redazione il torinese

A SCUOLA SIGARETTE ELETTRONICHE ALLA MARIJUANA

carabinieri 332I carabinieri hanno notificato sette misure cautelari ad altrettanti minorenni

Non erano normali sigarette elettroniche, ma “aromatizzate” all’hashish o alla marijuana. Venivano costruite smontando i vaporizzatori portatili e poi  fumate nelle aule dell’alberghiero Colombatto di Torino. Lo hanno  scoperto i carabinieri che, in collaborazione la procura dei minori, hanno notificato sette misure cautelari ad altrettanti minorenni. Inoltre dieci persone, tra cui altri giovani, sono state indagate a piede libero.E’ stato il dirigente scolastico a far scattare l’inchiesta, consentendo di ricostruire una rete di spaccio che, dalla scuola si estendeva al capoluogo e ad alcuni comuni limitrofi. Grazie alle unità cinofile dell’Arma sono state sequestrare dosi, semi e piante di sostanze stupefacenti, oltre a tutto il necessario per confezionare la droga.

13 anni di carcere all'ispettore per la relazione con la minorenne

L’uomo aveva incontrato la quattordicenne dopo aver conosciuto su una chat di appuntamenti la madre della giovane
CARCERE SBARRE

Condanna a 13 anni di carcere per  l’ispettore di polizia torinese di  52 anni, arrestato nel maggio 2015 perché aveva una relazione una ragazzina minorenne di 14 anni. Il reato è stato però derubricato da “violenza sessuale” in “atti sessuali con minorenne”. L’uomo aveva incontrato la quattordicenne dopo aver conosciuto su una chat di appuntamenti, la madre della giovane. Il rapporto di amicizia, si era poi trasformato in una relazione amorosa, stoppata quando la madre lo aveva scoperto. Il poliziotto era stato arrestato suoi stessi colleghi. L’ispettore si è sempre difeso affermando che sia stata una normale relazione tra persone consenzienti.

Sondaggio web: difficile fare una classifica dei portici torinesi!

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Margy Messina: “tutti,  io vivo all’estero , e mi ricordo quando tagliavo , al mattino e camminavo , sotto i portici, che meraviglia . Stucco, archi, marmo, ottone…..uno splendore!”

QUALI SONO I PORTICI PIU’ BELLI DI ‪#‎Torino‬? La nostra città vanta il primato della rete di portici storici più estesa d’Europa: circa 14 chilometri! Ma quale tratto porticato è, a vostro parere, il più suggestivo? Corso Vittorio o via Po? I portici Anni ’30 di via Roma o quelli del salotto di piazza San Carlo? Oppure, ancora, piazza Statuto o piazza Vittorio? Il nostro mini-sondaggio sulla pagina FB del “Torinese” ha dato risposte molto diversificate: non possiamo quindi fare una classifica dei portici torinesi, perché ogni tratto porticato, a modo suo, è affascinante e suggestivo! Ecco alcuni commenti dei nostri lettori.
 
(Foto: il Torinese)
 

    • Grazia Piera Demaria Via Roma, piazza San Carlo

    • Rita Torraco Sono tutti belli ma preferisco quelli di via Po

    • Carla Silano belli tutti, ma il mio cuore è in via Po e piazza Vittorio

    • Maria Di Caprio sono tutti belli!! via Roma!

    • Maria Cristea Via Roma piazza San Carlo .

    • Lidia Gay Ogni tratto ha le sue caratteristiche quindi per me sono tutti belli,

    • Luigi Ciaccio Son tutti belli i portici di Torino, tranne alcuni tratti un pò in stato di abbandono in C.so Vittorio.

    • Marcella Estini Tutti bellissimi ognuno ha il suo fascino….!!!

    • Barbara Toniolo li amo tutti ma via po è magica

    • Renata Pochettino Quelli di via Nizza sono proprio da evitare, tutti gli altri ok.

