redazione il torinese, Autore presso Il Torinese - Pagina 1685 di 2076

redazione il torinese

Centrodestra diviso: la Lega incorona Morano, Forza Italia con Napoli

salvini giavenoCi sono ancora margini per una candidatura unitaria della coalizione ormai allo sbando completo?

Osvaldo Napoli, il candidato scelto da Berlusconi per la carica di sindaco di Torino è molto duro sui giornali: “Salvini conosce Morano? bene, i torinesi invece conoscono Napoli. A Salvini dico quindi arrivederci al 7 giugno, quando avremo contato i voti di Morano e i miei”. Il segretario leghista, dopo avere incontrato il notaio, sostiene che l’ex parlamentare azzurro, già primo cittadino di Giaveno  e attuale sindaco di Valgioie “non è un candidato valido, e si è perso troppo tempo. Berlusconi non vuole politici, ma imprenditori e professionisti? allora per me la persona giusta è il notaio Alberto Morano, che conosce  bene i problemi di bilancio e le beghe di questa città”. Dopo la rottura consumata a Roma tra il cavaliere e Fratelli d’Italia, questi ultimi convergeranno anche loro su Morano? Ci sono forse ancora margini per una candidatura unitaria, per evitare una balcanizzazione del centrodestra che a Torino (e non solo) sta dando una pessima immagine di sé.

(foto: il Torinese)

Dove sono il genio, l’amore e la libertà? Parla Piero Angela

VIAGGIO NELLA MENTE: presso l’Università di Torino, Via Verdi 9, giovedì 17 marzo alle ore 17,45

 angela

Il cervello è una macchina meravigliosa e conoscerla ci può aiutare a usarlo bene nelle sue potenzialità, dall’infanzia all’età più avanzata. Da questo spettacolare groviglio fatto di miliardi di cellule nervose e delle loro diramazioni nasce tutto: la capacità di vedere e immaginare, di soffrire e gioire, di ricordare e creare, di odiare e innamorarsi. Ma come avviene tutto ciò? Come si formano le immagini che vediamo nel nostro “teatrino mentale”? Come scegliamo? Da dove nasce l’amore? Come si spiegano i déjà-vu? Le risposte a questi affascinanti quesiti sono gli ingredienti del “Viaggio nella mente” che vedrà al timone Piero Angela, alla scoperta di dove si nascondono il genio, l’amore e la libertà. Il 17 marzo, per l’ultimo appuntamento della trentesima edizione, GiovedìScienza invita il suo pubblico all’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, in via Verdi 9, sempre alle 17,45.

 

Il celebre giornalista e scrittore torinese, che tutti conoscono per i successi di Quark e Superquark, racconterà quello che si è capito del cervello e le frontiere di ciò che ancora resta da conoscere. Ma come tenere il cervello attivo e brillante per tutta la vita? Che ruolo giocano l’allattamento, l’esercizio fisico, l’alimentazione, l’allenamento mentale, il sesso? Che dicono gli studi sul cervello dei centenari o sull’Alzheimer? Molte ricerche dimostrerebbero che è possibile tenere in buona forma i nostri neuroni e prevenire parte di quelli che paiono essere inevitabili danni del tempo e dell’età.

 

È possibile seguire la conferenza in diretta streaming su www.giovediscienza.it

e dal Molecular Biotechnology Center MBC, Sala Aristotele in Via Nizza 52, Torino

La Transiberiana festeggia i suoi primi cent’anni

Era il 1891 quando ebbero inizio i lavori, il 1901 quando venne compiuto il viaggio inaugurale, il 1916 quando i binari raggiunsero finalmente Vladivostock. Binari russi, imperiali, maestosi

