redazione il torinese

Ecco l'Agenda Scuola del Consiglio regionale

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Ogni mese dell’agenda è dedicato all’approfondimento di un tema che interessa la scuola: matematica, scienza, arte, storia e numerose altre materie

 

Il Consiglio regionale pubblica, anche quest’anno, l’Agenda Scuola, il diario scolastico per gli insegnanti, che accompagna maestri e professori da settembre a giugno. Nelle pagine iniziali il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, conferma l’impegno dell’Istituzione piemontese “nei confronti del mondo della scuola, interessata da una significativa riforma varata a livello nazionale. Sono infatti numerose le iniziative che il nostro Ente rivolge ai ragazzi di oggi e cittadini di domani, nell’intento di diffondere un più ampio e consapevole senso civico, collegato alla conoscenza del ruolo e delle funzioni svolte dalla Regione e dall’Assemblea legislativa piemontese”.

 

Seguono tutte le informazioni sulle visite didattiche che si possono prenotare a Palazzo Lascaris da parte di studenti, associazioni e singoli. Vengono anche illustrati i progetti sui Consigli Comunali dei Ragazzi e l’iniziativa Ragazzi in Aula, il percorso di formazione che permette ai giovani di essere consiglieri regionali per un giorno. Ogni mese dell’agenda è dedicato all’approfondimento di un tema che interessa la scuola: matematica, scienza, arte, storia e numerose altre materie. Nelle pagine finali è riportata la parte più significativa del maxi emendamento approvato in Senato il 25 giugno 2015, insieme agli argomenti di maggior interesse per i docenti e al testo integrale del Contratto collettivo del comparto scuola. L’Agenda viene distribuita gratuitamente agli insegnanti, fino ad esaurimento scorte, nella sede Urp del Consiglio regionale (a Torino, in via Arsenale 14) e nelle sedi Urp della Regione nei capoluoghi del Piemonte.

 

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Salvini sul Monviso guida la Lega alle sorgenti del Po

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Questa volta, però, niente rito dell’ampolla, pratica molto  amata dal senatur Umberto Bossi. Si terrà invece un convegno

 

“La difesa del territorio deve passare attraverso la rivisitazione della globalizzazione selvaggia”, parola del segretario della Lega piemontese ed ex governatore regionale Roberto Cota, che ha presentato la tradizionale festa padana alle sorgenti del Po. La Lega Nord, guidata dal segretario Matteo salvini in persona, va in pellegrinaggio nel fine settimana sul Monviso. Questa volta, però, niente rito dell’ampolla, pratica molto  amata dal senatur Umberto Bossi. Si terrà invece un convegno su alimentazione ed economia: ‘Mangia come parli: difendi e consuma i prodotti locali’.

MiTo 2015 scala il grattacielo in un crescendo di note per tre settimane di concerti

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3 settimane di concerti con più di 2600 musicisti per percorrere una galassia musicale di interesse europeo

 

Il Festival Mito edizione 2015 si apre il 5 settembre a Milano, e il 6 settembre a Torino, confermandosi uno degli appuntamenti più interessanti dal punto di vista musicale in Italia e Europa. Proporrà venti giorni di musica classica, contemporanea, jazz, di tradizione e di sperimentazione,  per un totale di 180 concerti, in 95 sedi, coinvolgendo più di 2600 musicisti tra Torino e Milano. Quest’anno l’edizione di Mito Settembre musica si arricchisce per la presenza italiana di un evento internazionale storicamente legato alla musica, come è Expo, e come lo sono state tutte le Esposizioni universali, sin dalla prima edizione tenutasi a Londra, nel lontano 1851. Infatti, proprio nell’edizione parigina di Expo, nel 1889, che cadeva nel centenario della Rivoluzione francese, la cultura musicale fu considerata lo strumento ideale per la diffusione di un messaggio di condivisione e scambio tra i popoli, data la sua universalità.  Anche Torino, infatti, è stata, quest’anno,  profondamente coinvolta nel tema di Expo,  grazie allo sviluppo della tematica di “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, capace di proiettare la musica in una dimensione più ampia.

