redazione il torinese

Intesa Sanpaolo entra nel capitale di Mercato Metropolitano

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deliberato l’ingresso nella MMH – Mercato Metropolitano Holding, un investimento di circa 2 milioni di euro in linea con la strategia di diversificazione delle partecipazioni del gruppo e di sostegno ai settori in crescita del made in Italy. Oggi la società, con la quale Intesa Sanpaolo collabora da oltre un anno, inaugura il suo primo store a Londra, 5.000 metri quadrati a Elephant&Castle, quartiere della città investito da un radicale progetto di trasformazione. All’evento, al quale è stata data ampia risonanza, partecipano il Console italiano e il top management della Banca. “Siamo qui – spiega Massimo Tessitore, a capo della Direzione Multicanalità Integrata del Gruppo Intesa Sanpaolo – per sostenere il cibo italiano nel mondo, un marchio globale e riconosciuto a livello internazionale. mercato-metropolitanoQuesta iniziativa apre ai piccoli produttori italiani la porta dell’esportazione su un mercato che sa apprezzare e può permettersi le nostre eccellenze. E’ un investimento, dunque, che risponde appieno al nostro obiettivo di valorizzazione del made in Italy di qualità e di diversificazione strategica degli investimenti del Gruppo”. Il format londinese del Mercato Metropolitano è il medesimo concepito da Andrea Rasca per il primo store temporaneo in occasione di Expo Milano 2015 e della successiva installazione a Torino Porta Susa. Ovvero uno spazio che unisce la vendita diretta dei prodotti alla degustazione di cibo e bevande in ristorantini e chioschi, alla proposta di eventi di cucina, musica, cultura e arte. Un luogo, insomma, dove trascorrere piacevolmente del tempo, fare spesa, conoscere e apprezzare le eccellenze italiane. 2 I medesimi prodotti sono inoltre acquistabili on line da www.mercatometropolitano.com, che effettua consegne in tutta Europa. Sviluppato in sinergia da Intesa Sanpaolo e Mercato Metropolitano, il sito attualmente conta 450 aziende attive con un’offerta di oltre 2.800 prodotti tipici realizzati da piccoli artigiani locali. Contestualmente all’inaugurazione del Mercato Metropolitano di Londra, la società lancerà on line un crowdfunding attraverso Seedrs, principale operatore del Regno Unito specializzato nella raccolta di fondi tra privati per il finanziamento delle start-up. L’obiettivo è continuare con il piano di aperture, focalizzato in particolare nelle metropoli estere, dove la domanda di prodotti enogastronomici italiani di qualità è in continua crescita.

(foto: il Torinese)

IN SINTESI

• 5.000 metri quadrati a Elephant&Castle dedicati alle specialità enogastronomiche dei piccoli produttori italiani, mercato ortofrutticolo, ristoranti di “street food”, iniziative per far conoscere le eccellenze del made in Italy • Prodotti acquistabili anche on line su www.mercatometropolitano.com e recapitabili in tutti i paesi europei • Intesa Sanpaolo entra nel capitale della holding che, dopo aver lanciato il Mercato Metropolitano di Torino Porta Susa e quello di Londra, sta lavorando a un nuovo piano di aperture all’estero • Varata un’operazione di crowdfunding con Seedrs, principale operatore on line del Regno Unito specializzato nella raccolta fondi tra privati per il finanziamento delle start-up Torino

 

 

Oggi al cinema

Le trame dei film nelle sale di Torino

 

A cura di Elio Rabbione

 

film-doryAlla ricerca di Dory – Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Una festa per i piccoli, e non soltanto. A tredici anni dal successo planetario di “alla ricerca di Nemo”, ecco che oggi è la pesciolina Dory a prendere il sopravvento sulla terna dei protagonisti di un tempo, mentre nuovi caratteri marini s’aggiungono. In una lunga traversata tra Australia e California, Dory cercherà di accettare quella smemoratezza che la perseguita, anche con l’aiuto di vecchie conoscenze, dallo squalo balena Destiny che causa la miopia va a sbattere da ogni parte al polpo Hank, nervoso quanto basta, a Bailey, beluga migliore di tutti. Durata 97 minuti. (F.lli Marx sala Groucho e sala Chico, Greenwich V.O., Ideal, Lux sala 2, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 film-demolition

Demolition – Amare e vivere – Drammatico. Regia di Jean-Marc Vallée, con Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper e Judah Lewis. Dal regista di “Dallas Buyers Club” e di “Wild”, la storia di Davis, broker di successo, che perde la moglie in un incidente d’auto. Si accanisce contro se stesso, contro quegli oggetti che le ricordano la defunta, contro la casa stessa, sino alla distruzione, avvilito, confuso, rabbioso; sino a quando, inaspettatamente, inizia a frequentare una sconosciuta, e suo figlio, cui attraverso lunghe lettere confessa tutto il proprio disagio di uomo solo. Forse con la presenza di un nuovo nucleo familiare qualcosa potrà cambiare. Durata 101 minuti. (Centrale V.O., Nazionale sala 1, Uci)

 

Il diritto di uccidere – Azione. Regia di Gavin Hood, con Helen Mirren, Aaron Paul e Alan Rickman. Il colonnello inglese Katherine Powell dirige a distanza un’operazione contro una cellula terroristica a Nairobi. Il suo “occhio” sul campo è un darne pilotato in Nevada dal giovane ufficiale Steve Watts: quando diventa inevitabile sferrare un attacco entrambi realizzano che anche una bambina cadrebbe tra le vittime. Nessuno nella stanza dei bottoni vuol prendersi la responsabilità di una decisione tanto drammatica. Ultima prova sullo schermo per il grande Alan Rickman. Durata 102 minuti. (Eliseo Blu)

 

L’effetto acquatico – Commedia. Regia di Solevi Ansbach, con Samir Guesmi e Florence Loiret-Caille. Samir, di professione gruista, si innamora di Agathe, istruttrice di nuoto a Montreuil, nella regione parigina. Pur di averla accanto e poterla frequentare, decide di prendere lezioni di nuoto nella piscina comunale, benché sia già un provetto nuotatore. Se la ragazza (del cuore) dovrà raggiungere l’Islanda per partecipare ad un congresso internazionale dei maestri di nuoto, Samir non esiterà a seguirla: non dovrà che spacciarsi per un istruttore israeliano. Più semplice di così… La rivista “Ciak” ha definito il film come “uno dei film più divertenti dell’anno, un gioioso inno alle infinite declinazioni dell’amore, in cui l’acqua svolge il ruolo di Cupido ed è più resistente di ogni scelta razionale”. Opera postuma della Anspach scomparsa un anno fa a 55 anni. Durata 85 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Romano sala 3)

 

film cinemaEl abrazo de la serpiente – Drammatico. Regia di Ciro Guerra, con Jan Bijovoet e Nilbio Torres. Karamakate, sciamano amazzonico, vive lontano dalla sua gente: un giorno arriverà Evan, etnobotanico americano, alla ricerca di una misteriosa pianta allucinogena. Insieme partiranno per una ricerca che li porterà sino al cuore della foresta. Splendido bianco e nero, premio alla Quinzaine des Réalisateurs dello scorso anno a Cannes. Durata 125 minuti. (Classico V.O.)

