redazione il torinese

Tanto si perde. Anatomia dello psicodramma, dalla crisi del Lungo al suicidio del centrodestra

AVVISTAMENTI / di EffeVi

Poi ci sono i revenants e i grillini che leccano il gelato. Mentre i provvidi leghisti, che hanno appena eletto un giovane di occhio svelto come Riccardo Molinari, lasciano che a Torino scorra il sangue e si concentrano per vincere, da soli, nella città-simbolo di Novara

chiampafassino

Per capire qualcosa della incerta partita in corso a Torino, intanto conviene partire da lì, dal suicidio finale del centrodestra subalpino. “Tanto si perde”: non è lucida rassegnazione, quanto un imperativo morale, una dottrina strategica, uno specchio del principe per gli ultimi berlusconiani.

Intanto, va ricordato, non necessariamente si perde: ancora a dicembre tutti i sondaggi davano Fassino in testa, i grillini secondi a un’incollatura dal centrodestra, purché unito: ovvero, ballottaggio con esiti finali consegnati al riporto tra Torinesi non fassiniani, che restano maggioranza .

FASSINO BABBO NATALEPiero Fassino è un uomo che non si spaventa facilmente: giganteggia sulla mediocrità del PD locale e, con la sua squadra di inossidabili ex-Pci anni ’80 (incarnata plasticamente dall’onnipresente Giancarlo Quagliotti, storico ufficiale di collegamento tra il partito e mondi importanti come la Fiat e il gruppo Gavio), sta tenendo faticosamente sulle sue spalle un sistema al limite dell’implosione. Il modello dell’età aurea di Chiamparino ha il fiato corto: un modello, potremmo dire, “cosmetico”, fondato sul governo del consenso attraverso i circenses, sull’utilizzo sapiente dell’orgoglio provinciale dei Torinesi e sulla robusta penetrazione della politica nella società: oggi il sindaco di Torino, tra la macchina comunale, le 32 società partecipate e gli 86 enti e fondazioni controllate, è di gran lunga il principale datore di lavoro nell’area metropolitana; di qui discendono anche i rapporti necessariamente incestuosi intorno ad appalti e servizi pubblici, con una serie di infortuni e scandaletti che hanno fatto scrivere abbondantemente, appunto, di un “sistema Torino”gazebo forza italia

Un sistema che, con l’asciugarsi dei trasferimenti per grandi eventi, è oggi al collasso. Neanche la più brillante campagna di comunicazione potrebbe coprire ulteriormente i primati negativi di Torino: caduta del PIL, prima città in Italia per debito finanziario, seconda per sfratti, al primo posto nel Nord per disoccupazione giovanile, quarta in Italia per reati in generale, con una qualità della vita in discesa per criminalità, scarsa coesione sociale, depauperamento della forza lavoro.

mole rosa 2015La prossima fine del sistema Torino è avvertita in maniera molto chiara, visto che pezzi dell’establishment si stanno rapidamente distanziando o addirittura riposizionando, rendendo Fassino-Atlante (noto come “il Lungo”) sempre più ansioso di raccattare tutto il possibile per tentare di salvarsi senza ballottaggio.

E qui torna utile l’ultimo aiutino del centrodestra residuale, quello del “tanto si perde” – e perciò tanto vale aiutare l’amico Piero, ché con lui si ragiona. Certo, appare molto lontana l’età aurea della “concordia” come sistema di governo: i tempi delle Olimpiadi, in cui Enzo Ghigo per la Regione e Sergio Chiamparino dal capoluogo erano i dioscuri di un sistema che aveva anticipato il “partito della Nazione”, con la gestione in comune delle robuste commesse pubbliche, attraverso una rigida divisione delle sfere di influenza nell’economia e nella società piemontese. E dovranno riflettere gli adepti della dottrina, molto diffusa nell’ex-PdL, di leale opposizione di sua maestà, che per bon ton hanno evitato di ostacolare le manovre del PD sulle fondazioni bancarie, piuttosto che le varianti urbanistiche a scopo di cosmetica di bilancio. Allo stesso modo, dovranno reinventarsi professionalmente quegli esponenti politici che avevano fatto del “tanto si perde” un vero business, che comportava di solito andare a sbraitare in televisione o in piazza e poi salire in ufficio e trattare laicamente di nomine e appalti, a condizione di abbaiare molto e di non mordere mai.