 

Il festival Mito può essere ben definito usando la metafora della galassia. La musica si espande,  infatti, nel tempo e nello spazio con nuove creazioni e esecuzioni sempre più frequenti, alla ricerca della perfettibilita’. A inaugurare l’edizione 2015 di Mito sarà l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta da Yuri Termikanov, che, domenica 6 settembre, alle 21, all’Auditorium del Lingotto,  presenterà questa volta, non un programma di musica russa, ma la Quarta Sinfonia di Anton Bruckner e L’Italiana di  Felix Mendelssohn-Bartholdy.  Si potrà anche, all’interno del festival, gustare l’ascolto di tre piccoli componimenti di Haydn, Le matin, Le midi, Le soir,  eseguiti nella Felix Austria all’epoca di Maria Teresa. Non mancherà l’orchestra del Festival Berlioz, Les Siecles,  che suonerà la Sinfonia Fantastica e Aroldo in Italia. La Filarmonica della Scala e l’Orchestra del Teatro Mariinskji proporranno, invece, musiche di Beethoven e Cajkovskij.

 

Il teatro musicale ha, invece, in serbo due preziose sorprese per il pubblico grazie alla partecipazione del Teatro Regio di Torino, con Akhenaten di Philip Glass e “Il ragazzo del risciò” che il cinese Guo Wenjiing ha scritto sull’omonimo affascinante racconto di Lao She. Mito quest’anno potrà vantare anche un’altra affascinante sede, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo,  dove lunedì 7 settembre,  alle 21, verranno eseguite da SoleVoci Artisti del Teatro Regio musiche di John Lennon, Paul Mc Cartney,   Edoardo Bennato, Duke Ellington…

 

Un’altra location del Festival sarà il Tempio Valdese, dove venerdì 11 settembre, alle 17,  verranno eseguite musiche di Dietrich Buxtehude, Johann Pachelbel e Johann Sebastian Bach, con Maria Cecilia Farina all’organo.  Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di Chopin sarà il focus Chopin/Skryabin,  che avrà luogo al Teatro Vittoria, sempre l’11 settembre, in Live streaming, con Pietro Beltrami al pianoforte. Gli amanti di Chopin potranno anche godere dell’esecuzione da parte del pianista  Alexander Gadjiev della Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35 di Chopin, al Piccolo Regio Puccini, lunedì 14 settembre, alle 17, in un concerto che vedrà protagoniste anche la Sonata in re maggiore op. 10 n. 3 di Beethoven e la celebre Petruska di Igor Stravinskij.  Non mancheranno, infine, all’interno del Festival, anche appuntamenti a sfondo musicale-letterario, come la presentazione, al Circolo dei Lettori,  sempre lunedì 14 settembre, alle 18, del libro di Philip Glass, dal titolo “Parole senza musica”.

 

Mara Martellotta

Autunno di tagli in Regione: sforbiciata agli stipendi dei consiglieri e al diritto allo studio

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SCUOLA2Seguendo l’ondata anticasta, l’idea di tagliare gli stipendi a Palazzo Lascaris è contenuta nella proposta di legge del Pd. Il risparmio ipotizzato è di 2 milioni di euro l’anno, che il partitone dem proporrà di utilizzare per le politiche sociali

 

Autunno di tagli in Regione. Il Pd al governo nella Giunta di Sergio Chiamparino prova ad anticipare la riforma costituzionale, quella che equipara l’indennità dei consiglieri regionali allo “stipendio” dei sindaci, con un taglio del 24% al costo dei consiglieri di Palazzo Lascaris, che oggi hanno un cedolino mensile attorno ai 9 mila euro. Seguendo l’ondata anticasta, questa idea è contenuta nella proposta di legge del Pd. Il risparmio ipotizzato è di 2 milioni di euro l’anno, che il partitone dem proporrà di utilizzare per le politiche sociali. “Sono cifre che non cambiano il bilancio – diceil capogruppo Davide Gariglio – ma dal grande significato politico”. E demagogico.

