redazione il torinese

Comuni fioriti, vincono anche i torinesi

FIORI SINDACI COMUNESono stati assegnati ai 142 Comuni della rete (in continua crescita nel numero e nella qualità delle fioriture sul territorio), i tradizionali cartelli stradali gialli con i fiori rossi, da apporre all’ingresso del paese, sotto quello bianco con il nome

 

La Città di Cervia ha vinto i “Quattro fiori Oro”, massimo riconoscimento per i Comuni fioriti. È stato l’ultimo premio assegnato stamani ad Alba all’interno della finale nazionale del concorso promosso da Asproflor, l’Associazione dei Produttori florovivaisti. “I fiori, con l’impegno delle Amministrazioni comunali e della comunità, sono fondamentali”, hanno commentato Renzo Marconi e Sergio Ferraro, presidente e vice di Asproflor. E così Cervia, dopo aver partecipato e vinto l’oro nel concorso mondiale Communities in Bloom (con le città fiorite di tutto il mondo), raccoglie il massimo premio assegnato ad Alba . Villar Pellice (Città Metropolitana di Torino si è classificata al primo posto tra i comuni tra i mille ed i cinquemila abitanti.

 

Alla premiazione hanno preso parte il sindaco di Alba Maurizio Marello con l’assessore Alberto Gatto e la presidente dell’Ente fiera del Tartufo, il deputato Mino Taricco, l’eurodeputato Alberto Cirio, Tommaso Mario Abrate, presidente di Fedagri-Confcooperative, il responsabile marketing di Bayer Italia Maurizio Rigolli, che ha presentato i prodotti di “Top linea”. Ospite d’onore – come sabato pomeriggio durante l’elezione di Miss Comuni fioriti vinta da Arianna Viale, di Boves, seconda Giulia Margaria di Villar San Costanzo e terza Adela Moldovan di Forza d’Agrò – la cantante Numa, con il suo ultimo brano Promised Land, scritto da Phil Palmer, chitarrista Dire Straits.

 

Nel corso della mattinata, sono stati assegnati ai 142 Comuni della rete (in continua crescita nel numero e nella qualità delle fioriture sul territorio), i tradizionali cartelli stradali gialli con i fiori rossi, da apporre all’ingresso del paese, sotto quello bianco con il nome.

 

 Per la Città Metropolitana di Torino I quattro fiori rossi sono andati ad Avigliana, Claviere, Sestriere, Usseaux, Villar Pellice,

I tre fiori rossi a  Cavour, Cesana Torinese, Chiusa San Michele, Ingria, Piobesi Torinese, Pomaretto, Sant’Ambrogio di Torino, Tavagnasco, Vistrorio,

Due fiori rossi ad Agliè, Condove, Lauriano, Robassomero, Rueglio, Strambino,

Florale, Anna Furlani Pedoja, Jacopo Fontaneto, Mauro Paradisi, Alberto Pejron.

 

Tanti i premi speciali assegnati stamani a Comuni e a privati.  Tra loro ci sono il premio Bayer Garden alla scuola primaria Sandro Pertini di Chiusa San Michele, il premio per la partecipazione dei cittadini a Pomaretto.

 

Massimo Iaretti

 

Mpp addio: si scioglie il movimento politico

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“Personalmente non mi ritiro dalla politica, anzi – dice il presidente Massimo Iaretti – considero questa esperienza finita, e lo dico con moltissima amarezza – anche perché è mancato il gioco di squadra necessario per vedere in prospettiva. Chi vorrà seguirmi  troverà sempre la porta aperta”

 