napoli osvaldoLa tesi del complotto pro-Fassino ha preso quota quando i “tantosiperdisti” hanno provato a candidare contro Fassino proprio l’uomo che ne è il comprimario, ovvero il simpatico 71enne ex-deputato, ex-sindaco di un paese di valle, e mai attivo politicamente in città, come Osvaldo Napoli, tuttora presidente di una controllata di Anci. Va ricordato infatti che per questo incarico l’ex deputato Napoli riceve un compenso stabilito motu proprio – e in contrasto con il parere del CdA di Anci – dallo stesso Fassino.

Se poi aggiungiamo che esponenti storici di questo centrodestra “collaborativo”, come Michele Vietti ed Enzo Ghigo, sono passati dall’appoggio discreto al sostegno pubblico, con tanto di interviste e di candidature di amici e collaboratori nelle liste a sostegno di Fassino, diventa difficile non vedere il consolidarsi di un “partito della nazione” sotto la Mole.

Non a caso i provvidi leghisti, che hanno appena eletto un giovane di occhio svelto come Riccardo Molinari, lasciano che a Torino scorra il sangue e si concentrano per vincere, da soli, nella città-simbolo di Novara , contando di fare comunque un buon risultato (da soli o in coalizione con liste civiche) per il semplice fatto di essere i soli fuori dal gioco, guardando a destra.

rosso robertoOssia, non esattamente i soli: perché di fatto a destra si posiziona la curiosa candidatura del revenant Roberto Rosso: l’uomo che nel 2001 portò Forza Italia al 32%, arrivando vicino a sloggiare Chiamparino da Palazzo Civico, torna oggi alla guida di una strana combinazione di Udc e liste di appoggio che si collocano al centro, ma utilizzano slogan che farebbero impallidire Le Pen padre. Un’operazione che ricorda un po’ le rivolte contadine medievali: raccoglie gli esclusi, presenta rivendicazioni forti, e spera poi di essere ricevuto dal principe per ottenere concessioni ; non è infatti difficile vedere dietro Rosso l’ombra di Vito Bonsignore, che vuole a ogni costo sedere al tavolo di quelli che hanno fornito a Fassino l’aiuto indispensabile a salvarsi.

Resta da capire chi sia, in realtà, la vera novità della campagna, la candidata “sindaca” (come amanoappendino dire da quelle parti) Chiara Appendino del M5S. Già il compiacente trattamento che le riserva quotidianamente La Stampa fa pensare a Longanesi: lei la rivoluzione non la farà di sicuro, perché se non la conosciamo, conosciamo bene la famiglia e il mondo da cui proviene. Un mondo Unione Industriale e Fiat, biennio in Economia e Commercio con stage e tesi su “valutazione parco calciatori” presso la Juventus F.C. S.p.A., non proprio una multinazionale dove parentele e relazioni personali non pesino. La buona Chiara potrà esibire cappelli peruviani e targhette “no oil”, ma insomma, Torino è una città di provincia e non è difficile capire che per estrazione, censo e stile di vita, una volta scesa dal palcoscenico, la persona presenta un profilo differente da quello classico del grillino scappato di casa.

unita novelli jottiSarà per questo che un eventuale vittoria dei grillini a Palazzo Civico non spaventa più di tanto certo establishment: certo, c’è da temere un’infornata di consiglieri “analfabeti” e di assessori incompetenti (ma poi nulla che non si sia già visto). Ma la buona “sindaca”, in fondo, viene da quella Torino che, senza troppo clamore, comanda sempre e comunque; saprà tenere le redini, l’amministrazione è un fatto tecnico, avete visto a Parma. E quanto ne segue. I più vecchi ricorderanno il terrore del 1975, quando arrivò a Palazzo Civico un Diego Novelli con una maggioranza Pci dura e ferrigna. Si pensava a Cuba o al Cile di Allende: epurazioni, espropri, persecuzioni politiche e poliziesche, la gogna per i preti e i buoni borghesi. In pochi mesi si vide che erano timori infondati, che persino con i comunisti (figuriamoci con i radical-chic anni ’70 o 2.0) chi comanda davvero può ragionare. E che anzi con i comunisti è più facile intendersi perché hanno lo zelo del neofita: l’espressione, ferocemente torinese, fu: “hanno berliccato il gelato”. Per dire: sono pronti ad accomodarsi a tavola.