    • Matilde Pozzo Piazza san Carlo, per affetto.

    • Adriana Paradisi C’è l’imbarazzo della scelta. Sono tutti belli in modo diverso, con i diversi stili .

    • Tiziana Lucchesi Ma ..veramente sono tutti belli

    • Carmela Cocozza Tutti a me piacciono tutti.. Hanno tutti una particolarità .. Torino e’ favolosa…

    • Bruna Adriana Zacco .non saprei scegliere, sono tutti talmente belli! !maaa forse via Roma! !!

    • Cristina Vittone Tutti belli, tutti diversi uno dall’altro

    • Angela Ferrero Torino è bellissima! Tra tutti scelgo i portici di Piazza San Carlo

    • Livia Racca X me quelli di via Roma !

    • Floriana Buzzetti Via cernaia e via Po

    • Eralda Franco Sono d’accordo con Scarantino,li trovo molto eleganti con una bella pavimentazione e anche bei soffitti

    • Emilia Dinunno Via Po. Via Roma corso Vittorio. Pzza San Carlo .Pzza statuto.tutti sono belli e ‘particolari’ con i loro angoli .I loro pavimenti. I deort con le loro sedie colorate i tavoli3ni con posacenere nel mezzo e i porta tovaglioli accanto. . .Belli.Belli .quanti ricordi quanti sogni

    • Elena Rizzi Torino è bellissima ovunque…ogni incrocio, piazza, palazzo ha qualcosa da vedere…solo che lo sappiamo solo noi…vanno a Firenze Roma …Pisa! Mah….

    • Mirella Frola Sono tutti bellissimi!!

    • Giuliana Joy Portici salotto Piazza S.Carlo!!

    • Marisa Morello Sono belli, ma molto sporchi

    • Rosanna Turso Via Roma

    • Rosa Margherita Sperone Per me i portici più belli sono quelli che partono da p.zza statuto cso San Martino porta Susa via cernaia perché sono la mia infanzia

    • Gianna Esposito Li adoro tutti , quanti ricordi!

  • Margy Messina tutti io vivo all’estero , e mi ricordo quando tagliavo , al mattino e camminavo ,sotto i portici, che meraviglia . Stucco, archi, marmo, ottone…..uno splendore!

  • Mariagrazia Fattori Tutti….tutti

  • Bruna Maria Gregori tutti belli

  • Teresa Di Padova Non saprei dire….mi piacciono tutti

  • Cecilia D’Urso corso vittorio!!!

  • Taffy Taffy Via pietro micca

  • Clara Sosso Via PO e piazza S.Carlo

  • Bruna Gho Dimenticate via P Micca….

  • Barbara Cacciatore Via Cernaia

  • Rosella Contri Via cernaia

  • Vilma Colombo Come fare a scegliere? Sono l’uno più bello dell’altro!

  • Luciano Mele Tutti

  • Ilaria Esposito Tutti bellissimi

  • Beatrice Rambaldi Via Po

  • Nuccia Muratore Tutti!

  • Imma Nuzzo Via Po

  • Elenina Pepe Tutti bellissimi

  • Lolly Lorena Via Po…!

  • Sabrina Vitrani P.zza San Carlo

Garanzia Giovani fase due, per i ragazzi che non studiano e non lavorano

Il budget delle indennità di tirocinio passa da 20 a 30 milioni di euro e viene introdotta la presa in carico, nel momento stesso in cui il giovane si iscrive al portale, venendo assegnato a un unico referente