 

L’era glaciale: in rotta di collisione – Animazione. Regia di Mike Thurmeier e Galen T. Chu. Scordatevi la teoria del Big Bang. L’origine dell’universo è merito della ghianda dello scoiattolo-topo Scrat, causa di una cascata di meteoriti sul nostro pianeta. A salvare la situazione ci penseranno gli amici Sid, Manny, Diego e il resto del branco, tutti in fuga verso Geotopia. Durata 100 minuti. (Massaua, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Escobar – Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con Benicio del Toro e Josh Hutcherson. Niente di meglio che una vacanza in Colombia per il giovane surfista canadese Rick, in mezzo a onde mozzafiato, tra sabbia immacolata e lagune da favola. Ancor meglio se arriva l’amore con gli occhi della splendida Maria: finché un giorno la ragazza presenta il suo ragazzo allo zio, che di nome fa Pablo Escobar. Narcotrafficante, capace di far girare politica e economia del suo paese a proprio piacimento, ma anche padre premuroso nel raccontare favole ai figli, marito romantico verso una moglie cui dedica canzoni, cattolico oltre ogni dubbio che prega prima di una strage. La vita di Nick diverrà un incubo. Robusto film intorno alle contraddizioni di un uomo, una storia di formazione, un perfetto insieme di thriller e di inevitabile melò. Durata 120 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 1)

 

film-estateL’estate addosso – Commedia. Regia di Gabriele Muccino, con Brando Pacitto, Joseph Haro, Matilda Lutz e Taylor Frey. Anni Novanta. Con l’aiuto delle note e delle parole soprattutto di Jovanotti, all’indomani della maturità, i giovani Maria e Marco, antipaticissimi l’uno all’altra, si ritrovano a viaggiare insieme alla volta di San Francisco. Lì incontreranno ad attenderli Matt e Paul, coppia gay: con loro scopriranno la loro giovinezza, fatta di pregiudizi e di inaspettati innamoramenti, di fedeltà diverse e di scoperte che li cambieranno. Presentato a Venezia fuori concorso. Durata 103 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Massaia, Reposi, The Space, Uci)

 film fang

La famiglia Fang – Commedia drammatica. Regia di Jason Bateman, Jason Bateman, Nicole Kidman e Christopher Walken. Tratto dal romanzo omonimo firmato da Kevin Wilson, edito in Italia da Fazi, è la storia di una coppia di genitori, due artisti di strada che nella loro vita hanno sempre avuto un debole per la provocazione a tutto tondo, e del risvolto che quella filosofia di vita, tra caos e una continua ricerca creativa sempre condotta oltre ogni convenzione sociale, ha prodotto sui figli (da sempre chiamati A e B), esseri al colmo della più ostile infelicità. Poi un giorno i vecchi genitori scompaiono. Ancora un “teatrino” preparato ad arte o una messinscena macabra quanto reale? Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo blu)

 

Indipendence Day: Rigenerazione – Fantascienza. Regia di Roland Emmerich, con Jeff Goldblum, Bill Pullman e Liam Hemsworth. A vent’anni dal precedente e originalissimo “Indipendence Day”, il regista votato anima e corpo ai disastri terrestri più spettacolari torna se non sul luogo del delitto dalle parti delle minestre piuttosto mal riscaldate: il tutto con la modica spesa di 160 milioni di dollari. Ritroviamo vecchie facce della puntata precedente, qualcuno ha lasciato come Will Smith, altri nuovi hanno nuovo peso nella catastrofica vicenda, compreso il nuovo presidente degli States, che guarda caso è una donna (come Hillary?). Per inguaribili nostalgici. Durata 120 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Io prima di te – Commedia (tra sospiri e lacrime). Regia di Thea Sharrock, con Sam Caflin e Emilia Clarke. Sospiri e lacrime, ovvero preparate i fazzoletti. Ovvero siamo di fronte a uno di quei soggetti che, senza tema di essere smentiti, scottano e molto. Alla radice il romanzo scritto (furbescamente?) da Jojo Moyes, bestseller per cuori d’antan o forse soltanto giustamente più sensibili. Lei, di famiglia modesta, carattere splendidamente esuberante, lui biondo ricco bellone manager, su sedia a rotelle a seguito di tragico incidente. Saprà lei ridargli un po’ di felicità e magari distoglierlo da pensieri che proprio non collimano con quelli di una vita normale? Una buona chiave per i giovani attori che aspirano al successo. E il pubblico, da che parte si schiererà? Apertissimo un dibattito mi piace/non mi piace. Durata 110 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 film jason