Ecco, l’impressione è che la candidata del M5S a Torino sia il grillismo dal volto umano, nata in un mondo dove il gelato è sempre in tavola. Forse, anche più interessante dello stesso vecchio Piero, tanto Lungo quanto logorato.

 

“Viaggio nella Sardegna del vino" con GoWine

Focus: i vini autoctoni dell’isola, le storie di uomini e donne del vino StarHotel Majestic Corso Vittorio Emanuele, 54  
GO-WINE

La Sardegna è la protagonista del secondo incontro dell’anno di Go Wine a Torino.Un focus sulla viticoltura dell’isola, ricca di vini autoctoni e di una storia antica legata alla coltura della vite. Una sorta di viaggio nelle principali aree di produzione dell’isola con la presenza di uomini e donne del vino in sala a raccontare vini e territorio.Grazie alla collaborazione con il Circolo Sardi Sant’Efisio di Torino, la serata si arricchisce con alcuni assaggi di prodotti tipici sardi. Accompagneranno la degustazione gli assaggi di spianata sarda, formaggio e salumi.

Le aziende al banco d’assaggio:Argiolas – Serdiana (Ca); Cantina del Giogantinu – Berchidda (Ot);Cantina di Dorgali – Dorgali (Nu); Cantina Trexenta – Senorbì (Ca);Carpante – Usini (Ss); Columbu – Bosa (Or);Deiana Ferruccio  Settimo San Pietro (Ca); Dettori – Sennori (Ss);Fradiles – Atzara (Nu); Gostolai – Oliena (Nu); Ledda Fele – Oliena (Nu);Mesa – Sant’Anna Arresi (Ci); Mora&Memo – Serdiana (Ca);Murales – Olbia (Ot); Pala – Serdiana (Ca); Quartomoro di Sardegna – Arborea (Or);Su ‘Entu – San Luri (Vs); Tenute Delogu – Alghero (Ss); Zarelli Vini – Magomadas (Or).

 www.gowinet.it

Programma e orari:Ore 17,00 – 19,00: Anteprima: degustazione riservata ad operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar);Ore 19,00: breve conferenza di presentazione dell’evento;Ore 19,15 – 22,00: Apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati. Il costo della degustazione per il pubblico è di € 17,00, Soci Go Wine € 12,00, riduzione soci associazioni di settore € 15,00Il costo della degustazione segna un piccolo aumento rispetto alle precedenti comunicazioni per l’assaggio di prodotti tipici sardi.


L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2016 (benefit non valevole per i soci familiari).

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail a  stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di mercoledì 09/03 p.v..

Brucia tetto di un palazzo, sei famiglie evacuate

incendio vigili 2Durante le operazioni di spegnimento i vigili del fuoco hanno salvato dalle fiamme un operaio, che è  rimasto leggermente intossicato

Un grande incendio è scoppiato sul tetto di un condominio a Venaria Reale. Nell’edificio erano in corso lavori di manutenzione. Durante le operazioni di spegnimento i vigili del fuoco hanno salvato dalle fiamme un operaio, che è  rimasto leggermente intossicato. I carabinieri – informa l’Ansa – sono riusciti  a salvare due gattini rimasti imprigionati in un appartamento. In tutto sei famiglie, residenti all’ultimo piano, sono state evacuate fino allo spegnimento dell’incendio, causato probabilmente  per motivi legati ai lavori in corso sul tetto.

