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Ivrea, al via il processo Olivetti per le morti da amianto

Olivetti_BuildingSi tiene nell’auditorium di un liceo, poiché gli uffici giudiziari non dispongono di aule abbastanza capienti

 

Inizia l’11 gennaio a Ivrea il processo legato alle morti da amianto alla Olivetti. 17  gli imputati, le accuse spaziano dall’omicidio colposo alle lesioni. Tra loro anche Carlo De Benedetti, il fratello Franco, l’ex ministro Corrado Passera e l’imprenditore Roberto Colaninno. I giudici esaminano la morte di dodici ex dipendenti e le malattie professionali di altri due. Il processo si tiene nell’auditorium di un liceo, poiché gli uffici giudiziari non dispongono di aule abbastanza capienti.

Traffico in tilt in piazza Statuto: tram contro auto, un ferito

soccorsi 118Un mezzo  della linea 13 si è scontrato con una Seat Ibiza

 

Il traffico è andato in tilt per un incidente tra un tram e un’autovettura, in piazza Statuto. Un mezzo  della linea 13 si è scontrato con una Seat Ibiza. La polizia municipale sta verificando le responsabilità dell’incidente.Alla guida dell’auto un marocchino di 31 anni, che è stato estratto dai vigili del fuoco, che hanno dovuto tagliare la portiera, e trasportato in ospedale. Non ci sono feriti tra i passeggeri.

 

(Foto: archivio)

Neve e vento forte in montagna, temperature in calo a Torino all'inizio della settimana

cielo torinopalatina cielo2Le previsioni sono della Smi, Società meteorologica italiana

 

Ancora neve in queste ore in alta montagna. In pianura, invece,  all’inizio della settimana, giungeranno masse d’aria più fredda, che porteranno temperature in calo a Torino e in tutto il Piemonte. 

 

Le nevicate scenderanno dai  1.500-1.700 metri e fino a 1.000 sulle valli torinesi e valdostane. I venti occidentali soffieranno forti in media ed alta montagna. In Valle d’Aosta pericolo di valanghe.

 

Le previsioni sono della Smi, Società meteorologica italiana. Gli aggiornamenti nel Meteo sulla homepage del Torinese.

 

(Foto: il Torinese)

Sulla Natura delle cose: ​​da Lucrezio al Cern

Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo. Conferenza/spettacolo accompagnata da letture e musica. Ospite Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore

 

odifreddScienza antica e scienza moderna fanno scintille in uno spettacolo accompagnato da letture e musica. Per il quarto appuntamento della 30° edizione, GiovedìScienza ospita il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi con la conferenza-spettacolo “Sulla Natura delle cose: da Lucrezio al Cern. Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo”, con letture di Irene Ivaldi accompagnate dalle musiche di Lamberto Curtoni.

 

Giovedì 14 gennaio, alle 17:45 al Teatro Colosseo di Torino (in via Madama Cristina 71), appuntamento con Lucrezio e il suo poema “De rerum natura”: 7415 versi in tutto, arrivati fino a noi attraverso un percorso avventuroso, tradotti e riletti con l’occhio dello scienziato moderno da Piergiorgio Odifreddi.

 

Di Lucrezio, nato nel 99 avanti Cristo e morto suicida (pare) all’età di 44 anni, sappiamo poco e quel poco ci arriva dalla “Cronaca” di San Girolamo. Apprendiamo così che sarebbe impazzito per aver bevuto un intruglio “amatorio” e negli intervalli della follia avrebbe scritto il poema dedicato a Venere. Possiamo trovare in Lucrezio i concetti di atomo, di vuoto, di energia, di buco nero e persino un embrione della teoria delle stringhe con cui i fisici teorici cercano di mettere d’accordo la relatività di Einstein e la meccanica quantistica. E questi sono soltanto alcuni esempi della potenza visionaria di Lucrezio. Che non è subito evidente nel suo poema, ma lo diventa se si adotta lo sguardo provocatorio e la cultura funambolesca, divertita e divertente di uno dei più popolari divulgatori italiani.

