redazione il torinese

Libia verso una nuova guerra civile?

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re
Sono almeno tre i drammi in atto nella martoriata Libia. Da una parte, il rischio concreto che quanto sta accadendo sul suolo libico si trasformi quanto prima in una nuova guerra civile o nell’ennesima guerra per procura sulla sponda sud del Mediterraneo con una probabile ondata di profughi verso l’Italia e dall’altra l’evidenza di un nuovo fallimento della diplomazia delle Nazioni Unite come già accaduto in altri teatri bellici

Il caos libico e l’incapacità di pacificare un Paese rimasto senza Stato è l’ennesima dimostrazione della totale impotenza dell’Onu di fronte alle sfide che giungono dal Medio Oriente e dal Maghreb, complici le pressioni e i diktat di potenze grandi e regionali. È desolante vedere il segretario generale dell’Onu Antonio Gutierres sbarcare improvvisamente in Libia, mettere da parte con rabbia il suo inviato speciale Ghassan Salamè, fare una frettolosa quanto inutile spola tra Tripoli e Tobruk e lanciare appelli disperati per fermare l’offensiva di Khalifa Haftar mentre i carri armati dell’Esercito nazionale libico (Enl) del feldmaresciallo si avvicinano a Tripoli dopo aver conquistato i due terzi della Libia. Gli estremi tentativi, tutti inconcludenti, del povero Gutierres di stabilizzare la Libia con “Conferenze di riconciliazione”, da Parigi a Roma e a Palermo, sono l’emblema della debolezza diplomatica delle Nazioni Unite sui campi di battaglia, dalla Siria allo Yemen e alla stessa Libia. Il terzo “dramma” è tutto italiano e dimostra ancora una volta il pressapochismo politico del nostro governo, schierato a fianco del premier di Tripoli, Fayez al Sarraj, l’unico leader riconosciuto dall’Onu, colto alla sprovvista dal blitz offensivo di Haftar mentre i francesi vedevano avanzare con entusiasmo le truppe cirenaiche verso l’obiettivo finale. Gli scenari libici cambiano in modo vorticoso e convulso. Solo un mese fa la Libia sembrava vicina a una svolta dopo l’incontro ad Abu Dhabi tra al Sarraj e Haftar che raggiunsero un accordo per convocare una “Conferenza nazionale di riconciliazione” e indire elezioni generali entro l’anno. Poi Haftar ha “tradito” l’intesa, come sostiene al Sarraj, e ha cercato di occupare Tripoli ma le milizie tribali fedeli al governo hanno dimenticato per un giorno le divisioni interne e, dopo aver compattato il fronte governativo guidato dalle potenti brigate islamiste di Misurata (non sempre però fedelissime a Sarraj) e da altri gruppi armati vicini ai Fratelli Musulmani, hanno bloccato il generale a poche decine di chilometri dalla capitale. La marcia di avvicinamento a Tripoli è comunque un successo militare e politico per l’uomo forte di Tobruk che vuole porre fine al caos delle milizie per poi trattare con al Sarraj da una posizione di forza nei colloqui di pace previsti nell’oasi di Ghadames, nel sud-ovest libico, a metà aprile, sotto l’egida dell’Onu. L’inviato delle Nazioni Unite Salamè riunirà oltre 130 rappresentanti della società civile libica per avviare un percorso politico ma la Conferenza è a rischio per la crisi in corso. Mentre si cerca una soluzione negoziale ci si comincia a chiedere se sul trono dell’ex colonia italiana riunificata vedremo un nuovo Gheddafi nella persona di Haftar, un altro al Sisi, spietato contro i terroristi in Egitto. Di sicuro i jihadisti sono il nemico numero uno di Haftar ed è probabile che, se sarà eletto capo di Stato, non darà tregua né agli estremisti islamici né ai trafficanti né agli scafisti. A Tripoli comanderà un generale che darà la caccia ai Fratelli Musulmani, esattamente come accade nell’Egitto di al Sisi che appoggia Haftar. E tutto ciò nell’indifferenza della comunità internazionale e delle stesse Nazioni Unite, secondo cui un regime militare laico al potere è sempre da preferire a un regime islamista e teocratico ostile agli interessi dell’Occidente. Come ha fatto il generalissimo, un tempo gheddafiano di ferro e poi acerrimo rivale del rais, a occupare quasi l’intera Libia? Il patto di ferro è con il Faraone del Nilo che gli ha fornito armi e blindati in grande quantità per arrivare a Tripoli mentre gli Emirati Arabi lo finanziano in abbondanza. Non solo, dietro Haftar ci sono anche Francia, Russia e Arabia Saudita. Per esempio, Mosca appoggia il generale di Tobruk con centinaia di mercenari russi, già visti in azione in Siria e Parigi invia consiglieri militari. Determinante per il successo della campagna militare di Haftar è stato il sostegno di numerose tribù legate a Gheddafi, delle milizie Tuareg e Tebu nel sud-ovest del Paese e di una parte delle tribù berbere di Zintan a conferma che la Libia potrà essere pacificata solo con intese politiche tra le numerose fazioni. Haftar dovrà dimostrare di essere anche un abile politico oltrechè uno stratega esperto e cercare di gestire bene le tante alleanze dalle quali sta ottenendo tutto ciò che è necessario per procedere militarmente. Non dovrà scoprirsi troppo nell’area della “Mezzaluna” petrolifera del Golfo della Sirte che talvolta finisce nel mirino delle milizie di Misurata, alleate di al Sarraj e che ricevono aiuti finanziari e militari dal fondamentalista Qatar e sostegno dalla Turchia. Con un eventuale Haftar al potere gli interessi energetici italiani in Libia sarebbero minacciati? Il governo italiano appoggia al Sarraj, voluto dall’Onu, ma non ha mai preso le distanze da Haftar, mantenendo con il generale rapporti amichevoli e incontrandolo più volte in Italia per preparare negoziati di pace. E’ necessario andare d’accordo con il futuro governo libico, chiunque sia al comando, per ragioni legate alle ricchezze energetiche e ai flussi migratori. Petrolio e gas libico fanno gola a tutti, in particolare a Italia e Francia. A Mellitah si trova il grande terminal energetico del gasdotto Eni che collega la costa libica alla Sicilia portando il gas in Italia e dalle coste africane i trafficanti mandano in Italia barconi stracolmi di profughi. Respinta la tregua umanitaria chiesta dall’Onu i giochi restano apertissimi anche perchè il generale cirenaico non ha mai nascosto l’intenzione di governare sull’intera Libia di cui controlla già un’ampia porzione. Ma forse ha fatto il passo più lungo della gamba. La crisi si è aggravata dopo il bombardamento dell’aeroporto di Tripoli che ha sollevato la condanna della comunità internazionale. La preoccupazione di un’escalation di violenze ha spinto Mosca, Parigi, Washington e l’Unione Europea a chiedere una soluzione politica e lo stop immediato dei combattimenti che hanno già provocato un centinaio di morti e oltre 13.000 sfollati.
 