 

Ma non sono solo questi i tagli previsti. Se è vero che entro febbraio 2016 la Regione provvederà a pagare i contributi per il diritto allo studio richiesti dalle famiglie piemontesi che hanno aderito ai bandi 2012-13 e 2013-14 e ei primi mesi dell’anno verrà inoltre pubblicato il bando 2015-16, non sarà invece  possibile pubblicare quello riferito all’anno scolastico 2014-15.

 

“Due i motivi che ci costringono a questa scelta – commenta l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna – Da una parte le ormai note criticità di bilancio, aggravate nel 2015 dalla necessità di rendicontare entro fine anno, attraverso il cofinanziamento, la programmazione dei fondi strutturali europei appena conclusa, pena la perdita delle risorse europee; dall’altra il progressivo disallineamento accentuatosi negli anni passati, che ci ha portato all’inizio dell’anno in corso a dover ancora pagare le somme del bando 2012-2013 sul diritto allo studio. Situazione che intendiamo superare, così da rendere reali e non virtuali i sostegni alle famiglie nell’unico modo possibile: stiamo già completando i pagamenti del bando 2012-2013. Ci sono le risorse per concludere questo bando e quello del 2013-2014, in modo da terminare i pagamenti con il prossimo febbraio. Ci vediamo quindi costretti a non pubblicare il bando per il 2014-2015, in modo che nei primi mesi del 2016 sia possibile pubblicare quello del 2015-2016 e pagare anche questo entro il 2016″.

 

Le opposizioni si lamentano: “Come volevasi dimostrare la Giunta Chiamparino sul diritto allo studio ha fatto il gioco delle tre carte e con un bel colpo di cancellino – mi sarà concessa la battuta – non pubblicherà il bando per il diritto allo studio nell’annualità 2014/2015″ , dice il consigliere regionale di Forza Italia Gian Luca Vignale che ha appreso la notizia data dalla Giunta nella Conferenza al Diritto allo Studio. Spiega l’esponente regionale: “Esistono due ordini del giorno – uno della maggioranza e uno nostro – votati all’unanimità in Consiglio Regionale che impegnano la Regione a pubblicare il bando per l’anno scolastico 2014/2015 utilizzando i 5 milioni di euro avanzati nel 2014. Oggi si apprende che il centrosinistra ha bianchettato l’impegno, come nel suo stile. Peccato che in questi mesi si sia creata una legittima aspettativa tra i genitori, i quali hanno sostenuto delle spese convinti di recuperare la spesa con gli assegni che garantisce la legge regionale. Così non si truffano solo i genitori, ma si fa perdere credibilità all’ente stesso”.

La Juventus: "curva chiusa ma nulla di fatto per la sicurezza"

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juve bandiereDecisione, dice la Juventus, che “colpisce la società e parte dei suoi abbonati, ma da aprile ad oggi nulla è successo per cercare di risolvere l’urgenza di adeguare tutti gli stati di serie A”

 

Il club bianconero commenta amaramente la decisione del Collegio di Garanzia del Coni sulla chiusura della curva sud dello ‘Stadium’, per la vicenda della bomba carta nel derby della Mole. Decisione, dice la Juventus, che “colpisce la società e parte dei suoi abbonati, ma da aprile ad oggi nulla è successo per cercare di risolvere l’urgenza di adeguare tutti gli stati di serie A alle più comuni misure e tecnologie di sicurezza”. Polemicamente la Juve ha quindi deciso, scrive in un comunicato, di “non riproporre l’iniziativa ‘Gioca con me – Tifa con me’, che aveva coinvolto migliaia di bambini”.

 

(Foto: il Torinese)

Debutto dell'aria per il primo F-35 assemblato a Cameri

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Nei primi mesi del 2016 dovrebbe essere pronto anche il secondo aereo

 

Ieri il debutto dell’aria per il primo F-35 assemblato a Cameri, l’aeroporto militare novarese. Il caccia, accompagnato da un Eurofighter, ha effettuato alcuni passaggi sullo scalo militare, dove è rientrato dopo oltre un’ora. Nei primi mesi del 2016 dovrebbe essere pronto anche il secondo F-35. Poi i due velivoli attraverseranno l’Atlantico fino all’Arizona, dove saranno impiegati per l’addestramento dei piloti dell’aeronautica militare.