Tutti gli incontri sono trasmessi in diretta streaming su www.giovediscienza.it

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In primavera arriva il Festival irlandese

lingotto gustolingotto saloneIl pubblico potrà partecipare ad una serie infinita di attività, dal racconto delle fiabe tradizionali all’allegria delle danze irlandesi

 

Il dolce suolo d’Irlanda sarà il protagonista di un festival dedicato all’isola verde nel mese di marzo. Lingotto Fiere di Torino ospiterà dall’11 al 14 e dal 17 al 20 marzo il “Festival Irlandese.L’evento sarà una occasione tradizioni, ì musica, enogastronomia e il folkore della Verde Irlanda. Il Venerdi dalle 17 alle 3 ed il Sabato e la Domenica dalle 12 alle 3, il pubblico potrà partecipare ad una serie infinita di attività, dal racconto delle fiabe tradizionali all’allegria delle danze irlandesi, dalla bellezza delle mostre fotografiche a quelle degli antichi strumenti a corde e a fiato, dalle rievocazioni storiche al borgo dei vecchi mestieri, dalla scuola d’armi al villaggio medievale, oppure potrà semplicemente rimanere estasiato dai concerti di alcuni tra i più rappresentativi gruppi musicali internazionali provenienti direttamente dall’Irlanda e dal variegato mondo celtico.

 

Non mancherà ovviamente il giusto omaggio alla più importante e diffusa festività Irlandese, il St. Patrick’s Day! Infatti giovedì 17 marzo, giornata in cui in Irlanda ed in tutto il resto del mondo si celebra questo coloratissimo e coinvolgente evento, il Festival Irlandese sarà aperto al pubblico dalle ore 19sino alle 03. Un’occasione per festeggiare in pieno spirito Irlandese, tra danze, canti, giochi, allegria, convivialità e tanto, tantissimo divertimento, con l’immancabile gustosa birra scura . Il pubblico potrà inoltre assistere o partecipare ai numerosi giochi tradizionali quali i tornei di freccette, il lancio del ferro di cavallo, il tiro alla fune, la gara della yarda di birra e inoltre visitare i numerosi mercatini con decine di stand di prodotti tipici irlandesi e celtici che vanno dall’abbigliamento ai dischi, dalle riviste all’artigianato tradizionale, dalla gastronomia al folklore.

 

(foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

L'occupazione rallenta un po' ma per il 2016 migliorano le aspettative delle imprese torinesi

lavoroI dati sono quelli  dell’ indagine congiunturale dell’Unione Industriale per i primi tre mesi del nuovo anno

 

Un 2016 all’insegna dell’ottimismo, anche se le ombre sull’economia sono ancora presenti. Migliorano, comunque,  le aspettative delle imprese torinesi, per quanto riguarda  il primo trimestre 2016, nell’ambito di produzione totale ed export. I dati sono quelli  dell’ indagine congiunturale dell’Unione Industriale per i primi tre mesi del nuovo anno. Per quanto concerne le 250 aziende del compart  manifatturiero il tasso di utilizzo della capacità produttiva è del 70,6%: rientra quindi ai livelli precrisi. Le previsioni sulle esportazioni salgono da +8.1% a +12.1% e, se l’occupazione rallenta, resta però in segno positivo, con il saldo che  passa  da +6,9% a +1,2%.

Controllori Gtt, ora li aggrediscono anche le donne

TRAM GMADREAll’altezza di Porta Palazzo

 

Nuova aggressione ai danni di personale Gtt. Una passeggera trovata senza biglietto a bordo di un tram ha aggredito due  controllori  all’altezza di Porta Palazzo, su un tram della linea 3. I due assistenti alla clientela, sono stati medicati all’ospedale Maria Vittoria: hanno riportato alcune contusioni. Ad aggredirli, una donna di colore di circa 40 anni, che è poi è  fuggita. la polizia municipale.