dal settimanale “La Voce e il Tempo”
 
 

Tempo abbastanza bello fino a Pasqua. Poi la pioggia

Domenica delle Palme piuttosto fresca e ventilata a Torino e in Piemonte, con qualche nevicata sui 1000 metri e temperatura sotto zero in alta montagna, come ai 3.000 metri del Sommeiller, sopra Bardonecchia con minima a -15.6. Oggi, lunedì, risalita delle temperature, con massime comprese tra i 16 e i 18 gradi in pianura e sulla bassa collina. Poi  una nuova debole perturbazione è in arrivo  tra martedì e mercoledì, mentre il resto della settimana  dovrebbe essere soleggiato, secondo le previsioni di Arpa. Invece tempo più instabile, con piogge e temporali più frequenti, nella settimana dopo Pasqua.
 
(foto Mario Alesina)

Piccoli fotografi crescono

Fondazione Sella, Biella 13 aprile – 15 giugno 2019

CS 811 da pellicola

 
Da aprile a giugno gli spazi della Fondazione Sella di Biella ospiteranno PICCOLI FOTOGRAFI CRESCONO, una serie di laboratori didattici per ragazzi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni dedicati alla fotografia, a cura di FabLab Biella. Questo ciclo formativo si pone l’obiettivo di coinvolgere e appassionare le nuove generazioni alla fotografia attraverso un percorso di scoperta a forte contenuto esperienziale: con l’uso di vari mezzi espressivi si vuole stimolare la curiosità e la creatività dei ragazzi perché possano presentare le loro idee in modo efficace.
 