Jason Bourne – Azione. Regia di Paul Greengrass, con Matt Damon, Alicia Vikander, Vincent Cassel, Tommy Lee Jones e Julia Stiles. A dirigere chi, per la “vicenda Bourne”, ideata da Robert Ludlum, ha già retto con la solida magistrale professionalità i precedenti “Supremacy” e “Ultimatum”: il che è una grande sicurezza. Poi il protagonista con un Damon sempre alla ricerca della propria memoria, con tra le mani questa volta dei file che potrebbero in qualche modo spiegargli la morte violenta di suo padre, tesissimo e di filtrate parole, gran maestro dell’azione, di granitica espressione dalla prima inquadratura all’ultima. Qui lo ritroviamo nel suo isolamento in Grecia, scovato dalla collega Nicky, con un nuovo e sempre più sconcertante “programma governativo”. Menzogne e mezze verità, perfidi dirigenti della CIA e immancabile killer che ha la feroce ruvidezza di Cassel, una ambigua agente dei Servizi Segreti in vena di far carriera, che ha i tratti un po’ spenti della nuova star Wikander, pronta a lasciare aperta quella porta che fa ben sperare in altra/e avventura/e. Ritmo da brivido, eccellente, come nei capitoli precedenti pezzi da antologia (vedi, per esempio, alla voce “inseguimenti”, ad Atene tra le strade coinvolte nei disordini più recenti come a Las Vegas, insuperabile, come i pedinamenti, come i corpo a corpo). Forse spiace, nel divertimento generale e anche nel caos che ne deriva, che Greengrass e sceneggiatori abbiano privilegiata la grancassa e abbiano messo la sordina al disordine mentale e interiore del protagonista. Durata 123 minuti. (Ideal, Lux sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Ma Loute – Commedia. Regia di Bruno Dumont, con Fabrice Luchini, Juliette Binoche e Valeria Bruni Tedeschi. Nell’estate del 1910, in un’Europa che sta scivolando verso una guerra di proporzioni terrificanti, l’ispettore Machin e il suo assistente si ritrovano a dover indagare, in un piccolo centro del nord della Francia, sulla sparizione di alcune persone. Si trovano di fronte la famiglia Brufort, di umili origini, e quella borghese, in piena decadenza, dei Van Peteghem. Entrambe hanno dei segreti, ben conservati tra le pareti di casa. Durata 122 minuti. (Classico)

 

Man in the dark – Horror. Regia di Fede Alvarez, con Dylan Minnette, Daniel Zovatto e Jane Levy. Un gruppo di ragazzi si introduce nella casa di un cieco per rapinarlo e ucciderlo, sicuri che tutto si compirà senza nessun problema. Ma si accorgeranno presto che non è come loro avevano pensato. Durata 88 minuti. (Ideal, Massaua, The Space, Uci)

 

Paradise Beach – Dentro l’incubo – Azione. Regia di Jaume Colle-Serra, con Blake Lively e Oscar Jaenada. Nancy è un’appassionata di surf, in vacanza a cavalcare quelle onde da capogiro dovrà affrontare una lotta impari e senza tregua contro uno squalo. Durata 85 minuti. (Uci)

 

film-questi-giorniQuesti giorni – Drammatico. Regia di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy, Filippo Timi, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle e Marta Gastini. In una città di provincia, le sensazioni, l’amicizia, le abitudini, il quotidiano di quattro ragazze, universitarie. Una nuova occasione, ancora una volta il tema del viaggio, per stare insieme, una di loro deve andare a Belgrado per una proposta di lavoro come addetta alla reception in un albergo della città. Forse è il momento di lasciar affiorare quei segreti che sino ad ora sono rimasti nascosti. In concorso alla Mostra di Venezia. Durata 120 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2)

 

Suicide Squad – Fantasy. Regia di David Ayer, con Will Smith, Jared Leto, Viola Davis e Cara Delevingne. Un ente governativo segreto, denominato Argus, assolda un gruppo di criminali: solo a loro potrà affidare missioni ad alto rischio con la promessa di clemenza nei confronti delle personali pene detentive. Durata 130 minuti. (Ideal, Massaua, The Space, Uci)

 

film-beatlesThe Beatles – Eight days a week – Biografico. Regia di Ron Howard. In attesa di “Inferno” tra poco meno di un mese, il regista di “Rush” ricostruisce attraverso immagini, spezzoni di vita pubblica e privata, attraverso il dietro le quinte di tanti concerti e apparizioni, la storia del gruppo che all’inizio degli anni Sessanta cambiò il corso della musica. Per i fedelissimi e gli appassionati di ogni generazione. Durata 137 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., F.lli Marx sala Harpo V.O., Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Tommaso – Commedia. Diretto e interpretato da Kim Rossi Stuart, con Camilla Diana, Cristiana Capotondi e Jasmine Trinca. A dieci anni da “Anche libero va bene”, il bel Kim torna dietro la macchinata presa, in un film in gran parte autobiografico per quanto vuole analizzare di sé, per l’altalenare dei suoi rapporti con il gentil sesso, per i rapporti che paiono duraturi ma che sono sempre pronti a sfasciarsi. Per fortuna, l’incontro con una donna (il regista ce la lascia vedere soltanto confusamente, è Ilaria Spada, la sua compagna nella vita) lascia sperare in un futuro più tranquillo. Risultato insicuro come il protagonista, sfilacciato, scritto e condotto con poca credibilità, un rifugiarsi in esempi del passato che lasciano trasparire una reale debolezza. Durata 97 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo rosso, Massimo 2, Uci)

 

Torno da mia madre – Regia di Eric Lavaine, con Josiane Balasko e Alexandra Lamy. La quarantenne Stephanie ha perso in un sol colpo marito e lavoro: non le rimane che ritornare a vivere in casa della madre. Si accorgerà immediatamente che la convivenza non sarà affatto facile. Durata 97 minuti. (Ambrosio sala 3, Due Giardini sala Ombrerosse)

 

film-trafficantiTrafficanti – Commedia. Regia di Todd Philips, con Jonah Hill e Miles Teller. Il regista della fortunatissima terna di “Una notte da leoni” mantiene anche in quest’ultima opera tutto il divertimento di buone radici goliardiche che l’hanno reso celebre. Qui aggiunge inoltre una buona amarezza “seriosa”, facendo incontrare, durante un funerale, due vecchi amici. L’uno, dall’avvenire ottimamente avviato, spingerà l’altro ad entrare in quel mercato delle armi – con contratti a suon di svariatissimi dollari con il Pentagono – che si prospetta quantomai fortunato e che vede i propri redditizi panorami in Iraq, Albania e Afghanistan. Basato su una storia vera. Durata 114 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

film-amore-altezzaUn amore all’altezza – Commedia. Regia di Laurent Tirard, con Jean Dujardin e Virginie Efra. Già al telefono Alexandre riesce a provare una grande simpatia per Diane, bella donna, avvocato di successo e divorziata. Allora perché non vederci il giorno dopo, per un primo appuntamento? Sì, ma Diane scoprirà che chi ora le sta davanti non è alto più di un metro e 40. Ci sarà posto per una relazione? Durata 98 minuti. (Greenwich sala 2)

