Dalla prime luci dell’alba di lunedì mattina 8 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati, in Roma, Guidonia, Fonte Nuova, Chiavari, Novi Ligure e Pozzuoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di 18 soggetti (di cui 11 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 5 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.), ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale di stupefacenti, porto abusivo di arma da guerra e associazione per delinquere finalizzata ad agevolare l’immigrazione clandestina.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di una rilevante attività investigativa, condotta dai Carabinieri di Frascati, che ha permesso di disvelare l’esistenza di un’organizzazione – formata in gran parte da cittadini di etnia albanese – che gestiva il traffico di ingenti quantitativi di marijuana provenienti dall’Albania e destinati al mercato della Capitale. La base dell’organizzazione era dislocata in Italia, tra i comuni di Guidonia e Fonte Nuova, ed era gestita da soggetti albanesi che, sfruttando le conoscenze di altri connazionali già residenti da anni nel nostro Paese, si muovevano all’interno dell’intera Provincia di Roma contattando i vari pusher con i quali perfezionavano gli accordi per la fornitura della sostanza stupefacente. Le indagini, che si sono avvalse anche delle intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno così consentito di individuare i vari acquirenti e di cristallizzare le diverse compravendite di marijuana da parte del sodalizio criminale.
Nel corso di uno dei servizi di pedinamento, è stato possibile, inoltre, sequestrare al promotore del sodalizio un ingente quantitativo di marijuana nonché un fucile mitragliatore AK 47 di fabbricazione estera, detenuto insieme ad altro materiale utilizzato per espletare l’attività illecita.
L’attività investigativa ha consentito infine di individuare i canali di approvvigionamento di sostanze stupefacenti che dall’Albania giungevano in Puglia e successivamente venivano trasportate, all’interno di autovetture, a Roma.
Nel corso delle indagini, è emersa l’esistenza di un altro sodalizio criminale, collegato al primo – formato da diversi soggetti albanesi e da un cittadino italiano residente in provincia di Napoli – ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata ad agevolare l’immigrazione clandestina.
L’organizzazione faceva giungere in Italia cittadini albanesi sprovvisti di documenti, i quali, dopo essere stati accolti in bed e breakfast per alcuni giorni, venivano poi accompagnati in Inghilterra con un documento alterato.
In particolare, venivano utilizzati documenti intestati a cittadini italiani, sui quali veniva apposta la foto del soggetto interessato, somigliante per caratteristiche somatiche a quanto riportato sul documento. In Inghilterra, l’organizzazione si occupava inoltre di trovare una sistemazione al cittadino irregolare, il tutto dietro lauto compenso.
In tale ambito, grazie anche alla collaborazione della polizia inglese, è stato possibile riscontrare la tesi investigativa identificando una donna albanese che era giunta all’aeroporto di Londra utilizzando una carta d’identità intestata a una cittadina italiana. Nel corso del controllo, è stato possibile grazie alle informazioni fornite alle autorità britanniche, identificare anche l’accompagnatore della donna, messo a disposizione dall’organizzazione.
Le indagini in parola hanno già consentito di sottoporre a sequestro oltre 150 kg di marijuana e decine di dosi di cocaina ed eroina.
Nel corso delle fasi operative di questa mattina, i Carabinieri hanno rinvenuto nell’abitazione di uno dei destinatari delle misure cautelari 4 chili di marijuana, custodite all’interno di una valigia posta sul davanzale dell’abitazione e nel bagagliaio dell’auto 4 panetti di hashish da 100 grammi l’uno.
M.Iar.
