redazione il torinese

Nomadi sgomberati in lungo Stura lazio, indagini Gdf su case senza requisiti

guardia_finanza_

 La Corte europea di Strasburgo lo scorso marzo aveva sospeso lo sgombero

 

Si torna a parlare della vicenda dei nomadi sgomberati dal maxi campo abusivo di lungo Stura Lazio: sarebbero stati  sistemati in case senza requisiti, tema oggetto dell’l’inchiesta di procura e guardia di finanza da cui sono scaturiti tre avvisi di garanzia e una serie di perquisizioni a Torino, a Cuneo e a Roma. Gli inquirenti stanno esaminando  le aziende che, come raggruppamento temporaneo di imprese, gestirono il servizio del Comune nel 2013. 

 

Ipotizzato il reato di turbativa d’asta. La vicenda riguarda l’uso di alloggi in affitto dall’immobiliarista Molino, noto come il “ras delle soffitte”. Sono sotto la lente le associazioni che si sono aggiudicate la gara da 5 milioni di euro: Aizo, Valdocco, Terra del Fuoco, Stranaidea, Liberi tutti oltre alla Croce rossa. Due i presidenti delle associazioni indagati: Paolo Petrucci, della coop Valdocco, e Oliviero Alotto presidente di Terra del Fuoco, mentre Molino è sotto inchiesta  per abusi edilizi.

 

 La Corte europea di Strasburgo lo scorso marzo aveva sospeso lo sgombero. Alla luce delle spiegazioni fornite  dalle autorità locali, le operazioni alla baraccopoli erano riprese e oggi sono pressoché terminate. Maurizio Marrone, di Fratelli d’Italia, presentò una denuncia, e ora parla di “una forte picconata a un sistema di potere”.

Condannati i tre violentatori della ragazza disabile

moi scontri1moi1 La Città di Torino  si è costituita parte civile 

 

 Due le condanne a 8 anni e 4 mesi, e una  a 8 anni. Così si è chiuso  il processo nei confronti di tre immigrati di origine africana accusati di avere sequestrato e violentato una giovane disabile nel  complesso dell’ex villaggio olimpico del Moi a Torino. La sentenza è stata pronunciata con rito abbreviato. La famiglia della ragazza ha ottenuto una provvisionale di 120 mila euro.

 

La procura della repubblica aveva chiesto la condanna a 8 anni di carcere. La Città di Torino  si è costituita parte civile e ha richiesto un indennizzo per danno di immagine. 

 

(Foto: il Torinese)

Grande attesa per Automoto Retrò a San Valentino

Presenti  Autobianchi, il registro storico Land Rover e Mercedes First Hand, oltre a Jaguar e Lotus, famosa per le sue realizzazioni estreme

 

Una quindicina le Case automobilistiche che prenderanno parte lingotto bandieraalle iniziative  motoristiche Automotoretrò e Automotoracing, nei padiglioni di Lingotto Fiere. Presente anche lo stand ufficiale Abarth Classiche, casa italiana nata nel 1949 come scuderia sportiva, diventata celebre grazie alle sue vetture uniche per stile,  velocità ed attitudine. Nello stand Ford sarà invece  presentata la nuovissima Ford Mondeo Vignale, per celebrare la  Carrozzeria, fondata nel 1946 da Alfredo Vignale. Presenti  Autobianchi, il registro storico Land Rover e Mercedes First Hand, oltre a Jaguar e Lotus, famosa per le sue realizzazioni estreme. Al Lingotto anche la giapponese Mitsubishi, Ssangyong e Suzuki, nota per aver vinto  il Pikes Peak International Hill Climb.

 

(Foto: il Torinese)

Anche Sgarbi per Alessandri a Palazzo Lascaris

sgarbi2La mostra propone – a poco meno di sedici anni dalla scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2000 – parte della vasta produzione del pittore torinese, profondo conoscitore dell’arte tibetana e autore di numerosi dipinti ispirati alla tradizione filosofica e religiosa orientale

 

“Nel proporre parte dell’opera multiforme di Lorenzo Alessandri all’attenzione dei cittadini il Consiglio regionale rende omaggio a un importante artista piemontese e alla storia dolorosa e troppo spesso trascurata del Tibet”, ha dichiarato mercoledì 3 febbraio il critico d’arte Vittorio Sgarbi visitando la mostra “Il Tibet di Alessandri”, allestita a Palazzo Lascaris fino al 4 marzo. 