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Per contrastare la crisi occupazionale inizia il  1 marzo la seconda fase di Garanzia Giovani, il programma nazionale che intende favorire l’occupazione dei giovani che non studiano e non lavorano, nella fascia d’età compresa tra 15 e 29 anni. “Il ministero – dice l’assessore regionale  Giovanna Pentenero – ha riscontrato un uso non sempre corretto dei tirocini. Proprio per evitare che le aziende occupino i giovani per un lasso di tempo eccessivamente breve, il Piemonte, d’intesa con le parti sociali, ha deciso di concentrare il pagamento delle indennità negli ultimi tre mesi e di escludere i contratti part-time e di durata inferiore a sei mesi”. Il budget delle indennità di tirocinio passa da 20 a 30 milioni di euro e viene introdotta la presa in carico, nel momento stesso in cui il giovane si iscrive al portale, venendo assegnato a un unico referente. Inoltre, per tre mesi può essere selezionato per svolgere attività formative, tirocini, o per un’offerta di lavoro. Una volta passato questo periodo, viene ricontattato per svolgere attività di orientamento.

Approvata la legge contro la violenza sulle donne

consiglio lascarisCon questa norma viene ampliato il quadro delle disposizioni già esistenti per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza

Il Piemonte ha la sua legge contro la violenza sulle donne. Nella seduta del 16 febbraio, infatti, è stato approvato a maggioranza (contrari i gruppi FI e Fratelli d’Italia) il disegno di legge “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, presentato dall’assessora Monica Cerutti.

Con questa norma viene ampliato il quadro delle disposizioni già esistenti per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, per la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, per la formazione degli operatori dei servizi, per le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita.

Al netto dei fondi statali – che non possono essere inseriti a causa del principio della “competenza rinforzata”, recentemente entrato in vigore – lo stanziamento proposto dalla Giunta regionale è di 500mila euro.La discussione generale è terminata con gli interventi dei consiglieri del Gruppo M5S Giorgio Bertola, Francesca Frediani eMauro Campo, che hanno sostenuto come servano supporti non solo in termini di risorse, ma anche a livello culturale – come l’educazione sentimentale e l’educazione sessuale –  lamentando nel contempo l’uso discriminatorio della donna nel campo della pubblicità e del marketing.

Sono poi stati discussi e votati i tredici emendamenti che erano stati presentati: approvati i cinque a firma dell’assessora Cerutti, respinti i rimanenti dei consiglieri di Forza Italia, tutti di merito.Sono stati i consiglieri Claudia Porchietto e Francesco Graglia (Fi), proprio durante la discussione degli emendamenti e la votazione dei ventinove articoli, a parlare di “surrettizio tentativo di inserire in modo strumentale le politiche gender all’interno della legge contro la violenza sulle donne”.

“Una legge sulla difesa delle donne dovrebbe contenere misure per la sicurezza, di sostegno reale alla maternità, di contrasto della discriminazione sul luogo di lavoro e di aiuto socio- assistenziale a chi ha subito violenze. Invece si è di fronte ad un elenco di iniziative, più o meno utili, e, soprattutto, senza alcuna copertura finanziaria” ha ribadito anche Gianluca Vignale (Fi).

Per Stefania Batzella (M5S) “la criticità di questo ddl che noi sosteniamo, sono però le risorse limitate”.Nelle dichiarazioni di voto, Batzella e Nadia Conticelli (Pd) hanno ribadito le posizioni dei loro gruppi sul testo approvato.

 
www.cr.piemonte.it
 

SEQUESTRATI 62 MILA CALENDARI (TAROCCHI) DELLE STAR

guardia-di-finanza-fiamme-gialleL’inchiesta era scattata lo scorso autunno in occasione del concerto a Torino degli U2

Sequestrati dalle Fiamme Gialle oltre 62mila calendari con le immegini cantanti, star del cinema, personaggi dei cartoni animati o calciatori famosi. La guardia di finanza di Torino  ha scoperto un giro internazionale di contraffazione in cui sono coinvolte numerose aziende con sede a Torino e nelle province di Varese, Bologna e Rimini. L’inchiesta era scattata lo scorso autunno in occasione del concerto a Torino degli U2. Sequestrati anche 320 cliché di marchi registrati, 390mila lastre stereotipiche, 124 macchinari utilizzati per la produzione del materiale contraffatto. Sono sedici le persone denunciate. E’ stata accertata anche una frode fiscale per oltre 240mila euro di Iva evasa.

