redazione il torinese

Zuccarini alla guida del Conservatorio “Giuseppe Verdi”

conservatorioL’incarico avrà una durata triennale. Diplomato al Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi” di Milano in pianoforte e clarinetto, ha proseguito gli studi di perfezionamento presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in musica da camera

 

Diplomato al Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi” di Milano in pianoforte e clarinetto, ha proseguito gli studi di perfezionamento presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in musica da camera con il Maestro Riccardo Brengola. Nel 1982 gli sono stati conferiti due Diplomi d’Onore e il Premio Peterlongo all’Accademia Chigiana di Siena. Ha svolto un’intensa carriera di camerista che lo ha portato ad esibirsi in molte città d’Europa e importanti Festival collaborando con artisti di fama.

 

Dal 1989 si è interamente dedicato alla direzione d’orchestra lavorando con molte rinomate orchestre italiane accanto a prestigiosi solisti quali: Josè Carreras, Salvatore Accardo, Astor Piazzolla, Duo Gulli-Cavallo, Joaquin Achucarro, Michele Campanella, Boris Petrushansky, Pierre Amoyal, Giuliano Carmignola, Nina Beilina, Franco Maggio Ormezowsky, Cecilia Gasdia, Alexander Lonquich, Claudio Desderi, Benedetto Lupo, Pietro de Maria, François-Joel Thiollier, Boris Belkin. Nel 1990 ha fondato l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza con la quale ha realizzato la prima ripresa in tempi moderni de le Nozze di B. Galuppi, e ha registrato con Maria Tipo il I e IV Concerto di L. van Beethoven per pianoforte per la RAI.

 

Nel gennaio 1996 ha registrato a Napoli un concerto in memoria di Padre Pio trasmesso su RAIUNO con Milva, eseguendo in prima italiana Alleluia di Sergio Rendine e a Milano la prima nazionale del balletto Der Demon di P. Hindemith con i primi ballerini solisti del Teatro alla Scala di Milano. Incide per le seguenti etichette discografiche: Bongiovanni (Bologna), Dynamic, Music and Arts, Tactus. Dal 1992 al 2000 è stato Direttore Principale Residente presso l’Orchestra Sinfonica Abruzzese ed è docente di musica da camera al Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” de l’Aquila. Nel gennaio 1998 è stato invitato in Australia per dirigere l’Orchestra Giovanile Australiana per il 50° anniversario dell’Australian National Music Camp (concerti registrati dal A.B.C.) e la West Australian Simphony Orchestra a Perth. Grazie al successo di questa tournée è stato immediatamente invitato per il 1998 all’Università di Melbourne.  Nel 2001 ha realizzato un’ulteriore tournèe, ancora con la Melbourne Symphony Orchestra per il Myer Music Bowl, con concerti in Tasmania, e Canberra. Attivo anche in America Latina, ha debuttato nel 2000 alla Filarmonica di Bogotà.

 

Nel maggio 2002 ha debuttato in Nuova Zelanda con la Auckland Philarmonia ed è stato subito reinvitato per due programmi nel settembre 2003. Nell’Agosto 2002 ha diretto un concerto al 50° Festival di Lubljana con Maxence Larrieu e l’Accademia I Filarmonici di Verona, trasmesso dalla Radio Nazionale Slovena. Nel gennaio 2003 ha diretto a Cagliari la Prima assoluta di Notti Sylvane di Sylvano Bussotti e nell’ottobre dello stesso hanno ha diretto all’Opera House di Sydney, sei recite dell’opera Madama Butterfly di G. Puccini. Nella stagione sinfonica 2003/04 ha diretto cinque programmi con la Auckland Philarmonia, nell’aprile 2004 ha diretto due concerti sinfonici per il Teatro Bellini di Catania e tre rappresentazioni de La Serva Padrona di Paisiello all’inaugurazione del Teatro Sangiorgi di Catania sempre con l’orchestra del Teatro Bellini. È ritornato a Catania per due concerti nella stagione sinfonica nell’aprile 2005. Nel luglio 2004 ha diretto tre concerti con l’orchestra dell’Accademia della Scala e nel febbraio 2005 ha debuttato a Bucarest con la Filarmonica Enescu. Nel 2007 ha debuttato con la Sinfonica Siciliana a Palermo. Dal 2008 insegna musica da camera al Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi” di Torino. Nell’ottobre 2009 ha diretto a Lecce, Carlo Grante solista, la prima assoluta di Concerto Italiano di Roman Vlad.