Il primo incontro si terrà sabato 13 aprile, ai ragazzi sarà data una breve introduzione alla storia della fotografia attraverso foto, video e dispense interattive e saranno guidati nella realizzazione di un vero cianotipo, ripercorrendo le orme dello scienziato e astronomo inglese Sir John Herschel che inventò questo procedimento nel 1842.
 
Nel secondo appuntamento, sabato 11 maggio, i ragazzi impareranno i fondamenti della composizione fotografia e metteranno in pratica le tecniche creative di base apprese per raccontare storie sulle persone e sulle cose intorno a loro.
Senza titolo, 1904

Domenica 26 maggio, terzo laboratorio: i ragazzi saranno introdotti alla storia della macchina fotografica a partire da Aristotele e costruiranno l’antenata delle fotocamere moderne, una camera pinhole, con cui scatteranno una vera foto analogica. Con l’ausilio di iPad, in un modo divertente e intuitivo, il laboratorio si concluderà con la spiegazione dello sviluppo del negativo in camera oscura insegnando ai partecipanti ad avere più controllo sull’immagine
 
Nel quarto incontro, domenica 9 giugno, sarà spiegato il funzionamento delle macchine fotografiche moderne attraverso la costruzione di un modello semplificato in cartone di una macchina fotografica reflex.
 
Ultimo appuntamento sabato 15 giugno, dedicato all’album delle vacanze: i ragazzi metteranno in pratica le tecniche creative apprese per raccontare storie sulle persone e sulle cose intorno a loro, per essere pronti, dopo le vacanze estive, a costruire e raccontare un vero e proprio album fotografico che custodisca i loro ricordi più belli.
 
 
 
La Fondazione Sella onlus raccoglie, conserva e valorizza un vasto archivio documentario e iconografico che mette a disposizione degli studiosi. Fondata nel 1980, ha sede a Biella negli immobili dell’ex Lanificio Maurizio Sella, lungo le rive del torrente Cervo, dove nel 1990 ha trasferito la propria attività e i propri archivi. Oltre al principale fine di conservare e catalogare i documenti dei suoi archivi, la Fondazione ne cura la valorizzazione volta alla diffusione della conoscenza e all’approfondimento dei contenuti. Con questo proposito la Fondazione ha intrapreso un percorso di rafforzamento della propria identità pubblica, di maggiore apertura all’esterno e di collegamento con un pubblico più vasto e giovane. Il progetto “Da archivio a risorsa comune”, ideato e promosso dalla Fondazione con il supporto finanziario di Compagnia di San Paolo, intende evidenziare il ruolo fortemente identitario che il patrimonio culturale e fotografico dell’archivio Sella ricopre sul territorio locale e non solo.
 
 
Per informazioni
http://fondazionesella.org/laboratori/
 

L'isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità librarie
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Jennifer Egan “La città di smeraldo e altri racconti”  – Mondadori- euro 18,00
 
