redazione il torinese

Valentina uccisa a Ginevra: è caccia all'amico senegalese. Fiaccolata a La Loggia

valentina-taralloLa giovane frequentava un dottorato di microbiologia molecolare nella città svizzera. E’ stata colpita alla testa. Fiaccolata a La Loggia

AGGIORNAMENTO Venerdì 15 aprile – Djlby Ba, senegalese di 36 anni era fuggito in Svizzera scappando dalla giustizia italiana. Era stato infatti denunciato dalla donna che aveva sposato a Cislago, in provincia di Varese, poichè la maltrattava. Ora è ricercato dalla la polizia elvetica, in quanto fortemente sospettato di avere ucciso Valentina Tarallo, la ricercatrice torinese assassinata,  con cui aveva avuto una relazione per qualche tempo. Intanto a La Loggia, comune di provenienza della giovane, si è svolta una fiaccolata in memoria della ragazza.

mercoledì 13 aprile -Secondo il quotidiano svizzero Le Matin la vittima conosceva il suo assassino. Su Valentina Tarallo, la ricercatrice torinese che è stata uccisa a sprangate a Ginevra, è anche questa l’ipotesi al vaglio degli investigatori. Dunque potrebbe  non esserci stata una rapina come si era pensato in un primo momento.

Martedì 12 aprile – Una giovane ricercatrice di 29 anni, residente a La Loggia, Valentina Tarallo, è stata uccisa con una spranga a Ginevra, durante una rapina nella zona degli ospedali universitari. La ragazza  frequentava un dottorato di microbiologia molecolare nella città svizzera. E’ stata colpita alla testa, con una sbarra metallica da un uomo che l’ha aggredita allo scopo di strapparle la borsetta. La giovane stava tornando a casa. I carabinieri hanno contattato i genitori di Valentina, che erano in Puglia e sono subito  partiti per portare la salma in Italia. La polizia elvetica secondo le informazioni che circolano starebbe cercando un giovane di origine africana alto circa un metro e novanta.

Dalla commissione l'ok allo stadio "Grande Torino"

stadio specchioIl Comune ha anche deciso l’intitolazione di una via al terzino della Juventus Andrea Fortunato, morto a 24 anni di leucemia, e una a Orfeo Pianelli

E’ ufficiale: con il via libera della commissione Toponomastica di Palazzo Civico l’intitolazione dello stadio Olimpico, ex Comunale, sarà in omaggio al ‘Grande Torino”. La proposta partì da una petizione popolare che raccolse 11 mila firme e da una lettera al Comune da parte del presidente granata Urbano Cairo, e ora dovrà ora essere ratificata dal consiglio comunale. Potrebbe essere già  inserita nell’ordine del giorno dell’assemblea municipale in occasione dell’anniversario della tragedia del Grande Torino, il 4 maggio. La commissione ha anche deciso l’intitolazione di una via al terzino della Juventus Andrea Fortunato, morto a 24 anni di leucemia, e una a Orfeo Pianelli, presidente dell’ultimo scudetto granata, nel 1976.

“Corti dentro” al Valsusa Filmfest

carcere2Nell’occasione verranno presentati l’archivio web e l’archivio dedicati alla memoria di uno dei pionieri del cinema sociale italiano

E’ una settimana intensa quella in cui si snoda il Valsusa Filmfest. Martedì 12 e mercoledì 13 aprile, la manifestazione entra per il quarto anno consecutivo nelle carceri con il progetto “Corti dentro” e la proiezione delle operre finaliste delle Sezioni cortometraggi e videoclip nelle carceri di Fossano (Cuneo), Solicciano (Firenze), Pozzuoli (Napoli) e nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Il 12 aprile, invece, viene proiettato al cinema San Lorenzo di via Ospedale 8 a Giaveno, “Io Rom romantica” che ha come protagonistafilm carcere una ragazza rom che vive alla periferia di Torino, con la regia di Laura Hailovic. La pellicola è in perfetta linea con il tema principale della ventesima edizione della rassegna che è “Margini e periferie”. “Bella e perduta”, film di Pietro Marcello sulla Terra dei fuochi, va in scena, invece, mercoledì 13, alle ore 21, al cinema comunale di Condove in piazza Martiri della Libertà 13. E’ un racconto in chiave poetica, e visto attraverso lo sguardo di un animale, del rapporto tra uomo e natura. Infine, giovedì 14, alle ore 18, ai Laboratori di barriera a Torino, via Baltea 3, c’è “Memoria resistent, Armando Ceste e i 20 anni del Valsusa Filmfest. Nell’occasione verranno presentati l’archivio web e l’archivio dedicati alla memoria di uno dei pionieri del cinema sociale italiano, tra l’altro uno dei fondatori della rassegna in cui è inserito.