I Carabinieri della Stazione di Cigliano hanno arrestato un 25enne del luogo perché ritenuto responsabile di tentato omicidio.L’episodio è avvenuto nella mattinata dell’8 aprile, alle 11:00 circa, a Cigliano. Con una telefonata al 112, una 70enne ha informato la Centrale Operativa dei Carabinieri di Vercelli che il proprio marito, 83enne, era stato colpito ripetutamente alla testa con una sbarra di metallo dal nipote. Immediatamente sono state inviate sul posto una pattuglia dei Carabinieri di Cigliano ed un’ambulanza del 118. Carabinieri e soccorritori lo hanno trovato a terra con la testa tra le mani, una vistosa ferita al capo ed un occhio tumefatto.I Carabinieri conoscevano quell’abitazione, e sapevano che il 25enne è da tempo affetto da una forma di schizofrenia. Nel passato, però, il giovane non si era mai evidenziato per comportamenti violenti, apparendo sempre tranquillo e taciturno. La patologia di cui soffre non aveva mai, sino ad oggi, evidenziato scatti d’ira o atteggiamenti violenti, le amorevoli cure dei suoi cari, intervallate da periodi di trattamento presso il Centro di Igiene Mentale di Vercelli, si erano sempre rivelate efficaci.Dal racconto dei presenti, i Carabinieri hanno potuto comprendere che il 25enne, nipote dell’anziano, che come accade ogni giorno aveva attraversato il cortile ed era andato a trovare i nonni, poco prima aveva raggiunto il nonno nel giardino di casa sua e, mentre l’anziana moglie era nell’orto, lo ha colpito ripetutamente al capo, senza motivo, con un tubo di ferro, verosimilmente raccolto poco lontano. Le grida dell’uomo hanno attirato la moglie che, raggiunti marito e nipote, ha chiesto al 25enne cosa avesse fatto, non ottenendo alcuna risposta. Il 25enne, quindi, è stato accompagnato presso il reparto psichiatrico dell’ospedale di Vercelli, dove è stato arrestato e sottoposto a ricovero.L’83enne è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, con riserva di prognosi.
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M.Iar.

Il Salone dei vini e dei distillati di Verona compie il suo cinquantatreesimo compleanno e un nuovo successo si profila per il comparto vitivinicolo italiano, ma anche per tutti i marchi non solo vinicoli, anche dell’olio
Inaugurato il 7 aprile dal premier Giuseppe Conte dal 1967, Vinitaly è un appuntamento fisso per gli operatori del settore e negli anni ha raggiunto molti record. «Vinitaly è una fantastica celebrazione della qualità e della biodiversità del patrimonio culturale e vitivinicolo e l’Italia con più di 600 indicazioni geografiche fa registrare il numero più alto in Europa.
In un’Italia che arranca su tutto, sembra che l’unica eccezione sia il comparto vitivinicolo. Soddisfatti, tra gli altri, Carlo Ferro presidente di ICE, Angelo Gaja, Matilde Poggi dell’azienda agricola Le Fraghe e Riccardo Cotarella, produttore di vino e presidente mondiale degli enologi, ma anche Valter Bera della piccola azienda vitivinicola omonima e produttore di un eccellente Spumante Alta Langa docg prodotto da molti altri produttori come Araldica, Avezza, Banfi, Fontanafredda, Contratto, Coppo, Gancia, Tosti ed altri ancora. «Anche quest’anno Vinitaly si apre al mondo del business, con una rassegna forte di oltre 100mila metri quadrati netti, 4.600 espositori, con buyer esteri rappresentati provenienti da 143 paesi come riporta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese che aggiunge <<Dalla trasformazione in Società per azioni di Veronafiere, abbiamo accelerato sempre di più per fare di Vinitaly il centro di una struttura aggregativa di promozione che parli ai buyer esteri come voce unitaria dell’eccellenza vitivinicola italiana>>. Sempre a Verona, in attesa che si sblocchi la Tav in Piemonte, il ministro Matteo Salvini ha parlato di quella, a sua volta, da sbloccare