Termina il suo percorso politico il Movimento Progetto Piemonte. L’organizzazione, nata a Casale Monferrato, sede dell’antico ducato  la sera del 24 giugno del 2009 (e la data era stata scelta intenzionalmente perché è il giorno del Santo Patrono di Torino, San Giovanni), con l’intento di operare, da un lato per il rafforzamento dell’autonomia statutaria del Piemonte (nel senso di regione a statuto speciale), da un lato, e con un occhio particolare alle problematiche dell’agricoltura, della collina e della montagna, getta la spugna. Il presidente Massimo Iaretti, sentito il vice Bruno Tegano e Piermassimo Guarnero, socio fondatore e sino allo scorso anno coordinatore, ne ha deciso lo scioglimento e la cessazione dell’attività. “In questi anni – spiega – abbiamo ottenuto rappresentanze in alcuni consigli di piccolissimi comuni in provincia di Alessandria, Asti e Torino, raccogliendo anche buoni riscontri sotto l’aspetto del contributo alla vita comunale, ma tra gli aderenti non si è riuscito a creare quello spirito di squadra che avrebbe potuto portare, probabilmente, a risultati diversi. Forse con maggiore impegno di tutti non si sarebbe arrivati a questa decisione. Adesso ognuno dei consiglieri e degli aderenti è libero di fare sostanzialmente quello che vuole”. Tra le iniziative del Movimento Progetto Piemonte che hanno lasciato qualche segno ci sono la richiesta di intitolare una via ad Erminio Spalla, accolta dal sindaco di Borgo San Martino, quella di istituire (in collaborazione con il consigliere casalese Giorgio Demezzi) un ufficio di volontaria giurisdizione del Tribunale di Vercelli a Casale, l’impegno per l’effettiva applicazione delle unioni di comuni. E non è da dimenticare il lavoro svolto nell’Eporediese dove nel 2010 ottenne tre consiglieri comunali a Parella. Qui il gruppo consigliare ha sempre lavorato intensamente, partecipando a tutte le riunioni di consiglio comunale, portando proposte che sono state spesso accolte dalla maggioranza allora rappresentata dal sindaco  Roberto Comitini. Inoltre MPP, credendo fortemente nella gestione associata delle funzioni, è stato in prima linea a sostegno delle ragioni dei piccoli e piccolissimi comuni, incontrando gli allora assessore regionali agli enti locali, prima Elena Maccanti, poi Roberto Molinari. Inoltre aveva dato impulso alla minoranza consiliare in seno all’Unione dei Comuni delle Terre del Chiusella, dove Massimo Iaretti è stato capogruppo dalla nascita dell’Unione sino al 2014, anno delle sue dimissioni. E nel 2015, in occasione del rinnovo del consiglio comunale di Parella, la lista di Progetto Parella MPP , a sostegno della candidatura a primo cittadino di Piermassimo Guarnero, aveva ottenuto tre consiglieri, con un buon successo personale del capolista Osvaldo Valsecchi (che però non era iscritto ad MPP) secondo candidato più votato. “Personalmente non mi ritiro dalla politica, anzi – dice Massimo Iaretti – considero questa esperienza finita, e lo dico con moltissima amarezza – anche perché è mancato il gioco di squadra necessario per vedere in prospettiva. Chi vorrà seguirmi  troverà sempre la porta aperta”

A mezzogiorno la città si è fermata per onorare le vittime di Parigi e condannare il terrorismo

parigi bandieremole tricoloreparigi terrorismo 2Dopo la manifestazione di solidarietà alla Francia, tenutasi sabato pomeriggio in piazza Castello, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, questa nuova testimonianza vuole dimostrare la condanna dei torinesi

 

Il Comune di Torino ha indetto  per mezzogiorno un minuto di silenzio in tutti gli uffici, le scuole e gli spazi pubblici della città, per rendere omaggio alle vittime degli attentati di Parigi. In piazza San Carlo gli operai che stanno allestendo Cioccolatò si sono dati la mano in una simbolica catena umana, allo scoccare delle 12. Consiglieri e dipendenti dell’Assemblea regionale si sono riuniti nel cortile di Palazzo Lascaris.  Dopo la manifestazione di solidarietà alla Francia, tenutasi sabato pomeriggio in piazza Castello, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, questa nuova testimonianza vuole dimostrare la condanna dei torinesi nei confronti del terrorismo. Un’occasione per ricordare anche i tre  piemontesi che morirono lo scorso mese di marzo nell’attacco al museo del Bardo di Tunisi. In questi giorni i rappresentanti delle istituzioni cittadine si sono espressi con parole di condanna rispetto ai drammatici fatti avvenuti nella capitale francese.

 

Il sindaco di Torino Piero Fassino:

“Di fronte a un evento così drammatico e orrendo occorre dare una manifestazione di condanna netta. Queste sono ore che rinnovano il dolore conosciuto da Torino per gli attentati del Bardo e chiamiamo tutti i cittadini a manifestare il proprio cordoglio”.