Sono 11 racconti che affrontano grandi sentimenti: parlano di famiglie spezzate, licenziamenti, matrimoni naufragati, solitudine, rimpianti, desideri, ricordi e affanni. Tanti episodi di perdita che, visti da una prospettiva più ampia, possono essere anche opportunità da cogliere per un nuovo inizio, nuove chance di vita per i vari protagonisti. Sono racconti stilati con la consueta magia di Jennifer Egan, composti in un arco di tempo spalmato tra i suoi 20 anni fino ai 30. Li ha scritti prima del 1996, ma ha dichiarato di sentirli ancora vicini, e formano una sorta di mappa della sua crescita come scrittrice. Nel suo carnet ci sono 4 romanzi, ha vinto il Premio Pulitzer nel 2011 con “Il tempo è un bastardo” e 2 anni fa è stata inclusa nella long-list del National Book Award per il successo del suo “Manhattan Beach”. La città di smeraldo è in un certo senso quella che non si raggiunge mai e i racconti spaziano a diverse latitudini del globo –Bora-Bora, Cina, Messico, Kenya, Illinois e New York- tanti luoghi diversi per un esteso ventaglio di esistenze. Dalle modelle mozzafiato che cercano di emergere ai fotografi di moda che sognano New York, salvo poi essere schiacciati dal peso del suo lato inospitale; dalle casalinghe ai ricchi banchieri, passando per gente comune e studentesse. Tutti accomunati dal desiderio di andare oltre la loro quotidianità. Forse il racconto più drammatico è “Un pezzo soltanto” in cui Bradley, fratello di Holly che è la voce narrante, si porta addosso il marchio di una tragedia che ha provocato ed ha segnato la vita di tutta la sua famiglia. C’è anche la sua prima pubblicazione sul “New Yorker”, del 1989, dal titolo “La stilista”. E’ la 36enne Bernadette che imbastisce una relazione con il fotografo mentre sono in Kenya per un servizio di moda. Lei fa quel lavoro da 16 anni e mentre agli inizi si sentiva in competizione con le modelle, ora è più che altro materna e protettiva nei loro confronti. E poi altri racconti… sempre intensi e scritti con l’eleganza di questa scrittrice, tra le più interessanti della letteratura contemporanea.
 
 
Sabahattin Ali “Madonna col cappotto di pelliccia” -Fazi editore- euro 16,00
 
Sabahattin Ali è stato uno dei più importanti esponenti della letteratura turca del 900. Nato nel 1907 in quella che oggi è la Bulgaria (ma all’epoca faceva parte dell’impero ottomano in via di disfacimento), da giovane visse per 18 mesi a Berlino dove diventò un libero pensatore. Tornato in Turchia con un baule pieno di libri insegnò tedesco e fu accusato di avvelenare le menti dei suoi studenti con idee pericolose, che gli fruttarono l’incarcerazione. La sua vita fu piuttosto travagliata. Affermato come poeta e scrittore di racconti, fu comunista convinto, con la grande visione della liberazione dell’uomo comune; pagò i suoi ideali con la galera, il licenziamento e una pesante campagna di odio nei suoi confronti. Morì nel 1948 a 41 anni, pare ucciso da un contrabbandiere mentre cercava di attraversare il confine per fuggire in Europa. Secondo un’altra versione invece sarebbe morto durante un interrogatorio del servizio di sicurezza nazionale. Questo romanzo fu pubblicato per la prima volta a Istanbul nel 1943 e all’epoca passò quasi inosservato, per molti solo una storia d’amore. Ma che storia! Ambientata ad Ankara negli anni 30, racconta di un giovane neanche 25enne (la voce narrante) che grazie ad un amico trova lavoro come impiegato in una ditta che commercia legname. Lì conosce Raif Effendi, apparentemente uomo senza qualità né scopo nella vita, spesso malato e trattato malissimo dai suoi familiari. I due fanno amicizia ed Effendi, in punto di morte, gli chiede di distruggere il quaderno che conserva in un cassetto della scrivania. Ma quando il giovane lo legge scopre un altro Raif, che da ragazzo era stato mandato a Berlino dal padre per studiare in vista di un futuro nelle aziende di famiglia. Ed è lì che s’incanta davanti al ritratto di una Madonna col cappotto di pelliccia. Il destino lo aiuta, incontra la donna dell’autoritratto e tra i due nasce una storia complessa e bellissima allo stesso tempo. Lei si chiama Maria Puder, è una donna libera con mille sfaccettature, idee teoricamente chiare su cosa siano l’amicizia e l’amore: i due s’incontrano tutti i giorni, fanno lunghe passeggiate e grandi discorsi. Ma questo incontro e il destino che attende al varco segneranno tutta la vita di Effendi con un finale che non vi aspettereste….
 
