redazione il torinese

DANNI DA CALDO ESTIVO: CHE FARE? TE LO DICE LA REGIONE

sole cielo caldoAnche per il 2016 la Regione Piemonte ha messo a punto un programma di prevenzione dei danni alla salute dovuti alle ondate di calore estivo. Gli effetti del caldo sulla salute derivano dalla combinazione di alcune variabili meteorologiche quali umidità, temperatura, velocità del vento, giorni consecutivi di caldo. Utilizzando queste informazioni e cielo caldo solecombinandole con altre di tipo sanitario,il Dipartimento Sistemi Previsionali e l’Epidemiologia Ambientale di Arpa Piemonte hanno sviluppato un bollettino previsionale del caldo affinché la popolazione, soprattutto i soggetti a rischio (anziani, malati), possa adottare comportamenti e precauzioni per prevenire danni alla salute. Il bollettino fornisce inoltre indicazioni utili alle istituzioni per mettere in atto tempestivamente le misure e gli interventi preventivi più efficaci per la tutela della salute. Il cittadino può consultare, oltre ai bollettini previsionali delle ondate di calore, il materiale informativo della campagna regionale e del Ministero della Salute.

Bollettini previsionali ondate di calore

 

www.regione.piemonte.it

foto: il Torinese

Tina Anselmi, prima donna italiana ministro

20060406 - ROMA - POL : ELEZIONI: CATTOLICI; TINA ANSELMI, NON CI SI SERVE DELLA CHIESA MA LA SI SERVE COME ABBIAMO FATTO NOI CATTOLICI DEMOCRATICI. Tina Anselmi, storica rappresentante del voto cattolico in politica, in un'immagine d'archivio del 16 giugno 1999. Tina Anselmi interviene sulla polemica sorta dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi riguardo il voto dei cattolici: ''Noi cattolici democratici - afferma - abbiamo voluto servire i valori della Chiesa senza servirci della Chiesa per realizzare i nostri progetti politici. La dignita' della persona e il rispetto dei valori della Costituzione nati dalla Resistenza sono alla base del progetto politico dei cattolici democratici''.         ALESSANDRO BIANCHI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

Quarant’anni fa, giovedì 29 luglio 1976, il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti nominava come ministro del Lavoro Tina Anselmi, partigiana, insegnante ed ex sindacalista. Era la prima donna a diventare ministro nella storia d’Italia, se si esclude Gisella Floreanini che svolse un ruolo di governo nell’autunno del 1944 in seno alla Repubblica dell’Ossola. Nata nel 1927 a Castelfranco Veneto in una famiglia cattolica, conobbe subito le angherie del regime fascista perchè il padre, aiuto farmacista di idee socialiste, fu perseguitato dalle camice nere. La madre, casalinga,  gestiva un’osteria assieme alla nonna. Tina Anselmi frequentò il ginnasio nella sua città natale, quindi le magistrali a Bassano del Grappa. È lì che, il 26 settembre 1944, i nazisfascisti costrinsero lei e altri studenti ad assistere all’impiccagione di trentuno prigionieri per rappresaglia: un’esperienza terribile che la spinse a prender parte attivamente alla Resistenza. Con il nome di battaglia di “Gabriella” diventò staffetta della brigata “Cesare Battisti” per poi passare al Comando regionale veneto del Corpo Volontari delal Libertà. Nel dicembre dello stesso anno, matura la sua scelta politica e s’iscrive alla Democrazia Cristiana, partecipando attivamente alla vita del partito dello scudocrociato guidato da Alcide De Gasperi, arrivando nel 1959 al Consiglio nazionale. Entrata in Parlamento nel 1968, ci rimase per quasi vent’anni. La famiglia e la donna sono sempre stati al centro del suo impegno politico, che si è tradotto nella prima legge sulle pari opportunità (1977), grazie alla quale vennero abolite le discriminazioni esistenti in materia di lavoro e di salario tra i sessi. A Tina Anselmi sono stati riconosciuti da tutti dei grandi meriti per essersi battuta a favore dei diritti delle donne. Più volte indicata come possibile candidata alla Presidenza della Repubblica, una delle sue ultime battaglie fu quella contro la massoneria nell’ambito della commissione d’inchiesta sulla loggia P2.