transiberiana5

Si celebra quest’anno il centesimo anniversario della Transiberiana, la celeberrima linea ferroviaria i cui lavori sono furono avviati nel 1891 per concludersi nel 1916. Si tratta del percorso ferroviario più lungo ed emozionante al mondo, che collega la parte occidentale della Russia con l’Estremo Oriente,attraversando sette fusi orari. Era il 1891 quando ebbero inizio i lavori, il 1901 quando venne compiuto il viaggio inaugurale, il 1916 quando i binari raggiunsero finalmente Vladivostock. Binari russi, imperiali,maestosi e a scartamento diverso da quello standard europeo. E’ stato scritto che la transiberianaTransiberiana “non è solo una ferrovia, è una sorta di anima, di scheletro, di essenza della Russia profonda, zarista e staliniana, così come il Volga è l’ anima della Russia europea e ortodossa”. C’erano le classi dei vagoni, apparentemente simili a tutti i treni: quella dei velluti rossi in prima classe, la classe “morbida”, per far viaggiare comodi i nobili ai tempi dello Zar e la nomenklatura nei decenni dell’Urss; e c’erano quelli con la finta pelle, per lo meno leggermente imbottita, e gli altri, con i sedili di legno per,  i proletari. Così, coloro che, in teoria, governavano il paese dei Soviet, sul treno, viaggiavano in  classe “dura”. Pesanti, massicci e dall’andatura lenta, i vagoni della Transiberiana da un secolo percorrono l’ immensa distesa che va dal cuore dell’ Europa all’ Oceano Pacifico, consentendo ai viaggiatori di guardare dai finestrini ogni dettaglio del paesaggio. Con l’emozione di raggiungere gli Urali, dove sta scritto su di una stele: qui finisce l ‘ Europa. E, appena un chilometro dopo, transiberiana6affacciandosi all’altrove, un’ altra stele comunica con semplicità  che da lì inizia l’ Asia. Per giorni soltanto la steppa, poi giornate intere di tundra, per il tempo di un giorno il lago Baikal. Novemilatrecento chilometri di storia e rivoluzioni, lingue e popoli, foreste di betulle e steppe, neve e gelo, paesi, città, kolchoz  contadini : è questa la Transiberiana, la più lunga ferrovia del mondo che da cento anni trasporta uomini e merci da un capo all’altro della Russia, dalla stazione moscovita di Jaroslavskij fino a Vladivostok, ultimo avamposto urbano prima delle acque del Mare del Giappone. Alessandro III Romanov, lo Zar di Russia,  nel 1891 aveva 46 anni e un immenso territorio da gestire, che dai confini con l’Europa si spingeva fino alle porte di Pechino, in Cina. Per raggiungere San Pietroburgo, la capitale dell’Impero, dalle sponde del Pacifico era necessario più di un anno.

transiberiana4

Le vie di comunicazione con l’Estremo Oriente, con Siberia e Mongolia, regioni ricche di materie prime, erano pressoché  inesistenti. Le ferrovie dirette a est non andavano oltre la barriera montuosa degli Urali.  Così decise di dare il via all’impresa ferroviaria più grande della storia e da quell’anno, nei cantieri, vennero impiegati settantamila uomini tra operai, manovali, soldati oltre che prigionieri. C’è anche transiberiana2una vicenda quasi sconosciuta, evocata da Carlo Sgorlon nel suo romanzo“La conchiglia di Anataj, tutt’ora avvolta nel mistero. Questa storia riguarda i trecento friulani che costruirono la Krugobaikalskaja, cioè quel tratto della ferrovia Transiberiana che segue i contorni meridionali del lago Baikal. Lavorarono insieme con i russi, da Omsk al grande lago della Siberia meridionale. Molti di loro furono impegnati nella costruzione di gallerie, ponti, viadotti, massicciate. E poi, della maggior parte di questi friulani, si persero le tracce. Un lavoro immane che consentì l’incredibile progressione di quasi 650 chilometri all’anno anno, in direzione del  Mar del Giappone, senza curarsi del clima della Siberia, dell’aridità della steppa, di ostacoli e difficoltà. Così fino all’inaugurazione,  nel 1904, quando i primi convogli partirono da Mosca diretti a Vladivostok, raggiungendo il capolinea dopo più  di due settimane, attraversando anche parte del territorio cinese. Solo dodici anni dopo, nel 1916, grazie al ponte sul fiume Amur, a Khabarovsk,  il treno poté  compiere l’intero tragitto in territorio russo. La Transiberiana entrò nel vivo della storia del Novecento, con la rivoluzione d’Ottobre, offrendo a soldati e bolscevichi la possibilità di spostarsi con grande rapidità e sicurezza. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Transiberiana diventò una specietransiberiana3 di treno merci: le fabbriche della Russia europea furono infatti smantellate e spedite pezzo per pezzo al sicuro oltre la catena degli Urali. Oggi la Transiberiana si presenta come la foto sbiadita di quella che era nei primi decenni del Novecento. Per coprire le  grandi distanze è meglio viaggiare in aereo. Nonostante tutto il  “Rossija” – nome ufficiale del treno che compie la tratta Mosca-Vladivostok – conserva il suo fascino. Viaggiando sui quattordici vagoni, uno riservato alla prima classe, facilmente identificabili perché colorati d’ azzurro e di rosso, non effettuando soste intermedie, in sei giorni, dodici ore e venticinque minuti si raggiunge il Pacifico, attraversando i sette fusi orari. Così, dopo i 9300 chilometri del suo viaggio, il “Rossija” giunge al termine della corsa nel cuore della penisola di Muravjev-Amurski. Lì c’è Vladivostok, il porto peschereccio più importante e il maggiore scalo commerciale dell’estremo oriente russo, che da più di un secolo accoglie i viaggiatori provenienti dall’ovest. Non resta che brindare alla “centenaria” con un “Na sdarovie!”(alla salute!).

