Torino, martedì 16 e mercoledì 17 aprile, sarà l’assoluta protagonista del profilo twitter @italia ” The official Twitter for tourism in #Italy . Ideas, inspiration and travel tips for your next holiday in Italy ” dell’ENIT, Agenzia Nazionale del Turismo
In quei due giorni, il web team di Turismo Torino e Provincia, che gestirà l’account @italia, racconterà al pubblico social che da tutto il mondo segue la chiocciolina (oltre 132 mila followers) le eccellenze della nostra città attraverso immagini, video e caratteri: dai musei, con l’Egizio e il Cinema, alla mostra “Leonardo a Torino. Disegnare il futuro”, a Torino Capitale del Gusto, passando per i portici, le Residenze Reali e la Sindone. I contenuti dei tweet saranno tradotti in 8 lingue dalle varie sedi estere di ENIT (presenti a Madrid, Mosca, Vienna, Londra, Parigi, Buenos Aires, Francoforte, Seoul, Tokyo, Sydney, New York con Toronto) e pubblicati anche sui loro profili per cui la risonanza sarà di respiro internazionale. L’attività rientra nel progetto Twitter plurale, avviato da ENIT in collaborazione con le Regioni nel 2016 e allargato alle città d’arte lo scorso ottobre con la partecipazione di Genovamorethanthis.
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Il take over è stato annunciato con il tweet:
#Torino must be discovered step by step strolling along its streets and piazzas; mostly, it has to be lived, for a weekend or for more days. From April 16 to 17 as @turismotorino we will tell you things “to see”, “to do”, “to taste” and “to know”. Here’s our Torino #lamiatorino
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Attraverso l’account @italia, l’ATL avrà la possibilità non solo di pubblicare ma anche di interagire direttamente con la community di @italia, proponendo link al nostro sito e rispondendo ad eventuali domande. Come sottolinea Daniela Broglio , Direttore di Turismo Torino e Provincia “ Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’opportunità che ci è stata data dall’ENIT e che ci permette di raggiungere, in pochi caratteri, una vasta platea di utenti da tutto il mondo. Non potevamo che scegliere la due giorni del 16 e 17 aprile per proseguire nella promozione della mostra “Leonardo a Torino. Disegnare il futuro” – per la quale abbiamo elaborato un piano di comunicazione – che apre ai visitatori martedì; l’occasione inoltre per raccontare di Torino Capitale del Gusto e del patrimonio storico-culturale che ci caratterizza ”. Infine, per i giorni del take over, anche la testata del profilo di @italia sarà a tema Torino.
Torino Comics chiude con 56.000 visitatori
Si è chiusa domenica 14 aprile alle 19.30 la 25° edizione di Torino Comics; il salone ha registrato 56.000 visitatori, confermando i numeri del 2018
I sold out: fumettisti, youtuber e doppiatori
Altissima l’affluenza nell’area editoriale agli stand delle case editrici come Tunuè, BD, Magic Press, Shockdom, Dark Zone, Niente da dire, Cronaca di Topolinia, e Star Shop. Lunghissime file di lettori e fan per le sessioni di disegni e autografi degli autori più amati, come Fraffrog, RichardHTT, Bigio e Odde (Shockdom), Boban Pesov, Felinia e Ribosio, Alessandro Mazzetti (Magic Press), Paolo Eleuteri Serpieri (Star Shop), Micol Beltramini e Gea Ferraris (BD), Enrico Orlandi (Tunuè).
Migliaia di giovanissimi hanno affollato lo Youtuber village, dove fin dalla prima mattina di sabato e domenica si sono create lunghe code per incontrare le star più amate del web, in particolare Cartoni Morti, LaSabri, Dinsieme, Crushthetube e il trio formato da Simone Paciello, Amedeo Preziosi e Riccardo Dose.