"La morte di Danton" al Carignano, i fiumi di sangue di ogni rivoluzione

Nel testo di Georg Büchner opera di un autore ventunenne, invischiato in una rivolta in Assia e fuggitivo -, scritto in poco più di cinque settimane, tra il gennaio e il febbraio del 1835, si descrive con estrema lucidità, in un variopinto affresco corale, come un moto rivoluzionario sfoci prima o poi in una arrogante quanto feroce e sanguinaria dittatura, quanto divergano le concezioni ormai agli antipodi di due uomini un tempo amici, Danton e Robespierre

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C’è, alle spalle della fatica odierna di Mario Martone, una strada recente, percorsa a cavallo tra cinema e teatro, che lo ha spinto a gettare uno sguardo approfondito, a comporre una precisa visione della Storia, ad analizzare i meccanismi di costruzione e di distruzione che coinvolgono gli uomini di questo o quel secolo: una strada che ha le sue tappe precise nelle Operette morali, in Noi credevamo, nel Giovane favoloso. Tappe che, dal canto loro, non sono momenti incrostati a quel preciso momento storico ma coinvolgono l’oggi che noi viviamo, andando a toccare i nervi dolorosamente scoperti della condizione umana, a farci ripensare alle ragioni rivoluzionarie e alle loro immancabili storpiature, al nichilismo, alle promesse gettate via, agli integralismi e al terrore. Assistendo oggi, sul palcoscenico torinese del Carignano per la stagione dello Stabile, alla messa in scena della Morte di Danton, senza alcuna forzatura registica, ci si accorge, nella limpidezza dello svolgersi dei fatti, nella frenesia della parola, nelle arringhe e nei tradimenti, nelle apparizioni di un popolo maldestramente vociante, nell’ammasso di teste rotolate giù dalla ghigliottina, quanto di rassomigliante esista a mettere a specchio epoche anche lontane tra loro. danton

Nel testo di Georg Büchner opera di un autore ventunenne, invischiato in una rivolta in Assia e fuggitivo -, scritto in poco più di cinque settimane, tra il gennaio e il febbraio del 1835, si descrive con estrema lucidità, in un variopinto affresco corale, come un moto rivoluzionario sfoci prima o poi in una arrogante quanto feroce e sanguinaria dittatura, quanto divergano le concezioni ormai agli antipodi di due uomini un tempo amici, Danton e Robespierre, quanto il primo tenti, pur con le mani grondanti sangue per le uccisioni di cui nei mesi precedenti s’è macchiato anche lui, di cancellare o per lo meno di allontanare gli eccessi di violenza dell’antico compagno, divenuto incorruttibile e implacabile, un leone pronto a negarsi ad ogni legame d’affetto e d’amicizia e a scagliarsi contro chiunque. Dalle parole di Büchner nascono due personalità possenti, splendidamente messe a fuoco, l’uno ormai legato ad ogni effetto della vita quotidiana, pronto a rendere una vita ormai inconsistente, quasi ieratico l’altro nella sua violenza senza ritorno, incastonate in una Storia più grande di loro, pronta ad agguantarli e a stritolarli, in un confronto spietato che non conosce più pause, ricordi, realtà eccessive con cui placidamente confrontarsi. Ai loro piedi i compagni dell’ultima ora e non soltanto, il popolo (qui affetto da troppa napoletaneità ad ogni costo, che forse ha il pregio di raggiungere ogni tempo e ogni luogo o il difetto d’accontentare gran parte della compagnia) arruffato, pronto a cadere in braccio a questo o a quell’altro, inconsapevolmente, disgustosamente.