 

La mostra propone – a poco meno di sedici anni dalla scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2000 – parte della vasta produzione del pittore torinese, profondo conoscitore dell’arte tibetana e autore di numerosi dipinti ispirati alla tradizione filosofica e religiosa orientale.

 

“Un’opportunità – ha sottolineato Sgarbi, ricevuto a Palazzo dalla vicepresidente dell’Assemblea Daniela Ruffino – per riscoprire alcune opere di questo pittore visionario che, a metà degli anni Sessanta, fondò a Torino Surfanta, il movimento artistico interprete di un linguaggio fantastico e surreale in contrasto con quello astratto e concettuale dell’epoca”.

 

L’allestimento comprende 17 dipinti a olio riferiti al viaggio in Nepal e in Tibet, che Alessandri fece nel 1973 e nel 1991, e 15 statuette tibetane risalenti al XV-XVII secolo appartenute alla collezione privata del pittore; completano la mostra una selezione di fotografie dal forte impatto emotivo scattate durante i viaggi in Oriente.

 

Sgarbi ha già dimostrato ripetutamente il proprio interesse nei confronti di Alessandri e della sua arte firmando un intervento sul catalogo della mostra, curato da Concetta Leto, e realizzando un videointervento visibile su CrpTv, la social tv dell’Assemblea regionale

L’esposizione è visitabile, a ingresso gratuito, fino a venerdì 4 marzo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18

 

www.cr.piemonte.it

Senza sponda

AIME1AIME2Decine, centinaia di migliaia di migranti; migliaia di esistenze travolte dalle onde del mare o spezzate dalla fatica sulle sabbie dei deserti. Profughi in viaggio per raggiungere una parte del mondo che sognavano e speravano migliore, una sponda dove credevano di essere accolti

 

Le chiamano “vite senza sponda“: sono quelle dei migranti che cercano rifugio in Europa, entrando dalle “porte” in Grecia e da noi, in fuga da bombardamenti e carestie, da cambi di regime, guerre e povertà, violenze tribali e l’ombra nera del Califfato. In fuga dagli incubi, che si tratti della Nigeria di Boko Haram, della Libia in preda all’instabilità politica, dell’Egitto sconvolto dalle conseguenze dolorose della sua “primavera” mancata o della Siria in balia dell’Isis. Decine, centinaia di migliaia di migranti; migliaia di esistenze travolte dalle onde del mare o spezzate dalla fatica sulle sabbie dei deserti. Profughi in viaggio per raggiungere una parte del mondo che sognavano e speravano migliore, una sponda dove credevano di essere accolti. Ma le cose non sono andate così e così, nei fatti dolorosi di ogni giorno, non accade. In un’Italia dalla memoria troppo corta, che dimentica spesso e volentieri il suo stesso passato di migrazione, è facile identificare nei profughi dei nuovi barbari, colpevoli di invadere le nostre coste per impoverirle, se non per depredarle. Eppure il più grande esodo della storia moderna è stato il nostro,  quello degli Italiani. A partire dal 1861 sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze. Si trattò di una migrazione di massa che toccò tutte le regioni italiane.

 

Tra il 1876 e il 1900 l’esodo interessò prevalentemente le regioni settentrionali con tre regioni che fornirono da sole la metà dell’intero contingente migratorio: il Veneto il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte. Poi, nei due decenni successivi il primato migratorio passò alle regioni meridionali. Dunque, una reazione diversa sarebbe possibile, proprio ricordando le nostre radici: imparando ad accogliere umanamente chi cerca rifugio sulle sponde italiane, per non cadere in quella che papa Francesco a Lampedusa ha chiamato “globalizzazione dell’indifferenza“. È ciò che propone lo scrittore e studioso Marco Aime con il suo libro “Senza sponda. Perché l’Italia non è più una terra d’accoglienza”. Un pamphlet, agile e provocatorio, che getta una luce nuova sui casi più tragici della nostra attualità grazie agli strumenti dell’antropologia, indagando tra il “noi” ed il “loro”, tra italiani e stranieri. Le osservazioni taglienti di Aime ci mostrano che le uniche frontiere davvero invalicabili sono quelle radicate nelle nostre menti.

 

La costruzione della nazione, con la definizione di caratteri etnici unificanti e principi morali condivisi, è avvertita come un’imposizione estranea, che spinge alla diffidenza verso ogni confronto. ”Non siamo capaci di pensare agli altri come nostri simili, ci chiudiamo nel recinto della cittadinanza, dell’identità, della pauradenuncia il padre dell’antropologia italiana. Una più o meno presunta appartenenza culturale diventa un motivo valido per escludere, per nascondere quel razzismo e quella xenofobia che non nascono tanto da un conflitto di interessi tra “noi” e gli “altri”, ma dalla proiezione delle nostre angosce sociali, delle nostre paure. Senza cittadinanza non c’è democrazia. E così, democraticamente, escludiamo gli stranieri. Non pensando che anche noi abbiamo percorso le strade del mondo in cerca di un angolo migliore dove vivere o almeno sopravvivere.