 

(Foto: il Torinese)

LEGGERMENTE. Il tempo di leggere ritrovato

CULICCHIAGiuseppe Culicchia presenta il libro “Torino è casa nostra” edito da Laterza

 

“Torino, nel corso degli ultimi anni, ha davvero cambiato pelle e ha cominciato a scrollarsi di dosso gli stereotipi che un tempo saltavano fuori solo a nominarla: la ‘grigia città industriale’, il ‘laboratorio’, la ‘culla dell’Azionismo’ capace di coniugare la ‘cultura operaia’ con il ‘catalogo Einaudi’. Più di ogni altra città italiana, Torino ha saputo rinnovarsi facendo un triplo salto mortale carpiato, e tra un’Olimpiade e una cementificaz… pardon, una riqualificazione urbana, si è magicamente trasformata nella ‘Città della Movida’. “Torino è casa nostra” racconta, tra momenti di comicità e spunti di riflessione, una città viva e piena di sorprese. Perché Torino è Torino, non è una città come un’altra”.

G. Culicchia

 

“Torino è casa nostra”. Con il libro di Culicchia il progetto LEGGERMENTE riparte per il nuovo anno, con proposte ricche e con tanti incontri con autori dedicati ai lettori e anche ai ragazzi delle scuole. Promosso dalla Circoscrizione 2, dalle Biblioteche civiche Torinesi e dalla Cascina Roccafranca, dalla libreria Gulliver il progetto è dedicato a promuovere e incentivare la lettura in tutte le sue forme e ad ogni età. Non esistono limiti e confini per i veri lettori: da 11 a 99 anni, questo progetto li coinvolge tutti e rappresenta il modo e l’occasione giusta per scoprire nella lettura il piacere di sognare, di conoscere e di incontrare. 

 

Leggermente è un progetto che nasce dai cittadini perché proprio sul territorio sono nati, e continuano a nascere, i gruppi di lettura che si inseriscono nel progetto e che, lavorando con i referenti di Leggermente,  danno vita ad un calendario strutturato di letture e di incontri con gli autori ricco, interessante, poliedrico. Uno spaccato dell’editoria del nostro paese, dal Piemonte alla Sicilia, attraverso le parole degli autori e le loro testimonianze. I lettori si incontrano, scelgono insieme i libri, contattano gli autori, li incontrano e insieme li intervistano, con loro dialogano e si confrontano.

 

Ospiti quest’anno grandi nomi: Michela Murgia, Mimmo Gangemi, Dacia Maraini, Paola Soriga e autori emergenti, best seller e piacevoli scoperte editoriali. Leggermente è l’occasione per tutti coloro che amano i libri di incontrare autori amati e conosciuti oppure emergenti, di seguire un vero e proprio percorso letterario, che si snoda da novembre ad aprile….

"Enrico IV", continua per Branciaroli il percorso attraverso il "teatro nel teatro"

enrico IV stabile teatroenrico IV teatro stabileLucidamente, l’attore ci rende un protagonista in maniera grandiosa, fatto di ragionamenti e di bassezze, di sorrisi e di crudeltà, lo costruisce e lo scompone, si trincera in esso per poi sgusciarne fuori sino al proprio annientamento, facendo con esso lucida distruzione di quanti gli stanno intorno, intrappolati davvero nella stanza della tortura

 

C’è quel “Buffoni, buffoni, buffoni”, c’è quel “Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo” a stabilire un prima e un poi, a decifrare la finzione e la realtà, la maschera della follia ed il concreto vivere quotidiano. Franco Branciaroli, nell’avvicinarsi all’Enrico IV pirandelliano (visto al Carignano per il cartellone dello Stabile torinese) nella doppia veste di regista e interprete, definisce nettamente questa duplice condizione. Da un lato, l’arrivo dei compagni di un tempo, su un divertente carrello-automobile che può ricordare certi marchingegni di scuola ronconiana, nel luogo dove l’antico gentiluomo ha nascosto la sua solitudine (quanto simile al definitivo Cotrone dei Giganti) e la propria pazzia simulata, con i loro abiti moderni, giustamente aggiornati con i difetti e le paure della società in cui noi stessi viviamo, con il loro tentare di inscenare quella recita che dovrebbe risvegliare il protagonista, lo stesso che circa vent’anni prima, durante una sfilata in costume, venne sbalzato da cavallo, battendo la testa e imprigionandosi da allora in quella maschera di Enrico IV che quel giorno portava per divertimento: un blocco che culmina nella “recita” del protagonista, di Enrico flagellato pronto a prodursi in una camaleontica gara con le proprie corde vocali, con i falsetti e con i tratti baritonali, con un gigionismo senza redini, con le esasperazioni e le burle intorno ad un teatro antico e polveroso, in uno sciorinare grandioso di sospetti, di ricordi vani e di tentativi tra il passato e il presente, di riconoscimenti lasciati intendere o negati.