sull’asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova. In merito, così si è espresso: «Il vino, come le persone, ha bisogno di spostarsi e se non si muove l’alta velocità, noi il vino lo teniamo in cantina». Questa è stata la risposta di Salvini alle problematiche sollevate dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia che aveva appunto sollevato la questione. Il vino e gli italiani sono un matrimonio indissolubile che ha fatto registrare, nel 2018, un fatturato da 14,3 miliardi di euro. Addirittura è stato commissionato un sondaggio che stabilisce il tipo di vino che consumano gli italiani in base all’età e alla localizzazione geografica. Sui risultati emersi dal campione siamo molto perplessi perché stabilire che oltre l’88% dei connazionali ha bevuto vino ci spaventa perché vuol dire che siamo un Paese di vecchi e che il 12% restante (di giovanissimi) è molto esiguo. Sempre la ricerca ha dedotto che ci sono consumi oltre la media per il rosso nel napoletano, mentre a Roma prediligono i bianchi così come a Milano preferiscono le bollicine, lo sparkling. Si beve meno – il 26% di volumi ridotti rispetto a vent’anni fa. La media è di 2-4 bicchieri a settimana, consumati soprattutto in casa (67%) e tutte le fasce sono interessate al vino dai i millennials (18-38 anni) ai baby boomers (per non chiamarli vecchi) . Concludiamo con l’augurio al nuovo Istituto – consorzio (con recente disciplinare) del Vermut Torino che per il Piemonte e le sue tradizioni è una nuova tappa importante ed è presente al Vinitaly per una storia che parte dal 1876 e merita di andare avanti e raggruppa: Berto, Bordiga, Carlo Alberto, Del Professore, Carpano, Chazalettes, Cinzano, Cocchi, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Sperone, Vergnano e Tosti, non solo i grandi nomi, ma anche i piccoli. Senza dimenticare la partecipazione importante del Consorzio del Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani.
Tommaso Lo Russo
Dopo lo sgombero del centro sociale dell’Asilo, la città sta attraversando “un momento non ordinario nella gestione dell’ordine pubblico, un momento delicato in cui ogni manifestazione può diventare diversa da quella che è sempre stata. E per questo tutte le istituzioni faranno di tutto per permettere ai cittadini di avere gli spazi per manifestare legittimamente e in modo pacifico”. Sono le parole della sindaca Chiara Appendino in apertura del consiglio comunale, a proposito delle tensioni alla Critical Mass dei riders a fine marzo. Sul tema sicurezza interviene anche la prefettura, che evidenzia come nei prossimi mesi in Valle di Susa ci saranno contestazioni no Tav “tali da determinare un forte pericolo di
compromissione dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Per questo è stato ribadito il divieto di circolazione nelle ore notturne in alcune zone vicine al cantiere di Chiomonte. Nell’ordinanza prefettizia viene citato il rapporto della questura che sottolinea la possibilità di una crescita, in estate, delle dimostrazioni che potrebbero costituire “motivo di forte aggregazione” per l’appoggio del movimento No Tav alla campagna dei ‘no border’ che appoggiano i “migranti che cercano di attraversare il confine”.
Clelia Ventimiglia
Azzardo, fra legislazione nazionale, regionale e regolamentazione degli Enti locali, questo il titolo del Convegno che si terrà a Torino, martedì 9 Aprile 2019, presso il Sermig–Arsenale della Pace (Piazza Borgo Dora n° 61), organizzato dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, in collaborazione con la Fondazione Antiusura “San Matteo” di Torino econ i Patrocini della Regione Piemonte e della Città di Torino
Si apriranno i lavori alle ore 9,00 con la Celebrazione eucaristica nella Cappella del Sermig, presieduta da S.E. Marco ARNOLFO, Arcivescovo di Vercelli (Concelebranti saranno i sacerdoti presenti).