 
(Foto: archivio)

In cerca di impiego: aperte le iscrizioni on line a "IoLavoro"

iolavoro20.operai fabbrica lavoroLe offerte riguardano diversi settori: Ict e digital, elettronica, turistico alberghiero, ristorazione, distribuzione e commercio, tour operator, agroalimentare, automotive, metalmeccanico, assicurazioni e finanza, materie plastiche e vigilanza, facility management

Chi cerca un’occupazione può iscriversi su www.iolavoro.org e candidarsi per le opportunità di impiego che saranno offerte dalle aziende in cerca di personale, come Ikea, Lavazza, Club Med, I Grandi Viaggi, Food & Company, Monge, Bene Banca (Bcc) e Banca Sella, nel corso della sessione primaverile in programma al PalaAlpitour di Torino dal 6 all’8 aprile. Il termine è anticipato al 21 marzo per le aziende che effettueranno la preselezione.

Le offerte riguardano diversi settori: Ict e digital, elettronica, turistico alberghiero, ristorazione, distribuzione e commercio, tour operator, agroalimentare, automotive, metalmeccanico, assicurazioni e finanza, materie plastiche e vigilanza, facility management. A queste opportunità si aggiungono altre migliaia di proposte di lavoro in Europa grazie alla partecipazione dei Servizi per l’impiego francesi Pôle Emploi e dei referenti della rete Eures.

“La 20ma edizione di IoLavoro, manifestazione che negli anni ha dimostrato tutta la sua efficacia nel far incontrare domanda e offerta di occupazione – afferma Gianna Pentenero, assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale – assume un significato particolare perché coincide con la recente riorganizzazione su base regionale dei servizi piemontesi per il lavoro. Per la prima volta, infatti, alla rassegna partecipano i Centri per l’impiego di tutto il Piemonte, il cui personale dal primo gennaio scorso è assegnato all’Agenzia Piemonte Lavoro, che diventa così la più grande azienda pubblica di servizi per il lavoro sul nostro territorio. Si tratta di un processo di riorganizzazione complesso, che consentirà di uniformare regole e modalità di gestione, spesso diverse da provincia a provincia e, al tempo stesso, di sfruttare la capillarità della rete per erogare le misure di politica attiva elaborate dalla Regione. IoLavoro sarà l’occasione per presentare compiutamente queste novità”.

gianni.gennaro@regione.piemonte.it

Mirafiori, inizia la nuova era? Finalmente parte la produzione del suv Maserati Levante

MIRAFIORI FACCIATAL’intesa con Fca  per un nuovo anno di cassa integrazione era stata siglata a gennaio seppur in un incontro separato, anche dalla Fiom

L’obiettivo era far ripartire Mirafiori. I “duri e puri” della Fiom avevano condotto trattative separate rispetto agli antri sindacati, ma poi l’accordo è stato raggiunto in Regione per il nuovo anno di cassa integrazione straordinaria alle Presse dello stabilimento di Mirafiori. L’intesa con Fca era stata siglata a gennaio seppur in un incontro separato, anche dalla Fiom. Le aspettative su Mirafiori sono notevoli: il rilancio della storica fabbrica, infatti, dovrebbe passare dalla produzione del nuovo suv Maserati Levante.

E, infatti, parte proprio in queste ore nello storico  nello stabilimento di quella che fu Fiat ed oggi è Fca la produzione del primo suv della casa del Tridente. Il nuovo veicolo sarà presentato ufficialmente domani al Salone di Ginevra. E’ il coronamento della gamma delle berline e delle sportive della casa automobilistica, che ha realizzato Quattroporte, Ghibli, GranTurismo e GranCabrio.

(Foto: il Torinese)

Sgominata la banda violenta della Audi bianca

carabinieri 332Recuperate 20 auto rubate

I carabinieri hanno catturato una banda di albanesi accusata di una venina di colpi. Tutti furti e rapine in abitazioni, avvenuti sul territorio piemontese. Quattro gli arrestati, i componenti del gruppo  che impiegavano un’Audi TT bianca. “Lavoravano”  con le vittime in casa, non disdegnando metodi violenti. La stessa operazione, iniziata sei mesi fa dai carabinieri di Torino, aveva consentito l’arresto di nove albanesi appartenenti ad altre tre bande specializzate rapine. Recuperate 20 auto rubate.