Marco Travaglini

 

Ecco la nuova legge regionale per i diritti e contro (tutte) le forme di discriminazione

consiglio X 1

E i costi? Vengono stanziati 150.000 euro l’anno consiglio lascarisper le iniziative di sensibilizzazione, formazione del personale, prevenzione dei casi di discriminazione e viene creato il Fondo regionale per le vittime di discriminazione con un primo stanziamento di 100.000 euro annui. Il Piemonte diventa così la prima Regione Italiana a istituire, dopo quello del Governo, il Fondo regionale per le vittime di discriminazione

E’ stata approvata dal Consiglio regionale la nuova legge a favore dei diritti e contro ogni forma di discriminazione, inclusa quella sull’orientamento sessuale. Il testo approvato è stato voluto in particolare dall’assessora ai Diritti, Monica Cerutti: ” Non ci saranno discriminazioni di serie A o di serie B, – ha commentato – ma un’azione contro tutte le discriminazioni possibili. La Regione ci provò già dieci anni fa, quando nel 2006 un testo contro le discriminazioni venne licenziato in Giunta ma non divenne mai legge; dieci anni dopo ce l’abbiamo fatta. Il lavoro per giungere all’approvazione di questa legge è stato lungo e partecipato perché frutto di confronto e concertazione sia in Commissione, sia con associazioni e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione online”.

Nel provvedimento è contenuta anche una base giuridica  per l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni, che servirà ad accogliere e orientare le vittime grazie ad un Nodo in ciascuna Provincia ed alle reti territoriali. Ci sarà la possibilità di attivare interventi di autorità specifiche come nel caso del Difensore civico, che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie pubbliche, studi medici o mezzi di trasporto. “o come nel caso delle donne straniere che portano il velo – dice Cerutti –  e che possono essere discriminate al momento della registrazione di un documento come la carta d’identità oppure nel caso di bandi pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e. In questo caso ad attivarsi è la Rete regionale contro le discriminazioni; nel caso di pubblicità lesive delle dignità dell’immagine della donna sarà il Corecom”.

CERUTTILe principali innovazioni: rispetto della parità di trattamento da parte dei fornitori che stipuleranno contratti con la Regione; richiamo del principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della nuova legge elettorale che stabilirà la forma di questa parità; interventi di informazione, formazione e sensibilizzazione nei confronti di tutte le categorie di operatori pubblici, estensione delle competenze del Garante dei detenuti anche ai casi di ex detenuti in via di reinserimento; promozione di iniziative di responsabilità sociale di impresa connesse all’attuazione del principio di non discriminazione; consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per materia; obbligo per la Regione e gli enti strumentali di pubblicare ogni anno una relazione sullo stato di attuazione della legge sul diritto al lavoro dei disabili.