Torino e Milano da rivali storiche ad alleate? La giunta Appendino sembra crederci

milano e torinoDal Risorgimento – quando i milanesi furono ben felici che i torinesi li liberassero dagli austriaci, accogliendo di buon grado la dominazione sabauda – ad oggi, molte cose sono cambiate nei rapporti tra Torino e Milano. La rivalità è storica e a soccombere è stata il più delle volte la città della Mole che si vede spesso scippare importanti realtà economiche e culturali. L’ultimo spauracchio è quello di veder fuggire sotto la Madonnina il Salone del Libro. Ma la nuova giunta torinese pentastellata, attraverso le parole dell’assessore alla cultura sembra voler sotterrare l’ascia di guerra tra le due metropoli. “Torino e Milano sono già legate da eventi e progetti che valorizzano reciprocamente esperienze e specificità  come il festival Mito, Settembremusica e l’Abbonamento Musei. È davvero poco lungimirante pensare al rapporto tra le nostre due città  in termini di mera competizione nello scenario globale – ha dichiarato l’assessore  Francesca Leon – Crediamo che tra Torino e Milano si debbano rafforzare le collaborazioni esistenti, esplorando nuove opportunità per mettere a sistema le rispettive eccellenze, affrontando inoltre con franchezza e lucidità le criticità. Ho condiviso con l’Assessore Filippo Del Corno la necessità di confrontarsi  su questi temi a partire da un incontro nei prossimi giorni”. Una nuova alleanza sembra profilarsi all’orizzonte. Chissà.

Appendino alla prova della Città Metropolitana: “Un peso? No, dà servizi essenziali”

citta metropolitanaLe Città metropolitane sono o no sono un nuovo carrozzone all’italiana? ” Le Città Metropolitane non possono essere considerate un peso, ma Enti che erogano servizi essenziali”. Parola di Chiara Appendino che ha presieduto per la sua prima volta il Consiglio metropolitano, ruolo che spetta al sindaco di Torino. “Il quadro normativo e i tagli alla risorse decisi dal Governo mettono a rischio l’erogazione di servizi essenziali, nonostante le molte competenze rimaste in capo alle Città Metropolitane.” La delibera che prende atto degli equilibri di Bilancio è stata approvata all’unanimità  in vista dell’approvazione del rendiconto economico di previsione 2016 dopo la pausaappendino tg estiva.La volontà di approvare il Bilancio di previsione dopo l’estate e di far partire le procedure per servizi essenziali non rinviabili, dallo sgombero neve alla manutenzione degli edifici scolastici delle scuole medie superiori, è stata espressa da tutte le forze politiche. Al termine sella seduta le Rsu della Città Metropolitana di Torino hanno occupato simbolicamente l’aula del Consiglio. Hanno appeso uno striscione alla finestra della Prefettura e distribuito volantini con lo slogan “Senza province = senza strade = senza scuole”.