'Ndrangheta, nuovi arresti dopo "Big Bang"

carabinieri blocco

 Per due persone l’accusa è di tentata estorsione in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso, per le altre, invece, detenzione di stupefacenti per  spaccio

Massiccia operazione dei carabinieri contro la ‘ndrangheta nel Torinese e nell’Astigiano. Eseguiti 14 arresti su ordine di custodia cautelare da parte del gip di Torino. Per due persone l’accusa è di tentata estorsione in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso, per le altre, invece, detenzione di stupefacenti per  spaccio. Gli arresti fanno seguito all’operazione ‘Big Bang’ che a gennaio aveva portato all’arresto di 22 persone, tra cui Adolfo e Cosimo Crea, ritenuti i capi del ‘Crimine’, ala dura dell’organizzazione mafiosa.

LA BEATA ENRICHETTA DOPO LA MOSTRA

salsasio2Materiale, fotografie e documenti sulla storia della Beata di Salsasio, sulla storia dei luoghi dove lei è vissuta e sulle opere che sono state compiute in suo onore in seguito alla sua Beatificazione

Nei giorni 12, 13 e 14 febbraio presso il Teatro di Borgo Salsasio si è tenuta una mostra dal titolo “Madre Enrichetta: la Santa della quotidianità” dedicata alla Beata Enrichetta Dominici che a Borgo Salsasio di Carmagnola ha avuto i natali.

Nella mostra è stato esposto materiale, fotografie e documenti sulla storia della Beata di Salsasio, sulla storia dei luoghi dove lei è vissuta e sulle opere che sono state compiute in suo onore in seguito alla sua Beatificazione.

Nella mostra inoltre sono state esposte le fotografie in ordine cronologico delle Successori della Beata Enrichetta e quindi delle Superiore Generali della Congregazione delle Suore di Sant’Anna.

All’interno di un’urna è stato esposto l’atto di Battesimo della Beata, la trascrizione e la traduzione e l’atto di Cresima di Madre Enrichetta, a fianco, inoltre erano presenti un quadro con la genealogia della famiglia Dominici della Beata e un manichino vestito con gli abiti che usava la Beata di Salsasio.

Era esposto nella mostra, anche il quadro realizzato da Mario Bergamo e donato alla Parrocchia di Salsasio che rappresenta la Beata Enrichetta di Salsasio, realizzato in occasione dello spettacolo La Santa del Lunedì, sulla vita della Beata e in occasione della Consacrazione della nuova chiesa Parrocchiale di Salsasio, dedicata a Madre Enrichetta.

salsasio4Inoltre è stato proiettato ai visitatori un video realizzato dalle Suore di Sant’Anna della Casa Generalizia di Roma che ha presentato il Processo di Beatificazione e la Beatificazione, con tanto di voce del Papa Paolo VI che ha proclamato Beata, Madre Enrichetta.

A fare da contorno alla mostra era la bancarella a cui si potevano acquistare a offerta libera, libri, oggetti religiosi, gadget e molto altro sulla Beata di Salsasio e un punto ristoro per ricordare che come la mamma della Beata preparava sempre la merenda a Madre Enrichetta quando era piccola, anche i visitatori della mostra potevano fermarsi un momento per uno “spuntino”.

salsasio1Da ricordare inoltre è la presenza nella mostra, della lettera alla popolazione di Salsasio e ai visitatori della mostra, della Madre Francesca Sarcià, Superiora Generale della Congregazione delle Suore di Sant’Anna, attuale successore della Beata Enrichetta. Ricordo anche che copie della lettera in occasione della Mostra e della Festa della Beata e dell’Anno Santo della Misericordia di Madre Francesca, come anche le cartoline ricordo della Beata di Salsasio, si possono trovare presso le due chiese e la Parrocchia del Borgo.