 

Un padre, una figlia – Drammatico. Regia di Cristian Mungiu, con Adrian Titieni e Maria-Victoria Dragus. Premio alla regia al Festival di Cannes nel maggio scorso per un regista che, sempre sulla Croisette, nel 2007 ha vinto la Palma d’oro con “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni” e nel 2012 con “Oltre le colline” si è aggiudicato il premio per la miglior sceneggiatura nonché quello alle migliori attrici. Qui, nella Romania odierna, narra di Eliza, brillante negli studi, e di suo padre, medico di sanissimi principi in una piccola città, certo del successo di quella figlia sino a spingerla a frequentare una prestigiosa università inglese. Ma nelle ore che precedono l’esame di maturità la ragazza subisce un’aggressione che non solo mette in discussione il suo futuro ma anche quei sani principi dentro cui è stata allevata, l’onestà sino a quel momento cercata e messa in pratica lascia spazio al compromesso. Durata 128 minuti. (F.lli Marx sala Chico e sala Harpo, Nazionale sala 2)

 

Master Comau, esperienza di lavoro

Il percorso formativo ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di oltre 90 giovani da parte dell’azienda

comau-studenti

Dopo il successo ottenuto dal 2012 ad oggi, con le prime cinque edizioni, si avvicina il nuovo biennio del Master di II livello in Industrial Automation, che avrà inizio a gennaio 2017. Le selezioni per la sesta edizione del Master, finanziato dalla Regione Piemonte e organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Comau, sono aperte infatti dal primo settembre fino all’11 novembre 2016. Oltre 90 giovani ingegneri che hanno finora frequentato il Master sono entrati a far parte di Comau, azienda leader del settore a livello globale, che mette al centro di ogni sua strategia le persone e le loro competenze. Il Master in Industrial Automation è un percorso di formazione e, al contempo, una concreta esperienza di lavoro, che punta ad attrarre e selezionare i migliori laureati in Ingegneria, provenienti da Università italiane ed estere. I partecipanti hanno così l’occasione di studiare e specializzarsi nel campo dell’Automazione Industriale, venendo contemporaneamente assunti da Comau fin dal primo giorno, attraverso un contratto di Alto apprendistato. Il percorso formativo, completamente in lingua inglese, prevede nel primo anno 540 ore di lezione e, nel secondo anno, 660 ore dedicate a un project work in azienda. I corsi vengono tenuti dai migliori manager Comau e docenti del Politecnico di Torino. Il Master non prevede costi a carico degli studenti selezionati. Lo stretto legame tra didattica di eccellenza e realtà industriale è la scelta vincente. Sia per le aziende, chiamate ad affrontare le sfide sempre più impegnative che i mercati globali propongono; sia per gli studenti, che devono costruire un bagaglio di solide competenze per muoversi da protagonisti nel mondo d’impresa, altamente competitivo e in costante evoluzione. Lo dimostrano l’esperienza positiva Master in Industrial Automation e il successo di Comau, un’azienda che sente di avere una speciale responsabilità sociale nei confronti dei giovani talenti e che, per questo, non smette di credere e di investire nella loro formazione e crescita professionale.

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Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Politecnico di Torino e di Comau:

https://didattica.polito.it/master/industrialautomation/2017/introduction

http://www.comau.com/en/comau-academy/young-talents/master-industrial-automation

A Torino è tattoo mania!

TORNA ITALIAN TATTOO ARTISTS

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Sapete che noi italiani siamo tra i più tatuati in Europa, con oltre sette milioni di persone, secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità? E che le donne tatuate sono più degli uomini?

Quello dei tattoo è un mondo affascinante, tutto da conoscere e da scoprire. Ci sono tatuatori considerati delle vere e proprie star, maestri che realizzano solo pochi e selezionatissimi tatuaggi in un anno. E poi ci sono le richieste dei clienti. Per alcuni il tattoo è un credo, per altri una forma di costume. C’è chi lo sceglie per celebrare un amore, una nascita, una data importante..per alcuni è per sempre, altri si pentono e vorrebbero modificarlo, o cancellarlo. Queste e molte curiosità vi aspettano a Torino, dal 16 al 18 Settembre, ad Italian Tattoo Artists, una delle convention di tatuaggi più maestose, grandi, ricche e seguite d’Italia. Dal 16 al 18 Settembre il Palavela si trasforma nel tempio del Tatto, il posto giusto per scoprire i nuovi trend e per incontrare e farsi tatuare dai più grandi maestri (e maestre) del disegno sulla pelle, italiani e stranieri. Da mesi ormai la lista degli espositori è over booking: saranno quasi 300 i tatuatori presenti, selezionati tra i più grandi nomi della scena nazionale ed internazionale. Tanti i maestri italiani, affermati ed emergenti, in aumento i prestigiosi ospiti stranieri, in arrivo dall’Argentina, dalla Polonia, dall’Olanda, dall’Inghilterra…per una convention sempre più internazionale. Italian Tattoo Artists è molto più di una kermesse di tatuaggi: tre giorni di festa, musica, contest, street art, mostre, show, concerti, esposizioni, cultura. Un evento a tutto tondo, con un programma ricco ed interessante anche per chi non è appassionato di tattoo, per respirare l’atmosfera dell’affascinante e poliedrico universo che ruota intorno a questo mondo…

Italian Tattoo Artists è anche informazione e prevenzione: saranno a disposizione dei visitatori gli spazi di incontro con i dermatologi per uno screening della pelle gratuito. Un servizio utile ed importante, che nelle passate edizioni ha permesso di diagnosticare e curare diversi tipi di tumore della pelle.

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Se volete vedere qualche anticipazione:

Link video Facebook: http://bit.ly/2bVjzXe

Link video Vimeo: https://vimeo.com/179639215

 

Orari:

Venerdì 14.00 – 22.00

Sabato 12.00 – 23.00

Domenica 12.00 – 21.00

Prezzi biglietteria:
1 giorno: 15 EURO
2 giorni: 25 EURO
3 giorni: 30 EURO

Programma completo e orari degli show sono disponibili su www.italiantattooartists.it

“Il marketing spontaneo”

decarolisDalla scheda cliente al Customer Relationship Management

 

di Antonio DE CAROLIS*

www.cdvm.it

 

 

Il portafoglio clienti rappresenta per ogni azienda un vero e proprio tesoro da curare e tramandare.

