redazione il torinese

Ericsson e Comau ad Hannover Messe con il Digital Twin 5G

Il Digital Twin incrementa l’operatività permettendo di simulare, pianificare e risolvere soluzioni complesse agendo in un ambiente virtuale che replica quello realeLa demo, mostrata alla Hannover Messe, sottolinea l’importanza del 5G nei casi d’uso di automazione industriale grazie alla comunicazione massiva e a bassa latenza

Ericsson (NASDAQ: ERIC) e Comau portano alla Hannover Messe il Digital Twin abilitato dalla connettività 5G. Questo progetto d’innovazione, attualmente in fase di sperimentazione, rappresenta uno step ulteriore della partnership che lega da tempo le due realtà, che intendono sviluppare nuovi casi d’uso e soluzioni per l’Industria 4.0 e lo Smart Manufacturing grazie alle potenzialità offerte dalla tecnologia mobile di quinta generazione. Comau ed Ericsson presentano la versione digitalizzata di una linea di montaggio in un impianto automobilistico. Indossando appositi occhiali per applicazioni di Realtà Virtuale i visitatori si trovano immersi nella linea di lavoro e possono “muoversi” all’interno di essa, monitorando i parametri chiave del processo e quelli delle macchine quali, ad esempio, vibrazioni, temperatura, pressioni ed assorbimenti. Un pannello di controllo digitale, fruibile in Realtà Virtuale tramite un tablet standard, può identificare le situazioni che potrebbero creare rallentamenti o interruzioni del processo fornendo istruzioni per affrontare il problema efficacemente. Le caratteristiche della connettività 5G permettono di raccogliere un flusso di dati stabile, continuo e massivo, in real-time, che è vitale per i processi di automazione. Grazie alla bassa-latenza del 5G, il Digital Twin presenta informazioni relative al robot reale sotto forma di output visivi, che permettono di capire come evolverà l’attività del robot nella cella. Non solo: dall’analisi dei dati è possibile prevedere malfunzionamenti e individuare quale componente deve essere riparato o sostituito, suggerendo quali azioni effettuare per intervenire in modo efficace. Il 5G diventa la tecnologia abilitante per ogni attività remota di analytics e digital intelligence su tutti gli asset del sistema produttivo. Il progetto pilota presentato ad Hannover è frutto del continuo sviluppo, unito all’impegno in ricerca e innovazione, di Comau ed Ericsson, per abilitare il processo di trasformazione digitale nel manufacturing. “Le nuove tecnologie digitali e interconnesse di Comau forniscono dati di produzione in tempo reale, dove e quando necessario, contribuendo a ridurre i tempi di inattività, migliorando la qualità complessiva. L’analisi digitalizzata dei dati fornisce ai clienti moltissime informazioni sui flussi e i volumi di produzione – informazioni rese disponibili sia localmente che da remoto. Il 5G è un driver abilitante per la trasformazione digitale all’interno dell’ambiente di Industry 4.0, in particolare grazie alla bassa latenza, alla banda larga e alla connettività Plug & Play delle strumentazioni di fabbrica. La demo presentata insieme ad Ericsson mostra come un Digital Twin viene applicato in una linea di produzione”, rileva Maurizio Cremonini, Comau Head of Marketing and Digital Initiatives Platform. “Ampiezza di banda e bassa latenza, caratteristiche della nuova tecnologia 5G, sono i fattori determinanti che permetteranno di accelerare i processi di digitalizzazione e automazione, abilitando casi d’uso all’avanguardia nell’ambito dello Smart Manufacturing e di Industria 4.0”, afferma Magnus Frodigh, Head of Research di Ericsson. “La demo che presentiamo insieme a Comau mostra come l’implementazione del 5G in ambito industriale consentirà di aumentare la produttività, contenendo i costi”. Il Digital Twin verrà mostrato alla Hannover Messe, dal 1° al 5 aprile, presso lo stand Ericsson nella Hall 8.
 