Grande successo anche per le due conferenze sul doppiaggio, che ha visto protagonisti sul palco del padiglione 2 le voci del mondo Marvel – Spiderman, Captain Marvel – e di Game of Thrones: Alex Polidori, Sara Labidi, Marco Guadagno, Stefano Crescentini, Letizia Ciampa, Elena Perino e Francesco Venditti.
Le competizioni cosplay. Più di 350 partecipanti alle sfilate tra sabato e domenica
Si è svolta sabato 13 aprile a Torino Comics la tappa italiana delle qualificazioni dell’International Cosplay League, competizione mondiale a cui partecipano cosplayer qualificati da Paesi di tutto il mondo. Le finali si svolgeranno a settembre a Madrid, in occasione dell’evento Japan Weekend.
A giudicare i concorrenti, una giuria tutta al femminile di esponenti di primo piano del mondo cosplay internazionale: la super ospite Hannah Alexander, costume designer di grande fama, i cui modelli di abiti vengono riprodotti dai cosplayer di tutto il mondo.Eleo Cosplay e Chèr Macabre, le due italiane vincitrici – categoria coppia – delle finali mondiali dell’ICL 2018, e Like Linda, seconda nella categoria singoli sempre all’ICL 2018 alle finali di Madrid; completa il parterre Dani Foca, espertissima cosplayer specializzata in armature tratte da videogiochi.
La vittoria è andata ad Alberta Avanzi, che ha impersonato Sister of battle della serie Warhammer 40k. Al secondo posto Paula Capilla, che ha vestito i panni di Julietta Necromancer da Sakizo
Superpremio Cosplay 2019: Massimo Pietrasanta vola al London Film and Comic Con
Domenica 14 si è svolto il classico cosplay contest, che premia l’abilità “artigiana” del concorrente, la sua capacità di immedesimarsi nel ruolo scelto e le sue doti interpretative e di simpatia, in una sfida all’ultimo abito per l’assegnazione dei premi. Nella giornata di domenica si sono alternati sul palco più di 300 cosplayer, in gara per aggiudicarsi il premio per miglior singolo (maschile e femminile), miglior coppia, miglior gruppo, fino al superpremio finale, un viaggio a Londra e un due pass per visitare il London film and Comic Con. Il vincitore quest’anno è stato Massimo Pietrasanta, che ha vestito i panni di Necromancer dal videogioco Diablo 3.
Videogames: a Torino la tappa di qualificazione dei campionati italiani di Call of Duty e PES.
Torino Comics ha ospitato la terza tappa delle qualificazioni dei campionati nazionaliCPC – Champions Pro Circuit (per professionisti) e CVL – Champions Virtual League (per amatori) di Call of Duty. Le competizioni si sono svolte nelle giornate di sabato e domenica su 40 postazioni Playstation 4: il podio per professionisti ha visto il team Duality sul gradino più alto, seguito da Avocy e Vnom.
Si è svolta a Torino Comics, domenica 14 aprile, anche la prima tappa del Pes Italian Championship, il primo Campionato Italiano di Pes – celeberrimo videogioco sul calcio – per PS4, organizzato da HEL in collaborazione con la community Calciatori Brutti. Il campionato è suddiviso in 5 tappe di qualifica più una Grand Final. Ogni tappa ha come premio una console PS4. Il vincitore, oltre a qualificarsi per la Grand Final, è stato inoltre insignito di giocatore ufficiale della Community di Calciatori Brutti.

Apre al pubblico ai Musei Reali “Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro” la mostra “ammiraglia” delle iniziative che Torino dedica al genio toscano nei 500 anni dalla morte. L’esposizione, curata dalla direttrice Enrica Pagella, Francesco Di Teodoro e Paola Salvi, propone i tredici autografi acquistati da Carlo Alberto nel 1840, compresa la “sanguigna”, il celebre “Autoritratto”, oltre al “Codice sul volo degli uccelli”. La mostra, che si divide in sette sezioni è stata inaugurata ieri dalla sottosegretaria ai Beni Culturali Lucia Borgonzoni.