Ora ci saranno a disposizione 180 giorni per elaborare un Piano regionale che preveda azioni specifiche contro le discriminazioni secondo le materie di competenza regionale: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali, diritto alla casa, formazione professionale e istruzione, politiche del lavoro, promozione dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese, attività culturali, turistiche, sportive, ricreative e commerciali, formazione e organizzazione del personale regionale, comunicazione, trasporti e mobilità.

E i costi? Vengono stanziati 150.000 euro l’anno per le iniziative di sensibilizzazione, formazione del personale, prevenzione dei casi di discriminazione e viene creato il Fondo regionale per le vittime di discriminazione con un primo stanziamento di 100.000 euro annui. Il Piemonte diventa così la prima Regione Italiana a istituire, dopo quello del Governo, il Fondo regionale per le vittime di discriminazione.

I Granata perdono ancora: il Genoa vince 3-2

toro venturaOra la classifica incomincia a intimorire Ventura

Il Torino è stato sconfitto 3-2 dal Genoa. nonostante in un quarto d’ora soltanto i granata fossero in vantaggio di due gol con una doppietta di Immobile i rossoblù hanno riaperto  la partita grazie al rigore di Cerci  per un fallo di Molinaro su  Anzaldi. Altro rigore al termine del primo tempo per un fallo di Acquah su Izzo e Cerci segna ancora. Il Genoa nel 20° della ripresa rimonta e passa in vantaggio con Rigoni. Ora la classifica incomincia a intimorire Ventura.

Scippatore morso a una mano: dalla ferita viene riconosciuto

POLIZIA CROCETTAIl ragazzo, ventenne,  è stato arrestato dalla polizia

L’impronta del morso che la vittima gli aveva lasciato su una mano ha incastrato uno scippatore marocchino. Il ragazzo, ventenne,  è stato arrestato dalla polizia nel quartiere Barriera di Milano. Il ladro aveva avvicinato un passante di 64 anni con una scusa e gli aveva messo una mano sulla bocca. Intanto un complice gli aveva strappato la catenina dal collo. Ma l’anziano aveva morso lo scippatore e successivamente chiamato una volante che poi ha raggiunto uno dei due malviventi. Visti  i segni sulla mano, non ci sono stati dubbi sulla colpevolezza ed è scattato l’arresto.

(Foto: il Torinese)

Dopo le polemiche il 18 marzo sarà giornata delle vittime del Bardo

tunisi cons4tunisi corteo Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria, ha approvato all’unanimità la delibera

Ora è ufficiale: il 18 marzo sarà la Giornata Cittadina della Memoria del Vittime innocenti dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi. Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria, ha approvato all’unanimità la delibera che, in polemica da parte dell’opposizione per le possibili strumentalizzazioni elettorali del provvedimento, lunedì era stata rinviata “Dobbiamo rendere un servizio alla comunità approvando una delibera doverosa. Resta il rammarico per la piega che ha preso questo evento”, ha detto il presidente della Sala Rossa, Porcino, commentando il ritardo con cui la decisione è stata assunta.

(Foto: il Torinese. I funerali delle vittime torinesi, lo scorso anno)

L'AGNELLO NEL PIATTO? “NO ALLA PASQUA DI SANGUE”

Con l’avvicinarsi della Domenica delle Palme, è stato organizzato un presidio informativo in Piazza CLN

