E’ ora che l’idea di una nuova proposta e di un nuovo modello organizzativo dell’ assistenza si concretizzi ed entri con forza e determinazione nell’ agenda politica di quella che sarà la nuova Giunta Regionale, attraverso il coinvolgimento di tutte le rappresentanze dei territori, delle professioni, delle associazioni di cittadini. Una proposta nuova che parti da una concreta analisi ed identificazione dei reali bisogni di cura e di salute della popolazione, mettendo in campo e valorizzando le competenze dei professionisti ed operatori sanitari della nostra regione. Programmazione e progettazione con una visione futura ma anche un sano pragmatismo per dare una risposta ai grandi temi della sanità come gli anziani, le cronicità, le disabilità e tutte le fragilità. Alcune situazioni di lavoro sono inaccettabili come sono inaccettabili alcuni rischi e condizioni a cui sono sottoposti gli utenti. E’ vero, in Piemonte abbiamo delle eccellenze che non sono però la sanità di tutti i giorni. La società cambia, i bisogni di cura e di assistenza, oltre ad essersi modificati sono aumentati ed è pertanto urgente adattarsi alle esigenze della popolazione per dare risposte appropriate sia in ospedale che sul territorio. Uno spazio da riempire, un vuoto da colmare, necessario per dare risposte appropriate affinchè il risultato non sia la rinuncia alle cure. In occasione dell’incontro, oltre alla presentazione ufficiale della candidatura, si discuterà di quali siano le priorità e le proposte per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini Piemontesi.

FRANCESCO COPPOLELLA CANDIDATO PER IL CONSIGLIOREGIONALE DEL PIEMONTE

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HOTEL DIPLOMATIC- VIA CERNAIA,42 TORINO 27 MARZO ORE 18.00 #UNINFERMIEREINREGIONE PER IL DIRITTO ALLE CURE PARTECIPERANNO: Istituzioni professionali. Associazioni di categoria, Rappresentanze sindacali, Rapresentanti della libera professione, Infermieri, medici, operatori della sanità, Associazioni di volontariato, Cittadini.

Torna la primavera, tornano gli insetti volanti. Le paure degli italiani

Secondo un’indagine Rentokil, zanzare e mosche sono tra gli infestanti più fastidiosi, ma anche meno temuti (mamme comprese). La paura per questi insetti è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e solo il 32% degli italiani teme il rischio di trasmissione di malattie o infezioni

 
Si tendono a sottovalutare i rischi per la salute derivanti dal contatto con questi infestanti, ma i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti e che ogni anno più di 700 mila persone nel mondo ne sono già vittime

 

 Sono gli infestanti più tollerati, quelli che tra tutti causano meno disgusto e che possono dare anche molto fastidio, ma in realtà non fanno davvero paura, nemmeno ai bambini. Sono gli insetti volanti e, in particolare, mosche e zanzare, un tormento in arrivo con la primavera a causa del ronzio, delle punture e della spiacevole abitudine di volare attorno al nostro cibo (e soprattutto ai rifiuti).  Secondo un’indagine[i] dedicata alle paure degli italiani e il loro rapporto con gli infestanti, condotta da Doxa per Rentokil, leader mondiale in servizi di disinfestazione e derattizzazione, emerge che il 66%degli italiani si sente profondamente infastidito dalla presenza in casa delle zanzare e sono soprattutto gli uomini a percepirle come ospiti particolarmente sgraditi (67% uomini vs 64% donne). Anche le mosche provocano fastidio ma in percentuale inferiore (51%) e sono soprattutto le donne a non gradire la loro presenza (55% donne vs 47% uomini). Se però si analizzano i dati relativi alla paura degli infestanti, zanzare e mosche si posizionano in fondo alla classifica. Paragonati agli insetti striscianti come le blatte e ai roditori, gli insetti volanti risultano più tollerati e meno temuti: le zanzare infatti fanno paura solo al 18% degli intervistati e le mosche al 10%. Se si guarda poi allo spaccato ‘mamme e bambini’ i valori scendono ancora: solo il 7% delle mamme teme le zanzare, mentre le mosche non sono quasi considerate (solo l’1% ha dichiarato di averne paura).  Mosche e zanzare sono quindi considerati insetti fondamentalmente innocui, il cui contatto non ha implicazioni per la salute: in generale, la paura degli insetti volanti – includendo quindi anche api, vespe e calabroni – è dovuta infatti principalmente al rischio di punture, e non invece al rischio di trasmissione di malattie o infezioni (32%). Una percezione non corretta se si pensa che il contagio di molte malattie nel mondo avviene proprio attraverso le zanzare e le mosche: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti – con un picco nelle aree tropicali e subtropicali più povere – e ogni anno più di 700 mila persone nel mondo sono già vittime di questi infestanti.