Libia verso una nuova guerra civile?
FOCUS INTERNAZIONALE di Filippo Re
Sono almeno tre i drammi in atto nella martoriata Libia. Da una parte, il rischio concreto che quanto sta accadendo sul suolo libico si trasformi quanto prima in una nuova guerra civile o nell’ennesima guerra per procura sulla sponda sud del Mediterraneo con una probabile ondata di profughi verso l’Italia e dall’altra l’evidenza di un nuovo fallimento della diplomazia delle Nazioni Unite come già accaduto in altri teatri bellici
Il caos libico e l’incapacità di pacificare un Paese rimasto senza Stato è l’ennesima dimostrazione della totale impotenza dell’Onu di fronte alle sfide che giungono dal Medio Oriente e dal Maghreb, complici le pressioni e i diktat di potenze grandi e regionali. È desolante vedere il segretario generale dell’Onu Antonio Gutierres sbarcare improvvisamente in Libia, mettere da parte con rabbia il suo inviato speciale Ghassan Salamè, fare una frettolosa quanto inutile spola tra Tripoli e Tobruk e lanciare appelli disperati per fermare l’offensiva di Khalifa Haftar mentre i carri armati dell’Esercito nazionale libico (Enl) del feldmaresciallo si avvicinano a Tripoli dopo aver conquistato i due terzi della Libia. Gli estremi tentativi, tutti inconcludenti, del povero Gutierres di stabilizzare la Libia con “Conferenze di riconciliazione”, da Parigi a Roma e a Palermo, sono l’emblema della debolezza diplomatica delle Nazioni Unite sui campi di battaglia, dalla Siria allo Yemen e alla stessa Libia. Il terzo “dramma” è tutto italiano e dimostra ancora una volta il pressapochismo politico del nostro governo, schierato a fianco del premier di Tripoli, Fayez al Sarraj, l’unico leader riconosciuto dall’Onu, colto alla sprovvista dal blitz offensivo di Haftar mentre i francesi vedevano avanzare con entusiasmo le truppe cirenaiche verso l’obiettivo finale. Gli scenari libici cambiano in modo vorticoso e convulso. Solo un mese fa la Libia sembrava vicina a una svolta dopo l’incontro ad Abu Dhabi tra al Sarraj e Haftar che raggiunsero un accordo per convocare una “Conferenza nazionale di riconciliazione” e indire elezioni generali entro l’anno. Poi Haftar ha “tradito” l’intesa, come sostiene al Sarraj, e ha cercato di occupare Tripoli ma le milizie tribali fedeli al governo hanno dimenticato per un giorno le divisioni interne e, dopo aver compattato il fronte governativo guidato dalle potenti brigate islamiste di Misurata (non sempre però fedelissime a Sarraj) e da altri gruppi armati vicini ai Fratelli Musulmani, hanno bloccato il generale a poche decine di chilometri dalla capitale. La marcia di avvicinamento a Tripoli è comunque un successo militare e politico per l’uomo forte di Tobruk che vuole porre fine al caos delle milizie per poi trattare con al Sarraj da una posizione di forza nei colloqui di pace previsti nell’oasi di Ghadames, nel sud-ovest libico, a metà aprile, sotto l’egida dell’Onu. L’inviato delle Nazioni Unite Salamè riunirà oltre 130 rappresentanti della società civile libica per avviare un percorso politico ma la Conferenza è a rischio per la crisi in corso. Mentre si cerca una soluzione negoziale ci si comincia a chiedere se sul trono dell’ex colonia italiana riunificata vedremo un nuovo Gheddafi nella persona di Haftar, un altro al Sisi, spietato contro i terroristi in Egitto. Di sicuro i jihadisti sono il nemico numero uno di Haftar ed è probabile che, se sarà eletto capo di Stato, non darà tregua né agli estremisti islamici né ai trafficanti né agli scafisti. A Tripoli comanderà un generale che darà la caccia ai Fratelli Musulmani, esattamente come accade nell’Egitto di al Sisi che appoggia Haftar. E tutto ciò nell’indifferenza della comunità internazionale e delle stesse Nazioni Unite, secondo cui un regime militare laico al potere è sempre da preferire a un regime islamista e teocratico ostile agli interessi dell’Occidente. Come ha fatto il generalissimo, un tempo gheddafiano di ferro e poi acerrimo rivale del rais, a occupare quasi l’intera Libia? Il patto di ferro è con il Faraone del Nilo che gli ha fornito armi e blindati in grande quantità per arrivare a Tripoli mentre gli Emirati Arabi