Ogni piccolo imprenditore conosce i propri clienti e, per quelli che gestisce personalmente, ha delle attenzioni particolari che, solitamente, sono dedicate agli amici preziosi.Ad essi invia auguri di buone feste, scrive o telefona per il giorno del loro compleanno e, se li vede, difficilmente dimentica di chiedere come stia “la signora” (la moglie), o come procedano gli studi dei figli.Quando va a trovarli in azienda ascolta con molta attenzione quanto gli raccontano cercando di capire cosa dicono i loro clienti e cosa propongono i concorrenti e, se decide di “preparare” un nuovo prodotto, si confida con i più̀ fedeli, chiedendo un parere su una semplice ipotesi o magari su “un prototipo”.

Tutte le informazioni acquisite le annota su un foglio (di solito già predisposto con zone da compilare e con uno spazio in bianco al fondo, acquistato in un noto negozio di forniture per ufficio torinese…) che diventa, di fatto, la scheda cliente. Le varie schede,solitamente, le tiene chiuse dentro un contenitore (anche su questo potremmo tentare di offrire un’immagine: in plastica con coperchio trasparente, in ferro color azzurro tipo cassaforte o in una cassettiera con cartelle nominative appese) reso “sicuro” da una piccola serratura.

Appena pronti i pezzi della nuova produzione, pensa a chi potrà̀ presentarli per primo, perché́ proprio da questi comincerà̀ la sua “campagna di vendita”, proprio dai più̀ fedeli e da quelli che sa (dovremmo più̀ correttamente dire: ritiene), che avranno maggiore facilità nell’inserirli sul mercato. Questo scenario, probabilmente un po’ d’antan, e probabilmente ancora un po’ dei nostri giorni, è noto a tutti e racchiude in sé la quintessenza del “marketing inconsapevole”,   cioè̀ di quel marketing che ogni buon imprenditore fa, talvolta senza sapere di farlo.

Nonostante questa ormai “rodata” modalità̀ operativa, che fa storcere il naso ad alcuni di noi “markettari” di grandi aziende, ma che gli ha consentito di stare sul mercato da oltre vent’anni, questo “immaginario” imprenditore ha un pensiero che lo assilla: i risultati dei suoi collaboratori non lo soddisfano, sono inferiori ai suoi che, essendo “ il titolare”, non si considera un venditore di professione.

Inoltre nota che i suoi clienti lo seguono da quando ha iniziato a lavorare, mentre gli altri cambiano con troppa rapidità̀.

Comprende bene che il mercato è duro e che la crisi è pesante ma, chissà̀ come mai, quando va lui a vendere, le cose cambiano.

Per cercare di aiutarlo a comprendere meglio il perché, proviamo ad analizzare meglio il caso e rispondiamo ad alcune domande che probabilmente alcuni si stanno ponendo:

  •  Quanto sta facendo il nostro imprenditore è sbagliato?
  •  Perché́ i risultati sono così diversi pur avendo tutti un’esperienza similare?
  •  Che cosa potrebbe fare quest’azienda per migliorare le proprie performances?

Alla prima domanda la nostra risposta è immediata: NO.
Secondo noi non è sbagliato ciò che sta facendo ma, altrettanto sicuramente, va modificato significativamente come lo sta facendo.

Sta utilizzando (magari inconsciamente) alcune leve del marketing mix, ma lo sta facendo in modo parziale e senza supporto tecnologico, il che rende difficilissimo mettere al servizio di tutti i collaboratori le informazioni ricevute e, se è vero che le informazioni sono una ricchezza, al momento non le sta sfruttando come dovrebbe e potrebbe.

I risultati purtroppo prescindono dalla semplice colleganza aziendale.

Ogni venditore (in quanto essere umano…) è diverso dagli altri e non tutti sono (anche se magari lo pensano…) competenti allo stesso modo e in grado di gestire una comunicazione di buon livello.

Su questo tema è possibile operare un miglioramento attraverso un chiaro e programmato percorso formativo utile anche a definire una “prestazione standard” al di sotto della quale, per non penalizzare mercato e azienda, non è possibile stare.

Prima di provare a dare qualche suggerimento operativo, e quindi rispondere alla terza domanda, proviamo ad esaminare alcuni principi della gestione.

Per “Fare azienda” è indispensabile “Fare squadra”.

Fare squadra significa lavorare in modo aperto con i colleghi e con il mercato e, per farlo, è necessario prima di tutto comunicare.
Oggi le aziende più̀ evolute, infatti, si rivolgono ai propri clienti e ai propri fornitori definendoli partner aziendali.

I prodotti in portafoglio sono costantemente migliorati grazie all’innovazione delle materie prime o delle lavorazioni; pertanto oggi, a nostro parere, la sfida con il mercato si vince presidiando il territorio.

Sempre più diffusa è la scelta di alcuni venditori di affiancare il titolare del punto vendita che distribuisce i loro prodotti perché, solo così, riescono a comprendere i reali bisogni dei propri clienti (e forse dei clienti dei loro clienti…)

La vendita è il principale obiettivo di ogni azienda e chi non ascolta il mercato è destinato nel tempo a restarne “fuori”.

Beau Toskic dice con efficacia: “Sul mercato o mangi o sei il pranzo…”.

I gusti delle persone cambiano con estrema rapidità anche in funzione dello sviluppo tecnologico cui facevamo riferimento prima; infatti quello che il marketing definisce “il ciclo di vita di un (qualsiasi…) prodotto” si è drasticamente ridotto in termini temporali.

Chi può̀ ancora pensare che il modello xy di una macchina fotografica resti attuale per oltre uno/due anni? L’elettronica evolve quasi settimanalmente e, paradossalmente, proprio quando il livello di vendite dei modelli in produzione è ai massimi storici, arriv il momento di pensare alle novità̀.

La concorrenza non si ferma e, se arriva a “coprire” il mercato anche con uno solo dei suoi prodotti, potrà̀ presto farlo con tutta l’intera gamma, relegando il nostro brand a un “prodotto di nicchia”.

A questo punto, all’imprenditore che ha deciso di fare “marketing consapevole” possiamo proporre alcuni temi sui quali riflettere in fase decisionale e operativa.

1- Conoscenza del mercato.

Conoscere il mercato significa sapere bene chi sono realmente i nostri clienti (acquisiti e/o potenziali).