 
Claire Messud “I figli dell’imperatore” – Bollati Boringhieri- euro 19,50
 
Ha vinto svariati premi la scrittrice 52enne Claire Messud, nata nel Connecticut e vissuta tra Stati Uniti, Canada e Australia; oggi residente a Boston con i due figli e il marito James Wood, critico letterario. “I figli dell’imperatore” è stato il miglior libro dell’anno 2007 per “The New York Times”, “The Los Angeles Times” e “The Washington Post”. Ma anche altri suoi romanzi precedenti, tra cui “L’innocenza perduta di Sagesse”, “La donna del piano di sopra” o “La ragazza che brucia”, hanno portato a casa prestigiosi riconoscimenti. E non c’è da stupirsi, perché Claire Messud ha il dono di una scrittura limpida, scorrevole, elegante, ed è abilissima nel tracciare pregi e difetti dell’ambiente che decide di   descrivere, puntando dritta ai meandri dell’animo umano. In “I figli dell’imperatore” racconta luci ed ombre del mondo letterario Newyorkese e le vite intrecciate dei protagonisti che sgomitano per raggiungere fama e successo. L’imperatore della prestigiosa scena letteraria della Grande Mela è il giornalista liberal di mezza età Murray Thwaite. E’ sposato con Annabel, avvocatessa esperta in diritto di famiglia che lavora per un’organizzazione no profit, spesso via per impegni vari, e sembra ignara di quello che le accade intorno. Hanno una figlia 30enne, Marina, che abita ancora con loro e da anni sogna di scrivere –senza riuscirci- un libro sulla moda per bambini…ma più che altro vive in adorazione del padre e non riesce ad uscire dal suo cono d’ombra. Intorno ruotano e cercano di entrare nelle grazie di Murray il nipote Ciccio che dapprima gli fa da segretario ma poi gli tira un colpo basso; il critico gay Julius che cerca ancora l’amore e finisce in trappola; Danielle, la migliore amica di Marina, produttrice televisiva indipendente che subisce in pieno il fascino di Murray e ne diventa l’amante. Sullo sfondo, a seminare veleno, c’è il giovane giornalista Ludovic Seeley che arriva dritto dall’Australia e si insinua nel cerchio magico sposando Marina e cercando di distruggere Murray. Vi anticipo solo che a dare una svolta decisiva alle vite di questi personaggi sarà l’attacco dell’11 settembre al World Trade Center…

E' arrivata la Primavera, il mondo è in fiore

“Parlami di Dio, dissi al mandorlo. E il mandorlo fiorì” scriveva il poeta greco Kazantzais

E’ questo che accade in primavera, tutto fiorisce e rivive, gli alberi, la natura, la vita in ogni sua espressione.In questa stagione di meravigliosa rinascita, vitalità e rinnovamento sono riconoscibili ovunque, nei colori dei paesaggi, nell’aria mite che lentamente ci fa svestire, non solo dagli indumenti invernali ma anche da uno spirito grigio e spento tipico della stagione fredda, e poi ancora dalle strade più popolate, dai dehors dei bar e dei ristoranti affollati dagli avventori, dalle vetrine dei negozi dove brillano abiti che simulano la natura vivace e colorata. Insomma tutto ci parla di questo nuovo inizio, dell’equinozio dell’emisfero boreale cominciato, come d’abitudine, il 21 marzo. In molte parti del globo il messaggio della natura è forte e presente, ma ci sono luoghi dove questo inizio, questo ciclico risveglio è maggiormente eloquente ed esprime tutta la sua potenza destando lo stupore di ognuno di noi e regalandoci forti emozioni. Tra i posti più incredibili per l’esplosione dei colori primaverili troviamo l’Olanda. Il  Keukenhof Garden, ad Amsterdam, diventa un variopinto tappeto di colori e la vista dall’alto delle coltivazioni dei tulipani, arrivando in aereo, ci offre uno spettacolo unico: un immenso velluto multicromatico di eccezionale bellezza. A Tokyo in Giappone, i ciliegi, sakura in giapponese, sbocciano a migliaia dando vita ad una incantevole visione, suggestiva e magica. La città, moderna ed efficiente, si orna di rosa e ha inizio l’hanami, un rito nato intorno al 1300, che in lingua giapponese vuol dire ammirare i fiori. Nella Foresta Blu, in Belgio a mezzora da Bruxelles, l’azzurro intenso delle campanule fiorite, generalmente da metà di aprile, crea uno sfondo meraviglioso, una scena fiabesca in mezzo ai boschi dove si possono fare gradevoli passeggiate, anche guidate. La Provenza, nel sud della Francia, nella zona di Gordes dove è possibile visitare la splendida Abbazia di Sénanque, ci delizia, fino a settembre inoltrato, con i suoi campi color lilla e profumati di lavanda ma anche con la Strada della Mimosa, un percorso giallo intenso, che va arriva a Grasse. Da visitare assolutamente il Jardin méditerranéen di Domaine de Rayol. Nella vicina Austria, a Wachau, gli albicocchi in fiore regalano una scena straordinaria. Le campagne si macchiano di bianco e rosa producendo un effetto visivo di toni e sfumature davvero singolare. In Italia la primavera ci incanta con splendide fioriture, un tripudio di colori da nord a sud, per celebrare la bella stagione che arriva, il freddo che va il letargo, il clima di prosperità e letizia. Una località famosa per la bellezza vivacissima dei suoi giardini lussureggianti è Villa Taranto a Verbania, in Piemonte. Piante e fiori di tutti i tipi, aiuole curate, il labirinto delle dalie, le ninfee e le bellissime azalee, il tutto decorato da fontane di raffinata eleganza, vere e proprie opere d’arte. A Cisterna di Latina, nel Lazio, sorge il Giardino di Ninfa, un parco di bellissimi esemplari provenienti da tutto il mondo che decorano i ruderi del vecchio borgo medievale. Tra le iniziative più interessanti Parchi letterari, per visitare e guardare il giardino con gli occhi narranti di importanti scrittori. In moltissime zone della Sicilia troviamo invece le profumatissime zagare d’arancio, simbolo del matrimonio, ma anche di limone, cedro e bergamotto. Sono piccoli fiori bianchi che vengono utilizzati nella preparazione di profumi ed essenze che vantano diverse proprietà e che donano a questa terra, unica e ricca di storia e tradizioni, un aroma dolce ed evocativo.