Le nuove frontiere della chirurgia estetica

macrino 2Per diversi medici chirurghi la chirurgia estetica moderna va esercitata con esperienza e professionalità. Questo è il caso del dottor Yuri Macrino, chirurgo plastico con studio a Roma, ma attivo anche a Milano e Torino, da anni distintosi nel campo della chirurgia estetica e ricostruttiva. Il dottor Macrino mantiene anche nei momenti in cui è lontano dalla professione un’ottima manualità, suonando sia la chitarra sia il pianoforte, che implicano l’uso delle mani e aumentano la coordinazione delle dita.Consulente medico per il doppiaggio nella famosa serie americana Grey’s Anatomy, Macrino si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma nel ’95, ottenendo poi la Specializzazione in Chirurgia plastica e ricostruttiva presso l’Università di Catania. Ha poi approfondito le sue conoscenze praticando sia a Catania, sia a Roma e nella Repubblica Ceca. Proprio grazie ai suoi studi in questa Repubblica ha avuto la possibilità di seguire gli insegnamenti della scuola russa. Negli anni della Specializzazione ha avuto la fortuna di poter seguire la Scuola diretta dal professor Micali, attraverso la quale ha potuto anche incontrare il professor Nordstrom e operare con alcuni suoi allievi.

“La specializzazione in Chirurgia plastica da parte di un chirurgo estetico – spiega il dottor Macrino – anche se non costituisce un requisito indispensabile per svolgere gli interventi di chirurgia estetica, sicuramente rappresenta una garanzia in più per il paziente. Infatti uno specialista in Chirurgia plastica ha frequentato per cinque anni reparti di chirurgia plastica ricostruttiva e ha sostenuto gli esami per conseguire la Specializzazione. Quindi ha competenze ulteriori rispetto al solo chirurgo estetico. Purtroppo in Italia ancor oggi la Chirurgia estetica continua a rimanere un campo in cui le competenze non sono così ben certificate e delineate, tanto che non sempre risulta facile per il paziente che voglia sottoporsi a un intervento estetico orientarsi in modo adeguato”.

bellezza donna specchio

“Uno degli interventi di chirurgia estetica che effettuo con piu’ frequenza – spiega il dottor Yuri Macrino – è quello di mastoplastica, “additiva” nel caso si voglia aumentare il volume del seno o, nel caso contrario, “riduttiva”. Per questo tipo di intervento le pazienti sono spesso molto giovani, anche poco più che ventenni. Se il distretto mammario presenta delle asimmetrie, più o meno evidenti, di forma e di volume della mammella, di dimensione e posizione dei capezzoli, sarà necessario un intervento di mastoplastica correttiva. Nel caso della mastoplastica additiva le cicatrici sono sicuramente minori rispetto a quelle che risultano dal secondo tipo di intervento; la naturalità del risultato dell’intervento è data dalla combinazione dell’abilità chirurgica, dalla sua progettazione adeguata e esecuzione, oltre che dall’impiego di protesi mammarie di qualità “.

“La durata del risultato di una mastoplastica – precisa il dottor Macrino – è legata al tempo. La mastoplastica additiva soddisfa il desiderio di maggior volume del seno e, sicuramente, l’evoluzione dei materiali e delle tecniche produttive hanno migliorato la forma, la consistenza, la sicurezza e la durata delle protesi mammarie. La mastoplastica additiva, per esempio, riesce a correggere l’inestetismo di un seno ipotrofico, tenendo anche presente il cambiamento di natura psicologica. Mi si rivolgono per questo tipo di intervento anche pazienti giovani, che richiedono l’aumento del seno ritenuto troppo piccolo. Altre richiedono l’intervento in seguito a un moderato rilassamento o dopo l’allattamento, per ripristinarne il volume. Al tatto il seno risulterà morbido come quello naturale e, anche in situazioni dinamiche, aspetto e movimento saranno del tutto pari al tessuto mammario.

“Un altro tipo di intervento in aumento di richieste – aggiunge il dottor Macrino – soprattutto dalle donne, è il lifting delle braccia, che consente di eliminare l’eccesso di cute di tessuto adiposo che si accumula nella zona compresa dal gomito alla spalla. Si tratta di un intervento di circa due ore, in anestesia generale, in regime di day surgery. Sono poi molte le pazienti di sesso femminile, ma anche maschile, che richiedono una blefaroplastica, che è l’intervento più appropriato per ottenere un effetto di ringiovanimento degli occhi e un aspetto più fresco e riposato. Sia uomini che donne ricorrono, infine, spesso all’intervento di addominoplastica, che prevede la rimozione del grasso e del tessuto adiposo in eccesso. Lo scopo di questo intervento è quello di ottenere la cosiddetta “pancia piatta”, asportando e eliminando cute e grasso in eccesso per la riduzione dell’addome, rinforzando i muscoli addominali rilassati e ricostruendo l’ombelico nella sua forma originaria”.