 

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino:

“I fatti di Parigi ci dimostrano che, lungi dall’essere debellato, il terrorismo è sempre più forte: per sconfiggerlo bisogna reciderne le radici, e le radici affondano in quel tormentato scacchiere mediorientale in cui evidentemente la politica portata avanti per decenni dall’Occidente ha avuto effetti opposti a quelli per i quali si era mossa. Il terrorismo sarà sconfitto solo da forze uguali e contrarie nate in quegli stessi Paesi che lo alimentano, non saranno certo azioni esterne a debellarlo. Bisogna quindi evitare di rispondere a questi atti cadendo nella trappola che gli stessi terroristi vogliono montare, cioè la politica “dei muri”, delle chiusure e delle contrapposizioni frontali, senza però sottovalutare tutte le misure di sicurezza che vanno messe in campo per tutelare la vita delle persone.”

 

L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia:

“È illusorio pensare di fermare i violenti con i muri, li si combatte costruendo ponti, di dialogo e riconciliazione. Uno stragismo e una violenza che si stanno diffondendo in modo preoccupante richiedono un’alleanza di coscienze di tutti gli uomini di buona volontà  che ci sono in tutti gli Stati, tutte le religioni e le culture. Ci vuole una voce non solo di giusta condanna ma anche di proposta”.

 

(Foto: il Torinese)

Duomo e Cottolengo sono le porte sante del Giubileo

DUOMO SINDONEDice Nosiglia: “una porta Santa da passare per avere la salvezza è quella dei poveri”

 

Torino, in occasione del Giubileo, avrà due porte sante. Lo comunica l’arcivescovo, monsignor Nosiglia. Una sarà aperta il 13 dicembre in duomo, e la domenica successiva ne sarà aperta la seconda al Cottolengo. Dice Nosiglia: “una porta Santa da passare per avere la salvezza è quella dei poveri”. La diocesi subalpina il 9 aprile organizza anche un pellegrinaggio a Roma per ringraziare Papa Francesco della visita a Torino.

 

(Foto: il Torinese)

Il terrore non ferma Madonna: the show must go on

MADONNALa cantante regalerà un omaggio musicale alle vittime: canterà La vie en rose

 

Madonna non vuole arrendersi al terrorismo: la paura e il dolore per gli attentati di Parigi non devono impedire alla vita di continuare. “The show must go on” e i concerti della star, attesa a Torino il 19, 21 e 22 novembre, uniche date italiane del Rebel Heart Tour, si terranno regolarmente. La diva ha riflettuto se annullare lo show, come è avvenuto per altri personaggi dello spettacolo. Ma, alla fine, ha deciso di proseguire, per non volerla dare vinta al terrorismo. La cantante regalerà però un omaggio musicale alle vittime: canterà La vie en rose, la canzone senza tempo resa celebre da Edith Piaf.

UN MILIARDO PER L'AGRICOLTURA PIEMONTESE

La Commissione europea ha dato il via libera al nuovo Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione Piemonte, che fino permetterà fino al 2020 di investire 1,09 miliardi di euro, di cui 471 milioni di euro di fondi Ue e 622 di cofinanziamento nazionale

 

AGRICOL SAN GIORGIOSaranno 3.900 gli imprenditori agricoli che riceveranno aiuti per l’ammodernamento delle loro aziende e 1.200 i giovani agricoltori ad ottenere un sostegno per l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende. La voce di bilancio più sostanziosa (33%) è quella destinata alla valorizzazione degli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura, con oltre 360 milioni. Quasi un quarto delle risorse (24,7%) sarà invece indirizzato a dare più competitività e redditività alle aziende agricole, oltre che per una gestione sostenibile delle foreste, per un totale di quasi 270 milioni. Un altro 15%, cioè più di 163 milioni, va alle iniziative per inclusione sociale, riduzione della povertà e sviluppo economico nelle zone rurali, mentre quasi 163 milioni è il budget per attività mirate all’organizzazione della filiera alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi. Slide Scheda

 

L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha definito la notizia “una boccata d’ossigeno ed un volano di finanziamenti per le imprese agricole piemontesi, per i giovani e per il territorio. Ogni euro investito genera un indotto 20 volte superiore, sia a monte che a valle delle imprese agricole. Il programma è incentrato prioritariamente sull’ambiente, al quale è riservato il 40% delle risorse, e non sarà possibile dare aiuti specifici né al settore del latte né ad altri, perché questo non è previsto”.