Carne-rossaTra le tradizioni della Pasqua cristiana c’è quella, assurda, di mangiare carne dell’agnello sacrificato. Sono cifre spaventose quelle che documentano l’autentico massacro perpetrato nel nostro Paese, l’Italia, ai danni di questi animali, costretti, nella loro breve vita, a subire sofferenze indicibili e gratuite, in ossequio a un’anacronistica e crudele tradizione. Con l’avvicinarsi della Domenica delle Palme, è stato organizzato un presidio informativo in Piazza CLN per chiedere a coloro che intendono cibarsi delle loro giovani carni, di fermarsi a riflettere e di riconoscere in quel “cibo” degli esseri senzienti, sensibili e sofferenti e quindi di voler risparmiare loro la vita, quale importante primo passo verso un’alimentazione etica. Al tavolo informativo corredato da mostra fotografica, gli attivisti allestiranno una scenografia rappresentante il crudele destino dell’agnello, dalla riproduzione della “scena del crimine” alla tavola imbandita. Si invita la cittadinanza a partecipare. Quest’anno festeggia Pasqua senza agnello nel piatto. Contribuisci ad evitare l’ingiusto e inutile sacrificio di vite innocenti: lascialo vivere.

 
L’evento è stato organizzato dal gruppo “Attivisti per gli Animali – Torino e dintorni” in collaborazione con “U.N.A. – Uomo Natura e Animali” di Asti. www.facebook.com/events/1570060673309090

Marrone (FdI): “Il nuovo sindaco dovrà difendere le periferie abbandonate dal Pd e colpire le municipalizzate”

Il consigliere comunale e regionale Maurizio Marrone spiega a il Torinese cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco: “Fassino ha alzato le aliquote fiscali uccidendo il commercio, dobbiamo abbassare le tasse e diminuire gli sprechi

marrone consiglio

Cosa ne pensa della scelta di Osvaldo Napoli come candidato del centrodestra?

È la proposta di Forza Italia agli altri partiti di coalizione, abbiamo sempre obiettato che servisse una candidatura di maggior rottura con il “sistema Torino” e anche generazionale, ma è anche vero che in un momento di tale crisi, l’unità del centrodestra è più importante. Speriamo solo che non sia un’imposizione e che sia ancora aperto il confronto.

 

Sembra essere tuttavia un’imposizione dall’alto…

In realtà lo scorso lunedì secondo me c’è stato un equivoco, perché sembrava che all’inizio Berlusconi avesse smentito la candidatura di Napoli, ma dopo la sua minaccia di abbandonare il campo è stato confermato nuovamente. Pichetto intanto ha confermato che quella è la proposta di Forza Italia. Speriamo che nell’arco di una settimana al massimo si arrivi a una definizione unitaria e definitiva.

palazzo civicoIl consigliere Tronzano, capogruppo azzurro, si è espresso ai nostri microfoni sui candidati in corsa più discussi, Fassino e Appendino. Lei come vede questo duello?

Fassino incarna la continuità del “sistema Torino” ed è il nostro avversario principale, noi come Fratelli d’Italia non accetteremo mai un compromesso con Pd e Fassino a eventuali secondi turni. È anche vero però che la stessa Appendino incarna un’altra sinistra sul fronte “no Tav” e della famiglia, insieme alle numerose ambiguità sull’immigrazione e i campi nomadi. In questa situazione, un appoggio ai 5Stelle in un’eventuale secondo turno andrebbe a mio avviso molto meditato: non si può essere di appoggio a una parte nella guerra di una sinistra contro l’altra. Possiamo arrivare noi al ballottaggio con Fassino, senza lasciarlo fare ad altre forze politiche.

Tuttavia c’è il rischio che la candidata pentastellata raccolga i voti degli elettori confusi del centrodestra, cittadini che magari cercano un volto politico nuovo…

Certo, è possibile che gli elettori scelgano la candidata del M5S anche per il solo fatto che non ne conoscono la politica: l’Appendino è stata scelta perché è molto presentabile, però purtroppo dietro di lei si cela un movimento molto ideologizzato a sinistra, un movimento del “no a tutto”, anche alle grandi opere, allo sviluppo infrastrutturale, un modus operandi che rischierebbe di impantanare la città. Non sono eredi del centrodestra, ma semmai della vecchia sinistra radicale, con la differenza che loro hanno capito che rivendicare quella politica non porta a nulla e allora nascondono quell’identità dietro a messaggi più concilianti per il ceto medio e produttivo.