Il Pipistrello del Bertarello

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Nell’appartamento di Baveno di Albertino Tridenti, in via Bertarello, le stanze erano tappezzate di foto, poster e ritagli di giornale dedicati a Lugosi, Boris Karloff  l’indimenticabile “Frankenstein” del grande schermo

 

Albertino Tridenti, detto “Ràtt Vùlu”, era un “fan” di Bela Lugosi, l’attore ungherese che nel 1931 aveva prestato il suo volto al Conte Dracula.Nel suo appartamento di Baveno, in via Bertarello, le stanze erano tappezzate di foto, poster e ritagli di giornale dedicati a Lugosi, Boris Karloff ( l’indimenticabile “Frankenstein” del grande schermo), Christopher Lee, Vincent Price e Peter Cushing. L’horror era il suo pane e non perdeva un film alla Tv quando di scena erano i suoi beniamini. Li aveva scoperti al “cine”, frequentando assiduamente la sala cinematografica bavenese, nei locali  vicino alla Stazione, fin quando non abbassò definitivamente la saracinesca. Il suo “sogno nel cassetto”? Aver potuto, in altra epoca, incontrare lo scrittore irlandese  Bram Stoker, il “papà” del più noto “succhiasangue” della Transilvania: l’avrebbe bombardato di domande sui vampiri, sul  professor Van Helsing e gli avrebbe certamente estorto almeno un autografo. Era talmente “fissato” che di giorno usciva raramente di casa e, quasi esclusivamente, quando pioveva ed il cielo era scuro.  

 

Per il lavoro non c’erano stati problemi: al “Marmo Vallestrona”, dove faceva il “segantino” tagliando a fette le grandi lastre di pietra,  aveva chiesto ed ottenuto di fare il turno  fisso di notte. Vestiva rigorosamente di nero e si era comprato un mantello color pece, dentro il quale si avvolgeva fin sotto gli occhi. Si credeva, bontà sua, un pipistrello e, quando incontrava un conoscente, lo salutava aprendo le falde del mantello quasi fossero le sue ali, lanciando delle grida stridule. A volte saltava fuori all’improvviso da dietro un albero o dall’angolo di una casa e faceva prendere “un bel stremizzi”, un gran spavento, alle persone che, non conoscendolo, se lo trovavano di fronte. Una volta balzò all’improvviso davanti al Mariano Tramontana, un operaio grande e grosso che faceva il meccanico. E finì a terra, lungo e tirato, con un occhio pesto. Il Tramontana, apostrofandolo in malo modo ( ” Ma va là, Albertino. Ti sé propri un bel pirla“), gli tirò uno “slordone” da far paura. Era già arrabbiato del suo e lo scherzo del “pipistrello del Bertarello” non l’aveva per niente gradito. Le sue letture, negli ultimi anni, si erano concentrate sui “rischi del mestiere”. Pensando di essere uno – se non l’unico – erede del conte “vampiro”, aveva compilato un elenco di cose da evitare assolutamente: aglio, acqua santa, crocefisso, luce del sole, proiettile d’argento, paletto di frassino conficcato nel cuore, acqua corrente, grani del rosario sparati nel corpo, ecc. Ad ogni buon conto aveva anche fatto testamento. Nelle sue ricerche aveva messo le mani su di un vecchio articolo di fine agosto del 1956. Il Corriere della Sera scriveva: “ Il noto attore Bela Lugosi  è morto di un attacco cardiaco a 73 anni a Hollywood (California), il 16 agosto 1956. Dopo i funerali è stato sepolto all’Holy Cross Cemetery a Culver City con indosso il mantello di Dracula, personaggio la cui interpretazione cinematografica l’aveva reso famoso negli anni trenta”.Ecco una bell’idea: anche lui, scrisse nel lascito testamentale, voleva essere sepolto con il mantello nero. Andò avanti per un bel po’, tanto che nessuno gli faceva più caso. Era uno dei tanti “balordi” che, in fondo, non facevano del male e nessuno. La svolta, nella sua vita, avvenne una sera di fine novembre. Le vie di Baveno erano avvolte da una nebbia piuttosto fitta. L’Albertino stava rincasando dopo un’oretta d’evoluzioni sul lungolago quando incrociò l’Arturo Magnaghi, detto anche “il Miazzina”.