La Bottega di Leonardo. Opere e Disegni in Mostra

Al torinese Palazzo Cavour il via alle celebrazioni per il Cinquecentenario della scomparsa del Genio di Vinci
 
Mostra “apripista”, quella inaugurata  sabato 9 febbraio nelle Sale di Palazzo Cavour a Torino, che ben si inserisce nel frenetico tourbillon di iniziative pensate e progettate sotto la Mole (ma anche a Firenze, a Milano, ovviamente a Parigi custode della“Giocanda” – il ritratto e il sorriso in arte più famoso al mondo – e un po’ ovunque su scala internazionale) per celebrare i 500 anni trascorsi dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, il Genio dei Geni, “avente qualità trascendenti la stessa natura – scriveva nelle sue “Vite” il Vasari – meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza”. Figura simbolo del 2019, Leonardo di ser Piero da Vinci, nato ad Anchiano il 15 aprile del 1452, morì infatti in Francia, ad Amboise – dov’era stato invitato dallo stesso sovrano Francesco I che gli conferì il titolo di “premier peintre, architecte et mecanicien du roi” – nel 1519. Accanto a lui, l’inseparabile allievo Francesco Melzi, Leonardo spirò il 2 maggio di quell’anno. Cinque secoli fa. E l’anniversario cade giusto fra una manciata di mesi. Di qui il fervore commemorativo con cui da tempo e da più parti si mettono in agenda importanti e suggestivi eventi. Ovunque si possa. In ogni modo e maniera. Appigliandosi a qualsiasi frammento di memoria. Di meraviglie dell’arte e della scienza. Di particolari pittorici. Di capolavori creativi o di bizzarre mirabolanti invenzioni. Perché a quel gran Genio che fu Leonardo, fra i massimi archetipi dell’uomo “universale” proprio del Rinascimento, tutto appare (ed è) dovuto. Originale, in quest’ottica, anche la scelta espositiva che a Palazzo Cavour, sotto l’organizzazione di Next Exhibition e la curatela storico-artistica di Nicola Barbatelli, vede idealmente ricreata, fino al 12 maggio prossimo, la Bottega aperta a Milano da Leonardo negli anni ’80 del Quattrocento, in quella Corte Vecchia di fronte al Duomo, dove confluirono numerosi allievi, i cosiddetti “leonardeschi”, i cui tratti pittorici spesso si riflettono e si confondono nelle cifre stilistiche e nei narrati del Maestro. Tanto da renderne incerte, a volte, le stesse attribuzioni. Degli uni e dell’Altro.
 
***
Sono venticinque in tutto le opere esposte. In tre meritano la più assoluta attenzione (ad ognuna è riservata un’intera sala e la custodia in teche di vetro), in quanto opere che con altissima probabilità portano i segni palesi di interventi aggiuntivi attribuibili allo stesso Leonardo o sono comunque espressione di una collaborazione fattiva e concreta fra il Maestro e la sua Scuola. In primo piano, la “Maddalena discinta”, olio su tavola menzionato per la prima volta nel 1929 dallo storico dell’arte Wilhelm Suida (che in allora lo attribuì al Giampietrino, fra i migliori seguaci di Leonardo) e apparso brevemente nel 1949 in una mostra a Los Angeles, per poi misteriosamente scomparire e altrettanto misteriosamente ricomparire in Svizzera, in una collezione privata. Nel 2005 l’opera fu nuovamente esposta alla “Mole Vanvitelliana” di Ancona, suscitando l’entusiasmo del decano degli studiosi vinciani, Carlo Pedretti, che in essa intuì la strettissima collaborazione fra Leonardo e l’allievo Marco d’Oggiono. In particolare, secondo Pedretti, alla mano del Maestro andrebbe riferito “quel paesaggio sullo sfondo fatto di giochi di luce e ombra, così vicino a quello della Gioconda”, non meno che il sorriso ambiguo ed enigmatico della Maddalena ritratta “in estasi”. Tracce autografe di Leonardo ben accertabili ancora oggi, e pur anche rilevabili in altri due celebri disegni in mostra a Palazzo Cavour: la “Testa d’uomo” ( già esposta alla Reggia di Venaria nel 2012), realizzata a punta metallica con lumeggiature di biacca su carta, opera del Maestro probabilmente “ripassata” da un allievo e lo “Studio da cavalli e cavalieri” (attribuito), eseguito a penna e inchiostro marrone su carta quale “frammento di pensiero” per la Battaglia di Anghiari, grande pittura murale commissionata a Leonardo nel 1503 per il “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio a Firenze e andata tristemente perduta. Accanto a queste, troviamo in parete un’altra ventina di opere nate all’interno della meneghina Bottega leonardesca e realizzate, solo per citare alcuni nomi, da Gian Giacomo Caprotti (il “Salaì”) autore di un luminoso e vivido “Cristo fanciullo”, come dal Giampietrino (al secolo Giovanni Pietro Rizzoli) cui si deve la “Santa Caterina d’Alessandria”, tema trattato anche da Marco d’Oggiono, via via fino a Cesare da Sesto, con il grande olio su tela raffigurante “San Gerolamo in penitenza” e a Bernardino Scapi detto Bernardino Luini con la sua “Marta e Maria Maddalena”, perfetto e suggestivo esempio del caratteristico “sfumato” leonardesco.