Data la numerosa e entusiasta partecipazione alla mostra, alcune parti della stessa mostra, per più di una settimana e durante la festa della Beata Enrichetta, sono state esposte presso la Chiesa Collegiata di Carmagnola, grazie anche alla collaborazione della Parrocchia Santi Pietro e Paolo e dell’Arciprete Monsignor Giancarlo Avataneo, oltre alla preziosa collaborazione di molti collaboratori della Collegiata.

Sono state molte, inoltre, le presenze alla mostra, tra cui l’Economa Generale della Congregazione delle Suore di Sant’Anna, una Consigliera Generale e anche il Parroco di Carmagnola, Don Giancarlo, quello di San Bernardo, Don Giovanni e quello di Salsasio, Don Mario.

A tagliare il nastro all’inaugurazione della mostra, avvenuta il 12 febbraio erano presenti, la Madre Generale Emerita delle Suore di Sant’Anna, Madre Franceschina, alcune suore, la Presidente dell’Associazione Giovanni Gallo, Amalia Panetto e Irene Canova della Pancalera, che hanno collaborato alla Mostra, oltre al realizzatore del quadro della Beata Mario Bergamo, allo storico di salsasio6Salsasio Francesco Carena e a molti partecipanti.

Numerose inoltre anche le persone presenti alle Celebrazioni della Festa della Beata Enrichetta, dove durante le Messe è stata letta anche la lettera della Madre Generale alla popolazione del borgo Salsasio.

Per la mostra “Madre Enrichetta: la Santa della Quotidianità” ringrazio l’Associazione Giovanni Gallo e la Presidente Amalia Panetto per aver offerto il Teatro di Salsasio al cui interno si è allestita la mostra e per la preziosa collaborazione nell’organizzazione della manifestazione.

Ringrazio la Congregazione delle Suore di Sant’Anna, in particolare ringrazio la Superiora Generale Madre Francesca e le Suore della Casa Generalizia di Roma per la preziosa collaborazione, le Suore di Sant’Anna Suor Sabrina Pollini, Economa Generale per la collaborazione e la partecipazione e Suor Anna Maria Gamba, Consigliera Generale, per la partecipazione e l’interessamento. Grazie anche alla Superiora Generale Emerita, Madre Franceschina Milanesio e alle Suore delle Comunità di San Grato, di San Bernardo, di Moncalieri e della Casa Madre di Torino, in particolare voglio ringraziare Suor Ada della Comunità di San Bernardo, Suor Josephine della Casa Madre e un grazie speciale alla Superiora di Moncalieri Suor Angela Riccardi, oltre alla Superiora Provinciale dell’Italia Suor Gabriella Profita per la collaborazione.

Grazie anche a Suor Renata Lazzari.

Un grande grazie va ai collaboratori della mostra, al giovane di Salsasio Loris Mondino e alla Memoria di Salsasio, il geometra Francesco Carena per la documentazione Storica, grazie anche per la collaborazione alla Parrocchia di Salsasio e in particolare al Parroco Reverendo Don Mario Berardo e alla Parrocchia di San Bernardo e al Parroco Don Giovanni Manella.

Un grazie anche ad Ettore Milanesio per le fotografie, la collaborazione tecnica e la costante presenza alla mostra. Un particolare ringraziamento va anche alla carissima Suor Rosa Maria Torres della Comunità di San Bernardo per la preziosissima collaborazione e per il grande interessamento e lavoro svolto nella mostra.salsasio3

Ringrazio ancora tutti coloro che hanno partecipato e che in vari modi hanno collaborato a titolo gratuito alla mostra, in particolare ringrazio Enrico Perotti, Pierpaolo Boschero, Morleo Pompeo e Rina Rosa per le fotografie, ringrazio Giuseppe Quattrocchio, Patrizia Giraudo, Massimiliano Pampaloni Giulia De Bartolomeo, Riccardo De Bartolomeo, Lorenzo Monterzino, Loredana Burzio, Francesca Bosco, Michelangelo Oglino e Gianfranco Botto per la collaborazione tecnica, grazie a Mauro Novaresio per la collaborazione e che recentemente ha anche trovato il luogo e la data di morte del papà della Beata Enrichetta, ritenuto scomparso. Grazie anche al Comune di Carmagnola.