Alle ore 10,00, presso la Sala Conferenze del Sermig, interverranno in apertura per i saluti e gli interventi istituzionali S.E. Mons. Marco ARNOLFO, Arcivescovo di Vercelli, Ernesto OLIVERO, Fondatore del Sermig, il Dott. Luciano GUALZETTI, Vicepresidente della Consulta Nazionale Antiusura, il Dott. Domenico ROSSI, Consigliere della Regione Piemonte, la Dott.ssa Chiara APPENDINO, Sindaca di Torino, il Dott. Claudio PALOMBA, Prefetto di Torino, la Dott.ssa Annapaola PORZIO, Commissario straordinario del Governo antiracket e antiusura, il Dott. Bruno PIGOZZO, Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, il Dott. Virginio BRIVIO, Sindaco di Lecco e Presidente dell’ANCI Lombardia, il Dott. Pierfrancesco MAJORINO, Assessore “Politiche Sociali e Salute” del Comune di Milano, il Dott. Andrea BERTANI, Consigliere della Regione Emilia Romagna, la Dott.ssa Giulia DI GIROLAMO, Consigliera di Fiducia del Sindaco di Bologna per la Legalità, il Dott. Sergio ROSSETTI, Consigliere della Regione Liguria.
Parteciperanno il Dott. Giuseppe DE MATTEIS, Questore di Torino, ilDott. Francesco Enrico SALUZZO, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Torino, il Dott. Stefano SCOVAZZO, Presidente del Tribunale per i minorenni di Torino.
La prima parte della Tavola Rotonda verterà su: La diffusione dell’azzardo nelle Regioni dell’Italia Settentrionale. Interverranno ilDiac. Rag. Roberto MOLLO, Presidente Fondazione Antiusura S. Matteo – PIEMONTE, il Rag. Alberto MONTANI, Presidente Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso – LIGURIA, il Dott. Antonio COLZANI, Consigliere Fondazione Antiusura S. Bernardino – LOMBARDIA.
Nella seconda parte del convegno relazioneranno il Prof. Renato BALDUZZI, Ordinario di Diritto Costituzionale – Università Cattolica di Milano, su: Costituzione e principi regolatori dell’U.E. sul gioco pubblico d’azzardo, il Prof. Maurizio FIASCO – Sociologo, Consulente Consulta Nazionale Antiusura su: Dopo vent’anni di politiche pubbliche, una linea coerente di riforma; l’Avv. Attilio SIMEONE, Coordinatore nazionale del Cartello “Insieme contro l’Azzardo” su: Principio di sussidiarietà nella regolazione amministrativa dell’azzardo: modelli a confronto; il Dott. Raffaele CANTONE, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, su: Profili di criticità nelle concessioni statali dell’azzardo pubblico e loro potere corruttivo; la Dott.ssa Daniela CAPITANUCCI, Psicologa – Presidente onorario di AND “Azzardo e Nuove Dipendenze” su: Costruire il welfare di domani.
Le conclusioni saranno affidate al Dott. Luigi GAETTI, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno e al Dott. Luciano GUALZETTI, Vicepresidente Consulta Nazionale Antiusura.
“L’azzardo è un fenomeno complesso e insidioso che va contrastato su più fronti: dell’economia, della politica economia, della salute pubblica e della legalità” ha dichiarato il Dott. Luciano GUALZETTI, Vicepresidente della Consulta Nazionale Antiusura. Il convegno pertanto si propone di promuovere e incentivare il lavoro di prevenzione e azione contro un fenomeno che è causa di indebitamento patologico di milioni di famiglie italiane che porta a comportamenti irrazionali, come il pagamento dei debiti con altri debiti – la cosiddetta staffetta dei debiti – e a trovare soluzioni alle difficoltà di restituzione nella fortuna e nell’azzardo. E poi si arriva all’usura. Nell’ottica del dialogo e della collaborazione tra e con le Istituzioni, le Fondazioni Antiusura riunite nella Consulta Nazionale Antiusura hanno invitato intorno a un unico tavolo rappresentanti del mondo politico-isitituzionale ed esperti che si interfacciano con i fenomeni dell’azzardo e dell’usura”.
L’incontro sarà moderato dalla Dott.ssa Valeria CARELLA, Esperta di politiche Sociali e del Territorio.