Massimo Iaretti

Rapinatore 19enne cade sui binari e si spacca il naso

porta nuova atriotreno stationMentre scendeva dal treno ha urtato un altro passeggero e ha così sbattuto la faccia

Rapinato su  un treno a Torino Porta Nuova. La vittima è un giovane passeggero  laziale, di 27 anni, che si trovava su  un regionale veloce per Milano. Il malvivente minacciando di accoltellarlo, si è fatto dare tutto il denaro che aveva con ed è poi fuggito. Mentre scendeva dal treno ha urtato un altro passeggero e ha così sbattuto la faccia sui binari riportando la frattura del setto nasale. Le tracce di sangue hanno guidato gli agenti della Polizia Ferroviaria che lo hanno arrestato poco dopo: ha solo 19 anni, ma a suo carico ha già una rapina commessa quando era ancora minorenne,  a bordo di un treno in partenza da Porta Susa.

(foto: il Torinese)

REFERENDUM TRIVELLE, VOLONTARI DI GREENPEACE MOBILITATI ANCHE A TORINO

Anche il gruppo locale di Torino di Greenpeace partecipa al weekend di mobilitazione nazionale “1000 piazze, un mare di Sì” per sensibilizzare i cittadini italiani sul referendum del prossimo 17 aprile. L’iniziativa è promossa dal Comitato Vota sì per fermare le trivelle, a cui aderisce anche Greenpeace

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

greenpeace trivelle

 

Per far conoscere agli italiani l’importanza di questo appuntamento referendario sono stati organizzati in tutta Italia centinaia di iniziative: flash mob, piazze tematiche, attività di volantinaggio, biciclettate, catene umane, concerti e feste in piazza. A Torino il Comitato Vota Sì per Fermare le Trivelle ha organizzato una bellissima pedalata dal Parco del Valentino: un percorso a forma di SI e lungo 12 miglia attraverso la città! Il tutto si è concluso con musica e cibo nella magnifica cornice dei Giardini della Cavallerizza Reale, riaperti e resi fruibili alla cittadinanza da Assemblea Cavallerizza 14:45 due anni fa. Durante il weekend molti cittadini di Torino potranno inoltre trovare nella cassetta della posta un invito di Matteo Renzi a votare Sì al referendum del 17 aprile. Si tratta di un finto volantino elettorale distribuito dai volontari di Greenpeace per ricordare al premier l’impegno preso appena due anni fa: portare le rinnovabili al 50 per cento e rivoluzionare il sistema energetico italiano. Secondo Greenpeace, se Renzi avesse a cuore la coerenza oggi avrebbe certamente inviato agli italiani un volantino molto simile per chiedere agli elettori di votare Sì per rottamare le trivelle, dire addio ai combustibili fossili e promuovere le rinnovabili. «Il 17 aprile votando Sì tutti noi fare almeno tre cose: liberare i tratti di mare più vicini alle coste da impianti vecchi, inquinanti e improduttivi; smentire l’indirizzo energetico del governo, tutto basato sulle fonti fossili a discapito del clima, della sostenibilità e del lavoro che già oggi potrebbe essere garantito da rinnovabili ed efficienza energetica; dire chiaramente che non accettiamo una politica succube delle lobby energetiche, in cui il profitto di pochi è anteposto ai diritti di tutti. Il 17 aprile cambiamo energia all’Italia, con un mare di Sì», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

LAVORI NEL SOTTOPASSO DEL LINGOTTO, CHIUSO DAL 12 AL 15 APRILE

fiat lingottoChiusura totale dell’intero sottopasso nel tratto compreso tra via Ventimiglia e c.so Unità d’Italia nelle notti del 12, 13, 14 e 15 aprile, con orari dalle 23.00 alle 6.00 del giorno dopo

Per effettuare alcuni lavori di manutenzione, il sottopasso del Lingotto rimarrà chiuso nella sola semicarreggiata con direzione c.so Giambone – c.so Unità d’Italia nella notte dell’11 aprile, dalle ore 23.00 alle ore 6.00 del mattino successivo. Rimarrà invece completamente aperta la semicarreggiata a due corsie in direzione opposta.