Gianni Milani

“La Bottega di Leonardo. Opere e Disegni in Mostra”
Palazzo Cavour, via Cavour 8, Torino; tel. 011/19214730 – 0881178
Fino al 12 maggio – Orari: dal lun. al ven. 10/18, sab. e festivi 10/20, dom. 10/18
***
Foto

– Leonardo (fase di attribuzione) e allievo: “Maddalena discinta”, olio su tavola
– Leonardo e allievo: “Testa d’uomo”, punta metallica su carta

Farmacie rurali, un presidio necessario

Le farmacie rurali rappresentano un presidio importantissimo per le aree montane del Paese. Nei piccoli Comuni sono punto di riferimento della comunità, storico e del futuro, al pari di municipio, chiesa, caserma dei carabinieri, ufficio postale. Per questo Sunifar-Federfarma, rete delle farmacie, e Uncem, assieme a Cittadinanzattiva, a Roma hanno sottoscritto un patto per portare nuovi e migliori servizi nelle farmacie rurali, punto di riferimento in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Il Presidente Uncem Marco Bussone ha avviato una preziosa intesa assieme a Silvia Pagliacci, Presidente Sunifar, con l’appoggio del Presidente nazionale Federfarma Marco Cossolo e del Segretario regionale del Piemonte, Andrea Garrone. Le farmacie rurali, tramite la loro associazione, lavoreranno anche con la Strategia nazionale per le Aree interne, al fine di inserire nelle Strategie d’area nuove opportunità. In particolare, l’azione si muove su cinque fronti: p revenzione, servizi di front-office, diagnostica e tele-assistenza, assistenza domiciliare, emergenza-urgenza. All’interno di queste macro-aree sono stati individuati alcuni servizi di particolare utilità per le popolazioni locali: test diagnostici di prima istanza, screening di prevenzione di patologie di forte impatto sociale (per la prevenzione); prenotazioni, pagamento ticket, ritiro referti (per i servizi di front office); prestazioni di telemedicina, come ecg, holter cardiaco e pressorio, telespirometria (per la diagnostica e la teleassistenza); consegna di farmaci, dispositivi, materiale per medicazioni e consulenza sanitaria su interazioni, alimentazione (per l’assistenza domiciliare); defibrillatori ed effettuazione di piccole medicazioni (per l’emergenza-urgenza).  “Se coinvolte in queste attività le farmacie rurali, disponibili per vocazione a farsi carico dei problemi dei cittadini nelle zone disagiate, possono svolgere pienamente il ruolo di centro di aggregazione socio-sanitaria e costituire un punto di riferimento pressoché esclusivo per l’intera comunità, diventando un problem solver, cioè una struttura polifunzionale che dà risposte a tutti i tipi di problematiche, uno sportello che indirizza il cittadino sul percorso più adatto per i suoi problemi”, sottolinea Silvia Pagliacci. “Apriamo una nuova strada – evidenzia Marco Bussone – È necessario per i Sindaci e le Amministrazioni locali costruire pezzi di collaborazione con il sistema privato per garantire nuovi servizi. Così facciamo con Sunifar-Federfarma. Lo abbiamo già sperimentato con Poste, servono nuovi patti per generare opportunità e benessere sui territori. Le farmacie rurali sono importantissime e possono loro stesse essere ‘case della salute’, snodo della telemedicina e della teleassistenza. Uncem firma questa nuova alleanza su temi fondamentali per i nostri paesi”.

L’informatica al femminile

Il libro di Cinzia Ballesio e Giovanna Giordano edito da Neos Edizioni

 

“L’informatica al femminile – Storie sconosciute di donne che hanno cambiato il mondo”, questo il titolo completo, testimonia la genialità, la competenza e l’impegno di tante donne nel campo dell’informatica a partire da Ada Lovelace Byron che intuì le potenzialità del computer cent’anni prima che ne fosse effettivamente costruito uno, fino alle ragazze del web.