In una perfetta cornice “teatrale”, La morte di Danton si muove entro un palcoscenico inventato da Martone stesso, cinque sipari di velluto rosso in continue aperture e chiusure, ove si concretizzano (e ricordiamo qui l’apporto non indifferente dell’intera squadra tecnica alla riuscita a tutto tondo dello spettacolo: corale, dicevamo, inevitabilmente quindi ancora bisognoso di ritocchi, di un riordino in certi passaggi, di briglie a questo o a quello per un amalgama maggiore, penso per esempio alla scena del carcere all’inizio della seconda parte, a certe “invasioni” popolane) tribunali, salotti, interni domestici, prigioni, strade che invadono con un bel colpo d’occhio per lo spettatore l’intera platea, fiumi in piena che nella loro corsa trascinano tutto e tutti. Una compagine di trenta attori a ricoprire un grumo della Storia del mondo nei bei costumi di Ursula Patzak, tra cui almeno vorremmo citare un veemente quanto amorevole Denis Fasolo che è Desmoulins, Fausto Cabra implacabile Saint-Just, perfetto nell’urlo della propria arringa, Irene Petris rassegnata Lucile, Paolo Graziosi un Thomas Payne ragionatore perfetto, Giuseppe Battiston che è Danton e soprattutto l’eccellente prova di Paolo Pierobon, per il ritratto che regala del suo Robespierre, chiuso nella torre d’avorio della propria sanguinolenta volontà di uccidere.

(foto: Mario Spada)

Elio Rabbione

 

"Perfetti sconosciuti" ovvero se i telefonini svelano le nostre vite segrete

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione
 

Oggi Paolo Genovese sembra tirare le somme di tutto e di tutti, con una perfidia senza mezzi termini e uno spiattellamento che se all’inizio spingono lo spettatore al sorriso e alla risata man mano lo indirizzano verso il soffocamento visivo, con tanto di presa di coscienza da parte di qualcuno, quasi la serata fosse una teca blindata da cui è impossibile uscire

sconosciuti cinema

Metti una sera a cena, avrebbe detto il napoletano Patroni Griffi sul finire degli anni Sessanta, di decennio in decennio Scola prima, tra una terrazza e una cena, Virzì poi a fustigare destra e sinistra vacanziere al mare in Ferie d’agosto sino all’ultima recentissima infornata, con I nostri ragazzi di Ivano De Matteo, Il nome del figlio di Francesca Archibugi e Dobbiamo parlare di Sergio Rubini, per non dire degli ultimi anni fulminati dal Carnage di Polanski . Un excursus che forse dimentica qualcuno ma che si fa forte delle tante occasioni di una semplice cena improvvisata o stabilita, comunque messa lì a far da perfido imbuto pronto a raccogliere le confessioni, l’acidità delle battute, l’esplosione delle parole troppo a lungo tenute nel fondo della gola, gli sfoghi, le menzogne, i giochetti, i sotterfugi multipli, le incomprensioni, le schifezze, le esistenze politicamente corrette. Con Perfetti sconosciuti, oggi, Paolo Genovese sembra tirare le somme di tutto e di tutti, con una perfidia senza mezzi termini e uno spiattellamento che se all’inizio spingono lo spettatore al sorriso e alla risata man mano lo indirizzano verso il soffocamento visivo, con tanto di presa di coscienza da parte di qualcuno, quasi la serata fosse una teca blindata da cui è impossibile uscire. E le boccate d’aria non sono le uscite in terrazza a guardare l’eclisse di luna, anche quelle possono riservare delle sorprese amare.