lo finanziano in abbondanza. Non solo, dietro Haftar ci sono anche Francia, Russia e Arabia Saudita. Per esempio, Mosca appoggia il generale di Tobruk con centinaia di mercenari russi, già visti in azione in Siria e Parigi invia consiglieri militari. Determinante per il successo della campagna militare di Haftar è stato il sostegno di numerose tribù legate a Gheddafi, delle milizie Tuareg e Tebu nel sud-ovest del Paese e di una parte delle tribù berbere di Zintan a conferma che la Libia potrà essere pacificata solo con intese politiche tra le numerose fazioni. Haftar dovrà dimostrare di essere anche un abile politico oltrechè uno stratega esperto e cercare di gestire bene le tante alleanze dalle quali sta ottenendo tutto ciò che è necessario per procedere militarmente. Non dovrà scoprirsi troppo nell’area della “Mezzaluna” petrolifera del Golfo della Sirte che talvolta finisce nel mirino delle milizie di Misurata, alleate di al Sarraj e che ricevono aiuti finanziari e militari dal fondamentalista Qatar e sostegno dalla Turchia. Con un eventuale Haftar al potere gli interessi energetici italiani in Libia sarebbero minacciati? Il governo italiano appoggia al Sarraj, voluto dall’Onu, ma non ha mai preso le distanze da Haftar, mantenendo con il generale rapporti amichevoli e incontrandolo più volte in Italia per preparare negoziati di pace. E’ necessario andare d’accordo con il futuro governo libico, chiunque sia al comando, per ragioni legate alle ricchezze energetiche e ai flussi migratori.
Petrolio e gas libico fanno gola a tutti, in particolare a Italia e Francia. A Mellitah si trova il grande terminal energetico del gasdotto Eni che collega la costa libica alla Sicilia portando il gas in Italia e dalle coste africane i trafficanti mandano in Italia barconi stracolmi di profughi. Respinta la tregua umanitaria chiesta dall’Onu i giochi restano apertissimi anche perchè il generale cirenaico non ha mai nascosto l’intenzione di governare sull’intera Libia di cui controlla già un’ampia porzione. Ma forse ha fatto il passo più lungo della gamba. La crisi si è aggravata dopo il bombardamento dell’aeroporto di Tripoli che ha sollevato la condanna della comunità internazionale. La preoccupazione di un’escalation di violenze ha spinto Mosca, Parigi, Washington e l’Unione Europea a chiedere una soluzione politica e lo stop immediato dei combattimenti che hanno già provocato un centinaio di morti e oltre 13.000 sfollati.
dal settimanale “La Voce e il Tempo”
Domenica delle Palme piuttosto fresca e ventilata a Torino e in Piemonte, con qualche nevicata sui 1000 metri e temperatura sotto zero in alta montagna, come ai 3.000 metri del Sommeiller, sopra Bardonecchia con minima a -15.6. Oggi, lunedì, risalita delle temperature, con massime comprese tra i 16 e i 18 gradi in pianura e sulla bassa collina. Poi una nuova debole perturbazione è in arrivo tra martedì e mercoledì, mentre il resto della settimana dovrebbe essere soleggiato, secondo le previsioni di Arpa. Invece tempo più instabile, con piogge e temporali più frequenti, nella settimana dopo Pasqua.