Mara Martellotta

 

Dottor Yuri Macrino

Studio medico Drym, via Fibonacci 31, 00166, Roma

Clinica Parioli, via Felice Giordano, Roma

Milano

Studio Via Ruggero Boscovich 30

Clinica villa Letizia, via Gaetano Donizetti 12

Torino

Studio medico via Giorgio Bidone 31 c/o Casa di Cura Sedes Sapientiae

Clinica Casa di Cura Sedes Sapientiae

 

Muore ragazzo di 26 anni a causa di un terribile scontro

A bordo dell’altra macchina vi erano quattro ragazze, rimaste tutte ferite ma non in gravi condizioni.

soccorso cto ambulanza ospedaleE’ morto ieri sera, in un tragico incidente avvenuto sulla strada provinciale 23 a Pinerolo, Alessandro Girone, un giovane di 26 anni residente a Roletto. Lo schianto è avvenuto intorno alle ore 18, poco prima dello svincolo di Porte Chisone. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo alla guida di una Smart, avrebbe fatto un’inversione azzardata, finendo con la fiancata del lato del conducente contro il muso di una Fiat Stilo che stava arrivando dalla parte opposta. A bordo dell’altra macchina vi erano quattro ragazze, rimaste tutte ferite ma non in gravi condizioni. È stato purtroppo inutile l’intervento del 118 accorso immediatamente sul luogo dell’impatto, poiché il giovane è morto sul colpo. Le quattro ragazze dopo essere state liberate dalle lamiere grazie all’intervento dei vigili del fuoco, sono state trasportate immediatamente all’ospedale più vicino: nessuna di loro ha riportato ferite gravi ma erano tutte sotto shock. La polizia sta ancora indagando sull’accaduto per capire meglio la dinamica dell’incidente. Alessandro si era da poco laureato alla Facoltà di Architettura di Torino.

Il no pentastellato ai rifiuti dalla Sicilia

inceneritoreUn no deciso dall’M5S del Comune di Torino alle 15mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Sicilia. Dopo il parere favorevole del presidente Chiamparino, arriva lo stop del Movimento  che dice no al conferimento nell’inceneritore del Gerbido. “Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere – afferma la Giunta Appendino –  che l’incenerimento non sia la soluzione al problema dei rifiuti, ovunque essi siano prodotti. Rimaniamo quindi perplessi e preoccupati del fatto che si facciano scelte come questa”.  Chiamparino sottolinea: “se le verifiche di compatibilità con i nostri impianti avranno esito positivo, non vedo che differenza possa fare la provenienza geografica di questi rifiuti, dalla Sicilia, dalla Liguria o da altra regione”.

(foto: il Torinese)

Esercito, conclusa “Una Acies”