 

Ora si passa alla seconda fase. “Il comitato di sorveglianza – ha annunciato Ferrero – si riunirà per la prima volta il 26 e 27 novembre. Verranno definite le priorità, l’intenzione è di pubblicare entro la fine dell’anno qualche bando sui giovani e sugli investimenti in agricoltura, i due settori che da più tempo attendono sostegno. Il nuovo Psr sarà importante per i comparti che hanno bisogno di rafforzarsi strutturalmente, con sinergie tra produttori e trasformatori e un nuovo rapporto con la grande distribuzione. Ma sarà anche fondamentale costruire una comunicazione sul cibo nuova e più moderna, che non sia generalista, che faccia distinzione tra cibo di qualità e cibo di massa, perché senza quel tipo di comunicazione non usciremo dalle nostre difficoltà. Il caso della carne deve insegnarci molto a questo proposito”.

 

www.regione.piemonte.it

"Didone e Enea" al Regio e "King Arthur" incanta il Conservatorio

Al teatro Regio amore e passione sono  i temi dell’opera “Didone e Enea” di Henry Purcell, nello spettacolare allestimento di Roussat e Lubek.  “King Arthur”, eseguito dall’Accademia Stefano Tempia

 

regio 2Per la prima volta al teatro Regio di Torino, giovedì 19 novembre alle 20, andrà in scena “Didone e Enea”, l’opera di Henry Purcell, dando avvio al filone tematico della stagione, il Progetto Opera Barocca. Il direttore Federico Maria Sardelli, al suo debutto sul podio dell’Orchestra e del Coro del teatro Regio, affronterà la ricca partitura del compositore inglese. L’ allestimento,  spettacolare, in prima italiana, proviene dall’opera di Rouen Haute Normandie ed è firmato da Cecile Roussat e Julien Lubek,  autori di regia, scene, costumi e coreografia del cast. Nel cast figurano Roberta Invernizzi, Benedict Nelson,  Roberta Mameli e Carlo Allemandi, solisti di fama internazionale e riconosciuti esperti nel campo della musica da camera barocca.

 

Lunedì 16 novembre, alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi, l’Accademia Stefano Tempia presenterà intanto “King Arthur”, la dramatic-opera, sempre di Purcell, eseguita in forma di concerto, con un adattamento del testo in italiano a cura di Orlando Perera,  per la direzione di Dario Tabbia. I leggendari cavalieri della tavola rotonda, re Artù, il mago Merlino sono alcuni dei personaggi di questa semi-opera articolata in cinque atti, ricca di pagine musicali entrate nella storia della musica,  tra cui la celebre passacaglia “Happy the lover”, basata su di un ostinato di quattro battute ripetute variate per ben 59 volte.

 

” Didone e Enea viene proposta – spiega il direttore Federico Maria Sardelli – in maniera ampliata, con alcune danze tratte dal catalogo di Purcell, rispettando la prassi dell’epoca e le atmosfere indicate dall’autore. L’opera rappresenta un caso storicamente e musicalmente assai interessante, oltre che un lavoro molto efficace sul piano teatrale. Gli artisti che firmano la produzione, Cecile Roussat e Julien Lubek, formatisi nella leggendaria scuola di Marcel Marceau, si sono distinti per le loro produzioni, capaci di fondere arte circense, proiezioni, illusionismo e danza. Il loro teatro è arte concreta e l’opera, quella barocca in particolare, uno spettacolo totale”.

 

Il quarto libro dell’Eneide virgiliana rappresenta la fonte letteraria per l’opera di Purcell. Il libretto, scritto da Nahum Tate, divide la vicenda in tre atti, durante i quali si consuma il dolore di Didone. Innamorata di Enea e vittima di un inganno che porterà il suo amato lontano, la giovane conservatorio torinoprincipessa cartaginese sarà sopraffatta dal dolore. Nel libretto operistico, tuttavia, compaiono alcune sostanziali differenze rispetto al testo virgiliano, di cui la più importante è rappresentata dal ruolo delle streghe, protagoniste dell’impressionante inizio del secondo atto. Sono loro a ordire una trama contro Didone, essendo una delle maghe invidiosa della felicità della regina cartaginese e del suo amore per l’eroe troiano.

L’opera debuttò a Londra, nel teatrino del collegio femminile guidato da Priest, nel 1690, destinata a diventare con il tempo il capolavoro del barocco musicale inglese. Ispirata a modelli operistici italiani e francesi, “Didone e Enea” raggiunge il culmine dell’emozione nello splendido lamento finale di Didone alla sorella.

 

Il cast impegnato nelle cinque recite dal 19 al 28 novembre annovera artisti di livello internazionale. Il soprano Roberta Invernizzi,  interprete di Didone, è una delle artiste più apprezzate nel repertorio barocco, dotata di un timbro di voce dolce, scolpito da una dizione impeccabile e arricchito da una presenza scenica di prim’ordine. Benedict Nelson, anche lui al suo debutto al teatro Regio, si è rivelata una delle voci più promettenti della nuova scuola inglese e ha fatto nell’interpretazione di Enea uno dei suoi masterpiece, tanto da essere invitato anche al festival di Salisburgo.