Insomma, immaginate tre coppie. Ci sono i padroni di casa, Marco Giallini e Kasia Smutniak, lui chirurgo estetico di umili origini (“mamma fruttarola”), psicanalista lei ben piazzata per parte di padre, con una figlia non ancora diciottenne, pulitina ma bisognosa di quattrini e di consigli paterni soprattutto, c’è Valerio Mastandrea che conduce una vita a due con Anna Foglietta sempre più agli sgoccioli, c’è Edoardo Leo, tassista sporcato dal ghiribizzo degli affari, fresco sposo dell’amorevole Alba Rohrwacher. Arriva anche Giuseppe Battiston, due bottiglie in mano ma senza fidanzata, è un po’ influenzata, stasera non verrà, combiniamo per la prossima volta. In questo gruppo compatto, tutto d’un pezzo, specie i maschi che stanno insieme da una vita, calcetto e avventure, le donne sono un’appendice arrivata dopo, immaginate anche che Kasia butti lì il desiderio di fare un gioco, tanto non abbiamo nulla da perdere, non è vero?, mettiamo sul tavolo i nostri cellulari e in viva voce rispondiamo a chiamate, messaggi, whatsapp e quant’altro. La parte minore sarà quella innocua, la maggior parte dei trilli non arriverà mai senza affanni e spiegazioni. Forse sul finire il film allinea innesti oltre il dovuto e l’immaginabile, per la serie ma quanti scheletri hanno ‘sti tipi negli armadi, però Perfetti sconosciuti resta un piccolo capolavoro di scrittura la sceneggiatura è firmata da Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini, Rolando Ravello e dallo stesso Genovese e di meticolosa regia al microscopio come una delle commedie italiane (all’italiana?) più perfette di questi ultimi anni, con un gruppo d’attori che certo smettono di recitare e danno brandelli di vita faticosi e autentici (Leo, Mastandrea e Giallini in testa), senza dubbio mille gradini al di sopra di certa sottoproduzione (non soltanto i cinepanettoni di desichiana memoria) che circola in qualsiasi mese della stagione cinematografica, dandoci la certezza che anche i film italiani belli possono davvero esistere. Tutto è vero, tutto è crudele, mai scontato, quella scatola nera inghiotte tutto e tutto scarnifica. Diceva Gabriel Garcia Marquez che in ognuno di noi esiste una vita pubblica, una privata e una segreta: Genovese ci fa pensare quanto di quest’ultima abbia invaso le nostre esistenze. L’escamotage finale che non anticipiamo e che potrebbe riavvolgere la pellicola per lasciare Battiston sotto le luci di una notte a fare quegli esercizi fisici che lo rimetteranno in forma, non cancella certo tutta la possibilità della serata. Una sorta di “sliding doors” che non riporta i sorrisi e le risate. L’ipocrisia sta al fondo delle scale di casa e la vita continua.

 

 

Ancora un successo del settebello italiano a Torino: l’Italia batte la Russia 14-9

Al termine della quarta giornata del girone C preliminare di World League 2016 e di fronte ad un Pala Nuoto gremito di tifosi, l’Italia sconfigge la Russia 14 a 9 mantenendo la vetta della classifica del girone

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L’Italia ha dominato il match sin dai primi minuti, denotando solo un calo di attenzione nel terzo tempo che ha consentito ai russi di portarsi sul 7-6, ad una rete di distanza dalla squadra italiana. Il coach della nazionale italiana, Sandro Campagna, ha saputo, però, richiamare i suoi e portare alcune modifiche nel gioco che hanno consentito all’Italia di portarsi sul 12-6 e poi sul 14-7 prima del fischio finale. Tra tutte, sono emerse le prestazioni di Del Lungo tra i pali (1), di Di Fulvio (2) con la sua cinquina personale, del capitano Giorgetti e degli attaccanti Luongo (10) e Fondelli (11), ma pallanuoto5complessivamente tutta la squadra ha dato prova di carattere e di superiorità tecnica.

Portare a casa questa vittoria era un obiettivo primario per il ct Campagna, per testare la squadra dopo la sconfitta subita a Belgrado. Ed è la risposta che il ct Campagna si aspettava dai suoi giocatori: “Questa partita è stata soprattutto un test per controllare lo stato del gruppo dopo il sesto posto dei campionati europei di Belgrado e per verificare l’atteggiamento degli atleti che non vi hanno partecipato. Stiamopallanuoto3 attraversando una fase stagionale molto impegnativa ed è necessario gestire risorse fisiche e mentali.”.