Maria La Barbera

Un morto e due feriti nel tamponamento in autostrada

La vittima nello scontro mortale sulla A6 Torino-Savona, avvenuto tra i caselli di Carmagnola e Marene, abitava a Mondovì. Si tratta di un uomo di 63 anni, era alla guida di una Fiat Punto che, per cause in corso di accertamento da parte della Polizia stradale, é stata coinvolta nel tamponamento con una Audi. Il 63enne è morto sul colpo. Con lui viaggiavano la moglie, ora al Cto  e il figlio ventenne, che è stato dimesso dopo le prime cure in ospedale.
 
(foto archivio)

MARTA VINCENZI E IL RUOLO DEI SINDACI, BUSSONE (UNCEM): "NON SIAMO IL TERMINALE ULTIMO DELLO STATO"

“La condanna, anche se da rivedere, per Marta Vincenzi apre scenari molto complessi e ritengo per certi versi pericolosi nel definire le responsabilità dei Sindaci. I loro adempimenti in caso di allerta sono molti, delicati, difficili. Come a Viareggio e Civita, la magistratura indaga sul Sindaco, apre fascicoli con presunti reati anche molto gravi in caso di errore. Il Sindaco si ritrova vita rovinata e impegno politico al capolinea. Oltre alle ingenti spese che paga di tasca propria per processi e avvocati. In merito, ho chiesto al Capo della Protezione civile di individuare insieme delle soluzioni per sottrarre i Sindaci da eccessivi rischi legati a decisioni e a soluzioni da prendere per la collettività in caso di allarme, in particolare con allerta gialla. Ne parleremo martedì 16 aprile a Paestum. Serve una nuova cultura della Protezione civile diffusa tra i cittadini, che devono conoscere i piani comunali con le basilari regole. Il sistema It-Alert per le comunicazioni tramite messaggi sul telefoni è decisivo. Una cosa è certa. I Sindaci non possono essere terminale ultimo dello Stato, bersaglio debole, sotto attacco, così importanti e così a rischio. La giustizia fa il suo corso e le sentenze si rispettano sempre, ma Marta Vincenzi non deve spianare la strada a chi vuole nei Sindaci il soggetto responsabile sempre e comunque, che paga per tutti, parafulmine e capro espiatorio in ogni occasione”.
 .
Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Fa troppo rumore: il ladro d’auto viene arrestato