Quattro artisti, quattro stili

La mostra mette a confronto quattro artisti di diverse tendenze ognuno, con un proprio stile

 

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La mostra allestita al Centro Buzzi di Casale Monferrato, curata Da Giuliana Romano Bussola, mette a confronto quattro artisti di diverse tendenze ognuno, con un proprio stile. Aro Maria Altieri sperimenta un sapiente gioco di incastri, un prisma dalle tante sfaccettature accostando frammenti di dipinti antichi, in prevalenza Fiamminghi e Olandesi, a sollecitazioni eterogenee di arte moderna e contemporanea ottenendo effetti surreali e inquietanti. Matt Bicon, fedele ad una poetica che annulla la figurazione, trasmette al posto della realtà le emozioni, non oggetti  ma la propria interiorità liberata da ogni costrizione e sostenuta dal colore e dalla linea ponendosi tra scrittura automatica e linguaggio meditato. Carla Gamba esprime pienamente il proprio temperamento gentile e raffinato nei delicati paesaggi alternando realismo e impressionismo senza dissonanze perché riesce ad adottare diverse tecniche in concomitanza con lo stato d’animo del momento di ispirazione. Le due anime di Mario Mazza, calabrese di nascita e monferrino di adozione, danno vita ai bei paesaggi a volte immediati a volte contemplativi a seconda dei simboli rappresentativi delle due terre ma sempre con lo stesso spirito di sincerità e amore viscerale per la natura.

La città che cambia passa dal Passante: approvato il tratto da piazza Baldissera a corso Grosseto

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“I lavori per gli altri quattro lotti  – informa Palazzo Civico – (da corso Vittorio Emanuele II a via Grassi, dalla stessa via Grassi a corso Regina Margherita, da corso Regina Margherita a piazza Baldissera ed il nuovo ponte sulla Dora), finanziati con 25 milioni di euro dal decreto “Sbocca Italia”, sono iniziati a metà giugno e dureranno circa un anno”

 

La città che cambia: la metropolitana, i grattacieli, la trasformazione di Porta Susa e il passante ferroviario. Sono tutti tasselli  di un ampio mosaico che, nel giro di qualche anno, darà un nuovo volto a Torino. Il Comune ha appena approvato il progetto preliminare del quinto lotto della sistemazione superficiale del passante ferroviario, il tratto che va da piazza Baldissera a corso Grosseto. “I lavori per gli altri quattro lotti  – informa Palazzo Civico – (da corso Vittorio Emanuele II a via Grassi, dalla stessa via Grassi a corso Regina Margherita, da corso Regina Margherita a piazza Baldissera ed il nuovo ponte sulla Dora), finanziati con 25 milioni di euro dal decreto “Sbocca Italia”, sono iniziati a metà giugno e dureranno circa un anno”. 

 

In relazione a  questo quinto lotto si prevede la sistemazione della copertura delle gallerie ferroviarie lungo corso Venezia, l’area di  60 mila metri quadrati attualmente delimitata da blocchi di calcestruzzo e barriere in lamiera che costeggia Spina 4, la revisione del nodo di piazza Baldissera con l’inserimento di semafori e il collegamento con la rotonda di via Breglio/via Lauro Rossi/via Fossata, con una connessione inizialmente provvisoria con il raccordo autostradale tra Torino e Caselle e con corso Grosseto. “Questa dovrà essere poi armonizzata – spiegano in Comune – con il nuovo tratto di ferrovia che porterà la Torino Ceres ad inserirsi sul passante e con l’attuazione concreta delle linee di indirizzo contenute nel Masterplan della variante 200, che modifica i tratti urbanistici della Spina 4 e delle aree vicine alla stazione Rebaudengo/Fossata”. Il costo previsto per gli interventi del progetto è di 17 milioni e 700 mila euro: per la loro copertura sarà richiesto un finanziamento governativo e di poter utilizzare i ribassi dei lotti già avviati.