Mariagrazia Chiri, madre di Stefano Leo, la vittima dei Murazzi, esprime “la massima fiducia nel lavoro dei magistrati e dei carabinieri e sono sicura che porteranno a termine l’indagine nel migliore dei modi”. Ma aggiunge che è grave che “chi ha confessato il delitto sarebbe dovuto entrare in carcere già mesi fa”, riferendosi al reo confesso Said Mechaquat, il 27enne che si è costituito alle forze dell’ordine confessando l’assassinio del figlio, e che aveva già subito una condanna per la quale doveva essere in prigione. “E’ molto importante – così l’Ansa riporta le parole della madre di Stefano – che sia stata fatta luce sull’identità del responsabile di questo atroce gesto che è una grave ferita per la nostra comunità, una sconfitta per tutti. Ora ci vuole una grande vittoria di tutti”.
Nikita Dossena e Victoria Nobile d’oro. Annalisa Ursino d’argento
A Trento continua la scia di vittorie dell’Ice Club Torino
Nel Trofeo Nazionale FISG i pattinatori piemontesi hanno conquistato titoli e medaglie. Nella categoria Basic Novice maschile ha vinto la medaglia d’oro e il titolo di campione italiano Nikita Dossena, imponendosi sugli altri 10 atleti che si erano qualificati per questa competizione. Il pattinatore di Torino, allenato da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni, ha interpretato un medley di musiche francesi. Il titolo di Vicecampionessa italiana, nella categoria Basic Novice femminile, è stato vinto da un’altra torinese Annalisa Ursino. La pattinatrice ha conquistato la medaglia d’argento e a soli 10 anni ha eseguito in gara due doppi axel. La Ursino è allenata da Edoardo De Bernardis, Fabiana Di Natale e da Cristiana Di Natale. “Siamo molto soddisfatti – ha affermato Fabiana Di Natale – Annalisa in pochi mesi ha fatto grandi progressi e ha totalizzato il punteggio tecnico più alto di tutta la categoria”. Nella categoria junior ladies si è imposta la pattinatrice di Pinerolo Victoria Nobile, totalizzando il punteggio di 109.30 e conquistando la medaglia d’oro. Cristiana Di Natale ha commentato le prestazioni degli atleti dell’Ice Club Torino affermando: “Questi risultati sono la conferma di un grande lavoro di squadra. I nostri ragazzi sono seguiti in tutto
con grande passione e determinazione”. La partecipazione al Trofeo Nazionale FISG si ottiene tramite qualificazione ed è ristretta ad un numero limitato di atleti. Numerosi sono stati i pattinatori dell’Ice Club Torino che sono riusciti ad accedere alle competizioni, gareggiando con ottimi risultati. Oltre ai medagliati sono scesi sul ghiaccio di Trento: Desiree Podda, Giulia Colagrosso, Elettra Girardi, Giulia Barucchi, Charlotte Coraducci, Irene Arsale, Giulia Ferraro, Giorgia Burin, Teresa Magnetti, Gaya Collura, Alice Blasotta, Giulia Iuorio.Al termine della stagione, che prevede ancora due gare, si terrà, il 26 maggio prossimo, al Pala Tazzoli lo spettacolo “Circus” e, poi, verranno organizzati gli allenamenti estivi a Fondo, in Trentino.
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A proposito del Caat: la parola a Lazzarino
Parla il Presidente del Centro Agro Alimentare di Torino dopo le notizie apparse sui giornali
“Risale a fine febbraio il concentrarsi dell’attenzione da parte di alcuni quotidiani sul CAAT (Centro Agro Alimentare di Torino), citando nelle cronache – osserva il presidente, ingegner Marco Lazzarino – “verbali falsificati e conflitti di interesse” che sarebbero emersi dalla relazione inviata ai soci da parte di una ex onsigliera di amministrazione, anche responsabile della trasparenza ed anticorruzione del CAAT stesso”.