 

Quest’ultimo era rientrato a Baveno da un paio di giorni  dopo aver passato quasi vent’anni tra un sanatorio e l’altro.  Nel lungo soggiorno alla casa di cura di Miazzina, nel Verbano ( che gli era giovato il nomignolo ), ormai debellate le malattie polmonari che gli avevano reso la vita un calvario, stava pensando a come rimettersi in sesto nel paese dov’era nato settant’anni prima. Del bell’uomo di forte corporatura non c’era nemmeno più l’ombra. Allampanato e magrissimo, dal passo malfermo e zoppicante, il Magnaghi era per di più  bianco come un cadavere. Il “ràtt vùlu” se lo trovò dinnanzi e per poco non ci restò secco. Fu questione d’attimi ed il “pipistrello del Bertarello” scappò a gambe levate, gridando a squarciagola “Mamma mia, un morto che cammina. Ho visto uno zombie! Aiuto! Aiutatemi!”. Il Magnaghi non ebbe nemmeno il tempo di mandarlo a quel paese tanto era stato lesto l’Albertino a dileguarsi.  La settimana dopo, passata la strizza, era in piazza.  Con gli occhiali da sole scuri si difendeva dal pallido sole del tardo autunno. Eppure, nonostante le sue abitudini notturne, stava lì in piazza, dove si era recato per comprare la “Gazzetta dello sport” nell’edicola che, un tempo, era stata  del  “Tillio” Zaccheo. Era la prova di quanto si diceva nei bar ed al circolo: il “pipistrello” aveva perso le ali ed era tornato ad una vita più normale. Non per scelta ma per spavento. Il Magnaghi gli era sembrato più brutto della signora che, vestita di nero, andava in giro con la falce in spalla. E questo era troppo anche per l’erede di Bela Lugosi.

 

 Marco Travaglini

Elisoccorso salato per le chiamate inappropriate

Elicottero-118Fino ad oggi compartecipazione da parte dell’utente era ferma alla tariffa unica di tremila euro

 

Le chiamate inappropriate all’elisoccorso d’ora in avanti avranno un costo elevato per non residenti: la quota sarà di 120 euro al minuto di volo, oltre a120 euro di diritto di chiamata. la decisione è stata presa in Giunta dalla  Regione. Fino ad oggi compartecipazione da parte dell’utente era ferma alla tariffa unica di tremila euro. Le risorse risparmiate, saranno impiegate per il miglioramento dei servizi  ai cittadini.

Donna caduta dalla nave da crociera: una visita medica per l'amnesia

costa-fortunaNon ricorda molto di quanto accaduto. Tranne la certezza di non essersi buttata in mare di sua volontà

 

Laura Stuardo, la dirigente bancaria di 54 anni caduta la scorsa estate dalla nave Costa Fortuna, il 19 luglio,  mentre si trovava in una crociera nei mari norvegesi, sarà sottoposta a una visita medica disposta dalla procura di Torino, che ha da tempo aperto una indagine. Giovanni Pia, il tabaccaio suo compagno di viaggio, è indagato per maltrattamenti e tentato omicidio. Uno specialista avrà il compito di accertare la natura dell’amnesia della donna, che non ricorda molto di quanto accaduto. Tranne la certezza di non essersi buttata in mare di sua volontà. Il giallo è ancora fitto.
   

Contromano in tangenziale sotto effetto di droga

autostrada

Da Stupinigi a Moncalieri

 

Ha tentato di sfuggire ai carabinieri, forzando un posto di blocco e speronando un’auto. Un 41enne italiano ha preso la tangenziale di Torino contromano per vari  chilometri, dallo svincolo di Stupinigi fino  a quello di Moncalieri. L’automobilista era a bordo di una Fiat Stilo. E’ stato bloccato e denunciato dai militari per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: è stato provato che aveva assunto cocaina. Denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale. La vettura gli è stata sequestrata.

Sit in dei migranti: "Abbiamo poco cibo e vogliamo il wifi"

Profughi

 La polizia ha chiuso per un’ora la strada davanti all’edificio

 

“Non abbiamo acqua da bere, il cibo è poco e abbiamo bisogno del wifi”: questi, spiega il sito dell’Ansa, sono i motivi della protesta di un gruppo di  giovani profughi provenienti da Nigeria, Ghana e Afghanistan, che hanno inscenato un sit-in davanti all’asilo Arcobaleno di Vercelli  dove trovano rifugio da alcuni mesi. La protesta è motivata – sostengono – anche dalla necessità di  maggiore velocità nelle pratiche burocratiche per il rilascio dei permessi di soggiorno. La polizia ha chiuso per un’ora la strada davanti all’edificio.