Domenico, l'uomo che per amore fermò un treno a Porta Nuova

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pili simonaCOSA SUCCESSE IN CITTA’ / di Simona Pili Stella

 

Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro.Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, dedichiamo una rubrica a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti.

 

Erano circa le ore 10.00 di mattina del 10 Agosto del 1950 quando gli abitanti di uno stabile di via Giuseppe Verdi, vennero attirati in cortile dalle urla di un signore che si agitava vistosamente vaneggiando a gran voce. Quest’uomo, proveniente dall’interno dell’abitazione, si era fermato di fronte al portone d’ingresso e tenendo nella mano destra un grosso coltello da cucina intriso di sangue, asseriva nella più totale disperazione di aver ucciso nella stanza da letto la propria fidanzata perché lei voleva lasciarlo. Spaventati dalla presunta pericolosità dell’uomo, gli inquilini accorsi in cortile si diedero alla fuga e terrorizzati andarono a chiamare i soccorsi al vicino commissariato di Piazza Castello. Una signora, riconoscendo subito nel presunto assassino il suo vicino di casa, decise insieme ad altri inquilini, di dirigersi nell’appartamento dell’uomo per valutare le condizioni della presunta donna aggredita. Quando però entrarono nell’angusta camera da letto lo spettacolo che si presentò loro fu molto diverso da quello prospettato dall’uomo: riversa sul letto in una pozza di sangue non vi era il corpo senza vita di una donna, ma bensì il corpicino sgozzato di una povera gatta grigia. Poco dopo, quando i coraggiosi volontari decisero di tornare giù in cortile per dare la scioccante e bizzarra notiziaagli altri, scoprirono che l’ipotetico assassino si era già costituito agli agenti di polizia accorsi in seguito all’allarme dato dagli altri condomini. L’uomo venne identificato con il nome di Emilio De Ambrosi, un disoccupato di 51 anni che era già stato ricoverato in passato per disturbi mentali. Il signor De Ambrosi venne nuovamente visitato e ricoverato nel reparto psichiatrico.

[ La Stampa]

 

Il 24 Agosto sempre del 1950 una terribile sciagura accadde al campo volo della nostra città. Erano da poco passate le ore 19.00 quando il piccolo velivolo da turismo guidato da un esperto e abile pilota, si adagiava con perfetta manovra riportando a terra il passeggero Antonio Gerardi, 39 anni, impiegato dell’anagrafe di Torino. Eccitato e ancora entusiasta per questa esperienza, Antonio prese l’iniziativa di scendere repentinamente dal velivolo prima che il comandante potesse trattenerlo e fargli le giuste raccomandazioni su come muoversi vicino all’aereo. Egli passò sotto l’ala e si avvicinò al muso dell’apparecchio per poterlo osservare meglio ma purtroppo non si accorse che l’elica del piccolo aereo stava ancora dando gli ultimi giri. Fu questione di un attimo: prima che qualcuno riuscisse ad avvisarlo, l’elica colpì di striscio Antonio sulla testa asportandogli di netto una parte della calotta cranica. Senza neanche emettere un grido l’uomo cadde inerme a terra di fronte allo sguardo incredulo e scioccato dei presenti. Venne immediatamente trasportato all’ospedale Maria Vittoria dove però morì durante la notte.