Bambini e futuro? C'è "Be children"

Edi Righi, imprenditore e mecenate, racconta la innovativa Onlus che insegna ai piccoli a diventare uomini

‘Verba docent, exempla trahunt’, scriveva in tempi lontani Sant’Agostino. Le parole conducono, l’esempio trascina, questo è certo. La storia insegna e conferma che sono sempre i cuori nobili a imbarcarsi nelle avventure più grandi.
Specialmente quelle combattute in nome di chi ha fame: di cibo, di acqua, di lavoro e di dignità. Come quello verace di Edi Righi, 67 anni, nativo di Poviglio (RE), fondatore e Presidente di ‘Digital Broker for Children prima’ e di ‘Be Children’ adesso, una Onlus davvero singolare per il metodo con cui trasferisce a culture e popolazioni lontane non abbienti i principi, i mezzi e gli strumenti con cui costruirsi e maturare la propria indipendenza a 360°, alla luce della scala dei valori universali che nella vita contano sopra ogni cosa e fanno la differenza.
Ora per tutti professione pensionato (anche se instancabilmente prodigo nell’aiutare il prossimo), un passato importante da dipendente prima e soprattutto per una lunga carriera con plurime esperienze di pregio nel settore agroalimentare, turistico ambientale escursionistico e naturalistico. Turismo alternativo, insomma, ambito che oggi anche in Italia va per la maggiore e che vede in lui uno dei suoi primi entusiasti, pionieristici precursori.
Buongiorno, Dottore. Da imprenditore a benefattore, il salto è importante. Com’è avvenuto?
Tradisco origini rurali, la mia è una famiglia di contadini e operosi coltivatori. Nella vita ho cercato di unire la vocazione innata al mercato del turismo con l’esperienza maturata nella gestione di aziende agricole e agrituristiche: un connubio in cui ho potuto convogliare ed esprimere tutta la professionalità e il background acquisiti lungo il sentiero dell’esistenza. L’aver orientato con la maturità i miei viaggi intorno al mondo fa parte del processo di formazione culturale e della visione interiore del mondo che una persona si costruisce attraverso il know-how experience che deriva dal percorso imprenditoriale.
Quali le radici di ‘Be Children Onlus’?
La maggior parte delle attività in capo a tale organizzazione non lucrativa di scopo sociale sono legate ad ambienti cattolici, con una accentuata visione terzomondista. Prima di essa è stato il tempo di ‘Digital Broker For Children’, che della suddetta Onlus è stata il fortunato progenitore, nata in seguito all’omonima e stimata azienda torinese che è storicamente stata il primo broker telefonico italiano: compagnia, così come l’ente benefico a essa correlata fondata fra gli altri anche dal sottoscritto e dall’Ingegner Cristiano Bilucaglia, con cui coltivo un fertile e solido rapporto di amicizia che prosegue indefesso dal 2005 proprio poiché fondato su un comune tessuto e orizzonte valoriale umano e professionale, che fa dell’economia della condivisione il suo attore e motore principale.
Sono soprattutto i Paesi poveri i beneficiari dei vostri atti di mecenatismo…
‘Be Children nasce nel 2014 assieme a ‘uBroker SRL’, la start-up milionaria torinese che per prima nel mondo ha ideato un collaudato sistema di fidelity program capace di azzerare le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse: altra idea geniale dell’amico Bilucaglia che, dopo aver ideato l’EuroCredito, la prima moneta complementare italiana con cui ha salvato oltre 3mila PMI dalla crisi, gli è valsa nel 2015 il titolo di ‘Imprenditore dell’Anno’ e innumerevoli riconoscimenti da parte delle principali associazioni consumeristiche italiane. Siamo attivi su più fronti: in Asia, Africa e America Latina.