esercito aciesSi è conclusa l’esercitazione congiunta “Una Acies” che per l’intero mese di luglio ha visto milleseicento militari dell’Esercito addestrarsi in Friuli Venezia Giulia prevalentemente nei territori di Udine e Pordenone. Tre gli eventi che hanno caratterizzato la fase finale di un ambizioso progetto formativo rivolto agli Allievi della Scuola di Applicazione di Torino dell’Accademia Militare di Modena ed alla Scuola Sottufficiali di Viterbo. Nei dintorni di Venzone e Gemona i plotoni delle scuole militari sono stati protagonisti di una marcia zavorrata competitiva lungo il cui percorso sono stati previsti esercizi ginnico militari, prove di topografia, tiri di precisione con l’arma individuale e spostamento di un carico pesante su lunga distanza. Ad aggiudicarsi il primo posto gli Allievi Marescialli di Viterbo. Ad Artegna si è svolto un atto tattico ambientato in un centro urbano e nel quale sono stati impiegati mezzi tattici Lince e Puma, la blindo Centauro, elicotteri d’attacco AW 129 e da trasporto AB 212. Lo scenario ha permesso gli Allievi di mostrare le competenze acquisite nel superamento di ostacoli, nel soccorso sanitario, nella bonifica di edifici da elementi ostili e congegni esplosivi improvvisati. Nella caserma Feruglio di Venzone, sede dell’8° reggimento alpini, si è svolta infine la cerimonia militare alla quale hanno preso parte il Gen. Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione Specializzazione e Dottrina dell’Esercito e numerose autorità civili e militari. Il Comandante dell’esercitazione Gen.esercito acies 2 Claudio Berto si è detto soddisfatto dei risultati conseguiti “in uno sforzo indubbiamente rilevante ma essenziale per uniformare ed accrescere la preparazione dei futuri quadri dell’Esercito”. Nel corso dell’esercitazione “Una Acies” gli Allievi idealmente riuniti in “un’unica schiera” hanno avuto modo di approfondire la conoscenza di armamenti e materiali tecnici di ultima generazione, standardizzare le diverse procedure d’impiego e migliorare la preparazione al combattimento diurno e notturno in aree urbane, in montagna e esercito selezionatain ambiente anfibio. Presenti alla giornata finale di “Una Acies” anche gli Addetti per la Difesa di India ed Emirati Arabi Uniti interessati a una esercitazione alla quale hanno preso parte accanto ai commilitoni italiani ventuno Allievi provenienti da Albania, Afghanistan, Armenia, Libano, Libia, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Perù e Tailandia. Nel corso del suo intervento il Gen. Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito ha ribadito la gratitudine della Forza Armata nei confronti delle istituzioni e della popolazione del Friuli Venezia Giulia per il calore e l’amicizia con cui i nostri militari sono stati accolti in un territorio di straordinaria importanza per la storia del Paese e dell’Esercito.

European Innovation Academy per giovani talenti

politecnicoAl Lingotto, dall’11 al 29 Luglio, si tiene la European Innovation Academy, programma di accelerazione di startup che riunisce studenti e giovani talenti provenienti dalle università di tutto il mondo. I partecipanti sono supportati da mentor e investitori provenienti prevalentemente da aziende della Silicon Valley e del territorio piemontese: Ferrero, Intesa San Paolo, FCA (imain sponsor del programma, insieme al Politecnico di Torino) che forniscono la propria esperienza e le proprie conoscenze come strumenti per costruire la propria startup di successo. Un gruppo di studenti di Torino sta partecipando all’EIA con il progetto di una piattaforma che permetta a gruppi di persone di trovare eventi, luoghi e attività adatti alle preferenze e agli interessi dei partecipanti, al fine di suggerire le soluzioni più adatte al gruppo. Il prototipo dell’idea può essere visualizzato sul sito www.awanlo.itVenerdì 29 luglio i team partecipanti al programma presenteranno la loro idea agli investitori, che sceglieranno le dieci idee migliori.

Fonti: awanlo.cominacademy.eu

Foto: il Torinese

Librolandia, the day after: politica e istituzioni si interrogano sulla débâcle

LE REAZIONI DELLE ISTITUZIONI

“La parola ‘scippo’ non mi appartiene, ci serve un progetto forte che possa aprirechiampa laus
un nuovo ciclo trentennale del Salone con Torino come capofila e punto di riferimento”.
Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,  “Alla luce della decisione presa dal Consiglio Generale dell’Aie, sentiamo la necessità di lanciare un nostro progetto altamente innovativo, un progetto nazionale. Il futuro del Salone dipende dal progetto che riusciremo ad elaborare. Non possiamo pensare di fare leva solo sulle divisioni interne all’Aie correndo il rischio di fare due ‘saloncini’. 
L’ assemblea dei soci della Fondazione per il libro, convocata per venerdì .secondo il governatore”Sarà un’occasione utile per un primo confronto, credo non sia prudente in questa fase procedere con le nomine le rimandiamo a dopo agosto, quando il progetto sarà più definito”.