Marco Travaglini

QUOTE ROSA, GARIGLIO (PD): "OTTIMA LEGGE, ORA SUBITO MODIFCA LEGGE ELETTORALE"

consiglio X 1Dalla prossima legislatura almeno il 40% dei Consiglieri regionali sarà formato da donne

 

 “Dopo il voto della Camera finalmente diventa legge il riequilibrio di genere anche nei Consigli regionali, esprimo la mia piena soddisfazione per un’ottima legge”. Lo dichiara Davide Gariglio, capogruppo in Regione Piemonte e segretario regionale del Partito democratico. “Dalla prossima legislatura – prosegue – almeno il 40% dei Consiglieri regionali sarà formato da donne: è un traguardo importante di cui il Partito democratico è particolarmente orgoglioso in quanto proposto dal gruppo democratico al Senato. Quindi – continua Gariglio – dobbiamo avviare al più presto la modifica della legge elettorale del Piemonte, anche per garantire l’equilibrio di genere. Con il voto di oggi si promuove la più ampia attuazione dell’articolo 51 della Costituzione – conclude – e il Pd conferma di essere promotore del cambiamento istituzionale”.

Il Piemonte vara i "semafori antismog", quattro codici contro l'inquinamento

smog regione“Il protocollo – ha precisato Chiamparino – rappresenta la base minima da seguire per evitare decisioni a macchia di leopardo, e nessuno vieta alle singole amministrazioni di stabilire misure più consistenti”

 

Arrivano sotto la Mole e in  tutto il Piemonte i semafori contro lo smog, ovvero quattro codici che vanno dal giallo al rosso vivo, corrispondenti a sforamenti crescenti nei limiti ammessi di Pm10. Saranno  in grado di indicare quali misure adottare. La decisione è stata assunta nel corso del Tavolo sullo smog convocato a Torino dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino. Non si tratterà di provvedimenti imposti, ma lasciati alla discrezione dei sindaci. I Comuni hanno concordato di volerli adottare. La Regione coinvolgerà anche  i siti meteo delle tv locali, in modo che segnalino il livello di smog.

 

 Il colore giallo segnala  il blocco dei veicoli Euro 3, la diminuzione di un grado del riscaldamento degli edifici pubblici, il divieto di bruciare scarti vegetali, di usare caminetti aperti, di spargere letame. Con l’arancione, blocco degli Euro 4 e un ulteriore calo di un grado di riscaldamento. Con il rosso cinabro (che era, tra l’altro il colore delle Olimpiadi invernali), blocco totale dei diesel e limite di velocità a 90 km/h. Infine, il rosso vivo:  stop alle auto private nei giorni feriali in aree urbane, blocco totale nelle extraurbane, e bus gratuiti.

 

“Il protocollo – ha precisato Chiamparino – rappresenta la base minima da seguire per evitare decisioni a macchia di leopardo, e nessuno vieta alle singole amministrazioni di stabilire misure più consistenti. Nei prossimi giorni verranno messi a punto i dettagli a livello tecnico. Per facilitarne la diffusione chiediamo alla tv piemontesi di segnalare l’eventuale applicazione di queste gradazioni durante le previsioni del tempo. I dati di lungo periodo – ha aggiunto – mostrano che il Piemonte è in miglioramento da 15 anni. Stiamo gradualmente rientrando nelle medie, e questo si deve soprattutto alle azioni strutturali che sono state realizzate”.

 

(foto: www.regione.piemonte.it)

La scomparsa di Gloria: si cerca con un drone nella diga del Chiusella

rosboch

 Le operazioni però sono state sospese per il forte vento

 