            Quali, al momento, le esperienze più significative?
La nostra mission riguarda in primis interventi mirati costituiti da attività di incremento di benessere e miglior condizioni a favore dei bambini che vivono in stato di sofferenza dal punto di vista economico e sociale. E tutto questo concentrando l’azione su dei temi molto precisi. Cambogia, per noi, ha significato bimbe sottratte all’egida della prostituzione, piaga terribile e dilagante in quelle zone difficili. In Congo, Stato infestato da continue guerriglie quotidiane e altrettante lotte clandestine, abbiamo costruito una scuola per l’infanzia primaria alla periferia di Goma, una città incredibile perché possiede ricchi giacimenti e riserve naturali di coltan, materia prima fondamentale nella realizzazione di microchip e cellulari, con un altissimo potere di conduzione elettrica.
Mentre in Tanzania, invece?
‘Be Children’ fa del diritto imprescindibile all’istruzione il perno del proprio agire. Qui le scuole hanno un costo elevato, più o meno 100 dollari all’anno a bambino (che qui sembrano pochi, ma in quel territorio molto disincentivano l’iscrizione scolastica). Per le famiglie che si sono impegnate concretamente a mandare a scuola i propri pargoli, abbiamo pertanto provveduto a regalare una capra gravida per ogni bambino, contando sulla capacità vivace di riproduzione di questi mammiferi e del latte da essi derivato a fini alimentari e commerciali: come dire, sic et simpliciter abbiamo generato in loco una microeconomia funzionale e rodata tale da coprire le spese sostenute dai genitori per la frequentazione dei figli all’ scolastico.
Idee innovative, frutto di un equilibrio sapiente di semplicità, immediatezza e innovazione.
Sono state queste le premesse di fatto che, dopo quattro anni di intensa, e altrettanto silente, operosa attività, a gennaio 2018 ci hanno consentito di avviare le procedure di legge per il riconoscimento ufficiale della nostra ONLUS, traguardo tagliato nel luglio del medesimo anno. E, per festeggiare questo passo importante, ci siamo regalati altri due progetti.
Può approfondire, Presidente?
Il primo, intitolato ‘Una storia di cuore a Leh’, riguarda la capitale del distretto indiano del Ladakh. Una città che, per via del fatto che si trova a 3.500 metri di altitudine, ha una popolazione affetta in numero significativo da cardiopatie, minori in gran numero inclusi. C’è un solo ospedale militare, che per lo più rifiuta i civili se non in rarissimi e gravissimi casi. Grazie al nostro contributo, è stato possibile avviare un iter di ampliamento del nascente ospedale civile insieme alla ‘Ladakh Heart Foundation’. Siamo attivi anche in Colombia.
Con che ruolo e scopo, precisamente?
In quelle terre dilaniate da continui conflitti interni abbiamo recentemente portato a compimento l’iniziativa ‘Giochiamo, ma non alle guerra’, consistente nella formazione di un gruppo affiatato di 100 bambini leaders nelle scuole deputati a formare i loro coetanei proprio perché dotati degli strumenti valoriali, culturali e sociali atti a disinnescare efficacemente la cultura della contrapposizione e del conflitto, sradicandola dal territorio per evitare fenomeni di dannosa moltiplicazione già in tenera età in quelli che un giorno saranno gli adulti di domani.