 

Come ad un riaprirsi di sipario complice la sghemba gabbia scenografica inventata da Margherita Palli, a tratti quasi soffocante, fatta di dipinti velati, di porte aperte sul nulla, di pedane zigzaganti, di cavalli in gran movimento e di stendardi, complice soprattutto quel disco di luna che s’insinua nella tristezza della narrazione, nei rimpianti e nella consapevolezza disincantata del piccolo mondo – il protagonista svela la sua nuova condizione e s’umanizza, mostra come già da tempo abbia abbandonato le vesti antiche e con esse la malattia, mette la compagnia dinanzi alle avventure di vent’anni prima, la marchesa Spina, il fatuo Belcredi ricco di gesti e di parole, il traditore, tutti gli altri, anche lo psichiatra che con le sue disquisizioni scientifiche si pone in attività di sarto, di confezionatore d’abiti intesi come involucro/maschera, lui venuto freudianamente a risolvere la questione. Ma è sufficiente un colpo di pugnale e il protagonista ricadrà nella maschera di folle, sarà per sempre costretto a rifugiarsi in quella pazzia da cui per un attimo ha tentato di sottrarsi: in tutta la intelligente bellezza del finale, quando il medico, lui issato su di un cavallo, gli pone in testa la corona, Enrico eterno.

 

Non è assurdo sottolineare, ripensando alle tante edizioni viste del dramma in passato, come sopra ogni altro Branciaroli abbia approfondito il discorso del “teatro nel teatro”, come sappia avvicinare Enrico agli spazi più ampi e da sempre canonizzati dei Sei personaggi, come il dramma sia una recita nella recita, come lui ami andare avanti lungo una strada che gli ha già fatto incrociare Harwood con il vecchio attore shakespeariano di Servo di scena o Il teatrante di Bernhard, come inglobi il pensiero pirandelliano dell’essere e dell’apparire in un più vasto e profondo discorso teatrale. Lucidamente, l’attore ci rende un protagonista in maniera grandiosa, fatto di ragionamenti e di bassezze, di sorrisi e di crudeltà, lo costruisce e lo scompone, si trincera in esso per poi sgusciarne fuori sino al proprio annientamento, facendo con esso lucida distruzione di quanti gli stanno intorno, intrappolati davvero nella stanza della tortura.

 

Elio Rabbione

Da "Carol" a "Quo vado?" ecco le trame dei film del weekend

BLANCHETT CAROLZALONE 1 A CURA DELLA

REDAZIONE SPETTACOLI

 

Alvin superstar nessuno ci può fermare Animazione e avventura, regia di Walt Becker. Con Jason Lee. Quarto capitolo delle avventure dello scoiattolo striato Alvin e dei suoi due fratellini Simon e Theodor. I tre credono che a New York Dave sia sul punto di chiedere la mano della sua nuova fidanzata e di piantarli in asso. Avranno solo tre giorni per fermare la proposta del loro amico. Durata: 86 minuti ( Ideal, Greenwich, Massaua, Reposi, Space, Uci)

 

Assolo Commedia. Regia e interpretazione di Laura Morante, con Francesco Pannofino, Angela Finocchiaro e Piera degli Esposti. Con l’aiuto di una psicanalista, la protagonista cerca di rimettere ordine nella sua vita di single, dopo due matrimoni, due figli, una nuova relazione e un cane. Tra debolezze ed imperfezioni, tra ironia e grazia, dovrà riconquistare una eccellente dose di autostima. La Morante è alla sua esperienza dietro la macchina da presa dopo Ciliegine. Durata: 99 minuti (Eliseo rosso, F.lli Marx sala Chico, Romano sala 3).