Il mistero della scomparsa dell’insegnante di Francese Gloria Rosboch, di Castellamonte, donna di cui non si hanno  notizie dal 13 gennaio, potrebbe anche essere  legato ai rapporti di amicizia che aveva con un suo giovane ex allievo di 22 anni. I carabinieri e i vigili del fuoco hanno effettuato ricerche anche presso la diga del Chiusella, con l’ausilio di un drone. Le operazioni però sono state sospese per il forte vento. L’avvocato della famiglia di Gloria Rosboch, Stefano Caniglia, – informa l’Ansa –  ha detto di essere entrato in possesso di un quaderno  nel quale la donna prendeva  nota di tutti i contenuti importanti della sua corrispondenza via email con l’ex allievo (al quale aveva consegnato tutti i suoi risparmi, per un totale di circa 180mila euro) ora denunciato per truffa. “Nelle mail il giovane  in genere la blandisce – ha detto il legale nella trasmissione Rai “la Vita in diretta” – e in alcuni messaggi arriva addirittura a minacciarla”. Il quaderno verrà onsegnato agli inquirenti
   

VENARIA REALE: “LA CIVILTÀ DI UN POPOLO SI MISURA DAL MODO IN CUI TRATTA GLI ANIMALI” (M. GANDHI)

venariaL’Amministrazione ha confermato quanto definito nel proprio programma elettorale “il divieto su tutto il territorio comunale di qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico che contempli in maniera totale oppure parziale, l’utilizzo di animali sia appartenenti a specie domestiche sia selvatiche”

 

L’Amministrazione comunale di Venaria Reale ha incontrato alcuni rappresentanti del “Comitato Festeggiamenti di Maria Bambina”, che aveva sollecitato un incontro per avere riscontro in merito alla richiesta di poter effettuare per l’anno 2016, il consueto “Palio dei Borghi”, che prevede il coinvolgimento di asinelli.

 

L’Amministrazione ha confermato quanto definito nel proprio programma elettorale “il divieto su tutto il territorio comunale di qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico che contempli in maniera totale oppure parziale, l’utilizzo di animali sia appartenenti a specie domestiche sia selvatiche”.

 

Per tale motivo, pur consci delle particolari attenzioni e precauzioni adottate dal Comitato a tutela degli animali coinvolti, il “Palio dei Borghi” non potrà più svolgersi per quanto attiene unicamente all’utilizzo degli animali.

 

L’Amministrazione auspica che questa decisione possa essere motivo di rinnovamento della manifestazione, affinché possa evolversi attraverso un maggiore coinvolgimento delle persone dei quartieri, nuove contrade contemporanee.

 

Sempre in merito alla tutela degli animali  verrà inoltre regolamentato, attraverso i procedimenti del caso, anche il  divieto di utilizzo su tutto il territorio comunale di fuochi d’artificio esplodenti con botto, causa di stress per gli animali domestici e liberi, mentre potranno essere impiegati per manifestazioni pirotecniche  fuochi d’artificio silenziati.

Sulle note di Schindler’s List, danzando sul ghiaccio, lo sport ricorda la tragedia della Shoah

pattinatori shoahI pattinatori azzurri Charlène Guignard e Marco Fabbri ieri ospiti a Palazzo Lascaris “raccontano” la memoria dell’Olocausto

 

Nell’ambito delle manifestazioni per il “Giorno della Memoria” in cui si rievoca il dramma della Shoah, il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte è stato promosso, mercoledì 3 febbraio, alle 11.oo, nella sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino (Via Alfieri,15) l’incontro dal titolo  “Schindler’s List: lo sport ricorda la tragedia dell’Olocausto”. Charlène Guignard e Marco Fabbri, coppia di danza sul ghiaccio della Nazionale italiana che ha partecipato alle Olimpiadi di Sochi 2014, per la stagione 2015 – 2016,  hanno creato e interpreto un programma libero sulle note delle musiche del film “Schindler’s List” di Spielberg. Una scelta importante, ricca di valori e suggestioni, che contribuisce a trasmettere, anche attraverso l’attività sportiva ed artistica del pattinaggio su ghiaccio, la memoria del dramma dell’Olocausto che ha segnato indelebilmente la storia del Novecento.Il Consiglio regionale del Piemonte, scegliendo la loro danza libera per celebrare il “Giorno della memoria”, ha preso una decisione significativa che vuole sottolineare come l’arte, come lo sport possano contribuire e perpetrare il ricordo, possano aiutare le nuove generazioni a non dimenticare mai le atrocità di cui l’umanità si è macchiata.All’evento sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, il vicepresidente Nino Boeti, gli atleti Charlène Guignard e Marco Fabbri, la loro allenatrice Barbara Fusar Poli, bronzo alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 e campionessa del mondo nel 2001 ed il coreografo Corrado Giordani. Ha moderato l’incontro  Barbara Castellaro, giornalista di ArtOnIce. Durante l’incontro è stato proiettato il filmato del programma degli atleti azzurri.

 

Marco Travaglini