appendino CITTAGORA“L’obiettivo del dottor Motta era chiaro. Noi andiamo avanti per la nostra strada: il Salone del Libro è un valore aggiunto per Torino e per il Piemonte. L’edizione 2017 si farà. Lavoreremo con gli editori che non la pensano come il dottor Motta (presidente Aie – ndr) e che si renderanno disponibili. Inizia ora una nuova fase per rilanciare il Salone del Libro con progetti innovativi, potendo contare sul supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Miur, della Regione Piemonte e di Banca Intesa San Paolo” ha dichiarato la Sindaca di Torino, Chiara Appendino. “Appena insediati, anche per l’eco dirompente dell’inchiesta giudiziaria che ha portato alle misure cautelari di diverse persone, abbiamo azzerato i vertici della Fondazione e rinegoziato il contratto con GL events, ottenendo il dimezzamento del canone d’affitto e un sostengo finanziario. Anche Itedi ha manifestato qualche giorno fa la sua disponibilità a supportare la manifestazione del 2017 assicurando una forte partnership. Ma erano evidentemente troppi gli errori del passato che hanno portato a questa situazione. Abbiamo appreso che il dottor Motta, già dal 25 dello scorso febbraio, aveva deciso di deliberare l’organizzazione di un evento concorrente a Milano, cosa che avrebbe potuto dire onestamente fin dal principio. Sapremo cogliere l’occasione per rinnovare il format, mettendo a sistema le competenze di ciascun partner per rendere Torino ancora di più la capitale del Libro e della lettura” ha concluso Chiara Appendino.

“Le responsabilità di Fassino negli ultimi cinque anni al Comune e diruffino daniela Chiamparino come presidente della Regione sono evidenti: il Pd si è beato dell’immagine di una posticcia realtà della Torino post-olimpica dove tutto , dicevano loro,  andava bene, dal turismo alla cultura, mentre il terreno stava già franando sotto i piedi. La situazione piena di ombre nella gestione del Lingotto, sfociata nelle recenti vicende giudiziarie ha dato il colpo di grazia alle aspettative torinesi di conservare il Salone del Libro”. E’ il commento della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte  Daniela Ruffino (FI), alla decisione dell’Associazione degli editori di spostare la rassegna culturale a Milano.“La sindaca Appendino è appena arrivata, – aggiunge Ruffino – ma certo non ha brillato in peso specifico se le sue preghiere corali con il Pd per mantenere la kermesse libraria nella nostra città a nulla sono valse”.“Il danno con cui Torino dovrà fare i conti non è di sola immagine. Si pensi ai posti di lavoro, all’indotto portato dal Salone e al fatto che il Lingotto (già rimasto orfano dal Salone del Gusto) si trova sguarnito delle sue due più importanti rassegne fieristiche”, osserva la vicepresidente dell’Assemblea piemontese.“Torino non può perdere la tradizione, il patrimonio e l’esperienza di decenni di Salone. Se è vero, come dicono notizie giornalistiche, che una trentesima edizione della manifestazione si terrà ancora in città, allora non ci si limiti a questo. Ma le forze politiche, economiche e culturali cittadine si attivino perché un “contro-Salone”, non con intenti di rivincita verso Milano, ma con l’obiettivo di non far morire una realtà che è esclusivamente torinese, venga organizzato ogni anno anche in futuro  a Torino. Un evento che dia spazio all’innovazione, alle nuove tecnologie dell’editoria e della comunicazione, alle case editrici di nuova generazione “, conclude Ruffino.