“E’ il terzo anno consecutivo che giochiamo qui e l’ospitalità che Torino mostra verso la pallanuoto ed il fatto che stia continuando ad ospitarci è un attestato di grande stima per questo sport. Il 2016 saràun anno faticoso perché dopo gli Europei e la World League, saremo impegnati nel torneo preolimpico di aprile a Trieste, ultima possibilitàper conquistare la qualificazione ai Giochi di Rio.”, ha dichiarato Campagna il giorno prima del match.

pallanuoto5Dopo la prestazione di questa sera, l’Italia guida il girone a punteggio pieno, grazie ai successi contro la Russia (16-11), la Turchia (14-4) e la Croazia (9-8). Per conquistare un posto alla final eight della World Legue, in programma in Cina dal 21 al 26 giugno, è necessario mantenere la vetta del girone. L’Italia, per raggiungere questo obiettivo dovrà incontrare la Turchia fuori casa il 26 aprile e la Croazia in casa il 10 maggio.

Manuela Savini

Questi gli atleti convocati da Campagna:
 
Marco Del Lungo (1)
Francesco Di Fulvio (2)
Niccolò Gitto (3)
Pietro Figlioli (4)
Alex Giorgetti (5), capitano
Micael A. Bodegas (6)
Niccolò Figari (7)
Alessandro Nora (8)
Alessandro Velotto (9)
Stefano Luongo (10)
Andrea Fondelli (11)
Fabio Baraldi (12)
Edoardo Prian (13)
 
Questi gli atleti convocati dal ct russo Erkin Shagaev:
 
Anton Antonov(1)
Adel Giniatov (2)
Pavel Khalturin (3)
Igor Bichkov (4)
Alexey Bugauchuk (5)
Michail Krasnov (6)
Daniil Merkulov (7)
Roman Shepelev (8)
Nikita Dereviankin (9)
Dmitry Kholod (10), capitano
Sergey Lisunov (11)

Lev Magoaev(12)

Kirill Korneev (13)

Ecco le erbe per curare raffreddore e mal di gola

Dal coriandolo all’echinacea, ecco le proprietà benefiche delle comuni erbe aromatiche per sconfiggere l’influenza e i mali di stagione

neve1Le erbe aromatiche che utilizziamo normalmente in cucina non sono soltanto dei semplici condimenti, ma dei veri e propri antibiotici naturali. La natura ci offre tutti i medicinali e i rimedi di cui abbiamo bisogno per prevenire e trattare i disturbi più comuni, a partire dal raffreddore e dal mal di gola, per arrivare all’influenza. Le erbe aromatiche e officinali vengono impiegate in erboristeria e dalla medicina naturale sotto forma di oli essenziali, infusi, tisane e preparati curativi.

Ad esempio la salvia può essere usata per preparare collutori per disinfettare il cavo orale, mentre l’infuso aiuta la digestione. L’olio essenziale di rosmarino è uno dei più potenti antibiotici naturali. E’ adatto soprattutto per il trattamento delle malattie da raffreddamento e può essere utilizzato fresco o secco come condimento anche ogni giorno. Inoltre, secondo i più recenti studi scientifici, il rosmarino migliora la memoria.

Invece la lavanda ha proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antifungine. Migliora i disturbi digestivi e agisce in modo efficace contro il mal di testa, oltre che in caso di infezioni.L’eucalipto è tra le erbe fondamentali nella cura delle malattie respiratorie e da raffreddamento. Ha proprietà antibatteriche ed espettoranti. E’ utile in caso di raffreddore, febbre, sinusite, tosse, influenza e artrite.

 
www.dilei.it