(foto Mario Alesina)
Piccoli fotografi crescono
Fondazione Sella, Biella 13 aprile – 15 giugno 2019
Da aprile a giugno gli spazi della Fondazione Sella di Biella ospiteranno PICCOLI FOTOGRAFI CRESCONO, una serie di laboratori didattici per ragazzi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni dedicati alla fotografia, a cura di FabLab Biella. Questo ciclo formativo si pone l’obiettivo di coinvolgere e appassionare le nuove generazioni alla fotografia attraverso un percorso di scoperta a forte contenuto esperienziale: con l’uso di vari mezzi espressivi si vuole stimolare la curiosità e la creatività dei ragazzi perché possano presentare le loro idee in modo efficace.
Il primo incontro si terrà sabato 13 aprile, ai ragazzi sarà data una breve introduzione alla storia della fotografia attraverso foto, video e dispense interattive e saranno guidati nella realizzazione di un vero cianotipo, ripercorrendo le orme dello scienziato e astronomo inglese Sir John Herschel che inventò questo procedimento nel 1842.
Nel secondo appuntamento, sabato 11 maggio, i ragazzi impareranno i fondamenti della composizione fotografia e metteranno in pratica le tecniche creative di base apprese per raccontare storie sulle persone e sulle cose intorno a loro.
Domenica 26 maggio, terzo laboratorio: i ragazzi saranno introdotti alla storia della macchina fotografica a partire da Aristotele e costruiranno l’antenata delle fotocamere moderne, una camera pinhole, con cui scatteranno una vera foto analogica. Con l’ausilio di iPad, in un modo divertente e intuitivo, il laboratorio si concluderà con la spiegazione dello sviluppo del negativo in camera oscura insegnando ai partecipanti ad avere più controllo sull’immagine
Nel quarto incontro, domenica 9 giugno, sarà spiegato il funzionamento delle macchine fotografiche moderne attraverso la costruzione di un modello semplificato in cartone di una macchina fotografica reflex.
Ultimo appuntamento sabato 15 giugno, dedicato all’album delle vacanze: i ragazzi metteranno in pratica le tecniche creative apprese per raccontare storie sulle persone e sulle cose intorno a loro, per essere pronti, dopo le vacanze estive, a costruire e raccontare un vero e proprio album fotografico che custodisca i loro ricordi più belli.
La Fondazione Sella onlus raccoglie, conserva e valorizza un vasto archivio documentario e iconografico che mette a disposizione degli studiosi. Fondata nel 1980, ha sede a Biella negli immobili dell’ex Lanificio Maurizio Sella, lungo le rive del torrente Cervo, dove nel 1990 ha trasferito la propria attività e i propri archivi. Oltre al principale fine di conservare e catalogare i documenti dei suoi archivi, la Fondazione ne cura la valorizzazione volta alla diffusione della conoscenza e all’approfondimento dei contenuti. Con questo proposito la Fondazione ha intrapreso un percorso di rafforzamento della propria identità pubblica, di maggiore apertura all’esterno e di collegamento con un pubblico più vasto e giovane. Il progetto “Da archivio a risorsa comune”, ideato e promosso dalla Fondazione con il supporto finanziario di Compagnia di San Paolo, intende evidenziare il ruolo fortemente identitario che il patrimonio culturale e fotografico dell’archivio Sella ricopre sul territorio locale e non solo.