 

Come valuta, invece, il nuovo tipo di campagna elettorale scelto da Fassino?

 

La campagna di Fassino tradisce tutte le sue paure e le sue incertezze, è consapevole di essere stato a lungo assente dalle periferie e di esser stato troppo a Roma. I torinesi non l’hanno mai amato quindi cerca di colmare questi vuoti con nuove proposte comunicative. Il risultato finora è stato penoso, è incappato in numerose gaffe, partendo da quella del video con il finto cittadino, in realtà staffista Pd, fino al porre il comitato elettorale in un condominio in cui sono tutti contrari: tutto ciò rivela che l’attaccamento territoriale che sta propagandando, in realtà non esiste. I torinesi grazie al cielo non sono stupidi e si rendono conto della differenza che passa tra un “volantinatore”, mi riferisco ai volontari (che credo siano addirittura retribuiti) e un contatto diretto con il sindaco.

Penso sia l’unico, tra i sindaci delle grandi città italiane, che non ha ricevimenti diretti con la cittadinanza: persino il vescovo si rende disponibile a questo, pur essendo molto richiesto.

 

Quali sono, a suo avviso, le priorità cui il nuovo sindaco dovrà dedicarsi?

 

La prima urgenza è la vivibilità e il benessere delle periferie che sono state abbandonate, ci sono fasce intere di popolazione che vivono senza servizi e senza diritti fondamentali alla casa e senza l’assistenza sanitaria. Importante è anche la sicurezza: tutti questi servizi devono tornare in vigore in questi quartieri dimenticati solo perché non sono sotto la lente della vetrina cittadina, perché comunque non hanno dignità inferiore del centro città.

comune palazzo civicoL’omicidio avvenuto qualche giorno fa in Barriera di Milano secondo lei lo testimonia?

Assolutamente. In una riunione dello scorso martedì, Fassino ha rivendicato che sia stato un episodio casuale, ma in realtà è figlio del degrado sociale di quell’area: il fatto che vi siano ubriachi che assassinano le persone nei parchi mi pare una dimostrazione di questo, è capitato ricordo anche due anni fa davanti alla moschea di via Chivasso nella stessa zona. Certe periferie sono ricordate dal centrosinistra giusto ora che ci mette i comitati elettorali, noi invece ci siamo sempre stati: presidi, fiaccolate contro i campi rom, contro lo spaccio.La seconda priorità, come stavo dicendo, è una rivisitazione del fisco: Fassino ha tentato di colmare il debito della città alzando tutte le aliquote fiscali al massimo, con il risultato di deprimere il commercio. Tutto questo non ci rende attrattivi per le imprese, dobbiamo abbassare le tasse e tagliare gli sprechi dei servizi pubblici locali.

Questo proposito è realizzabile in concreto o solo a parole?

Gli sprechi sono parecchi, ma si tratta di andare a colpire i carrozzoni delle municipalizzate.

C’è da dire che su questo fronte, come centrodestra, siete tutti compatti

C’è chi pensa che basti vendere, ma a mio avviso bisogna monitorare il costo e l’efficienza del servizio di aziende come Amiat, Smat e Gtt: ovvio che se Amiat spreca migliaia di euro in sub-appalti alle cooperative sociali, per dirne una, poi quei soldi devono essere coperte dalle tariffe e bollette dei torinesi e allora non funziona. Vogliamo risparmiare da lì, eliminando il clientelismo.

 

In questi giorni agli occhi cittadini appare una Torino inedita: merito del lavoro dell’attuale amministrazione o della campagna elettorale in corso?

Fassino è ufficialmente in campagna elettorale e non si fa alcuno scrupolo a utilizzare l’amministrazione comunale allo scopo di essere eletto nuovamente, un esempio di ciò è il decennale delle olimpiadi: una spesa immensa di quasi 300.000 euro rispetto a un due giorni di eventi molto sottotono, aldilà della sfortuna del meteo. Si tratta di un’evocazione dei fasti olimpici per suggerire ai cittadini che le cose vadano bene.

Romana Allegra Monti