            Quali i suoi compagni di viaggio, in questa preziosa avventura targata ‘Be Children Onlus’?
Fu l’amico e socio Fabio Spallanzani, tenace emiliano come me, uomo dotato di un’invidiabile capacità di sintesi e gestione della quotidianità, a presentarmi Cristiano Bilucaglia: intelligenza intuitiva allo stato puro, molto forte, avanguardisticamente capace com’è di precorrere le evoluzioni delle situazioni che gli stanno attorno, e di come esse possano evolvere. A mio avviso formano un duo che si complementa molto bene. Ci unisce l’amore per il prossimo, e l’innata passione per il tennis, nei rarissimi momenti liberi.
               Un po’ come dire, generosità e lealtà.
Grazie alla sensibilità del CDA di ‘uBroker Srl’, possiamo contare su stanziamenti derivanti da parte degli utili aziendali. L’azzeramento delle bollette di luce e gas, oltre a fare felici gli italiani, regala sorrisi e concrete speranze anche al di là del mondo. Ogni progetto di ‘Be Children’ è tarato su economie di scala sostenibili, dove con poco a tanti è possibile fare moltissimo, agendo con successo su più versanti solidali contemporaneamente e su piani di scopo differenti.
Un’ultima domanda, Dottor Righi. Che cosa bolle in pentola per il futuro?
Il Madagascar è la meta del progetto ‘Facciamo scuole e cura’, ed è impostato con un’associazione benefica locale reggiana che si chiama ‘AMGA – Amici di Don Ganapini’, un missionario tuttora vivente impegnato da anni nell’edificazione e ristrutturazione di fabbricati a uso scolastico primario in due quartieri di Antananarivo, due quartieri della capitale. Poiché il fine è quello di “fare dei problemi un’opportunità”, come ripete spesso da una vita intera Cristiano Bilucaglia, forniremo i materiali necessari al completamento delle costruzioni, lasciando le opere di muratura nelle mani dei genitori dei bimbi che lì andranno a studiare. E vivere così l’esperienza umanamente edificante di una scuola convissuta e sudata. Vista come non un dono calato dall’alto, senza fatica né sudore, bensì come il frutto di un operato condiviso a più cuori e a più mani. Ma c’è di più.
Ci dica, Presidente.
Sempre nel medesimo Paese africano, per un ospedale con pochissime disponibilità di ricovero insistente su un’area densamente abitata attorno a cui gravitano 50mila abitanti che ha pochissimi posti, abbiamo già stanziato i budgets necessari a garantire le forniture di gasolio per l’alimentazione dei gruppi elettrogeni necessari per la corrente elettrica, e la dotazione di vaccini e medicini basiche primarie per la cura delle patologie più frequenti del territorio e di cui c’è sempre bisogno. Porteremo a compimento ambedue le attività entro un biennio, e il resto lo mettiamo nelle mani della Divina Provvidenza che, come dice San Giuseppe Benedetto Cottolengo, “fa sempre bene tutte le cose”.
Ha citato il primo grande Santo Sociale Piemontese, che con San Giovanni Bosco ha cambiato il mondo moderno, entrambi primi esempi di riuscito welfare
Non sono cattolico, buddista né di qualunque altra confessione o movimento religioso: ma, pur avendo una visione laicistica della vita, apprezzo chiunque faccia del bene e fa qualcosa di buono per gli altri. Per chi lo desidera, è possibile sostenere ‘Be Children Onlus’ destinando il proprio 5×1000. Tutte le informazioni sul sito www.bechildren.org. Un piccolo gesto, un grande aiuto.