Per informazioni
http://fondazionesella.org/laboratori/
L'isola del libro
Rubrica settimanale sulle novità librarie
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Jennifer Egan “La città di smeraldo e altri racconti” – Mondadori- euro 18,00
Sono 11 racconti che affrontano grandi sentimenti: parlano di famiglie spezzate, licenziamenti, matrimoni naufragati, solitudine, rimpianti, desideri, ricordi e affanni. Tanti episodi di perdita che, visti da una prospettiva più ampia, possono essere anche opportunità da cogliere per un nuovo inizio, nuove chance di vita per i vari protagonisti. Sono racconti stilati con la consueta magia di Jennifer Egan, composti in un arco di tempo spalmato tra i suoi 20 anni fino ai 30. Li ha scritti prima del 1996, ma ha dichiarato di sentirli ancora vicini, e formano una sorta di mappa della sua crescita come scrittrice. Nel suo carnet ci sono 4 romanzi, ha vinto il Premio Pulitzer nel 2011 con “Il tempo è un bastardo” e 2 anni fa è stata inclusa nella long-list del National Book Award per il successo del suo “Manhattan Beach”. La città di smeraldo è in un certo senso quella che non si raggiunge mai e i racconti spaziano a diverse latitudini del globo –Bora-Bora, Cina, Messico, Kenya, Illinois e New York- tanti luoghi diversi per un esteso ventaglio di esistenze. Dalle modelle mozzafiato che cercano di emergere ai fotografi di moda che sognano New York, salvo poi essere schiacciati dal peso del suo lato inospitale; dalle casalinghe ai ricchi banchieri, passando per gente comune e studentesse. Tutti accomunati dal desiderio di andare oltre la loro quotidianità. Forse il racconto più drammatico è “Un pezzo soltanto” in cui Bradley, fratello di Holly che è la voce narrante, si porta addosso il marchio di una tragedia che ha provocato ed ha segnato la vita di tutta la sua famiglia. C’è anche la sua prima pubblicazione sul “New Yorker”, del 1989, dal titolo “La stilista”. E’ la 36enne Bernadette che imbastisce una relazione con il fotografo mentre sono in Kenya per un servizio di moda. Lei fa quel lavoro da 16 anni e mentre agli inizi si sentiva in competizione con le modelle, ora è più che altro materna e protettiva nei loro confronti. E poi altri racconti… sempre intensi e scritti con l’eleganza di questa scrittrice, tra le più interessanti della letteratura contemporanea.
Sabahattin Ali “Madonna col cappotto di pelliccia” -Fazi editore- euro 16,00
Sabahattin Ali è stato uno dei più importanti esponenti della letteratura turca del 900. Nato nel 1907 in quella che oggi è la Bulgaria (ma all’epoca faceva parte dell’impero ottomano in via di disfacimento), da giovane visse per 18 mesi a Berlino dove diventò un libero pensatore. Tornato in Turchia con un baule pieno di libri insegnò tedesco e fu accusato di avvelenare le menti dei suoi studenti con idee pericolose, che gli fruttarono l’incarcerazione. La sua vita fu piuttosto travagliata. Affermato come poeta e scrittore di racconti, fu comunista convinto, con la grande visione della liberazione dell’uomo comune; pagò i suoi ideali con la galera, il licenziamento e una pesante campagna di odio nei suoi confronti. Morì nel 1948 a 41 anni, pare ucciso da un contrabbandiere mentre cercava di attraversare il confine per fuggire in Europa. Secondo un’altra versione invece sarebbe morto durante un interrogatorio del servizio di sicurezza nazionale. Questo romanzo fu pubblicato per la prima volta a Istanbul nel 1943 e all’epoca passò quasi inosservato, per molti solo una storia d’amore. Ma che storia! Ambientata ad Ankara negli anni 30, racconta di un giovane neanche 25enne (la voce narrante) che grazie ad un amico trova lavoro come impiegato in una ditta che commercia legname. Lì conosce Raif Effendi, apparentemente uomo senza qualità né scopo nella vita, spesso malato e trattato malissimo dai suoi familiari. I due fanno amicizia ed Effendi, in punto di morte, gli chiede di distruggere il quaderno che conserva in un cassetto della scrivania. Ma quando il giovane lo legge scopre un altro Raif, che da ragazzo era stato mandato a Berlino dal padre per studiare in vista di un futuro nelle aziende di famiglia. Ed è lì che s’incanta davanti al ritratto di una Madonna col cappotto di pelliccia. Il destino lo aiuta, incontra la donna dell’autoritratto e tra i due nasce una storia complessa e bellissima allo stesso tempo. Lei si chiama Maria Puder, è una donna libera con mille sfaccettature, idee teoricamente chiare su cosa siano l’amicizia e l’amore: i due s’incontrano tutti i giorni, fanno lunghe passeggiate e grandi discorsi. Ma questo incontro e il destino che attende al varco segneranno tutta la vita di Effendi con un finale che non vi aspettereste….