L’identificazione del target è il primo grande passo da fare e non tutti hanno chiaro questo principio. Non è possibile vendere lo stesso prodotto a tutti. Il tipo di articolo proposto, il livello di prezzo, la comunicazione che lo accompagna e spesso l’offerta ( pensiamo ad esempio ai minimi d’ordine richiesti) segmentano da soli il nostro target.

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La corretta identificazione del target di riferimento

2- Conoscenza del comportamento d’acquisto dei clienti (acquisiti e/ o potenziali)

Esempio di un’azienda produttrice di abbigliamento mare.

  •  Si vendono più̀ costumi da bagno a Viareggio o a Firenze?
  •  Quali tipi di costumi comprano i residenti di Firenze? E in quale periodo?
  •  Quanti ne acquistano mediamente pro-capite in un anno?
  •  Che cosa influenza la loro decisione in fase di scelta? Il prezzo, il modello, il marchio, la vestibilità̀ ….

Abbiamo assistito a una “simpatica discussione” tra il titolare di un noto negozio della città medicea ed un suo rappresentante di costumi perché́, il primo chiedeva di avere in negozio la nuova collezione a fine novembre mentre il secondo (quasi irridendolo) voleva farla arrivare ad aprile/maggio.

Il titolare spiegava che il suo non era un capriccio, ma rispondeva ai bisogni di una clientela facoltosa che per le vacanze di fine anno sceglieva mete esotiche e, quindi, desiderava acquistare il capo all’ultima moda, magari pagandolo un prezzo più̀ elevato, per poterlo sfoggiare nelle spiagge dei VIP.

In questo caso, ad esempio, la data di consegna era più̀ importante del prezzo.

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Perché sceglie il prodotto A ?

3- Acquisire e gestire le informazioni

Non esistono informazioni ” usa e getta” ma solo informazioni “verifica e usa”.

Ogni informazione che arriva dal mercato deve arricchire il nostro database non perché́ le cose restano invariate, ma perché́ è indispensabile capire come si sono evolute.

Il concessionario di auto che crede che quel cliente che quattro anni fa ha acquistato una spider, torni da lui per riacquistarne un’altra, commette un grave errore di presunzione perché́ presume appunto che le cose non siano cambiate.

Non considera che in questi anni questo signore possa essersi sposato e magari, essendo anche diventato padre, necessiti oggi di una station wagon.

Un database va aggiornato costantemente pertanto è necessario gestirlo elettronicamente perché́ consente, con poco investimento di tempo, di fare analisi fruibili da tutta l’azienda, non solo da chi ha acquisito le informazioni.

La gestione del database è fondamentale per varie attività̀ come ad esempio:

  •  Definire il profilo dei clienti.
  •  Verificare quali e quante siano le fasce di clienti che hanno acquistato uno o più̀ prodotti.
  •  Analizzare il livello di penetrazione dell’azienda in termini di copertura del mercato e dei prodotti venduti.
  •  Attivare iniziative di customer care mirate
  •  ………

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La condivisione delle informazioni

Riflettere su questi temi favorisce una più̀ corretta valutazione di quanto si sta facendo e di quanto si potrà ancora fare, fattori indispensabili per definire obiettivi operativi chiari e misurabili.La riflessione genera idee e poiché́ ci piace pensare che “un grande cambiamento nasce sempre da una piccola idea” auguriamo buona riflessione a tutti.

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Antonio DE CAROLIS – Presidente CDVM
Club Dirigenti Vendite e Marketing c/o Unione Industriali di Torino

www.cdvm.it

 

L’addio a Eurofidi sotto gli occhi tristi dei lavoratori

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

De profundis per  Eurofidi,  il più grande confidi  d’Italia. Su proposta di FinPiemonte i soci hanno deliberato di mettere in liquidazione la società, visto che il piano di ricapitalizzazione proposto dal cda non è stato accettato. Principalmente le banche socie e la Regione Piemonte hanno detto no. Uffici di via Perugia spettralmente vuoti e fuori la civile protesta dei lavoratori preoccupati di perdere il loro posto. Ho delle difficoltà nell’accedere ai locali visto un “tenue” sbarramento di chi contesta.Intorno a me si forma un capannello e si assommano richieste di chiarimenti a lapidari e negativi giudizi per i componenti del cda. Per ciò che so rispondo e sottolineo:  questo cda molto poco può di quel che è successo. Appuntamento dopo la fine dell’assemblea. Nei giorni precedenti ho faticato per sapere l’ora della convocazione. Brutti segnali. Inizia in ritardo, il cda riunito ci fa aspettare. Componenti decisamente “briosi” visto che sono anche venuti alle mani. Nell’attesa tutti sappiamo quello che avverrà. Il presidente del cda legge una dichiarazione: abbiamo fatto di tutto per evitare quello che è avvenuto.

eurofidi

Unico indomito e PierGiorgio Scoffone che, nel ribadire errori fatti sopratutto in questi due anni, è delegato da diverse pmi e annuncia la costituzione di una associazione denominata ” Amici di Eurofidi” proprio per riconoscere il positivo e ventennale ruolo svolto dal cofidi. E’ finita o perlomeno è l’inizio della fine. Nelle sale, nei corridoi,  per le scale cartelli scritti dai sindacati che denunciano le responsabilità dei dirigenti. Non metto in dubbio ma io continuo a pensare che le maggiori responsabilità sono di chi, di fatto, ha avocato a sé le responsabilità di  governo ( Banche e FinPiemonte, Regione Piemonte ) e poi quando si è trattato di ricapitalizzare si è tirato indietro.Comunque… oramai. Scendo a piedi e nel garage vengo “circondato”, lo davo per scontato. Civilissimi mi chiedono informazioni, delucidazioni. Cerco di assolvere questo ingrato compito per quello che mi è possibile. I loro occhi tristi pesano. Anche su questo, perché non sono stati gli amministratori ad informarli?

Uno, due, tre… ciao Sù!