Un particolare ringraziamento va anche ai commercianti di Salsasio, Lavanderia di Diego Albertino, Macelleria La Bottega del Buongustaio, Pizzeria Antico Borgo, Erboristeria La Luna, Cartoleria – edicola Il Papiro e Ortomattina del Murè per la preziosa collaborazione.

Ringrazio anche i giornali locali per la pubblicazione degli articoli sulla festa e sulla mostra della Beata di Salsasio, grazie a questi mezzi di informazione, infatti, si è potuto informare un numero molto più alto di persone interessate all’iniziativa.

Un grande e speciale ringraziamento va poi alla Pancalera e in particolare alla Direttrice Dottoressa Irene Canova per la preziosa e assidua collaborazione per la realizzazione della mostra.

Data la numerosa partecipazione e all’entusiasmo dei visitatori prossimamente sarà riproposta la Mostra su Madre Enrichetta insieme a molte altre inziative.

Grazie a tutti!

Ivan Quattrocchio

Realizzatore della Mostra

 (Foto: Ettore Milanesio / Piercarlo Nicola della Pancalera)

 

#Foodfest16: alla scoperta della Gattinara tra vino e riso

gattinara1La giornata conclusiva, quella di sabato 27, è stata all’insegna della conoscenza diretta del territorio piemontese e delle eccellenze locali. I giornalisti accreditati hanno potuto partecipare a  percorsi enogastronomici presso diverse aziende. Vi racconteremo l’Educational “Imbottigliati… in collina” che ci ha portato alla scoperta delle colline della Gattinara e delle sue prelibatezze, il vino e il riso

Torino ha ospitato la prima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare dal 25 al 27 febbraio presso l’Aula Magna dell’Università nel complesso della Cavallerizza Reale. Una tre giorni di incontri, lezioni, dibattiti e workshop sui temi più caldi che affronta il giornalismo alimentare. Si è discusso di politiche alimentari, sicurezza del cibo, educazione alimentare, reati alimentari e di comunicazione a tutto tondo sul tema. Relatori importanti si sono susseguiti sul palco, dal presidente di Slow Food Carlo Petrini al vice presidente della Lavazza, ai vari esperti di zoo profilassi e al magistrato Guariniello.gattinara5

La giornata conclusiva, quella di sabato 27, è stata all’insegna della conoscenza diretta del territorio piemontese e delle eccellenze locali. I giornalisti accreditati hanno potuto partecipare a degli Educational, cioè dei percorsi enogastronomici presso diverse aziende. Vi racconteremo l’Educational “Imbottigliati… in collina” che ci ha portato alla scoperta delle colline della Gattinara e delle sue prelibatezze, il vino e il riso. Il primo step è stata la visita all’Azienda Vitivinicola Travaglini nata nel 1958, rinomata per la produzione del vino Gattinara DOCG. Attraverso i racconti di Massimo, genero del fondatore dell’azienda Giancarlo Travaglini, abbiamo conosciuto una storia di intraprendenza, lungimiranza e passione per la propria terra. Giancarlo Travaglini ha portato ad alti livelli nazionali e internazionali il vino prodotto dal vitigno Nebbiolo. L’azienda esporta nel mercato estero il 65% della produzione, in testa gli Stati Uniti e poi i paesi del Nord Europa. Innovativa è stata ed è tuttora la gattinara4forma della bottiglia, ideata nel 1958, che contiene il Gattinara Travaglini. La “pancia” pronunciata e la forma “storta” permettono la decantazione trattenendo l’eventuale sedimento naturale che si forma nel lungo riposo del vino in cantina. Il Gattinara DOCG viene lasciato riposare per tre anni mentre quello Riserva per quattro. Il Tre Vigne DOCG è invece quello che strizza di più l’occhio ai compratori internazionali e nasce dall’unione di uve provenienti da tre vigneti posti a diversa altitudine. Il sogno e L’altro sogno sono frutto dell’idea di Giancarlo di utilizzare uve stramature fatte appassire per cento giorni. Il secondo si differenzia dal primo per la presenza di un maggiore residuo zuccherino. Il signor Travaglini, venendo a mancare, non ha potuto però assistere alla realizzazione del sogno, ma la famiglia lo ha portato a compimento. La degustazione di questi vini ci ha permesso di sentire gli odori e i sapori intensi, frutto di una terra rocciosa ricca di sali minerali di ferro. L’accompagnamento con salame della Gattinara e toma valsesiana è stato perfetto.gattinara3