Claire Messud “I figli dell’imperatore” – Bollati Boringhieri- euro 19,50
Ha vinto svariati premi la scrittrice 52enne Claire Messud, nata nel Connecticut e vissuta tra Stati Uniti, Canada e Australia; oggi residente a Boston con i due figli e il marito James Wood, critico letterario. “I figli dell’imperatore” è stato il miglior libro dell’anno 2007 per “The New York Times”, “The Los Angeles Times” e “The Washington Post”. Ma anche altri suoi romanzi precedenti, tra cui “L’innocenza perduta di Sagesse”, “La donna del piano di sopra” o “La ragazza che brucia”, hanno portato a casa prestigiosi riconoscimenti. E non c’è da stupirsi, perché Claire Messud ha il dono di una scrittura limpida, scorrevole, elegante, ed è abilissima nel tracciare pregi e difetti dell’ambiente che decide di descrivere, puntando dritta ai meandri dell’animo umano. In “I figli dell’imperatore” racconta luci ed ombre del mondo letterario Newyorkese e le vite intrecciate dei protagonisti che sgomitano per raggiungere fama e successo. L’imperatore della prestigiosa scena letteraria della Grande Mela è il giornalista liberal di mezza età Murray Thwaite. E’ sposato con Annabel, avvocatessa esperta in diritto di famiglia che lavora per un’organizzazione no profit, spesso via per impegni vari, e sembra ignara di quello che le accade intorno. Hanno una figlia 30enne, Marina, che abita ancora con loro e da anni sogna di scrivere –senza riuscirci- un libro sulla moda per bambini…ma più che altro vive in adorazione del padre e non riesce ad uscire dal suo cono d’ombra. Intorno ruotano e cercano di entrare nelle grazie di Murray il nipote Ciccio che dapprima gli fa da segretario ma poi gli tira un colpo basso; il critico gay Julius che cerca ancora l’amore e finisce in trappola; Danielle, la migliore amica di Marina, produttrice televisiva indipendente che subisce in pieno il fascino di Murray e ne diventa l’amante. Sullo sfondo, a seminare veleno, c’è il giovane giornalista Ludovic Seeley che arriva dritto dall’Australia e si insinua nel cerchio magico sposando Marina e cercando di distruggere Murray. Vi anticipo solo che a dare una svolta decisiva alle vite di questi personaggi sarà l’attacco dell’11 settembre al World Trade Center…
E' arrivata la Primavera, il mondo è in fiore
“Parlami di Dio, dissi al mandorlo. E il mandorlo fiorì” scriveva il poeta greco Kazantzais
E’ questo che accade in primavera, tutto fiorisce e rivive, gli alberi, la natura, la vita in ogni sua espressione.In questa stagione di meravigliosa rinascita, vitalità e rinnovamento sono riconoscibili ovunque, nei colori dei paesaggi, nell’aria mite che lentamente ci fa svestire, non solo dagli indumenti invernali ma anche da uno spirito grigio e spento tipico della stagione fredda, e poi ancora dalle strade più popolate, dai dehors dei bar e dei ristoranti affollati dagli avventori, dalle vetrine dei negozi dove brillano abiti che simulano la natura vivace e colorata. Insomma tutto ci parla di questo nuovo inizio, dell’equinozio dell’emisfero boreale cominciato, come d’abitudine, il 21 marzo. In molte parti del globo il messaggio della natura è forte e presente, ma ci sono luoghi dove questo inizio, questo ciclico risveglio è maggiormente eloquente ed esprime tutta