Il Regio unico teatro italiano sul portale web europeo dedicato all’opera

È iniziata l’era digitale della lirica

toro regio teatroIl Teatro Regio Torino è l’unico Teatro italiano a far parte di The Opera Platform, la prima piattaforma web gratuita interamente dedicata all’opera, disponibile su www.theoperaplatform.eu La piattaforma, che ha come scopo la diffusione dell’opera lirica nel mondo, ha ottenuto il supporto della Commissione europea ed è promossa da Opera Europa, l’Associazione che riunisce Teatri e Festival di tutta Europa, con la collaborazione del canale culturale ARTE, partner tecnico del progetto. Su The Opera Platform si possono trovare gratuitamente in streaming e on demand le migliori produzioni di quindici tra i più importanti teatri europei: dalla Wiener Staatsoper, al Teatro Real di Madrid alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, per citarne solo alcuni.regio

 

La piattaforma web è disponibile in tre lingue – inglese, francese e tedesco – e offre gratuitamente opere integrali, estratti di molte produzioni, trame, libretti, interviste con i protagonisti e reportage dietro le quinte. Ogni mese è disponibile una nuova opera sottotitolata in sei lingue – inglese, francese, tedesco, italiano, polacco e spagnolo – che rimane visibile per sei mesi.

 

Il Teatro Regio è presente con una selezione delle più importanti e recenti produzioni e, da sabato 24 ottobre, occupa il posto d’onore dellaregio aida piattaforma con la trasmissione dell’Aida inaugurale della Stagione 2015-2016, diretta da Gianandrea Noseda, con la regia del premio Oscar William Friedkin (nella foto in basso), protagonisti della produzione: Kristin Lewis, Anita Rachvelishvili, Marco Berti e Mark S. Doss. Per l’occasione abbiamo prodotto diversi contenuti extra, già visibili sulla piattaforma, per arricchire la nostra Aida: interviste a Walter Vergnano (Sovrintendente del Teatro Regio), Gianandrea Noseda (Direttore musicale del Teatro), William Friedkin (regista dell’Aida), Kristin Lewis (interprete di Aida), Christian Greco (Direttore del Museo Egizio di Torino), nonché una nuova Pillola di Passione di Paola Giunti con ulteriori interviste e riprese nei backstage durante le prove dell’opera.

 

(Foto:  il Torinese)

 

 

Anziano sorprende ladri in casa e viene preso a botte

Sono entrati nell’appartamento con  il volto coperto da passamontagna

 

carabinieriBrutta nottata per un pensionato di 69 anni, che è è stato malmenato durante la notte, nella sua abitazione  di Borgaro. Erano tre i banditi che aveva sorpreso a rubare. Sono entrati nell’appartamento con  il volto coperto da passamontagna. Stavano rovistando nei cassetti quando hanno svegliato il proprietario. Sono riusciti a scappare con alcuni monili. L’uomo è stato portato all’ospedale di Cirié, dove si trova in osservazione. Stanno indagando i carabinieri.

 

(foto: il Torinese)

Stefano Veronesi, universi ricchi di idee ed emozioni

Al Miit si inaugura il 3 novembre la personale

 veronesi

Si inaugura martedì 3 novembre dalle 18 la personale di Stefano Veronesi dal titolo “Energie in co-creazione”, curata da Paola Berroni, al Museo Miit in corso Cairoli 4, a Torino. Stefano Veronesi,  nato e attivo a Torino, appassionato di storia antica, in particolare dell’antico Egitto, di psicologia e letteratura, percorre attraverso le sue creazioni artistiche un viaggio a metà tra logica e emozione. Il suo linguaggio artistico suggerisce, già a partire dalle sue prime espressioni artistiche, gli Streamers e i Limen, un incontro tra flussi di energia colorati, che invitano a varcare la soglia del conosciuto per un viaggio verso l’arcano e l’arcaico. L’artista è stato anche protagonista con le sue opere, lo scorso 28 maggio, di un evento dal titolo “Tributo all’Egitto”, che ha visto la partecipazione del ministro delle Antichità Egizie Mamdohuh Eldamatty, dell’archeologo Zahi Hawass e del direttore dell’ente turismo egiziano in Italia, Emad Abdalla. L’iniziativa,  nata in occasione della recente riapertura, dopo il restauro, del Museo Egizio, si propone di unire le varie espressioni artistiche o culturali dell’antico Egitto in un unico linguaggio, sottolineando il profondo legame che unisce il Paese dei faraoni con il capoluogo subalpino. La nuova mostra al Miit, visitabile fino al 7 novembre,  che vede esposte opere realizzate anche con l’uso della tecnica del fuoco, vuole essere un viaggio proveniente da ere e terre lontane, attraverso molteplici universi e mondi ricchi di idee e emozioni.