Secondo Lazzarino “gli articoli pubblicati hanno divulgato notizie non veritiere sul nostro Ente, oltre che gravemente diffamatorie nei confronti della mia persona in qualità di Presidente e dell’intero Cda del CAAT stesso, soltanto basandosi su di una relazione prodotta dalla consigliera di amministrazione, poi dimissionaria, relazione che, dal punto di vista teorico, avrebbe dovuto avere un carattere riservato ed essere destinata ai soli Soci”.
“La consigliera – afferma il presidente – era stata nominata nel Consiglio di amministrazione del CAAT già prima della riconferma avvenuta nel Cda nel settembre 2017, nominata dal Comune di Torino su indicazione di Ascom (Confcommercio) , associazione di categoria di cui peraltro fa parte. La consigliera, attaccando Presidente, Direttore Generale e lo stesso Cda, ha prodotto una relazione di una settantina di pagine in cui ha denunciato presunti falsi verbali, presunte decisioni in contrasto con l’interesse della società, presunte violazioni dello statuto sociale e presunti conflitti di interesse”.
“Questa relazione – osserva Lazzarino – è stata indirizzata all’Organismo di Vigilanza (ODV) del CAAT, che l’ha trasmessa direttamente ai soci privati e pubblici. Queste accuse sono state poi riportate a mezzo stampa senza alcun contraddittorio con la Società e senza che i giornali in questione mi avessero contattato, in modo tale da consentire di rispondere alle accuse mosse nei miei confronti ed in quelli di tutto il Cda. Anche a seguito di una lettera di richiesta di rettifica, nulla è stato pubblicato dalle stesse testate”.
“Il Collegio Sindacale della Società – aggiunge il presidente Lazzarino – è stato poi chiamato dal principale socio pubblico del CAAT, il Comune di Torino, ad esprimersi, in seguito alla pubblicazione di questi articoli, sul contenuto della relazione diffusa e poi pubblicata dai giornali. Ha così prodotto un documento dettagliato in cui ha dimostrato come le accuse mosse dall’ex consigliera al Cda ed a me come Presidente fossero del tutto prive di fondamento ed ha certificato l’operato corretto del Cda stesso. Inoltre, Il Consiglio di Amministrazione di CAAT, alla presenza del Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza, ha verificato come la relazione della consigliera riportasse trascrizioni alterate e non integrali delle registrazioni dei Consigli di amministrazione”.
“Alle dimissioni della consigliera – aggiunge il presidente Marco Lazzarino – hanno fatto seguito quelle dello stesso Organismo di Vigilanza del CAAT. Probabile obiettivo di chi è stato autore della trasmissione di queste informazioni agli organi di stampa era quello del discredito pubblico del CAAT e del suo Cda? E si sarebbe potuta verificare come conseguenza la rottura potenziale di una strategica negoziazione tra Comune di Torino e Camera di Commercio per la cessione del 5 per cento delle quote societarie?”.
” La consigliera – aggiunge Marco Lazzarino – d’altronde da fine dicembre 2018 non si presentava più ai consigli di amministrazione del CAAT, producendo solo più relazioni scritte. Il suo attacco è avvenuto dal punto di vista temporale dopo che gli organi direttivi hanno promosso una due diligence affidata ad un primario studio legale torinese, che ha evidenziato una serie di aree di intervento e modifiche da apportare all’”impalcatura legale” della Società, pregresso alla nomina dell’attuale Cda, avvenuta nel settembre 2017″”.
Lazzarino conclude dicendo che piena solidarietà gli è stata espressa, unitamente al management del CAAT, “da Stefano Cavaglia’, presidente dell’ Associazione Grossisti APGO (e socia Ascom), che riunisce da più di settanta anni i grossisti insediati presso il CAAT medesimo e dal Presidente di Fedagromercati nazionale Valentino di Pisa. I grossisti rappresentano una risorsa preziosa per il CAAT, non soltanto perché con i loro affitti concorrono al 90 per cento del bilancio della società consortile, ma perché costituiscono il motore effettivo che ne alimenta la sua funzione”.