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La Magna Charta esposta a Vercelli

Vercelli è da sabato 23 marzo al centro di un evento culturale di dimensione, non solo locale o nazionale, ma addirittura internazionale. Nell’ambito delle celebrazioni per gli ottocento anni della posa delle prime due pietre dell’Abbazia di Sant’Andrea, voluta dal cardinale Giala Bicchieri, è esposta nell’Arca (l’ex chiesa di San Marco sull’omonima piazza) una delle tre copie esistenti della Magna Charta Libertatum, documento scritto in latino che il re d’Inghilterra, Giovanni Senzaterra, fu costretto a concedere ai baroni del regno, suoi diretti feudatari, il 15 giugno 1215. E questo è uno dei primi documenti in cui si riconoscono i diritti umani. La pergamena, giunta a Vercelli sotto scorta, proveniente dalla cattedrale di Hereford fa parte della mostra ‘La Magna Charta-Guala Bicchieri e il suo lascito”. L’evento – cui se ne accompagnano altri con mostre ed esposizioni diffuse al Museo Francesco Borgogna, al Museo Camillo Leone, a Museo del Tesoro del Duomo e all’Archivio di Stato di Vercelli, legati alle figure del cardinale, di Sant’Andrea e della Vercelli del Duecento, periodo caratterizzato da un’eccezionale importante culturale della città eusebiana – vuole essere appunto un omaggio al cardinale Guala Biocchieri che il 19 febbraio 2019 diede l’avvio alla costruzione del Sant’Andrea uno dei primi esempi di gotico in Italia e perché il prelato ebbe un ruolo di primo piano nella sua vicenda, in quanto come legato pontificio alla corte inglese e tutore del giovane re Enrico III, fu il supervisore del documento, ponendo il suo sigillo sia nella riconferma della Carta del 1216, sia in quella riconfermata nel 1217, che è la versione esposta a Vercelli. La mostra propone anche il ‘baule da viaggio’ del cardinale, in prestito dal Museo di Palazzo Madama a Torino e gli splendidi smalti di Limoges, oltre ad oggetti, ritratti, codici e documenti inediti. La presentazione alla città di Vercelli è avvenuta in una cerimonia che si è tenuta nella sua cornice naturale, l’Abbazia di Sant’Andrea. A fare gli onori di casa ai molti vercellesi e rappresentanti di enti ed istituzioni che hanno permesso la realizzazione dell’evento c’era il sindaco Maura Forte che ha evidenziato l’importanza che assume in ambito culturale una simile iniziativa e anticipato di voler stringere legami più stretti con Hereford. Tra i relatori ci sono stati l’arcivescovo di Vercelli, monsignor Marco Arnolfo, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’assessore regionale alla cultura Antonella Parigi, il vice ambasciatore della Gran Bretagna. Da ricordare, infine, il particolare sostegno ottenuto dalle Fondazioni bancarie, Cassa di risparmio di Vercelli, Cassa di risparmio di Torino e Compagnia San Paolo.

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Massimo Iaretti

Tronzano: “A fianco dei costruttori e del mondo dell’edilizia”

L’edilizia è un tema importantissimo. I costruttori, parte determinante del sistema produttivo del Piemonte, sono una risorsa e non un problema, come molti politici della sinistra o dei 5 stelle pensano. Forza Italia è al loro fianco, sempre. Negli ultimi dieci anni, la crisi ha portato alla chiusura di numerose attività ed imprese: questo deve cambiare!  Essere a fianco del costruttore vuol dire iniettare risorse pubbliche nel sistema edilizio, per renderlo nuovamente competitivo.  Diminuire l’impianto di controllo e regolazione, dal punto di vista legislativo, permetterà di incentivare lo sviluppo. Noi vogliamo, io voglio che questo avvenga.  In particolare, un eccesso di burocrazia nel riuso e nella rigenerazione edilizia è un grave errore che esclude i cittadini e continua a dare potere ai comuni. Coinvolgere i cittadini in questo processo è una delle nostre priorità.
                                                                   
Andrea Tronzano
Consigliere regionale Forza Italia

Ragazza violentata al Valentino, arrestato l’aggressore

Nella nottata tra sabato e domenica, un cittadino della Guinea, di 30 anni, irregolare in Italia e pregiudicato, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante nel Parco del Valentino per violenza sessualeVerso le quattro, due giovani sono usciti dalla discoteca “Life” e si sono appartati nel parco su una panchina nelle vicinanze del locale. Poco dopo, sono stati avvicinati dal cittadino della Guinea il quale, armato di bottiglia, ha minacciato la coppia. Personale addetto alla sicurezza della discoteca ha prontamente allertato la Polizia. Un equipaggio della Polizia di Stato, presente in zona per il monitoraggio dell’area del Parco del Valentino, è intervenuto immediatamente. Gli agenti hanno riscontrato che la giovane donna, appena maggiorenne, era stata aggredita a scopo di violenza sessuale e che l’aggressore stava fuggendo. Il costante presidio dell’area del Parco del Valentino, specialmente nelle ore serali e notturne, disposto dal Questore di Torino, ha consentito di catturare nell’immediatezza il cittadino della Guinea autore della violenza nonostante il suo tentativo di dileguarsi. I poliziotti lo hanno fermato ed arrestato mentre cercava di rifugiarsi dietro alcuni cespugli lungo gli argini del fiume Po.

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M.Iar.

 

Inviato da Libero Mail per iOS

Auto impazzita investe intera famiglia. Un morto e un bimbo di 20 mesi tra i feriti

Un’auto ha travolto un’intera famiglia nella tarda serata di ieri nel centro di Verbania sul lago Maggiore. E’ morto un uomo di 54 anni, feriti gravi una donna di 34 e una di 58. E’ finito all’ospedale di Verbania un bimbo di 20 mesi che non sarebbe in pericolo di vita.  La Stampa riferisce che  l’automobilista 24enne alla guida della vettura, sotto choc, è in stato di fermo. La famiglia stava passeggiando sul marciapiede, quando la Ford è sbandata  finendo contro il gruppo di persone. Si sta ricostruendo la dinamica dell’incidente.