Uno, due, tre… ciao Sù! Questo è lo slogan con cui viene ricordata Susanna prima di ogni partita di campionato. Lo stesso motto ispira l’evento a lei dedicato, un appuntamento all’insegna dell’allegria e dello sport sano

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Giornata dedicata interamente alla pallacanestro femminile – appuntamento fisso del basket pre-stagionale piemontese

Oltre a ricordare Susanna e a promuovere la pallacanestro femminile, si è deciso fin dall’inizio di contribuire per quanto possibile alle attività dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte. Con essa è infatti nata una collaborazione preziosa che rende la manifestazione anche e soprattutto un evento benefico. L’ingresso è libero per tutti. Il pubblico potrà fare liberamente offerte all’associazione, sempre presente al PalaRuffini con il suo tavolino.

comitato ciao Sù!:

Il “comitato ciao Sù – Memorial Susanna Nora” nasce nel 2011 a 2 anni dalla prematura scomparsa di Susanna Nora, per dare avvio a una manifestazione che si ripete negli anni e coinvolge le giovani leve del basket femminile torinese. Il gruppo che alimenta il comitato è principalmente composto da giocatrici che hanno segnato la storia del basket femminile torinese degli ultimi 25 anni. Uno sport di squadra è molto importante per la formazione di una persona sia perché offre la possibilità di confrontarsi con le proprie compagne coetanee sia perché  può far nascere e crescere amicizie molto forti. È fondamentale comunicare alle nuove generazioni che il basket è un micro-mondo, in cui divertirsi giocando, oltre che crescere nel rispetto delle esigenze degli altri e nella solidarietà che scaturisce in momenti di difficoltà. La manifestazione ha dunque un triplice fine: ricordare Susanna, promuovere la pallacanestro femminile torinese e devolvere quanto raccolto tramite offerte volontarie all’Associazione per la Prevenzione e Cura dei Tumori in Piemonte onlus.

Durante la conferenza è stata presentata anche la mostra fotografica “unAtorinodaserieA”, naturale proseguimento della rassegna “Donna a tutto campo”, shooting interamente dedicato alle giocatrici della Pallacanestro Torino e al loro esordio nella massima serie. Il progetto è realizzato in collaborazione con “Just the woman I am”, in corsa contro il cancro.

Susanna, che è stata dipendente del Comune di TorinoSusanna Nora, classe 1966, incomincia a giocare a basket in prima media quando l’istituzione del basket femminile torinese, il prof. Gino Mariotto, la nota e la convince ad avvicinarsi a questo meraviglioso sport. Con Mariotto Susanna compie tutte le trafile delle giovanili entrando giovanissima nella rosa della prima squadra dell’Energia militante in serie B. Dopo un anno alla Safa Libertas Torino di coach Ronchetti, Susanna si trasferisce “in collina” e mette radici alla Libertas Moncalieri del presidente Piccionne. Alla guida della squadra si avvicendano diversi allenatori ma Susanna rimane come presenza costante e punto di riferimento sino alla conquista della serie B con coach Gino Sgavicchia nel 1990. Nel 1992 la Libertas rinuncia al campionato e Susanna si trasferisce alla Pallacanestro Torino in serie B, allenata da Ronchetti e Del Mestre. L’anno successivo decide di giocare nelle fila dell’Unicorno di coach Fornara in serie C dove ritrova quasi tutte le compagne di Moncalieri ma dopo due anni il presidente Garrone la vuole a Collegno, nuovamente in serie B dove gioca tre anni a disposizione dei coach Trovato, Stramazzo e Spanu. Viene poi chiamata nelle fila del Vercelli di serie B dove gioca per due stagioni. Dopo un passaggio alla Ginnastica Torino in serie C con coach Caputo passa al Venaria. Nel 2004 diventa mamma di Gabriele e nel 2006 di Martina ma Susanna proprio non ne vuole sapere di appendere le scarpe al chiodo e riprende a giocare in modo amatoriale nel campionato CSI con il Venaria , nel quale giocherà fino all’inverno del 2008/2009. Operata di tumore nel maggio del 2009, perde la sua partita più importante. Susanna ci ha lasciato il 7 agosto 2009.

 

PROGRAMMA EDIZIONE 2016 (PALARUFFINI)

h 9.30-12.30   Clinic PAO con le atlete 2002-2003 tenuto da G.Lucchesi e R.Frati, coach e prepatore fisico del SSNF dal titolo: “Giocatrici capaci di individuare e risolvere i problemi”, allenamento integrato

h 14.30-16.00  ALL STARS GAME Serie B Piemonte

h 16.00-17.30   MINIBASKET Piemonte – CiaoSù

h 18.00   Partita Serie A1 femminile: FIXI PIRAMIS PALLACANESTRO TORINO – TECHEDGE BRONI
Premiazioni a seguire

Durante tutto l’evento, l’intrattenimento sarà curato dai DJ di Radio GRP

ENTRATA LIBERA E GRATUITA

Si potranno effettuare offerte all’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte onlus, presente all’interno del Palazzetto.

La manifestazione è patrocinata da: Assessorato allo Sport della Città di Torino, Lega Basket Femminile, Fip Piemonte

Torino, 14 settembre 2016

CLUB DI CULTURA CLASSICA “EZIO MANCINO” ONLUS, INAUGURAZIONE DEL XIII ANNO DI ATTIVITÀ

club-mancinoMercoledì 28 settembre, a partire dalle ore 18:30, il Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS invita tutti gli interessati all’INAUGURAZIONE del 13° anno di attività presso la sala Molinari del polo culturale Lombroso16 (via Cesare Lombroso, 16). Sarà l’occasione per presentare ai partecipanti le iniziative dell’associazione e per svelare tutte le novità in programma.

Il Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS è un’associazione di volontariato culturale che promuove sul territorio metropolitano numerose iniziative legate al mondo classico. Nato nel 2004, il Club ha costantemente ampliato la sua offerta culturale e così anche il numero dei suoi soci: gli appassionati torinesi di cultura classica che frequentano le attività del Club sono oggi più di 120!

Fulcro delle attività del Club sono 8 CORSI DI TRADUZIONE DAL LATINO E DAL GRECO ANTICO (clubculturaclassica.it/corsi-traduzione), adatti anche a chi non ha mai avuto occasione di studiare le lingue classiche. Quest’anno è stato aggiunto un corso di “greco IV livello”, per i traduttori più esperti, oltre ai tre livelli precedenti (base, intermedio e avanzato) e ai quattro livelli di latino ormai consolidati. Da ricordare che i corsi di livello base, latino I e greco I, iniziano proprio da rosa, rosae e dall’alfabeto.