[ La Stampa]

 

Alle ore 12e30 del 7 Agosto 1962 Domenico Panetto, ragazzo di 26 anni abitante a Torino in via Provana 5, compì un gesto drammatico e per certi versi bislacco, all’interno della stazione di Porta Nuova. Quel giorno, circa mezz’ora prima, il giovane aveva ricevuto dalla fidanzata Anita un biglietto di addio che lo avvisava dell’intenzione della ragazza di lasciarlo e di trasferirsi in Francia assieme ad un’amica. Domenico, dopo essere giunto in stazione e dopo aver scorto la sua fidanzata affacciata ad un finestrino del treno diretto in Riviera di Ponente, cominciò a gridare e a implorare la ragazza di scendere e di tornare con lui. All’ennesimo rifiuto della fidanzata, proprio mentre il treno stava per partire, l’innamorato ragazzo, preso dallo sconforto, decise di tentare un ultimo e disperato gesto. Domenico superò correndo il locomotore ed una volta buttatosi sulle rotaie si parò davanti al convoglio intimando al macchinista di fermarsi. Il macchinista stupefatto ed incredulo bloccò immediatamente il treno e scese per cercare di convincere il ragazzo a risalire sulla banchina. Il caos si propagò per tutto il treno: molti passeggeri spaventati scesero dal treno mentre altri irritati dall’accaduto cominciarono ad agitarsi e ad urlare dai finestrini del proprio vagone. Nel giro di qualche minuto tutta la stazione giunse per assistere alla scena. Domenico venne raggiunto dalla Polizia Ferroviaria che lo portò all’interno della propria sede per interrogarlo e per prendere provvedimenti. Il treno ritardò la sua partenza di quasi un’ora e della tanto amata Anita non si ebbero più notizie.

[La Stampa]

 

Il 26 Agosto sempre del 1962 una terribile vicenda divenne protagonista indiscussa della cronaca torinese. Verso le ore 20.00 di quel giorno, Michele Carena, allarmato dai vicini di casa di sua sorella che non vedevano la famiglia della donna da più di due giorni, fece irruzione nell’abitazione di Maria Carena e di suo marito Giuseppe Cuminatto, situato nel centro di Carignano. Lo scenario che si prospettò al giovane fu pressoché agghiacciante: Michele trovò sua sorella Maria che giaceva immobile, con in braccio la bambina di 20 mesi, accanto al corpo agonizzante del marito. L’uomo era sdraiato sul letto in un bagno di sangue, con il capo completamente sfondato. Michele diede subito l’allarme e dopo aver chiamato i soccorsi e messo al sicura la nipotina, cercò di parlare con sua sorella per capire cosa fosse successo. La donna si limitò semplicemente a dire che il marito era caduto e che si era ferito alla testa. Solo dopo che la polizia arrivò sul luogo della tragedia fu possibile ricostruire i fatti: durante la notte di due giorni prima Maria Carena (28 anni), aveva colpito furiosamente (con sette colpi di accetta alla testa) suo marito Giuseppe Cuminatto di 35 anni, poi si era recata nella stanza della figlioletta di 20 mesi, l’aveva presa in braccio e dopo aver ripulito e deposto l’arma si era accomodata accanto al corpo esanime del marito per vegliarlo. Maria soffriva ormai da tempo di depressione e disturbi mentali, tanto che qualche anno prima le erano stati tolti gli altri 3 figli minorenni perché lei non riusciva a prendersene cura. Sia i vicini che i parenti erano a conoscenza dei problemi di salute della donna, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare un finale tanto raccapricciante. Giuseppe venne immediatamente ricoverato presso l’ospedale Molinette dove cercarono in tutti i modi di salvargli la vita. Maria venne caricata su un’ambulanza e trasportata al manicomio di Torino in via Giulio.

[La Stampa]

 

Il 16 Agosto del 1977 Francesco Ferrara di 29 anni, Amedeo Zamparelli di 36 anni e le loro rispettive compagne Giuseppa Oddo e Carmela Bontelli, si presentarono intorno alle ore 16.00 all’ingresso della piscina comunale del Parco della Pellerina. Non avendo con loro le cuffie ed essendo esaurite quelle che la piscina metteva a disposizione per i bagnanti, i quattro ragazzi vennero esortati ad andarsene, poiché da circa un mese era diventato obbligatorio per motivi di igiene, l’uso della cuffia nelle piscine pubbliche. Ne nacque un’accesissima discussione che sfociò, appena giunsero anche i vigili di servizio all’interno della piscina, in una vera e propria rissa. I quattro giovani si avventarono sia sui vigili che sul personale della piscina ferendo alcuni di loro con graffi e pugni. Venne immediatamente chiamata la polizia che trasportò i quattro aspiranti nuotatori in questura.