"Trino sacra" debutta con Antonella Ruggiero

Confraternite storiche trinesi e piemontesi in festa per le vie del Comune, gran finale con il concerto di Antonella Ruggiero. S’intitola ‘TRINO SACRA – Percorsi di fede tra storia e tradizione’, la grande kermesse che fa il suo debutto ufficiale Sabato 13 Aprile 2019 a Trino, come preziosa premessa alla celebrazione della Domenica delle Palme, anticamera della Pasqua cristiana. Un evento ideato dagli Assessorati alla Cultura ed Eventi e Manifestazioni del Comune di Trino in collaborazione con le associazioni del territorio
.
Un’iniziativa nuova in sapiente equilibrio fra rievocazione, fede, spiritualità musica sacra, che punta l’accento sulla vocazione di recupero del ricco patrimonio culturale di matrice storica della ridente cittadina vercellese.“ Dopo il successo della manifestazione del 30 e 31 Marzo scorsi che ha riportato in scena per le vie della città momenti cruciali della vita militare e civile nel Risorgimento Italiano di cui Trino all’epoca fu indiscussa protagonista, come Amministrazione Comunale proseguiamo decisi nel cammino intrapreso con un’altra iniziativa che accende invece i riflettori su un altro tratto peculiare della nostra storia: quello legato alle Confraternite, preziosi poli aggregativi e sociali da secoli lontani fino a oggi di cui andiamo fieri”, dichiara soddisfatto il Sindaco Daniele Pane, che aggiunge: “ Un patrimonio prezioso, arricchito per l’occasione anche dalla partecipazione di altre confraternite piemontesi provenienti dal Biellese, Monferrato Casalese e Vercellese con cui condividere un momento di riflessione, convivialità e festa e che siamo lieti di accogliere ”. Gli fa eco Roberto Rosso, Vice Sindaco, Assessore alla Cultura, Candidato alle elezioni per il Consiglio Regionale sotto la bandiera di ‘Fratelli D’Italia’, nonché primo ideatore e promotore convinto della nuova manifestazione: “ Trino Sacra è un’espressione che racchiude in sé un passato che profuma di antico e di suggestivo. La processione delle Confraternite in cappe storiche costituisce una forma di recupero tangibile di un aspetto della nostra cultura che merita di essere celebrato a dovere, offrendolo sia alla cittadinanza che a chi verrà da fuori anche per conoscere e apprezzare, per l’occasione, il nostro territorio. Un appuntamento che ci auguriamo diventi una ricorrenza felice fissa nel calendario dei grandi eventi trinesi ”. Dichiara invece Roberto Gualino, Presidente del Consiglio Comunale di Trino e dei Giovani Imprenditori di Vercelli, nonché Vice Priore dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte: “ La fede, oltre che religioso, è altresì primariamente un fatto di cultura. La rievocazione dei percorsi secolari che hanno accompagnato e seguito lo sviluppo delle confraternite quali insiemi di primari intenti spirituali e di fratellanza cristiana attiva fra le persone costituisce un momento di viva partecipazione attiva per la popolazione in termini di unione attorno alle radici solide di Trino. E un invito a riscoprirne il valore anche per i più giovani”.
Il programma della manifestazione prevede due momenti.
S’inizia alle 20.45 con il ritrovo in Corso Italia presso la Chiesa di San Lorenzo da cui prenderà le mosse la processione storica con il seguente itinerario : 20.30 Partenza Processione inizio Corso Italia 20.45 – 1. Confraternita degli Angeli, Chiesa di San Lorenzo 2. Confraternita del SS. Sacramento e degli Apostoli, Chiesa della Confraternita del SS. Sacramento (Chiesa di San Bartolomeo) 3. Terzine Domenicane, Chiesa di San Domenico 4. Confraternita delle Umiliate, Chiesa di S. Maria della Neve o dell’Addolorata 5. Arciconfraternita della Orazione e Morte, Chiesa di Ognissanti 21.30 Arrivo Processione Chiesa di San Bartolomeo, ove invece alle 21.45 avrà luogo, anticipato dai saluti del Parroco Don Patrizio Maggioni e delle Autorità Trinesi, l’atteso concerto gratuito di Antonella Ruggiero, voce regina della musica italiana , che ha da poco rilasciato alle stampe ‘Quando facevo la cantante’ (Libera/Music First): un cofanetto di 6 cd, 115 brani che raccolgono il meglio delle registrazioni live dal 1996 a oggi insieme a canzoni, eseguite sia in concerto che in studio, mai pubblicate sinora nella discografia dell’artista. Presenta lo spettacolo il giornalista e critico musicale Maurizio Scandurra, anche in veste di voce narrante della processione delle Confraternite lungo le vie del Comune, raccontando ai partecipanti presenti episodi curiosi e singolari legati alla vita delle stesse. “La raffinata artista, prima, leggendaria e indimenticata vocalist dei Matia Bazar, si esibirà con due straordinari musicisti: Mark Harris al pianoforte e armonium, mentre al vocoder, synth basso e organo liturgico c’è Roberto Colombo , firma di punta della migliore produzione discografica degli ultimi 40 anni, in un repertorio dal titolo evocativo e altrettanto intenso: “Sacrarmonia”, un viaggio alla riscoperta di perle preziose e pietre miliari della musica sacra nei secoli, attraverso il fil rouge di un talento vocale che non conosce eguali” conclude Giulia Rotondo, Assessore agli Eventi e Manifestazioni del Comune di Trino. Il concerto prevede un ingresso gratuito a offerta libera. L’intero ricavato verrà devoluto al sostegno delle attività della Parrocchia di Trino.