Il tour è continuato con il pranzo presso il Ristorante Villa Cavalleri di Gattinara, dove il cuoco ci ha servito pietanze piemontesi tra un aneddoto e l’altro con una genuinità disarmante. Principe delle portate è stato il Risotto alla Gattinara, perché il riso nasce nell’acqua e muore nel vino, come si dice da queste parti.

L’ultima tappa ci ha portato a scoprire la produzione del riso anche attraverso i racconti della guida Alberto Pistola. Sono stati i monaci cistercensi dell’Abbazia di Lucedio a portare il riso nella zona alla fine del Quattrocento e a coltivarlo grazie alla presenza delle paludi. Ad accoglierci presso la Riseria di Rovasenda dei fratelli Tomanosi è stato il signor Giovanni. La famiglia Tomasoni coltiva e produce riso dal 1976 nella cosiddetta “Baraggia”. Si tratta di un terreno argilloso poco fertile bagnato dall’acqua proveniente dal Monte Rosa, che viene bonificato attraverso la coltura del cereale. La peculiarità del prodotto consiste in un chicco più piccolo rispetto alle altre varietà, ma compatto, translucido e con un’ottima tenuta in cottura. Giovanni Tomasoni, con un sorriso puro e scavato dalle rughe della fatica degli anni di lavoro, ci ha raccontato la sua storia. gattinara2La sua è un azienda piccola che non ha nulla da invidiare a quelle più grosse, stessi procedimenti, stessa resa e qualità. Il processo di lavorazione meccanizzato dura circa 15 minuti, inizia dalla sbramatura del risone che viene pulito e diventa chicco. Da questo processo viene scartata la lolla, parte esteriore del chicco poi utilizzata per la produzione di mangimi per animali. Il secondo step è la sbiancatura del chicco, dal quale si elimina invece la pula. La Tomasoni Riso produce principalmente quattro varietà di riso: il Carnaroli, l’Arborio, il S. Andrea e il Baldo. Dal 2007 il prodotto ha ricevuto la Denominazione d’Origine Protetta “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, l’importante rinascimento tutela e allo stesso modo garantisce l’unicità e la qualità del riso.

Questa esperienza ci ha permesso di conoscere tradizioni locali sedimentate nel territorio e che per questo lo rendono unico. Soprattutto abbiamo ascoltato le storie delle persone e del duro lavoro che stanno dietro ai prodotti e che rappresentano la forza del Made in Italy e dell’Italia stessa.

Federica Monello

 

Vento oltre 100 km l'ora e il tempo peggiora nel fine settimana con neve sulle Alpi

cielo nuvole tempopalatina cielo2Una rapida perturbazione è passata ed  è tornato il sereno in pianura, invece in montagna con il vento forte c’è stata anche qualche nevicata

Tutto il Piemonte e anche Torino sono stati spazzati ad un forte vento oltre i 100 km all’ora. Nelle zone di confine con la Valle d’Aosta le raffiche hanno toccato addirittura i 140 km orari. Una rapida perturbazione è passata ed  è tornato il sereno in pianura, invece in montagna con il vento forte c’è stata anche qualche nevicata, di alcuni centimetri sulle vette del Torinese. Il meteo prevede un nuovo cambiamento nel weekend: l’aria fredda invaderà la catena alpina portando nevicate anche a quote piuttosto basse, di 600-700 metri e solo a 300 nelle vallate  del Cuneese.

(Foto: il Torinese)