[La Stampa]

 

La mattina del 3 Agosto 1989 la polizia entrò di corsa all’interno della banca San Paolo situata accanto all’ospedale Molinette. Era stata chiamata perché, pochi istanti prima, si erano uditi distintamente alcuni colpi di pistola che avevano mandato nel panico le persone all’interno della banca, costringendo tutti ad un fuggi fuggi generale. Quando però gli agenti giunsero sul posto non trovarono rapinatori o qualsiasi altro tipo di malvivente, ma bensì la guardia giurata Francesco Bernardino che, essendo rimasto bloccato all’interno del bagno a causa della chiusura a scatto, aveva pensato bene di liberarsi sparando qualche colpo contro la serratura della porta.

[La Stampa]

 

Il 6 Agosto 1999 la signora Annita Roncaglione Minella di 73 anni, venne trovata morta nella sua abitazione di Courgnè. La disgrazia avvenne intorno a mezzogiorno quando la donna, salita nel sottotetto per prendere delle cassette dove riporre le patate appena raccolte, urtò senza accorgersene un nido di calabroni. Fu un attimo: gli insetti disturbati dall’anziana signora assalirono la povera Annita pungendola ripetutamente ed in più punti del corpo. La pensionata fece in tempo a chiamare aiuto ma quando giunsero i primi soccorsi per lei non c’era più niente da fare. Poco dopo sul luogo della tragedia giunsero anche i vigili del fuoco che distrussero il grosso e pericoloso favo che aveva causato la morte dell’anziana signora.

[La Stampa]

  

 

Segnali incoraggianti per l'economia piemontese, cresce la produzione: ma è vera ripresa?

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Si intravedono segnali incoraggianti per l’economia piemontese. I dati positivi emergono dall’indagine congiunturale di Unioncamere. Mentre Torino e il Piemonte guardano con sollievo alla ripresa della produzione a  Mirafiori, si registra che nel secondo trimestre 2015, la produzione industriale regionale ha ottenuto una crescita del 2.2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. “Non c’è settore che non indichi numeri positivi, e non più da prefisso telefonico”, afferma il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello. Migliorano anche occupazione e mutui  e questo non può che far sperare bene”.

 

Intanto il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto commenta la dichiarazione rilasciata dal segretario generale dell’Unione Industriale piemontese Paolo Balistreri.”L’appello lanciato questa mattina da Confindustria Piemonte, dimostra che la Giunta Chiamparino naviga a vista”.  Aggiunge il consigliere azzurro: “Al netto della diplomazia, che contraddistingue sempre il mondo datoriale quando deve dialogare con le Istituzioni, è palese il succo del discorso: dopo un anno di mandato le politiche industriali in Piemonte risultano ancora non pervenute. I dati di cui si è magnificato la scorsa settimana Chiamparino, su lavoro ed export, sono frutto quindi di una congiuntura favorevole dove la Regione ha esercitato un ruolo da semplice spettatore”.

 

Conclude Pichetto: “La Regione continua a istituire tavoli, peccato che ad essi manchino le gambe. Non ci è infatti dato vedere che da tali incontri consegua uno straccio di proposta concreta di medio-lungo termine che dia una rotta al Piemonte. Le misure legate ai fondi comunitari, i pochi fondi a disposizione dell’Ente falcidiato dai tagli renziani, ad oggi sono sconosciute. E tutto questo con un ritardo colossale rispetto alla quasi totalità delle altre Regioni italiane. Chiamparino metta da parte un po’ di arroganza e provi ad ascoltare ad esempio il nostro suggerimento, votato anche dal Consiglio regionale in una mozione, che prevede di definire al più presto le azioni da mettere in campo per il rilancio della nostra Regione, utilizzando le risorse fornite dalla Unione Europea”.

 

(Foto: il Torinese)