E’ invece prevista la chiusura totale dell’intero sottopasso nel tratto compreso tra via Ventimiglia e c.so Unità d’Italia nelle notti del 12, 13, 14 e 15 aprile, con orari dalle 23.00 alle 6.00 del giorno dopo. Con questa chiusura, in quel tratto, non si potrà transitare in nessuna direzione.

 

Chiamparino, Fassino e Saitta alla crociata per il Parco della salute

molinette2Il presidente della regione sostiene  che “non si deve fare un nuovo ospedale, ma un ospedale totalmente nuovo”

Fassino, Chiamparino e Saitta difendono a spada tratta il  Parco della salute  che “consentirà un salto di qualità nell’offerta in sanità, poiché – dice il sindaco – oltre al tema dell’assistenza toccherà anche quello della ricerca scientifica. Ha fatto bene la Regione  a investire in uno dei principali progetti nei prossimi anni, sia in termini di riqualificazione urbana sia come sviluppo per la città”.
Secondo il primo cittadino però “rimane il problema della medicina del territorio: va bene investire in strutture di eccellenza, è essenziale, ma ricordiamoci che la medicina è anche sempre di prossimità e i servizi sul territorio vanno rafforzati”.

Il presidente Chiamparino sostiene  che “non si deve fare un nuovo ospedale, ma un ospedale totalmente nuovo” e per realizzarlo  servono due passaggi, “il Nucleo di valutazione del Ministero, e la creazione di un’operazione di sistema fra Regione, Città, Università e Politecnico, e finanza”.chiampa fassino2

“Le  fondazioni bancarie – ha aggiunto  il governatore- dovranno essere il veicolo di un investimento strutturale, sul modello di quanto fatto per il rinnovamento del sistema dei beni culturali piemontesi. Dobbiamo essere orgogliosi della qualità delle nostre eccellenze e ambiziosi. Su questo progetto si gioca la faccia questa amministrazione regionale”.

Ancora più determinato l’ex presidente della Provincia e attuale assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: “A chi parla di ‘alternativa zero’ sul Parco della Salute a Torino, dico che sarebbe una scelta irrazionale e un dramma economico per il sistema pubblico. Lasciare la soluzione attuale di Molinette e Città della Salute costerebbe 366 milioni di euro in adeguamenti strutturali e 20 milioni all’anno per la manutenzione dei vecchi edifici, Il progetto non è una mera speranza ma un’operazione  possibile, per la quale stiamo raccogliendo molto interesse da parte degli operatori”.

Una sorta di Crociata imprescindibile, secondo i tre esponenti delle istituzioni,  per il futuro della sanità regionale,

I giocattoli di latta della Cardini

L’ingegno e il “design” sul lago d’Orta negli anni Venti

Erano inseriti in scatole di cartone rappresentanti i fondali o gli edifici necessari per completare il gioco: l’hangar per l’aeroplano, il garage per la limousine, la rimessa per il tram, il tunnel per la locomotiva, un porto dove attraccare la motonave