I corsi inizieranno la settimana di lunedì 10 ottobre (l’orario dei corsi è consultabile sul sito del Club), hanno cadenza settimanale fino a fine maggio (25 lezioni a corso).

Ai corsi di traduzione, si sono aggiunti negli ultimi anni 2 CORSI DI STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA: il corso base inizierà a gennaio (18 lezioni da un’ora e mezza), mentre il corso avanzato che vedrà la lettura e l’analisi di un testo della tradizione filosofica prenderà avvio la settimana del 10 ottobre.

Non sono previste interrogazioni orali e compiti in classe, per la gioia dei partecipanti.

Durante il corso dell’anno sociale, si svolgeranno tre SEMINARI di approfondimento:

Il sincretismo religioso nel mondo classico: i culti misterici, 3 incontri tra ottobre e dicembre 2016;

Archeologia del Piemonte romano, 3 incontri tra gennaio e marzo 2017 che si concluderanno

con un’escursione nel mese di aprile alla scoperta del nostro territorio;

La trasmissione dei testi greci da Alessandria al Rinascimento, 4 incontri tra aprile e giugno 2017.

Programma completo alla pagina: clubculturaclassica.it/seminari

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I corsi, come i seminari, si terranno presso il Liceo Classico D’Azeglio (via Parini, 8), sede del Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS dal 2014.

Per partecipare ai corsi di traduzione è necessario pagare una quota di iscrizione come socio frequentatore di 40 euro (50 se è il primo anno di iscrizione), ridotta a 10 euro per tutti gli studenti under30. Per seguire i seminari, invece, basta tesserarsi come socio sostenitore al costo di 15 euro.

Alle attività sopra descritte che si terranno presso il Liceo D’Azeglio, si aggiungono i consueti INCONTRI totalmente gratuiti in collaborazione con la Città di Torino, le Biblioteche Civiche Torinesi e il polo culturale Lombroso16: saranno 8 appuntamenti, uno al mese, per raccontare il mondo classico nel modo più eterogeneo possibile. Mito, arte, letteratura, filosofia, storia, tradizioni enogastronomiche: sono solo alcuni degli argomenti protagonisti delle conferenze che si svolgeranno presso la sala Molinari del polo culturale Lombroso16 (via Cesare Lombroso, 16), a partire dalle ore 18:00. Il calendario completo è disponibile alla pagina clubculturaclassica.it/iniziative/incontri e nella locandina in allegato.

Tutti gli incontri hanno un taglio divulgativo, durano circa un’ora e al termine di ognuno viene estratto a sorte un libro tra i presenti, oltre a fornire a tutti i partecipanti una bibliografia dell’incontro: così, chi è incuriosito, può approfondire in un secondo momento. Inoltre, tutte le conferenze degli anni passati sono disponibili gratuitamente sul canale YouTube (youtube.com/c/ClubdiCulturaClassicaEzioMancino) dell’associazione: un modo in più per far ri-scoprire la cultura classica.

Altre attività consolidate del Club di Cultura Classica vedono la realizzazione della quarta edizione: la VISITA AL MUSEO DI ANTICHITÀ (sabato 12 novembre 2016) e la PASSEGGIATA PER TORINO ROMANA (domenica 14 maggio 2017), la cui ultima edizione si è conclusa con un giro sul pallone aerostatico Turin Eye per scoprire la nostra città… anche dall’alto!

Il Club è su Facebook (facebook.com/ClubCulturaClassica) e ha un profilo Twitter (twitter.com/ClubEzioMancino) dove è possibile rimanere informati sulle attività dell’associazione e trovare qualche aneddoto e curiosità sul mondo antico (modi di dire, favole, citazioni di autori, ecc.).

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Per ulteriori informazioni, si può scrivere a clubculturaclassica@gmail.com o telefonare al 3661118964.

Cazziatone di Cairo alla squadra granata dopo la sconfitta

toro bandieraUna bella strigliata da parte di Urbano Cairo, dominus del Corriere della Sera, ma in questo caso nella sua veste di presidente del Toro. Ai suoi calciatori chiede maggiore attenzione dopo la sconfitta 2-1 contro l’Atalanta. L’ansa riporta così il suo sfogo: “Domenica abbiamo gettato via un risultato. Gli assenti sono un alibi? La nostra è  una squadra in grado di sopperire agli assenti. Il Torino ha cambiato modulo, con molti nuovi innesti. E dobbiamo continuare a lavorare per fare bene”.

La Regione: “Il riordino della psichiatria non può più attendere”

regione giunta“Il Piemonte non può più attendere il riordino di un importante segmento del servizio sanitario regionale che è quello della residenzialità psichiatrica: per troppi anni, l’assenza di un compiuto sistema di regole (per classificare e qualificare le funzioni, per valutare i pazienti, per autorizzare e remunerare le attività) ha determinato carenze che si sono tradotte in gravi irregolarità. La Regione Piemonte aveva da tempo, ed ha oggi più che mai, il dovere di intervenire per correggerle”.

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta risponde alle polemiche legate alla DGR 30, il cui esame prosegue da molti mesi nella IV Commissione sanità e precisa: “non ci sarà alcuna compartecipazione alla spesa né da parte delle famiglie dei pazienti psichiatrici né da parte dei Comuni perché la Regione Piemonte ha già inserito nell’assestamento che la Giunta regionale ha appena approvato, la somma di 20 milioni di euro per gli anni 2016-2017-2018 proprio per garantire le stesse somme destinate fino allo scorso anno”.

“Ricordo anche che la regolamentazione del sistema della residenzialità psichiatrica costituisce per la Regione Piemonte un preciso adempimento richiesto dai ministeri della Salute e dell’Economia attraverso il piano di rientro dal debito sanitario che la Giunta Chiamparino ha ereditato. I pazienti e le loro famiglie non dovranno decidere se aderire o meno a percorsi di cura per loro costosi perché non dovranno pagare nulla, ed è infondato, oltre che inutilmente allarmistico, far prevedere l’aumento dei trattamenti sanitari obbligatori o dei ricoveri ospedalieri”.

“La delibera – conclude Saitta – dalla prima versione approvata nel 2015 ha già subito significative modifiche da parte nostra, proprio per tener conto delle tante osservazioni raccolte e per corrispondere, per quanto possibile, alle innumerevoli e spesso discordanti esigenze dei soggetti che abbiamo consultato più volte”.