 

 Mara Martellotta

 

Dalla terra alla polvere,
dalla polvere alle ossa,

dalle ossa alla carne,

dalla carne alla vita.

 

“Il fuoco è alla base della creazione.
La materia liquida scorre e pulsa nel nucleo
del nostro pianeta, così come il sangue scorre
nelle nostre vene e la linfa si spinge nei punti
più estremi degli alberi secolari per mantenerli in vita.


Ho creato questa collezione di opere facendo danzare
il fuco sulla tela, l’emozione e lo stupore di osservare
l’opera che muta velocemente sotto i miei occhi
mi connette alle origini della storia quando il fuoco
fu un punto di svolta nell’evoluzione umana.


Il cambiamento dell’opera deriva dalla completa
combustione della base combustibile: polveri di colori
naturali ed ossidi. Quando le fiamme abbracciano
le forme che si proiettano attraverso di me,
l’opera prende vita.
Questo è ciò che guida la mia mano per forgiare
portali verso nuovi Mondi imaginifici”.

 

Stefano Veronesi
 

L’evoluzione del ruolo della donna con Rita El Khayat a Torino e Rivoli

Una delle più note intellettuali del Marocco e del Maghreb, scrittrice, etno-psichiatra, psicanalista e antropologa, sarà protagonista di un doppio appuntamento, promosso dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale del Piemonte

 

elRita El Khayat, una delle più note intellettuali del Marocco e del Maghreb, scrittrice, etno-psichiatra, psicanalista e antropologa, sarà protagonista di un doppio appuntamento, promosso prima a Torino e poi a Rivoli, dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale del Piemonte. Dialogherà con l’ospite Stefanella Campana, responsabile della versione italiana del sito delle Culture del Mediterraneo Babelmed e giornalista de “La Stampa”.

 

Primo appuntamento venerdì 6 novembre, alle ore 16, nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris – via Alfieri, 15 – Torino, occasione in cui Rita El Khayat traccerà un ritratto “a tutto tondo” di sé e delle proprie esperienze. Il secondo incontro, dal titolo:“L’evoluzione del ruolo della donna  in campo artistico e culturale  nello scenario degli ultimi 40 anni” si terrà, invece, sabato 7 novembre,  alle 16 presso la sala conferenze della Casa del Conte Verde, in Via Fratelli Piol, 8 a Rivoli.

“La presenza di Rita El Khayat – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – testimonia l’attenzione e l’impegno costanti dell’Assemblea piemontese nei confronti delle tematiche femminili e sulla tutela diritti, attraverso l’operato del Comitato per i Diritti umani e degli organismi consultivi regionali”.

 

All’incontro di Torino, con il presidente Laus interverranno la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, delegata alla Consulta delle Elette del Piemonte e la presidente della Consulta delle Elette, Stefania Batzella che, il giorno successivo, coordinerà i lavori dell’appuntamento di Rivoli.

 

“La presenza di una figura così significativa nel campo della lotta per l’affermazione dei diritti e del ruolo della donna – commenta Ruffino  – contribuirà a stimolare il dibattito su tematiche di attualità sociale sulle quali il Consiglio regionale è da sempre sensibile”.

 

“Sono certa che attraverso la preziosa testimonianza di Rita El Khayat – dice Batzella – la Consulta delle Elette fornirà all’opinione pubblica l’occasione di riflettere sull’importanza dell’impegno “al femminile” in campo culturale e sociale”

 

Rita El Khayat ha scritto una quarantina di opere sulla psichiatria e sulla condizione esistenziale delle donne nel mondo arabo. Candidata per ben due volte al Premio Nobel per la Pace detiene molti primati nel suo Paese: prima donna psichiatra, prima donna medico del lavoro, prima voce femminile e produttore presso l’emittente televisiva marocchina ed il centro cinematografico marocchino. Le è stata conferita nel 2006 la cittadinanza onoraria italiana.