cardini5

In pochi, anche sulle sponde del lago d’Orta, hanno memoria di una delle eccellenze dell’ingegno italiano. Eppure, tra il 1921 e il 1930, si produssero a Omegna – la città che diede i natali a Gianni Rodari – una serie di magnifici balocchi in latta litografata. La ditta era la Giocattoli Cardini e il suo titolare fu Ettore Cardini. I giocattoli, in Italia, apparvero sul mercato assai tardi rispetto al resto dell’Europa e solo a partire dal 1920 si svilupparono sia l’industria che il commercio. Una di queste realtà fu proprio la Cardini di Omegna. L’azienda, fondata nel 1916, con l’Italia in guerra, si specializzò nella lavorazione di lamiere metalliche e, negli anni venti, diventò famosa per la sua attività nel settore deicardini4 giocattoli. Il giocattolo in lamiera, materiale scadente e facilmente deformabile, aveva molti punti a suo favore: un costo contenuto ( che si rifletteva sul prezzo del giocattolo:dalle 12,90 lire della Torpedo alle 18,20 dell’aeroplano),una “bella faccia”, grazie a disegni e colori molto belli, durava a lungo ed era  riproducibile in serie. Così,in meno di dieci anni, la Cardini, utilizzando anche le pagine pubblicitarie del Corriere dei Piccoli, propose tredici giocattoli, del tutto originali e innovativi per il loro tempoIl catalogo ufficiale comprendeva: il camion 18BL, la torpedo 50 HP, la limousine 509, l’automobile da corsa, la locomotiva gruppo 690, il tram elettrico N.12, la giostra dei cavalli, la giostra volante, la giostra dei dirigibili, la giostra aereo, la motonave Saturnia, la corriera e la cucina a gas N.10. I giocattoli si distinguevano per l’alto grado delle finiture e il loro movimento era garantito da una molla in acciaio, che caricata, permetteva al giocattolo di muoversi per un tempo sufficientemente lungo.Le automobili potevano addirittura girare in cerchio, sia a destra che a sinistra, tramite lo sterzo a scatto,oppure proseguire in rettilineo. Questi giocattoli, tutti di ugual misura, erano inseriti in scatole di cartone rappresentanti i fondali o gli edifici necessari per cardini2completare il giocol’hangar per l’aeroplano, il garage per la limousine, la rimessa per il tram, il tunnel per la locomotiva, un porto dove attraccare la motonave  e così viaLa Cardini affidò il compito di eseguire le illustrazioni per le scatole ad Attilio Mussino, uno dei più brillanti disegnatori del “Corrierino”, noto per aver dato una nuova, moderna interpretazione grafica delle “Avventure di Pinocchio”, da lui illustrate per l’editore Bemporad. C’erano persino dei personaggi che si potevano staccare dalla scatola, ritagliandone le figure. Nel Dicembre del 1924, Ettore Cardini depositò il brevetto completo di disegno anche negli Stati Uniti, consapevole che la sua invenzione fosse un miglioramento. E disse: “La mia invenzione consiste in una scatola per giocattoli, rappresentante persone, animali,albero o qualunque oggetto, caratterizzato dal fatto che un pezzo di cartone abbastanza grande è applicato in corrispondenza in uno dei lati della suddetta scatola e provvisto, nel caso richiesto, da un buco in corrispondenza dell’apertura della scatola. Nell’altra parte del cardini3suddetto foglio di cartone, l’interno o l’esterno di un palazzo, un paesaggio, può essere illustrato in relazione alla natura del gioco contenuto nella scatola. Il cartone in oggetto dovrà essere prodotto in una maniera per la quale, quando si piegano le due parti e dopo la parte alta sarà parte integrante del gioco stesso. Per esempio un garage, un hangar, un porto, una galleria, una stazione, una stalla o simili“. Un colpo di genio, un tocco d’artista. La vocazione imprenditoriale dei Cardini risaliva al nonno e al padre di Ettore.Il primo, Giovanni, costruiva attrezzi agricoli nella frazione omegnese di Cireggio mentre il papà, Candido Cardini, si dedicò alla produzione di oggetti di uso domestico in ottone nella zona di Bagnella. Il giovane Ettore, compiuti  i suoi studi al Collegio Industriale di Vicenza, lavorò a Torino alla Chiribiri, nota fabbrica automobilistica e, successivamente, come direttore tecnico, alla Metalgraf di Lecco, specializzata in scatole di latta litografata. Dopo essersi “fatto le ossa”, tornò sulle rive del lago d’Orta dove, cardini6mettendosi alla prova, fondò una sua attività. Da principio poté contare sull’impegno dei parenti più stretti e di un paio d’operai, ma quando la fabbrica raggiunse il suo picco di vendite,a metà degli anni Venti, spinta dalla moda per i giocattoli già diffusa all’estero, la manodopera comprendeva un’impiegata, tre operai, dieci ragazzi, cinquantadue donne e quattro apprendiste. La Cardini rappresentava una delle prime esperienze di produzione seriale dei giocattoli, grazie alle nuove tecniche di produzione. Il metallo veniva litografato a colori a Milano da una stamperia e veniva inviato a Omegna, dove gli operai montavano i giocattoli incastrandone i vari pezzi inserendo le piccole linguette nelle corrispondenti fessure. La Cardini, che si estendeva su di una superficie di ottomila metri quadri, era un’azienda all’avanguardia per quei tempi: generatori autonomi di corrente,ambienti luminosi, spazi razionali. All’ultimo piano della fabbrica in via Comoli c’era persino una scuola di formazione professionale dove venivano progettati i giocattoli e veniva realizzato il prototipo. La produzione si concentrò in meno di un decennio,dal 1921 al 1930. Una vita breve per questi giocattoli che venivano anche esportati all’estero,soprattutto in Argentina, dove i Cardini aveva dei parenti. In quegli anni vennero prodotte anche scatole di latta pubblicitarie per altre ditte, come l’autobus Perugina del 1925, utilizzato come scatola di cioccolatini. L’azienda omegnese, inventò anche il motto “Fate i capricci“, rivolgendosi idealmente ai bambini d’ogni età, e fu la prima in Italia a servirsi della stampa per pubblicizzare i propri prodotti. La pubblicità, attraverso le pagine della «Domenica del Corriere» e del «Corriere dei Piccoli», proponeva il gioco come un premio, un incentivo : “Papà, se tu comperi un giocattolo Cardini, il più bravo, il più studioso diverrò tra i bambini”. Ma, come si dice, le cose belle non durano a lungo, e anche la storia della Cardini – sul versante dei giocattoli- ebbe vita breve. Alla fine degli anni venti l’economia entrò il crisi. L’ingranaggio della crescita si inceppò a causa della speculazione finanziaria che si materializzò in tutto il suo dramma nell’ottobre del 1929 con il crollo di Wall Street. I consumi precipitarono ovunque e i giocattoli , non certamente assimilabili ai beni di prima necessità, non si vendevano più. Così Cardini fu costretto a riconvertire la produzione, occupandosi – per conto della FIAT e dell’industria cardini1automobilistica – di fari, fanali e altri accessori. Finiva così un epoca, con i suoi giocattoli di latta dal fascino straordinario. Fra il 1937 e il 1940 la ditta venne suddivisa in due “rami” d’attività: l’Officina Meccanica  Ettore Cardini e la fabbrica di mobili in ottone Alfredo Cardini. L’Officina Meccanica, durante il secondo conflitto mondiale, produsse caricatori di mitragliatrici
per la Breda e  la Beretta. In un reparto della fabbrica venne persino allestito un poligono di tiro per i test di collaudo. Poi, nel dopoguerra la produzione cambiò nuovamente “indirizzo”, specializzandosi nella più pacifica attività legata agli oggetti di uso domestico: il cavatappi Eterno, modello brevettato, fischietti e reti per letti. Ettore Cardini, in seguito ai postumi di un’operazione chirurgica, morì  e con la sua scomparsa la fabbrica di via Comoli chiuse definitivamente i battenti. Nel 1992, l’omegnese Giovanni Solaro, raffinato intellettuale ed ex libraio, diede alle stampe un bel libro intolato “La giostra delle libellule”, interamente dedicato alla produzione dei giocattoli della Cardini. Una vera chicca, da intenditori. E un giusto riconoscimento per quella stupenda pagina della creatività e dell’intelligenza cusiana che operò proprio negli anni in cui ad Omegna il piccolo Gianni Rodari frequentava le scuole elementari.