 

Carol Tra commedia e melodramma. Regia di Tod Haynes, con Kate Blanchett e Rooney Mara. Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan), è la narrazione della passione tra una donna newyorkese, alle prese con la fine di un matrimonio e l’affidamento della sua bambina, e una giovane impiegata. Grande gara di bravura fra le due attrici (Mara ha vinto il Palmarès all’ultimo festival di Cannes), con certezza in area Oscar. Durata: 118 minuti (Ambrosio sala 2, Massimo 1, Due Giardini Ombrerosse).

 

Dio esiste e vive a Bruxelles Commedia. Regia di Jacqueau Van Dormael, con Benoît Poelvoorde. Un Dio cattivo e antipatico che vive nella capitale belga, ben intenzionato a far digerire all’uomo dispetti e catastrofi, una figlia ribelle che distribuisce ad ognuno di noi la data della propria morte. Uno sberleffo piuttosto scomodo. Durata: 113 minuti (Massimo 2)

 

Francofonia Dramma. Regia di Aleksandr Sokurov. Il regista dell’Arca russa, ripensando all’occupazione nazista di Parigi, ci offre un discorso sull’arte e il potere, nello scontro/collaborazione tra il direttore del Louvre ed un alto ufficiale prussiano, attualizzando la sua visione e rimandandoci alle distruzioni di Palmira e alla tragedia dell’archeologo decapitato dall’Isis. Durata: 87 minuti ( Nazionale 2)

 

Franny Dramma. Opera prima di Andrew Renzi, con Richard Gere e Dakota Fanning. Milionario con sensi di colpa, una coppia di amici morti in un incidente d’auto, volontà di espiare prendendo sotto la propria ala protettrice la figlia dei defunti e relativo marito: beneficienza a oltranza, depressione e malattie, ricoveri ospedalieri e contenitori di pastiglie senza fine. Grande prova d’attore di Richard Gere e scene madri per tutti i fan. Durata: 90 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

La grande scommessa Commedia drammatica. Regia di Adam McKay, con Christian Bale, Ryan Gosling e Brad Pitt. Tratto dal libro “The big short” del giornalista Michael Lewis, il film racconta la storia di alcuni operatori finanziari che avevano compreso la fragilità dei mutui bancari già anni prima della grande crisi del 2008. Un piccolo capolavoro di satira creato con intelligenza di attori e regista, “facile” anche per quanti con il mondo delle banche hanno poca dimestichezza. Durata: 130 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, Uci)

 

Irrational Man Drammatico. Regia di Woody Allen, con Joaquin Phoenix e Emma Stone. Ancora una volta Allen alle prese con vita quotidiana, divertimento e ironia, pagine di filosofia gettate al pubblico per la sopravvivenza. Un professore universitario diviso tra una giovane studentessa innamorata e una più o meno matura collega in area nuova relazione cercasi. Sulle tracce di un ben più maturo “Match point”, il nostro ha anche modo per la personale ragione di vivere di mettere in cantiere l’idea, e non solo, di un omicidio. Ma i risultati non sempre riescono come il professore desidererebbe. Durata: 95 minuti. (Greenwich 2, Reposi )

 

La isla minima Thriller. Regia di Alberto Rodriguez. Nella Spagna degli anni Ottanta, due ragazze scompaiono nel nulla. Due poliziotti della capitale sono spediti nella piccola località per fare luce sui fatti. Durata: 105 minuti. (Centrale)

 

Little sister Drammatico. Regia di Hirozaku Kore-Eda. Tre sorelle vivono nella loro grande casa, quando il padre, che le ha abbandonate tempo addietro risposandosi, muore, conoscono la loro sorellastra. Ne nasce un rapporto felice, una storia di piccoli atti quotidiani, di intimità, di sentimenti. Durata: 128 minuti. (Romano 1)

 