la sua potenza destando lo stupore di ognuno di noi e regalandoci forti emozioni. Tra i posti più incredibili per l’esplosione dei colori primaverili troviamo l’Olanda. Il Keukenhof Garden, ad Amsterdam, diventa un variopinto tappeto di colori e la vista dall’alto delle coltivazioni dei tulipani, arrivando in aereo, ci offre uno spettacolo unico: un immenso velluto multicromatico di eccezionale bellezza. A Tokyo in Giappone, i ciliegi, sakura in giapponese, sbocciano a migliaia dando vita ad una incantevole visione, suggestiva e magica. La città, moderna ed efficiente, si orna di rosa e ha inizio l’hanami, un rito nato intorno al 1300, che in lingua giapponese vuol dire ammirare i fiori. Nella Foresta Blu, in Belgio a mezzora da Bruxelles, l’azzurro intenso delle campanule fiorite, generalmente da metà di aprile, crea uno sfondo meraviglioso, una scena fiabesca in mezzo ai boschi dove si possono fare gradevoli passeggiate, anche guidate. La Provenza, nel sud della Francia, nella zona di Gordes dove è possibile visitare la splendida Abbazia di Sénanque, ci delizia, fino a settembre inoltrato, con i suoi campi color lilla e profumati di lavanda ma anche con la Strada della Mimosa, un percorso giallo intenso, che va arriva a Grasse. Da visitare assolutamente il Jardin méditerranéen di Domaine de Rayol. Nella vicina Austria, a Wachau, gli albicocchi in fiore regalano una scena straordinaria. Le campagne si macchiano di bianco e rosa producendo un effetto visivo di toni e sfumature davvero singolare. In Italia la primavera ci incanta con splendide fioriture, un tripudio di colori da nord a sud, per celebrare la bella stagione che arriva, il freddo che va il letargo, il clima di prosperità e letizia. Una località famosa per la bellezza vivacissima dei suoi giardini lussureggianti è Villa Taranto a Verbania, in Piemonte. Piante e fiori di tutti i tipi, aiuole curate, il labirinto delle dalie, le ninfee e le bellissime azalee, il tutto decorato da fontane di raffinata eleganza, vere e proprie opere d’arte. A Cisterna di Latina, nel Lazio, sorge il Giardino di Ninfa, un parco di bellissimi esemplari provenienti da tutto il mondo che decorano i ruderi del vecchio borgo medievale. Tra le iniziative più interessanti Parchi letterari, per visitare e guardare il giardino con gli occhi narranti di importanti scrittori. In moltissime zone della Sicilia troviamo invece le profumatissime zagare d’arancio, simbolo del matrimonio, ma anche di limone, cedro e bergamotto. Sono piccoli fiori bianchi che vengono utilizzati nella preparazione di profumi ed essenze che vantano diverse proprietà e che donano a questa terra, unica e ricca di storia e tradizioni, un aroma dolce ed evocativo.
Maria La Barbera
Un morto e due feriti nel tamponamento in autostrada
La vittima nello scontro mortale sulla A6 Torino-Savona, avvenuto tra i caselli di Carmagnola e Marene, abitava a Mondovì. Si tratta di un uomo di 63 anni, era alla guida di una Fiat Punto che, per cause in corso di accertamento da parte della Polizia stradale, é stata coinvolta nel tamponamento con una Audi. Il 63enne è morto sul colpo. Con lui viaggiavano la moglie, ora al Cto e il figlio ventenne, che è stato dimesso dopo le prime cure in ospedale.
(foto archivio)