Marco Travaglini

Da Alberto Marchetti il gelato è slow

 

Un cono gratis per i soci Slow Food in occasione del trentesimo compleanno dell’Associazione

gelato marchetti 

Prosegue e si consolida il legame tra Alberto Marchetti e la Fondazione Slow Food. Per celebrare anni di percorso comune, condivisione e obiettivi raggiunti, ed il trentesimo compleanno dell’Associazione, il maestro gelatiere torinese ha deciso di dedicare una giornata, sabato 16 aprile, a tutti i soci Slow Food che potranno assaggiare gratuitamente il suo gelato presso i negozi di Torino, Milano e Alassio.Un appuntamento gourmet di degustazione ma anche un’occasione di incontro e confronto tra amici, un omaggio al gelato così come Alberto lo intende: BUONO, PULITO e GIUSTO, perfettamente in linea con la filosofia di Slow Food. Buono perché sono buone le materie prime, selezionate con cura e attenzione dai migliori produttori, pulito perché fatto con ingredienti naturali, pochi, semplici e sempre dichiarati, giusto perché nelle scelte e nei metodi di produzione si tiene conto della tutela della biodiversità e delle microimprese, nel rispetto delle persone e della natura.Alberto Marchetti per il suo impegno quotidiano nella difesa della qualità e nella selezione degli ingredienti, è diventato per la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus una figura di riferimento fondamentale per tutto ciò che ruota intorno all’universo del gelato. In coerenza con queste scelte, il maestro ha da tempo scelto di acquistare i prodotti direttamente dai produttori dei Presidi e di devolvere una parte del ricavato per sostenere lo sviluppo della Fondazione Slow Food. Sono nati da questa collaborazione i gelati dei Presìdi: la robiola di Roccaverano, la farina bòna, la fragola di Tortona e il ramassin della Val Bronda, alcuni dei quali potranno essere assaggiati sabato 16 aprile nelle gelaterie di Alberto Marchetti in occasione di questo appuntamento.