Macbeth Drammatico. Regia di Justin Kurzel, con Michael Fassbender e Marion Cotillard. Ancora una volta sullo schermo la vicenda del generale che passo dopo passo, uccisione dopo uccisione, raggiungerà tra valore e ambizione il trono di Scozia. C’è chi lo ha definito la più bella trasposizione Shakespeariana, c’è chi lo considera un lavoro di maniera: comunque lo si giudichi, si avrà sempre la certezza di trovarci davanti a due attori tra i più perfetti e coinvolgenti del cinema di oggi. Durata: 113 minuti. (Lux sala 3, Uci )

 

Masha e Orso amici per sempre Animazione. Regia di Oleg Kuzovkov. Per la gioia dei piccoli, otto episodi inediti con le avventure dei personaggi esplosi in una serie fortunatissima della televisione russa. Durata: 80 minuti. (Reposi, Uci, Space, Massaua)

 

Natale col boss Comico. Regia di Wolfango de Biasi, con Lillo e Greg. Un malavitoso chiede a due chirurghi plastici di dargli il viso di Leonardo di Caprio, ma quelli lo riciclano come Peppino di Capri. Di qui inseguimenti tra mafiosi e poliziotti ( Ruffini e Mandelli). Durata: 95 minuti. (Uci, The Space)

 

Il ponte delle spie Drammatico. Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Mark Rylance. A cavallo tra i 50 e i 60, in piena guerra fredda, l’avvocato Donovan è incaricato di trattare il rilascio di Gary Powers, abbattuto con il suo aereo U-2 durante un’operazione di sorvolo dell’Unione sovietica. Alla sceneggiatura hanno collaborato i fratelli Coen. Durata: 140 minuti. (Ambrosio 1, Centrale, F.lli Marx sala Harpo, Reposi, Uci Lingotto, The Space, Eliseo blu, Romano 2)

 

Perfect day Commedia drammatica. Regia di Fernando Leòn de Aranoa, con Tim Robbins e Benicio Del Toro. In Bosnia la guerra è appena terminata e un gruppo di operatori umanitari deve rimuovere un cadavere da un pozzo per evitare contaminazioni dell’acqua del villaggio. Ma non si tratterà solo di questo. Durata: 106 minuti. ( Nazionale 1)

 

Il piccolo principe Animazione. Regia di Mark Osborne. Dall’omonimo romanzo l’amicizia tra un anziano aviatore e una bambina. Durata: 107 minuti. (Massaua, Reposi, Ideal, The Space, Uci, Lux 1, F.lli Marx sala Harpo)

 

Quo vado Comico. Regia di Gennaro Nunziante, con Checco Zalone. Da impiegato nell’ufficio provinciale di caccia e pesca a precario: Checco dovrà accettare più di un trasferimento, nazionale o lontano all’estero, per non dover rinunciare al posto fisso. Durata: 86 minuti. (Massaua, Reposi, Ideal, The Space, Uci, Lux 2, F.lli Marx sala Groucho, Due Giardini sala Nirvana, Classico, Eliseo grande)

 

Le ricette della signora Toku Commedia. Regia di Naomi Kawase. L’anziana signora del titolo si offre nella panetteria del signor Sentaro per la preparazione di certi dolci, i prelibati dorayakis, ripieni di pasta dolce di fagioli rossi. Sarà un successo che aprirà anche in entrambi antiche ferite della vita. Durata: 113 minuti. (Eliseo blu)

 

Star wars il risveglio della forza Fantascienza. Regia di J. J. Abrams, con Harrison Ford. Riprende con la stessa forza di un tempo la saga di George Lucas: tutti sono invecchiati, non il successo, e i nuovi personaggi come Lupita Nyong’o portano ancora note del tutto positive. Durata: 136 minuti. (Ideal, Reposi, Massaua, Uci, The Space)

 

Vacanze ai Caraibi Comico. Regia di Neri Parenti, con Christian de Sica e Massimo Ghini. Cinepanettone che con un divertimento farsesco racconta di de Sica che vorrebbe far sposare la figlia ad un ricchissimo Ghini che tale non è, di tradimenti, di naufragi in isole deserte. Durata: 110 minuti. (Uci, The Space)