Era notte fonda, circa le 3, tra sabato e domenica, quando in corso Raffaello a Torino si udivano dei rumori sospetti. Un trentaduenne di origini senegalesi si avvedeva che, poco distante, un uomo stava armeggiando accanto alla portiera di una Fiat 500 parcheggiata per strada. L’uomo in questione riusciva ad aprire forzatamente l’auto e si sedeva alla postazione di guida tentando di avviarla. Il testimone non esitava a chiamare il 112 NUE, che inviava sul posto una pattuglia della Polizia di Stato. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti riuscivano a cogliere di sorpresa il topo d’auto e ad arrestarlo per tentato furto aggravato. Si tratta di un cittadino gambiano di 26 anni, senza fissa dimora, con foglio di via obbligatorio dai Comuni di Torino e Moncalieri per un periodo di tre anni.

M.Iar.

 

Treni, controlli straordinari della polizia

Proseguono i servizi straordinari della Polizia di Stato lungo le tratte ferroviarie Torino-Cuneo e Torino-Savona. Presso la stazione di Fossano, anche nel pomeriggio di venerdì 5 aprile, sono stati svolti dei controlli all’interno e nelle adiacenze dello scalo da pattuglie della Polfer di Cuneo e di Bra, congiuntamente ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte messi a disposizione dalla Questura di Cuneo e personale di quelle volanti.Gli Agenti hanno svolto mirati servizi a scopo preventivo e repressivo dei reati di natura predatoria, contro la persona, degli atti di vandalismo e di danneggiamento delle infrastrutture. I controlli hanno interessato lo scalo ferroviario, le aree limitrofe ed il piazzale antistante la stazione, nonché  16 treniin arrivo e partenza e, a campione, viaggiatori e bagagli al seguito, anche con l’uso del metal detector.Complessivamente, sono state identificate controllate 50persone, di cui 26 stranieri15 con precedenti di polizia.Assidui controlli anche nei giorni scorsi da parte della Polizia Ferroviaria con scorte potenziate a bordo treno e pattuglie automontate inviate da questo capoluogo e daiPosti Polfer di Cuneo e Bra. Anche ieri la Polfer ha effettuato controlli presso le Stazioni di Ceva e Fossano.

 
 

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Paolo Conte e il sax di Seamus Blake

Gli appuntamenti della settimana
Lunedì. Al Jazz Club si esibisce Esma. Al teatro Regio il recital di Paolo Conte. Al Milk suona il trio della pianista-cantante Olivia Trummer.
Martedì. Al Jazz Club è di scena Matteo Tambussi. Al teatro Colosseo si esibisce Manuel Agnelli affiancato da Rodrigo D’erasmo. Al teatro Concordia di Venaria suonano i BowLand.
Mercoledì. Al Jazz Club si esibisce il trio di Giulia D’Amico con ospite il sassofonista Paolo Porta. Al Blah Blah sono di scena gli australiani Straight Arrows. Al Mezcal suonano i Queers.
Giovedì. All’Arteficio è di scena il cantautore Sean Taylor. Al Folk Club si esibisce Orlando Manfredi. All’Opificio Cucina e Bottega per “Novara Jazz”, suona il quartetto di Peppe Santangelo. Allo Spazio 211 si esibiscono i Funk Shui Projet insieme a Davide Shorty. Al Circolo dei Lettori reading musicale con Emidio Clementi accompagnato dalla chitarra di Paolo Spaccamonti. Al Jazz Club suonano i Red Poppies.
Venerdì. Al Magazzino sul Po si esibisce Nicolas Joseph Roncea. Allo Ziggy sono di scena i Dolpo. Al Blah Blah si esibisce il duo elettronico SDH. Al Folk Club suona il quartetto del sassofonista canadese Seamus Blake. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibisce il cantautore Giancane affiancato dal fumettista Zerocalcare.
Sabato. Al Magazzino sul Po suonano i Doormen. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Clavdio. Al Blah Blah è di scena il trio femminile The Go-Devils.
Domenica. Al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, suona il direttore artistico del Torino Jazz Festival Giorgio Li Calzi con Johnson Righeira e Gianluigi Carlone.
 

Pier Luigi Fuggetta