Nella foto il maestro gelatiere Alberto Marchetti e il presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Piero Guidi. Foto credits: © Marcella Foccardi – Canon

 

 

I Campionati nazionali di tennis di A2 e di B sono entrati nel vivo

Ottimo inizio delle squadre piemontesi: Canottieri Casale, maschile e femminile, in A2 e Stampa Sporting femminile in B sono a pieni punti nei rispettivi gironi.

 tennis 4

Domenica 3 aprile sono iniziati i campionati a squadre di serie A2 e B, nella fase a girone che si concluderà a fine maggio.

La serie A2 maschile annovera 14 squadre, suddivise in 4 gironi, due delle quali sono piemontesi: Sporting Borgaro in provincia di Torino (girone 3) e Canottieri Casale in provincia di Alessandria (girone 1). Mentre alla serie A2 femminile risultano iscritte 14 squadre, divise in 2 gironi, di cui due sono piemontesi: Canottieri Casale e Tennis Beinasco in provincia di Torino (entrambe nel girone 1).

tennis 3La serie B maschile, invece, annovera 56 squadre, suddivise in 8 gironi, tre delle quali sono piemontesi: Le Pleiadi di Moncalieri in provincia di Torino (girone 3), Stampa Sporting di Torino (girone 8) e l’ASD Tirumapifort di Chivasso anche essa in provincia di Torino (girone 2). Mentre alla B femminile risultano iscritte 28 squadre, divise in quattro gironi, di cui due sono piemontesi: Country Cuneo (girone 2) e Stampa Sporting di Torino (girone 3).

 

Nel campionato nazionale A2 maschile, Sporting Borgaro (To) è secondo a pari punti con Tennis Club Vomero (Na), grazie alla vittoria conquistata nella prima giornata contro Tennis Montecchio Maggiore per 4-2 ed al punto strappato domenica contro Tennis Club Vomero stesso (3-3). I punti sono arrivati in entrambe le giornate dal solido Marangoni (foto), mentre più sofferte sono state le altre partite dei giocatori dello Sporting Borgaro (Giuliato, Lago, e Tomasetto per i singolari). Prossimo impegno domenica 17 aprile fuori casa contro Tennis Rovereto, attualmente ancora a zero punti.tennis 5

 

Questi i giocatori Sporting Borgaro:

Tommaso LAGO (class. 2.3), Luca TOMASETTO (class. 2.3), Matteo MARANGONI (class. 2.4), Alessandro GIULIATO (class. 2.4), Tommaso VOTTERO (class. 2.7), Filippo VOTTERO (class. 2.8), Ivano ROLANDO (class. 3.2).

tennis collettoAlla seconda giornata del campionato nazionale A2 femminile, Tennis Beinasco (To) è secondo a pari punti con Tennis Cesano Maderno e Tennis Nomentano, avendo disputato solo un incontro (era a riposo domenica). Nella prima giornata le ragazze del Tennis Beinasco hanno sconfitto 4-0 Tennis Club Bisenzio. Tutte e quattro le partite (tre singolari e un doppio) sono state sofferte ed avvincenti, ma l’esperienza e la determinazione delle torinesi hanno consentito di arrivare alla vittoria.

Prossimo impegno domenica 17 aprile fuori casa contro Tennis Albinea, attualmente a 1 punto in classifica, mentre il derby piemontese è previsto per domenica 24 aprile sui campi di Canottieri Casale.

 

Queste le giocatrici Tennis Beinasco:

Anastasia GRYMALSKA (class. 2.1), Federica DI SARRA (class. 2.1), Elne BOEYKENS (class. 2.2), Anna TURCO (class. 2.4), Martina GOBETTI (class. 2.6), Cecilia CASTELLI (class. 2.7), Eva SVOZILKOVA (class. 2.7), Cristina COLETTO (class. 3.1-foto).

Nel campionato nazionale di serie B maschile, le squadre torinesi partecipanti sono tre: Tirumapifort nel girone 2, Le Pleiadi nel girone 3 e Stampa Sporting nel girone 8.