Torino-Sampdoria, i precedenti tra i due tecnici

Quello di mercoledì sera (ore 21) sarà il nono confronto tra il tecnico granata Walter Mazzarri e il suo omologo sampdoriano Marco Giampaolo. Il bilancio è nettamente favorevole a “WM”: quattro vittorie a zero, con il corollario di quattro pareggi. La prima sfida ha luogo nell’ormai remota stagione 2006-2007, alla seconda giornata, con la Reggina di Mazzarri che ha la meglio per 2-1 sul Cagliari di Giampaolo: esonerato a dicembre (e poi richiamato), l’attuale tecnico blucerchiato “salta” la gara di ritorno. L’annata successiva, la tendenza non cambia, con Mazzarri, nel frattempo passato alla Sampdoria, che prevale sul collega, rimasto alla guida del sodalizio sardo (dal quale verrà esonerato nel novembre 2007): netto 3-0 sull’isola, all’undicesima giornata. La stagione 2008-2009 vede i due allenatori affrontarsi sia all’andata sia al ritorno, con la Sampdoria “mazzarriana” bloccata su un doppio pareggio dal Siena di Giampaolo (che coglie i primi risultati positivi al cospetto di “WM”): 0-0 alla quarta giornata in Toscana e 2-2 al ritorno in Liguria. I due successivi confronti sono relativi alle stagioni 2010-’11 e 2011-’12. In entrambe le annate Mazzarri è alla guida del Napoli, mentre Giampaolo nella prima è sulla panchina del Catania e la seguente su quella del Cesena (esperienze entrambe concluse con l’esonero): l’attuale tecnico della Sampdoria strappa un 1-1 casalingo alla quarta giornata dell’annata post-Mondiale, mentre la stagione successiva (alla seconda giornata) gli azzurri campani passano per 3-1 sul campo dei cesenati. Dopo un “buio” pluriennale, i due allenatori tornano ad incontrasi nel 2017-’18, in quel di Genova, con Mazzarri da poche settimane alla guida del Toro e Giampaolo sulla panchina della Sampdoria: 1-1 alla ventitreesima giornata (3 febbraio 2018). La tendenza positiva di “WM” nei confronti di Giampaolo continua anche nel confronto del successivo 4 novembre (cioè nella gara d’andata della corrente stagione), con entrambi i tecnici confermati sulle rispettive panchine: roboante 4-1 del Toro a Marassi, con reti granata firmate da Andrea Belotti (12′ e 43′) , Iago Falque (56′) ed Armando Izzo (78′).

Giuseppe Livraghi

Lo strappo di Cirio sulla Tav: "Non sarò in piazza"

Alberto Cirio candidato della Coalizione di Centrodestra alla Presidenza della Regione Piemonte e del coordinatore regionale di FI Paolo Zangrilloannunciano che il partito di Berlusconi non sarà in piazza alla manifestazione sulla Tav di sabato 6 aprile a Torino, manifestazione che sarebbe stata strumentalizzata politicamente. « La nostra posizione sulla Tav è nota e chiara: la Torino Lione è un’opera fondamentale e va fatta. Siamo stati i primi  – affermano i due azzurri – a sostenere una petizione europea Sì Tav e a portare il presidente dell’Europarlamento Tajani in visita ai cantieri, la scorsa estate, quando ancora nessuno aveva iniziato a manifestare. Abbiamo appoggiato gli eventi organizzati fino ad oggi e rispettiamo tutte le persone che scenderanno in piazza sabato,  comprendendo anche la scelta dei colleghi che sceglieranno di farlo a titolo personale”. Ed ecco l’affondo. ” Siamo dispiaciuti però che una giusta rivendicazione possa essere oggetto di strumentalizzazione. Perché allo stato attuale e a due mesi dalle elezioni, di questo si tratta: una strumentalizzazione politica che divide il Piemonte invece di unirlo. Per questa ragione noi non saremo in piazza.  I bandi sono partiti, la procedura è in corso e noi continueremo a vigilare. Al contrario, se c’è una cosa di cui i torinesi e i piemontesi dovrebbero stupirsi è che il presidente Chiamparino, che del Sì Tav ha fatto la sua bandiera elettorale, abbia aperto le proprie liste ad esponenti dichiaratamente contrari all’opera». 

Arriva il nuovo questore

Domani 3 aprile 2019, si  insedierà il nuovo Questore della Provincia di Torino, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, dr. Giuseppe De Matteis. In mattinata nella Sala Riunioni “Aldo Faraoni” dell’Ufficio di Gabinetto, il Questore incontrerà i rappresentanti dell’informazione.

 
(foto archivio: il Torinese)

Anarchici, Rosso (FdI): Sgomberare scuola occupata e restituirla al quartiere

“L’ex scuola ‘Salvo d’Acquisto’ deve essere subito sgomberata”: questo l’appello di Roberto Rosso capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune a Torino lanciato nel presidio davanti all’ex istituto scolastico di via Tollegno occupato dagli anarchici. “Avevamo invitato tutte le forze politiche – prosegue – mi spiace vedere che non hanno colto l’importanza di essere qui per sottolineare la necessità che questa città ritrovi la legalità”.“Questa scuola, tra Barriera e Regio Parco – aggiunge Rosso – era unica con piscina e giardino, poi è stata smantellata dalla giunta Fassino. Chiediamo che venga restituita al quartiere e sottratta agli anarchici, provocatori e nullafacenti”.