 

L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 18 novembre al Piccolo Regio Puccini con una conferenza a ingresso libero, dal titolo “Un manifesto per la fondazione del melodramma inglese”, a cura di Dinko Fabris.

 

Mara Martellotta

Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215. Tel 0118815241/242.

SUPERCOPPA PRIMAVERA, IN RIMONTA VINCONO I GRANATA

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Dopo una partita mozzafiato

 

Alla Supercoppa Primavera tra Campioni d’Italia del Torino e i titolari della Coppa Italia della Lazio , vincono 2-1 per  granata in rimonta. A loro l’ambito trofeo dopo una partita mozzafiato con  espulsioni, rigori andati male e occasioni gol sfumate.

 

Foto: Essepiesse / il Torinese

Dopo Parigi: "La pace non può più aspettare"

parigi5L’appello è che da questa tragedia non nasca un danno ancora peggiore, ma al contrario sorga la spinta per una vera collaborazione internazionale che spenga definitivamente e globalmente la cieca logica della violenza

 

Dopo gli ultimi attentati di Parigi ci saranno giorni di lutto e di rabbia e dominerà la sensazione che la violenza ha sconfitto e sconfiggerà la ragione. Da più parti sentiremo appelli alla guerra totale contro il terrorismo e c’è già chi invoca attacchi in Libia e in Siria. Nonostante il profondo sgomento che ognuno di noi prova di fronte a questo ennesimo attacco terroristico, non possiamo spegnere la luce della ragione e quindi non possiamo ignorare il tragico volto della guerra con le sue terribili conseguenze per tutti.

 

Mantenendo accesa la luce della ragione sentiamo il dovere di fare un appello di segno diametralmente opposto, pur nel rispetto dei sentimenti di chi in queste ore è stato colpito da questa tragedia. L’appello è che da questa tragedia non nasca un danno ancora peggiore, ma al contrario sorga la spinta per una vera collaborazione internazionale che spenga definitivamente e globalmente la cieca logica della violenza. Non esistono altre strade se la vera intenzione è quella di evitare che la vita delle future generazioni sia tempestata da altre guerre.

 

Non c’è più molto tempo per dare seguito a questo appello. Non c’è più tempo per le giustificazioni morali in nome delle quali si arrecano danni terribili ad altri, come guerre erroneamente considerate necessarie per risolvere i conflitti. Non c’è più tempo per continuare a cercare di ridimensionare le proprie azioni violente confrontandole con quelle degli altri, ritenendo per esempio giusto l’uso della forza militare semplicemente per prevenire sofferenze che ipoteticamente potrebbero essere peggiori se tale tipo di forza non venisse usata. Non c’è più tempo per trasferire le responsabilità delle proprie azioni su altri che avrebbero il potere di decidere: non c’è presidente, comandante, né tantomeno un dio, che può costringermi ad uccidere.

 

Non c’è più tempo per provare ancora a mentire sulle conseguenze della violenza: non è vero, per esempio, che i bombardamenti definiti “chirurgici” non colpiscono i civili. Non c’è più tempo per provare a convincere e a convincersi che alcune vittime di violenza e di sopraffazione siano meno umane di altre.Non c’è più tempo per provare a convincere e a convincersi che tali vittime abbiano la colpa di aver provocato il male che è stato fatto loro: è evidente che nella mente di chi ha scritto “La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa” la luce della ragione si è spenta, come si è spenta in chi oggi giustificherebbe l’uccisione di altri esseri umani in Libia e in Siria.

 

Dopo Parigi non c’è più tempo: la pace non può più aspettare.

 

Partito Umanista

 

(Foto: il Torinese)

Preso il marito assassino, si era tagliato le vene

AMBULANZA Si nascondeva nei campi di Mombaruzzo

 

Luigi Caramello, l’uomo che stamane a Canelli ha ucciso la moglie e poi si è dato alla fuga, è stato catturato dai carabinieri. Si nascondeva nei campi di Mombaruzzo e si era tagliato le vene dei polsi cercando di suicidarsi. L’agenzia Ansa informa che una ambulanza lo ha portato in ospedale. L’omicida aveva nascosto l’auto rossa prestatagli da un amico  con la quale era fuggito.