La neo promossa Tirumapifort è ancora a zero punti nel suo girone dopo la sconfitta contro il Circolo Tennistico Cittadellese ed un turno di riposo. Due i match decisivi, entrambi persi al terzo set dai giocatori torinesi. A poco sono servite le vittorie nette di Roudami e del doppio Capello-Bagarello contro degli avversari che negli altri incontri sono stati superiori.

Nel girone 3, Le Pleiadi ha riposato nella prima giornata mentre nella seconda ha conquistato un punto pareggiando l’incontro conto Tennis Teramo (3-3), grazie alle vittorie di Giannuzzi, Bondaz e Camarini. Male invece le partite del quarto singolare perso dal giovane ma promettente Lavagno e dei due doppi, nonostante il tandem Bondaz-Giannuzzi abbiano perso dopo una partita molto entusiasmante (6-7, 7-5, 6-7) decisa solo dal tie-break nel terzo set.

tennis 2Anche nel girone 8, Stampa Sporting ha un solo punto in classifica avendo riposato la prima di campionato. La sfida casalinga di domenica 10 contro Canottieri Roma si è conclusa con un pareggio (3-3): vinti due singoli ed un doppio. Colella e Vittone hanno vinto entrambi al terzo set anche se il primo ha dovuto dare il meglio di se stesso contro un avversario molto determinato, mentre Vittone, dopo un pessimo primo set, ha preso il comando del gioco aggiudicandosi facilmente il secondo e terzo set. Nel doppio, invece, Colella in coppia con Reitano hanno portato a casa il match con un doppio 7-5.

Prossimi impegni domenica 17 aprile a partire dalle ore 10: Tirumapifort giocherà in casa contro Tennis Maglie, secondo in classifica; Le Pleiadi in casa ospiterà Tennis San Paolo ancora a zero punti; Stampa Sporting riceverà in casa Tennis Club Poggibonsi, fanalino di coda del girone.

Questi i giocatori Le Pleaidi:

Edoardo LAVAGNO (class. 2.4), Alessio GIANNUZZI (class. 2.4), Laurent BONDAZ (class. 2.5), Mario Edoardo CAMANINI (class. 2.6), Amerigo VALENTI (class. 3.1), Gabriele FELLINE (class. 3.1), Andrea BRANCALEON (class. 3.1), Riccardo RUBIETTI (class. 3.2).

Questi i giocatori Stampa Sporting:

Alessandro COLELLA (class. 2.1), Alessandro VITTONE (class. 2.4), Stefano REITANO (class. 2.4), Gianluca LUDDI (class. 2.5), Giorgio BIGATTO (class. 2.5), Francesco CILENTO (class. 3.1), Marco GUERRIERO(class. 3.1)

Questi i giocatori ASD Tirumapifort:

Alberto BAGARELLO (class. 2.4), Ettore CAPELLO (class. 2.4), Mochine ROUDAMI (class. 2.5), Stefano PILURZU (class. 2.7), Emanuele Thomas SAPIO (class. 3.1), Andrea ACTIS (class. 3.3), Giancarlo ORLANDO (class. 3.3), Davide MAFFUCCI (class. 3.4), Simone MELI (class. 3.4), Davide NIZZIA (class. 4.6).

Stampa Sporting a pieni punti nella serie B femminile. In due giornate le ragazze torinesi hanno perso solo una partita su 8 disputate. Nella prima giornata Stampa Sporting ha vinto 4-0 contro Tennis Reggio mentre domenica ha sconfitto Tennis Cagliari per 3-1, lasciando sul campo il match disputato dalla giovanissima Hamilton, ancora under 16. Benissimo l’esperta Zmau (che ha concesso alle sue avversarie tre giochi in due match) e la veterana Casoni e bene anche la giovane Testa (U.18) al suo esordio. Prossimo incontro della squadra torinese sarà domenica 17 aprile, fuori casa contro Tennis Club Livorno, secondo in classifica.

Questi i giocatrici Stampa Sporting:

Michele Alexandra ZMAU (class. 2.3), Alice Francesca CANEPA (class. 2.4), Cristina CELANI (class. 2.4), Giulia CASONI (class. 2.5), Giorgia TESTA (class. 2.5), Ginevra PEIRETTI (class. 2.5), Harriet HAMILTON (class. 2.6)

Manuela Savini